ITPI20070060A1 - Asta perfezionata per il contenimento e la fuoriuscita del filo di sostegno degli occhiali - Google Patents

Description

Descrizione a corredo della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo

ASTA PERFEZIONATA PER IL CONTENIMENTO E LA FUORIUSCITA DEL FILO DI SOSTEGNO DEGLI OCCHIALI

DESCRIZIONE

La presente invenzione riguarda il settore tecnico relativo agli occhiali e agli accessori per occhiali.

Con il termine "filo" o "filo di sostegno" nel prosieguo della descrizione si intende indicare un corpo allungato e sottile realizzato in corda, catenella, spago, elastico, filo elastico o altro materiale, destinato a sorreggere gli occhiali intorno al collo trattenendoli per la parte terminante delle aste.

In particolare l'invenzione concerne un’asta nella quale è contenuto il filo per il sostegno degli occhiali e dalla quale detto filo viene estratto nel momento in cui l’utente vuole lasciare cadere gli occhiali sul petto sostenendoli con il filo stesso che passa intorno al collo, per poi rientrarvi quando è superata tale necessità.

Sono note ai tecnici del ramo fili di sostegno che si applicano alle estremità delle aste degli occhiali che permettono di togliersi gli occhiali senza preoccuparsi di perderli perché li mantengono sempre appesi al collo come una collana. Grazie ad essi quando l'utente si toglie gli occhiali, anziché appoggiarli su un tavolo, li tiene appesi al collo sostenendoli con il filo di sostegno che viene fatto passare dietro il collo e che sostiene la montatura essendo applicato alle due estremità delle aste.

I fili di sostegno ad oggi noti sono accessori del tutto separati dalle aste e presentano l’inconveniente di essere scomodi da utilizzare. In primo luogo occorre averli con sé e applicarli alla montatura dalla quale sono separati; in secondo luogo quando l’occhiale viene riposto o viene indossato, il filo di sostegno risulta d’impaccio, si annoda ed è scomodo da riporre con la montatura ripiegata.

L’utente attualmente procede a legare il filo intorno alla montatura delle lenti richiuse, ma non sempre riesce ad agire con precisione a causa della fretta, e spesso ritrova l’occhiale completamente avvolto da nodi di filo arruffati e difficili da sciogliere.

Lo scopo principale della presente invenzione è quello di eliminare gli inconvenienti sopra citati e di fornire un’asta perfezionata che contenga, almeno parzialmente, il filo per il sostegno degli occhiali e ne permetta la sua fuoriuscita e il suo ritorno all’interno, in modo semplice e rapido, evitando così impaccio all’utente nel momento in cui ripone gli occhiali.

I vantaggi che derivano dalla presente invenzione consistono essenzialmente in ciò che il filo rientra a scomparsa in un’asta, preferibilmente in entrambe le aste dell’occhiale, quando questo non viene tenuto appeso al collo, senza che si arruffi o rechi disturbo; che non occorre ricordarsi di portare con sé il filo di sostegno essendo sempre presente sull’occhiale, sebbene ne sia impercettibile la presenza; che consente, oltre che di sostenere gli occhiali sul collo, di potere trattenere gli occhiali ben fermi sulla testa quando vengono indossati; che è del tutto invisibile esternamente.

A questo risultato si è pervenuti, in conformità dell’invenzione, adottando l’idea di realizzare un’asta in due parti armonicamente accoppiate, ad esempio tramite saldatura ad ultrasuoni. Le parti sono sagomate in modo tale per cui formano parti complementari della parete periferica di delimitazione di una cavità. L’asta è prevista in combinazione con un filo o parte di un filo utilizzato per sorreggere gli occhiali. Le parti di parete periferica si completano fra loro in condizione accoppiata per formare un alloggiamento per almeno parte del filo, il quale alloggiamento ha sostanzialmente la forma di una serpentina, l’asta ulteriormente comprendendo:

- mezzi di ritegno per bloccare una estremità del filo all’interno dell’alloggiamento;

- un’apertura ricavata sulla parte terminale di almeno una delle due parti attraverso la quale il filo passa e fuoriesce verso l’esterno quando viene tirato;

- mezzi per fare rientrare il filo all’interno della sua sede quando esso non deve essere più utilizzato, come un elastico, una molla o altro mezzo che funge da immediato richiamo del filo.

