ITMO20130128A1 - Macchina per la movimentazione di ruote di veicoli o simili - Google Patents

Macchina per la movimentazione di ruote di veicoli o simili Download PDF

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ITMO20130128A1
ITMO20130128A1 IT000128A ITMO20130128A ITMO20130128A1 IT MO20130128 A1 ITMO20130128 A1 IT MO20130128A1 IT 000128 A IT000128 A IT 000128A IT MO20130128 A ITMO20130128 A IT MO20130128A IT MO20130128 A1 ITMO20130128 A1 IT MO20130128A1
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IT
Italy
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machine
support means
support
mota
wheel
Prior art date
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IT000128A
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English (en)
Inventor
Imer Copelli
Sauro Gatti
Original Assignee
Imer Copelli
Sauro Gatti
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60BVEHICLE WHEELS; CASTORS; AXLES FOR WHEELS OR CASTORS; INCREASING WHEEL ADHESION
    • B60B29/00Apparatus or tools for mounting or dismounting wheels
    • B60B29/002Apparatus or tools for mounting or dismounting wheels provided with a dolly

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
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  • Forklifts And Lifting Vehicles (AREA)

Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
<«>MACCHINA PER LA MOVIMENTAZIONE DI RUOTE DI VEICOLI O SIMILI”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una macchina per la movimentazione di ruote di veicoli e simili.
E noto che nel settore degli autoveicoli vengono generalmente effettuati degli interventi di manutenzione che prevedono la rimozione ed il successivo riposizionamento delle loro ruote.
Questo può avvenire, ad esempio, nel caso in cui si effettui equilibratura di una ruota oppure nel caso in cui si sostituisca il relativo penumatico. Il posizionamento di una ruota su di una macchina equilibratrice risulta in genere abbastanza agevole, anche grazie all’utilizzo di macchine che consentono di movimentare la ruota, una volta che la stessa è stata rimossa dal relativo veicolo, portandola automaticamente in corrispondenza dell’albero della macchina equilibratrice.
L’operazione più difficoltosa risulta essere quella di riposizionamento della ruota equilibrata sul veicolo.
Ciò è dovuto al fatto che ad oggi non esistono delle macchine in grado di movimentare una ruota in modo tale da consentirne il posizionamento sul mozzo del relativo veicolo senza che sia richiesto l’intervento manuale di uno o più operatori.
Le macchine ad oggi generalmente utilizzate per la movimentazione di materiale sono del tipo di transpallet o muletti i quali, data la loro precipua conformazione, non sono adatti a svolgere le operazioni sopraccitate.
In particolare, questo tipo di dispositivi comprende una struttura portante e mezzi di supporto del materiale da movimentare, quali le forche nel caso del muletto, mobili rispetto alla struttura portante stessa sia in direzione verticale che orizzontale.
Tali mezzi di supporto non sono però in grado di movimentare ima mota e di mantenerla al contempo nella posizione adeguata a consentirne il fissaggio sul relativo veicolo.
Occorre poi considerare che oltre a movimentare la mota in modo tale da far coincidere il suo asse con quello del relativo mozzo occorre anche sostenere la mota stessa durante la fase di solidarizzazione, quest’ultima essendo eseguita da un operatore mediante Tapplicazione di opportuni mezzi di fissaggio.
Come facilmente intuibile, questa procedura risulta inattuabile con gli strumenti oggi noti, i quali data la loro conformazione non consentono ad un operatore di accedere, in uso, all’ elemento trasportato.
Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare una macchina per la movimentazione di mote di veicoli o simili che consenta di posizionare in modo agevole ed efficace una mota sul relativo mozzo portamota senza che sia necessario effettuare alcuno spostamento manuale della stessa.
A interno di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di consentire la movimentazione della ruota da una posizione di presa, nella quale la ruota è allontanata dal relativo veicolo, fino alla posizione finale nella quale è applicata sul relativo mozzo portaruota, ed al contempo di consentire l’intervento di un operatore per effettuare il fissaggio della ruota stessa.
