ITRE20090035A1 - Stampo e metodo per la formatura di prodotti ceramici - Google Patents

Stampo e metodo per la formatura di prodotti ceramici Download PDF

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ITRE20090035A1
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matrix
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perimeter matrix
threshold value
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Lauro Silvestrini
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Ferrari Carlo Societa Per Azioni Off
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    • B28B3/00Producing shaped articles from the material by using presses; Presses specially adapted therefor
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B30B11/02Presses specially adapted for forming shaped articles from material in particulate or plastic state, e.g. briquetting presses, tabletting presses using a ram exerting pressure on the material in a moulding space
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“STAMPO E METODO PER LA FORMATURA DI PRODOTTI CERAMICI”
La presente invenzione riguarda uno stampo ceramico ed un metodo per la formatura di prodotti ceramici, in particolare lastre o piastrelle in gres porcellanato.
Come è noto, uno stampo ceramico comprende generalmente una matrice perimetrale con cui collaborano un tampone inferiore ed un tampone superiore.
Il tampone inferiore è di norma impostato sul bancale fisso di una pressa ceramica, la quale è ulteriormente provvista di una traversa mobile atta a portare il tampone superiore.
La matrice perimetrale è sostenuta da mezzi di supporto che sono atti a collocarla in una determinata posizione di esercizio, in cui essa è parzialmente infilata sul tampone inferiore, in modo da definire con quest’ultimo almeno una cavità di formatura atta ad essere caricata con materiale ceramico in polvere.
Durante il caricamento dello stampo, il tampone superiore è mantenuto in una posizione sollevata in cui lascia aperta la cavità di formatura.
In seguito, la traversa mobile viene abbassata cosicché il tampone superiore possa chiudere la cavità di formatura e pressare il materiale ceramico in polvere al suo interno.
Il processo di formatura comprende generalmente una pluralità di queste fasi di pressatura, le quali sono alternate a fasi di disaerazione in cui il tampone superiore viene leggermente sollevato, per consentire all’aria intrappolata nella cavità di formatura di uscire dallo stampo.
Al termine del processo di formatura, lo stampo viene aperto ed il tampone inferiore viene sollevato a livello del bordo superiore della matrice perimetrale, in modo da poter allontanare la lastra pressata dalla cavità di formatura.
Pur conservando questa architettura di base, gli stampi ceramici si dividono in stampi a specchio e stampi rientranti.
Negli stampi a specchio, il tampone superiore ha dimensioni maggiori rispetto alla cavità di formatura, e la matrice perimetrale è sostenuta da mezzi di supporto cedevoli che le consentono di muoversi dalla posizione di esercizio verso il basso.
In questo caso, la fase di pressatura è eseguita dal tampone superiore che dapprima si appoggia sul bordo superiore della matrice perimetrale, chiudendo la cavità di formatura, e quindi spinge la matrice perimetrale verso il basso, comprimendo il materiale ceramico in polvere nella cavità di formatura contro il tampone inferiore che rimane fermo.
Negli stampi rientranti, il tampone superiore ha sostanzialmente le stesse dimensioni della cavità di formatura, e la matrice perimetrale è sostenuta da mezzi di supporto rigidi, i quali sono atti a mantenerla sempre fissa in posizione di esercizio.
In questo caso, la fase di pressatura è eseguita dal tampone superiore che si inserisce e scorre all’interno della matrice perimetrale, chiudendo la cavità di formatura e comprimendo il materiale ceramico in polvere in essa contenuto contro il tampone inferiore che rimane fermo.
Gli stampi rientranti presentano alcuni aspetti vantaggiosi rispetto agli stampi a specchio, ma ciononostante non sono privi di inconvenienti.
In particolare, si è riscontrato che le piastrelle ceramiche realizzate con gli stampi rientranti, soprattutto quelle in gres porcellanato, presentano talvolta piccole fessure o crepe lungo i bordi perimetrali, a causa delle quali tali piastrelle devono essere necessariamente scartate.
