ITRE20090015A1 - Dispositivo di comando per serrature - Google Patents

Dispositivo di comando per serrature

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ITRE20090015A1
ITRE20090015A1 IT000015A ITRE20090015A ITRE20090015A1 IT RE20090015 A1 ITRE20090015 A1 IT RE20090015A1 IT 000015 A IT000015 A IT 000015A IT RE20090015 A ITRE20090015 A IT RE20090015A IT RE20090015 A1 ITRE20090015 A1 IT RE20090015A1
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IT
Italy
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lock
handle
rotation
control device
revolving handle
Prior art date
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IT000015A
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English (en)
Inventor
Marc Jean Jacques Sadler
Original Assignee
Portarredo S R L
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B63/00Locks or fastenings with special structural characteristics
    • E05B63/0056Locks with adjustable or exchangeable lock parts
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B53/00Operation or control of locks by mechanical transmissions, e.g. from a distance

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Structural Engineering (AREA)
  • Control Of Eletrric Generators (AREA)
  • Valve Device For Special Equipments (AREA)
  • Massaging Devices (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“DISPOSITIVO DI COMANDO PER SERRATURE”
La presente invenzione riguarda un dispositivo di comando per serrature, intendendosi con il termine serratura qualunque congegno per mantenere chiusi serramenti come porte, sportelli o finestre, a prescindere dal fatto che detto congegno sia manovrabile mediante una chiave o meno.
Più in particolare, la presente invenzione riguarda un dispositivo di comando atto ad essere applicato a serrature per porte.
Attualmente sono note numerosissime tipologie di serrature per porte, che si avvalgono spesso di meccanismi anche molto differenti tra loro, a partire da meccanismi estremamente semplici sino ad altri molto più complessi.
In termini del tutto generali, si può tuttavia affermare che la maggior parte delle serrature per porte comprende un chiavistello scorrevole, il quale è atto ad occupare una posizione ritratta in cui è completamente inserito nella porta, ed una posizione parzialmente estratta in cui si impegna in un’apposita cavità della parete contro cui la porta si chiude.
Detto chiavistello è azionato in scorrimento da un organo rotante, tipicamente da un rocchetto dentato che ingrana con una dentatura a cremagliera ricavata direttamente sul chiavistello.
La rotazione di detto rocchetto può essere comandata da una chiave o, per quanto attiene la presente invenzione, da una maniglia girevole accoppiata con il rocchetto stesso.
Di norma, la rotazione della maniglia consente di spostare il chiavistello dalla posizione estratta verso la posizione ritratta, muovendolo in contrasto con una o più molle di spinta che agiscono affinché, al rilascio della maniglia, il chiavistello ritorni a scatto nella posizione estratta.
Questo tipo di serratura può eventualmente essere completata con un secondo chiavistello di sicurezza comandato a chiave, oppure con un congegno a chiave che agisce in parallelo alla maniglia per bloccare l’unico chiavistello in posizione estratta.
Il congegno della serratura è generalmente racchiuso all’interno di una scatola di lamiera che viene alloggiata in blocco in una apposita sede ricavata nello spessore della porta.
Detta scatola è provvista di aperture atte a rendere accessibile il rocchetto di azionamento del chiavistello, in modo da consentire il successivo montaggio della maniglia che rimane esposta sulla faccia esterna della porta.
Nelle serrature convenzionali la posizione della maniglia è perciò fissa, ed è stabilita dalle specifiche costruttive della serratura cui è applicata.
In particolare, il fulcro della maniglia è sempre vincolato ad una distanza che non è mai superiore a 5 cm dal bordo del battente della porta.
Questo limite può tuttavia rappresentare un grosso inconveniente, soprattutto quando le porte sono di grandi dimensioni, in quanto la vicinanza della maniglia al bordo del battente può risultare eccessiva rispetto all’estensione globale della porta, causando un forte inestetismo.
Un altro inconveniente delle serrature convenzionali consiste nel fatto che quando la serratura è completata da un congegno di chiusura a chiave, il fulcro della maniglia non può mai essere posizionato allo stesso livello del foro per la chiave o al di sotto di esso, limitando ulteriormente le scelte stilistiche a disposizione dei progettisti.
Scopo della presente invenzione è quello di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tale scopo è raggiunto dall’invenzione grazie ad un dispositivo di comando le cui caratteristiche sono riportate nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi del dispositivo di comando secondo l’invenzione.