Un altro scopo del presente trovato è quello di escogitare una macchina che consenta di posizionare in modo agevole e sicuro la ruota sui relativi mezzi di supporto.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare una macchina per la movimentazione di ruote di veicoli o simili che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto. Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dalla presente macchina per la movimentazione di ruote di veicoli o simili secondo la rivendicazione 1. Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di una macchina per la movimentazione di ruote di veicoli o simili, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista in assonometria di una macchina secondo il trovato in una prima forma di realizzazione;
la figura 2 è una vista in alzato frontale della macchina di figura 1 ;
la figura 3 è una vista in pianta dall’alto della macchina di figura 1;
la figura 4 è una vista in alzato frontale della macchina di figura 1 nella quale sono rappresentati schematicamente i mezzi per lo spostamento dei mezzi di supporto;
la figura 5 è una rappresentazione schematica dei mezzi di supporto della ruota della macchina di figura 1, con i mezzi per il posizionamento della mota sollevati rispetto ad un piano di riferimento;
la figura 6 è una rappresentazione dei mezzi di supporto di figura 5 con i mezzi per il posizionamento della mota in appoggio sul piano di riferimento;
la figura 7 è una vista in assonometria di una macchina secondo il trovato in una seconda forma di realizzazione;
la figura 8 è una vista in assonometria della macchina di figura 7 con i mezzi di supporto sollevati;
la figura 9 è una vista in assonometria della macchina di figura 7 con i mezzi di supporto motati rispetto alla struttura portante.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con il numero di riferimento 1 una macchina per la movimentazione di mote di veicoli o simili.
La macchina 1 comprende una struttura portante 2, mezzi di movimentazione 3 della struttura portante 2 rispetto ad un piano di riferimento P, quale il suolo, e mezzi di supporto 4 di almeno una R collegati alla struttura portante stessa.
I mezzi di movimentazione 3 sono ad esempio costituiti da una pluralità di mote, almeno una delle quali è direzionalmente svincolata rispetto al piano di riferimento P.
I mezzi di supporto 4 sono movimentabili lungo almeno una prima direzione sostanzialmente verticale per il sollevamento e l’abbassamento della mota R rispetto al piano di riferimento P e lungo almeno una seconda direzione trasversale alla prima direzione per l’ avvicinamento/allontanamento della mota stessa da un veicolo di riferimento (non rappresentato nelle figure) sul quale si intende posizionare/rimuovere la mota R. Nelle figure, la prima e la seconda direzione sono rappresentate con le doppie frecce identificate, rispettivamente, con i numeri di riferimento 5 e 6.
Secondo il trovato, i mezzi di supporto 4 comprendono mezzi per mantenere 8 la mota R in posizione sostanzialmente verticale.
Con il termine “posizione verticale” riferito alla mota R si intende la posizione nella quale l’asse della stessa risulta parallelo al piano di riferimento P.
Vantaggiosamente, i mezzi di supporto 4 comprendono almeno una superficie di appoggio 9 destinata a sostenere il peso della mota R.
Più in particolare, la superficie di appoggio 9 può essere di tipo rigido o flessibile. Preferibilmente, la superficie di appoggio 9 è conformata in modo tale da definire un’insellatura per l’alloggiamento della mota R.
I mezzi per mantenere 8 la mota R in posizione verticale comprendono almeno una coppia di elementi di riscontro 10 associati alla superficie di appoggio 9 e destinati ad essere disposti da parti opposte della mota stessa. Gli elementi di riscontro 10 definiscono rispettive superfici di riscontro disposte ad una quota maggiore rispetto alla superficie di appoggio 9, dove tali superfici di riscontro sono atte a contattare lateralmente una porzione della mota R.
Nella prima forma di realizzazione rappresentata nelle figure, la superficie di appoggio 9 è associata solidalmente agli elementi di riscontro 10, ovvero si muove solidalmente a questi ultimi lungo le loro direzioni di spostamento.
