ITPN990050U1 - Pannelli per mobili - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE della domanda di brevetto per modello industriale di utilità avente per titolo: “Pannello per mobili e simili”
La presente invenzione si riferisce a un pannello, detto pannello risultando atto ad essere utilizzato per mobili e simili, comprendente un ripiano atto ad essere sottoposto a una pluralità di lavorazioni, quali: pantografatura, fresatura, verniciatura, mano di finitura, e simili lavorazioni, allo scopo di esere impiegato per la produzione di componenti quali: alitine, piani di appoggio, schienali, fianchi, e simili di mobili. E’ da tempo che per fabbricare componenti di mobili non si usa più legno massiccio, bensì materiale di agglomerati con scaglie o polverino di legno e collanti (questi ultimi denominati MDF, cioè “medium density fiber”) per ottenere ripiani destinati alle lavorazioni più varie.
La nascita dell’ M.D.F. è dovuta soprattutto a ragioni economiche, oltre che ecologiche, dato che l’utilizzo di materiale di recupero riduce quello dell’approvvigionamento di materia prima, ma anche ad una serie di motivi legati talvolta ad esigenze di lavorazione, di peso, di prestazioni, di durata, cui il nuovo materiale obbedisce talvolta in modo particolarmente interessante rispetto al legno massiccio. E’ ovvio che una delle caratteristiche dell'M.D.F.. che non possono discostarsi troppo da quelle del legno massiccio, è quella di realizzare condizioni ottimali di levigatezza e di lavorabilità del suo stato superficiale, nel senso che la presenza di polverino non omogeneo non deve notarsi nel materiale grezzo e, peggio ancora, dopo un'operazione di verniciatura, in modo da non rendere necessaria un’operazione di stuccatura che farebbe rimpiangere il legno massiccio. Pertanto l’M.D.F. deve possedere caratteristiche di levigatezza e di lavorabilità sostanzialmente non troppo dissimili da quelle del legno massiccio.
Per esempio, l’operazione di pantografatura-fresatura, necessaria per creare sul pannello motivi estetici e funzionali, lascia la superficie del pannello non perfettamente liscia, bensì ricca di una certa pelosità che è destinata nelle lavorazioni successive di verniciatura e finitura, a rendere spesso necessaria la stuccatura o, per lo meno, a rendere la superficie del pannello sostanzialmente priva di quelle caratteristiche estetiche di un pannello con cui realizzare componenti importanti di mobili (antine e simili).
In pratica, dalla fornitura di un pannello greggio al collaudo finale dei pezzi lavorati, si passa sostanzialmente attraverso le seguenti lavorazioni:
1. il pannello, eventualmente nobilitato da un lato, viene sezionato in ante;
2. viene eseguita la operazione di pantografatura/foratura;
3. si applica sul lato interno del pannello una pellicola adesiva protettiva;
4. si procede alla operazione di verniciatura attraverso le seguenti fasi:
a) si accatastano le ante in pile e si procede alla spruzzatura di almeno n.4 mani di vernice di fondo con poliestere; viene usato talvolta il cosiddetto “poliesterino”, di minore costo rispetto al poliestere.
b) si spruzza una mano di vernice isolante sul profilo pantografato;
c) si carteggia la superficie verniciata a isolante;
d) si spruzzano almeno 170 gr/mq di vernice di fondo con poliestere per due volte, per un totale quindi sostanzialmente di 340 gr/mq. Da notare che usualmente l’impianto utilizzato per la verniciatura è un impianto a carosello con braccio automatico o a mano con pistola sulla superficie esterna, sui bordi e sul profilo fresato;
5. si carteggiano i bordi con macchina levigabordi automatica;
6. si asporta la pellicola protettiva con operazione manuale e con la pulizia della superfide interna;
7. si carteggia con macchina automatica la superficie esterna in più passaggi e con più grane di levigatura;
8. si spruzza una mano di finitura sulla superficie esterna, sui bordi e sul profilo fresato;
9. si opera il collaudo finale dei pezzi, si pulisce la superficie, si recuperano i granelli di polvere e si imballano i pezzi.
