ITMO20080059A1 - Apparato per raffreddare oggetti - Google Patents

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ITMO20080059A1
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Giambattista Cavina
Fiorenzo Parrinello
Zeno Zuffa
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Sacmi
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    • B29CSHAPING OR JOINING OF PLASTICS; SHAPING OF MATERIAL IN A PLASTIC STATE, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; AFTER-TREATMENT OF THE SHAPED PRODUCTS, e.g. REPAIRING
    • B29C35/00Heating, cooling or curing, e.g. crosslinking or vulcanising; Apparatus therefor
    • B29C35/16Cooling
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    • B29C49/00Blow-moulding, i.e. blowing a preform or parison to a desired shape within a mould; Apparatus therefor
    • B29C49/42Component parts, details or accessories; Auxiliary operations
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    • B29C49/02Combined blow-moulding and manufacture of the preform or the parison

Description

Apparato per raffreddare oggetti
L’invenzione concerne un apparato per raffreddare oggetti, in particolare un apparato per raffreddare preforme di contenitore ad esempio ottenute formando per compressione dosi di materia plastica allo stato pastoso.
Sono noti apparati per la produzione di preforme di contenitore comprendenti una giostra di formatura per compressione, provvista di una pluralità di stampi che formano per compressione dosi di materia plastica per ottenere le preforme, e – a valle della giostra di formatura per compressione – una giostra di raffreddamento.
La giostra di raffreddamento comprende una pluralità di ugelli di raffreddamento, ciascuno dei quali è disposto per penetrare all’interno di una rispettiva preforma per erogare, in un primo tempo, cioè mentre la preforma percorre a bordo della giostra di raffreddamento un arco di ampiezza prefissata, un getto di liquido per raffreddare la preforma, e, in un secondo tempo, cioè mentre la preforma percorre a bordo della giostra di raffreddamento un ulteriore arco di ampiezza prefissata, un getto di gas per eliminare eventuali residui del suddetto liquido ed asciugare la preforma.
La giostra di raffreddamento comprende inoltre ugelli erogatori di liquido disposti per indirizzare un liquido di raffreddamento verso una zona esterna della preforma ed ugelli erogatori di gas, posizionati a valle degli ugelli erogatori di liquido rispetto ad una direzione di rotazione della giostra di raffreddamento, disposti per indirizzare un gas essiccatore verso la suddetta zona esterna della preforma.
Un difetto della giostra di raffreddamento sopra descritta è che per ottenere un adeguato raffreddamento ed una adeguata asciugatura la giostra di raffreddamento deve avere un diametro molto grande, in modo tale che le preforme siano mantenute a bordo della giostra di raffreddamento per un tempo assai lungo.
Ne consegue che la giostra di raffreddamento sopra descritta ha un elevato ingombro.
In aggiunta, la giostra di raffreddamento sopra descritta ha una efficienza ridotta, in quanto soltanto un settore angolare della giostra è dedicato al raffreddamento delle preforme, ulteriori settori angolari della giostra essendo invece dedicati all’asciugatura ed al carico/scarico delle preforme. Uno scopo dell’invenzione è migliorare gli apparati per raffreddare oggetti, in particolare per raffreddare preforme di contenitore.
Un altro scopo dell’invenzione è ottenere un apparato per raffreddare oggetti, in particolare per raffreddare preforme di contenitore, che abbia elevata efficienza ed ingombro ridotto.
Secondo l’invenzione, è previsto un apparato per raffreddare oggetti, comprendente una zona di raffreddamento nella quale un fluido di raffreddamento interagisce con detti oggetti, una zona di asciugatura nella quale un fluido di asciugatura interagisce con detti oggetti e mezzi di convogliamento disposti per avanzare detti oggetti attraverso detta zona di raffreddamento e detta zona di asciugatura, caratterizzato dal fatto che detta zona di raffreddamento è definita in un canale di raffreddamento e detta zona di asciugatura è definita in un canale di asciugatura, detto canale di raffreddamento e detto canale di asciugatura estendendosi uno a fianco dell’altro.
Durante il funzionamento dell’apparato, gli oggetti percorrono almeno una volta il canale di raffreddamento e, successivamente, percorrono almeno una parte del canale di asciugatura. In altre parole, gli oggetti, mentre sono nel canale di raffreddamento, compiono un percorso lungo il quale sono adeguatamente raffreddati. Successivamente, gli oggetti vengono trasferiti nel canale di asciugatura e, mentre sono nel canale di asciugatura, compiono un ulteriore percorso lungo il quale sono adeguatamente asciugati.
Il suddetto percorso ed il suddetto ulteriore percorso sono disposti uno a fianco dell’altro e non uno di seguito all’altro come avviene nelle giostre di raffreddamento note.
Grazie all’invenzione, poiché la zona di raffreddamento e la zona di asciugatura sono posizionate una a fianco dell’altra – e non, come avviene nelle giostre di raffreddamento note, una a monte dell’altra rispetto ad una direzione di avanzamento lungo la quale i mezzi di movimentazione avanzano gli oggetti – l’apparato di raffreddamento risulta assai compatto.
In una versione, l’apparato comprende una giostra di raffreddamento nella quale il canale di raffreddamento ed il canale di asciugatura sono coassiali. Il canale di raffreddamento occupa una porzione periferica di un corpo rotante della giostra di raffreddamento - risultando quindi mobile insieme al corpo rotante - ed il canale di asciugatura è disposto attorno al canale di raffreddamento in posizione fissa rispetto al corpo rotante.
In particolare, il canale di raffreddamento è più vicino ad un asse di rotazione della giostra di raffreddamento rispetto al canale di asciugatura. Il canale di asciugatura è posizionato in modo tale da circondare almeno parzialmente il canale di raffreddamento.
La giostra di raffreddamento comprende elementi di movimentazione, ciascuno dei quali supporta una pluralità di oggetti. Gli elementi di movimentazione inseriscono gli oggetti nel canale di raffreddamento e spostano gli oggetti dal canale di raffreddamento al canale di asciugatura. Ciascun elemento di movimentazione supporta contemporaneamente almeno un oggetto ricevuto nel canale di raffreddamento ed almeno un oggetto ricevuto nel canale di asciugatura. In questo caso, ciascun oggetto è mantenuto all’interno del canale di raffreddamento mentre la giostra di raffreddamento compie un prefissato numero di giri attorno all’asse di rotazione. Successivamente, il suddetto oggetto è mantenuto all’interno del canale di asciugatura mentre la giostra compie almeno parte di un giro attorno all’asse di rotazione.
