ITRM20120620A1 - Contromatrice ad inserti, per macchine di curvatura di tubi metallici. - Google Patents

Contromatrice ad inserti, per macchine di curvatura di tubi metallici. Download PDF

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ITRM20120620A1
ITRM20120620A1 IT000620A ITRM20120620A ITRM20120620A1 IT RM20120620 A1 ITRM20120620 A1 IT RM20120620A1 IT 000620 A IT000620 A IT 000620A IT RM20120620 A ITRM20120620 A IT RM20120620A IT RM20120620 A1 ITRM20120620 A1 IT RM20120620A1
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tube
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metal tube
matrix
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Libero Angelo Massaro
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    • B21DWORKING OR PROCESSING OF SHEET METAL OR METAL TUBES, RODS OR PROFILES WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
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Description

“CONTROMATRICE AD INSERTI, PER MACCHINE DI CURVATURA DI TUBI METALLICIâ€
Descrizione
Settore della tecnica
La presente invenzione riguarda un perfezionamento alle macchine per curvare tubi (o profilati) metallici, specificatamente ad un particolare tipo di macchine per curvare tubi (o profilati) metallici. Più in dettaglio, la presente invenzione concerne una contromatrice concepita in modo assai diverso dalle contromatrici utilizzate normalmente su queste macchine.
Tecnica nota
Le macchine note per curvare tubi metallici comprendono un involucro/corpo esterno che alloggia e protegge una serie di ingranaggi di riduzione. Un motore d’azionamento, installato anch’esso all’interno dell’involucro o corpo esterno della macchina ha inizialmente una velocità angolare - del proprio albero di uscita - assai elevata, che indicativamente può essere dell’ordine di 1400 giri al minuto. Tale velocità di rotazione viene progressivamente ridotta dagli stadi demoltiplicatori (ingranaggi di riduzione) sino ad ottenere sull’albero di lavoro (quello che fornisce la coppia necessaria per curvare il tubo), in una realizzazione molto particolare, una coppia meccanica di circa 1400-1600 Nm e un numero di giri al minuto di 1,5 (circa mille volte inferiore al valore iniziale presente sull’albero d’uscita del motore d’azionamento) sino a 3. Ovviamente, secondo la nota formula che fornisce la potenza, il prodotto M · ω sarebbe costante se si trascurassero le perdite. I numeri di giri e il valore della coppia meccanica, sopra indicati, sono puramente esemplificativi. Essi possono variare ampiamente (ad esempio anche di un ordine di grandezza o più) anche nella macchina della presente invenzione. In generale tali valori saranno quelli necessari per poter curvare un tubo del diametro e spessore voluti. Tali valori dipendono chiaramente anche dalla resistenza del materiale che forma il tubo o profilato, oppure da altri parametri (temperatura eccetera).
L’albero di lavoro che fornisce la forza necessaria a curvare il tubo metallico, à ̈ reso solidale alla matrice (sostanzialmente assimilabile ad una ruota con gola periferica che riceve parte del tubo). L’albero di lavoro sporge fuori dal corpo esterno della macchina, verticalmente verso l’alto, perpendicolarmente alla piastra superiore metallica del corpo esterno, ed esso reca ad esempio un’estremità a testa quadra (oppure esagonale, ecc.) da introdurre in un foro centrale della matrice, di forma complementare e concentrico all’asse geometrico della matrice stessa (nonché dell’albero di lavoro a montaggio avvenuto). In questo modo la matrice viene trascinata in rotazione dall’albero di lavoro. Il tubo da curvare viene bloccato su una staffa solidale alla matrice - la quale coopera con una contromatrice - e la staffa trascina con sé il tubo curvandolo.
La contromatrice, in queste macchine, viene ad esempio spinta da una vite di contrasto affinché il tubo non si allontani dalla gola.
Altri sistemi per curvare tubi sono già noti ma non riguardano la presente innovazione. Ad esempio, nel sistema cosiddetto “a spinta†il tubo tende ad appiattirsi sul lato esterno durante la curvatura in quanto non si controllano gli stiramenti del materiale, poiché non esiste un elemento di contrasto come la contromatrice che “copia†la seconda metà del tubo (la prima viene “copiata dalla matrice).
