ITMO20080088A1 - Gru da banchina portuale per il sollevamento e la movimentazione di carichi, particolarmente container - Google Patents
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Description
“GRU DA BANCHINA PORTUALE PER IL SOLLEVAMENTO E LA MOVIMENTAZIONE DI CARICHI, PARTICOLARMENTE CONTAINER”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una gru da banchina portuale per il sollevamento e la movimentazione di carichi, particolarmente container, studiata e realizzata per soddisfare le sempre crescenti necessità di velocizzare e razionalizzare la movimentazione dei container nei porti. Come è noto a tutti gli operatori del settore, proprio sulle banchine portuali si svolgono le principali attività di scarico e carico dei container dalle e sulle navi.
Tali banchine sono attrezzate con grandi gru che scorrono su rotaia in senso longitudinale e parallelo alla nave.
Le attività di movimentazione dei container in tutti i porti del mondo si svolgono esclusivamente con due sistemi di movimentazione o cicli di lavoro ben precisi sia per lo scarico che per il carico di una nave.
In particolare, nelle operazioni di scarico o di carico di una nave la movimentazione dei container ha inizio dopo aver ultimato l’attracco della nave alla banchina.
Una volta ormeggiata, inizia la fase di posizionamento delle gru per predisporsi allo scarico o carico vero e proprio, con le gru di banchina posizionate di fronte alla nave con i loro bracci alzati.
I bracci vengono immediatamente abbassati e disposti sulla stiva da scaricare, con le gru affiancate una all’altra con un numero minimo di una fino ad un massimo di cinque/sei (per le navi più grandi), dando immediatamente inizio alla movimentazione dei container, sia da scaricare che da caricare.
Ciascuna gru è dotata di uno spreader. Da alcuni anni si usano i modelli di spreader "twin-lift” che sono in grado di movimentare un container da 40 piedi o due da 20 piedi per ogni ciclo, riuscendo a scaricare fino a 35/40 container per ora da 40 piedi o circa 60/70 da 20 piedi.
Con l’inizio della fase di lavoro dalle gru di banchina, tutto il porto si mobilita per le successive attività di smistamento dei container dalla banchina al piazzale o viceversa, e tali attività si svolgono sulla base dei sistemi e delle attrezzature che sono state adottate in quel porto.
Lo scarico dei container avviene:
- direttamente dalla gru di banchina sui trailer (rimorchi trainati da una motrice, o trattore) per il loro trasferimento ai piazzali di stivaggio, sotto alle gru da piazzale, per essere accatastati fino alla sesta altezza; oppure
- direttamente a terra, se quel porto è attrezzato con macchine del tipo auto-caricante e auto-scaricante quali carrelli elevatori, reach-stacker o straddle carrier che provvedono al trasferimento dei container scaricati nei piazzali di stivaggio dove vengono accatastati sino alla terza/quarta altezza massima. Con questo secondo sistema le gru di banchina aumentano la loro produttività essendo più rapido e sicuro appoggiare a terra un container rispetto a doverlo posizionare su di un trailer.
Va tenuto in considerazione che il costo di sosta giornaliero di una nave varia dai 50.000 dollari, per una nave del tipo “panama”, fino a 150.000/200.000 dollari, per le navi di grandi dimensioni del tipo “super post panama" da 7/10.000 TEU.
Per questa ragione i porti che riescono a liberare in minor tempo le navi sono quelli che riescono ad acquisire sempre maggior traffico e nuove compagnie di navigazione e, poiché nessun porto vuol perdere clienti, vi è una continua rincorsa alla più esasperata ricerca dell’innovazione che dia un incremento alla produttività in tutte le fasi della movimentazione e che consentano agli operatori portuali di liberare la nave il più presto possibile. Per un porto ciò significa incrementare sempre di più la propria attività ed i propri guadagni.
Affinché ciò possa avvenire, occorre innanzitutto che le grandi gru da banchina possano caricare o scaricare il maggior numero di container nel minor tempo possibile, evitando tutti i tempi morti e tutte le manovre che implichino perdite di tempo.