Ora è evidente che l’insieme delle operazioni cui viene sottoposto un pannello, comporta, oltre a un tempo sostanzialmente alto, anche un conseguente costo dovuto alla manodopera e al materiale impiegato.
II problema che il pannello secondo la presente invenzione intende risolvere è quello di semplificare la pluralità delle operazioni manuali ed automatiche alle quali il pannello viene sottoposto per la produzione di componenti per mobili, in modo tale da ridurre il costo complessivo di tali operazioni, ma soprattutto quello di ottenere un prodotto finito sostanzialmente affidabile sotto un profilo funzionale, estetico ed ambientale.
Tale problema è risolto dal pannello secondo l’invenzione, il quale prevede la utilizzazione di un materiale H.D.F. (“high density fibre), caratterizzato da ciò che il suo processo di produzione prevede le seguenti lavorazioni:
1. sezionatura in ante del pannello sezionato, eventualmente nobilitato da un lato; 2. le ante vengono pantografate e forate;
3. si procede alla operazione di verniciatura secondo due procedimenti in alternativa: a) si spruzza una mano di vernice di fondo con poliestere compreso entro un range di 300-400 gr/mq in un’unica operazione per la superficie esterna, per i bordi e per il profilo fresato; il tutto utilizzando un impianto di verniciatura tradizionale a carosello con braccio automatico o a pistola a mano;
b) si utilizza un impianto a tappeto trasportatore usando le stesse quantità di vernice del punto a); l’impianto prevede, ad esempio, anche l’uso di vernice ad acqua, evitando, grazie al tappeto trasportatore, l’utilizzo di pellicola protettiva sul fondo da proteggere, e, soprattutto, proteggendo l’ambiente dalle esalazioni di gas provenienti dai solventi sintetici, data la presenza di acqua al posto di detti solventi;
4. si carteggiano manualmente in un’unica operazione i bordi e il profilo fresato; 5. si carteggia con macchina automatica la superficie esterna;
6. si spruzza una mano di finitura sulla superficie esterna, sui bordi, sul profilo fresato e sulla superficie interna;
7. si opera il collaudo finale dei pezzi, si pulisce la loro superficie, si recuperano i granelli di polvere e si procede all’imballo,
realizzando una riduzione sostanziale dei tempi impiegati e dei costi, sia di manodopera, sia di materiali, di almeno il 20% rispetto al ciclo tradizionale, se si segue il procedimento b), che prevede l’utilizzo di vernice ad acqua, in aggiunta ad un impatto più favorevole sull’ambiente dove si effettuano le suddette lavorazioni, grazie alla assenza di vapori da sostanze diluenti.
Un’altra caratteristica da proteggere nel pannello secondo l’invenzione riguarda l’uso del materiale H.D.F., il quale può essere trattato con vernici a polvere, oppure può essere utilizzato secondo le operazioni descritte precedentemente. Pertanto il pannello essere utilizzato secondo le operazioni descritte precedentemente. Pertanto il pannello secondo l’invenzione è caratterizzato da ciò che il suo uso riguarda la pluralità di fasi di lavorazioni di cui al processo di produzione prima descritto, in modo tale da rendere non solo economico, ma anche sostanzialmente affidabile, oltre che ambientalmente accettabile, il manufatto che ne risulta.
Queste ed altre caratteristiche risulteranno evidenti dalla seguente descrizione.
DESCRIZIONE
Come già detto, accanto al pannello costituito da fibre a media densità (M.D.F.) è ora disponibile sul mercato un pannello H.D.F., cioè costituito da fibre ad alta densità, attraverso un processo di produzione che prevede l’utilizzo di nuovi collanti e la utilizzazione di pressioni sostanzalmente superiori ai valori della produzione di pannelli M.D.F. a media densità.
Tale nuovo pannello può essere sottoposto ad un processo di verniciatura a polveri, che non modifica nella sostanza il processo previsto per i pannelli M.D.F., oppure può essere sottoposto ad un processo innovativo che comporta non solo la riduzione del tempo di lavorazione, ma anche la riduzione dei materiali impiegati insieme con un risultato sostanzialmente migliore in termini di impatto sull’ambiente e con una sostanziale riduzione del costo delle operazioni cui i pannelli H.D.F. ad alta densità sono sottoposti rispetto al costo delle operazioni effettuate con i pannelli M.D.F.
