ITTO20100091U1 - Stazione di pallettizzazione - Google Patents

Stazione di pallettizzazione

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ITTO20100091U1
ITTO20100091U1 ITTO20100091U ITTO20100091U1 IT TO20100091 U1 ITTO20100091 U1 IT TO20100091U1 IT TO20100091 U ITTO20100091 U IT TO20100091U IT TO20100091 U1 ITTO20100091 U1 IT TO20100091U1
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Franco Alfieri
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Sidel Spa Con Socio Unico
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65GTRANSPORT OR STORAGE DEVICES, e.g. CONVEYORS FOR LOADING OR TIPPING, SHOP CONVEYOR SYSTEMS OR PNEUMATIC TUBE CONVEYORS
    • B65G61/00Use of pick-up or transfer devices or of manipulators for stacking or de-stacking articles not otherwise provided for

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  • Stacking Of Articles And Auxiliary Devices (AREA)
  • De-Stacking Of Articles (AREA)
  • Feeding Of Workpieces (AREA)
  • Branching, Merging, And Special Transfer Between Conveyors (AREA)
  • Warehouses Or Storage Devices (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del modello di utilità dal titolo: “STAZIONE DI PALLETTIZZAZIONE”
La presente innovazione è relativa ad una stazione di pallettizzazione, del tipo generalmente disposto al termine di un impianto di imbottigliamento/confezionamento di prodotti liquidi o in polvere.
Come è noto, un pallet è una struttura di trasporto definente una superficie piana atta a supportare in modo stabile gruppi di articoli. In vista della loro successiva spedizione, gli articoli vengono tipicamente posizionati in modo ordinato su un pallet e fissati tra loro e/o al pallet stesso, per esempio mediante l’avvolgimento in una pellicola in materiale termoplastico.
In questo modo, l’uso di un pallet consente di sollevare e/o movimentare contemporaneamente un numero potenzialmente anche molto elevato di articoli, per esempio per mezzo di un carrello elevatore, muletto manuale o simili.
In generale, dunque, un pallet costituisce il basamento strutturale di una unità di carico comprendente una pluralità di articoli, eventualmente disposti in una pluralità di strati sovrapposti, e conferisce all’unità di carico stessa praticità ed efficienza di stoccaggio e trasporto.
A livello internazionale, trovano applicazione diversi standard dimensionali per i pallets (ISO, GMA Grocery Manufacturers' Association, EURO, Australian Standard pallet), i quali stabiliscono dimensioni che, in generale, non sono multipli esatti delle dimensioni dei contenitori o confezioni da raggruppare sulla superficie del pallet stesso. Essendo desiderabile, ai fini della praticità di movimentazione e dello sfruttamento ottimale degli spazi disponibili, che la disposizione di contenitori o confezioni sulla superficie di supporto definita dal pallet sia tale da massimizzare la densità (intesa come numero di confezioni o contenitori per unità di superficie) e compattezza (che si traduce, in generale, in stabilità nelle operazioni di movimentazione) dell’unità di carico, la tendenza più diffusa nel settore è quella di formare unità di carico comprendenti un pallet come basamento strutturale ed uno o più strati di articoli (come confezioni e/o contenitori) ordinatamente disposti sul pallet secondo algoritmi di raggruppamento degli articoli tali da raggiungere i suddetti obiettivi di densità e compattezza, in modo rapido ed efficiente.
A tale scopo, gli impianti di imbottigliamento/confezionamento di prodotti liquidi o in polvere comprendono, oltre ad una stazione di riempimento dei contenitori con il relativo prodotto, una stazione di tappatura/chiusura dei contenitori ed una stazione di raggruppamento in cui vengono formati gruppi di contenitori, anche una stazione di ordinamento di fine linea, la quale è alimentata con gruppi di contenitori in avanzamento su un nastro trasportatore lungo file (tipicamente due) parallele ed orizzontali.