Questo difetto è imputabile al fatto durante le fasi di pressatura il materiale ceramico viene fortemente calcato negli spigoli tra le pareti fisse della matrice perimetrale e del tampone inferiore, per cui durante le successive fasi di disaerazione, esso ostacola e rallenta l’uscita dell’aria, la quale può rimanere imprigionata in quelle zone della lastra pressata, sotto forma di piccole inclusioni simili a soffiature.
Queste piccole inclusioni d’aria non sono apprezzabili al termine del processo di formatura, ma si manifestano solo al termine del processo di cottura, causando in questo modo un ulteriore spreco di risorse. Un altro inconveniente degli stampi rientranti nasce dal fatto che durante le fasi di pressatura, il materiale ceramico in polvere non viene soltanto pressato contro il tampone inferiore, ma tende anche ad espandersi lateralmente premendo contro le pareti della matrice perimetrale.
Questa pressione produce un forte attrito conseguente allo scorrimento tra la parete fissa della matrice e la polvere che, comprimendosi, riduce il suo spessore.
Tale attrito è a sua volta causa dell’insorgenza di microscopiche sfaldature nella lastra compattata, le quali sono visibili solo dopo la fase di cottura.
Uno scopo della presente invenzione è quello di superare i menzionati inconvenienti degli stampi rientranti, o quantomeno di ridurli in modo significativo.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di raggiungere detto obiettivo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
L’invenzione fornisce uno stampo ceramico di tipo sostanzialmente rientrante, il quale comprende cioè una matrice perimetrale parzialmente infilata su un tampone inferiore, ed un tampone superiore mobile in direzione verticale, il quale è atto ad infilarsi e a scorrere all’interno di detta matrice perimetrale, per chiudere la cavità di formatura e pressare il materiale ceramico in essa contenuto.
Secondo l’invenzione, la matrice perimetrale è associata a mezzi di supporto che sono atti a mantenerla in detta posizione di esercizio, sino a quando la risultante delle forze esterne cui la matrice perimetrale è sottoposta ha una componente verso il basso inferiore o uguale ad un prefissato valore di soglia.
Al superamento di questo valore di soglia, detti mezzi di supporto sono atti a consentire alla matrice perimetrale di muoversi verso il basso, opponendole una forza di contrasto che tende a spingerla in alto verso la posizione di esercizio.
Grazie a questa soluzione, lo stampo ceramico esegue il processo di formatura secondo le modalità che vengono descritte nel seguito, raggiungendo gli scopi dell’invenzione.
Durante le fasi di pressatura, fintanto che la forza generata dall’attrito dal materiale ceramico in polvere sulle pareti laterali della matrice perimetrale è inferiore al suddetto valore di soglia, la matrice perimetrale rimane ferma in posizione di esercizio e lo stampo si comporta globalmente come uno stampo rientrante tradizionale.
Quando poi la forza supera detto valore di soglia, la matrice perimetrale si sposta verso il basso trascinata dalla polvere in via di pressatura, ed il tampone superiore può perciò continuare la pressatura senza essere contrastato dall’attrito.
Ne consegue che la forza e la potenza che devono essere esercitate dalla pressa ceramica possono essere vantaggiosamente inferiori rispetto alla tecnica nota, e che viene inoltre evitata l’insorgenza delle microscopiche sfaldature nello spessore delle lastre pressate dovute all’attrito.
Durante le fasi di disaerazione, la forza di contrasto esercitata dai mezzi di supporto fa sì che la matrice perimetrale segua il movimento verso l’alto del tampone superiore.
La matrice perimetrale trascina con sé per attrito anche la lastra pressata, la quale tende così a distaccarsi sia dal tampone inferiore sia da quello superiore.