In termini generali, questo dispositivo di comando comprende almeno una maniglia, la quale è montata su mezzi di supporto atti a posizionarla distante dall’organo rotante di azionamento del chiavistello di una serratura, ed un meccanismo di rinvio associato a detta maniglia, il quale è atto ad essere accoppiato con detto organo rotante di azionamento, in modo da trasformare la rotazione della maniglia in una rotazione dell’organo rotante di azionamento.
In questo modo, il dispositivo di comando consente di collocare il fulcro della maniglia in una posizione differente rispetto a quella stabilita dalle specifiche costruttive della serratura convenzionale cui viene applicato.
In particolare, il dispositivo di comando consente di collocare il fulcro della maniglia ad una qualunque distanza prescelta rispetto al battente della porta, superando in questo modo anche il limite di 5 cm imposto da tutte le serrature convenzionali.
Il dispositivo di comando consente inoltre di collocare il fulcro della maniglia a quote differenti rispetto a quella stabilita dalle specifiche costruttive della serratura.
Se ad esempio la serratura fosse provvista di un congegno di chiusura a chiave, il dispositivo consentirebbe di collocare il fulcro della maniglia allo stesso livello del foro per la chiave o anche ad una quota inferiore.
Secondo l’invenzione, il dispositivo di comando può essere fornito come kit di modifica da applicare a serrature di tipo convenzionale preesistenti o reperibili in commercio separatamente.
In alternativa, il dispositivo di comando può essere fornito insieme alla serratura convenzionale su cui è montato, oppure può essere inserito nel congegno della serratura e fornito sotto forma di un unico prodotto integrato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista prospettica di una serratura convenzionale equipaggiata con un dispositivo di comando secondo l’invenzione.
La figura 2 è il gruppo di figura 1 in cui il dispositivo di controllo è mostrato esploso.
La figura 3 è una vista laterale del gruppo di figura 1 in cui la serratura è parzialmente sezionata.
La figura 4 è una vista laterale del gruppo di figura 1 montato in una porta.
Nell’esempio qui illustrato, il dispositivo di comando 1 è applicato ad una serratura a scrocco 100 per porta a battente, senza per questo escludere che possa essere applicato ad altri modelli di serratura convenzionali, anche di tipo magnetico.
La serratura 100 comprende esternamente una placchetta frontale 101 atta ad essere fissata al bordo del battente della porta, ed un involucro o scatola 102 di lamiera fissata al fianco posteriore di detta placchetta frontale 101.
Come schematicamente illustrato in figura 3, all’interno della scatola 102 è installato un chiavistello 103, il quale è guidato a scorrere tra una posizione ritratta (non illustrata), in cui è completamente inserito nella scatola 102, ed una posizione parzialmente estratta, in cui sporge dalla placchetta frontale 101, per potersi impegnare in un’apposita cavità della parete contro cui si chiude la porta.
Il chiavistello 103 è costantemente spinto da una molla di spinta 104 verso la detta posizione parzialmente estratta, ed è provvisto di una dentatura a cremagliera 105 con cui ingrana un pignone dentato 106, in modo tale che la rotazione di detto pignone dentato 106 impegni il chiavistello 103 a retrocedere verso la detta posizione ritratta in contrasto con la molla di spinta 104.
In particolare, il pignone dentato 106 è calettato su un tamburo rotante 107, tramite l’interposizione di un cuscinetto unidirezionale (non visibile).
Riferendoci a figura 3, detto cuscinetto unidirezionale consente al pignone dentato 106 di ruotare folle sul tamburo 107 in senso orario, mentre gli impedisce di ruotare in modo indipendente dal tamburo 107 in senso antiorario.
In questo modo, il chiavistello 103 può essere spinto dall’esterno verso la posizione ritratta senza interferire col pignone dentato 106, mentre quando il tamburo 107 viene azionato a ruotare in senso orario, il pignone dentato 106 è costretto a ruotare solidale col tamburo 107 muovendo il chiavistello 103.
Il tamburo 107 presenta un foro centrale a sezione quadrata, il quale è posto coassiale con due corrispondenti aperture ricavate nella scatola 102 (v. fig.2), ed è normalmente destinato ad essere accoppiato con una o due maniglie per l’azionamento manuale del chiavistello 103.
La serratura 100 è completata da un ulteriore congegno di chiusura a chiave, di cui è visibile solo il foro 108 per la chiave, il quale è atto ad azionare in modo noto un secondo chiavistello di sicurezza 109.