La stazione di ordinamento di fine linea comprende un telaio fisso, ed un numero, ad esempio due, di moduli di ordinamento atti ad ordinare i gruppi secondo un predeterminato algoritmo e a rendere disponibili tali gruppi ordinati per il trasferimento ad una stazione di accumulo.
Più precisamente, in corrispondenza di una stazione di accumulo immediatamente a valle della stazione di ordinamento di fine linea, vengono successivamente formati singoli strati di una unità di carico di contenitori ordinati secondo il suddetto algoritmo e, di seguito, trasferiti su un pallet.
A tale scopo, a valle della stazione di accumulo, l’impianto di imbottigliamento/confezionamento comprende, inoltre, una stazione di pallettizzazione presso la quale, tipicamente, uno o più strati ordinati di gruppi di contenitori precedentemente formati vengono trasferiti e opportunamente impilati su di un pallet a formare una unità di carico.
A tale scopo, una stazione di pallettizzazione comprende, in generale, mezzi automatizzati per prelevare uno strato ordinato di gruppi di contenitori dalla stazione di accumulo e per trasferirli ordinatamente in modo da costituire una unità di carico su pallet. In particolare, tali mezzi automatizzati possono essere chiamati ad impilare uno sull’altro una pluralità di strati ordinati di contenitori fino al completamento della formazione dell’unità di carico.
In vista delle esigenze di produzione sempre più pressanti, in termini di quantità di confezioni di prodotto da gestire quotidianamente, tali mezzi di prelievo e trasferimento degli strati di contenitori vengono quotidianamente azionati per un numero molto elevato di cicli. Le parti meccaniche in movimento sono, quindi, particolarmente sottoposte ad usura e possono incorrere, con relativa frequenza, in guasti tali da determinare la necessità di interrompere il funzionamento della stazione di pallettizzazione e, di fatto, anche delle parti dell’impianto di confezionamento immediatamente a monte della stessa, non potendo queste accumulare gruppi di contenitori in modo indefinito.
Tale circostanza è, dunque, particolarmente indesiderata, perché i tempi di fermo che si rendono necessari per eseguire un intervento di manutenzione sulla stazione di pallettizzazione si ripercuotono negativamente sulla produttività generale del processo, dato che impongono, in buona sostanza, di interromperlo nella sua totalità.
Si avverte, pertanto, nel settore, l’esigenza di sviluppare stazioni di pallettizzazione atte a massimizzare l’efficienza e affidabilità dell’operazione di formazione delle unità di carico su pallet, garantendo, da un lato, una elevata produttività (“throughput”) e mantenendo, al contempo, al di sotto di certi limiti critici il carico di lavoro imposto a ciascuna delle parti meccaniche in movimento coinvolte nella manipolazione dei prodotti.
Inoltre, per fare fronte ai requisiti di produzione che diventano sempre più impegnativi, esiste nel settore l’esigenza di poter disporre di stazioni di pallettizzazione che migliorino la resa complessiva dell’intero processo di confezionamento, per esempio in termini di unità di carico formabili nell’unità di tempo.
Scopo della presente innovazione è pertanto quello di fornire una stazione di pallettizzazione la quale consenta di soddisfare in modo semplice ed economico almeno una delle suddette esigenze.
Il suddetto scopo è raggiunto dalla presente innovazione, in quanto relativa ad una stazione di pallettizzazione come definita nella rivendicazione 1.
Per una migliore comprensione della presente innovazione, ne viene descritta nel seguito una preferita forma di attuazione, a puro titolo di esempio non limitativo e con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la Figura 1 è una vista schematica in pianta della stazione di fine linea di un impianto di imbottigliamento/confezionamento che comprende, in particolare, una stazione di pallettizzazione secondo l’innovazione;
- la Figura 2 è una vista in pianta in scala ingrandita della stazione di pallettizzazione della Figura 1; e
- la Figura 3 è una vista schematica in prospettiva di un carrello di alimentazione della stazione di pallettizzazione delle Figure 2 e 3.