Perché ciò possa avvenire occorrono gru da banchina con concetti veramente innovativi e rivoluzionari rispetto alle macchine tradizionali. Queste nuove gru devono velocizzare al massimo il carico e lo scarico di una nave, partendo dal sistema di scaricare a terra tutti i container per eliminare tutti i tempi morti nell’area sottostante alle stesse gru, non più utilizzando il sistema di scaricarli o prelevarli dai trailer e recuperando così i tempi che ne richiede tale posizionamento.
Di conseguenza le aree sottostanti dovranno essere liberate rapidamente da macchine innovative del tipo auto caricanti ed auto scaricanti preposte per il solo trasferimento dei container a piazzale che dovranno essere in grado di liberare le aree stesse nello stesso intervallo di tempo in cui la gru da banchina va a prelevare dalla stiva o dalla coperta della nave altri container che dovrà scaricare nell’area precedentemente occupata.
Per risolvere in tutte le varie fasi tale esigenza è stata progettata una nuova, originale serie di macchine, tutte complementari alle attività di movimentazione da banchina a piazzale o da piazzale a banchina.
Tali macchine, unite alla gru da banchina secondo il trovato, formano un sistema integrato e rivoluzionario, dove ognuna è in grado di svolgere il proprio lavoro con una produttività pari a cinque/sei volte la produttività delle macchine tradizionali utilizzate oggi nel mondo.
Scopo principale della gru da banchina secondo il trovato è rispondere in pieno alle aspettative ed alle esigenze delle sempre crescenti richieste dei porti.
Infatti, queste nuove gru da banchina sono quattro in una, in grado di movimentare molti più container di quattro gru tradizionali, a parità di tempo ed in ogni porto del mondo.
Peraltro, è noto che in tutto il mondo si è alla ricerca di incrementare la produttività nei porti.
Tutti gli scopi sopra esposti sono stati raggiunti dalla presente gru da banchina portuale per il sollevamento e la movimentazione di carichi, particolarmente container, caratterizzata dal fatto che comprende almeno una prima ed una seconda struttura verticale scorrevoli al suolo, almeno un’incastellatura montata sostanzialmente orizzontale su dette strutture verticali, ed almeno due bracci sostanzialmente orizzontali che si estendono a sbalzo da detta incastellatura e lungo ciascuno dei quali è montato scorrevole almeno un carrello collegato ad almeno un rispettivo gruppo sollevatore di carichi.
Altre caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di una gru da banchina portuale per il sollevamento e la movimentazione di carichi, particolarmente container, illustrate a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista laterale di una preferita forma di attuazione della gru secondo il trovato, provvista di due bracci;
la figura 2 è una vista frontale della gru di figura 1 ;
la figura 3 è una vista in pianta della gru di figura 1 ;
la figura 4 è una vista parziale e frontale, su scala ingrandita, della innovativa forma di realizzazione delle carrelliere provviste di ruote e montate su sospensioni idrauliche, particolare di figura 2, dove sono visibili i cilindri idraulici ed i relativi collegamenti;
la figura 5 è una vista frontale, su scala ingrandita, di un container agganciato e sollevato dalla gru secondo il trovato, particolare di figura 2; la figura 6 è una vista laterale di un prima forma di attuazione di uno dei quattro carrelli della gru secondo il trovato, provvisto di due spreader con agganciati due container;
la figura 7 è una vista laterale del gruppo sollevatore di figura 6 in un’altra modalità operativa, in cui è illustrato lo stesso carrello provvisto di un solo spreader per la movimentazione di un singolo container;
la figura 8 è una vista laterale e schematica di un'ulteriore possibile modalità operativa, utilizzabile quando necessario, del gruppo sollevatore di figura 6, in cui è illustrato il reciproco e rapido distanziamento di due container;
la figura 9 è una vista laterale di una seconda forma di attuazione del gruppo sollevatore della gru secondo il trovato, in cui è illustrato un carrello provvisto di due cabine di comando e di quattro spreader per il sollevamento di quattro container;
la figura 10 è una vista laterale e schematica di un’altra modalità operativa di un singolo gruppo sollevatore di figura 9, in cui è illustrato il reciproco distanziamento dei quattro container;
la figura 11 è una vista laterale di un’ulteriore possibile modalità operativa del gruppo sollevatore di figura 9, da impiegare quando necessario, in cui è illustrato un singolo carrello provvisto di due cabine di comando con soli due spreader di cui solo uno sta lavorando per il sollevamento di un solo container;
la figura 12 è una vista in pianta di un'ulteriore forma di attuazione della gru secondo il trovato, comprendente quattro bracci su cui sono scorrevoli otto carrelli provvisti, complessivamente, di sedici spreader o più;
la figura 13 è una vista frontale della forma di attuazione di figura 12 con i quattro bracci al lavoro e sessantaquattro ruote montate su sospensioni idrauliche per ogni lato;
la figura 14 è una vista prospettica della forma di attuazione preferita, comprendente due bracci, due carrelli per braccio e due spreader per carrello.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 una gru da banchina portuale per il sollevamento e la movimentazione di carichi, particolarmente container.