Più in dettaglio, gli elementi di riscontro 10 sono costituiti da rispettivi elementi circolari che possono contattare la ruota direttamente o, in una forma di realizzazione alternativa, mediante l’interposizione di un elemento di rivestimento (non rappresentato nelle figure) avvolto attorno agli stessi e che definisce anche la superficie di appoggio 9.
Nella prima forma di realizzazione rappresentata nelle figure, la struttura portante 2 presenta una coppia di colonne di supporto 11 sviluppantesi verticalmente e tra le quali sono interposti i mezzi di supporto 4.
Più in dettaglio, i mezzi di supporto 4 sono collegati in traslazione lungo la prima direzione 5 alle colonne di supporto 1 1 mediante un montante 12. I mezzi di supporto 4 sono quindi interconnessi al montante 12 a sua volta interposto tra le colonne di supporto Il e collegato mobile in traslazione a queste ultime lungo la prima direzione 5.
Vantaggiosamente, la macchina 1 comprende mezzi di spostamento 13 motorizzati dei mezzi di supporto 4 lungo la prima direzione 5.
Più particolarmente, i mezzi di spostamento 13 comprendono almeno un elemento conformato a nastro 14 che coopera con una pluralità di rulli 15 e che è associato a mezzi motori 16, ad esempio di tipo elettrico, atti a movimentarlo. Opportunamente, i mezzi di spostamento 13 sono posizionati all’interno della struttura portante 2.
Nella particolare forma di realizzazione rappresentata nelle figure, l’elemento a nastro 14 presenta due coppie di tratti 14a disposti sostanzialmente (in quanto rinclinazione effettiva di ciascun tratto dipende dalla posizione dei rulli 15 con i quali ciascun tratto coopera) verticali e dove ciascuna coppia è alloggiata all’interno di una relativa colonna di supporto 11. Tra i tratti 14a di ciascuna coppia è interposto un relativo rullo 15. Le due coppie di tratti 14a dell’ elemento a nastro 14 sono quindi disposte da parti opposte dei mezzi di supporto 4, questi ultimi essendo collegati da una parte con il tratto 14a più prossimo di una delle coppie di tratti e dalla parte opposta con il tratto 14a più lontano dell’altra coppia di tratti. Ciò è dovuto al fatto che i tratti 14a ai quali sono meccanicamente collegati i mezzi di supporto 4 devono, come facilmente intuibile, muoversi nel medesimo verso.
Più in dettaglio, è il montante 12 ad essere collegato ai tratti 14a secondo le modalità sopraccitate mediante mezzi di interconnessione, rappresentati schematicamente nelle figure, quali delle pinze o simili.
Non si escludono tuttavia alternative forme di realizzazione dei mezzi di spostamento 13 quali, ad esempio, dei cilindri fluidodinamici, una catena movimentata da ruote dentate od altre soluzioni note al tecnico del settore. Vantaggiosamente, i mezzi di supporto 4 sono movimentabili rispetto alla struttura portante 2 anche lungo almeno una terza direzione trasversale alla prima ed alla seconda direzione 5 e 6 ed a sua volta identificata nelle figure con la doppia freccia 7.
Le direzioni 5, 6 e 7 sono opportunamente disposte tra loro perpendicolari, dove la prima direzione 5 è sostanzialmente verticale mentre la seconda e la terza direzione 6 e 7 sono sostanzialmente orizzontali.
Preferibilmente, gli elementi di riscontro 10 sono movimentabili in direzione di reciproco awicinamento/allontanamento per consentirne l’adattamento a ruote R di differenti dimensioni. La direzione di reciproco awicinamento/allontanamento degli elementi di riscontro 10 coincide con la terza direzione 7. In questa forma di realizzazione sono opportunamente previsti mezzi per il tensionamento della superfìcie di appoggio 9, non visibili in dettaglio nelle figure, atti a regolare l’estensione della superficie di appoggio stessa (intesa come la sua lunghezza misurata tra le estremità associate agli elementi di riscontro 10) in funzione della distanza reciproca degli elementi di riscontro stessi.