In Figura 1 è indicata nel suo complesso con 1 una stazione di fine linea di un impianto di imbottigliamento/confezionamento.
Nella fattispecie illustrata, la stazione di ordinamento di fine linea 1 costituisce la stazione terminale di un impianto di imbottigliamento, del tipo comprendente una unità di lavaggio/risciacquo per il risciacquo di contenitori 2, una unità di riempimento dei contenitori 2 con un prodotto versabile (per esempio un prodotto alimentare), una unità di tappaggio per l’applicazione di rispettivi tappi ai contenitori 2 ed una unità di raggruppamento per costituire gruppi 3 di contenitori 2.
Con riferimento ad una direzione di avanzamento dei contenitori 2 all’interno dell’impianto di imbottigliamento, la stazione di ordinamento di fine linea 1 è disposta a valle delle unità di riempimento, tappatura e raggruppamento. I contenitori possono essere, per esempio, di cartone, vetro, plastica o alluminio.
Più particolarmente, la stazione di ordinamento di fine linea 1 comprende, nella direzione di avanzamento dei contenitori 2:
- una stazione di ricezione 4 alimentata con gruppi 3 di contenitori 2 disposti su una pluralità, nella fattispecie illustrata, due file tra loro parallele ed avanzanti su di un primo convogliatore 5, per esempio costituito da un nastro trasportatore, lungo un asse A;
- un secondo convogliatore 6 a valle del primo convogliatore 5;
- una pluralità di moduli di ordinamento 7 (due, nella fattispecie illustrata) per ordinare i gruppi 3 di contenitori 2 avanzanti sul secondo convogliatore 6 secondo un algoritmo predeterminato;
- una stazione di accumulo 8 in corrispondenza della quale vengono successivamente formati singoli strati 9 ordinati di gruppi 3 di contenitori 2 da impilare su un pallet 10 a formare una unità di carico; ed
- una stazione di pallettizzazione 100.
Per semplicità, nel seguito si farà riferimento ad un singolo modulo di ordinamento 7.
Il modulo di ordinamento 7 comprende (si veda, per maggior chiarezza, la Figura 2), sostanzialmente:
- un telaio 11 fissato al suolo;
- una testa 12 in grado di traslare lungo l’asse A e lungo un asse B trasversale rispetto all’asse A, di ruotare intorno ad un asse C trasversale rispetto al piano di avanzamento dei gruppi 3 rispetto al telaio 11, e di traslare verticalmente lungo l’asse C.
Nella fattispecie illustrata, l’asse B è orizzontale e l’asse C è verticale ed ortogonale agli assi A e B.
Più particolarmente, la testa 12 comprende un elemento mobile definente una tavola operativamente collegata al telaio 11 ed una coppia di elementi di afferraggio (non illustrati in dettaglio) mobili tra una posizione di afferraggio, nella quale afferrano almeno un gruppo 3 di contenitori ed una posizione di riposo, nella quale risultano staccati dall’almeno un gruppo 3.
La testa 12 comprende inoltre un motore (non illustrati) atto ad azionare il moto della tavola e degli elementi di afferraggio, tra le rispettive posizioni di afferraggio e di riposo.
Mediante l’opportuno azionamento dei moduli di ordinamento 7, vengono formati e trasferiti in corrispondenza della stazione di accumulo 8 singoli strati 9 ordinati di gruppi 3 di contenitori 2 da impilare su un pallet 10 per formare una unità di carico.
La stazione di accumulo 8 comprende un terzo convogliatore 13 operativamente indipendente dal secondo convogliatore 6 e, tipicamente, azionato in modo da fare avanzare lo strato 9 ricevuto lungo l’asse A ad una velocità differente, per esempio inferiore o superiore, rispetto a quella del convogliatore 6 a seconda delle fasi di lavorazione. Più particolarmente, la stazione di accumulo 8 riceve sul convogliatore 13 lo strato 9 e lo fa avanzare alla stazione di pallettizzazione 100.