Nella forma di attuazione del trovato illustrata nelle figure da 1 a 3 e 14, la gru 1 comprende una prima struttura portante verticale 2a, 2b ed una seconda struttura portante verticale 3a, 3b per il supporto di un'incastellatura 4a, 4b, sostanzialmente orizzontale, collegata tra loro. Dall'incastellatura 4a, 4b si estendono a sbalzo due bracci 5a, 5b sostanzialmente orizzontali lungo ciascuno dei quali sono montati scorrevoli due carrelli 17 provvisti di una serie di carrucole 21 che creano il movimento funicolare dei carrelli stessi ed il relativo sollevamento e abbassamento del carico, con i rispettivi gruppi sollevatori 16 atti ad operare contemporaneamente per sollevare e/o abbassare una pluralità di container 6 distinti tra loro.
In dettaglio, la prima struttura verticale 2a, 2b è costituita da una pluralità di gambe verticali 2a montate su una trave portante 2b che le collega e che si estende lungo una direzione ortogonale ai bracci 5a, 5b.
La prima struttura verticale 2a, 2b è disposta in corrispondenza della porzione mediana dei bracci 5a, 5b.
Analogamente, la seconda struttura verticale 3a, 3b è costituita da due o più gambe verticali 3a montante su una trave portante 3b che le collega e che si estende lungo una direzione ortogonale ai bracci 5a, 5b.
La seconda struttura verticale 3a, 3b è disposta in corrispondenza della porzione mediana dello spazio definito tra la prima struttura verticale 2a, 2b ed un'estremità dei bracci 5a, 5b.
In pratica, la prima struttura verticale 2a, 2b è collocata in prossimità del bordo della banchina 7 per il carico/scarico dei container 6 su/da una nave 8, con i bracci 5a, 5b che si estendono a totale copertura della stiva della nave 8 per permettere il prelievo ed il deposito dei container 6 su detta stiva.
Alle travi portanti 2b, 3b sono associate due serie di ruote 9, 10 scorrevoli su rispettive rotaie (binari) 11 e provviste di mezzi di movimentazione atti a rendere mobile l'intera gru 1 lungo una direzione ortogonale ai bracci 5a, 5b e parallela al bordo della banchina 7.
Tali mezzi di movimentazione non sono rappresentati nelle figure e sono costituiti da riduttori motorizzati montati in un numero equivalente alla necessaria potenza richiesta per la movimentazione della gru 1 sui propri binari 11.
Le ruote 9, 10 sono in acciaio e sono montate in tandem a due a due su appositi supporti o carrelliere 12 associati a rispettivi motoriduttori atti a consentire la loro movimentazione.
Le carrelliere 12 sono ancorate lungo tutta la lunghezza delle travi portanti 2b, 3b e sono associate ad esse tramite un bilanciere 13 incernierato da un lato alle travi 2b e 3b.
E’ presente un cilindro idraulico 14 per ogni bilanciere 13 che funge da sospensione idraulica; tutti i cilindri 14 sono collegati tra di loro in modo da ripartire il carico in parti uguali e creare di fatto un tutt'uno tra le carrelliere 12 e le travi portanti 2b e 3b.