La funzione della contromatrice della presente invenzione (come per tutte le altre contromatrici della tecnica nota) à ̈ invece proprio quella di contenere le deformazioni laterali del tubo, affinché non si appiattisca sul lato esterno della curva. Il tubo ottenuto con questo processo à ̈ notoriamente molto più rigido nella zona curvata rispetto alla sua parte rettilinea, in quanto gli à ̈ stata “sottratta†una parte del proprio allungamento. Quindi il metodo di curvatura di tubi metallici facente uso della matrice e della contromatrice anche per questo motivo à ̈ da preferirsi ad altre tecniche concorrenziali, quale la citata tecnica a spinta in cui vi à ̈ sostanzialmente solo una curvatura/flessione del materiale senza (o con poco) stiramento dello stesso.
In un’altra tecnica, che non riguarda anch’essa la presente invenzione, si utilizza un’anima interna al tubo che impedisce al tubo di collassare verso l’interno, mantenendo sostanzialmente invariato il diametro interno del tubo nella zona critica subito dopo il punto di tangenza in cui la curva inizia a formarsi. Sono state realizzate varie forme dell’anima interna, la quale à ̈ ad es. registrabile e viene opportunamente trattenuta per non essere trascinata con sé dal tubo durante la curvatura, specificatamente dalle enormi forze in gioco nel processo di curvatura.
Invece, come detto sopra, nella tecnica nota pertinente si utilizzano le contromatrici per evitare l’appiattimento del tubo e la relativa riduzione del suo diametro nella parte curva. Specificatamente, lo stiramento del materiale nella porzione di tubo (soggetta alla trazione della staffa di trascinamento solidale alla matrice), che incomincia a curvarsi, provoca necessariamente un’inevitabile riduzione del diametro del tubo metallico di ad esempio 2-3 mm rispetto al diametro nominale (ad es. rispetto ai suoi 50 mm iniziali); ciò fa sì che la contromatrice debba anch’essa ridurre gradualmente il raggio di curvatura della superficie della propria gola interna, per poter copiare adeguatamente e contrastare adeguatamente il tubo che sta curvando. Ciò à ̈ stato fatto nella tecnica nota, in cui una contromatrice (brevettata già da molti anni) ha una forma inizialmente semicilindrica che confluisce in una superficie sostanzialmente troncoconica o simili, di diametro gradualmente decrescente (di qualche mm). Tuttavia, lo svantaggio di questa contromatrice, realizzata in un lungo blocco unico di materiale metallico, molto duro e allo stesso tempo antiattrito, à ̈ che solo la parte terminale a gola troncoconica della contromatrice “lavora†, mentre la parte iniziale (semicilindrica) della gola, ossia quella situata più a monte rispetto alla direzione di introduzione del tubo metallico nella macchina, funge sostanzialmente solo da guida del tubo (nonché da contrasto per evitare il suo allontanamento radiale dalla matrice) ed à ̈ soggetta ad un’usura assai minore. In altri termini, la parte finale della contromatrice si usura con il tempo, e per questo motivo si deve utilizzare un materiale molto particolare, mentre la parte iniziale della matrice (realizzata nello stesso materiale che forma tutto il blocco) non lavora ma provoca comunque un attrito con il tubo, che aumenta lo sforzo della macchina curvatubi durante l’operazione di curvatura del tubo metallico. Gli svantaggi di questa contromatrice della tecnica nota consistono quindi sia nei costi derivanti dalla sostituzione periodica di tutto il lungo blocco unico formante la contromatrice (un pezzo costoso la cui parte usurata à ̈ solo quella finale) che nello sforzo maggiore che deve compiere la macchina curvatubi come conseguenza dell’attrito del tubo sulla parte iniziale del blocco.