Più in dettaglio, gli elementi di riscontro 10 sono calzati scorrevolmente lungo la seconda direzione 6 su rispettivi elementi di guida 17 a loro volta associati scorrevolmente lungo la terza direzione 7 al montante 12 in modo da consentire lo spostamento degli elementi di riscontro 10 lungo la terza direzione stessa oltre che il loro reciproco awicinamento/allontanamento. Gli elementi di guida 17 sono pertanto tra loro svincolati in traslazione lungo la terza direzione 7.
Opportunamente, i mezzi di supporto 4 sono movimentabili manualmente lungo la seconda e la terza direzione 6 e 7.
Nella seconda forma di realizzazione rappresentata nelle figure da 7 a 9, i mezzi di supporto 4 sono inoltre mobili in rotazione rispetto alla struttura portante 2 attorno ad un asse sostanzialmente verticale e identificato con la lettera X. L’asse X è quindi disposto sostanzialmente parallelo alla prima direzione 5. La rotazione dei mezzi di supporto 4 attorno all’asse X è atta a consentire utilizzo della macchina 1, e quindi la movimentazione di una mota R, anche nei casi in cui non via è un corretto posizionamento della struttura portante 2 rispetto al relativo veicolo senza che sia però necessario procedere con la movimentazione della struttura portante stessa.
Vantaggiosamente, la macchina 1 comprende una colonna di supporto 111 associata mobile in rotazione alla struttura portante 2 attorno all’asse X ed alla quale sono associati solidalmente in rotazione i mezzi di supporto 4. In questa seconda forma di realizzazione, i mezzi di movimentazione 3 della macchina 1 comprendono almeno una mota direzionalmente svincolata rispetto al piano di riferimento P e solidale in rotazione alla colonna di supporto 111.
Preferibilmente, i mezzi di supporto 4 sono associati a sbalzo alla colonna di supporto 111.
Più in dettaglio, i mezzi di supporto 4 sono associati ad un montante 112 supportato a sbalzo dalla colonna di supporto 111 e associato scorrevolmente alla colonna verticale stessa lungo la prima e la seconda direzione 5 e 6.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle figure da 7 a 9, la colonna di supporto 111 comprende una prima porzione 11 la ed una seconda porzione lllb, dove quest ’ultima supporta il montante 112 ed è scorrevole lungo la prima direzione 5 a ’intemo della prima porzione 11 la, la quale funge quindi da guida.
La macchina 1 presenta quindi un primo cilindro fluidodinamico (non visibile nelle figure) atto a movimentare il montante 112 lungo la prima direzione 5. Il primo cilindro fluidodinamico è solidale in rotazione alla colonna di supporto 111 attorno all’asse X ed il suo stelo è meccanicamente collegato al montante 112.
La macchina 1 presenta, poi, un secondo cilindro fluidodinamico 25 atto a movimentare il montate 112 lungo la seconda direzione 6. Il secondo cilindro fluidodinamico 25 è solidale in rotazione alla colonna di supporto 111 attorno all’asse X ed in traslazione al primo cilindro fluidodinamico di cui sopra.
Il montante 112 supporta, inoltre, un terzo cilindro fluidodinamico 26 atto a movimentare gli elementi di riscontro 10 in direzione di reciproco awicinamento/allontanamento. Più particolarmente, il terzo cilindro fluidodinamico 26 ha il corpo associato solidalmente al montante 112 ed il relativo stelo associato aduno dei due elementi di riscontro 10.
In questa seconda forma di realizzazione, i mezzi di supporto 4 comprendono anche almeno un elemento di contenimento 27 della mota R, il quale è movimentabile lungo una direzione parallela alla seconda direzione 6 in awicinamento/allontanamento dalla mota stessa.
Più particolarmente, è previsto un quarto cilindro fluidodinamico 28 atto a movimentare l’elemento di contenimento 27 in awicinamento/allontanamento dalla mota R.