I cilindri (martinetti idraulici) 14 sono collegati tra loro da un circuito idraulico 15 che permette il travaso di olio e di pressione uguale tra un cilindro e l’altro e che è controllato da una centralina che mantiene costantemente la pressione prestabilita in funzione del carico in ogni suo movimento.
Tutta l'incastellatura 4a, 4b è montata alla sommità delle gambe verticali 2a, 3a e consiste in una struttura perimetrale costituita da travi trasversali 4a, che sono parallele alle travi portanti 2b, 3b, e da travi longitudinali 4b, che collegano le travi trasversali 4a e sono parallele ai bracci 5a, 5b.
Alle travi trasversali 4a sono associati i bracci 5a, 5b, che sono paralleli tra loro, di pari lunghezza ed affiancati uno all'altro.
Ogni braccio 5a, 5b è costituito da un tratto anteriore mobile rivolto sul lato mare e sollevabile che, abbassato, è tutto proteso su tutta la stiva della nave 8, e da un tratto posteriore rivolto sul lato terra, che è fisso e solidale alle travi trasversali 4a che a loro volta sono collegate alle gambe verticali 2a, 3a.
La lunghezza dei tratti posteriori è quasi pari a quella dei tratti anteriori dei bracci 5a, 5b per consentire lo scarico dei container 6 sia nella parte posteriore della gru 1 sia nella parte sottostante tra le strutture portanti verticali 2a, 2b, 3a, 3b e le rotaie 11 al fine di distribuire i container 6 in modo razionale e funzionale in uno spazio ottimale per consentire un loro rapido smistamento al piazzale.
La configurazione sollevata dei tratti anteriori dei bracci 5a, 5b è rappresentata in figura 1 con linea tratteggiata.
In pratica, in configurazione di lavoro il tratto anteriore dei bracci 5a, 5b è destinato ad essere collocato al di sopra della nave 8 una volta che questa ha attraccato alla banchina 7.
Ogni braccio 5a, 5b è dotato normalmente di due carrelli 17 scorrevoli lungo il braccio stesso ed una propria sala macchine dotata di due gruppi sollevatori (argani di sollevamento) 16, uno per ogni carrello 17.
Ogni carrello 17 sostiene almeno due spreader 18 e poiché la gru 1 è dotata di due bracci 5a, 5b con quattro carrelli 17, la dotazione è complessivamente e preferibilmente di otto spreader 18 che possono essere movimentati ognuno contemporaneamente ed indipendentemente per caricare o scaricare otto container da 40 piedi o sedici container da 20 piedi.
Ogni carrello 17 è dotato di una traversa attrezzata 20 per la presa degli spreader 18 per la movimentazione dei container 6.
Sulla traversa attrezzata 20 è applicato un elemento distanziatore 19 che collega due spreader 18, che contemporaneamente movimenteranno due container 6 tenendo gli stessi container distanziati tra loro fino a due metri (figura 8) o adiacenti (figura 6) a seconda delle esigenze richieste da caso a caso.
Tali traverse attrezzate 20 permettono anche di sganciare con rapidità entrambi gli spreader 18, lasciandone uno a terra e riagganciando in altra posizione il secondo spreader 18, così da lavorare con un solo spreader 18 come in figura 7.
Analogamente, su ogni traversa 20 è previsto un traslatore laterale 20a che consente di agganciare o sganciare un container 6 sia a destra che a sinistra rispetto all’asse longitudinale dei bracci 5a, 5b, sino ad un disassamento dello spreader 18 di tre metri di distanza rispetto alla posizione centrale.
La figura 5 rappresenta una traversa 20 sulla cui parte superiore sono montate carrucole 21, su cui scorrono funi 22, che a loro volta sono collegate agli argani di sollevamento 16; nella parte inferiore di detta traversa è montato orizzontalmente e scorrevole lungo la direzione longitudinale dei container 6 il traslatore laterale 20a della traversa 20 che permette di traslare i container 6 secondo le esigenze operative.
