ITRE20110055A1 - Forno per la ricottura di lastre di vetro - Google Patents

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ITRE20110055A1
ITRE20110055A1 IT000055A ITRE20110055A ITRE20110055A1 IT RE20110055 A1 ITRE20110055 A1 IT RE20110055A1 IT 000055 A IT000055 A IT 000055A IT RE20110055 A ITRE20110055 A IT RE20110055A IT RE20110055 A1 ITRE20110055 A1 IT RE20110055A1
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IT
Italy
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heating chamber
heating
furnace
glass plate
glass
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IT000055A
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Inventor
Stefano Spezzani
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Keraglass Engineering S R L
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Description

“FORNO PER LA RICOTTURA DI LASTRE DI VETROâ€
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un forno per la ricottura di lastre di vetro.
Più in particolare, l’invenzione riguarda un forno per la ricottura di lastre di vetro, adatto al riscaldo e successivo raffreddamento delle lastre di vetro da sottoporre a successive lavorazioni o trattamenti, o, più semplicemente, adatto alla eliminazione delle tensioni interne al vetro che si instaurano durante le fasi di riscaldo delle lastre di vetro stesse.
TECNICA PREESISTENTE
Come à ̈ noto, a seguito di determinati trattamenti termici su lastre di vetro, o di processi di formatura, o di pre-cottura di smalto sulla superficie, si instaurano nel vetro tensioni interne che, se non rimosse, rendono impossibili le lavorazioni successive, come taglio, molatura, foratura, o successivi trattamenti termici, come la tempra.
Per detensionare il vetro, in modo da poterlo sottoporre alle successive lavorazioni, come à ̈ noto, occorre riscaldare la lastra di vetro ad una temperatura generalmente compresa tra i 550 e i 650 °C e raffreddare la stessa con un ciclo di raffreddamento controllato sufficientemente lento da far sì che non si creino ulteriori tensioni interne al vetro.
Sono note, a tale scopo, due tipologie di forni, la prima dei quali prevede un forno a rulli continuo, in cui le lastre di vetro entrano in una camera di riscaldamento a sviluppo longitudinale e, percorrendo lo sviluppo longitudinale del forno, seguono un ciclo di riscaldamento. Al termine del forno le lastre di vetro transitano in una stazione di raffreddamento controllato, in cui viene fatto compiere loro un ciclo di raffreddamento che, ad esempio, prevede un primo tratto di raffreddamento molto lento e controllato, perlopiù indiretto, in cui il vetro viene stabilizzato, seguito da un tratto di raffreddamento che potrà anche essere più veloce e diretto.
Tale prima tipologia di forni, tuttavia, presenta l’inconveniente che, per fare eseguire un ciclo di riscaldamento alla lastra di vetro, sono necessari forni a grande sviluppo longitudinale, richiedenti un notevole spazio, un importante investimento, a fronte ovviamente di elevate produzioni.
L’impiego di tali forni à ̈, quindi, vantaggioso nei casi di grandi produzioni, caratterizzate da lunghe serie.
La seconda tipologia di forni per la ricottura delle lastre di vetro, comprende i cosiddetti forni intermittenti, tra i quali quelli oscillanti a rulli. In tali forni, la camera di riscaldamento presenta sviluppo longitudinale estremamente limitato, in pratica di poco maggiore rispetto alla lunghezza della lastra di vetro da trattare, quando si tratta di grandi lastre, e le lastre di vetro vengono poste in appoggio su una rulliera motorizzata che le mantiene in movimento, con moto oscillatorio, all’interno della camera di riscaldamento, mentre mezzi riscaldatori provvedono a sottoporre la lastra di vetro ad un opportuno ciclo di riscaldamento.
Al termine della fase di riscaldamento, la lastra à ̈ sottoposta ad un ciclo di raffreddamento controllato, del tipo sopra descritto, o addirittura naturale.
Il minore ingombro spaziale di tali forni, secondo la seconda tipologia nota di forni di ricottura, va tuttavia a scapito del rendimento di produzione, in quanto il numero di lastre di vetro che il forno può trattare à ̈ sempre un’unica lastra per ciclo di riscaldamento, se la lastra à ̈ di grandi dimensioni, o un numero di lastre tale da riempire l’area della camera di riscaldo, se si tratta di piccole lastre.