Quindi, la presente invenzione intende risolvere questi problemi tecnici mettendo a disposizione una contromatrice utilizzabile in modo universale in tutte le macchine curvatubi per curvare tubi/profilati metallici, detta contromatrice avendo un sistema che permette di ridurre lo sforzo della macchina e al contempo di contrastare adeguatamente le deformazioni non volute del tubo metallico, ed evitando di dover sostituire l’intera contromatrice quando la sua parte che “lavora†si à ̈ usurata.
Tali scopi vengono ottenuti mettendo a disposizione una contromatrice per macchine di curvatura di tubi metallici, come quella definita nella parte caratterizzante della rivendicazione principale (rivendicazione 1) della presente domanda di brevetto.
Alcune varianti preferite ma non limitative della presente invenzione sono indicate nelle rivendicazioni dipendenti.
Descrizione dettagliata della realizzazione preferita
La presente invenzione verrà ora descritta facendo riferimento ad una particolare realizzazione della contromatrice, né limitativa né vincolante, ma solo esemplificativa e mostrata nei disegni annessi, in cui:
FIGURA 1 Ã ̈ una vista prospettiva esplosa della contromatrice della presente invenzione;
FIGURA 2 Ã ̈ una vista in pianta e in sezione parziale della macchina curvatubi (sezione eseguita nel piano centrale di simmetria della matrice), in cui viene mostrato il funzionamento della contromatrice della presente invenzione;
FIGURA 3 Ã ̈ una vista in pianta (senza sezione) analoga alla Fig. 2.
Descrizione dettagliata della forma d’esecuzione preferita
Nella seguente descrizione particolareggiata uno stesso componente viene indicato in tutte le figure sempre dallo stesso numero di riferimento, per evitare confusione.
Inoltre, la seguente descrizione, pur essendo piuttosto dettagliata, illustra in ogni caso il concetto inventivo generale della presente invenzione e si limita ad alcuni particolari strettamente utili alla comprensione dell’invenzione e delle sue applicazioni, senza descrivere ad esempio la macchina curvatubi completa o scendere in dettagli ovvi/noti ad un tecnico medio del settore.
Quindi, lo scopo della seguente descrizione particolareggiata à ̈ esclusivamente quello di mettere un tecnico medio del ramo nelle condizioni di comprendere il progresso tecnico ottenuto, e di poter applicare, volendo, la presente invenzione. Gli specifici processi di fabbricazione della contromatrice, la sua forma precisa, i materiali utilizzati, gli intervalli di variabilità dei vari parametri di processo (coppia meccanica necessaria alla curvatura, velocità di rotazione del motore e della matrice), i dettagli di tutti i mezzi di regolazione della contromatrice, ecc.
potranno essere modificati o variati a piacimento dal tecnico del settore, senza uscire dall’ambito di protezione attribuibile alla presente invenzione.
Con riferimento alla Fig. 1, essa mostra una contromatrice 1 secondo una possibile realizzazione della presente invenzione. La contromatrice 1 presenta un corpo 2, formato da un piccolo telaio recante due fianchi 3 e una parte centrale 4, la quale collega i due fianchi 3 tra di loro. La parte centrale 4 à ̈ a doppia inclinazione, ossia presenta una prima parete 4a ed una seconda parete 4b inclinata rispetto alla prima parete 4a. Nel punto di congiungimento tra dette due pareti 4a, 4b del corpo 2 à ̈ prevista un’apertura 5. In corrispondenza di due bordi opposti dell’apertura 5 vi à ̈ una coppia di asole 6 ricavate in due rispettive parti di rinforzo 7 della parte centrale 4. Ciascuna parte di rinforzo 7 forma un rispettivo elemento di irrigidimento e di congiungimento tra un fianco 3 e la parte centrale 4 del telaio o corpo 2. Il telaio o corpo 2 appena descritto sommariamente, costituisce un elemento di montaggio e di supporto di almeno due componenti funzionali fondamentali della contromatrice 1 della presente invenzione.
Il telaio 2 può essere realizzato ad esempio mediante fusione di metallo molto resistente.
Il primo componente (o inserto) fondamentale à ̈ un elemento volvente, nel presente caso un solo rullo 8 avente una gola anulare 9 che sposa almeno in parte la forma esterna del tubo metallico 20 (preferibilmente quasi un’intera semicirconferenza del tubo 20).