Tale elemento di contenimento 27 è disposto, in uso (owero con la mota R disposta sulla superficie di appoggio 9 ed interposta tra gli elementi di riscontro 10), da parte opposta del montante 112 rispetto alla mota R. Tale elemento di contenimento 27 funge quindi da ulteriore sicurezza atta a prevenire l’eventuale ribaltamento della mota R.
Vantaggiosamente, la macchina 1 comprende mezzi per il posizionamento 18 della mota R sulla superficie di appoggio 9.
Più particolarmente, i mezzi per il posizionamento 18 comprendono almeno un elemento di raccordo 19 incernierato ad uno di detti elementi di riscontro 10 e provvisto di un’estremità libera destinata a contattare, per effetto del proprio peso, il piano di riferimento P a seguito dell’abbassamento dei mezzi di supporto 4. L’elemento di raccordo 19 definisce un piano di raccordo lungo il quale è movimentabile la mota R per portarla in corrispondenza della superficie di appoggio 9.
Preferibilmente, estremità libera dell’elemento di raccordo 19 è provvista di un elemento pesato 20 atto ad assicurare che in configurazione di riposo, nella quale è distanziata dal piano di riferimento P, la stessa si posizioni ad una quota inferiore a quella della superficie di appoggio 9 per effetto del proprio peso e che contatti quindi il piano di riferimento P a seguito dell’abbassamento dei mezzi di supporto 4. Nella configurazione di riposo, inoltre, l’estremità libera dell’elemento di raccordo 19 è verticalmente sfalsata verso l’esterno rispetto all’asse dell’elemento di riscontro 10 al quale è associato, in modo tale da muoversi verso l’esterno a seguito del contatto con il piano di riferimento P e dello spostamento verso il basso dei mezzi di supporto 4.
L’elemento pesato 20, che può essere conformato a mota o simile, contatta il piano di riferimento P durante lo spostamento dei mezzi di supporto 4 verso il basso, dopodiché si sposta su di esso a seguito del successivo abbassamento dei mezzi di supporto stessi verso la loro posizione di fine corsa inferiore. Non sono tuttavia escluse forme di realizzazione alternative nelle quali non è presente l’elemento pesato 20.
Il piano di raccordo definito dagli elementi di raccordo 19 modifica quindi la sua inclinazione rispetto al piano di riferimento P per effetto della movimentazione dei mezzi di supporto 4 lungo la prima direzione 5.
Opportunamente, l’elemento di raccordo 19 è di tipo rigido.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle figure 5 e 6, sono previsti due elementi di raccordo 19, ciascuno dei quali è incernierato ad un relativo elemento di riscontro 10 in modo tale da consentire avvicinamento della ruota R alla superficie di appoggio 9 da entrambi i lati di quest’ultimo.
Le figure 5 e 6 mostrano la posizione assunta dagli elementi di raccordo 19, e quindi dai relativi piani di raccordo, quando gli elementi pesati 20 sono, rispettivamente, sollevati ed a contatto con il piano di riferimento P.
Vantaggiosamente, la struttura portante 2 delimita una prima zona 21 rivolta dalla parte del veicolo sul quale si intende applicare la ruota R ed al cui interno sporgono i mezzi di supporto 4 ed una seconda zona 22 di accesso ai mezzi di supporto stessi che è disposta da parte opposta della prima zona 21. La conformazione della struttura portante 2 è quindi tale da consentire l’accesso ai mezzi di supporto 4 da parte di un operatore da parte opposta rispetto al veicolo sul quale deve essere montata la ruota R, così da permetterne il fissaggio al relativo mozzo portaruota.
La zona anteriore e la zona posteriore ai mezzi di supporto 4 lungo la seconda direzione 6 sono quindi libere, ovvero prive di ostacoli o barriere, per consentire, rispettivamente, l’accesso al mozzo portaruota e l’accesso alla ruota R da parte di un operatore.