In pratica, l'impiego combinato sulle traverse attrezzate 20 e dei sistemi di traslazione 20a e del distanziatore 19 permette all'operatore di prelevare tutti i container 6 che si trovano sotto ai bracci 5a, 5b, anche se in posizione disassata rispetto all'asse dei bracci 5a, 5b e vicini o distanziati tra loro.
Ad una estremità di ogni carrello 17 è prevista una cabina di comando 23 per l'operatore che ha il compito di eseguire tutte le operazioni necessarie alla movimentazione dei container 6 e di manovrare il proprio gruppo sollevatore 16 ed, in particolare, il sollevamento, l’abbassamento e tutte le movimentazioni dei carrelli 17 e dei container 6 appesi, ognuno, al proprio spreader 18 sia in fase di carico che di scarico dei container 6 da una nave.
Le cabine di comando 23 sono montate nella parte sottostante dei carrelli 17 e sono presenti in numero di uno per i carrelli idonei a movimentare due container 6 (figura 6) o di due per i carrelli 17 idonei a movimentare quattro container 6 (figura 9).
Le possibilità di movimento dei container 6 possono avvenire così come nelle configurazioni rappresentate nelle figure da 6 a 11.
Nella configurazione di figura 6 è rappresentata, ad esempio, la soluzione dei carrelli 17 con le loro cabine di comando 23 per la movimentazione contemporanea di quattro container 6 uniti tra loro a due a due, nella configurazione di figura 7 è rappresentato uno dei due carrelli 17 con la soluzione per il sollevamento di un solo container 6, mentre in figura 8 è illustrata la possibilità di movimentare due container 6 e distanziarli tra loro tramite l'elemento distanziatore 19.
Nella soluzione di figura 9, invece, è rappresentata la forma di attuazione con un solo carrello 17 dotato di due cabine di comando 23 disposte alle due estremità del carrello 17 per la movimentazione di quattro spreader 18 e di altrettanti container 6 uniti tra loro, nella configurazione di figura 10 è rappresentata la soluzione dello stesso carrello per il sollevamento di quattro container 6 mantenuti distanziati tra loro tramite l’elemento distanziatore 19, mentre in figura 11 è illustrata la possibilità di movimentare un solo container 6 con il medesimo carrello 17 di figura 9, mantenendo lo spreader 18 del secondo gruppo sollevatore 16 bloccato in posizione alta.
Ad esempio un ciclo ottimale potrebbe essere: iniziando dalla fase di carico o scarico della nave 8 partirà il primo carrello 17 del braccio 5a per scaricare l’ultimo container 6 dal lato più distante dalla banchina 7, ossia dall’ultimo container 6 del gruppo di file 24 della nave 8, mentre il secondo carrello 17 dello stesso braccio inizierà a scaricare dal centro della nave 8, partendo dal gruppo di file 25.
Lo stesso identico ciclo lo compiono i due carrelli del braccio 5b: il primo inizierà a scaricare sempre dal gruppo di file 24 ed il secondo sempre dal gruppo di file 25, appoggiando tutti i container 6 sulla banchina 7, in posizioni differenziate per permettere una più facile presa alle macchine di movimentazione 26 per il trasporto ai piazzali di stivaggio.
Per ottimizzare i cicli di lavoro di tutti i carrelli 17, gli operatori dei primi due carrelli (carrelli anteriori) sia del braccio 5a che 5b partiranno per primi ed andranno a prelevare i due container 6 più lontani che verranno poi scaricati nel punto più vicino sulla banchina 7 (percorrendo i tragitti A e B di figura 1).
Contemporaneamente partiranno anche i due carrelli posteriori sia del braccio 5a che 5b, che preleveranno i container 6 del gruppo di file 25, giungeranno per primi sulla banchina 7 e andranno a scaricare nel punto più lontano dalla nave 8 nella parte posteriore della gru 1 (percorrendo i tragitti C e D di figura 1) in modo da percorrere le stesse distanze dei carrelli anteriori e sincronizzandosi così fino all’esaurimento dell'intero scarico o carico dei container 6 a terra o a bordo della nave 8.