Quando si vuole portare gli occhiali appesi al collo è sufficiente tirare tutta la montatura e l’elastico si allunga fino alla sua estensione facendo una leggera inclinazione si blocca regolando anche la lunghezza; quando, invece, l’occhiale viene riposto o indossato, il filo viene tirato in orizzontale, si sgancia e viene fatto rientrare all’interno dell’asta. A tal fine sono preferibilmente presenti mezzi rilasciabili per fermare il filo, una volta estratto, come un incastro, una scanalatura, un fermo o simile, che blocca il filo e ne arresta la corsa impedendone il ritorno all’interno della sua sede. La guida può essere a più anse in modo da poter contenere il filo per una lunghezza anche superiore all’estensione longitudinale dell’asta. Grazie a ciò è possibile ottenere l’effetto desiderato utilizzando una sola asta, ma è chiaro che è possibile prevedere l’uso di due aste secondo l’invenzione, ad esempio con una sola ansa della serpentina, per contenerne lo spessore, sfruttando la seconda asta per accogliere parte del filo che non trova alloggio nella prima.

Inoltre, grazie all’impiego della saldatura ad ultrasuoni è possibile realizzare aste di dimensioni molto contenute, ad esempio per stampaggio o iniezione, prive di incastro o mezzi di fissaggio interni o esterni quali viti o mezzi simili con una forma del tutto indistinguibile da quella delle aste di tipo tradizionale.

In particolare i mezzi di ritegno per bloccare una estremità del filo all’interno dell’alloggiamento comprendono un dente che riduce la luce dell’alloggiamento in modo che quando le due parti sono accoppiate l’estremità del filo situata sopra detto dente risulti schiacciata e quindi saldamente trattenuta in posizione in prossimità di una estremità dell’asta.

Vantaggiosamente il filo di sostegno degli occhiali è costituito da un filo elastico, in modo tale che per fare fuoriuscire il filo sia sufficiente tirarlo fino a portare in tensione l’elastico che viene mantenuto in allungamento fermando opportunamente il filo all’interno dell’alloggiamento o in altro modo. Il filo è riportato all’interno dell’alloggiamento sganciando il filo dal punto di fermo, grazie alla forza di richiamo esercitata dal filo elastico che si riduce perdendo l’allungamento iniziale.

Secondo una forma attuativa, la serpentina è ad una sola ansa, detta ansa essendo disposta sostanzialmente in prossimità dell’estremo dell’asta opposto all’estremo in cui sono posizionati i mezzi di ritegno del filo, l’alloggiamento essendo atto a contenere il filo per una lunghezza pari a circa due volte la lunghezza dell’asta. Utilizzando una coppia di aste di questo tipo è possibile alloggiare una quantità di filo pari a 4 volte la lunghezza delle aste che si è dimostrata sufficiente per raggiungere gli scopi prefissi.

Se occorre una maggiore capacità di alloggiamento del filo, può essere previsto che la serpentina sia a più anse disposte longitudinalmente in modo che il filo possa essenzialmente disporsi su tratti paralleli rispetto alla estensione longitudinale dell’asta rendendo la guida idonea ad alloggiare lunghezze del filo multiple della lunghezza dell’asta.

Secondo un’altra forma attuativa, la serpentina è a più anse disposte trasversalmente rispetto alla estensione longitudinale dell’asta, i mezzi di ritegno del filo essendo posizionati distalmente rispetto alla parte terminale dell’asta dotata dell’apertura da cui detto filo fuoriesce. Le anse sono praticamente disposte una di seguito all’altra per consentire di occupare la massima estensione longitudinale dell’asta. La lunghezza del filo che può essere alloggiato con questa configurazione dipende dal numero delle anse e dalla dimensione trasversale dell’asta.

Vantaggiosamente nel punto o nei punti di curvatura della serpentina è (701, 701’) applicato un fermo (702) che impedisce al filo (2, 2’) di fuoriuscire dalla curvatura una volta inserito nell’ansa. Infatti per agevolare l’inserimento del filo nell’ansa, si inserisce il filo da un’estremità dell’asta e lo si fa fuoriuscire da quella opposta più vicina alle lenti. Fatto ciò lo si inserisce nell’ansa parallela e si tira verso il basso in modo che scavalchi la curvatura (702). A questo punto il filo è alloggiato nella sede e la curvatura (702) gli impedisce di fuoriuscire accidentalmente dalla stessa.

Secondo un altro aspetto l’invenzione riguarda un occhiale e/o una montatura per occhiale comprendente almeno un’asta secondo l’invenzione.

Vantaggiosamente le aste sono due, il filo associato a ciascuna asta essendo unico oppure suddiviso in due parti associate alla rispettiva asta e collegabili fra loro.

Le ulteriori caratteristiche ed i perfezionamenti sono oggetto delle sottorivendicazioni.