Inoltre, anche l’efficienza energetica di tali forni risulta essere peggiore rispetto a quella dei forni continui, in quanto il ciclo di riscaldamento deve iniziare di nuovo ad ogni ingresso di una nuova lastra di vetro fredda all’interno della camera di riscaldamento.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
<ESPOSIZIONE DELL>’<INVENZIONE>
L’invenzione, particolarmente, rende disponibile un forno per la ricottura di lastre di vetro caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di camere di riscaldamento tra loro sovrapposte ed indipendenti, ciascuna camera di riscaldamento essendo dotata di: almeno una bocca di accesso per il passaggio di almeno una lastra di vetro, una rulliera motorizzata sulla quale appoggia e si muove detta lastra di vetro, mezzi per il riscaldamento atti a riscaldare la lastra di vetro posta nella camera di riscaldamento, mezzi per il raffreddamento controllato, atti a raffreddare in modo indiretto e/o diretto la stessa camera di riscaldamento.
Grazie a tale soluzione, il forno per la ricottura di lastre di vetro risulta al particolarmente compatto e, al contempo, permette di raggiungere un’elevata efficienza produttiva, potendo trattare più lastre di vetro contemporaneamente in uno spazio che, in pianta, à ̈ di poco superiore all’ingombro spaziale della lastra di vetro da trattare.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 à ̈ una vista in sezione lungo la traccia di sezione I-I di figura 3, di un forno per la ricottura di lastre di vetro, secondo l’invenzione.
La figura 2 à ̈ un particolare di figura 1 in cui à ̈ illustrata una delle camere di riscaldamento del forno.
La figura 3 Ã ̈ la vista lungo la traccia di sezione III-III di figura 1.
La figura 4 Ã ̈ un particolare di figura 3, in cui sono illustrati i mezzi di raffreddamento di una delle camere di riscaldamento del forno.
La figura 5 Ã ̈ il particolare V di figura 3.
La figura 6 Ã ̈ il particolare VI di figura 3.
La figura 7 Ã ̈ la vista lungo la traccia di sezione VII-VII di figura 1.
<MODO MIGLIORE PER ATTUARE L>’<INVENZIONE>
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 10 un forno, ad esempio modulare, per la ricottura di lastre di vetro, le quali sono indicate generalmente con la lettera L e possono essere sia piane che curve.
Agli scopi della presente invenzione il forno 10, come visibile in figura 1, comprende una pluralità di camere di riscaldamento 20 tra loro sovrapposte, ad esempio fissate le une alle altre, ed indipendenti tra loro.
Le camere di riscaldamento 20 sono tra loro indipendenti, in quanto in ciascuna camera può essere effettuato un ciclo di riscaldamento e/o raffreddamento delle lastre di vetro L indipendente da quello effettuato nelle altre camere di riscaldamento 20, come meglio apparirà nella descrizione che segue.
Ciascuna camera di riscaldamento 20, visibile nel dettaglio nelle figura 2 e 4, comprende un telaio di supporto conformato sostanzialmente a canale, comprendente un elemento di fondo 21 sostanzialmente piano, un elemento di sommità 22 (anch’esso piano o a volta) e due fiancate laterali 23 a sviluppo prevalentemente verticale.
La camera di riscaldamento 20 Ã ̈ dotata, inoltre, di una prima bocca di accesso 24 e una seconda bocca di accesso 25, le quali sono ricavate in corrispondenza delle pareti frontali contrapposte del telaio di supporto.
La camera di riscaldamento 20 comprende una rulliera motorizzata 30 dotata di una pluralità di rulli 31 motorizzati e disposti sostanzialmente complanari, che sono interposti tra la prima bocca di accesso 24 e la seconda bocca di accesso 25, con asse longitudinale ortogonale alle fiancate laterali 23, le quali fiancate supportano in rotazione, attraverso l’interposizione di cuscinetti, gli stessi rulli in corrispondenza delle rispettive estremità.