Questo leggero distacco ottiene un duplice vantaggio, in quanto facilita il deflusso dell’aria dal materiale compattato, riducendo l’insorgenza di crepe o fessure, e facilita inoltre l’estrazione della lastra pressata dalla cavità di formatura al termine del processo di formatura.
Secondo un preferito aspetto dell’invenzione, la forza di contrasto offerta dai mezzi di supporto, dopo il superamento del valore di soglia, è pressoché costante per tutta la corsa verso il basso della matrice perimetrale, ed è preferibilmente uguale alla somma della forza peso della matrice perimetrale e del valore di soglia stesso.
L’invenzione prevede poi che il valore di soglia possa essere stabilito e regolato in base ai parametri del caso di specie, ad esempio in base allo spessore delle lastre da realizzare, alle dimensioni in pianta delle stesse, o alle caratteristiche chimico-fisiche del materiale ceramico in polvere utilizzato.
Allo stesso modo, l’invenzione prevede che possa essere stabilita e regolata anche la corsa che viene compiuta dalla matrice perimetrale al superamento di detto valore di soglia.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una sezione schematica di uno stampo ceramico secondo l’invenzione.
La figura 2 è uno schema indicativo dell’impianto idraulico associato allo stampo ceramico di figura 1.
Le figure da 3 a 6 mostrano un dettaglio dello stampo ceramico di figura 1 durante altrettante fasi successive del processo di formatura di una piastrella.
Lo stampo ceramico 1 comprende schematicamente una matrice perimetrale 2 con cui collaborano un tampone inferiore 3 ed un tampone superiore 4 reciprocamente sovrapposti.
Il tampone inferiore 3 ed il tampone superiore 4 sono coassiali e presentano un profilo in pianta le cui forma e dimensioni sono sostanzialmente coincidenti con quelle della apertura delimitata dalla matrice perimetrale 2.
Nell’esempio illustrato, il tampone inferiore 3 è un tampone marca atto a coniare la faccia di posa delle piastrelle ceramiche, mentre il tampone superiore 4 è un tampone bordino atto a coniare la faccia in vista.
Il tampone inferiore 3 è impostato sul bancale fisso 50 di una usuale pressa ceramica .
Il tampone inferiore 3 è sostenuto da mezzi di supporto 30, i quali sono atti a mantenerlo normalmente bloccato nella posizione abbassata illustrata nelle figure, ma sono altresì atti a sollevarlo leggermente rispetto a detta posizione abbassata, per consentire l’estrazione e l’allontanamento delle lastre pressate al termine del processo di formatura.
Il tampone superiore 4 è fissato ad una traversa superiore 51 della pressa ceramica.
La traversa superiore 51 è mobile in direzione verticale, in modo da poter abbassare e sollevare il tampone superiore 4 rispetto al tampone inferiore 3, che rimane normalmente fermo in posizione abbassata di lavoro, dalla quale si solleva solo per espellere la lastra pressata.
La matrice perimetrale 2 è impostata sul bancale 50 della pressa ceramica, dove occupa normalmente la posizione di esercizio illustrata in figura 1, in cui è parzialmente infilata sul tampone inferiore 3 per definire con quest’ultimo una cavità di formatura 100 atta ad essere caricata con materiale ceramico in polvere.
Sebbene si faccia riferimento al caso in cui lo stampo ceramico 1 è provvisto di una sola cavità di formatura 100, l’apertura centrale della matrice perimetrale 2 potrebbe essere suddivisa in una pluralità di vani separati, e più tamponi inferiori 3 e superiori 4 potrebbero essere previsti sul bancale 50 e sulla traversa superiore 51 della pressa per definire con detti vani altrettante cavità di formatura, e poter così formare contemporaneamente una pluralità di lastre ceramiche distinte.
La matrice perimetrale 2 è sostenuta in posizione di esercizio da una pluralità di identici gruppi cilindro-pistone idraulici 20, i quali sono appoggiati sul bancale 50 della pressa ceramica e sono orientati verticalmente.