Le caratteristiche dell'invenzione ed i vantaggi da essa derivanti risulteranno con maggiore evidenza dalla seguente descrizione dettagliata delle figure allegate, in cui:

la fig. 1 mostra schematicamente una vista in prospettiva di un occhiale su cui è montata una coppia di aste secondo l’invenzione;

la fig. 2 mostra l’occhiale di fig. 1 con aste in configurazione esplosa;

la fig. 3 mostra i particolari ingranditi degli estremi delle aste delle figure precedenti;

la fig. 4 mostra una vista in prospettiva dal basso di una delle aste mostrate nelle figure precedenti.

Con riferimento alla fig. 1, le aste 1, 1’ dell’occhiale 3 hanno una estremità distale 301, 301’ atta ad innestarsi sulla montatura delle lenti e una estremità prossimale 401, 401’ generalmente dotata di una concavità verso il basso (non mostrata in figura) per facilitare l’appoggio sull’orecchio dell’utilizzatore. Le aste sono costituite da due parti 101, 101’ e 201, 201’ accoppiate fra loro in direzione longitudinale, vantaggiosamente tramite saldatura ad ultrasuoni. Nella figura la parte 201 dell’asta di sinistra e la parte 101’ dell’asta di destra sono disegnate in trasparenza in modo da evidenziare come il filo 2, 2’ si dispone al loro interno. Come si può vedere in fig. 2, in questa forma attuativa, la parte 101 è internamente sagomata per definire una scanalatura costituita da due tratti paralleli longitudinali 501, 601 che si estendono dalla estremità prossimale 401 a quella distale 301. In prossimità dell’estremità distale 301 i due tratti della scanalatura 501, 601 si raccordano in modo da formare una guida a forma di serpentina ad una sola ansa 701 con tratti paralleli disposti longitudinalmente rispetto all’asta quando le due parti 101, 201 sono accoppiate. La parte 201 presenta anch’essa una scanalatura corrispondente, di profondità minore, che si completa con la scanalatura principale della parte 101 per meglio definire l’alloggiamento per il filo 2. La scanalatura è visibile nell’asta di destra mostrata in fig. 2 e indicata con il riferimento 801’.

Come si vede nel dettaglio B di fig. 3 e in fig. 4, la scanalatura della parte 101 termina, da un lato, con un’apertura 901 per la fuoriuscita del filo, dall’altro con un brusco doppio cambio di direzione di 90°. Questa, unitamente al dentino 111 situato all’interno del tratto finale della guida che ne riduce la profondità, consente un efficace bloccaggio del filo nella guida per incastro quando l’altra parte 201 è accoppiata. In questa forma attuativa sia il bloccaggio del filo che l’apertura di uscita si trovano nella estremità prossimale 401 dell’asta. Se più curvature della guida sono presenti, il fissaggio del filo può vantaggiosamente avvenire anche sull’estremità opposta per garantire comunque la massima lunghezza della guida.

Il filo 2, 2’ è suddiviso in due tratti, di cui il primo tratto è elastico mentre il secondo tratto è realizzato in corda o in altro materiale e corrisponde alla parte che fuoriesce dal dispositivo attraverso l’apertura sull’asta 901, 901’. In questo modo è lo stesso filo che esercita l’azione di richiamo all’interno dell’alloggiamento nell’asta per effetto dell’elasticità della sua parte iniziale. Alternativamente o in combinazione è possibile prevedere che tutto il filo sia elastico oppure che sia presente un qualunque altro tipo di richiamo quale una molla elicoidale vincolata ad un estremo della guida. E’ possibile prevedere che i mezzi elastici di richiamo siano posizionati in una sola delle due aste oppure in entrambe, anche di tipi diversi. La seconda asta può essere un’asta di tipo tradizionale a cui l’estremità del filo associato alla prima asta si collega nei modi usuali, ad esempio tramite una campanella elastica (non mostrata nelle figure), la serpentina presente nella prima asta consentendo di alloggiare una quantità di filo sufficiente a consentire all’utente di indossare gli occhiali.

Il bloccaggio del filo in estensione può vantaggiosamente avvenire in prossimità dell’apertura di uscita tramite un incastro (non mostrato in figura) ad esempio costituito da due superfici inclinate zigrinate mobili tipicamente utilizzate nei dispositivi serrafilo rilasciabili oppure da un dentino, un fermo a scatto o mezzi equivalenti.

Naturalmente l'invenzione non è limitata a quanto descritto ed illustrato, ma può essere ampiamente variata soprattutto costruttivamente senza per questo abbandonare l'insegnamento inventivo sopra esposto ed a seguito rivendicato.

