ITTO20090191A1 - Metodo e tamburo di formatura per carcasse di pneumatici - Google Patents

Metodo e tamburo di formatura per carcasse di pneumatici Download PDF

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ITTO20090191A1
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IT
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longitudinal axis
relative
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articulated
drum
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IT000191A
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Inventor
Viscardo Baldoni
Flavio Boscolo
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Marangoni Meccanica
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Description

DESCRIZIONE
“METODO E TAMBURO DI FORMATURA PER CARCASSE DI PNEUMATICI”
La presente invenzione è relativa ad un metodo e ad un tamburo di formatura per carcasse di pneumatici.
In generale, per la realizzazione di carcasse di pneumatici, è noto di utilizzare un tamburo di formatura di prima fase provvisto di due semi-tamburi fra loro coassiali, i quali sono mobili in sensi opposti lungo un comune asse longitudinale sotto la spinta di un dispositivo di azionamento.
Ciascun semi-tamburo comprende un dispositivo portatallone espandibile normalmente definito da una corona di settori, i quali sono mobili, sotto la spinta di un dispositivo attuatore generalmente di tipo pneumatico, in una direzione sostanzialmente radiale rispetto al citato asse longitudinale comune e da e verso una posizione espansa di bloccaggio di un rispettivo cerchietto o anello di tallone in una posizione assiale determinata lungo il relativo semi-tamburo e radialmente all’esterno di un relativo corpo di carcassa disposto sul tamburo di formatura in posizione inizialmente distesa.
Ciascun semi-tamburo comprende, inoltre, almeno un dispositivo di ribaltamento normalmente costituito da una camera d’aria la quale, a riposo, è disposta distesa sul relativo semi-tamburo esternamente, in senso assiale, al relativo dispositivo porta-tallone ed è gonfiabile per ribaltare una porzione laterale anulare del corpo di carcassa attorno al, ed all’esterno del, relativo anello di tallone.
In generale, questa operazione di ribaltamento viene realizzata o mantenendo piatta la porzione centrale del corpo di carcassa compresa fra gli anelli di tallone (in questo caso i semi-tamburi possono anche mancare), oppure dopo aver conformato a toro la citata porzione centrale spostando uno verso l’altro i due semi-tamburi ed alimentando dell’aria in pressione all’interno del citato toro direttamente e/o tramite l’interposizione di camere d’aria, che vengono gonfiate all’interno del toro per controbilanciare, in qualche modo, la spinta assiale esterna delle camere d’aria di ribaltamento.
Nel primo caso, l’esecuzione dell’operazione di ribaltamento comporta un ribaltamento di 180° delle porzioni laterali longitudinali del corpo di carcassa e l’inevitabile applicazione, agli anelli di tallone, di momenti torcenti assolutamente dannosi.
Nel secondo caso, l’esecuzione dell’operazione di ribaltamento comporta un ribaltamento di circa 90-100° con sostanziale eliminazione dei citati momenti torcenti, ma con notevole complicazione della struttura del tamburo, il quale necessita, in questo caso, di camere d’aria interne e/o di tenute atte a permettere il gonfiaggio della porzione centrale del corpo di carcassa.
A proposito di quanto sopra esposto è opportuno notare che il corpo di carcassa in questione è un corpo non ancora vulcanizzato e, quindi, spesso incapace di sopportare, senza danneggiarsi, le pressioni interne necessarie a controbilanciare la spinta delle camere d’aria di ribaltamento ed a garantire una buona adesione fra le porzioni laterali longitudinali ribaltate e la porzione centrale del corpo di carcassa.
Scopo della presente invenzione è di fornire un metodo di formatura per carcasse di pneumatici, il quale consenta di eliminare gli inconvenienti sopra descritti.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo di formatura per carcasse di pneumatici secondo quanto licitato nella rivendicazione 1 e, preferibilmente, in una qualsiasi delle rivendicazioni successive dipendenti direttamente o indirettamente dalla rivendicazione 1.
Secondo la presente invenzione viene inoltre fornito tamburo di formatura per carcasse di pneumatici secondo quanto licitato nella rivendicazione 9 e, preferibilmente, in una qualsiasi delle rivendicazioni successive dipendenti direttamente o indirettamente dalla rivendicazione 9.
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano degli esempi di attuazione non limitativi, in cui:
- la figura 1 illustra in sezione assiale una preferita forma di attuazione del tamburo di formatura della presente invenzione in una prima configurazione operativa;
- le figure da 2 a 4 illustrano in sezione assiale ed in scala ingrandita un particolare della figura 1 in rispettive ulteriori configurazioni operative;
- la figura 5 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, del particolare delle figure da 2 a 4;
- le figure da 6 a 8 illustrano in scala ingrandita un primo particolare della figura 1 in rispettive differenti configurazioni operative; e
- la figura 9 illustra, in vista prospettica esplosa, una variante di un secondo particolare della figura 1.
Nelle figure da 1 a 4, con 1 è indicato nel suo complesso un tamburo di formatura di prima fase per una carcassa 2 di un pneumatico (non illustrato).
Il tamburo 1 presenta un asse 3 longitudinale ed una superficie esterna, indicata nel suo complesso con 4, generalmente cilindrica e coassiale all’asse 3 e comprende un albero 5 centrale tubolare, il quale è coassiale all’asse 3 ed è montato su supporti noti e non illustrati per ruotare attorno all’asse 3 sotto la spinta di mezzi di attivazione noti e non illustrati.