Una spina di montaggio 10 del rullo 8 à ̈ inseribile e bloccabile in una prima coppia di fori (11a, 11a) - o in alternativa in una seconda coppia di fori (11b, 11b) - e ciascun foro (11a o 11b) di una coppia di fori (11a, 11a o 11b, 11b) essendo vicino al corrispondente foro (11b o 11a) dell’altra coppia (11b, 11b o 11a, 11a), all’estremità posteriore del rispettivo fianco 3 del telaio 2. Le coppie ravvicinate di fori 11a e 11b permettono di regolare secondo le esigenze la posizione del rullo 8 sul corpo 2.
Il secondo componente fondamentale della contromatrice 1 della presente invenzione à ̈ formato da un piccolo inserto 12 presentante una gola 13 semicilindrica oppure preovalizzata (ma sempre con sezione trasversale costante in senso longitudinale diversamente dalla tecnica nota sopra menzionata) di diametro uguale o inferiore al diametro nominale del tubo - o eventualmente del profilato -metallico da curvare, in modo da garantire la minima ovalizzazione (ossia da ridurre al minimo la deformazione indesiderata) del tubo/profilato in curvatura. Tale inserto 12 ha un foro passante 14 in posizione centrale nella propria gola 13 semicilindrica o preovalizzata, atto a ricevere un perno 15 che attraversa prima un’asola 16 ricavata sulla seconda parete 4b, all’estremità anteriore di quest’ultima. Il perno 15 à ̈ preferibilmente una vite (perno filettato) che consente - grazie all’asola 16 - di regolare in varie posizioni e di bloccare (stringendo tale vite) l’inserto 12 contro la seconda parete 4b del telaio 2 della contromatrice 1. Tuttavia, l’inventore effettuando varie prove si à ̈ accorto che era preferibile non bloccare affatto l’inserto 12 rispetto al corpo 2 della contromatrice 1, in una variante preferita della presente invenzione. Infatti, normalmente dopo aver eseguito la curva voluta sul tubo 20 (o in genere sul profilato), si inverte il percorso di rotazione della matrice 21 e l’asola 16 consente all’inserto 12 di scivolare indietro su un piano inclinato definito dalla superficie della parete 4b. L’effetto prodotto dallo spostamento all’indietro dell’inserto 12 à ̈ quello di scaricare i carichi e non intaccare la superficie esterna del tubo 20, determinando così in ultima analisi una perfetta qualità del prodotto finito, in particolare nel caso di metalli meno duri (alluminio eccetera). Quando si inserisce nuovamente lo stesso tubo/profilato 20 (oppure un altro tubo/profilato 20) per effettuare un’altra curva, non à ̈ necessario che l’operatore riposizioni l’inserto 12 nella posizione iniziale avanzata, in quanto la matrice 21 (partendo nuovamente dalla sua posizione originale) trascinerà il tubo 20 (o un nuovo tubo 20) tramite la staffa 22, e quest’ultimo riporterà automaticamente (grazie all’attrito) l’inserto 12 nella sua posizione operativa avanzata di battuta contro le teste delle viti di battuta 17 (descritte qui di seguito).
Rispetto all’arte nota si ha il vantaggio che:
a) l’inserto 12 ha una massa/inerzia molto inferiore a quella del lungo blocco unico che costituiva la matrice tradizionale, per cui esso scivola all’indietro assai più facilmente;
b) l’inserto 12 si sposta su un piano inclinato e quindi l’attrito con il tubo à ̈ minimo nella fase di spostamento dell’inserto (nessun danno al tubo).
In alternativa si potrebbe anche stringere la vite 15, ma contro un distanziale coassiale al suo stelo (perno filettato) che definirebbe in questo caso la massima profondità di avvitamento impedendo all’inserto 12 di giungere a contatto diretto di bloccaggio contro la parete inclinata 4b. In questa soluzione, anche stringendo completamente la vite 15 sino a fare toccare alla sua testa il distanziale (che attraversa esso pure l’asola 16), l’inserto 12, non essendo bloccato contro la parete 4b del corpo 2, potrebbe (come sopra descritto) scorrere rispetto al corpo 2, determinando l’effetto sopra illustrato.