Claims (14)

1. RIVENDICAZIONI 1) Asta per occhiali caratterizzata dal fatto di essere realizzata in due parti (101, 201, 101’, 201’) armonicamente accoppiate tramite saldatura, le quali parti sono sagomate in modo tale per cui formano parti complementari della parete periferica di delimitazione di una cavità, l’asta essendo prevista in combinazione con un filo (2, 2’) o parte di un filo utilizzato per sorreggere gli occhiali, le parti (101, 201, 101’, 201’) di parete periferica completandosi fra loro in condizione accoppiata per formare un alloggiamento (501, 601) per almeno parte del filo, il quale alloggiamento ha sostanzialmente la forma di una serpentina, l’asta ulteriormente comprendendo: - mezzi di ritegno (111, 111’) per bloccare una estremità del filo all’interno dell’alloggiamento; - un’apertura (901, 901’) ricavata sulla parte terminale di almeno una delle due parti attraverso la quale il filo passa e fuoriesce verso l’esterno quando viene tirato verso il basso, potendolo in tal caso anche regolare; - mezzi per fare rientrare il filo all’interno della sua sede quando esso non deve essere più utilizzato, come un elastico, una molla o altro mezzo che funge da immediato richiamo del filo.
2. 2) Asta secondo la rivendicazione 1 in cui sono ulteriormente presenti mezzi rilasciabili per fermare il filo (2, 2’), una volta estratto, come un incastro, una scanalatura, un fermo o simile, che blocca il filo e ne arresta la corsa impedendone il ritorno all’interno della sua sede.
3. 3) Asta secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui le due parti (101, 201, 101’, 201’) sono accoppiate tramite saldatura ad ultrasuoni.
4. 4) Asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui i mezzi di ritegno per bloccare una estremità del filo all’interno dell’alloggiamento comprendono un dente (111, 111’) che riduce la luce dell’alloggiamento in modo che quando le due parti sono accoppiate l’estremità del filo situata sopra detto dente risulti schiacciata e quindi saldamente trattenuta in posizione in prossimità di una estremità dell’asta (401, 401’).
5. 5) Asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui l’alloggiamento presenta un brusco doppio cambio di direzione per facilitare/consentire il bloccaggio dell’estremità del filo.
6. 6) Asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il filo (2, 2’) di sostegno degli occhiali è costituito da un primo tratto unico realizzato in corda, catenella sottile, o altro materiale idoneo, solidale ad un secondo tratto di filo elastico fissato in un punto al termine dell’alloggiamento, in modo tale che per fare fuoriuscire il filo sia sufficiente tirarlo fino a portare in tensione l’elastico che viene mantenuto in allungamento fermando opportunamente il filo (2, 2’) all’interno dell’alloggiamento o in altro modo.
7. 7) Asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il filo (2, 2’) è riportato all’interno dell’alloggiamento grazie alla forza di richiamo esercitata dal filo elastico che si riduce perdendo l’allungamento iniziale.
8. 8) Asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui la serpentina è ad una sola ansa (701, 701’), detta ansa essendo disposta sostanzialmente in prossimità dell’estremo (301, 301’) dell’asta opposto all’estremo (401, 401’) in cui sono posizionati i mezzi di ritegno del filo (111, 111’), l’alloggiamento essendo atto a contenere il filo (2, 2’) per una lunghezza pari a circa due volte la lunghezza dell’asta.
9. 9) Asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui la serpentina è a più anse disposte trasversalmente rispetto alla estensione longitudinale dell’asta, i mezzi di ritegno del filo essendo posizionati distalmente rispetto alla parte terminale dell’asta (401, 401’) dotata dell’apertura da cui detto filo fuoriesce.
10. 10) Asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui la serpentina è a più anse disposte longitudinalmente in modo che il filo (2, 2’) possa essenzialmente disporsi su tratti paralleli rispetto alla estensione longitudinale dell’asta.
11. 11) Asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui nel punto o nei punti di curvatura della serpentina (701, 701’) è applicato un fermo (702) che impedisce al filo (2, 2’) di fuoriuscire dalla curvatura una volta inserito nell’ansa.
12. 12) Montatura per occhiale caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un’asta secondo una o più delle precedenti rivendicazioni.
13. 13) Montatura secondo la rivendicazione 12, in cui le aste sono due, il filo associato a ciascuna asta essendo unico oppure suddiviso in due parti associate alla rispettiva asta e collegabili fra loro.
14. 14) Occhiale comprendente una o più aste e/o una montatura secondo una o più delle precedenti rivendicazioni.