Poiché le distanze da percorrere sono sostanzialmente le stesse per tutti e quattro i carrelli 17, i cicli di lavoro sono praticamente identici per entrambi i bracci 5a e 5b, sino all’esaurimento delle porzioni di baia interessate dai due bracci 5a e 5b e dai loro otto spreader 18.
Sono possibili, inoltre, alternative forme di attuazione in cui la gru 1 sia dotata di tre o più bracci del tipo 5a, 5b e di un numero diverso di carrelli 17 e di spreader 18 per ciascun braccio del tipo 5a, 5b.
Nella forma di realizzazione delle figure 12 e 13, ad esempio, la gru 1 presenta quattro bracci 5a, 5b, 5c e 5d, su ciascuno dei quali sono montati preferibilmente due carrelli 17 motorizzati con due spreader 18 per ogni carrello 17, per un totale di sedici spreader 18.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi prefissati.
A tale proposito si sottolinea il fatto che la gru secondo la presente invenzione è concepita per risolvere tutte le esigenze particolarmente sentite nell’ambito del carico e scarico delle navi nelle aree portuali.
La soluzione oggetto del trovato è concepita principalmente, ma non esclusivamente, con due bracci per gru, con due carrelli porta spreader scorrevoli per braccio, con quattro spreader per ogni braccio, o più volendo per un totale di minimo otto spreader per ogni gru.
Poiché è facilmente raggiungibile un minimo di trenta cicli per ora, la produttività della gru secondo il trovato sarà in grado di raggiungere oltre i 240 container da 40 piedi (o 480 da 20 piedi) scaricati o caricati per ora, contro i 50/60 container da 40 piedi (o 100/120 da 20 piedi) scaricati o caricati oggi dalle gru più evolute, provviste di due spreader “twin-lift”. Oltre a tutti i vantaggi sopra descritti, la gru frutto del trovato ha anche quello di essere dotata di una cabina di comando per ogni carrello porta spreader, permettendo così ad ogni operatore di controllare e operare con facilità e sicurezza tutte le operazioni da compiere.
I risultati così raggiunti sono più che sufficienti per soddisfare il grande problema dello scarico o carico dì una nave.
Si sottolinea, inoltre, che la gru secondo il trovato è dotata di un sistema di traslazione che permette all'operatore di prelevare tutti i container che si trovano sotto ai bracci, anche se in posizione disassata rispetto all’asse dei bracci.
Ciò grazie agli elementi distanziatori che collegano gli spreader e che, vantaggiosamente, sono dotati di un sistema di traslazione sia a destra che a sinistra di almeno 1500/2000 mm per lato, atto a consentire il prelievo di tutti i container.
Un'ulteriore peculiarità introdotta nel trovato è quella di aver sostituito le tradizionali carrelliere con l'inserimento di carrelliere montate su un sistema di sospensioni idrauliche che permettono di abbassare e distribuire in maniera perfettamente uguale il peso sia sulle ruote che sulle rotaie e quindi sulla banchina.
Questa innovazione consente di realizzare una gru con due bracci posizionabili nella perfetta mezzeria delle due stive di container della nave da caricare o scaricare, permettendole di operare contemporaneamente con i suoi quattro carrelli ed otto spreader con un ingombro massimo di 40 metri, prevedendo fino a 36 ruote per lato, e quindi trasferire sulla banchina dei carichi compatibili ed ammissibili.
Infatti con il sistema delle carrelliere tradizionali per contenere la larghezza in 40 metri non si possono montare più di ventiquattro ruote su cadauno lato della gru; ne consegue che il carico che verrebbe scaricato su ogni ruota e, di conseguenza, sulle rotaie non verrebbe sopportato da nessuna banchina oggi esistente.
Per rientrare quindi nei carichi ammessi dalle banchine attuali con la soluzione tradizionale bisogna aumentare il numero di ruote, ma contemporaneamente aumentare di molti metri la larghezza delle carrelliere, ma questo non consentirebbe di affiancare sulla stessa nave lo stesso numero di gru che si possono mettere utilizzando gru con le sospensioni idrauliche.
