ITPD20120055A1 - Unità di impilatura di lamelle su una scaletta di sostegno con traversi doppi per la produzione di tende veneziane e metodo di posizionamento di una scaletta - Google Patents

Unità di impilatura di lamelle su una scaletta di sostegno con traversi doppi per la produzione di tende veneziane e metodo di posizionamento di una scaletta Download PDF

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ITPD20120055A1
ITPD20120055A1 IT000055A ITPD20120055A ITPD20120055A1 IT PD20120055 A1 ITPD20120055 A1 IT PD20120055A1 IT 000055 A IT000055 A IT 000055A IT PD20120055 A ITPD20120055 A IT PD20120055A IT PD20120055 A1 ITPD20120055 A1 IT PD20120055A1
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IT
Italy
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ladder
crosspieces
stacking unit
positioning
pair
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IT000055A
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Inventor
Sergio Dallan
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Dallan Spa
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B9/00Screening or protective devices for wall or similar openings, with or without operating or securing mechanisms; Closures of similar construction
    • E06B9/24Screens or other constructions affording protection against light, especially against sunshine; Similar screens for privacy or appearance; Slat blinds
    • E06B9/26Lamellar or like blinds, e.g. venetian blinds
    • E06B9/266Devices or accessories for making or mounting lamellar blinds or parts thereof

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Structural Engineering (AREA)
  • Architecture (AREA)
  • Civil Engineering (AREA)
  • Blinds (AREA)
  • Plural Heterocyclic Compounds (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
Forma oggetto della presente invenzione un’unità di impilatura di lamelle su una scaletta di sostegno con traversi doppi per la produzione di tende veneziane e un metodo di posizionamento di una scaletta.
Stato della tecnica
Come à ̈ noto, le tende veneziane sono costituite da una pluralità di lamelle, disposte parallelamente tra loro e mantenute in posizione tramite strutture di sostegno in corda. Tali strutture sono costituite da due elementi longitudinali paralleli (disposti nel senso dell’altezza della tenda) e da una pluralità di elementi trasversali che collegano tra loro i due elementi longitudinali a distanze regolari. A ciascun traverso va associata una lamella. Per la loro forma tali strutture di sostegno sono generalmente note come “scalette di sostegno†.
Nelle tende veneziane da interno, ad esempio per vetrocamere, le scalette di sostegno sono del tipo più semplice, ossia con traversi singoli, distanziati tra loro. La singola lamella viene inserita tra un traverso e l’altro per essere poi semplicemente appoggiata sul trasverso inferiore. La distanza tra un traverso e l’altro à ̈ equivalente alla distanza che deve esserci tra una lamella e l’altra (alcuni centimetri). L’inserimento delle lamelle à ̈ quindi del tutto agevole.
Nelle tende veneziane da esterno, le scalette di sostegno devono assicurare che le lamelle non girino su sé stesse se investite dal vento e hanno quindi una struttura più complessa, del tipo con coppie di traversi, ravvicinati tra loro per formare un occhiello. La lamella va inserita nell’occhiello, cioà ̈ tra i due traversi. In questo modo si ottiene un posizionamento più stabile della lamella.
Le scalette di sostegno a traversi doppi da più tempo proposte sul mercato hanno distanze D tra i due traversi comprese tra 3 e 4 mm, come illustrato nella Figura 1, cioà ̈ sostanzialmente pari all’altezza di una lamella con sezione curva. Distanze D di 3-4 mm hanno costituito un buon compromesso tra efficacia nell’azione di bloccaggio e facilità di assemblaggio delle lamelle sulle scalette.
Queste scalette non riescono, tuttavia, a garantire sempre un adeguato bloccaggio delle lamelle in condizioni di vento forte.
Per ovviare a questo problema, vengono sempre più frequentemente proposte sul mercato scalette con distanze tra i traversi doppi molto più ridotta.
Esistono scalette con distanze D non superiori a 1 mm, con versioni in cui la distanza arriva a 0,2 mm, come illustrato rispettivamente nelle Figure 3 e 4.
Esistono anche scalette con traversi doppi a filo singolo incrociati, come illustrato nella Figura 2. Nella zona di attaccatura dei traversi alle costole verticali della scaletta la distanza tra i traversi à ̈ di 3 mm; l’incrocio dei traversi determina tuttavia una maggiore tensione dei fili quando la lamella à ̈ inserita e quindi una superiore capacità di bloccaggio.