In questo caso, l’apparato risulta assai efficiente in quanto gli oggetti, a parità di ingombro dell’apparato, possono essere mantenuti a bordo per un tempo maggiore rispetto al caso delle giostre di raffreddamento note, il che consente di ottenere un migliore raffreddamento.
L’invenzione potrà essere meglio compresa e attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano una forma esemplificativa e non limitativa di attuazione in cui:
Figura 1 è un lay out schematico di un impianto per la produzione di preforme di contenitore;
Figura 2 è un lay out schematico di un impianto per la produzione di preforme di contenitore realizzato secondo una variante;
Figura 3 è una vista prospettica parziale di un apparato per il raffreddamento di preforme;
Figura 4 è un’altra vista prospettica parziale dell’apparato per il raffreddamento di preforme;
Figura 5 è un particolare ingrandito di Figura 4;
Figura 6 è un’ulteriore vista prospettica parziale dell’apparato per il raffreddamento di preforme; Figura 7 è una vista prospettica dall’alto di mezzi di movimentazione dell’apparato per il raffreddamento di preforme disposti per movimentare le preforme;
Figura 8 è una vista in pianta dei mezzi di movimentazione di Figura 7;
Figura 9 è una sezione presa lungo un piano longitudinale dei mezzi di movimentazione di Figura 7;
Figura 10 è un particolare ingrandito di Figura 9; Figura 11 è un altro particolare ingrandito di Figura 9;
Figura 12 è una vista laterale parzialmente sezionata dei mezzi di movimentazione di Figura 7;
Figura 13 è un particolare ingrandito di Figura 12. Figura 14 è una vista prospettica parziale dei mezzi di movimentazione di Figura 7.
Con riferimento alla Figura 1, è mostrato un impianto 1 per la produzione di preforme 2 di contenitore comprendente una giostra di formatura 3 provvista di una pluralità di stampi di formatura per compressione 4 e di una giostra di alimentazione e prelievo 5 disposta per alimentare gli stampi di formatura per compressione 4 con dosi di materia plastica allo stato pastoso provenienti da un dispositivo plastificatore 33 e per rimuovere dagli stampi di formatura per compressione 4 preforme 2 in essi formate.
In alternativa, al posto di un’unica giostra di alimentazione e prelievo possono essere previste due distinte giostre e cioè una giostra di alimentazione disposta per alimentare gli stampi di formatura per compressione 4 con dosi di materia plastica allo stato pastoso provenienti dal dispositivo plastificatore 33 ed una giostra di prelievo per rimuovere dagli stampi di formatura per compressione 4 preforme 2 in essi formate.
L’impianto 1 comprende inoltre una giostra di movimentazione 6 che preleva le preforme 2 dalla giostra di alimentazione e prelievo 5 e consegna le preforme 2 ad una giostra di raffreddamento 7.
L’impianto 1 comprende inoltre una giostra di estrazione 8 che preleva le preforme 2 dalla giostra di raffreddamento 7 e le consegna ad un dispositivo convogliatore 9.
Alla giostra di alimentazione e prelievo 5 è associato un primo dispositivo di scarto 68 che rimuove da elementi di manipolazione delle dosi di cui è provvista la giostra di alimentazione e prelievo 5 dosi ritenute non idonee, o comunque dosi, o residui di dosi, che per qualche motivo non devono essere consegnate agli stampi di formatura per compressione 4.
Quando l’impianto 1 viene avviato dopo una fermata – in particolare dopo una fermata prolungata - le dosi erogate dal dispositivo plastificatore 33 nel corso di un primo periodo del ciclo di funzionamento possono non essere idonee a formare preforme 2 di qualità soddisfacente. In altre parole, è previsto un transitorio durante il quale le dosi non vengono formate per compressione, oppure, qualora formate per compressione, forniscono preforme 2 che possono essere difettose. Il primo dispositivo di scarto 68 consente di scartare le dosi nel suddetto primo periodo del ciclo di funzionamento.
Alla giostra di movimentazione 6 è associato un secondo dispositivo di scarto 69 che provvede a scartare preforme 2 ritenute non idonee, o preforme 2 che devono essere prelevate – ad esempio al fine di effettuare su di esse un controllo di qualità – prima che tali preforme 2 interagiscano con i dispositivi dell’impianto 1 disposti a valle della giostra di movimentazione 6. In particolare, il secondo dispositivo di scarto 69 scarta preforme 2 difettose, ad esempio preforme 2 provviste di bave, o di difetti di vario tipo, che potrebbero causare difficoltà di manipolazione nelle giostre successive. In particolare, le preforme 2 difettose potrebbero causare inceppamenti. In ogni caso, è opportuno che le preforme 2 difettose siano rimosse dall’impianto 1 appena possibile.
Con riferimento alla Figura 2 è mostrato un impianto 1 nel quale il secondo dispositivo di scarto 69 è associato alla giostra di alimentazione e prelievo 5 anziché alla giostra di movimentazione 6. Il secondo dispositivo di scarto 69 è interposto tra una zona di trasferimento 83, in corrispondenza della quale la giostra di alimentazione e prelievo 5 consegna le preforme 2 alla giostra di movimentazione 6, ed una zona di carico 84, in corrispondenza della quale la giostra di alimentazione e prelievo 5 riceve le dosi dal dispositivo plastificatore 33.
Ciò consente di localizzare sia lo scarto delle dosi che lo scarto delle preforme sulla giostra di alimentazione e prelievo 5.
In aggiunta, il posizionamento relativo della giostra di alimentazione e prelievo 5 e della giostra di raffreddamento 7 – durante l’installazione dell’impianto 1 - risulta semplificato dal momento che la giostra di movimentazione e prelievo 5, essendo sprovvista del secondo dispositivo di scarto 69, è più compatta e meno ingombrante.
Alla giostra di estrazione 8 è associato un dispositivo di controllo (non mostrato), ad esempio provvisto di mezzi di visione, che effettua un esame delle preforme 2.
Alla giostra di estrazione 8 sono inoltre associati un terzo dispositivo di scarto 70 che consente di prelevare preforme 2 che devono essere oggetto di indagine, ad esempio per rilevare parametri indicativi del ciclo di funzionamento dell’impianto 1, in particolare della giostra di formatura 3, ed un quarto dispositivo di scarto 71 che consente di scartare le preforme 2 che non sono state ritenute idonee dal suddetto dispositivo di controllo.