Come illustrato in figura 2, l’impianto idraulico associato a detti gruppi cilindro-pistone 20 può comprendere schematicamente un serbatoio 21 del liquido di azionamento, tipicamente olio idraulico, ed una pompa 22 atta a pescare il liquido di azionamento nel serbatoio 21 per alimentarlo in pressione ad un collettore di distribuzione 23, dal quale si derivano una pluralità di rami di alimentazione 24 che fanno individualmente capo ad un rispettivo gruppo cilindro-pistone 20.
In particolare, ogni ramo di alimentazione 24 sfocia nella camera operativa che rimane definita nel cilindro al di sotto del pistone, in modo che il liquido di azionamento sia atto a generare su quest’ultimo una spinta verticale verso l’alto.
Tra la pompa 22 ed il collettore di distribuzione 23 è interposta una valvola di non ritorno 25 che impedisce il reflusso del liquido di azionamento verso la pompa 22.
Tra la pompa 22 e la valvola di non ritorno 25 si deriva un ramo di scarico, il quale ritorna al serbatoio 21 ed è intercettato da una valvola di massima pressione 26 atta a stabilire la pressione nel collettore di distribuzione 23.
La valvola di massima pressione 26 è controllabile per poter variare e regolare detta pressione secondo le necessità di ogni particolare applicazione.
Il collettore di distribuzione 23 è in comunicazione con un usuale accumulatore idropneumatico 27, il quale è atto a mantenere pressoché costante la pressione nel circuito a valle della valvola di non ritorno 25, immagazzinando il liquido di azionamento che rifluisce dai gruppi cilindro-pistone 20 a seguito di un eventuale abbassamento dei pistoni.
L’impianto idraulico è infine completato da una valvola 28, la quale rimane normalmente chiusa, e viene aperta solo nel caso sia necessario scaricare il collettore di distribuzione 23 rimandando il liquido di azionamento nel serbatoio 21.
L’impianto idraulico qui descritto è atto a funzionare nel modo seguente.
La pompa 22 viene posta in azione in modo da pompare il liquido di azionamento nel collettore di distribuzione 23 e da qui nelle camere operative dei gruppi cilindro-pistone 20, sino ad ottenere nel circuito chiuso a valle della valvola di non ritorno 25 una prefissata pressione P.
Tale pressione P è stabilita dalla valvola di massima pressione 26, la quale è atta a mettere in scarico la pompa 22 quando la pressione a valle raggiunge il valore desiderato.
Dopo aver raggiunto questo valore di pressione, la pompa 22 può essere eventualmente arrestata, in quanto il circuito idraulico è ormai carico ed il reflusso del liquido di azionamento è impedito dalla valvola di non ritorno 25.
La pressione P nel collettore di distribuzione 23 è uguale a quella che regna nelle camere operative dei gruppi cilindro-pistone 20, ed è scelta affinché i pistoni siano globalmente sottoposti ad una spinta verso l’alto superiore al peso della matrice perimetrale 2 che grava su di essi.
In questo modo, i gruppi cilindro-pistone 20 sono atti a stare nella loro configurazione di massima estrazione, mantenendo la matrice perimetrale 2 ferma nella posizione di esercizio.
In termini analitici, i pistoni dei gruppi cilindro-pistone 20 sono globalmente sottoposti ad una forza verso l’alto pari a:
dove n è il numero di gruppi cilindro-pistone 20, Aiè la superficie attiva del pistone dell’i-esimo gruppo cilindro-pistone 20, e P è la pressione che regna nel circuito chiuso a valle della valvola di non ritorno 25.
La matrice perimetrale 2 rimane perciò bloccata in posizione di esercizio fino a quando la risultante delle spinte esterne, cui è sottoposta, ha una componente verso il basso inferiore o uguale ad un valore di soglia che è stabilito dalla differenza S tra la forza F e la forza peso Q della matrice perimetrale 2:
S =F − Q.