Ciascuna rulliera motorizzata 30 Ã ̈, generalmente, allineata ad una coppia di trasportatori a rulli, indicati schematicamente con il nr.
32 nelle figure e di tipo noto, posti rispettivamente a monte e a valle del forno 10, che sono atti ad alimentare le lastre di vetro L da sottoporre a ricottura e prelevare le lastre di vetro L a termine del trattamento termico.
I rulli 31 definiscono, quindi, un piano di appoggio sul quale appoggia e si muove, tra la prima bocca di accesso 24 e la seconda bocca di accesso 25, almeno una lastra di vetro L lungo la direzione A ortogonale all’asse longitudinale dei rulli 31.
I rulli 31, ad esempio, sono rulli cavi o pieni, realizzati in silice con codoli di acciaio alle rispettive estremità.
Nell’esempio raffigurato, ogni rulliera motorizzata 30 comprende nr.
36 rulli 31 posti ad una distanza reciproca sostanzialmente pari a 130 mm (che garantisce il mantenimento della forma propria della lastra di vetro L, anche durante il riscaldamento della stessa) e motorizzati da un unico motore come noto al tecnico del ramo; non si esclude che essi possano presentare differenti configurazioni a seconda delle necessità di utilizzo.
In pratica, le fiancate laterali 23 delle camere di riscaldamento 20 possono essere realizzate in pezzo unico (o in più pezzi tra loro fissati), e possono essere fissate ai vari elementi di fondo 21, il primo dei quali à ̈ dotato di comuni appoggi al terreno, ed ai vari elementi di sommità 22, in modo da definire una pluralità di canali, nella fattispecie 6, sovrapposti e definenti ambienti tra loro separati.
Sia le fiancate laterali 23 che gli elementi di fondo 21 e gli elementi di sommità 22 sono realizzati in materiale coibente o rivestiti da uno strato interno di materiale coibente, ad esempio, sono realizzati in uno strato esterno di acciaio al carbonio, uno strato interno di acciaio inox tra i quali à ̈ interposto uno strato di fibra ceramica.
Ciascuna prima bocca di accesso 24 e ciascuna seconda bocca di accesso 25 di ogni camera di riscaldamento 20, inoltre, comprende rispettivi mezzi di chiusura atti ad essere aperti a comando.
In pratica, i mezzi di chiusura di una bocca di accesso 24 e 25 consistono in una coppia di antine 26 incernierate rispettivamente all’elemento di fondo 21 e all’elemento di sommità 22 della camera di riscaldamento 20 (nei disegni con asse di incernieramento sostanzialmente orizzontale) e azionate da rispettivi attuatori che ne comandano l’apertura e la chiusura indipendente.
Le antine 26 sono tali che la loro estremità libera vada sostanzialmente in contatto reciproco quando sono in posizione tale da chiudere la camera di riscaldamento 20 (ovvero quando sono poste in posizione verticale) interponendosi, ad esempio, tra due rulli 31 della rulliera motorizzata 30 e sono tali da disporsi (alternativamente o contemporaneamente) inferiormente e superiormente al piano definito dai rulli 31 quando sono in posizione tale da aprire la camera di riscaldamento 20.
Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, il forno 10 Ã ̈ un forno del tipo cosiddetto oscillante.
In pratica, la rulliera motorizzata 30 di ciascuna camera di riscaldamento 20 à ̈ atta ad accogliere in appoggio un’unica lastra, o più lastre, di vetro L per ogni ciclo di ricottura delle stesse mantenendole in movimento oscillatorio all’interno della camera di riscaldamento 20 per il tempo necessario al trattamento termico.
Ad esempio, per sottoporre a trattamento termico di ricottura una lastra di vetro L di dimensioni 3200x2600 mm, il forno 10 potrà presentare camere di riscaldamento 20 di lunghezza (distanza tra le bocche di accesso 24 e 25) sia sostanzialmente pari a 4160 mm, garantendo una corsa utile di 960 mm per il brandeggio della lastra di vetro L all’interno della camera di riscaldamento stessa.