Il dispositivo di comando 1 oggetto della presente invenzione comprende mezzi di supporto 2 per due maniglie 3, i quali sono fissati alla scatola 102 della serratura 100 in modo da collocare dette maniglie 3 distanti dal tamburo 107.
Detti mezzi di supporto 2 comprendono un profilato 20 con sezione trasversale a C, il quale è disposto orizzontalmente ed ha la concavità rivolta verso l’alto, in modo da accogliere il bordo inferiore della scatola 102, cui è fissato tramite una coppia di bulloni trasversali.
Il profilato 20 sporge posteriormente rispetto alla scatola 102 della serratura 100, ossia dalla parte opposta rispetto alla placchetta frontale 101, per rendere disponibile un tratto a sbalzo su cui è fissato un blocchetto 21 che porta le maniglie 3.
Detto blocchetto 21 è accolto nella concavità del profilato 20, dove è fissato tramite una coppia di bulloni trasversali, ciascuno dei quali si impegna in un foro passante ricavato nel blocchetto 21 ed in una corrispondente coppia di fori coassiali 22 ricavati sui fianchi del profilato 20.
Il tratto sporgente del profilato 20 ha una lunghezza superiore rispetto a quella del blocchetto 21, e presenta una pluralità di coppie di fori coassiali 22 che consentono di fissare il blocchetto 21 in molteplici posizioni differenti, cui corrispondono differenti distanze delle maniglie 3 rispetto alla placchetta frontale 101 della serratura 100.
In particolare, dette coppie di fori coassiali 22 sono reciprocamente separate da un passo costante, in modo da ottenere la possibilità di una regolazione progressiva della distanza delle maniglie 3 rispetto alla placchetta frontale 101.
Come illustrato in figura 2, il blocchetto 21 è formato da due semigusci 210, all’interno dei quali è installato un tamburo rotante 211 avente asse di rotazione parallelo a quello del tamburo 107 della serratura 100.
Detto tamburo rotante 211 è girevolmente accolto tra due semicilindri di supporto e guida 212, i quali sono alloggiati e fissati tra i due semigusci 210.
Il tamburo rotante 211 presenta inoltre un foro assiale passante 213 a sezione trasversale quadrata, il quale è posto coassiale con due aperture del blocchetto 21 che sono ricavate contrapposte sui due semigusci 210.
Una prima maniglia 3 comprende un albero prismatico 30 il quale viene infilato nel foro passante 213 del tamburo rotante 211, attraverso le aperture del blocchetto 21, in modo da realizzare un accoppiamento prismatico che vincola in rotazione la maniglia 3 al tamburo rotante 211.
La seconda maniglia 3 è collocata dalla parte opposta del blocchetto 21 ed è provvista di un foro a sezione quadrata (non visibile) atto ad accogliere l’estremità libera dell’albero prismatico 30 associato alla prima maniglia 3, per bloccarla assialmente e realizzare con essa un vincolo in rotazione.
In questo modo, le maniglie 3 risultano solidali tra loro e risultano inoltre girevolmente accoppiate al blocchetto 21 secondo un asse di rotazione parallelo all’asse di rotazione del tamburo 107 della serratura 100.
Il dispositivo di comando 1 comprende poi un meccanismo di rinvio, indicato globalmente con 4, il quale è associato alle maniglie 3 ed è atto ad essere accoppiato con il tamburo 107 della serratura 100, in modo da trasformare la rotazione delle maniglie 3 sul blocchetto 21 in una rotazione del tamburo 107.
Detto meccanismo di rinvio 4 comprende una biella 40 incernierata a due leve, di cui una prima leva 41 è accoppiata alle maniglie 3 ed una seconda leva 42 è atta ad essere accoppiata al tamburo 107 della serratura 100.
Nel dettaglio, la biella 40 è definita da un’asta rigida 400 e da due identiche boccole forate 401, che sono infilate su detta asta rigida 400 e sono rispettivamente incernierate alla prima ed alla seconda leva 41 e 42, secondo assi di rotazione paralleli a quello delle maniglie 3.
Le boccole forate 401 possono scorrere sull’asta rigida 400 in modo da variare la loro distanza reciproca e quindi la lunghezza effettiva della biella 40, e vengono bloccate nella posizione desiderata mediante una rispettiva vite filettata 402, la quale si avvita in un foro trasversale della relativa boccola 401 in modo da premere contro l’asta rigida 400 che la attraversa.