Il tamburo 1 comprende, inoltre, un corpo scatolare 6 fissato ad una porzione centrale dell’albero 5 e comprendente un cannotto 7 interno calzato e fissato sull’albero 5, un corpo tubolare 8 esterno coassiale all’asse 3 ed al cannotto 7, e due pareti anulari 9 di estremità, le quali sono perpendicolari all’asse 3 e collegano rispettive estremità corrispondenti del cannotto 7 e del corpo tubolare 8 fra loro formando, con il cannotto 7 ed il corpo tubolare 8, una camera anulare cilindrica suddivisa assialmente in due semi-camere 10a e 10b (figura 1) da un setto 11 centrale anulare parallelo alle pareti anulari 9.
Il tamburo 1 comprende, inoltre, due semi-tamburi 12 (di cui uno solo è illustrato nelle figure da 2 a 5) accoppiati in modo assialmente scorrevole all’albero 5, coassiali all’asse 3 e disposti da bande opposte del corpo scatolare 6.
Secondo quanto meglio illustrato nelle figure da 2 a 5, ciascun semi-tamburo 12 comprende un cannotto 13 interno calzato in modo assialmente scorrevole sull’albero 5, un corpo tubolare 14 esterno coassiale all’asse 3 ed al cannotto 13 e presentante un diametro esterno sostanzialmente uguale a quello del corpo tubolare 8, ed una parete anulare 15 di estremità, la quale collega fra loro le estremità del cannotto 13 e del corpo tubolare 14 affacciate al corpo scatolare 6 definendo, con il cannotto 13 ed il corpo tubolare 14, una camera anulare 16. Il cannotto 13 presenta internamente delle appendici 17 radiali (nell’esempio illustrato nella figura 1, le appendici 17 sono due, ma potrebbero essere una o più di due), ciascuna delle quali impegna in modo trasversalmente scorrevole una relativa feritoia 18 assiale ricavata attraverso l’albero 5 per supportare, all’interno dell’albero 5, un mozzo 19 internamente filettato, che è impegnato da un relativo tratto filettato di una vite 20 centrale coassiale all’asse 3, supportata in modo girevole ed assialmente fisso tramite mezzi di supporto noti e non illustrati e collegata a mezzi noti di attivazione per ruotare attorno all’asse 3. Le filettature dei mozzi 19 sono contrapposte, così come sono contrapposte le filettature dei relativi tratti filettati della vite 20; in questo modo, ad una rotazione in un senso della vite 20 corrispondono, in modo noto, spostamenti assiali contrapposti dei due semi-tamburi 12 lungo l’albero 5.
La superficie esterna 4 del tamburo 1 è definita da una corona di aste articolate longitudinali, ciascuna delle quali è indicata nel suo complesso con 21. Le aste articolate 21 sono uniformemente distribuite attorno all’asse 3 e giacciono in rispettivi piani di un fascio di piani passanti per l’asse 3.
Secondo quanto meglio illustrato nelle figure da 2 a 4, ciascuna asta articolata 21 comprende una porzione 22 centrale, che è disposta radialmente all’esterno del corpo tubolare 8 del corpo scatolare 6 e parallelamente all’asse 3, sporge assialmente, con ciascuna propria estremità, all’esterno del corpo scatolare 6 e definisce, unitamente alle porzioni 22 centrali delle altre aste articolate 21, una porzione centrale 23 cilindrica della superficie esterna 4. Ciascuna asta articolata 21 comprende, inoltre, due porzioni 24 di estremità, ciascuna delle quali è disposta radialmente all’esterno del corpo tubolare 14 esterno del relativo semi-tamburo 12, sporge assialmente, con una propria estremità, all’esterno del relativo semitamburo 12 e verso il corpo scatolare 6 e definisce, con le corrispondenti porzioni 24 di estremità delle altre aste articolate 21, un porta-tallone 25 anulare, la cui superficie esterna costituisce una porzione di estremità 26 della superficie esterna 4 e presenta una sella 27 anulare coassiale all’asse 3 ed atta a ricevere ed a bloccare in posizione un relativo anello 28 di tallone della carcassa 2.
Ciascuna asta articolata 21 comprende, infine, due porzioni intermedie, ciascuna delle quali è costituita da una biella 29 per il collegamento articolato della relativa porzione 24 di estremità ad una relativa estremità della porzione 22 centrale. Ciascuna biella 29 definisce, unitamente alle corrispondenti bielle 29 delle altre aste articolate 21, una relativa porzione intermedia 30 della superficie esterna 4.