La stazione di pallettizzazione 100 comprende, a tale scopo, una stazione di ricezione 101 disposta, sostanzialmente, immediatamente a valle della stazione di accumulo 8 rispetto alla direzione di avanzamento dei gruppi 3, ed una stazione 102 di impilamento, a sua volta disposta a valle della stazione di ricezione 101.
Inoltre, la stazione di pallettizzazione 100 comprende almeno due moduli di movimentazione 103 atti a prelevare uno strato 3 alimentato in ingresso e a trasferirlo alla stazione 102 di impilamento.
Vantaggiosamente, la stazione di pallettizzazione 100 comprende (si veda la Figura 2) due moduli di movimentazione 103 mobili indipendentemente l’uno dall’altro tra la stazione di ricezione 101 e la stazione di impilamento 102, disposti simmetricamente rispetto ad un asse A parallelo alla direzione di avanzamento dei gruppi 9.
Per semplicità, nel seguito si farà riferimento ad un singolo modulo di movimentazione 103.
Il modulo di movimentazione 103 (si veda la Figura 2) comprende:
- un telaio 104 fissato al suolo;
- un braccio 105 collegato, ad una sua estremità prossimale 106, al telaio 104 e girevole rispetto ad un asse di rotazione D sostanzialmente ortogonale al piano di avanzamento dei gruppi 3; ed
- una testa 107 portata, ad una relativa estremità distale 108, dal braccio 105 e atta ad afferrare uno strato 9 di gruppi 3 di contenitori 2 ordinati.
Più particolarmente, la testa 107 comprende un elemento mobile definente una tavola operativamente collegata al telaio 104 ed una coppia di elementi di afferraggio (non illustrati in dettaglio) mobili tra una posizione di afferraggio, nella quale afferrano almeno un gruppo 3 di contenitori ed una posizione di riposo, nella quale risultano staccati dall’almeno un gruppo 3.
La testa 107 comprende inoltre una coppia di motori (non illustrati) atti ad azionare il moto della tavola e degli elementi di afferraggio, tra le rispettive posizioni di afferraggio e di riposo.
Ciascun braccio 105 è girevole intorno all’asse D in modo da fare traslare lungo un percorso curvilineo, per esempio definente sostanzialmente un arco di circonferenza, la relativa testa 107 da una posizione di prelievo dello strato 9, per esempio in corrispondenza della stazione di ricezione 101, ed una posizione di deposito in corrispondenza della stazione di impilamento 102.
Preferibilmente, la stazione di pallettizzazione 100 comprende due (tante quanti sono i moduli di movimentazione 103) aree di stazionamento 109 disposte da parti opposte rispetto all’asse A. Più preferibilmente, le aree di stazionamento 109 sono sostanzialmente adiacenti alla stazione di ricezione 101 e disposte simmetricamente rispetto all’asse A.
Nella fattispecie illustrata, la stazione di ricezione 101 e le aree di stazionamento 109 sono definite dalle superfici laterali di rispettive pluralità di rulli montati folli, girevoli intorno a rispettivi alberi paralleli all’asse A e fissati alle loro estremità ad un telaio giacente sostanzialmente nel piano di avanzamento dei contenitori 2.
Più preferibilmente, la stazione di pallettizzazione 100 comprende mezzi 110 di alimentazione selettiva atti a trasferire uno strato ordinato 9 dalla stazione di ricezione 101 ad una area di stazionamento 109, per esempio causandone una traslazione sostanzialmente nel piano di avanzamento dei contenitori, in una direzione trasversale all’asse A; dall’area di stazionamento 109, lo strato 9 può essere convenientemente prelevato da un corrispondente modulo di movimentazione 103.
I mezzi 110 di alimentazione selettiva comprendono (si veda la Figura 3) un telaio 111 comprendente una pluralità di elementi verticali (non illustrati) paralleli tra loro e fissati al suolo (ovvero alla stazione di pallettizzazione 100 stessa) ed almeno un elemento trasversale 112 orizzontale ed estendentesi tra gli elementi verticali suddetti. Il bordo superiore dell’elemento trasversale 112 definisce primi mezzi di guida 113. I mezzi di guida 113 comprendono almeno una guida che si estende parallelamente all’asse B.