Con riferimento anche alle Figure da 3 a 14, la giostra di raffreddamento 7 comprende una zona di raffreddamento 10 nella quale un fluido di raffreddamento, in particolare un liquido di raffreddamento, ad esempio acqua nebulizzata, interagisce con le preforme 2 per raffreddarle ed una zona di asciugatura 11 nelle quale un fluido di asciugatura, in particolare un gas di asciugatura, ad esempio aria, interagisce con le preforme 2 per asciugarle.
La zona di raffreddamento 10 e la zona di asciugatura 11 sono separate l’una dall’altra e sono posizionate in modo tale che una circondi almeno parzialmente l’altra.
La giostra di raffreddamento 7 comprende un corpo rotante 12 che avanza le preforme 2 lungo un percorso ad anello P. La zona di raffreddamento 10 e la zona di asciugatura 11 hanno sostanzialmente la medesima lunghezza, cioè la lunghezza del percorso ad anello P.
La giostra di raffreddamento 7 comprende inoltre un involucro 13 disposto in posizione fissa rispetto al corpo rotante 12. Internamente all’involucro 13 è definita la zona di asciugatura 11 che è conformata come un canale di asciugatura 14.
Il canale di asciugatura 14, cioè l’involucro 13, comprende una prima parete laterale 15 più distante da un asse di rotazione R della giostra di raffreddamento 7, una seconda parete laterale 16 più prossima all’asse di rotazione R, una parete superiore 17 ed una parete inferiore 18, la parete superiore 17 e la parete inferiore 18 essendo interposte tra la prima parete laterale 15 e la seconda parete laterale 16.
Il corpo rotante 12 comprende un primo elemento a parete laterale 19, un secondo elemento a parete laterale 20 ed un elemento a parete di sommità 21 che cooperano con l’involucro 13, e in particolare con la seconda parete laterale 16, per definire la zona di raffreddamento 10 che è conformata come un canale di raffreddamento 22.
Il canale di raffreddamento 22 ed il canale di asciugatura 14, pertanto, sono disposti sostanzialmente coassialmente, il canale di raffreddamento 22 essendo più vicino all’asse di rotazione R rispetto al canale di asciugatura 14.
Il primo elemento a parete laterale 19 comprende una porzione 32 convergente verso il secondo elemento a parete laterale 20 in modo tale da convogliare il liquido di raffreddamento che ha interagito con le preforme 2 verso una apertura di uscita 23 definita tra il primo elemento a parete laterale 19 ed il secondo elemento a parete laterale 20. Il liquido di raffreddamento che ha interagito con le preforme 2 viene quindi raccolto in un contenitore e – dopo essere stato eventualmente trattato, ad esempio purificato – può essere nuovamente utilizzato per raffreddare ulteriori preforme 2.
Il corpo rotante 12 supporta mezzi di movimentazione 24 disposti per supportare le preforme 2 e per movimentare le preforme 2. In particolare, i mezzi di movimentazione 24 sono girevolmente supportati dall’elemento a parete di sommità 21.
I mezzi di movimentazione 24 comprendono una pluralità di dispositivi di movimentazione 25 posizionati in una zona periferica 26 del corpo rotante 12. In particolare, i dispositivi di movimentazione 25 sono posizionati ad intervalli angolari sostanzialmente costanti lungo la zona periferica 26. Il numero di dispositivi di movimentazione 25 può essere opportunamente stabilito in base alla produttività dell’impianto 1, cioè al numero di preforme 2 che la giostra di raffreddamento 7 deve processare per unità di tempo.
Ciascun dispositivo di movimentazione 25 – che è configurato sostanzialmente come un giostra girevole rispetto al corpo rotante 12 – comprende una pluralità di elementi di presa 27, ciascun elemento di presa 27 essendo disposto per ricevere e supportare una preforma 2. Il numero degli elementi di presa 27 di cui è provvisto ciascun dispositivo di movimentazione 25 può essere opportunamente stabilito in base alla produttività dell’impianto 1, cioè al numero di preforme 2 che la giostra di raffreddamento 7 deve processare per unità di tempo. Le dimensioni del canale di raffreddamento 22 e del canale di asciugatura 14 sono stabilite in base al numero di elementi di movimentazione 25 ed al numero di elementi di presa 27 di cui è provvisto ciascun elemento di movimentazione 25.
I dispositivi di movimentazione 25 sono conformati in modo tale che almeno una preforma 2 supportata da uno degli elementi di presa 27 sia ricevuta all’interno del canale di asciugatura 14 e le ulteriori preforme 2 supportate dagli ulteriori elementi di presa 27 siano ricevute all’interno del canale di raffreddamento 22.
La seconda parete laterale 16 è provvista di una feritoia 67 che consente agli elementi di presa di entrare all’interno del canale di asciugatura 14.
La seconda parete laterale 16 può essere formata da due elementi distinti – ciascuno dei quali definisce una porzione di parete – mutuamente allineati e separati da una prefissata distanza in modo tale che tra i suddetti elementi distinti sia individuata la feritoia 67.
Al corpo rotante 12 è fissato un elemento a telaio 72 che supporta una pluralità di ugelli 73 disposti per erogare il liquido di raffreddamento verso le preforme 2. E’ previsto un numero di ugelli 73 uguale al numero di elementi di presa 27 ricevuti all’interno del canale di raffreddamento 22, ciascun ugello 73 essendo allineato con, e posizionato al disotto di, una preforma 2 supportata da un rispettivo elemento di presa 27. Quando il corpo rotante 12 è azionato a rotazione, ciascun ugello 73 non si sposta rispetto alla corrispondente preforma 2. Tale preforma 2, pertanto, è investita dal getto di liquido di raffreddamento erogato dall’ugello 73 per tutto il tempo durante il quale essa rimane all’interno del canale di raffreddamento 22, il che consente di ottenere un efficace ed uniforme raffreddamento.
In alternativa, l’elemento a telaio 72 può essere disposto in posizione fissa rispetto al corpo rotante 12. In tal caso, le preforme 2 vengono portate ad interagire con i getti di liquido di raffreddamento erogati degli ugelli 73 dagli elementi di movimentazione 25 che le azionano a rotazione attorno all’asse R.
L’elemento a telaio 72 è provvisto di aperture 74 che consentono al liquido di raffreddamento di raggiungere l’apertura di uscita 23.