Esistono, infine, scalette a traversi doppi, con ciascun traverso realizzato con due o più fili incrociati, come illustrato nella Figura 5. La distanza D tra i traversi à ̈ generalmente di 1 mm. La struttura multifilo rende il traverso più resistente.
Gli impianti ad oggi noti per la produzione di tende veneziane sono stati pensati per operare con scalette a traversi doppi con distanze D di 3-4 mm e generalmente non sono affidabili quando utilizzati con scalette aventi distanze D tra i traversi non superiori a 1 mm. Problemi di utilizzo sorgono spesso anche con scalette a traversi doppi con fili incrociati, a causa dell’asimmetria dei traversi quando posti in tensione.
In generale, un'infilatura affidabile delle lamelle tra gli occhielli delle scalette à ̈ possibile solo a patto che i traversi siano sufficientemente tesi e allo stesso tempo divaricati al punto che la lamella possa entrare liberamente.
Per consentire un efficace intervento dei mezzi divaricatori à ̈ fondamentale un corretto posizionamento della scaletta nella zona di intervento di tali mezzi. Non à ̈ tuttavia agevole controllare il posizionamento della scaletta, sia per il fatto che la scaletta non à ̈ rigida ed à ̈ quindi soggetta a movimenti, sia per il fatto che spesso le scalette sono realizzate con notevoli tolleranze dimensionali. In queste condizioni, operare su scalette con distanze D tra i traversi non superiori a 1 mm oppure con strutture asimmetriche dei traversi à ̈ risultato ad oggi difficoltoso.
Ad oggi il corretto posizionamento della scaletta nella zona di inserimento delle lamelle viene assicurato generalmente tramite riscontri di tipo meccanico. Un esempio di tale procedura à ̈ descritto nella domanda europea EP2314822A1. In questo documento à ̈ descritta un’unità di impilaggio di lamelle dotata di una coppia di divaricatori rotanti, sagomati a forma di falce e disposti specularmente rispetto alla mezzeria longitudinale della scaletta di sostegno. La scaletta viene mantenuta in posizione tramite una coppia di guide lungo le quali scorrono le costole della scaletta. Ciascuna guida presenta due porzioni, una inferiore con sezione maggiorata e una superiore con sezione ridotta, raccordate da uno scalino. In corrispondenza di tale scalino à ̈ posizionato un dente d’arresto con movimento a molla, che viene forzato in apertura dai traversi della scaletta quando quest’ultima viene sollevata verso l’alto. I denti mobili di arresto sono posizionati alla stessa altezza del piano di inserimento della lamella e fungono quindi da riscontro meccanico di riferimento. Per posizionare correttamente la scaletta à ̈ sufficiente che i due traversi dell’occhiello in cui deve essere infilato la lamella, dopo aver superato i denti di arresto, siano portati in appoggio sui denti stessi. Per assicurare l’appoggio sui denti, il sistema comprende un dispositivo che tramite un peso tende la scaletta in direzione verticale agendo sulle costole verticali.
Questo sistema, pur efficace per quanto concerne il posizionamento della scaletta, presenta tuttavia un inconveniente. Il tensionamento verticale della scaletta porta inevitabilmente i due traversi a schiacciarsi tra loro, con una conseguente riduzione della luce libera di passaggio. Tale riduzione non ha conseguenze operative significative per scalette con distanza dei traversi superiore ai 3 mm, ma crea problemi difficilmente superabili per scalette con distanza dei traversi inferiore a 1 mm o con fili incrociati.
Presentazione dell'invenzione
Pertanto, scopo della presente invenzione à ̈ quello di eliminare in tutto o in parte gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, mettendo a disposizione una unità di impilatura di lamelle su una scaletta di sostegno per la produzione di tende veneziane che consenta di infilare le lamelle su qualsiasi tipo di scaletta in modo affidabile.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una unità di impilatura di lamelle che non provochi il tensionamento verticale delle scalette evitando così lo schiacciamento dei traversi e quindi una riduzione della luce libera di passaggio.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una unità di impilatura di lamelle che consenta un corretto posizionamento della scaletta in modo semplice da gestire.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una unità di impilatura di lamelle che sia di semplice ed economica realizzazione.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un metodo di posizionamento di una scaletta in un’unità di impilatura di lamelle che consenta di ottenere un corretto posizionamento della scaletta in modo semplice e affidabile.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una o più forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
- la Figura 1 mostra una scaletta con traversi doppi a singolo filo con distanza D tra i traversi superiore a 3 mm;
- la Figura 2 mostra una scaletta con traversi doppi incrociati a singolo filo con distanza D tra i traversi di 3 mm;
- le Figure 3 e 4 mostrano due scalette con traversi doppi a singolo filo con distanza D tra i traversi rispettivamente di 1 mm e 0,2 mm;
- la Figura 5 mostra una scaletta con traversi doppi a fili multipli incrociati con distanza D tra i traversi di 1 mm;
- le Figure da 6 a 13 mostrano - per una scaletta con traversi doppi incrociati a singolo filo - in sequenza le fasi di divaricamento dei traversi, di inserimento di una lamella e di deposito della lamella in un caricatore tramite una unità di impilatura secondo una forma realizzativa preferita della presente invenzione;
- la Figura 14 mostra una vista in pianta dell’unità di impilatura di figura 6, con la lamella non raffigurata per meglio evidenziare parti sottostanti; e
- la Figura 15 mostra una vista in sezione laterale dell’unità di impilatura di Figura 1 secondo il piano di sezione indicato con la freccia XV.
