ITMO20070239A1

ITMO20070239A1 - "contenitore monodose perfezionato particolarmente per prodotti fluidi"

Info

Publication number: ITMO20070239A1
Application number: IT000239A
Authority: IT
Inventors: Antonio Fontana
Original assignee: Lameplast Spa
Priority date: 2007-07-17
Filing date: 2007-07-17
Publication date: 2009-01-18
Also published as: US20100126990A1; CN101743168B; PL2170711T3; WO2009019527A1; KR101428604B1; ES2398775T3; KR20100031674A; CN101743168A; EP2170711B1; EP2170711A1

Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:

“CONTENITORE MONODOSE PERFEZIONATO PARTICOLARMENTE PER PRODOTTI FLUIDI".

DESCRIZIONE

La presente invenzione si riferisce ad un contenitore monodose particolarmente per prodotti fluidi.

E’ noto, nel campo del confezionamento dei prodotti farmaceutici o cosmetici, realizzare contenitori in materiale polimerico per il confezionamento di prodotti liquidi, viscosi o in polvere.

In particolare, è noto realizzare contenitori adatti al confezionamento di una singola dose di prodotto.

Infatti, un numero sempre crescente di utilizzatori necessita di mantenere una sostanza farmaceutica sigillata nella propria confezione al fine di garantirne l'integrità e l'efficacia, preferendo la praticità del monodose al contenitore multidose.

I contenitori noti comprendono solitamente un corpo cavo allungato che funge da serbatoio per il prodotto.

Ad una delle estremità del corpo è ricavato un collo provvisto di un’apertura da cui fuoriesce il prodotto.

L’altra estremità, nelle prime fasi di confezionamento lasciata aperta, è utilizzata per immettere nel contenitore il prodotto desiderato; a riempimento eseguito, i labbri estremali del corpo vengono avvicinati e uniti insieme con tecniche note nel settore, ad esempio saldatura.

L’apertura per la fuoriuscita del prodotto viene sigillata con mezzi di chiusura associabili rimovibili al contenitore in corrispondenza del collo. In particolare, i mezzi di chiusura devono poter essere riposizionati sull’apertura anche dopo ripetuti utilizzi del contenitore.

Il corpo di contenimento è, inoltre, provvisto di una coppia di alette che sono atte a facilitare la presa del flacone da parte di un utente, e che si prolungano, tra loro diametralmente opposte, dalla superficie laterale esterna del corpo di contenimento.

I flaconi noti possono essere prodotti in singole unità o tra loro associati in serie (stecche); in quest’ultimo caso le alette dei corpi di contenimento di due flaconi successivi sono tra loro associate temporaneamente in corrispondenza di linee di prefrattura predefinite.

Con particolare riferimento ai mezzi di chiusura ed alla loro conformazione in base alle differenti modalità di impiego e di realizzazione, sono note differenti tipologie di flaconi.

Una prima tipologia di flaconi noti prevede, ad esempio, l’impiego di un cappuccio provvisto di una porzione fissata al collo, in fase di stampaggio e lungo zone di rottura prestabilite, ad occludere la bocca di erogazione. II cappuccio comprende inoltre una cavità atta ad alloggiare il collo del flacone, provvista di un elemento otturatore della bocca di erogazione, e inizialmente rivolta all’esterno, dalla parte opposta rispetto alla porzione inizialmente fissata al collo.

Il flacone è aperto per la prima volta distaccando il cappuccio dalla bocca di erogazione in corrispondenza delle zone di rottura e, successivamente all’utilizzo del prodotto, il flacone è richiuso capovolgendo il cappuccio e calzando nella cavità il collo, con il posizionamento dell’elemento otturatore all’interno della bocca di erogazione.

La particolare conformazione del cappuccio porta però alla possibile esposizione della cavità e dell’elemento otturatore ad agenti inquinanti esterni precedentemente al primo utilizzo del flacone, non garantendo pertanto l’integrità del prodotto durante gli impieghi successivi.

Per limitare le possibilità di contaminazione del prodotto, è nota una seconda tipologia di flaconi richiudibili, realizzati in un corpo unico, che comprendono mezzi di chiusura dotati di un elemento otturatore, del tipo di un tappo o simili, inserito a tenuta all’interno della bocca di erogazione, ed elementi deformabili o fratturabili che collegano, senza soluzione di continuità, i mezzi di chiusura al corpo del flacone.