La prima leva 41 è definita da due piastrine 410 di forma allungata, uguali e contrapposte tra loro, le quali sono direttamente fissate sui fianchi opposti del tamburo rotante 211 (v. fig.2), dove presentano una rispettiva un’apertura di forma rettangolare atta a realizzare un accoppiamento prismatico con l’albero 30 della prima maniglia 3.
In questo modo, il tamburo rotante 211 funge anche da fulcro per la prima leva 41.
Le piastrine 410 sporgono all’esterno del blocchetto 21 attraverso una fessura sufficientemente ampia da consentire loro di oscillare intorno all’asse del tamburo rotante 211.
Tra dette piastrine 410 è interposta una delle boccole 401 della biella 40.
Detta boccola 401 presenta due perni coassiali, sporgenti da parti opposte, i quali sono girevolmente inseriti in rispettivi fori passanti ricavati in corrispondenza delle estremità esterne delle piastrine 410, in modo da realizzare la cerniera che collega la biella 40 alla prima leva 41.
Alla prima leva 41 è inoltre associata una molla di richiamo 411 che collega tra loro due perni, di cui un primo perno è fissato alle piastrine 410 mentre il secondo perno è fissato al blocchetto di supporto 21.
Riferendoci a figura 3, detta molla di richiamo 411 agisce nel senso di far ruotare la prima leva 41 in senso antiorario, in modo da contrastare il peso delle maniglie 3 che tenderebbe a far ruotare la prima leva 41 in verso opposto, ed in modo da mantenere le maniglie 3 orizzontali in posizione di finecorsa.
La seconda leva 42 è sostanzialmente uguale alla prima leva 41 e comprende due piastrine 420 di forma allungata, tra cui è interposta la seconda boccola 401 della biella 40; detta seconda boccola 401 presentando due perni coassiali, sporgenti da parti opposte, i quali sono girevolmente infilati in rispettivi fori passanti ricavati in nelle estremità esterne delle piastrine 420, per definire la cerniera che collega la biella 40 con la seconda leva 42.
Come illustrato in figura 2, le estremità libere delle piastrine 420 sono atte ad essere posizionate sui fianchi opposti della scatola 102 della serratura 100, e sono provviste di un rispettivo foro passante a sezione quadrata, il quale è atto ad essere posto coassiale con il foro passante del tamburo 107 per ricevere un corrispondente perno trasversale prismatico 421.
Detto perno prismatico 421 è fissato di testa alle piastrine 420 mediante viti, e realizza sia con le piastrine 420 sia con il tamburo 107 un accoppiamento prismatico che vincola in rotazione la seconda leva 42 al tamburo 107 stesso.
In questo modo, il tamburo rotante 107 funge anche da fulcro per la seconda leva 42.
Grazie all’architettura del meccanismo di rinvio 4 risulta evidente che una rotazione delle maniglie 3 in senso orario (riferito a figura 3) provoca una rotazione in senso orario anche del tamburo 107 della serratura 100, il quale costringe il chiavistello 103 a scorrere contro la molla di spinta 104 verso la posizione ritratta in cui consente ad esempio l’apertura della porta.
Risulta inoltre evidente che, dopo il rilascio, le maniglie 3 tornano automaticamente nella posizione di finecorsa iniziale, azionate dalla molla di richiamo 411, mentre il chiavistello 103 torna in posizione estratta azionato dalla molla di spinta 104.
A questo proposito si osservi che la distanza tra l’asse di rotazione del tamburo 107 e l’asse di articolazione della seconda leva 42 con la biella 40, è uguale alla distanza tra l’asse di rotazione del tamburo 211 e l’asse di articolazione della prima leva 41 con la biella 40, e che la lunghezza effettiva della biella 40 è scelta in modo tale che le due leve 41 e 42 siano tra loro parallele.
Ne consegue che le leve 41,42 e la biella 40 formano complessivamente un quadrilatero articolato, grazie al quale ad una rotazione delle maniglie 3 corrisponde una uguale rotazione del tamburo 107 della serratura 100.
La possibilità di regolare la lunghezza effettiva della biella 40 tramite lo spostamento delle boccole 401 sull’asta rigida 400, consente in particolare di realizzare il suddetto quadrilatero articolato per qualunque posizione assunta dal blocchetto 21 sul profilato 20.