Nelle preferite forme di realizzazione rappresentate nelle figure, la struttura portante 2 è conformata sostanzialmente ad L, ovvero comprende un primo lato 2a, al quale sono collegati i mezzi di supporto 4, ed un secondo lato 2b che si sviluppa in direzione sostanzialmente perpendicolare al primo lato 2a dalla parte opposta dei mezzi di supporto 4. Il primo ed il secondo lato 2a e 2b delimitano, quindi, la seconda zona 22.
La macchina 1 comprende, poi, mezzi di presa 23 e mezzi di comando 24. Nella prima forma di realizzazione rappresentata nelle figure da 1 a 4, i mezzi di presa 23 ed i mezzi di comando 24 sono associati al seconda lato 2b.
Nella seconda forma di realizzazione rappresentata nelle figure da 7 a 9, invece, sono previsti due mezzi di presa 23, disposti in corrispondenza delle estremità libere dei lati 2a e 2b, ed i mezzi di comando sono associati alla colonna di supporto 111.
Più in dettaglio, i mezzi di presa 23 sono impugnabili da un operatore per spostare manualmente la macchina 1 mediante i mezzi di movimentazione 3.
I mezzi di comando 24 comprendono, ad esempio, una pulsantiera utilizzabile da un operatore per attivare/disattivare alcune funzioni della macchina 1. La pulsantiera 24 può ad esempio essere utilizzata per comandare lo spostamento dei mezzi di supporto 4 almeno lungo la prima direzione 5.
II funzionamento del presente trovato è il seguente.
In particolare, viene descritto di seguito il funzionamento della macchina 1 per posizionare una ruota R, ad esempio al termine della procedura di equilibratura, sul relativo veicolo.
La ruota R si trova quindi inizialmente disposta in appoggio sul suolo P.
Per posizionarla sulla superficie di appoggio 9 occorre movimentare verso il basso i mezzi di supporto 4. Questo spostamento viene realizzato azionando, ad esempio tramite la pulsantiera 24, i mezzi motori 16 che movimentano l’elemento a nastro 14 nella prima forma di realizzazione oppure il primo cilindro fluidodinamico nella seconda forma di realizzazione.
Più in particolare, i mezzi motori 16 vengono azionati in modo tale che i tratti 14a dell’elemento a nastro 14 ai quali è connesso il montante 12 si muovano verso il basso, così che anche gli elementi di guida 17 vengano spostati in avvicinamento al suolo P.
Durante lo spostamento verso il basso dei mezzi di supporto 4 l’estremità libera degli elementi di raccordo 19 contatta il suolo P ed il piano di raccordo definito dagli stessi inizia a ridurre la propria inclinazione rispetto al suolo.
Quando il montante 12, 112 raggiunge la sua posizione di fine corsa inferiore la ruota R può essere fatta rotolare lungo uno dei piani di raccordo, che fungono quindi da rampa di salita, fino a portarla in corrispondenza della superficie di appoggio 9. Prima di posizionare la ruota R sulla superficie di appoggio 9 occorre movimentare gli elementi di riscontro 10 lungo la terza direzione 7 in funzione delle dimensioni della ruota R, in modo tale che la loro distanza reciproca sia idonea a mantenere in posizione la ruota stessa.
La ruota R viene quindi disposta sulla superficie di appoggio 9 ed interposta tra gli elementi di riscontro 10, i quali la mantengono in posizione verticale impedendone qualsiasi movimento.
Una volta che la mota R è così posizionata si provvede a movimentare i mezzi di supporto 4 in modo tale da allineare l’asse della mota stessa con quello del relativo mozzo portamota.
Si provvede innanzitutto a spostare i mezzi di supporto 4, movimentando la struttura portante 2 nella prima forma di realizzazione e/o la colonna di supporto 111 attorno all’asse X nella seconda forma di realizzazione, in modo tale che l’asse della mota R risulti sostanzialmente parallelo a quello del relativo mozzo portamota.
Successivamente, si provvede a movimentare i mezzi di supporto 4 lungo la prima e la terza direzione 5 e 7, in modo tale da allineare l’asse della mota R con quello del relativo mozzo portamota.