Descrizione dettagliata
Con riferimento agli uniti disegni à ̈ stata indicata nel suo complesso con 1 una unità di impilatura di lamelle su una scaletta di sostegno con traversi doppi per la produzione di tende veneziane secondo l’invenzione.
In particolare, l’unità di impilatura 1 à ̈ destinata ad essere inserita - assieme ad una o più unità identiche -in un impianto di produzione di produzione più complesso. Più in dettaglio, l’unità 1 può essere mobilmente associata ad una barra longitudinale di sostegno (non illustrata) ad una estremità della quale viene disposta una macchina di produzione di lamelle (non illustrata). Qui e nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni, si farà riferimento all’unità di impilatura in condizione di utilizzo. In questo senso dovranno dunque essere intesi i riferimenti ad una posizione inferiore o superiore.
In accordo ad una forma realizzativa generale dell’invenzione, l’unità di impilatura 1 comprende almeno un elemento di guida 2 per una lamella L, il quale definisce un piano di inserimento m su cui la lamella L scorre in appoggio lungo un’asse longitudinale di inserimento X per essere associata alla scaletta S infilandosi tra la luce esistente tra una coppia di traversi T1, T2.
Preferibilmente, tale elemento di guida 2 à ̈ costituito da un elemento laminare fissato rigidamente ad una struttura di supporto 3 dell’unità di impilatura.
L’unità di impilatura 1 comprende:
- un dispositivo 20 per guidare una scaletta S lungo una direzione di posizionamento p incidente il piano di inserimento (m); e
- mezzi 40 per divaricare almeno una coppia di traversi T1, T2 di tale scaletta S.
I mezzi divaricatori 40 sono disposti in prossimità del dispositivo di guida 20 per operare in divaricazione sostanzialmente sul piano di inserimento m. In altre parole, i mezzi divaricatori 40 sono strutturati e posizionati rispetto al piano di inserimento m in modo tale che quando hanno impegnato una coppia di traversi T1, T2 (correttamente posizionati) i due traversi divaricati risultino uno sotto e uno sopra il piano di inserimento m. I mezzi divaricatori possono essere di qualsiasi tipo adatto allo scopo.
In accordo alla soluzione realizzativa illustrata nelle figure allegate, i mezzi divaricatori 40 comprendono due elementi divaricatori rotanti a forma di falce 41, 42 disposti specularmente rispetto all’asse longitudinale di inserimento X della lamella L. Come si può osservare in particolare nelle Figure 1, 14 e 15, entrambi gli elementi a falce 41 e 42 sono associati alla struttura di supporto 3. Ciascuno di essi à ̈ preferibilmente dotato di propri mezzi di azionamento 43 per consentire un azionamento indipendente tra loro. Non si fornisce una descrizione maggiormente dettagliata in quanto questa tipologia di mezzi divaricatori à ̈ di per sé nota ad un tecnico del settore.
Operativamente, come sarà più chiaro dal seguito della descrizione, la scaletta S à ̈ fatta scorrere nel dispositivo di guida 20 secondo un verso di avanzamento A (indicato ad esempio nella Figura 1) lungo la direzione di posizionamento p per portare progressivamente ciascuna coppia di traversi P1, P2 di fronte ai mezzi divaricatori 40 e consentire l’inserimento di una lamella in ogni coppia di traversi. In particolare lo scorrimento della scaletta à ̈ a scatti, uno per ogni coppia di traversi.
L’unità di impilatura 1 comprende mezzi 20, 30 per movimentare la scaletta S lungo la suddetta direzione di posizionamento p. Tali mezzi verranno descritti nel dettaglio più avanti.