Come illustrato in figura 4, la serratura 100 equipaggiata col dispositivo di comando 1 viene alloggiata all’interno di una apposita sede ricavata nello spessore della porta, prima del montaggio delle maniglie 3, in modo che la placchetta frontale 101 sia a filo con il bordo del battente.
Le maniglie 3 vengono montate in seguito attraverso due aperture (non visibili) che sono ricavate nella porta in posizione coassiale con il tamburo rotante 211 del dispositivo di comando 1.
Grazie al dispositivo di comando 1, la posizione del fulcro delle maniglie 3 rispetto al bordo del battente risulta perciò differente rispetto a quella stabilita dal tamburo 107 della serratura 100.
In particolare, il dispositivo di comando 1 consente di collocare il fulcro delle maniglie 3 a diverse distanze rispetto al battente della porta in base alla posizione del blocchetto 21 sul profilato 20, superando in questo modo il limite di 5 cm imposto da tutte le serrature convenzionali.
Aumentando la lunghezza del profilato 20 è poi teoricamente possibile posizionare il fulcro delle maniglie 3 a qualunque distanza dal battente, anche al centro della porta.
Il dispositivo consente inoltre di collocare il fulcro delle maniglie 3 ad una quota differente rispetto a quella stabilita dal tamburo 107 della serratura 100, ed in particolare allo stesso livello del foro 108 per la chiave.
Si desidera anche osservare che la presenza della molla di richiamo 411 nel dispositivo di comando 1, permette di eliminare le altre molle di richiamo maniglie che sono normalmente presenti nelle serrature convenzionali.
Siccome detta molla di richiamo 411 è poi sostanzialmente complanare con il meccanismo di rinvio 4, il dispositivo di comando 1 presenta un ingombro trasversale molto ridotto, e può essere interamente nascosto nella sede della porta, ottenendo un’estetica minimalista molto apprezzata soprattutto per le porte complanari a muro e con stipiti invisibili.
Ovviamente al dispositivo di comando 1 sopra descritto un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico-applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di comando per una serratura (100) che comprende in generale un chiavistello (103) atto a muoversi per effetto della rotazione di un organo rotante di azionamento (107), caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una maniglia girevole (3) la quale è accoppiata a mezzi di supporto (2) atti a posizionarla distante dall’organo rotante di azionamento (107) della serratura (100), ed un meccanismo di rinvio (4) associato a detta maniglia girevole (3), il quale è atto ad essere accoppiato con detto organo rotante di azionamento (107) della serratura (100), in modo da trasformare la rotazione della maniglia girevole (3) in una rotazione di detto organo rotante di azionamento (107) della serratura (100).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto (2) della maniglia girevole sono atti ad essere fissati all’esterno di un involucro (102) della serratura (100) che contiene almeno detto chiavistello (103) e detto organo rotante di azionamento (107).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo di rinvio (4) comprende una biella (40) incernierata a due leve (41, 42), di cui una prima leva (41) è accoppiata alla maniglia girevole (3) ed una seconda leva (42) è atta ad essere accoppiata a detto organo rotante di azionamento (107) della serratura (100).
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta biella (40) e dette leve (41, 42) formano un meccanismo a quadrilatero articolato.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo di rinvio (4) comprende mezzi (400, 401) per regolare la lunghezza del tratto di biella (40) compreso tra le due leve (41, 42).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo di rinvio (4) comprende mezzi elastici (411) atti ad azionare la maniglia girevole (3) verso una prefissata posizione di finecorsa.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici (411) sono configurati in modo da contrastare la rotazione della maniglia girevole (3) dovuta al peso proprio.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto (2) della maniglia girevole (3) comprendono mezzi (21, 22) per regolare la posizione della maniglia (3) stessa rispetto all’organo rotante di azionamento (107) della serratura (100).
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto (2) della maniglia girevole (3) comprendono un primo elemento di supporto (20) atto ad essere fissato in posizione fissa rispetto all’organo rotante di azionamento (107) della serratura (100), ed un secondo elemento di supporto (21) atto ad essere fissato in una pluralità di posizioni relative rispetto a detto primo elemento di supporto (20), la maniglia girevole (3) essendo portata da detto secondo elemento di supporto (21).
  10. 10. Serratura comprendente un chiavistello (103), un organo rotante di azionamento (107) atto a ruotare per muovere detto chiavistello (103), ed un dispositivo di comando secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti.
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