Nella fattispecie, i rulli 31, una volta che hanno fatto entrare la lastra di vetro L all’interno della camera di riscaldamento 20 attraverso una delle bocche di accesso 24 o 25, sono comandati in rotazione da motori dotati di inverter e sono fatti ruotare alternativamente nelle due direzioni di marcia in modo che la lastra di vetro L compia un moto oscillatorio compreso tra la prima bocca di accesso 24 e la seconda bocca di accesso 25, infine, permettono l’uscita della lastra di vetro L da una delle bocche di accesso 24 o 25 stesse.
La camera di riscaldamento 20 comprende, particolarmente, mezzi per il riscaldamento 40 atti a riscaldare la lastra di vetro L posta nella camera di riscaldamento stessa.
I mezzi per il riscaldamento 40 comprendono una pluralità di resistenze elettriche 41, le quali sono poste all’interno della camera di riscaldamento 20, inferiormente e superiormente al piano di appoggio definito dai rulli 31, e riscaldano l’ambiente interno di ciascuna camera di riscaldamento 20 sostanzialmente per irraggiamento.
Nella preferita forma di realizzazione le resistenze elettriche 41 presentano conformazione sostanzialmente tubolare e sono disposte con asse longitudinale parallelo all’asse longitudinale dei rulli 31 della rulliera motorizzata 30, ad esempio, in modo da risultare sfalsate con essi.
Le resistenze elettriche 41, particolarmente, sono di tipo corazzato e presentano un limite massimo di temperatura sostanzialmente pari a 750-800°C.
Ciascuna camera di riscaldamento 20 presenta due file di resistenze elettriche 41 poste rispettivamente sopra e sotto la fila di rulli 31.
Superiormente alla fila di resistenze elettriche 41 inferiori di ciascuna camera di riscaldamento 20 à ̈ previsto un elemento di protezione 42 fissato alle fiancate laterali 23, che à ̈ realizzato in materiale conduttore del calore, ad esempio una lastra forata di acciaio, il quale à ̈ interposto tra i rulli 31 della rulliera motorizzata 30 e le resistenze elettriche 41 inferiori stesse. Tali elementi di protezione 42 sono configurati in modo tale da trattenere eventuali pezzi di vetro o altri sfridi o gocce che si staccano dalla lastra di vetro L durante la ricottura, ovvero durante la permanenza della lastra di vetro L sui rulli 31, permettendo comunque al calore sviluppato dalle resistenze elettriche inferiori di raggiungere per irraggiamento la lastra di vetro stessa.
I mezzi per il riscaldamento 40 di ciascuna camera di riscaldamento 20 sono tra loro indipendenti e sono configurati in modo da eseguire cicli di riscaldamento tra loro indipendenti, riscaldando ad ogni ciclo la camera di riscaldamento 20 e, quindi, la lastra di vetro L da sottoporre a ricottura fino a temperature massime comprese 550 e 750 °C.
Vantaggiosamente, ciascuna camera di riscaldamento 20 comprende mezzi per il raffreddamento 50 atti a comandare il raffreddamento controllato della stessa camera di riscaldamento 20.
Vantaggiosamente, i mezzi per il raffreddamento 50 comprendono una pluralità di tubi 51 scambiatori di calore, al cui interno circola un fluido refrigerante, ad esempio aria relativamente fredda rispetto all’ambiente interno alla camera di riscaldamento 20, i quali sono disposti in modo da attraversare l’ambiente interno alla camera di riscaldamento 20 e, ad esempio, sono fissati alle fiancate laterali 23 della stessa.
Come visibile nelle figure 3 e 6, ciascun tubo 51 di ogni camera di riscaldamento 20 fa capo ad un collettore 52, il quale à ̈ intercettato da una valvola di regolazione 53 (ad esempio dotata di un servomotore azionato da una termocoppia posta all’interno della camera di riscaldamento e un potenziometro) atta a regolare la portata del fluido refrigerante in essi circolante.
I tubi 51 sono distribuiti lungo tutta la camera di riscaldamento 20 e sono disposti sia inferiormente che superiormente al piano definito dai rulli 31 della rulliera motorizzata 30, in modo da raffreddare sostanzialmente in modo omogeneo la camera di riscaldamento 20.