L’unità di impilatura 1 comprende almeno un sensore 50 per rilevare il passaggio di fronte ad esso di un primo traverso T1 della scaletta S durante un spostamento di quest’ultima lungo la direzione di posizionamento p.
Come si può osservare in particolare nelle Figure 6 e 14, il sensore 50 à ̈ affacciato sul dispositivo di guida 20 ed à ̈ disposto ad una predefinita distanza H dal piano di inserimento m rispetto alla direzione di posizionamento p. Operativamente, una coppia di traversi T1, T2 della scaletta à ̈ quindi posizionabile in corrispondenza del piano di inserimento m (pronta per essere impegnata dai mezzi divaricatori 40), se nel momento in cui il sensore (50) rileva il passaggio di un primo traverso (T1) della coppia vengono azionati i suddetti mezzi di movimentazione 20, 30 per movimentare la scaletta per un tratto equivalente alla suddetta predefinita distanza H lungo la direzione di posizionamento p.
In accordo alla soluzione realizzativa preferita illustrata nelle Figure allegate, i mezzi di movimentazione della scaletta comprendono il dispositivo di guida 20.
Più in dettaglio, in accordo a tale soluzione realizzativa preferita, il dispositivo di guida 20 della scaletta S comprende mezzi 25 per trattenere la scaletta ed à ̈ movimentabile tramite primi mezzi di movimentazione 60 lungo la suddetta direzione di posizionamento p. Operativamente, una coppia di traversi T1, T2 della scaletta à ̈ posizionabile in corrispondenza del piano di inserimento m trattenendo la scaletta S nel dispositivo di guida e spostando il dispositivo di guida 20 stesso per un tratto equivalente alla predefinita distanza H lungo la direzione di posizionamento p, nel momento in cui il sensore 50 rileva il passaggio di un primo traverso T1 di tale coppia.
Vantaggiosamente, i primi mezzi di movimentazione 60 del dispositivo di guida 20 sono scelti del tipo che consenta un controllo molto preciso del movimento. Preferibilmente, tali primi mezzi 60 comprendono un pistone elettrico.
In accordo ad una soluzione realizzativa, i mezzi di trattenimento della scaletta comprendono uno o più elementi frizionatori per frenare lo scorrimento della scaletta S. In particolare, tali elementi frizionatori possono essere del tipo a nottolino precaricato a molla. Vantaggiosamente, i mezzi di trattenimento della scaletta comprendono uno o più elementi di bloccaggio 25 della scaletta (S).
In accordo ad una soluzione realizzativa preferita, i mezzi di trattenimento della scaletta sono costituiti da nottolini azionati da pistoni pneumatici o idraulici (25), dei quali à ̈ controllabile l’intensità di intervento. IN funzione dell’intensità di azionamento dei pistoni i nottolini possono frenare lo scorrimento della scaletta oppure bloccarlo completamente.
Vantaggiosamente, il sensore 50 Ã ̈ di tipo ottico, come ad esempio microcamere o sensori al laser.
Come sarà ripreso più avanti. il dispositivo di guida 20 della scaletta S comprende in particolare due guide di posizionamento 21, 22, spaziate tra loro per ricevere ciascuna una delle due costole longitudinali P1, P2 della scaletta S, che sono collegate trasversalmente da coppie di traversi T1, T2.
Vantaggiosamente, il sensore 50 à ̈ disposto affacciato sul dispositivo in una posizione che secondo una proiezione parallela all’asse longitudinale X à ̈ tra le due guide 21, 22. In tal modo il sensore 50 à ̈ affacciato nella zona di passaggio dei traversi.
In accordo alla soluzione realizzativa illustrata nelle Figure allegate, la posizione del sensore 50 à ̈ decentrata rispetto alla linea di mezzeria delle due guide, cioà ̈ ravvicinata ad una delle due guide, dove scorrono le costole longitudinali. In questo modo à ̈ possibile rilevare con più facilità il passaggio di una scaletta con traversi doppi a fili incrociati. In questa tipologia di scalette, i traversi risultano infatti visivamente separati solo in prossimità delle costole longitudinali, mentre si avvicinano progressivamente fino a toccarsi spostandosi verso il centro.