Secondo quanto meglio illustrato nelle figure da 6 a 8, ciascuna biella 29 presenta una estremità assialmente esterna, la quale è collegata ad un punto intermedio della relativa porzione 24 di estremità della relativa asta articolata 21 tramite una cerniera 31, che presenta un asse perpendicolare al piano in cui giace la relativa asta articolata 21 ed individua, sulla relativa porzione 24 di estremità, un dente 32 sporgente verso il corpo scatolare 6 oltre la cerniera 31 stessa ed atto a cooperare (figura 6) con un bordo interno della relativa biella 29 per impedire a quest’ultima di superare, oscillando verso l’albero 5 attorno all’asse della cerniera 31, una posizione distesa orizzontale. Ciascuna biella 29 presenta, inoltre, una estremità assialmente interna, la quale è collegata ad una relativa estremità della porzione 22 centrale della relativa asta articolata 21 tramite una cerniera 33 ad asse perpendicolare al piano in cui giace la relativa asta articolata 21, e presenta una cava alloggiante una relativa estremità della porzione 22 centrale e presenta un bordo 34 perpendicolare alla biella 29 stessa ed atto a cooperare con un bordo interno della porzione 22 centrale per impedire alla biella 29 di superare, oscillando attorno all’asse della cerniera 33 verso l’albero 5, una posizione sollevata verticale.
In definitiva, l’oscillazione delle due bielle 29 di ciascuna asta articolata 21 è limitata, dai relativi dente 32 e bordo 34, ad un angolo di circa 90° fra la citata posizione distesa orizzontale, in cui le due bielle 29 si dispongono coassiali fra loro ed alle restanti parti della relativa asta articolata 21, e la citata posizione sollevata verticale, in cui le due bielle 29 si dispongono fra loro parallele e perpendicolari all’asse 3 ed alle restanti parti della relativa asta articolata 21.
Con riferimento alle figure da 2 a 4, all’interno della camera anulare 16 di ciascun semi-tamburo 12 è alloggiato scorrevole un pistone 35 anulare, una cui superficie 36 rivolta verso il corpo scatolare 6 è troncoconica con vertice rivolto verso il corpo scatolare 6 ed asse coincidente con l’asse 3. La superficie 36 coopera con una pluralità di aste 37 di punteria, ciascuna delle quali si estende verso l’asse 3 da una rispettiva porzione 24 di estremità, giace nello stesso piano occupato dalla relativa asta articolata 21, si estende in modo scorrevole attraverso una relativa feritoia 38 ricavata attraverso il corpo tubolare 14 esterno del relativo semi-tamburo 12 e presenta, alla propria estremità interna, una scarpa che impegna in modo scorrevole una rispettiva scanalatura 39 (figura 5), la quale si estende lungo una generatrice della relativa superficie 36 e giace nel piano della relativa asta articolata 21.
In definitiva, ciascuna feritoia 38 coopera con la corrispondente scanalatura 39 per guidare la relativa asta 37 di punteria nel piano della relativa asta articolata 21 e mantenere l’asta 37 di punteria stessa sempre in posizione radiale rispetto all’asse 3. Di conseguenza, ad uno spostamento, sotto la spinta di mezzi azionatori noti e non illustrati, dei pistoni 35 uno verso l’altro a partire dalla posizione illustrata nella figura 1 corrisponde una traslazione radiale verso l’esterno delle porzioni 24 di estremità, con conseguente espansione dei porta-talloni 25 e bloccaggio in posizione (figure da 2 a 4), in uso, degli anelli 28 di tallone.
Ciascuna porzione 22 centrale di ciascuna asta articolata 21 è provvista di una rispettiva piastra 40 di punteria, la quale giace nel piano della relativa asta articolata 21, penetra all’interno del corpo scatolare 6 attraverso una rispettiva feritoia 41 ricavata attraverso il corpo tubolare 8 esterno del corpo scatolare 6 parallelamente all’asse 3, è suddivisa in due parti da un intaglio centrale 42 impegnato in modo scorrevole dal setto 11 centrale, e presenta la forma di un trapezio lateralmente limitato da due bordi 43a e 43b (figura 1)fra loro paralleli ed obliqui, di cui il bordo 43a si estende all’interno della semi-camera 10a ed impegna una rispettiva scanalatura (non illustrata e simile alla scanalatura 39) ricavata lungo una generatrice di un pistone 44 anulare troncoconico coassiale all’asse 3 e montato scorrevole lungo la semi-camera 10a, ed bordo 43b si estende all’interno della semi-camera 10b ed impegna una rispettiva scanalatura (non illustrata e simile alla scanalatura 39) ricavata lungo una generatrice di un pistone 45 (figura 1) anulare troncoconico coassiale all’asse 3 e montato scorrevole lungo la semi-camera 10b.
In definitiva, ciascuna feritoia 41 coopera con le corrispondenti scanalature (non illustrate) ricavate sui pistoni 44 e 45 per guidare la relativa piastra 40 di punteria nel piano della relativa asta articolata 21 e mantenere la piastra 40 di punteria stessa sempre in posizione radiale rispetto all’asse 3. Di conseguenza, ad uno spostamento, sotto la spinta di mezzi azionatori noti e non illustrati, dei pistoni 44 e 45 in uno stesso senso e verso la destra della figura 1 corrisponde uno spostamento verso l’esterno delle porzioni 22 centrali, con conseguente espansione della porzione centrale 23 della superficie esterna 4. E’ opportuno, a questo proposito, notare che questo spostamento è una pura traslazione, dal momento che l’impegno delle piastre 40 di punteria con il setto 11 centrale impedisce alle relative porzioni 22 centrali un qualsiasi spostamento assiale.
Allo scopo di rendere continua la porzione centrale 23 della superficie esterna 4 indipendentemente dal suo raggio, l’assieme delle porzioni 22 centrali delle aste articolate 21 è rivestito da un manicotto 46 elastico.