In pratica, i tubi 51 sono disposti con asse longitudinale parallelo all’asse longitudinale dei rulli 31 e in modo da risultare sfalsati rispetto ad essi; ad esempio, si trovano all’interno della camera di riscaldamento 20 sostanzialmente affiancati alle resistenze elettriche 41.
Ciascun tubo 51 presenta una conformazione sostanzialmente ad U, in cui i due tratti paralleli 511 e 512 (disposti orizzontalmente) scorrono rispettivamente superiormente ed inferiormente al piano definito dai rulli 31 e il tratto verticale 513 Ã ̈ disposto in corrispondenza di una delle fiancate laterali 23 della camera di riscaldamento 20.
I tubi 51 di ciascuna camera di riscaldamento sono, ad esempio, tutti collegati tra loro in parallelo.
L’estremità libera del tratto 511 orizzontale superiore del tubo 51 esce dalla camera di riscaldamento 20, attraverso un foro praticato in una fiancata laterale 23, ed à ̈ dotata di un rubinetto 54 atto ad aprire e chiudere il tubo stesso, l’altra estremità libera dei tubi 51 (del tratto 512 orizzontale inferiore) à ̈ collegata con il collettore 52, ovvero una conduttura ad asse orizzontale che fiancheggia la camera di riscaldamento 20.
Eventualmente, al fine di ridurre gli ingombri dei mezzi per il raffreddamento 50, alcuni (la metà) dei tubi 51 à ̈ posto con il tratto superiore 511 collegato al rubinetto 54 e il tratto inferiore 512 al collettore 52 (come sopra descritto), gli altri tubi 51 presentano invece il tratto inferiore 512 collegato al rubinetto 54 e il tratto superiore 511 al collettore 52.
Ciascun collettore 52, che fa capo a tutti tubi 51 di ciascuna camera di riscaldamento 20, à ̈ collegato, tramite un condotto principale 55 (ad asse verticale), ad un unico gruppo pompante, ad esempio un ventilatore di aspirazione 56, atto a porre in depressione i tubi 51 e prelevare aria dall’ambiente esterno alle camere di riscaldamento 20, tramite l’estremità libera del tratto 511 superiore (quando il rubinetto 54 à ̈ aperto), confluendola in ciascuno dei tubi 51.
I mezzi per il raffreddamento 50 consentono di avere un raffreddamento controllato (lento e/o intervallato a fasi di ulteriore riscaldamento o altro ciclo di raffreddamento opportunamente studiato) della camera di riscaldamento 20 fino al raggiungimento di una temperatura sostanzialmente pari a 200 – 300°C, regolando la quantità d’aria che circola nei tubi 51 e altri parametri significativi, in modo da detensionare efficacemente la lastra di vetro L; l’ulteriore raffreddamento della lastra di vetro L potrà avvenire anche velocemente e senza ulteriore controllo, in quanto il vetro al di sotto di tali temperature à ̈ già sufficientemente stabile.
Ciascuna camera di riscaldamento 20 comprende, poi, condotti di evacuazione 60 dei fumi o dei vapori che si sviluppano all’interno della camera di riscaldamento stessa durante la ricottura della lastra di vetro L, ad esempio vapori dovuti a smalti di decorazione eventualmente presenti sulla lastra di vetro o altro gas sviluppantesi durante il processo di ricottura.
Ciascuna camera di riscaldamento 20 comprende, nell’esempio raffigurato nel particolare di figura 7, una coppia di condotti di evacuazione 60 dotati di finestrelle 61 aperte, che sono posti in corrispondenza di una zona centrale dell’elemento di sommità 22 della camera di riscaldamento 20 e sono disposti con asse longitudinale sostanzialmente parallelo all’asse longitudinale dei rulli 31 della rulliera motorizzata 30 (con le finestrelle 61 rivolte verso l’interno della camera di riscaldamento 20).