L’elemento a parete di sommità 21 supporta una pluralità di ulteriori ugelli 75 disposti per erogare il liquido di raffreddamento verso le preforme 2. E’ previsto un numero di ulteriori ugelli 75 uguale al numero di elementi di presa 27 ricevuti all’interno del canale di raffreddamento 22, ciascun ulteriore ugello 75 essendo allineato a, e posizionato al disopra di, una preforma 2 supportata da un rispettivo elemento di presa 27. Quando il corpo rotante 12 è azionato a rotazione, ciascun ulteriore ugello 75 non si sposta rispetto alla corrispondente preforma 2. Tale preforma 2, pertanto, è investita dal getto di liquido di raffreddamento erogato dall’ulteriore ugello 75 per tutto il tempo durante il quale essa rimane all’interno del canale di raffreddamento 22, il che consente di ottenere un efficace ed uniforme raffreddamento.
All’interno del canale di asciugatura 13 possono essere previsti elementi ad ugello, non raffigurati, che erogano il fluido di asciugatura verso le preforme 2. In alternativa, possono essere previste aperture di immissione del fluido di asciugatura ricavate nel canale di asciugatura 13.
Il fluido di asciugatura può essere raffreddato. Inoltre, il fluido di asciugatura può essere pressurizzato ed alimentato al canale di asciugatura 13 tramite mezzi a soffiante.
Il fluido di asciugatura può essere introdotto all’interno del canale di asciugatura 13, attraverso le aperture di immissione, in modo tale da formare un flusso diretto tangenzialmente rispetto al canale di asciugatura 13. In particolare, il suddetto flusso può avere una direzione di avanzamento opposta alla direzione lungo la quale le preforme 2 sono movimentate lungo il canale di asciugatura 13. Inoltre, il suddetto flusso può occupare sostanzialmente l’intera sezione trasversale del canale di asciugatura 13 consentendo di migliorare l’efficacia di asciugatura.
Gli elementi ad ugello, o le aperture di immissione, sono disposti in posizione fissa rispetto al canale di asciugatura 13. Le preforme 2, ruotando attorno all’asse R, risultano affacciate agli elementi ad ugello, o alle aperture di immissione, disposti lungo il percorso da esse definito ed interagiscono con i getti di fluido di asciugatura erogati dagli elementi ad ugello, o con il flusso di fluido di asciugatura proveniente dalle aperture di immissione.
Nella versione raffigurata, ciascun dispositivo di movimentazione 25 comprende quattro elementi di presa 20, cioè un primo elemento di presa 27a, un secondo elemento di presa 27b un terzo elemento di presa 27c ed un quarto elemento di presa 27d disposti ad intervalli angolari di 90°.
Il primo elemento di presa 27a ed il terzo elemento di presa 27c sono allineati lungo un diametro del corpo rotante 12, il primo elemento di presa 27a essendo più distante dall’asse di rotazione R del terzo elemento di presa 27c.
Il secondo elemento di presa 27b ed il quarto elemento di presa 27d sono allineati lungo una direzione disposta trasversalmente, e in particolare perpendicolarmente, rispetto al suddetto diametro. L’involucro 13 presenta una prima interruzione 28 in corrispondenza di una zona 29 in cui la giostra di estrazione 8 interagisce con la giostra di raffreddamento 7.
In tal modo, durante il funzionamento, la giostra di estrazione 8 può prelevare una preforma 2 associata al primo elemento di presa 27a.
L’involucro 13 presenta inoltre una seconda interruzione 30 in corrispondenza di una zona 31 in cui la giostra movimentazione 6 interagisce con la giostra di raffreddamento 7.
In tal modo, durante il funzionamento, la giostra di movimentazione 6 può consegnare una preforma 2 al primo elemento di presa 27a.
In una versione non raffigurata, l’involucro 13 comprende una sola interruzione in corrispondenza di una zona in cui la giostra di estrazione 8 – che in tale versione è posizionata in prossimità della giostra di movimentazione 6 - preleva una preforma 2 associata al primo elemento di presa 27a e la giostra di movimentazione 6 consegna una preforma 2 al primo elemento di presa 27a.
Appena la preforma 2 è stata consegnata al primo elemento di presa 27a, il dispositivo di movimentazione 25 viene ruotato di 90° in modo tale che, durante la successiva rotazione del corpo rotante 12 attorno all’asse di rotazione R, la preforma 2 associata al primo elemento di presa 27a sia disposta all’interno del canale di raffreddamento 22 – insieme alla preforma 2 associata al secondo elemento di presa 27b ed alla preforma 2 associata al terzo elemento di presa 27c che erano gia all’interno del canale di raffreddamento 22 - e la preforma 2 associata al quarto elemento di presa 27d sia ricevuta all’interno del canale di asciugatura 14. In altre parole, quando il dispositivo di movimentazione viene ruotato di 90°, la preforma supportata dal primo elemento di presa 27a – che è stata appena consegnata alla giostra di raffreddamento 7 – viene posizionata all’interno del canale di raffreddamento 22 e la preforma 2 supportata dal quarto elemento di presa 27d viene spostata dal canale di raffreddamento 22 al canale di asciugatura 14. La preforma supportata dal secondo elemento di presa 27b e la preforma supportata dal terzo elemento di presa 27c compiono una rotazione di 90° rimanendo all’interno del canale di raffreddamento 22.
Ad ogni giro del corpo rotante 12 attorno all’asse R, ciascun elemento di manipolazione 25 compie una rotazione di 90°. L’elemento di presa 27 che si trova nella posizione più distante dall’asse di rotazione R consegna una preforma 2 - che è stata avanzata lungo il canale di asciugatura 14 - alla giostra di estrazione 8, riceve una ulteriore preforma 2 dalla giostra di movimentazione 6 e – in seguito alla rotazione di 90° - inserisce l’ulteriore preforma nel canale di raffreddamento 22.
Ciascuna preforma 2, pertanto, rimane all’interno del canale di raffreddamento 22 per un numero di giri del corpo rotante 12 attorno all’asse di rotazione R pari al numero di elementi di presa 27 previsti in ciascun elemento di movimentazione 25 diminuito di una unità. Nella versione raffigurata, ciascuna preforma 2 rimane all’interno del canale di raffreddamento 22 mentre il corpo rotante 12 compie tre giri attorno all’asse di rotazione R.
Successivamente, la preforma 2 rimane all’interno del canale di asciugatura 14 percorrendo una porzione 34 del canale di asciugatura che si estende lungo una direzione di rotazione S tra la seconda interruzione 30 e la prima interruzione 28, cioè tra la giostra di movimentazione 6 e la giostra di estrazione 8.