Il dispositivo di guida 20 à ̈ atto a tendere in senso trasversale i traversi T1, T2 che collegano le due costole longitudinali P1, P2 della scaletta S. In tal senso il dispositivo può essere di tipo qualsiasi adatto allo scopo, comprendente due guide di posizionamento 21,22 , ciascuna delle quali à ̈ atta a trattenere trasversalmente una delle costole longitudinali P1, P2 della scaletta S. In accordo alla soluzione realizzativa preferita illustrata nelle Figure allegate, il dispositivo di guida 20 comprende un elemento di supporto 23, che à ̈ movimentabile tramite i suddetti primi mezzi di movimentazione 60 lungo la direzione di posizionamento p rispetto alla struttura fissa di supporto 3. A tale elemento di supporto 23 sono incernierate entrambe le guide 21, 22.
Come illustrato in particolare nelle Figure 16a e 16b, le guide 21, 22 sono divaricabili tra loro in corrispondenza di due porzioni di estremità 21’, 22’ tramite movimenti di rotazione in corrispondenza dei rispettivi punti di incernieramento 24 per variare il livello di tensionamento dei traversi della scaletta. Le guide sono movimentabili ciascuna tramite un proprio attuatore 27, 28.
Più in dettaglio, rispetto al verso di avanzamento A della scaletta S lungo la direzione di posizionamento p ciascuna guida 21, 22 ha una porzione di ingresso 21’, 22’ ed una porzione di uscita 21†, 22†. Le guide 21, 22 sono incernierate in corrispondenza delle rispettive porzioni di ingresso 21’, 22’, così da variare la distanza tra le porzioni di uscita 21†, 22†tramite rotazioni attorno ai rispettivi punti di incernieramento 24 e variare così il livello di tensionamento della coppia di traversi posizionata in corrispondenza delle porzioni di uscita. In particolare, le due guide 21, 22 ruotano sullo stesso piano, preferibilmente verticale, con assi di incernieramento preferibilmente orizzontali.
Rispetto a dispositivi di guida con guide apribili senza divaricazione, ovvero con guide sempre parallele, il dispositivo di guida 20 con guide 21. 22 divaricabili come sopra decritto assicura che la coppia di traversi maggiormente tesa sia quella posizionata in corrispondenza della porzione di uscita, cioà ̈ la coppia di traversi destinata per prima ad impegnarsi con i mezzi divaricatori.
Vantaggiosamente, il dispositivo di guida comprende almeno un dente di arresto 26, preferibilmente di tipo elasticamente azionato, che impegna la scaletta in corrispondenza di un traverso T1, T2 per impedire lo scorrimento della scaletta S in nel verso opposto a quello di avanzamento. Il dente di arresto 26 ha una funzione anticaduta e può essere utilizzato eventualmente per effettuare un posizionamento preliminare della scaletta S. Tale dente non funge più da riferimento meccanico di posizionamento. All’eventuale posizionamento preliminare, segue infatti un posizionamento finale che porta la scaletta nella posizione corretta rispetto al piano di inserimento m.
Come illustrato nelle Figure allegate, il dispositivo di guida 20 comprende due denti di arresto 26 disposti ad una stessa altezza lungo la direzione di posizionamento p. Preferibilmente, ciascun dente à ̈ disposto preferibilmente in prossimità di una guida 21, 22.
In accordo alla soluzione realizzativa preferita, illustrata nelle Figure da 6 a 13, l’unità di impilatura 1 comprende almeno un caricatore 10 di lamelle.
Il caricatore può essere di qualsiasi tipo adatto allo scopo. In particolare, come illustrato nelle Figure allegate, il caricatore 10 può essere costituito da due barre 11 e 12 dotate di denti molleggiati 13, 14 per il posizionamento delle lamelle già inserite nella scaletta. Vantaggiosamente, l’unità di impilatura 1 comprende almeno un sollevatore 30 che serve a portare una lamella L da una posizione di inserimento nella scaletta S ad una posizione di deposito nel caricatore (vedere la sequenza delle Figure 12 e 13). Il movimento della lamella L fa avanzare per trascinamento la scaletta S ad essa associata nel dispositivo di guida 20. Operativamente, deve essere liberato lo scorrimento della scaletta nel dispositivo di guida 20. A tale scopo il dispositivo di guida 20 viene azionato in modo da rilassare i traversi, così da evitare attriti e inceppamenti.
Il sollevatore 30 può essere costituito ad esempio da un cilindro pneumatico, idraulico o elettrico.
In accordo alla soluzione realizzativa illustrata nelle Figure allegate, il sollevatore 30 à ̈ indipendente dal dispositivo di guida 20. Si può tuttavia prevedere una soluzione alternativa (non illustrata nelle Figure allegate) in cui il sollevatore 30 à ̈ collegato al dispositivo di guida 20 per movimentarlo lungo la direzione di posizionamento p.