In alternativa, o in combinazione al moto dell’inserto 12, anche tutto il corpo 2 della contromatrice 1 potrebbe essere fatto arretrare come descritto in un altro punto della descrizione, grazie all’asola 6, sempre con l’obbiettivo di ottenere una perfetta qualità del tubo 20 a curvatura ultimata.
Sono anche previsti perni o viti di battuta, 17, inseribili in rispettivi fori 18 praticati frontalmente sul bordo anteriore della seconda parete 4b. Specificatamente, dopo aver avvitato la vite 15 (nella misura voluta) nel foro passante 14 dell’inserto 12, disponendo così l’inserto 12 tra i fianchi 3, si avvitano (nella misura voluta) le viti di battuta 17 sino a farle giungere a battuta (con le loro teste) contro la faccia anteriore 19 dell’inserto 12, sì da bloccarlo in questa direzione evitando sforzi di taglio sulla vite 15 dovuti all’attrito esercitato dal tubo/profilato metallico durante la sua curvatura (cfr. Fig. 2).
L’inserto 12 potrebbe essere realizzato nello stesso materiale metallico - o lega metallica - molto duro e antiattrito, che formava la contromatrice (blocco unico lungo) dell’arte nota.
Secondo la presente invenzione, come alternativa l’elemento volvente 8 potrebbe comprendere anche più di un solo rullo 8, due rulli 8 potendo ad esempio essere montati in serie, uno affianco all’altro, tra i due bracci o fianchi 3 (in questo caso più lunghi che in Fig. 1) del telaio 2.
Dopo aver descritto una tra le possibili strutture della contromatrice 1 secondo la presente invenzione, verrà illustrato il funzionamento o effetto prodotto dalla contromatrice 1 durante l’operazione di curvatura ossia di curvatura di un tubo metallico 20 (cfr. Figg. 2 e 3).
Come mostrato nelle Figg. 2 e 3, il tubo metallico 20 viene inserito nella direzione della freccia F, tra la contromatrice 1 dell’invenzione e la matrice 21 della macchina curvatubi (non rappresentata interamente), la matrice 21 e la contromatrice 1 dell’invenzione essendo montate sul piano d’appoggio orizzontale superiore della macchina curvatubi (anch’esso non rappresentato). Si noti che le Figg. 2 e 3 mostrano il tubo metallico 20 quando esso à ̈ già stato curvato di 90° rispetto alla sua forma iniziale (che à ̈ rettilinea in questo tratto di tubo). Normalmente un tubo metallico 20 da installare in un impianto idraulico o simili, presenta al termine della lavorazione una pluralità di curve e controcurve (giacenti sullo stesso piano o che si sviluppano in 3 dimensioni), realizzate introducendo più volte il tubo metallico 20 tra la matrice e la contromatrice di una sola macchina curvatubi o di diverse macchine che curvano il tubo 20 o a destra, o, in alternativa, a sinistra, rispetto alla sua direzione F di introduzione nella macchina curvatubi (tra la matrice e la contromatrice).