Secondo quanto illustrato nella figura 1, ciascun semitamburo 12 è completato da un’appendice tubolare 47 coassiale all’asse 3 ed applicata alla estremità assialmente esterna del relativo corpo tubolare 14 esterno. L’appendice tubolare 47 presenta una superficie esterna 48 cilindrica, il cui diametro è sostanzialmente uguale a quello della superficie esterna 4 quando le aste articolate 21 sono disposte nella loro configurazione distesa della figura 1, ed è, pertanto, maggiore del diametro esterno del relativo corpo tubolare 14 esterno e definisce, con il relativo porta-tallone 25 ed attorno al relativo corpo tubolare 14 esterno, una scanalatura anulare 49.
Secondo quanto illustrato nelle figure da 1 a 3, ciascun semi-tamburo 12 porta collegate due camere d’aria 50 e 51 anulari, di cui la camera d’aria 50 è una camera d’aria di tenuta, mentre la camera d’aria 51 è una camera d’aria di ribaltamento.
In particolare, la camera d’aria 50 presenta una prima scarpa anulare inserita in una scanalatura ricavata sul relativo porta-tallone 25 in prossimità di una estremità assialmente esterna della sella 27, ed una seconda scarpa anulare inserita in una scanalatura ricavata sul relativo corpo tubolare 14 esterno in prossimità di una estremità assialmente esterna del corpo tubolare 14 esterno ed all’interno della relativa scanalatura anulare 49. Quando le aste articolate 21 sono disposte nella loro posizione distesa della figura 1, la camera d’aria 50 si dispone ripiegata a soffietto all’interno della relativa scanalatura 49.
La camera d’aria 51 è una camera d’aria ad espansione controllata e differenziata e presenta una scarpa interna anulare inserita in una scanalatura ricavata sul relativo porta-tallone 25 in prossimità di una estremità assialmente interna della sella 27, ed una scarpa esterna anulare inserita in una scanalatura ricavata sulla relativa appendice tubolare 47 in prossimità di una estremità assialmente esterna della relativa superficie esterna 48. In definitiva, la camera d’aria 51 è disposta radialmente all’esterno della relativa camera d’aria 50 e si distende, a riposo (figura 1) sulla superficie della relativa sella 27 e sulla superficie esterna 48 della relativa appendice tubolare 47.
La camera d’aria 51 non viene qui descritta in dettaglio in quanto nota dalla domanda WO 2008/122852 della stessa Richiedente pubblicata il 16 ottobre 2008 e qui incorporata “by reference” per completezza di descrizione. In particolare, l’esempio di attuazione illustrato nelle figure allegate corrisponde sostanzialmente all’esempio di attuazione descritto nella domanda WO 2008/122852 con riferimento alle figure da 1 a 5 della domanda stessa e comprende una porzione 52 esterna relativamente rigida, la quale è collegata alla scarpa esterna, è deformabile a cono a partire dalla scarpa esterna ed è distesa, in posizione di riposo, sulla superficie esterna 48 della relativa appendice; ed una porzione 53 interna relativamente elastica ed interposta fra la porzione 52 e la scarpa interna e ripiegata a soffietto, in posizione di riposo, sulla porzione 52.
La modalità secondo la quale la camera d’aria 51 si deforma quando gonfiata con aria in pressione, alimentata in modo noto e non illustrato, è descritta in dettaglio nella domanda WO 2008/122852 sopra menzionata.
Il funzionamento del tamburo 1 verrà ora descritto con riferimento alle figure da 1 a 4.
In quanto segue, per quanto riguarda le aste articolate 21:
- con il termine “configurazione distesa” si intende una configurazione sostanzialmente diritta, nella quale la porzione 22 centrale, le porzioni 24 di estremità e le bielle 29 di ciascuna asta sono fra loro sostanzialmente allineate lungo una retta parallela all’asse 3;
- con il termine “configurazione distesa iniziale” si intende una configurazione (figura 1) nella quale la porzione 22 centrale, le porzioni 24 di estremità e le bielle 29 di ciascuna asta articolata 21 sono fra loro allineate lungo una retta parallela all’asse 3 e disposta ad una distanza minima dall’asse 3 in modo da conferire al tamburo 1 un raggio esterno R1 minimo e sostanzialmente pari, in corrispondenza del manicotto 46, al raggio esterno delle appendici tubolari 47;
- con il termine “configurazione distesa espansa” si intende una configurazione (figura 2) delle aste articolate 21 nella quale la porzione 22 centrale, le porzioni 24 di estremità e le bielle 29 di ciascuna asta articolata 21 sono fra loro allineate lungo una retta parallela all’asse 3 e disposta ad una distanza dall’asse 3 tale da conferire al tamburo 1 un raggio esterno R2 maggiore di R1; e
- con il termine “configurazione finale espansa” si intende una configurazione (figure 3 e 4) delle aste articolate 21 nella quale ciascuna asta articolata 21 è ripiegata sostanzialmente a Omega in modo da conferire al tamburo 1, in corrispondenza del manicotto 46, un raggio esterno R3 maggiore di R2.