L’elemento di presa 27, dopo aver consegnato la preforma 2 alla giostra di estrazione 8, percorre una ulteriore porzione 35 del canale di asciugatura 14 che si estende lungo la direzione di rotazione S tra la prima interruzione 28 e la seconda interruzione 30, cioè tra la giostra di estrazione 8 e la giostra di movimentazione 6. Una volta raggiunta la giostra di movimentazione 6, l’elemento di presa 27 riceve una ulteriore preforma 2.
La seconda interruzione 30 consente ai dispositivi di movimentazione 25 di ruotare rispetto al corpo rotante 12 senza che gli elementi di presa 27 interferiscano con il canale di asciugatura 14 e con il canale di raffreddamento 22.
Nell’impianto 1 mostrato in Figura 2, la giostra di estrazione 8 è spostata più a valle della giostra di movimentazione 6 – lungo la direzione di rotazione S – rispetto a quanto avviene nell’impianto 1 mostrato in Figura 1.
In tal caso, la porzione 34 è più lunga rispetto a quanto avviene e nell’impianto 1 mostrato in Figura 1. Ne consegue che, nell’impianto 1 mostrato in Figura 2, è disponibile un tempo più prolungato per l’asciugatura delle preforme 2.
Nella versione non raffigurata alla quale si è fatto sopra riferimento, in cui l’involucro 13 comprende una sola interruzione ed in cui la giostra di movimentazione 6 e la giostra di estrazione sono posizionate una a fianco dell’altra, ciascuna preforma 2 rimane all’interno del canale quasi per un giro completo del corpo rotante 12 – cioè dell’elemento di presa 27 che supporta la preforma 2 - attorno all’asse R.
La giostra di raffreddamento 7 comprende mezzi di azionamento 36 disposti per azionare a rotazione i mezzi di movimentazione 24 rispetto al corpo rotante 12. I mezzi di azionamento 36 comprendono una pluralità di dispositivi attuatori 37, ad esempio dispostivi attuatori pneumatici, ciascun dispositivo attuatore 37 essendo disposto per azionare un corrispondente elemento di movimentazione 25.
Come mostrato nelle Figure da 7 a 13, ciascun elemento di movimentazione 25 comprende una flangia 38 destinata ad essere fissata al corpo rotante 12, in particolare all’elemento a parete di sommità 21 del corpo rotante 12.
Ciascun elemento di movimentazione 25 comprende inoltre un albero 39 che supporta gli elementi di presa 27. All’albero 39 è collegato, tramite un blocco 40, uno stelo 41 del rispettivo dispositivo attuatore 37.
Alla flangia 38 è fissato un dispositivo stabilizzatore 65 che consente di controllare con precisione l’ampiezza angolare della rotazione che il dispositivo attuatore 37 fa compiere al dispositivo di movimentazione 25.
Il dispositivo stabilizzatore 65 comprende una pluralità di elementi pressori 42. Il numero degli elementi pressori 42 è uguale al numero di elementi di presa 27 supportati dall’albero 39, il numero degli elementi pressori 42 cioè è uguale al numero di passi angolari che l’albero 39 deve compiere per effettuare un giro completo attorno al proprio asse T.
Nella versione raffigurata, il dispositivo stabilizzatore 65 comprende quattro elementi pressori 42, dal momento che l’albero 39, per completare un giro attorno all’asse T, deve compiere quattro passi angolari, ciascuno avente una ampiezza di 90°. In versioni non raffigurate, il numero di elementi pressori 42 – ed il numero di elementi di presa 27 -può essere maggiore o minore di quattro.
Ciascun elemento pressore 42 comprende un corpo 43 scorrevole rispetto ad una intelaiatura 44 del dispositivo stabilizzatore 65. Il corpo 43 comprende una prima estremità 45 sulla quale agisce una molla (non raffigurata), ricevuta in una cavità 50 interposta tra il corpo 43 e l’intelaiatura 44, che induce il corpo 43 ad avvicinarsi all’asse T. Il corpo 43 comprende una seconda estremità 46 alla quale è girevolmente supportato un rullo 47 disposto per impegnarsi con un disco 48 – fissato all’albero 39 - sulla periferia del quale sono previste sedi 49 disposte per ricevere i rulli 47. Il numero di sedi 49 è uguale al numero di passi angolari che l’albero 39 deve compiere per effettuare un giro completo attorno all’asse T. Nella versione raffigurata, il disco 48 comprende quattro sedi 49.
Nel funzionamento, il dispositivo attuatore 37, azionando a rotazione l’elemento di movimentazione 25, vince l’azione esercitata dalle molle ricevute nelle cavità 50 e induce ciascun rullo 47 ad uscire dalla rispettiva sede 49. Successivamente, dopo che l’elemento di movimentazione 25 – cioè il disco 48 -ha compiuto una rotazione di entità sostanzialmente uguale ad un valore prefissato – nella versione raffigurata sostanzialmente uguale a 90° - ciascun rullo 47 entra in una sede 49 adiacente alla sede 49 nella quale era precedentemente ricevuto. La sede 49 è posizionata immediatamente a valle della sede 49 nella quale il rullo 47 era precedentemente ricevuto lungo una direzione di rotazione dell’elemento di movimentazione 25 rispetto all’asse T. Il dispositivo di stabilizzazione 65, pertanto, consente di assicurare che il dispositivo di movimentazione 25 compia uno spostamento angolare di ampiezza prefissata, tale ampiezza prefissata dipendendo dalla posizione delle sedi 49 e non dalla precisione del dispositivo attuatore 37. Il dispositivo stabilizzatore 65 assicura inoltre che il dispositivo di movimentazione 25 sia mantenuto in una configurazione operativa desiderata, fino a quando esso viene azionato a rotazione dal dispositivo attuatore 37.
Tra il blocco 40 e l’albero 39 è interposto un dispositivo a ruota libera 77 che consente allo stelo 41 di ruotare solidalmente il blocco 40 e l’albero 39 per fare compiere al dispositivo di movimentazione 25 un passo angolare, quando lo stelo 41 passa da una prima posizione operativa ad una seconda posizione operativa, ad esempio da una posizione operativa, nella quale lo stelo 41 si estende da un cilindro 76 del dispositivo attuatore 37, ad una ulteriore posizione operativa, nella quale lo stelo 41 è ricevuto nel cilindro 76.