Si noti a tale riguardo che il Richiedente della presente domanda di brevetto ha depositato una domanda di brevetto parallela, in cui viene descritta e rivendicata una macchina in grado di curvare tubi metallici (o profilati ) 20 sia a destra che a sinistra. La presente invenzione (la contromatrice 1) à ̈ applicabile anche a questo tipo di macchina che permette per la prima volta (nella tecnica senz’anima interna) di curvare tubi sia a destra che a sinistra, evitando di dover operare su macchine diverse che curvano o solo a destra, o in alternativa, solo a sinistra. Ritornando alle Figg. 2 e 3 per descrivere il funzionamento della contromatrice 1 dell’invenzione, inizialmente il tubo 20 (o il tratto di tubo 20 in questione) à ̈ rettilineo e la staffa di trascinamento 22 (che à ̈ solidale in rotazione alla matrice 21) à ̈ inizialmente a contatto con la parte anteriore della contromatrice 1 (parte disposta più a valle rispetto alla direzione d’introduzione F del tubo 20). Durante la rotazione della matrice 21 sino alla posizione angolare mostrata in Fig. 2, il tubo metallico 20 viene curvato. La presente invenzione offre il vantaggio che nella parte in cui il tubo viene semplicemente guidato in direzione rettilinea, ossia nella parte posteriore della contromatrice 1, il rullo 8 funge solamente da elemento volvente di guida e pertanto la sua gola anulare 9 riduce al minimo l’attrito con il tubo 20. Invece, nell’arte nota, la parte/superficie posteriore (rispetto alla freccia F) semicilindrica del lungo blocco unico di materiale duro antiattrito che costituiva l’intera contromatrice, esercitava un attrito radente sulla superficie del tubo 20. Quindi, a parità di materiali l’attrito viene considerevolmente ridotto rispetto alla tecnica nota, oppure il rullo 8 potrà essere realizzato in un materiale meno costoso del lungo blocco unico di materiale duro antiattrito che nella tecnica nota formava la contromatrice.
Inoltre, l’inventore si à ̈ reso conto che la parte preponderante e centrale della contromatrice della tecnica nota non svolge alcuna funzione, per cui la contromatrice poteva essere scissa in due parti, ossia in un primo inserto/elemento volvente 8 che riduce l’attrito (situato nella parte posteriore), il quale riduce così lo sforzo della macchina curvatubi, e in un secondo inserto/elemento di lavoro 12, il quale serve ad evitare che il tubo 20 nella sua parte di stiramento del materiale possa appiattirsi liberamente poiché il suo diametro si à ̈ ridotto e altrimenti non vi sarebbe alcun contrasto laterale ad impedire la sua ovalizzazione. Quindi, l’inserto 12 serve a svolgere quest’ultima funzione.
Specificatamente, l’inserto 12 ha un raggio di curvatura (sulla propria gola semicilindrica 13) minore o al massimo uguale al raggio esterno nominale del tubo metallico 20. Inoltre, per ottenere un’ottima qualità di curvatura del tubo o profilato 20, l’inventore ha deciso di inclinare tale “inserto formante†12 di un certo angolo rispetto all’asse centrale “A†del tubo 20 (Fig. 2), secondo il raggio di curvatura che si intende realizzare, ciò che egli ha ottenuto (in questa realizzazione) grazie all’inclinazione della seconda parete 4b rispetto alla prima parete 4a del corpo 2 della contromatrice 1.
Nel complesso si ottiene una minima ovalizzazione del tubo/profilato in curvatura. Anche la posizione dell’inserto 12 à ̈ variabile e regolabile a seconda delle necessità di curvatura. A tale riguardo si può sfruttare il sistema di regolazione descritto sopra, ossia la vite di regolazione 15 e le viti di battuta 17. L’inserto 12 verrà fatto sporgere in misura più o meno grande - con la sua faccia anteriore 19 -rispetto alla faccia anteriore del corpo 2, per scegliere la posizione migliore di azione dell’inserto 12 rispetto al punto di tangenza (tra tubo 20 e matrice 21) dove il tubo 20 inizia a curvarsi.
La contromatrice 1 à ̈ collegata tramite le due asole 6 e un perno (non mostrato) che attraversa le due asole 6, ad un supporto 23 (Figg. 2 e 3) per permettere a fine processo di curvatura del tubo/profilato 20 lo sgancio (apertura), eliminando tutte le forze generate durante il processo, rendendo così più agevole l’operazione di estrazione del tubo/profilato curvato. In ogni caso anche lo stesso supporto 23 sarà preferibilmente spostabile (da un idoneo meccanismo quale una leva a ginocchiera oppure un sistema a cerniera bloccabile e sbloccabile, di tipo noto). Il processo di curvatura può considerarsi terminato quando la staffa di trascinamento 22 à ̈ stata ruotata dell’angolo alfa desiderato. Tale angolo alfa à ̈ settabile ossia impostabile a piacere dall’operatore tramite un’unità elettrica di controllo della macchina curvatubi, oppure si potrà anche arrestare manualmente il motore d’azionamento della macchina curvatubi stessa.