All’inizio della lavorazione, il tamburo 1 viene disposto in una configurazione iniziale illustrata nella figura 1, nella quale i semi-tamburi 12 sono disposti in posizione arretrata alla loro massima distanza fra loro e dal corpo scatolare 6 in modo da mantenere le aste articolate 21 nella loro posizione distesa, ed i pistoni 35 sono disposti nella loro posizione estratta in modo da mantenere le aste articolate 21 nella loro configurazione distesa iniziale. Il tamburo 1, mantenuto in questa configurazione iniziale, in cui la sua superficie esterna è una superficie cilindrica a raggio sostanzialmente costante per tutta la sua lunghezza, viene ruotato attorno all’asse 3 con contemporanea deposizione, sulla superfici esterna del tamburo 1 stesso di strati tubolari successivi per formare il corpo di una carcassa 2 tubolare sostanzialmente cilindrica, il cui diametro esterno è minore del diametro interno dei relativi anelli 28 di tallone. Il corpo della carcassa 2 tubolare cilindrica viene formato sul tamburo 1 in modo tale che due sue porzioni laterali anulari 54 sporgano assialmente all’esterno delle relative selle 27 e si dispongano al disopra delle relative camere d’aria 51. La carcassa 2 viene, quindi, completata, per quanto riguarda i suoi componenti, tramite il montaggio degli anelli 28 di tallone, ciascun dei quali viene avanzato assialmente fino a posizionarsi in corrispondenza della relativa sella 27.
A questo punto (figura 2), a semi-tamburi 12 fermi, vengono azionati i pistoni 35, i quali si spostano dalla loro posizione estratta ad una posizione avanzata, sostanzialmente a contatto delle relative pareti anulari 15 di estremità; allo stesso tempo, i pistoni 44 e 45 vengono spostati (verso destra nella figura 2)in una loro posizione intermedia. Ad essere precisi, solo il pistone 44 viene azionato, mentre il pistone 45 copia passivamente lo spostamento del pistone 44.
A seguito di questi spostamenti, le aste articolate 21 vengono fatte traslare nei loro piani, tramite le aste 37 di punteria e le piastre 40 di punteria, fino ad assumere la loro configurazione distesa espansa, ed il tamburo 1 esegue una operazione cosiddetta di “bead locking”, ossia di bloccaggio degli anelli 20 di tallone sul corpo della carcassa 2. Nel caso del tamburo 1, questa operazione viene svolta non semplicemente espandendo i porta-talloni 25, ma espandendo anche, in ugual misura, tutta le parti del tamburo 1 e del corpo della carcassa 2 comprese fra i porta-talloni 25.
Nel caso del tamburo 1, questa operazione comporta, anche, la distensione delle camere d’aria 50 a sostanziale contatto della superficie assialmente esterna delle relative aste 37 di punteria.
A questo punto (figura 3), a pistoni 35 fermi nella loro posizione avanzata, i pistoni 44 e 45 vengono ulteriormente spostati (verso destra nella figura 3) fino a raggiungere una loro posizione finale, e la vite 20 centrale viene contemporaneamente azionata per spostare i semi-tamburi 12 uno verso l’altro fino a raggiungere una loro posizione avanzata a sostanziale contatto del corpo scatolare 6.
A seguito di questi spostamenti, in ciascuna asta articolata 21, la porzione 22 centrale viene fatta ulteriormente traslare nel suo piano e verso l’esterno tramite la relativa piastra 40 di punteria, mentre le porzioni 24 di estremità vengono mantenute radialmente ferme nella loro posizione di bloccaggio degli anelli 28 di tallone, e vengono spostate assialmente una verso l’altra imprimendo alle relative bielle 29 una rotazione verso l’esterno da una posizione iniziale parallela all’asse 3 ad una posizione finale radiale rispetto all’asse 3. In sintesi, a seguito dei citati spostamenti, ciascuna asta articolata 21 assume la sua configurazione finale espansa, ed il tamburo esegue una operazione di conformazione, cosiddetta di bombatura o “crowning”, a seguito della quale il tamburo 1 forma, tramite le bielle 29, due spalle anulari 55 disposte immediatamente all’interno delle rispettive selle 27 e la carcassa 2 assume una configurazione espansa, in cui la carcassa 2 stessa comprende una porzione centrale 56 a barile limitata, a ciascuna estremità, da una flangia anulare 57 interna estendentesi a contatto della relativa spalla anulare 55 e di raccordo della porzione centrale 56 con la relativa porzione laterale anulare 54.
A questo punto (figura 4), dell’aria compressa viene alimentata all’interno di ciascuna camera anulare definita dalle relative camere d’aria 50 e 51 e dalla relativa appendice tubolare 47 con conseguenti progressiva dilatazione della porzione 53 seguita dalla progressiva dilatazione a cono della porzione 52 della camera d’aria 51, e ribaltamento della relativa porzione laterale anulare 54 verso l’esterno attorno al relativo anello 28 di tallone e contro la relativa flangia anulare 57 secondo modalità, dettagliatamente descritte nella domanda WO 2008/122852, le quali prevedono il rotolamento progressivo della porzione 53 lungo la relativa spalla anulare 55 e la sostanziale “rullatura” della relativa porzione laterale anulare 54 a contatto della relativa flangia anulare 57.