In particolare, il caricatore 10 à ̈ disposto a monte dei mezzi divaricatori 40 e del dispositivo 20 di guida rispetto al verso di inserimento delle lamelle lungo l’asse longitudinale X. In altre parole, i mezzi di divaricatori e il dispositivo di guida sono posti sul lato del caricatore opposto a quello di entrata della lamelle. Vantaggiosamente, l’unità di impilatura 1 può comprendere un elemento di invito 4 per le singole lamelle L, disposto a monte del caricatore 10 lungo l’asse longitudinale X, e preferibilmente complanare con il piano di inserimento m. Vengono descritte brevemente le fasi operative di funzionamento dell’unità di impilatura 1 come appare dalla sequenza delle Figure da 6 a 13.
Nella Figura 6 l’unità di impilatura 1 à ̈ nella condizione iniziale: la scaletta à ̈ stata posizionata nel dispositivo di guida al di sopra dei denti di arresto 26; i mezzi divaricatori 41, 42 sono disattivati e le due guide 21, 22 non sono divaricate. Successivamente le guide 21, 22 vengono divaricate così da tendere la coppia di traversi superiore T1, T2; preferibilmente, vengono attivati anche i mezzi 25 di trattenimento della scaletta per bloccarla in posizione (Figura 7). Il dispositivo di guida 20 viene sollevato per avvicinare la coppia di traversi al piano di inserimento m; i traversi tesi T1, T2 passano davanti al sensore 50 che può così consentire il controllo del posizionamento secondo quanto già sopra descritto (Figura 8). Trattandosi di una scaletta con traversi doppi a fili incrociati, viene azionato un primo elemento divaricatore 42, in particolare del tipo a falce (Figura 9), e quindi successivamente anche il secondo divaricatore 41 (Figura 10). La lamella viene inserita tra i due traversi divaricati (Figura 11). I divaricatori vengono quindi ritirati, vengono disattivati i mezzi 25 di trattenimento della scaletta e preferibilmente avvicinate anche le due guide (Figura 12). La lamella L non ostacolata dai divaricatori viene sollevata con il sollevatore 30 all’interno del caricatore al di sopra dei primi denti molleggiati, trascinando verso l’alto anche la scaletta, fintantoché la seconda coppia di traversi non supera i denti di arresto 26 (Figura 13). Il sollevatore 30 può ora abbassarsi. La scaletta à ̈ ora pronta per un nuovo ciclo. Come illustrato nella Figura 13, i traversi non devono necessariamente essere appoggiati sui denti di arresto. Forma oggetto della presente invenzione anche un metodo di posizionamento di una scaletta di sostegno (comprendente una pluralità di coppie di traversi T1, T2), per la produzione di tende veneziane.
Preferibilmente, ma non necessariamente, il metodo à ̈ applicato su un’unità di impilatura 1 secondo la presente invenzione.
In accordo ad una forma di implementazione generale, il metodo comprende le seguenti fasi operative:
a) predisporre un’unità di impilatura 1 di lamelle L comprendente mezzi 40 per divaricare una coppia di traversi; i mezzi 40 sono attivi su un piano di inserimento m su cui vengono fatte scorrere le singole lamelle L per l’associazione alla scaletta;
b) movimentare la scaletta S lungo una direzione di posizionamento p incidente al piano di inserimento m per posizionare una coppia di traversi T1, T2 in prossimità del piano di inserimento m e dei mezzi divaricatori 40; c) avvicinare la coppia di traversi (T1, T2) in tensione al piano di inserimento (m) movimentando ulteriormente la scaletta lungo una direzione di posizionamento (p);
d) rilevare durante la fase di avvicinamento c) tramite un sensore (50) il superamento - da parte di un primo traverso T1 della suddetta coppia - di una quota di riferimento posta ad una predefinita distanza (H) dal piano di inserimento (m) rispetto alla direzione di posizionamento (p);
e) dopo la fase di rilevazione d), controllare il movimento di avvicinamento della scaletta S al piano di inserimento imponendo alla scaletta e quindi al primo traverso T1 di muoversi verso il piano di riferimento (m) per un tratto equivalente alla suddetta predefinita distanza (H).
Preferibilmente, il sensore 50 Ã ̈ di tipo ottico.
Vantaggiosamente, il metodo comprende una fase f) di tendere trasversalmente la coppia di traversi T1, T2. Tale fase f) à ̈ condotta prima della fase c) di avvicinamento. L’invenzione permette di ottenere numerosi vantaggi in parte già descritti.