Detto angolo alfa à ̈ quello che consente ancora, dopo il ritorno elastico del tubo curvato (cosiddetto “spring-back†), di togliere dalla matrice il tubo curvato. Quindi, come noto al tecnico del ramo, l’angolo alfa può superare - e anche di molto in funzione del metallo utilizzato - il valore “intuitivo†di 180°.
Un vantaggio dell’invenzione consiste tra l’altro nella possibilità di sostituire il solo inserto 12 (ossia il componente che lavora il pezzo 20 cooperando con la staffa 22 e la matrice 21) quando questo si à ̈ usurato. Le dimensioni ridotte di tale componente rispetto al lungo blocco unico della tecnica nota implica una riduzione dei costi in termini di materiale più pregiato adatto alla lavorazione del tubo 20.
L’insegnamento fornito dalla presente invenzione al tecnico del settore gli permetterebbe facilmente di attuare delle modifiche alla contromatrice 1 sopra descritta. Ad esempio si potrebbe introdurre un sistema di regolazione dell’inclinazione dell’inserto 12 rispetto all’asse “A†del tubo.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per curvare tubi metallici (20) o in generale profilati metallici, comprendente una contromatrice (1) cooperante con una matrice (21) ruotabile, tra le quali à ̈ inseribile il tubo metallico (20) con il proprio asse geometrico (A) diretto in una direzione di inserimento (F), detta contromatrice (1) essendo supportata da un supporto (23) spostabile e registrabile rispetto alla posizione della matrice (21) e in particolare rispetto alla posizione di un punto di tangenza tra il tubo metallico (20) e la matrice (21), detta contromatrice (1) presentando una parte a monte e una parte a valle rispetto alla direzione di introduzione (F) del tubo metallico (20), la parte a monte fungendo da guida del tubo metallico (20) e la parte a valle contrastando le deformazioni di ovalizzazione del tubo metallico (20), caratterizzata dal fatto che la parte a monte della contromatrice (1) comprende un dispositivo volvente (8) di guida, agente su una superficie esterna del tubo metallico (20) solo mediante attrito volvente, e la parte a valle della contromatrice (1) comprende un inserto (12), separato e distanziato da detto dispositivo volvente (8), nonché presentante una superficie attiva semicilindrica o preovalizzata (13) che à ̈ l’unica superficie della contromatrice (1) a contatto d’attrito radente con il tubo metallico (20) e che serve a contrastare le deformazioni di ovalizzazione del tubo metallico (20), e dal fatto che le generatrici di detta superficie semicilindrica (13) dell’inserto (12) sono inclinate di un angolo predefinito, maggiore di zero, rispetto all’asse geometrico (A) diretto nella direzione d’introduzione (F) del tubo metallico (20).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il raggio di curvatura di detta superficie attiva semicilindrica o preovalizzata (13) Ã ̈ minore o al massimo uguale al raggio esterno nominale di un tubo metallico (20) da curvare e/o il raggio di curvatura di detta superficie attiva semicilindrica o preovalizzata (13) Ã ̈ minore o al massimo uguale al raggio di curvatura di una gola periferica della matrice ruotabile (21).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo volvente (8) Ã ̈ regolabile (11a, 11b) rispetto alla direzione di introduzione (F).
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo volvente (8) comprende uno più o rulli (8) montati in fila uno vicino all’altro e aventi ciascuno una gola anulare (9) adattata alla forma della superficie del tubo metallico (20), almeno uno di detti rulli (8) avendo il proprio asse di rotazione sostanzialmente parallelo all’asse di rotazione della matrice (21) ruotabile.
  5. 5. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto inserto (12) Ã ̈ amovibile ossia intercambiabile.