Nel caso in cui la porzione 53 di ciascuna camera d’aria 51 sia, come nell’esempio illustrato, sovradimensionata rispetto alla relativa spalla anulare 55, le porzioni 53, una volta raggiunto il bordo esterno delle relative flangie anulari 57, lo superano spanciando assialmente una verso l’altra e rotolando anche su rispettive porzioni di estremità assiale della porzione centrale 56. Nel caso in cui, come nell’esempio illustrato, si voglia realizzare una carcassa 2 con ribaltamenti particolarmente alti e, in ogni caso, di altezza maggiore di quella delle spalle anulari 55, una simile deformazione delle camere d’aria 51 permette di rullare le estremità delle porzioni laterali anulari 54 anche sulla superficie esterna della porzione centrale 56. Lo svolgimento a ritroso, garantito dalla presenza della vite 20 centrale e dei pistoni 45, delle operazioni sopra descritte permette di riportare le aste articolate 21 nella loro configurazione distesa iniziale e di scaricare assialmente la carcassa 2 conformata dal tamburo 1.
A proposito di quanto sopra esposto è opportuno puntualizzare il fatto che:
- il tamburo 1 è un tamburo la cui superficie esterna, rimanendo rigida in qualsiasi configurazione, consente di conformare un corpo di carcassa 2 con estrema precisione; - con il tamburo 1, l’operazione di “crowning” viene svolta in maniera completamente meccanica e senza alimentare aria in pressione all’interno della carcassa 2 con conseguenti semplificazione (eliminazione degli organi di tenuta e dei loro supporti) strutturale, precisione di esecuzione ed eliminazione di tutti gli inconvenienti che possono derivare dal sottoporre una carcassa non vulcanizzata a pressioni interne;
- la formazione delle spalle anulari 55 durante l’operazione di bombatura o “crowning” consente non solo di realizzare carcasse 2 con ribaltamenti particolarmente alti, ma anche di evitare che gli anelli 28 di tallone vengano sottoposti, durante l’operazione di ribaltamento, a momenti torcenti che sono la causa principale di scollamenti interni e di imperfezioni nelle zone di tallone dei relativi pneumatici finiti (non illustrati).
La variante illustrata nella figura 9 è relativa ad una particolare forma di attuazione delle porzioni 22 centrali delle aste articolate 21, delle piastre 40 e del manicotto 46 atta a permettere una regolazione della distanza fra i due porta-talloni 25.
Secondo quanto illustrato nella figura 9, in ciascuna asta articolata 21, la porzione 22 centrale è suddivisa in due porzioni 22a e 22b disposte coassiali l’una all’altra e parallele all’asse 3, separate dalla relativa piastra 40 e limitate, verso l’asse 3, da rispettivi bordi interni 58 fra loro allineati e paralleli all’asse 3, e verso l’esterno da rispettivi bordi esterni 59 paralleli ai relativi bordi interni 58. La relativa piastra 40 è superiormente limitata da un bordo 60 parallelo all’asse 3, da una cui porzione centrale sporge radialmente verso l’esterno un’appendice 61 sostanzialmente allineata al relativo intaglio centrale 42 e di altezza sostanzialmente uguale alla distanza esistente fra ciascun bordo interno 58 ed il relativo bordo esterno 59. Ciascuna porzione 22a, 22b presenta, lungo il proprio bordo esterno 59, ed in prossimità della propria estremità rivolta verso l’altra porzione 22b, 22a, un incavo 62; allo stesso modo, l’appendice 61 presenta, sulla propria estremità libera, un incavo 63 centrale simile agli incavi 62
A cavallo del proprio bordo 60, la piastra 40 porta solidalmente collegata una guaina 64, la quale è ripiegata a U con concavità rivolta verso l’asse 3, è parzialmente impegnata da una porzione radialmente esterna della piastra 40 e definisce nel suo interno, unitamente al bordo 60, un canale suddiviso in un canale 65a ed un canale 65b da una finestra 66 centrale, la quale lascia scoperta l’appendice 61. I canali 65a e 65b sono fra loro allineati lungo il bordo 60 e sono impegnati in modo scorrevole da una parte della porzione 22a e, rispettivamente, da una parte della porzione 22b della porzione 22 centrale della relativa asta articolata 21, con le citate parti delle porzioni 22a e 22b disposte con i loro bordi interni 58 a contatto del bordo 60.
La porzione 22 centrale di ciascuna asta articolata 21 comprende, inoltre, un elemento di collegamento 67 a ponte, il quale è costituito da una piastra di forma sostanzialmente rettangolare presentante una larghezza sostanzialmente uguale all’altezza dell’appendice 61 ed una lunghezza scelta fra un numero determinato di lunghezze. La citata piastra è attraversata da tre perni fra loro uniformemente distribuiti lungo la piastra stessa, perpendicolari alla piastra e sporgenti dalla stessa. Uno di questi tre perni, indicato con 68, è disposto centralmente lungo l’elemento di collegamento 67 ed impegna trasversalmente l’incavo 63 in modo da fissare longitudinalmente l’elemento di collegamento 67 stesso alla relativa piastra 40, mentre i restanti due perni, indicati con 69, sono disposti da bande opposte del perno 68 ad una distanza l’uno dall’altro proporzionale alla lunghezza del relativo elemento di collegamento 67 ed impegnano trasversalmente i relativi incavi 62 in modo da fissare longitudinalmente le porzioni 22a e 22b alla piastra 40 e ad una distanza una dall’altra proporzionale alla distanza fra i perni 69.