Il problema, cioè, che viene ora affrontato con i nuovi pannelli H.D.F. riguarda la destinazione del pannello stesso verso la possibilità di sfruttare al meglio le caratteristiche tecnologiche del nuovo pannello, il quale non solo presenta una minore pelosità delle parti soggette a operazioni di fresatura (grazie ai nuovi collanti e alla maggiore compressione delle fibre per ottenere il pannello H.D.F ), con conseguente riduzione delle operazioni di levigatura e lucidatura del manufatto verniciato, ma consente anche la utilizzazione di nuovi materiali di lavorazione, in particolare vernici ad acqua e di impianti di verniciatura del tipo a tappeto trasportatore, al posto delle vernici con solventi e degli impianti a carosello. Negli impianti innovativi che trattano i pannelli H.D.F. è anche realizzabile, in modo sostanzialmente semplice, il recupero della vernice che non investe il pannello, con conseguente riduzione degli sprechi di materiale.
Inoltre, in tal modo, si riesce ad evitare l’applicazione di pellicola adesiva sul fondo (pratica che viene adottata nei caroselli di verniciatura per la lavorazione di pannelli M.D.F.) per evitare che il fondo stesso venga investito dal getto di vernice delle pistole a spruzzo. Si risparmia così tempo e manodopera, ed inoltre l’ambiente non viene investito dai vapori dei solventi di vernice utilizzato per i pannelli M.D.F.
Al posto di due mani di vernice, ne basta ora una sola. Da notare che l'impianto a tappeto trasportatore consente, con una passata, la verniciatura completa della superficie superiore e dei bordi laterali del pannello.
II tempo complessivamente impiegato per tali operazioni di verniciatura si riduce sostanzialmente a circa la metà di quello impiegato negli impianti a carosello.
II processo di produzione prevede pertanto le seguenti lavorazioni:
1. sezionatura in ante del pannello sezionato, eventualmente nobilitato da un lato; 2. le ante vengono pantografate e forate;
3. si procede alla operazione di verniciatura secondo due procedimenti in alternativa:
a) si spruzza una mano di vernice di fondo con poliestere compreso entro un range di 300-400 gr/mq in un’unica operazione per la superficie esterna, per i bordi e per il profilo fresato; il tutto utilizzando un impianto di vernciatura tradizionale a carosello con braccio automatico o a pistola a mano; volendo eliminare il film protettivo sull’interno del pannello, esiste il pericolo che si formi il cosiddetto “sfiuto” cioè che il ritorno della vernice spruzzata possa interessare anche la parte interna del pannello. Per eliminare questo pericolo, viene sistemato sulla superficie interna del panello un cartone “a nido d’ape”, il quale ha appunto il compito di fermare il polverino spruzzato dalla pistola, che tenderebbe a depositarsi sulla parte interna del pannello;
b) si utilizza un impianto a tappeto trasportatore usando le stesse quantità di vernice del punto a); limpianto prevede, ad esempio, anche l’uso di vernice ad acqua, evitando, grazie al tappeto trasportatore, l’utilizzo di pellicola protettiva sul fondo da proteggere, e, soprattutto, proteggendo l’ambiente dalle esalazioni di gas provenienti dai solventi sintetici, data la presenza di acqua al posto di detti solventi;
4. si carteggiano manualmente in un’unica operazione i bordi e il profilo fresato; 5. si carteggia con macchina automatica la superficie esterna;
6. si spruzza una mano di finitura sulla superficie esterna, sui bordi, sul profilo e sulla superficie interna;
7. si opera il collaudo finale dei pezzi, si pulisce la loro superficie, si recuperano i granelli di polvere e si procede al’imballo,
realizzando una riduzione sostanziale dei tempi impiegati e dei costi, sia di manodopera, sia di materiali, di almeno il 20% rispetto al ciclo tradizionale, in aggiunta ad un impatto più favorevole sull’ambiente dove si effettuano le suddette lavorazioni, grazie alla possibilità di utilizzare vernici ad acqua.