  6. 6. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto inserto (12) ha un’inclinazione regolabile, ossia le generatrici di detta superficie attiva semicilindrica o preovalizzata (13) dell’inserto (12) inclinate di un angolo predefinito maggiore di zero rispetto all’asse geometrico (A), hanno un’inclinazione regolabile.
  7. 7. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che l’inserto (12) della contromatrice (1) comprende un materiale molto duro e antiattrito, resistente all’usura.
  8. 8. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che la contromatrice (1) comprende mezzi di battuta (17), preferibilmente regolabili, agenti su una superficie frontale (19) dell’inserto (12).
  9. 9. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi (15, 16) di regolazione e bloccaggio in posizione dell’inserto (12) su un corpo (2) della contromatrice (1), oppure mezzi per montare l’inserto (12) in modo scorrevole sul corpo (2) ma non oltre una posizione definita dai mezzi di battuta (17) della rivendicazione 8.
  10. 10. Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratteriz zata dal fatto che detto supporto (23) spostabile e registrabile rispetto alla posizione della matrice (21), à ̈ collegato ad un corpo (2) della contromatrice (1) tramite un sistema (6) di sgancio e apertura, che permette lo scostamento del corpo (2) della contromatrice (1) dal tubo (20) eliminando tutte le forze generate durante un processo di curvatura del tubo metallico (20), facilitando così l’operazione di estrazione del tubo metallico (20).
  11. 11. Contromatrice (1) per macchine di curvatura di tubi metallici o di profilati metallici (20), comprendente un corpo (2), o telaio, caratterizzata dal fatto che il corpo (2) riceve in una sua prima zona terminale un inserto (12) di lavorazione del tubo o profilato metallico (20), avente una gola semicilindrica o preovalizzata (13), e in una sua seconda zona terminale, distanziata dalla prima zona terminale, un dispositivo volvente (8) di guida del tubo o profilato metallico (20).
  12. 12. Contromatrice (1) secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che l’inserto (12) di lavorazione à ̈ montato in modo intercambiabile ossia amovibile sul corpo (2).
  13. 13. Contromatrice (1) secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzata dal fatto che l’inserto (12) di lavorazione à ̈ montato in modo bloccabile (15, 16) in varie posizioni ravvicinate, sul corpo (2), oppure l’inserto (12) à ̈ montato in modo da poter scorrere rispetto al corpo (2) ossia su quest’ultimo.
  14. 14. Contromatrice (1) secondo la rivendicazione 11, 12 oppure 13, caratterizzata dal fatto che l’inserto (12) di lavorazione à ̈ montato in modo inclinabile sul corpo (2).
  15. 15. Contromatrice (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 sino a 14, caratterizzata dal fatto che detto corpo (2) presenta due pareti (4a, 4b) che confluiscono l’una nell’altra, ossia una prima parete (4a) e una seconda parete (4b) tra loro inclinate di un determinato angolo, nonché due fianchi (3) ortogonali a dette pareti (4a, 4b), l’inserto (12) essendo bloccabile (15, 16) sulla prima parete (4a) tra i due fianchi (3) e il dispositivo volvente (8) essendo inseribile e fissabile su e tra i due bracci (3) in una o più posizioni (11a, 11b) selezionabili a piacere.
  16. 16. Contromatrice (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 11 sino a 15, caratterizzata dal fatto che la posizione di detto dispositivo volvente (8) Ã ̈ regolabile in modo continuo o discontinuo.
  17. 17. Contromatrice (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 11 sino a 16, caratterizzata dal fatto che detto corpo (2) della contromatrice (1) Ã ̈ atto a ricevere inserti (12) differenti tra loro, aventi raggi variabili della loro superficie attiva semicilindrica o prevoalizzata (13), adattati a rispettivi raggi esterni nominali diversi, di una determinata gamma di tubi metallici (20).
  18. 18. Utilizzo di una contromatrice (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in una qualsiasi macchina per curvare tubi o profilati metallici (20) il cui raggio di curvatura esterno nominale à ̈ maggiore del raggio di curvatura di detta superficie attiva semicilindrica o preovalizzata (13) dell’inserto (12) della contromatrice (1).
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