Al superamento di questo valore di soglia S i gruppi cilindro-pistone 20 si accorciano consentendo alla matrice perimetrale 2 di muoversi verso il basso.
Siccome il liquido di azionamento che aziona i gruppi cilindropistone 20 è sostanzialmente incomprimibile, l’abbassamento dei pistoni fa sì che una parte del liquido di azionamento rifluisca dalle camere operative nel collettore di distribuzione 23, e da qui nell’accumulatore idropneumatico 27.
L’accumulatore idropneumatico 27 contiene un gas inerte comprimibile, il quale può essere separato dal liquido di azionamento da una membrana flessibile, da un piattello scorrevole o da un altro organo simile.
L’aumento del volume di liquido di azionamento nell’accumulatore idropneumatico 27 comprime il gas, cosicché per variazioni di volume modeste la pressione P che regna nel collettore di distribuzione 23 rimane pressoché costante.
In questo modo, al superamento del valore di soglia S, i gruppi cilindro-pistone 20 continuano ad esercitare sulla matrice perimetrale 2 una forza di contrasto sostanzialmente pari a F, che tende a spingerla in alto verso la posizione di esercizio e che rimane pressoché costante per tutta la corsa della matrice perimetrale 2.
In uso, il tampone superiore 4 è portato dalla traversa superiore 51 della pressa in una posizione sollevata, in cui lascia aperta la cavità di formatura 100 (v. fig.3).
In questa configurazione, la matrice perimetrale 2 non è soggetta a forze esterne per cui i gruppi cilindro-pistone 20 la mantengono ferma in posizione di esercizio.
La cavità di formatura 100 viene caricata con uno strato soffice di materiale ceramico in polvere.
Dopo il caricamento, la pressa ceramica viene azionata per abbassare la traversa superiore 51 (v. fig.4).
Il tampone superiore 4 si infila e scorre nella matrice perimetrale 2, chiudendo la camera di formatura 100 e comprimendo il materiale ceramico in essa contenuto contro il tampone inferiore 3 che rimane fermo.
A mano a mano che la corsa di pressatura procede, il materiale ceramico in polvere esercita una spinta crescente L contro le pareti laterali della matrice perimetrale 2, originando delle forze di attrito proporzionali, la cui risultante ha una componente verticale N che si oppone alla discesa del tampone superiore 4 e che, per reazione, spinge la matrice perimetrale 2 verso il basso.
Fintanto che la componente verticale N è inferiore o uguale al valore di soglia S, la matrice perimetrale 2 rimane ferma e lo stampo ceramico 1 si comporta sostanzialmente come uno stampo rientrante tradizionale.
Quando la componente verticale N supera il valore di soglia S precedentemente descritto, la matrice perimetrale 2 comincia ad abbassarsi insieme col tampone superiore 4, continuando a pressare il materiale ceramico in polvere contro il tampone inferiore 3, senza che essa scorra sulla matrice 2, sino al termine della corsa di pressatura (v.
fig.5).
Naturalmente affinché lo stampo ceramico 1 manifesti questo comportamento è necessario che il suddetto valore di soglia S sia inferiore alla componente verticale massima N che il materiale in polvere eserciterebbe al termine della corsa di pressatura, altrimenti la matrice perimetrale 2 rimarrebbe sempre ferma come negli stampi rientranti di tipo tradizionale.
Siccome gli attriti e le spinte in gioco dipendono caso per caso da svariati parametri, tra cui ad esempio dallo spessore delle lastre da realizzare, dalle dimensioni in pianta delle stesse, e alle caratteristiche chimico-fisiche del materiale ceramico in polvere utilizzato, ne consegue che il valore di soglia S deve poter essere stabilito e regolato in base a questi parametri del caso di specie.
Questa regolazione può essere effettuata ad esempio controllando la valvola di massima pressione 26 del circuito idraulico di azionamento, in modo da variare la pressione P che regna nel circuito a valle della valvola di non ritorno 25.