L’unità di impilatura 1 secondo l’invenzione consente un corretto posizionamento della scaletta S senza dover necessariamente tensionare verticalmente i traversi per portarli in battuta su riferimenti meccanici. Ciò evita lo schiacciamento dei traversi e quindi un’ulteriore riduzione della luce libera di passaggio.
L’unità di impilatura 1 può dunque essere utilizzata in modo affidabile con qualsiasi tipo di scaletta, anche con scalette in cui la distanza tra i traversi à ̈ minore di 1 mm. Ciò à ̈ reso possibile in particolare dal fatto che la scaletta può essere posizionata in maniera estremamente precisa grazie alla presenza del sensore.
L’unità di impilatura 1 risulta inoltre semplice da gestire tramite un normale PLC, nonché di semplice ed economica realizzazione. L’assenza di mezzi di tensionamento verticale della scaletta rende, infatti, l’unità 1 più semplice da realizzare e meno problematica da gestire sotto il profilo della manutenzione.
L’invenzione così concepita raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente, essa potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Unità di impilatura di lamelle su una scaletta di sostegno dotata di traversi doppi per la produzione di tende veneziane, comprendente: - almeno un elemento di guida (2) per una lamella (L), il quale definisce un piano di inserimento (m) su cui la lamella (L) scorre in appoggio lungo un’asse longitudinale di inserimento (X); - un dispositivo (20) per guidare una scaletta lungo una direzione di posizionamento (p) incidente il piano di inserimento (m); e - mezzi (40) per divaricare almeno una coppia di traversi (T1, T2) di tale scaletta (S), detti mezzi essendo disposti in prossimità del dispositivo di guida (20) per operare in divaricazione sostanzialmente sul piano di inserimento (m); la scaletta (S) essendo fatta scorrere nel dispositivo di guida (20) secondo un verso di avanzamento (A) lungo la direzione di posizionamento (p) per portare progressivamente ciascuna coppia di traversi (P1, P2) di fronte ai mezzi divaricatori (40), caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi (20, 30) per movimentare la scaletta (S) lungo detta direzione di posizionamento (p) e dal fatto di comprendere almeno un sensore (50) per rilevare il passaggio di fronte ad esso di un traverso (T1) della scaletta (S) durante un spostamento di quest’ultima lungo la direzione di posizionamento (p), il sensore (50) essendo affacciato sul dispositivo di guida (20) ed essendo disposto ad una predefinita distanza (H) dal piano di inserimento (m) rispetto alla direzione di posizionamento (p), una coppia di traversi (T1, T2) della scaletta essendo posizionabile in corrispondenza del piano di inserimento (m) azionando i mezzi di movimentazione (20, 30) per movimentare la scaletta per un tratto equivalente a detta predefinita distanza (H) lungo la direzione di posizionamento (p) nel momento in cui il sensore (50) rileva il passaggio di un primo traverso (T1) di detta coppia.
  2. 2. Unità di impilatura secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo di guida (20) della scaletta (S) comprende mezzi (25) per trattenere la scaletta ed à ̈ movimentabile tramite primi mezzi di movimentazione (60) lungo detta direzione di posizionamento (p), i mezzi di movimentazione della scaletta comprendendo il dispositivo di guida (20), una coppia di traversi (T1, T2) della scaletta essendo posizionabile in corrispondenza del piano di inserimento (m) spostando il dispositivo di guida (20) per un tratto equivalente a detta predefinita distanza (H) lungo la direzione di posizionamento (P) nel momento in cui il sensore (50) rileva il passaggio di un primo traverso (T1) di detta coppia.
  3. 3. Unità di impilatura secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di trattenimento della scaletta comprendono uno o più elementi frizionatori (25) per frenare lo scorrimento della scaletta (S).
  4. 4. Unità di impilatura secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui i mezzi di trattenimento della scaletta comprendono uno o più elementi di bloccaggio (25) della scaletta (S).
  5. 5. Unità di impilatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il sensore (50) à ̈ di tipo ottico.
  6. 6. Unità di impilatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo di guida (20) della scaletta (S) comprende due guide di posizionamento (21, 22), spaziate tra loro per ricevere ciascuna una delle due costole longitudinali (P1, P2) della scaletta (S).
  7. 7. Unità di impilatura secondo la rivendicazione 6, in cui il sensore (50) à ̈ disposto affacciato sul dispositivo in una posizione che secondo una proiezione parallela all’asse longitudinale (X) à ̈ tra le due guide (21, 22).
  8. 8. Unità di impilatura secondo la rivendicazione 7, in cui la posizione del sensore (50) à ̈ decentrata rispetto alla linea di mezzeria delle due guide.