Gli elementi di collegamento 67 sono solidalmente collegati, tramite vulcanizzazione, alla superficie interna del manicotto 46 e vengono mantenuti in posizione, all’interno delle relative finestre 66, dal manicotto 46 stesso.
In definitiva, avendo a disposizione un certo numero di manicotti 46 provvisti, ciascuno, di relativi elementi di collegamento 67 e differenti, ciascuno da ciascun altro, per la lunghezza dei relativi elementi di collegamento 67, risulta possibile, tramite la scelta di uno di questi manicotti 46, impostare una distanza voluta fra i due porta-talloni 25 e, quindi, adattare la lunghezza del tamburo 1 alle dimensioni della carcassa 2 che si vuole realizzare.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la formatura di carcasse (2) di pneumatici, il metodo comprendendo le fasi di: - provvedere un tamburo (1) di formatura presentante un asse (3) longitudinale ed una superficie esterna (4) coassiale all’asse (3) longitudinale e definita, almeno in parte, da una corona di aste articolate (21) longitudinali giacenti in rispettivi piani di un fascio di piani passanti per l’asse (3) longitudinale; - formare, attorno alla corona di aste articolate (21), un corpo tubolare di carcassa (2) posizionato in modo tale che due porzioni laterali anulari (54) del corpo di carcassa (2) sporgano all’esterno della corona di aste articolate (21) e si distendano sopra rispettivi mezzi di ribaltamento (51); - calzare due anelli (28) di tallone sul corpo tubolare di carcassa (2) disponendo ciascun anello (28) di tallone attorno alla corona di aste articolate (21) ed immediatamente all’interno, in senso assiale, ad una relativa detta porzione laterale anulare (54); e - eseguire sia una operazione di bloccaggio degli anelli (28) di tallone sul corpo tubolare di carcassa (2), sia una operazione di bombatura del corpo tubolare di carcassa (2) tramite spostamenti e/o deformazioni delle aste articolate (21) nei loro piani. 2.- Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna asta articolata (21) comprende una prima porzione (22) centrale, due seconde porzioni (24) di estremità disposte da bande opposte della prima porzione (22), e due terze porzioni (29) intermedie disposte da bande opposte della prima porzione (22) e di collegamento articolato delle seconde porzioni (24) alla prima porzione (22); ciascun anello (28) di tallone venendo calzato attorno ad una relativa detta seconda porzione (24). 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui le fasi di formare il corpo tubolare di carcassa (2) e di calzare gli anelli (28) di tallone vengono eseguite dopo aver conferito a ciascuna asta articolata (21) una configurazione distesa sostanzialmente rettilinea, ed aver disposto tutte le aste articolate (21) in posizione parallela all’asse (3) longitudinale e ad una medesima prima distanza (R1) dall’asse (3) longitudinale stesso. 4. Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui l’operazione di bloccaggio degli anelli (28) di tallone sul corpo tubolare di carcassa (2) viene eseguita espandendo radialmente la corona di aste articolate (21). 5. Metodo secondo la rivendicazione 4, in cui l’espansione radiale della corona di aste articolate (21) viene realizzata mantenendo ciascuna asta articolata (21) in una configurazione distesa sostanzialmente rettilinea e parallela all’asse (3) longitudinale, ed impartendo a ciascuna asta articolata (21) una traslazione nel suo piano per spostare l’asta articolata (21) stessa da una prima (R1) ad una seconda distanza (R2), maggiore della prima, dall’asse (3) longitudinale. 6. Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui l’operazione di bombatura del corpo tubolare di carcassa (2) viene eseguita deformando ciascuna asta articolata (21) nel suo piano a partire da una prima configurazione, che è una configurazione distesa sostanzialmente rettilinea e parallela all’asse (3) longitudinale, e facendo assumere a ciascuna asta articolata (21) una seconda configurazione sostanzialmente a omega. 7. Metodo secondo le rivendicazioni 2 e 6, in cui ciascuna asta articolata (21) viene deformata nel suo piano, a partire dalla prima configurazione, e per assumere la seconda configurazione: - impartendo alla detta prima porzione (22) una traslazione di allontanamento dall’asse (3) longitudinale; e, allo stesso tempo, - spostando assialmente una verso l’altra le seconde porzioni (24) fino a disporre le terze porzioni (29) in posizioni sostanzialmente radiali, nelle quali le terze porzioni (29) definiscono, lungo il tamburo (1), due spalle anulari (55). 8. Metodo secondo la rivendicazione 7 e comprendente, inoltre, la fase di azionare i mezzi di ribaltamento (51) in modo da ribaltare le due porzioni laterali anulari (54) del corpo di carcassa (2) attorno ai rispettivi anelli (28) di tallone e contro le relative spalle anulari (55). 