Tutti i condotti di evacuazione 60 presentano un’estremità chiusa 62 e un’estremità aperta 63, la quale à ̈ collegata ad un condotto di aspirazione 64 comune per tutte le camere di riscaldamento 20. Il condotto di aspirazione 64 fa capo ad un'unica ventola 65 di aspirazione, la quale à ̈ atta a porre in depressione l’ambiente interno di ciascuna camera di riscaldamento 20, in modo da aspirare i fumi in essa eventualmente presenti, ed à ̈ asservita ad un unico camino di evacuazione 66 dei fumi comune a tutte le camere di riscaldamento 20.
Su ciascun condotto di evacuazione 60 sono, inoltre, presenti mezzi valvolari 67, ad esempio una valvola dotata di servomotore e potenziometro, per la regolazione dell’efflusso dell’aria dalla camera di riscaldamento 20, i quali sono atti a chiudere e/o regolare il passaggio dei fumi in uscita da ogni camera di riscaldamento 20, in modo indipendente per ciascuna camera di riscaldamento stessa.
Il forno 10 comprende, poi, un’unità di controllo e comando, ad esempio controllata da un elaboratore, atta a comandare indipendentemente i mezzi per il riscaldamento 40, i mezzi per il raffreddamento 50, l’apertura e chiusura dei mezzi di chiusura delle bocche di accesso 24 e 25 (le antine 26) e i mezzi valvolari 67 asserviti ai condotti di evacuazione 60, di ciascuna camera di riscaldamento 20.
Inoltre, à ̈ possibile prevedere che i mezzi per il riscaldamento 40 di ciascuna camera di riscaldamento 20 comprendono convettori atti ad insufflare aria calda all’interno della camera di riscaldamento stessa, in modo da riscaldare la lastra di vetro L anche per convezione.
I convettori, ad esempio, potrebbero essere del tipo di insufflatori pulsanti ad alta prevalenza disposti in corrispondenza dell’elemento di sommità 22 della camera di riscaldamento 20, in modo che creino turbolenza di aria calda (500-600°C) nella zona superiore della camera di riscaldamento stessa senza coinvolgere i rulli 31 della stessa.
Alla luce di quanto sopra descritto, il funzionamento del forno 10 Ã ̈ il seguente.
Attraverso uno dei trasportatori a rulli 32 la lastra di vetro L da sottoporre a ricottura viene avvicinata, ad esempio, alla prima bocca di accesso 24 di una camera di riscaldamento 20, la quale presenterà entrambe le antine 26 in posizione di apertura (le antine 26 della seconda bocca di accesso 25 possono nel contempo rimanere chiuse o essere aperte per fare uscire una eventuale lastra di vetro L già sottoposta al trattamento termico).
Una volta che la lastra di vetro L à ̈ tutta contenuta all’interno della camera di riscaldamento 20 (trasportata dai rulli 31) viene comandata dall’unità di controllo e comando la chiusura delle antine 26 della prima bocca di accesso 24 e l’azionamento, nei due versi di rotazione, dei rulli 31, in modo che la lastra di vetro L sia costantemente mossa di moto oscillatorio all’interno della camera di riscaldamento 20.
L’unità di controllo e comando, contestualmente, attiva i mezzi per il riscaldamento 40, per cui le resistenze elettriche 41 iniziano il ciclo di riscaldamento della camera di riscaldamento 20 e, quindi, della lastra di vetro L mantenuta in movimento.
Nelle fasi iniziali di riscaldamento, ad esempio per i primi 15 minuti, à ̈ possibile comandare (attraverso la stessa unità di controllo e comando) l’apertura dei mezzi valvolari 67 i quali aprano i condotti di evacuazione 60 della camera di riscaldamento 20, in modo da poter evacuare vapori prodotti dagli smalti eventualmente presenti sulla lastra di vetro.
Una volta raggiunta la temperatura di ricottura più opportuna (550-750°C), l’unità di controllo e comando comanda l’azionamento dei mezzi per il raffreddamento 50, azionando il ventilatore di aspirazione 56 e aprendo la valvola di regolazione 53.
L’aria relativamente fredda aspirata all’interno dei tubi 51 permette, per scambio termico con l’ambiente interno della camera di riscaldamento 20, di abbassare la temperatura della camera di riscaldamento stessa (in questa fase senza fare entrare aria fredda direttamente nella camera di riscaldamento 20).