Preferibilmente, i mezzi 110 di alimentazione selettiva comprendono anche secondi mezzi di guida 114 definiti da un elemento di supporto 115, diretto sostanzialmente lungo un asse ortogonale al piano di avanzamento dei gruppi 3 e comprendente mezzi di scorrimento 116 dei secondi mezzi di guida cooperanti con i primi mezzi di guida 113, per esempio definiti da almeno un suo bordo affacciato verso la stazione di impilamento 102.
In questo modo, i secondi mezzi di guida 114 sono in grado di traslare lungo una direzione parallela all’asse C Pertanto, i rulli definenti le aree di stazionamento 109 e la stazione di ricezione 102 non sono motorizzati e non agiscono attivamente sugli strati 9, ma ne agevolano soltanto la traslazione.
I mezzi 110 di alimentazione selettiva comprendono un carrello 117 comprendente mezzi di scorrimento 118 del carrello cooperanti con i secondi mezzi di guida 114. In questo modo, il carrello 117 è in grado di traslare rispetto ad entrambi i primi e i secondi mezzi di guida 113 e 114, ovvero lungo direzioni parallele all’asse B e all’asse C In particolare, il carrello 117 comprende un corpo principale 118, una prima porzione di estremità 119 scorrevoli sui secondi mezzi di guida 114 ed una seconda porzione di estremità 120 opposta alla prima portante una prima e una seconda superficie di spinta, definite per esempio da rispettive piastre 121 e 122 opposte tra loro e atte rispettivamente a cooperare con uno strato 9 in modo da spingerlo dalla stazione di ricezione 101 verso l’una o l’altra area di stazionamento 109.
Infine, i mezzi 110 di traslazione selettiva comprendono una coppia di motori di traslazione (non illustrati) per movimentare il carrello 117 rispetto ai secondi mezzi di guida 114 e i secondi mezzi di guida 114 rispetto ai primi mezzi di guida 113, rispettivamente parallelamente agli assi C e B.
La stazione di pallettizzazione 100 comprende, inoltre, una unità di controllo (non illustrata) operativamente collegata ai motori succitati per azionarli secondo una opportuna logica, che verrà descritta con maggiore dettaglio in seguito.
In uso, i gruppi 3 vengono alimentati lungo l’asse A alla stazione di ricezione 4 in file parallele tra loro.
Più precisamente, i gruppi 3 sono alimentati lungo l’asse A alla stazione di ricezione 4 in due file parallele tra loro. Ancora più precisamente, gruppi 3 possono essere alimentati a ciascuna fila uno dopo l’altro, oppure in coppie, triplette, etc.
I moduli di ordinamento 11 afferrano relativi gruppi (o un gruppo) 3, spostano relativi gruppi (o un gruppo) 3 alla medesima velocità del convogliatore 6 lungo l’asse A e spostano relativi gruppi (o un relativo gruppo) 3 lungo l’asse B sulla base della conformazione desiderata dello strato dell’unità di carico su pallet da formare.
Inoltre, laddove richiesto dalla conformazione desiderata dello strato dell’unità di carico su pallet da formare, ovvero sulla base dell’algoritmo di formazione di ciascuno strato 3 dell’unità di carico 1, i moduli di ordinamento 11 possono ruotare un gruppo 3 intorno all’asse C di un angolo opportuno, generalmente di 90°.
L’azionamento dei motori di traslazione e del motore di rotazione che movimentano la testa 12 è controllato sulla base dell’algoritmo corrispondente alla conformazione finale desiderata dell’unità di carico.
I gruppi 3 così ordinati secondo l’algoritmo predeterminato formano, in corrispondenza della stazione di accumulo 8, uno strato 9 di una unità di carico 1. Lo strato 9 così costituito viene quindi, di seguito, fatto avanzare verso la stazione di pallettizzazione 100.