Il dispositivo a ruota libera 77 consente inoltre al blocco 40 di ruotare rispetto all’albero 39 per consentire allo stelo 41 ritornare nella configurazione iniziale passando dalla seconda posizione operativa alla prima posizione operativa, ad esempio passando dalla suddetta ulteriore posizione operativa, nella quale lo stelo 41 è ricevuto nel cilindro 76, alla suddetta posizione operativa, nella quale lo stelo 41 si estende dal cilindro 76.
Grazie al dispositivo a ruota libera 77, pertanto, lo stelo 41, dopo avere ruotato il dispositivo di movimentazione 25 di un passo angolare può ritornare in una configurazione iniziale, in modo tale da potere successivamente ruotare il dispositivo di movimentazione 25 di un ulteriore passo angolare.
La giostra di raffreddamento 7 comprende inoltre mezzi promotori di rotazione 51 disposti per ruotare gli elementi di presa 27 attorno ad assi di rotazione disposti sostanzialmente perpendicolarmente rispetto all’asse T, in modo tale che le preforme 2 assumano alternativamente una prima configurazione K, mostrata in Figura 4, nella quale una apertura 66 delle preforme 2 è rivolta verso l’alto, o una seconda configurazione H, mostrata in Figura 4, nella quale l’apertura 66 è rivolta verso il basso.
Si noti che la Figura 4 mostra una preforma 2a nella prima configurazione K ed una ulteriore preforma 2b nella seconda configurazione H a titolo meramente esemplificativo. La preforma 2a e l’ulteriore preforma 2b, essendo supportate dallo stesso elemento di movimentazione 25, dovrebbero, in realtà, assumere una medesima configurazione, come risulterà evidente dalla descrizione che segue.
Ruotando le preforme 2 dalla prima configurazione K alla seconda configurazione H è possibile promuovere l’uscita di eventuali residui di liquido di raffreddamento dalle preforme 2 in modo tale da favorirne l’asciugatura.
I mezzi promotori di rotazione 51 comprendono una pluralità di dispositivi promotori di rotazione 52, ciascun dispositivo promotore di rotazione 52 essendo operativamente associato ad un corrispondente elemento di movimentazione 25.
Ciascun dispositivo promotore di rotazione 52 comprende un attuatore 53, ad esempio un attuatore pneumatico, che comanda una cremagliera 54 impegnantesi con una ruota dentata 55 prevista ad una estremità 56 di un elemento allungato 57 ricevuto in una sede 58 ricavata nell’albero 39.
Ad una ulteriore estremità 59 dell’elemento allungato 57 è prevista una ruota dentata conica 60 disposta per impegnarsi con ulteriori ruote dentate coniche 61 fissate ad elementi di supporto 62 che supportano gli elementi di presa 27.
Ciascun elemento di supporto 62 è girevolmente ricevuto in un foro 63 ricavato in un blocco 64 fissato all’albero 39.
Durante il funzionamento, quando l’attuatore 53, tramite la cremagliera 54, aziona la ruota dentata 55, l’elemento allungato 57 viene ruotato. In tal modo, la ruota dentata conica 60 comanda le ulteriori ruote dentate coniche 61 così da ruotare le preforme 2 supportate dagli elementi di presa 27, in modo tale che le preforme 2 passino dalla prima configurazione K alla seconda configurazione H.
Successivamente, portando nuovamente l’attuatore 53 in una posizione iniziale è possibile ruotare le preforme 2 supportate dagli elementi di presa 27, in modo tale che le preforme 2 passino dalla seconda configurazione H alla prima configurazione K.
Le preforme 2 possono essere ruotate un desiderato numero di volte mentre il corpo rotante 12 compie un giro attorno all’asse di rotazione R.
In alternativa, i mezzi promotori di rotazione 51 possono non essere previsti. In tal caso, le preforme 2 sono mantenute durante l’intero ciclo di funzionamento in una medesima configurazione operativa.
Ciascun elemento di presa 27 è conformato come una pinza e comprende un primo braccio 78 ed un secondo braccio 79 incernierati ad una appendice 80 del blocco 64. Il primo braccio 78 ed il secondo braccio 79 comprendono una porzione sagomata disposta per avvolgere una porzione della preforma 2, in particolare una porzione posizionata in prossimità di un collare 81 della preforma 2. Il primo braccio 78 ed il secondo braccio 79 sono mutuamente collegati tramite una leva, non raffigurata, in modo tale da compiere uguali spostamenti. Tra il primo braccio 78 ed il secondo braccio 79 sono interposti mezzi elastici, non raffigurati, che mantengono l’elemento di presa 27 in una configurazione chiusa Z, mostrata in Figura 7, nella quale l’elemento di presa 27 trattiene una preforma 2.
Per evitare che, durante la fase di raffreddamento, le preforme 2 si muovano rispetto agli elementi di presa 27 a causa della spinta generata dal liquido di raffreddamento, sul primo braccio 78 e sul secondo braccio 79 sono previste protuberanze, non mostrate, che agiscono come elementi di arresto per le preforme 2 e bloccano le preforme 2 in corrispondenza di una regione di imboccatura, ad esempio in prossimità del collare 81.
Le protuberanze sono conformate in modo tale da non ostacolare la consegna delle preforme 2 agli elementi di presa 27 e la rimozione delle preforme 2 dagli elementi di presa 27.
Al primo braccio 78 è girevolmente supportato un elemento volvente 82 disposto per impegnarsi con una camma, non mostrata, per spostare l’elemento di presa 27 dalla posizione chiusa Z ad una posizione aperta, non mostrata, nella quale una preforma 2 può essere consegnata a, o prelevata da, l’elemento di presa 27. In alternativa, i mezzi elastici possono mantenere l’elemento di presa 27 nella configurazione aperta, e l’elemento volvente 82, cooperando con la camma, può spostare l’elemento di presa dalla posizione aperta alla posizione chiusa Z.
L’elemento volvente 82 aziona direttamente il primo braccio 78 ed aziona il secondo braccio 79 tramite la suddetta leva.
Poiché l’elemento di presa 27 assume la posizione aperta mentre la preforma 2 è inserita tra il primo braccio 78 ed il secondo braccio 79 e successivamente assume la posizione chiusa Z per trattenere la preforma 2 tra il primo braccio 78 ed il secondo braccio 79, sono significativamente ridotti i rischi di danneggiamento della preforma 2 – che essendo formata da materia plastica ancora non del tutto solidificata risulta assai delicata - rispetto al caso di elementi di presa provvisti di bracci fissi. In una versione non raffigurata, l’impianto 1 comprende, al posto della giostra di raffreddamento 7, un dispositivo di raffreddamento provvisto di mezzi di convogliamento comprendenti un convogliatore flessibile, ad esempio un convogliatore a nastro, o a catena, che supporta gli elementi di movimentazione 25 ed avanza le preforme lungo un percorso ad anello. Il convogliatore flessibile supporta mezzi di movimentazione che movimentano le preforme 2 rispetto al convogliatore flessibile, ad esempio mezzi di movimentazione comprendenti elementi di movimentazione 25 del tipo sopra descritto. Anche in questo caso sono previsti un canale di raffreddamento ed un canale di asciugatura che si estendono uno a fianco dell’altro.