Si può ad esempio procedere movimentando i mezzi di supporto 4 prima lungo la terza direzione 7, in modo che l’asse della mota R e quello del relativo mozzo portamota appartengano sostanzialmente ad un medesimo piano verticale, e successivamente lungo la prima direzione 5, in modo tale da portare la mota R alla medesima quota del relativo mozzo portamota, fino ad allineare i rispettivi assi.
Durante lo spostamento dei mezzi di supporto 4 lungo la terza direzione 7 è opportuno lasciare inalterata la distanza reciproca degli elementi di riscontro 10, così da evitare di modificare la posizione della mota R.
Il sollevamento dei mezzi di supporto 4 viene eseguito azionando i mezzi motori 16 in verso opposto al precedente nella prima forma di realizzazione, ovvero in modo da movimentare verso l’alto i tratti 14a dell’elemento a nastro 14 ai quali è connesso il montante 12, oppure mediante il primo cilindro fluidodinamico nella seconda forma di realizzazione.
La sequenza degli spostamenti dei mezzi di supporto 4 può opportunamente essere modificata dall’operatore in funzione delle specifiche esigenze del caso.
Durante il sollevamento dei mezzi di supporto 4 le estremità libere degli elementi di raccordo 19 si staccano dal suolo P e si portano per effetto del proprio peso in una configurazione di riposo nella quale sono disposti ad una quota inferiore alla superficie di appoggio 9.
In seguito si provvede a movimentare i mezzi di supporto 4 lungo la seconda direzione 6, in avvicinamento al veicolo sul quale deve essere montata la ruota R, fino a quando quest’ultima non viene calzata sul relativo mozzo portaruota.
A questo punto un operatore provvede a fissare la mota R al mozzo portaruota intervenendo nella zona disposta da parte opposta del veicolo rispetto ai mezzi di supporto 4.
Più particolarmente, l’operatore si posiziona nella seconda zona 22, delimitata dalla struttura portante 2 e disposta dietro ai mezzi di supporto 4, dalla quale riesce ad accedere alla mota R e ad applicare i relativi mezzi di fissaggio al mozzo portaruota. Durante questa fase i mezzi di supporto 4 continuano a sostenere la mota R ed a mantenerla nella corretta posizione di montaggio.
Una volta completata l’operazione di fissaggio della mota R, si provvede a rimuovere i mezzi di supporto 4 dalla mota R movimentandoli nuovamente lungo la prima e la seconda direzione 5 e 6 in verso opposto ai precedenti, ovvero in allontanamento dal veicolo.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che grazie alla presenza degli elementi di riscontro, una volta che la ruota di un veicolo è stata posizionata sulla macchina oggetto della presente invenzione, quest ’ultima consente di movimentare la ruota stessa fino alla posizione finale di montaggio senza che sia necessario effettuare alcun ulteriore intervento manuale per correggerne la posizione.
Inoltre, l’assenza di ostacoli o barriere nelle zone disposte davanti e dietro ai mezzi di supporto consente ad un operatore di intervenire sulla ruota mentre questa è disposta sui mezzi di supporto stessi, facilitando in tal modo le operazioni di fissaggio.
Ancora, gli elementi di raccordo consentono di facilitare il posizionamento della ruota sulla superficie di appoggio della macchina in oggetto, riducendo di conseguenza al minimo gli sforzi che deve compiere l’operatore.
Ne consegue pertanto che la macchina oggetto del presente trovato consente di semplificare sensibilmente le operazioni di montaggio di una ruota sul relativo veicolo.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina (1) per la movimentazione di mote di veicoli o simili, comprendente una struttura portante (2), mezzi di movimentazione (3) di detta struttura portante (2) su un piano di riferimento (P), mezzi di supporto (4) di almeno una mota (R) di un veicolo che sono mobili lungo almeno una prima direzione (5) sostanzialmente verticale per il sollevamento/abbassamento della mota (R) rispetto al piano di riferimento (P) e lungo almeno una seconda direzione (6) trasversale a detta prima direzione (5) per l’awicinamento/allontanamento della mota (R) ad/da un veicolo di riferimento sul quale si intende montare la mota stessa, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di supporto (4) comprendono mezzi per mantenere (8) la mota (R) in posizione sostanzialmente verticale.