Più particolarmente, ciascuno strato 9 così formato viene fatto avanzare fino alla stazione di ricezione 101. Successivamente, in modo alternato, i moduli di movimentazione 103 prelevano in sequenza rispettivi strati 9 e, mediante opportuno azionamento dei motori associati, li depositano in corrispondenza della stazione di impilamento 102 per formare l’unità di carico sul pallet 10.
Nelle forme di realizzazione comprendenti i mezzi 110 di alimentazione selettiva (si faccia riferimento, per esempio, alla Figura 2), ciascuno strato 9 alimentato alla stazione di ricezione 101 viene, prima di essere prelevato da un modulo di movimentazione 103, fatto traslare dai mezzi 110 di alimentazione selettiva alla corrispondente area di stazionamento 109. In modo alternato, pertanto, strati 9 ordinati alimentati in successione alla stazione di ricezione, vengono trasferiti all’una o all’altra area di stazionamento 109 tramite il moto di traslazione alternato lungo l’asse B dei mezzi 110 di alimentazione selettiva. La traslazione degli strati 9 è agevolata dalla struttura dell’area di ricezione 101 e delle aree di stazionamento 109, comprendenti rispettive pluralità di rulli montati folli. Poiché la movimentazione è garantita dai mezzi 110 di alimentazione selettiva, i rulli che definiscono l’area di ricezione 101 e le aree di stazionamento 109 non sono provvisti di alcuna forma di motorizzazione.
Con lo stesso tipo di alternanza, quindi, gli strati 9 temporaneamente posizionati in corrispondenza delle arre di stazionamento 109 vengono prelevati dai rispettivi moduli di movimentazione 103 e depositati in corrispondenza della stazione di impilamento 102 così da formare l’unità di carico sul pallet 10.
Completata la formazione dell’unità di carico (ovvero quando un predeterminato numero di strati 9 è stato trasferito sul pallet 10), questa può essere allontanata per mezzo di un trasporta paletta, di un carrello elevatore, muletto manuale o simili.
Da un esame delle caratteristiche della stazione di pelletizzazione secondo la presente innovazione sono evidenti i vantaggi che essa consente di ottenere.
In particolare, nella fase in cui un primo modulo di movimentazione 103 sta materialmente depositando un relativo primo strato 9 sul pallet 10, un secondo modulo di movimentazione 103 può materialmente prelevare dalla stazione di ricezione 101 ed iniziare il trasferimento alla stazione di impilamento 102 di un secondo strato 9. In questo modo, viene ridotto il tempo morto tra i trasferimenti di strati 9 ordinati alimentati in successione alla stazione di ricezione 101 e, di conseguenza, viene accresciuta la produttività complessiva del processo, in termini di numero di strati ordinati 9 trasferiti su pallet e, di conseguenza, di unità di carico correttamente formate nell’unità di tempo.
Inoltre, nell’eventualità in cui uno dei moduli di movimentazione 103 subisca un guasto ed il suo funzionamento debba, conseguentemente, essere interrotto, è possibile continuare a formare unità di carico ad un ritmo ridotto mantenendo in funzione l’altro modulo 103 gemello.
I mezzi 110 di alimentazione selettiva consentono, inoltre, di ridurre ulteriormente i tempi di manipolazione e trasferimento degli strati ordinati e di rendere più agevole la procedura di formazione delle unità di carico. Infatti, i mezzi 110 di alimentazione selettiva permettono di alimentare alternatamene i gruppi 9 in ingresso alla stazione di ricezione 101 al primo e al secondo modulo di movimentazione 103 in corrispondenza delle rispettive aree di stazionamento 109. In questo modo viene altresì ridotta l’ampiezza dell’arco di circonferenza che i moduli di movimentazione 103 devono descrivere ad ogni ciclo e si separano nettamente le aree operativamente impegnate dai moduli 103 stessi. Appare infatti evidente che, in virtù delle aree di stazionamento 109 distinte, i moduli 103 non devono più raggiungere, con le rispettive teste 107, la stazione di ricezione 102.