Tali elementi deformabili o fratturabili sono atti a segnalare all’utente la possibile presenza di contaminazioni del prodotto dovute ad eventuali manomissioni e/o all’accidentale apertura del prodotto, svolgendo quindi una funzione di sigilli di sicurezza.

E’ nota, inoltre, una terza tipologia di flaconi, in cui i mezzi di chiusura ed il corpo di contenimento sono realizzati in pezzi separati, successivamente assemblati tra loro.

I mezzi di chiusura di tali flaconi comprendono, generalmente, un’impugnatura provvista di un elemento di otturazione, del tipo di un tappo o simili inseribile a tenuta all’interno della bocca di erogazione, ed un collare anulare fissabile coassiale e ad incastro in corrispondenza del collo del corpo di contenimento.

L’impugnatura è associata rimovibile in corrispondenza della superficie esterna del collare mediante un’opportuna zona indebolita, costituita, ad esempio, da linee di prefrattura, da ponticelli lacerabili, da sezioni trasversali ridotte od altro.

L’impugnatura, il collare ed il tappo sono quindi realizzati in un pezzo unico, separatamente dal corpo di contenimento, ed il collare è successivamente fissato al collo per incastro, con chiusura della bocca di erogazione mediante il tappo.

Questi flaconi noti sono tuttavia suscettibili di ulteriori perfezionamenti. Le piccole dimensioni delle bocche di erogazione, dei cappucci e degli elementi di otturazione, sono infatti motivo di disagio per alcune categorie di utilizzatori.

Ad esempio, ipovedenti o persone anziane che hanno difficoltà a mantenere le mani ferme e sicure possono faticare a ricollocare il cappuccio in modo corretto sul corpo di contenimento per ri-sigillare l’apertura d’erogazione.

Inoltre, possono nascere delle difficoltà anche nel caso in cui il contenitore venga utilizzato per l’autoapplicazione di un collirio; le difficoltà visive conseguenti all’utilizzo del farmaco vanno a complicare la corretta esecuzione della chiusura della bocca di erogazione.

Solitamente infatti, è necessario andare ad inserire un piccolo perno a tenuta nella bocca d’erogazione, un’operazione spesso non agevole per alcune categorie di utilizzatori.

Il compito principale del presente trovato è quello di escogitare un contenitore monodose particolarmente per prodotti fluidi che consenta di essere aperto e richiuso con estrema facilità, pur mantenendo elevati standard igienici e qualitativi.

Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un contenitore monodose particolarmente per prodotti fluidi che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto. Gli scopi sopra esposti sono tutti raggiunti dal presente contenitore monodose perfezionato particolarmente per prodotti fluidi, comprendente un corpo cavo di contenimento di un prodotto fluido, un collo che si estende da detto corpo provvisto di almeno una bocca di erogazione di detto prodotto e mezzi di chiusura che comprendono un'impugnatura che supporta solidale almeno un elemento otturatore di detta bocca di erogazione, un collare anulare disposto su detto collo per interposizione di mezzi di accoppiamento e associabile rimovibile a detta impugnatura lungo zone a frattura prestabilita, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura comprendono almeno una prima porzione filettata atta ad essere associata ad almeno una seconda porzione filettata di detto collo.

Altre caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un contenitore monodose particolarmente per prodotti fluidi, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:

la figura 1 è una vista frontale in esploso di un contenitore secondo il trovato;

la figura 2 è una vista laterale in esploso di un contenitore secondo il trovato;

la figura 3 è una vista in sezione frontale di un contenitore secondo il trovato;

la figura 4 è una vista in sezione laterale di un contenitore secondo il trovato;

la figura 5 è una vista frontale di una pluralità di contenitori secondo il trovato;

la figura 6 è una vista in alzato di una pluralità di contenitori secondo il trovato.

Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un contenitore monodose particolarmente per prodotti fluidi ed impiegabile per il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici e di altro genere. Il contenitore 1 è costituito di uno o più materiali polimerici come ad esempio polietilene o polipropilene, lavorabili e formabili con tecniche note quali stampaggio o iniezione.

Il contenitore 1 comprende un corpo cavo 2 di contenimento di un prodotto fluido, ed un collo 3 che si estende dal corpo cavo 2 provvisto all’estremità di una bocca di erogazione 4.