Più in particolare, si può aprire la valvola 28 in modo da scaricare il collettore di distribuzione 23, per poi ricaricarlo mediante la pompa 22 dopo aver impostato un nuovo valore di pressione nella valvola di massima pressione 26.
In alternativa è teoricamente possibile zavorrare la matrice perimetrale 2.
La corsa dalla matrice perimetrale 2 verso il basso è pari al tratto terminale della corsa di pressatura compiuta dal tampone superiore 4 dopo il superamento del valore di soglia S.
Tale corsa può perciò essere regolata ad esempio variando il valore di soglia S da cui dipende l’istante iniziale in cui la matrice perimetrale 2 inizia a muoversi.
In generale la corsa verso il basso della matrice perimetrale 2 è comunque relativamente piccola, ad esempio compresa tra 0.5 e 1.2 mm per la formatura di lastre pressate di gres porcellanato aventi spessore finale di circa 16 mm.
Al termine della prima fase di pressatura, la pressa viene azionata per sollevare leggermente la traversa superiore 51, per effettuare una fase di disaerazione in cui il tampone superiore 4 compie una breve corsa verso l’alto (v. fig.6).
Durante questa fase di disaerazione, la forza di contrasto F esercitata dai gruppi cilindro-pistone 20 fa sì che la matrice perimetrale 2 segua il movimento verso l’alto del tampone superiore 4 fino eventualmente a tornare in posizione di esercizio.
La matrice perimetrale 2 trascina con sé per attrito anche la lastra pressata di materiale ceramico, la quale si distacca leggermente dal tampone inferiore 3 che rimane fermo in posizione di lavoro, e tende anche a distaccarsi dal tampone superiore 4 per peso proprio.
Dopo che la matrice perimetrale 2 raggiunge la posizione di esercizio, il tampone superiore 4 può eventualmente muoversi per un ulteriore tratto verso l’alto, assicurando così il distacco dalla lastra pressata.
Questo lieve distacco della lastra pressata facilita il deflusso dell’aria imprigionata nel materiale ceramico riducendo l’insorgenza di crepe o fessure nel prodotto finito.
A questo punto, possono essere comandate una o più ulteriori fasi di pressatura, tutte alternate da altrettante fasi di disaerazione, sino al completamento del processo di formatura.
Al termine del processo di formatura, la traversa superiore 51 della pressa ceramica viene riportata nella posizione iniziale, in modo da estrarre il tampone superiore 4 dalla matrice perimetrale 2 aprendo la cavità di formatura 100.
Il tampone inferiore 3 viene quindi sollevato e portato al livello del bordo superiore della matrice perimetrale 2 che è tornata in posizione di esercizio.
In questo modo, la lastra pressata viene estratta dalla cavità di formatura 100 per poter essere allontanata con un movimento orizzontale, mediante usuali dispositivi di movimentazione che non sono qui illustrati.
Grazie agli spostamenti verticali compiuti dalla matrice perimetrale 2 durante le ultime fasi di pressatura e disaerazione, la lastra pressata è distaccata dalle pareti interne della camera di formatura 100, per cui le fasi di estrazione ed allontanamento sopra descritte risultano particolarmente semplici e sicure.
Una forma di realizzazione alternativa dell’invenzione potrebbe essere quella di sostituire i gruppi cilindro-pistone 20 con delle molle precaricate, le quali siano atte a spingere la matrice perimetrale 2 verso l’alto contro un finecorsa che ne definisce la posizione di esercizio.
Il valore di soglia S sarebbe perciò definito dalla differenza tra la risultante del precarico di tutte le molle ed il peso della matrice perimetrale 2.
In questo caso tuttavia, al superamento del valore di soglia S, ogni spostamento verso il basso della matrice perimetrale 2 comporta un aumento della forza di contrasto offerta dalle molle, che è dovuto al loro progressivo schiacciamento.