Qualora si renda necessario un gradiente particolarmente lento di raffreddamento à ̈ possibile azionare contemporaneamente ai mezzi per il raffreddamento 50 anche (per alcuni istanti) i mezzi per il riscaldamento 40.
Una volta raggiunta la temperatura interna alla camera di riscaldamento 20 sostanzialmente pari a 200-300°C, à ̈ possibile continuare il raffreddamento della camera di riscaldamento 20 in modo rapido, ad esempio, comandando l’apertura di una o più antine 26 (tutte contemporaneamente o una alla volta) e/o comandando l’apertura dei mezzi valvolari 67 asserviti ai condotti di evacuazione 60.
Tale ciclo di trattamento di ricottura di una lastra di vetro L potrà essere contemporaneamente eseguito da una o più delle camere di riscaldamento 20 del forno 10, senza che un ciclo venga influenzato da un altro. Inoltre, potrà essere previsto che alcune delle camere di riscaldamento 20 siano in funzione mentre altre siano spente, in questo modo il forno 10, oltre ad essere estremamente compatto e funzionale, risulta particolarmente efficiente (permettendo il trattamento di più lastre di vetro L contemporaneamente) e flessibile.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Forno (10) per la ricottura di lastre di vetro caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di camere di riscaldamento (20) tra loro sovrapposte ed indipendenti, ciascuna camera di riscaldamento (20) essendo dotata di: almeno una bocca di accesso (24,25) per il passaggio di almeno una lastra di vetro (L), una rulliera motorizzata (30) sulla quale appoggia e si muove detta lastra di vetro (L), mezzi per il riscaldamento (40) atti a riscaldare la lastra di vetro (L) posta nella camera di riscaldamento (20) e mezzi per il raffreddamento (50) atti a comandare il raffreddamento controllato della stessa camera di riscaldamento (20).
  2. 2. Forno (10) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi per il raffreddamento (50) comprendono una pluralità di tubi (51) in cui circola un fluido refrigerante, posti internamente alla camera di riscaldamento (20) e fissati alle pareti (23) della stessa, detti tubi (51) essendo collegati a un collettore (52) dotato di una valvola di regolazione (53) della portata del fluido refrigerante in essi circolante.
  3. 3. Forno (10) secondo la rivendicazione 2, in cui ciascun collettore (52) Ã ̈ collegato ad un unico gruppo pompante (56) atto a confluire detto fluido refrigerante in ciascuno dei tubi (51).
  4. 4. Forno (10) secondo la rivendicazione 2, in cui detti tubi (51) sono disposti inferiormente e superiormente al piano di appoggio della lastra di vetro (L) definito della rulliera motorizzata (30).
  5. 5. Forno (10) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi per il riscaldamento (40) comprendono una pluralità di resistenze elettriche (41) poste inferiormente e superiormente al piano di appoggio della lastra di vetro (L) definito della rulliera motorizzata (30).
  6. 6. Forno (10) secondo la rivendicazione 5, in cui ciascuna camera di riscaldamento (20) comprende una pluralità di elementi di protezione (42), realizzati in materiale conduttore del calore ed interposti tra la rulliera motorizzata (30) e le resistenze elettriche (41) poste inferiormente alla rulliera motorizzata stessa, configurati in modo tale da trattenere eventuali pezzi di vetro che si staccano dalla lastra di vetro (L) durante la ricottura.
  7. 7. Forno (10) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna rulliera motorizzata (30) à ̈ atta a movimentare la lastra di vetro (L) con moto oscillatorio all’interno della rispettiva camera di riscaldamento (20).
  8. 8. Forno (10) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna camera di riscaldamento (20) comprende condotti di evacuazione (60) dei fumi sviluppantisi durante la ricottura della lastra di vetro (L) dotati di mezzi valvolari (67) di regolazione dell’efflusso dell’aria dalla camera di riscaldamento (20) e asserviti ad un unico camino di evacuazione dei fumi comune a tutte le camere di riscaldamento (20).
  9. 9. Forno (10) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna bocca di accesso (24,25) Ã ̈ dotata di mezzi di chiusura (26) atti ad essere aperti a comando.
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