Qualora il liquido di raffreddamento ristagnasse all’interno delle preforme 2 potrebbero formarsi indesiderate pellicole, eventualmente cristallizzate, in corrispondenza della superficie interna – che è la superficie più calda - delle preforme 2, tali pellicole influenzando negativamente una successiva fase di espansione delle preforme 2.
In tale contesto, può risultare opportuno che le preforme 2 che si trovano nel canale di raffreddamento 22 siano mantenute per un tempo più lungo possibile nella seconda configurazione H.
Ciò è facilitato dalla conformazione dei mezzi promotori di rotazione 51 che ruotano contemporaneamente tutte le preforme 2 supportate da uno stesso dispositivo di movimentazione 25, cioè sia le preforme 2 che sono nel canale di raffreddamento 22 che la preforma 2 che è nel canale di asciugatura 14.
Secondo una modalità operativa, le preforme 2 sono consegnate agli elementi di presa 27 nella prima configurazione K, sono pressoché immediatamente ruotate per assumere la seconda posizione H ed infine sono nuovamente ruotate per assumere la prima posizione K in prossimità di una zona di carico/scarico.
Tale modalità operativa è particolarmente adatta ad essere impiegata nella versione non raffigurata alla quale si è fatto sopra riferimento, in cui l’involucro 13 presenta una sola interruzione.
Per evitare che le preforme 2 che sono state appena introdotte all’interno del canale di raffreddamento 22 – cioè le preforme più calde e, quindi, più delicate – possano essere danneggiate dai getti di liquido di raffreddamento, è possibile prevedere valvole che limitano, o impediscono, l’emissione del liquido di raffreddamento da parte degli ugelli posizionati in prossimità della suddetta zona di carico/scarico. In particolare, le suddette valvole impediscono che getti di liquido di raffreddamento interagiscano con le preforme 2 mentre le preforme passano dalla prima posizione H alla seconda posizione K. In tal modo, le preforme 2 sono raffreddate soltanto da getti di liquido di raffreddamento diretti sostanzialmente parallelemente ad un asse longitudinale delle preforme, il che consente di limitare il più possibile i rischi di danneggiamento.
Nella zona di carico delle preforme 2 e nella zona di scarico delle preforme 2, per evitare fuoriuscite del liquido di raffreddamento dalla giostra di raffreddamento 7, possono essere previste camere di aspirazione, oppure camere alimentate con fluidi in pressione.

Claims (46)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per raffreddare oggetti (2), comprendente una zona di raffreddamento (10) nella quale un fluido di raffreddamento interagisce con detti oggetti (2), una zona di asciugatura (11) nella quale un fluido di asciugatura interagisce con detti oggetti (2) e mezzi di convogliamento disposti per avanzare detti oggetti (2) attraverso detta zona di raffreddamento (10) e detta zona di asciugatura (11), caratterizzato dal fatto che detta zona di raffreddamento (10) è definita in un canale di raffreddamento (22) e detta zona di asciugatura (11) è definita in un canale di asciugatura (14), detto canale di raffreddamento (22) e detto canale di asciugatura (14) estendendosi uno a fianco dell’altro.
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di convogliamento comprendono un elemento mobile (12) disposto per movimentare detti oggetti lungo un percorso ad anello (P).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 2, in cui detto canale di raffreddamento (22) si estende sostanzialmente per l’intera lunghezza di detto percorso ad anello (P) e detto canale di asciugatura (14) si estende sostanzialmente per l’intera lunghezza di detto percorso ad anello (P).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 2, oppure 3, in cui detto canale di raffreddamento (22) occupa una zona periferica di detto elemento mobile (12).
  5. 5. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui detto canale di asciugatura (14) è disposto in posizione fissa rispetto a detto elemento mobile (12).
  6. 6. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui detto canale di asciugatura (14) circonda almeno parzialmente detto canale di raffreddamento (22).
  7. 7. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 a 6, in cui detto elemento mobile comprende un corpo rotante (12) disposto per ruotare attorno ad un asse di rotazione (R).
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7, in cui detto canale di raffreddamento (22) e detto canale di asciugatura (14) hanno assi longitudinali sostanzialmente coincidenti con detto asse di rotazione (R).
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 8, in cui detto canale di raffreddamento (22) è più vicino a detto asse di rotazione (R) di detto canale di asciugatura (14).
  10. 10. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 a 6, in cui detto elemento mobile comprende un elemento convogliatore flessibile.
  11. 11. Apparato secondo la rivendicazione 10, in cui detto elemento convogliatore flessibile è un elemento convogliatore flessibile a nastro o un elemento convogliatore flessibile a catena.
  12. 12. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 a 11, in cui detti mezzi di convogliamento comprendono inoltre mezzi di movimentazione (24) supportati da detto elemento mobile (12) e disposti per ricevere e movimentare detti oggetti (2) rispetto a detto elemento mobile (2).
  13. 13. Apparato secondo la rivendicazione 12, in cui detti mezzi di movimentazione (24) comprendono una pluralità di elementi di movimentazione (25).
  14. 14. Apparato secondo la rivendicazione 13, in cui detti elementi di movimentazione (25) sono posizionati in una zona periferica di detto elemento mobile (12), lungo detto percorso ad anello (P).
  15. 15. Apparato secondo la rivendicazione 13, oppure 14, in cui ciascuno di detti elementi di movimentazione (25) comprende una pluralità di elementi di presa (27) mobili rispetto a detto elemento mobile (12) in modo tale da spostare detti oggetti (2) da detto canale di raffreddamento (22) a detto canale di asciugatura (14), e viceversa.
  16. 16. Apparato secondo la rivendicazione 15, in cui detto canale di raffreddamento (22) e detto canale di asciugatura (14) comprendono almeno una interruzione (28, 30) in corrispondenza delle quali detti elementi di presa (27) sono azionati per spostare detti oggetti da detto canale di raffreddamento (22) a detto canale di asciugatura (14), e viceversa.