Infatti su una nave “super post panama" non si potrebbero affiancare più di tre o quattro gru a due bracci con carrelliere tradizionali, mentre con il sistema delle gru montate sulle sospensioni idrauliche se ne possono fino ad un massimo di sette, per un totale di quattordici bracci e di cinquantasei spreader e oltre.
Tenuto conto di un ciclo minimo di 30 cicli per ora si raggiungono facilmente i 240 container per gru trasferiti a terra o caricati su una nave, ogni ora moltiplicati per il numero di gru in lavoro.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel'ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.
Claims (28)
- RIVENDICAZIONI 1) Gru da banchina portuale per il sollevamento e la movimentazione di carichi, particolarmente container, caratterizzata dal fatto che comprende almeno una prima ed una seconda struttura verticale scorrevoli al suolo, almeno un’incastellatura montata sostanzialmente orizzontale su dette strutture verticali, ed almeno due bracci sostanzialmente orizzontali che si estendono a sbalzo da detta incastellatura e lungo ciascuno dei quali è montato scorrevole almeno un carrello collegato ad almeno un rispettivo gruppo sollevatore di carichi.
- 2) Gru secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che lungo detti bracci sono montati scorrevoli almeno due carrelli collegati, ciascuno, a rispettivi gruppi sollevatori di carichi atti ad operare in contemporanea tra di loro per sollevare e/o abbassare carichi distinti tra loro.
- 3) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende tre di detti bracci.
- 4) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende quattro di detti bracci.
- 5) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti bracci sono paralleli tra loro.
- 6) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti bracci sono affiancati uno all’altro.
- 7) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti carrelli sono indipendenti tra loro.
- 8) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti gruppi sollevatori sono indipendenti tra loro.
- 9) Gru secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti carrelli comprende almeno uno spreader per la presa di detti carichi.
- 10) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti carrelli comprende due di detti spreader.
- 11) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti carrelli comprende quattro di detti spreader.
- 12) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti carrelli comprende almeno un elemento distanziatore per il collegamento di detti spreader.
- 13) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto elemento distanziatore è estendibile tra una prima configurazione, in cui i carichi collegati sono accostati tra loro, ed una seconda configurazione, in cui i carichi collegati sono distanziati tra loro.
- 14) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dai fatto che almeno uno di detti carrelli comprende almeno una cabina di comando.
- 15) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti carrelli comprende due di dette cabine di comando.
- 16) Gru secondo la rivendicazione 15, caratterizzata dal fatto che dette due cabine di comando sono disposte alle estremità opposte di detto carrello.
- 17) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno una di dette strutture verticali comprende una pluralità di gambe sostanzialmente verticali montate su una trave portante allungata sostanzialmente in orizzontale lungo una direzione sostanzialmente trasversale a detti bracci.
- 18) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di movimentazione di dette strutture verticali lungo una direzione sostanzialmente trasversale a detti bracci.
- 19) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende una pluralità di ruote associate lungo detta trave portante.
- 20) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette ruote sono scorrevoli su rotaie.
- 21) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette ruote sono montate in tandem a due a due su carrelliere.
- 22) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette carrelliere sono associate lungo tutta la lunghezza di dette travi portanti.
- 23) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno una di dette carrelliere è associata a dette travi portanti tramite almeno un bilanciere.
- 24) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto bilanciere ha una estremità incernierata a dette travi portanti e l'estremità opposta associata a dette travi portanti tramite un cilindro idraulico.
- 25) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti cilindri idraulici sono collegati tra loro per mezzo di un almeno un circuito idraulico.
- 26) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto circuito idraulico è controllato da una centralina di gestione della pressione idraulica in detti cilindri idraulici atta a distribuire uniformemente il peso dell'intera struttura su dette ruote.
- 27) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che su almeno uno di detti bracci sono montati due carrelli collegati a due rispettivi gruppi sollevatori, ognuno di detti gruppi sollevatori essendo collegato a due spreader per mezzo di una traversa attrezzata.
- 28) Gru secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che su ciascuno di detti bracci è montato un carrello collegato a due gruppi sollevatori, ognuno di detti gruppi sollevatori essendo collegato a due spreader per mezzo di una traversa attrezzata.
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