  2. 2) Macchina (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di supporto (4) definiscono almeno una superficie di appoggio (9) della mota (R) e che detti mezzi per mantenere (8) la mota (R) in posizione verticale comprendono almeno una coppia di elementi di riscontro (10) associati a detta superficie di appoggio (9), disposti da parti opposte della mota stessa e che definiscono delle relative superfici di riscontro disposte ad una quota superiore rispetto alla superficie di appoggio stessa.
  3. 3) Macchina (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti elementi di riscontro (10) sono movimentabili in direzione di reciproco avvicinamento/allontanamento.
  4. 4) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di supporto (4) sono mobili in rotazione rispetto a detta struttura portante (2) attorno ad un asse sostanzialmente verticale.
  5. 5) Macchina (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che di comprendere almeno una colonna di supporto (111) associata in rotazione a detta struttura portante (2) attorno a detto asse verticale e che detti mezzi per mantenere (8) la ruota (R) in posizione verticale sono associati a sbalzo a detta colonna di supporto (1 11).
  6. 6) Macchina (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione (3) comprendono almeno una ruota direzionalmente svincolata rispetto al piano di riferimento (P) e solidale in rotazione a detta colonna di supporto (1 1 1).
  7. 7) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di supporto (4) comprendono almeno un elemento di contenimento (27) della ruota (R) disposta su detta superficie di appoggio (9), dove detto elemento di contenimento (27) è mobile rispetto alla superficie di appoggio stessa lungo una direzione sostanzialmente parallela a detta seconda direzione (6) ed è indipendente da detti mezzi per mantenere (8) la ruota (R) in posizione verticale.
  8. 8) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi per il posizionamento (18) della mota (R) su detta superfìcie di appoggio (9).
  9. 9) Macchina (1) secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per il posizionamento (18) comprendono almeno un elemento di raccordo (19) incernierato ad almeno uno di detti elementi di riscontro (10) e provvisto di un’estremità libera atta ad appoggiarsi sul piano di riferimento (P) per effetto dell’abbassamento di detti mezzi di supporto (4), detto elemento di raccordo (19) definendo un piano di raccordo lungo il quale è movimentabile la ruota (R), l’inclinazione del piano di raccordo stesso rispetto al piano di riferimento (P) cambiando a seguito dello spostamento di detti mezzi di supporto (4).
  10. 10) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta struttura portante (2) delimita almeno una prima zona (21), destinata ad essere rivolta verso il veicolo sul quale si desidera applicare la ruota (R) e nella quale operano detti mezzi di supporto (4), ed almeno una seconda zona (22) di accesso ai mezzi di supporto stessi opposta a detta prima zona (21).
  11. 11) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di supporto (4) sono movimentabili lungo almeno una terza direzione (7) trasversale a dette prima e seconda direzione (5, 6) per la movimentazione laterale della ruota (R) rispetto al veicolo sul quale si desidera applicare la mota stessa.
  12. 12) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di supporto (4) sono movimentabili manualmente lungo almeno dette seconda e terza direzioni (6, 7).
  13. 13) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di spostamento (13) motorizzati di detti mezzi di supporto (4) lungo almeno detta prima direzione (5).
  14. 14) Macchina (1) secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di spostamento (13) motorizzati comprendono almeno un elemento conformato a nastro (14) cooperante con una pluralità di rulli (15) ed associato a mezzi motori (16), dove detto elemento a nastro (14) presenta almeno due coppie di tratti (14a) disposti sostanzialmente verticali e da parti opposte di detti mezzi di supporto (4), questi ultimi essendo collegati solidalmente al tratto (14a) distale di una di dette coppie ed al lato prossimale (14a) dell’altra di dette coppie.
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