  9. 9. Unità di impilatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i primi mezzi di movimentazione (60) del dispositivo di guida (30) comprendono almeno un pistone elettrico per garantire un posizionamento preciso del dispositivo di guida (20) e della scaletta (S) da esso supportata.
  10. 10. Unità di impilatura secondo una o più delle rivendicazioni da 2 a 10, in cui il dispositivo di guida (20) comprende un elemento di supporto (23), che à ̈ movimentabile tramite detti primi mezzi di movimentazione (60) lungo detta direzione di posizionamento (p) e al quale sono incernierate entrambe le guide (21, 22), dette guide essendo divaricabili tra loro in corrispondenza di due porzioni di estremità (21’, 22’) tramite movimenti di rotazione in corrispondenza dei rispettivi punti di incernieramento (24) per variare il livello di tensionamento dei traversi della scaletta.
  11. 11. Unità di impilatura secondo la rivendicazione 10, in cui rispetto al verso di avanzamento della scaletta (S) lungo la direzione di posizionamento (p) ciascuna guida (21, 22) ha una porzione di ingresso (21’, 22’) ed una porzione di uscita (21†, 22†), le guide (21, 22) essendo incernierate nelle rispettive porzioni di ingresso (21’, 22’), così da variare la distanza tra le porzioni di uscita (21†, 22†) tramite rotazioni attorno ai rispettivi punti di incernieramento (24) e variare il livello di tensionamento della coppia di traversi posizionata in corrispondenza delle porzioni di uscita.
  12. 12. Unità di impilatura secondo una o più delle rivendicazioni da 2 a 11, in cui il dispositivo di guida comprende almeno un dente di arresto (26), elasticamente azionato, che impegna la scaletta in corrispondenza di un traverso (T1, T2) per impedire lo scorrimento della scaletta (S) in nel verso opposto a quello di avanzamento.
  13. 13. Unità di impilatura secondo la rivendicazione 12, in cui il dispositivo di guida (20) comprende due denti di arresto (26) disposti ad una stessa altezza lungo la direzione di posizionamento (p), ciascun dente essendo disposto preferibilmente in prossimità di una guida (21, 22).
  14. 14. Unità di impilatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un caricatore (10) di lamelle e mezzi (30) per movimentare una lamella (L) da una posizione di inserimento nella scaletta (S) in corrispondenza del piano di inserimento (m) ad una posizione di deposito nel caricatore, il movimento della lamella (L) facendo avanzare per trascinamento la scaletta (S) ad essa associata nel dispositivo di guida (20).
  15. 15. Unità di impilatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi divaricatori (40) comprendono due elementi divaricatori rotanti a forma di falce (41, 42) disposti specularmente rispetto all’asse longitudinale di inserimento (X) della lamella (L).
  16. 16. Metodo di posizionamento di una scaletta di sostegno per la produzione di tende veneziane, detta scaletta (S) comprendendo una pluralità di coppie di traversi (T1, T2), il metodo comprendente le seguenti fasi operative: - a) predisporre un’unità di impilatura (1) di lamelle (L) comprendente mezzi (40) per divaricare una coppia di traversi, detti mezzi (40) essendo attivi su un piano di inserimento (m) su cui vengono fatte scorrere le singole lamelle (L) per l’associazione alla scaletta; - b) movimentare la scaletta (S) lungo una direzione di posizionamento (p) incidente al piano di inserimento (m) per posizionare una coppia di traversi (T1, T2) in prossimità del piano di inserimento (m) e dei mezzi divaricatori (40); - c) avvicinare la coppia di traversi (T1, T2) in tensione al piano di inserimento (m) movimentando ulteriormente la scaletta lungo una direzione di posizionamento (p); - d) rilevare durante la fase di avvicinamento c) tramite un sensore (50) il superamento da parte di un primo traverso (T1) di una quota di riferimento posta ad una predefinita distanza (H) dal piano di inserimento (m) rispetto alla direzione di posizionamento (p); e - e) dopo la fase di rilevazione d), controllare il movimento di avvicinamento della scaletta (S) al piano di inserimento imponendo alla scaletta di muoversi verso il piano di inserimento (m) per un tratto equivalente alla suddetta predefinita distanza (H).
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 16, in cui il sensore (50) Ã ̈ di tipo ottico.
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione 16 o 17, comprendente una fase f) di tendere trasversalmente la coppia di traversi (T1, T2), detta fase f) essendo condotta prima di detta fase c) di avvicinamento.
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