Un’altra caratteristica da proteggere nel pannello secondo l’invenzione riguarda l’uso del materiale H.D.F. ad alta densità, il quale può essere trattato con vernici a polveri, oppure può essere utilizzato secondo la sequenza delle operazioni descritte precedentemente.
La presente invenzione riguarda pertanto una modalità di esecuzione di cicli di lavorazione di pannelli cosiddetti “H.D.F.” ad alta densità e deve considerarsi estensibile a tutti similari cicli di lavorazione di detti pannelli, che abbiano lo scopo di semplificarne le lavorazioni, ridurre i costi e i tempi relativi, realizzando anche un impatto sostanzialmente più soft, cioè più accettabile dall’ambiente.
Claims (3)
- R I V E N D I C AZ I O N I Pannello per mobili e simili, comprendente un ripiano atto ad essere sottoposto a una pluralità di lavorazioni, quali: pantografatura, fresatura, verniciatura, mano di finitura, e simili lavorazioni, allo scopo di essere impiegato per la produzione di componenti quali: antine, piani di appoggio, schienali, fianchi e simili di mobili, detto pannello risultando atto a prevedere la utilizzazione di un materiale H.D.F. (“high density fibre”), caratterizzato da ciò che il suo processo di produzione prevede le seguenti lavorazioni: A. sezionatura in ante del pannello sezionato, eventualmente nobilitato da un lato; B. le ante vengono pantografate e forate; C. si procede alla operazione di verniciatura secondo due procedimenti in altemativa: a) si spruzza una mano di vernice di fondo con poliestere compreso entro un range di 300-400 gr/mq in un’unica operazione per la superficie esterna, per i bordi e per il profilo fresato, il tutto utilizzando un impianto di verniciatura tradizionale a carello con braccio automatico o a pistola a mano: volendo eliminare il film protettivo sull’interno del pannello, esiste il pericolo che si formi il cosiddetto “sfiuto”, cioè che il ritorno della vernice spruzzata possa interessare anche la parte interna del pannello. Per eliminare questo pericolo, viene sistemato sulla parte interna della portina un cartone “a nido d’ape”, il quale ha appunto il compito di fermare il polverino spruzzato dalla pistola, che tenderebbe a depositarsi sulla parte interna del pannello; b) si utilizza un impianto a tappeto trasportatore usando le stesse quantità di ververnice del punto a), che prevede, ad esempio, anche l’uso di vernice ad acqua, evitando pertanto l’utilizzo di pellicola protettiva sul fondo da proteggere, e, soprattutto, proteggendo l’ambiente dalle esalazioni di gas provenienti dai solventi sintetici, data la presenza di acqua al posto dei solventi; D. si carteggiano manualmente in un’unica operazione i bordi e il profilo fresato; E. si carteggia con macchina automatica la superfìcie esterna; F. si spruzza una mano di finitura sulla superficie esterna, su bordi, sul profilo fresato e sulla superficie interna; G. si opera il collaudo finale dei pezzi, si pulisce la loro superficie, si recuperano i granelli di polvere e si procede all’imballo, realizzando una riduzione sostanziale dei tempi e dei costi sia di manodopera sia di materiale impiegato, di almeno il 20% rispetto al ciclo tradizionale, in aggiunta ad un impatto più favorevole sull’ambiente dove si verificano dette lavorazioni, grazie alla possibilità di utilizzare vernici ad acqua.
- 2. Pannello per mobili e simili, comprendente un ripiano generalmente costituito da materiale truciolare, detto pannello risultando appartenente alla categoria dei pannelli H.D.F. ed essendo atto ad essere sottoposto a una pluralità di lavorazioni allo scopo di essere impiegato per la produzione di componenti quali: antine, piani di appoggio, schienali, fianchi e simili di mobili, caratterizzato da un uso di detto pannello per la produzione di componenti per mobili, detto uso essendo atto a prevedere sostanzialmente le stesse fasi di lavorazione di cui alla rivendicazione n.l.
- 3. Pannello truciolare per mobili e simili, secondo quanto riportato nella descrizione, e specificato nelle rivendicazioni.
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