In questo modo, un nuovo strato 9 da trasferire su pallet può essere traslato dai mezzi 110 di alimentazione selettiva su una rispettiva area di stazionamento 109 mentre il corrispondente modulo di movimentazione 103 sta completando il deposito di un precedente strato 9 su pallet o, eventualmente, compiendo la corsa di ritorno. Nello stesso arco temporale, l’altro modulo di movimentazione 103 può prelevare uno strato 9 dalla corrispondente area di stazionamento 109. La ripartizione dello spostamento globale di ciascuno strato 9 in due fasi successive, ciascuna operata da un distinto organo meccanico in movimento, si traduce quindi in una più efficace gestione del ciclo operativo con un significativo incremento della produttività.
Risulta, infine, chiaro che al sistema descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti che non escono dall'ambito di protezione delle rivendicazioni indipendenti.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Una stazione di pallettizzazione (1), in particolare in un impianto di confezionamento/imbottigliamento, comprendente una prima stazione (101) per ricevere in alimentazione almeno uno strato (9) di articoli ed una seconda stazione (102) di impilamento alla quale trasferire ordinatamente detto almeno uno strato (9), caratterizzata dal fatto di comprendere almeno due moduli (103) di movimentazione di detto almeno uno strato (9), i moduli (103) essendo mobili indipendentemente l’uno dall’altro tra le dette prima (101) e seconda (102) stazione e disposti da parti opposte rispetto ad un asse (A) parallelo ad una direzione di avanzamento di detto almeno uno strato (9). 2.- La stazione secondo la rivendicazione 1, in cui detti moduli (103) di movimentazione sono disposti simmetricamente rispetto al detto asse (A) parallelo ad una direzione di avanzamento di detto almeno uno strato (9). 3.- La stazione secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti moduli (103) di movimentazione comprendono un telaio (104) fisso e una testa (107) di afferraggio mobile rispetto al detto telaio (104) almeno lungo un tratto curvilineo per prelevare detto almeno uno strato (9) ricevuto in ingresso e trasferirlo alla detta seconda stazione (102) di impilamento. 4.- La stazione secondo una qualsiasi delle rivendicazione da 1 a 3, comprendente almeno due aree (109) di stazionamento disposte da parti opposte rispetto alla detta prima stazione di ricezione (101) e mezzi (110) di alimentazione selettiva atti a trasferire selettivamente uno strato (9) dalla detta prima stazione (102) di ricezione ad una detta area (109) di stazionamento. 5.- La stazione secondo la rivendicazione 4, in cui detti mezzi (110) di alimentazione selettiva comprendono un unico carrello (117) mobile lungo una prima direzione (B) trasversale a detto asse (A) parallelo ad una direzione di avanzamento del detto almeno uno strato (9) e lungo una seconda direzione (C) trasversale ad un piano di avanzamento del detto almeno uno strato (9). 6.- La stazione secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi (110) di alimentazione selettiva comprendono primi (113) e secondi (114) mezzi di guida, il detto carrello (117) comprendendo secondi mezzi (118) di scorrimento atti a cooperare con detti secondi mezzi di guida (114), i detti secondi mezzi di guida (114) comprendendo primi mezzi di scorrimento (116) atti a cooperare con detti primi mezzi di guida (113). 7.- La stazione secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui il detto carrello (117) comprende un corpo principale (118), una prima porzione di estremità (119) scorrevole lungo detti secondi mezzi di guida (114) e una seconda porzione di estremità (120) opposta alla detta prima porzione di estremità (119), la detta seconda porzione di estremità (120) portando una prima (121) e una seconda (122) superficie di spinta opposte tra loro e atte a cooperare con detto almeno uno strato (9) in modo da spingerlo dalla detta prima stazione (101) di ricezione ad una detta area di stazionamento (109).
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