Affinché la matrice perimetrale 2 possa compiere una corsa verso il basso è perciò necessario scegliere delle molle, tali per cui il suddetto aumento progressivo della forza di contrasto sia comunque inferiore all’aumento progressivo della componente verticale N delle forze di attrito, dovuto alla prosecuzione della pressatura dopo il superamento del valore di soglia S.
Ovviamente allo stampo ceramico 1 ed al relativo metodo di formatura un tecnico del settore potrebbe apportare numerose modifiche di natura tecnico applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Stampo per la formatura di prodotti ceramici comprendente una matrice perimetrale (2) atta a stare in una posizione di esercizio in cui è parzialmente infilata su un tampone inferiore (3), in modo da definire con quest’ultimo almeno una cavità di formatura (100) atta a contenere materiale ceramico in polvere, ed un tampone superiore (4) mobile in direzione verticale, il quale è atto ad infilarsi e a scorrere all’interno di detta matrice perimetrale (2), per chiudere la cavità di formatura (100) e pressare il materiale ceramico in essa contenuto, caratterizzato dal fatto che detta matrice perimetrale è associata a mezzi di supporto (20) che sono atti a mantenerla in detta posizione di esercizio, sino a quando la risultante delle forze esterne cui la matrice perimetrale (2) è sottoposta, per l’attrito del materiale ceramico in polvere, ha una componente verso il basso inferiore o uguale ad un prefissato valore di soglia (S), al superamento del quale, detti mezzi di supporto (20) sono atti a consentire alla matrice perimetrale (2) di muoversi verso il basso, opponendole una forza di contrasto (F) che tende a spingerla in alto verso la posizione di esercizio.
  2. 2. Stampo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi (26) per regolare detto valore di soglia (S).
  3. 3. Stampo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi (4, 26) per regolare la corsa della matrice perimetrale (2) dalla posizione di esercizio verso il basso.
  4. 4. Stampo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto comprendono almeno un gruppo cilindro-pistone idraulico (20).
  5. 5. Stampo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto gruppo cilindro-pistone idraulico (20) è associato ad un impianto idraulico atto a mantenere pressoché costante la pressione (P) esercitata dal liquido di azionamento sul pistone.
  6. 6. Stampo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto comprendono almeno una molla precaricata atta a spingere la matrice perimetrale (2) contro un finecorsa che ne definisce la posizione di esercizio.
  7. 7. Metodo per la formatura di prodotti ceramici, comprendente la fase di caricare materiale ceramico in polvere all’interno di almeno una cavità di formatura (100) definita da una matrice perimetrale (2) che si trova in una posizione di esercizio in cui è parzialmente infilata su un tampone inferiore (3), e di pressare il materiale ceramico in polvere contenuto in detta cavità di formatura (100), mediante l’inserimento e lo scorrimento di un tampone superiore (4) all’interno della matrice perimetrale (2), caratterizzato dal fatto che la matrice perimetrale (2) mantiene detta posizione di esercizio, sino a quando la risultante delle forze esterne cui è sottoposta durante la pressatura ha una componente verso il basso inferiore o uguale ad un prefissato valore di soglia (S), al superamento del quale, la matrice perimetrale (2) compie una corsa verso il basso contrastata da una forza di contrasto (F) che tende a spingerla in alto verso la posizione di esercizio.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che prevede di regolare detto valore di soglia (S).
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che prevede di regolare l’entità di detta corsa della matrice perimetrale (2) verso il basso.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che prevede di mantenere pressoché costante la forza di contrasto (F) che agisce sulla matrice perimetrale (2) per tutta la detta corsa verso il basso.
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EP0679503A1 (de) * 1994-04-27 1995-11-02 Dorst Maschinen und Anlagenbau Otto Dorst und Dipl.-Ing Walter Schlegel GmbH & Co. Verfahren zur Herstellung von Presslingen aus pulverförmigem Material sowie entsprechende Presse

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