  17. 17. Apparato secondo la rivendicazione 16, in cui, in corrispondenza di detta almeno una interruzione (28), detti elementi di presa (27) ricevono detti oggetti (2) da un dispositivo di alimentazione (6).
  18. 18. Apparato secondo la rivendicazione 16, oppure 17, in cui, in corrispondenza di detta almeno una interruzione (30), detti elementi di presa (27) consegnano detti oggetti (2) ad un dispositivo di prelievo (8).
  19. 19. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 15 a 18, in cui almeno un elemento di presa (27) di detta pluralità di elementi di presa è ricevuto in detto canale di asciugatura (14) ed i rimanenti elementi di presa (27) di detta pluralità di elementi di presa sono ricevuti in detto canale di raffreddamento (22).
  20. 20. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 15 a 19, in cui detto canale di raffreddamento (22) e detto canale di asciugatura (14) sono separati da mezzi a parete (16) provvisti di una feritoia (67) disposta per essere attraversata da una porzione di ciascuno di detti elementi di presa (27).
  21. 21. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 15 a 20, in cui ciascuno di detti elementi di movimentazione (25) comprende un albero (39) girevole rispetto a detto elemento mobile (12) e supportante detti elementi di presa (27).
  22. 22. Apparato secondo la rivendicazione 21, e comprendente inoltre mezzi di azionamento (36) disposti per azionare a rotazione detto albero (39) rispetto a detto corpo rotante (12).
  23. 23. Apparato secondo la rivendicazione 22, in cui detti mezzi di azionamento (36) comprendono mezzi a cilindro (37) aventi uno stelo (41) collegato a detto albero (39) tramite un dispositivo a ruota libera (77).
  24. 24. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 21 a 23, e comprendente inoltre un dispositivo stabilizzatore (65) disposto per controllare la rotazione di detto albero (39).
  25. 25. Apparato secondo la rivendicazione 24, in cui detto dispositivo stabilizzatore (65) comprende una pluralità di elementi pressori (42) disposti in posizione fissa rispetto a detto albero (39), ciascun elemento pressore (42) comprendendo una porzione di impegno (47) disposta per essere ricevuta in un vano (49) di un corpo (48) fissato a detto albero (39).
  26. 26. Apparato secondo la rivendicazione 25, in cui il numero di detti elementi pressori (42) è uguale al numero di detti elementi di presa (27) supportati da detto albero (39).
  27. 27. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 21 a 26, e comprendente inoltre mezzi promotori di rotazione (51) disposti per ruotare detti elementi di presa (27) attorno a rispettivi assi di rotazione disposti sostanzialmente perpendicolarmente rispetto ad un asse longitudinale (T) di detto albero (39).
  28. 28. Apparato secondo la rivendicazione 27, in cui detti mezzi promotori di rotazione (51) comprendono un attuatore (53) che comanda una cremagliera (54) impegnantesi con una ruota dentata (55) prevista ad una estremità (56) di un elemento allungato (57) ricevuto in una sede (58) ricavata in detto albero (39).
  29. 29. Apparato secondo la rivendicazione 28, in cui ad una ulteriore estremità (59) di detto elemento allungato (57) è prevista una ruota dentata conica (60) disposta per impegnarsi con ulteriori ruote dentate coniche (61) fissate ad elementi di supporto (62) che supportano detti elementi di presa (27).
  30. 30. Apparato secondo la rivendicazione 29, in cui ciascuno di detti elementi di supporto (62) è girevolmente ricevuto in un foro (63) ricavato in un blocco (64) fissato a detto albero (39).
  31. 31. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 15 a 30, in cui ciascuno di detti elementi di presa (27) è conformato come una pinza e comprende un primo braccio (78) ed un secondo braccio (79).
  32. 32. Apparato secondo la rivendicazione 31, in cui detto primo braccio (78) e detto secondo braccio (79) sono mutuamente collegati tramite una leva.
  33. 33. Apparato secondo la rivendicazione 31, oppure 32, in cui in porzioni di detto primo braccio (78) e di detto secondo braccio (79) disposte per interagire con detti oggetti (2) sono previste protuberanze che agiscono come elementi di arresto per detti oggetti (2) e bloccano detti oggetti (2), quando detti elementi di presa (27) sono in una posizione chiusa (Z), per impedire che detti oggetti (2) si muovano rispetto a detti elementi di presa (27).
  34. 34. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendete inoltre ugelli (73, 75) disposti per erogare detto fluido di raffreddamento verso detti oggetti (2).
  35. 35. Apparato secondo la rivendicazione 34, in cui detti ugelli (73, 75) sono mobili solidamente a detto canale di raffreddamento (22) in modo tale che ciascun ugello (73, 75) sia affacciato ad un corrispondente oggetto (2).
  36. 36. Apparato secondo la rivendicazione 34, in cui detti ugelli sono disposti in posizione fissa rispetto a detto canale di raffreddamento (22) in modo tale che detti oggetti (2), avanzati da detti mezzi di convogliamento, interagiscano in successione con detti ugelli.
  37. 37. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 34 a 36, in cui detti ugelli comprendono un gruppo di primi ugelli (73) disposti superiormente a detti oggetti (2) ed un gruppo di secondi ugelli (75) disposti inferiormente a detti oggetti (2).
  38. 38. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 34 a 37, e comprendente inoltre mezzi a valvola disposti per controllare la quantità di detto fluido di raffreddamento erogata da detti ugelli (73, 75).
  39. 39. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre mezzi erogatori disposti per erogare detto fluido di asciugatura verso detti oggetti (2).
  40. 40. Apparato secondo la rivendicazione 39, in cui detti mezzi erogatori comprendono mezzi ad ugello.
  41. 41. Apparato secondo la rivendicazione 39, in cui detti mezzi erogatori comprendono aperture di immissione previste in detto canale di asciugatura (14).
  42. 42. Apparato secondo la rivendicazione 40, in cui dette aperture di immissione sono conformate in modo tale da indirizzare un flusso di detto fluido di raffreddamento lungo una direzione opposta alla direzione lungo la quale detti mezzi di convogliamento avanzano detti oggetti (2).
  43. 43. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 39 a 42, in cui detti mezzi erogatori sono disposti in posizione fissa rispetto a detti mezzi convogliatori.
  44. 44. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto fluido di raffreddamento è acqua nebulizzata.
  45. 45. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto fluido di asciugatura è aria.
  46. 46. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti oggetti sono preforme di contenitore (2).
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