9. Tamburo di formatura per carcasse (2) di pneumatici, il tamburo (1) presentando un asse (3) longitudinale ed una superficie esterna (4) coassiale all’asse (3) longitudinale ed essendo caratterizzato dal fatto di comprendere una corona di aste articolate (21) longitudinali, le quali giacciono in rispettivi piani di un fascio di piani passanti per l’asse (3) longitudinale e definiscono, almeno in parte, la superficie esterna (4); mezzi di ribaltamento (51) disposti lungo l’asse (3) longitudinale e da bande opposte della corona di aste articolate (21); e mezzi di attivazione (20, 12, 35, 44, 45) per impartire alle aste articolate (21) spostamenti e/o deformazioni nei loro piani. 10. Tamburo secondo la rivendicazione 9, in cui ciascuna asta articolata (21) comprende una prima porzione (22) centrale, due seconde porzioni (24) di estremità disposte da bande opposte della prima porzione (22), e due terze porzioni (29) intermedie disposte da bande opposte della prima porzione (22) e di collegamento articolato delle seconde porzioni (24) alla prima porzione (22); le prime porzioni (22) di tutte le aste articolate (21) definendo, nel loro assieme, una porzione centrale (23) della superficie esterna (4); e le seconde porzioni (24) di tutte le aste articolate (21) definendo, nel loro assieme, due porta-talloni (25). 11. Tamburo secondo la rivendicazione 10, in cui ciascuna prima porzione (22) è montata per traslare nel suo piano mantenendosi parallela a se stessa ed all’asse (3) longitudinale; ciascuna seconda porzione (24) è montata sia per traslare nel suo piano mantenendosi parallela a se stessa ed all’asse (3) longitudinale, sia per spostarsi nel suo piano parallelamente all’asse (3) longitudinale; e ciascuna terza porzione (29) è una biella (29) per il collegamento articolato della relativa seconda porzione (24) ad una relativa estremità della relativa prima porzione (22); le prime porzioni (22) essendo montate per traslare lungo i relativi piani in rispettive direzioni radiali rispetto all’asse (3) longitudinale; le seconde porzioni (24) essendo montate sia per spostarsi assialmente, sia per traslare lungo i relativi piani ed in rispettive direzioni radiali rispetto all’asse (3) longitudinale; e mezzi di ribaltamento (51) essendo associati a ciascuno dei porta-talloni (25). 12. Tamburo secondo la rivendicazione 10 o 11, e comprendente, inoltre, primi e secondi mezzi di punteria (40, 37), portati dalla prima porzione (22) e, rispettivamente, da ciascuna delle seconde porzioni (24) delle aste articolate (21); e primi e secondi mezzi di spinta radiale (44, 35) accoppiati ai primi (40) e, rispettivamente, ai secondi mezzi di punteria (37) per impartire spostamenti di traslazione, in direzione radiale rispetto all’asse (3) longitudinale, alle prime (22) e, rispettivamente, alle seconde porzioni (24) nei relativi piani. 13. Tamburo secondo la rivendicazione 12, in cui i primi mezzi di spinta radiale (44) comprendono almeno un primo pistone (44) coassiale all’asse (3) longitudinale e mobile lungo l’asse (3) longitudinale stesso; il primo pistone (44) presentando una superficie esterna ad andamento conico accoppiata in modo scorrevole ai primi mezzi di punteria (40). 14. Tamburo secondo la rivendicazione 12 o 13, in cui i secondi mezzi di spinta radiale (35) comprendono due secondi pistoni (35) coassiali all’asse (3) longitudinale e mobili in sensi opposti lungo l’asse (3) longitudinale stesso; ciascun secondo pistone (35) presentando una superficie esterna (36) ad andamento conico con vertice rivolto verso l’altro secondo pistone (35) ed accoppiata in modo scorrevole ai relativi secondi mezzi di punteria (37). 15. Tamburo secondo la rivendicazione 14, e comprendente, inoltre, un albero (5) centrale coassiale all’asse (3) longitudinale; e due semi-tamburi (12) anulari coassiali all’asse (3) longitudinale e montati sull’albero (5) centrale per scorrere in sensi opposti lungo l’albero (5) centrale; ciascun semi-tamburo (12) essendo mobile lungo l’asse (3) longitudinale con una rispettiva corona di seconde porzioni (24), alloggiando in modo assialmente scorrevole un rispettivo secondo pistone (35), e presentando mezzi di guida (38) associati ai relativi secondi mezzi di punteria (37) per guidare i relativi secondi mezzi di punteria (37) in rispettive direzioni radiali rispetto all’asse (3) longitudinale. 16. Tamburo secondo la rivendicazione 15, e comprendente, inoltre, un corpo anulare (6) centrale coassiale all’albero (5) centrale e montato in posizione fissa su una porzione centrale dell’albero (5) centrale stesso fra i due semi-tamburi (12); il corpo anulare (6) centrale alloggiando in modo scorrevole il primo pistone (44) e presentando mezzi di guida (41) associati ai primi mezzi di punteria (40) per guidare i primi mezzi di punteria (40) in rispettive direzioni radiali rispetto all’asse (3) longitudinale. 17. Tamburo secondo una delle rivendicazioni da 10 a 16, in cui i due porta-talloni (25) sono disposti ad una distanza regolabile l’uno dall’altro. 18. Tamburo secondo la rivendicazione 17, in cui ciascuna prima porzione 22 comprende due parti (22a, 22b) fra loro allineate e collegate, ciascuna, ad una rispettiva detta terza porzione (29), ed un elemento intermedio (67) di collegamento smontabile delle due parti (22a, 22b) fra loro; l’elemento intermedio essendo stato scelto fra un numero di elemento intermedi (67) di lunghezza differente.
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