Il corpo cavo 2, nella particolare forma di realizzazione illustrata nelle figure, ha una forma allungata per consentire l'alloggiamento della desiderata quantità di prodotto fluido e agevolare la successiva chiusura del fondo del contenitore 1 (ad esempio, attraverso la saldatura a caldo dei labbri inferiori).

Il collo 3 è collocato all’estremità non richiudibile del corpo cavo 2, ed è costituito da un primo tratto 5 disposto a contatto con il corpo cavo 2, un secondo tratto 6 di dimensioni inferiori a quelle del primo tratto 5, ed un terzo tratto 7 interposto tra il primo tratto 5 ed il secondo tratto 6.

I tratti 5, 6 e 7 sono, nella particolare forma di realizzazione illustrata nelle figure, cilindrici e coassiali alla bocca 4.

Sull’estremità superiore del secondo tratto 6 è ricavata la bocca di erogazione 4 attraverso cui il fluido viene fatto fuoriuscire dal contenitore 1; utilmente, il diametro ridotto del secondo tratto 6 è atto a favorire il dosaggio controllato del prodotto fluido ad esempio quando è necessaria l'applicazione in gocce.

II contenitore 1 comprende mezzi di chiusura 8 della bocca di erogazione 4 che sono associati rimovibili al corpo cavo 2 in corrispondenza del collo 3, e che comprendono un’impugnatura 9, un elemento otturatore 10, ed un collare anulare 11.

L’impugnatura 9 è sagomata in modo da favorire la presa con le mani dell’utilizzatore e agevolare l’apertura del contenitore 1; nella preferita forma di realizzazione illustrata nelle figure, l’impugnatura 9 è costituita da due facce curvilinee che definiscono una forma allungata atta ad agevolarne l’utilizzo anche da parte di ipovedenti o anziani.

Non si esclude che l’impugnatura 9 possa essere realizzata piastriforme, rotondeggiante oppure con porzioni sia piane sia rotondeggianti.

Non si esclude neppure che l’impugnatura possa comprendere degli elementi di aggrappaggio, come ad esempio delle alette orizzontali per facilitare l’applicazione della forza necessaria alla sua rimozione.

L'elemento otturatore 10 consiste in un perno cilindrico verticale o in un corpo cilindrico che è supportato solidale dall’impugnatura 9 in una posizione coassiale rispetto alla bocca di erogazione 4, nella quale è atto ad essere inserito ermeticamente quando i mezzi di chiusura 8 sono nella configurazione di serraggio del contenitore 1.

In particolare, l'elemento otturatore 10 sigilla la bocca di erogazione 4 inserendosi nel secondo tratto 6 del collo 3.

Il collare anulare 11 è associato al collo 3 per interposizione di mezzi di accoppiamento, che, nella forma di realizzazione riportata nelle figure, consistono in mezzi ad incastro 12.

Vantaggiosamente, i mezzi ad incastro 12 sono costituiti da mezzi di bloccaggio 13 e da mezzi di antirotazione 14, la cui combinazione blocca il collare anulare 11 fissandolo al collo 3.

I mezzi di bloccaggio 13 bloccano il collare anulare 11 in una direzione verticale parallela al collo 3, e consistono in una prima sporgenza circolare 15 collocata sul collo 3 accoppiabile in sottosquadro ad una seconda sporgenza circolare 16 ricavata sulla superficie interna del collare anulare 11 , ed in un elemento di battuta 17.

La prima sporgenza circolare 15 e la seconda sporgenza circolare 16 sono coassiali alla bocca di erogazione 4.

L’elemento di battuta 17 è collocato esternamente e trasversalmente al collo 3 in prossimità del primo tratto 5 , inferiormente al collare anulare 11 e coassiale alla bocca di erogazione 4.

In particolare, l’elemento di battuta 17 è realizzato in corpo unico con il corpo cavo 2 ed è provvisto di due rientranze 18 del suo bordo laterale; il collare anulare 11 , inoltre, ha un diametro inferiore rispetto alla dimensioni dell’elemento di battuta 17.

Vantaggiosamente, l’elemento di battuta 17 blocca il collare anulare 11 nel verso non già impedito dall’accoppiamento tra la prima e la seconda sporgenza circolare 15 e 16.

Non si escludono, tuttavia, altre forme di realizzazione in cui i mezzi di bloccaggio 13 consistono in una o più sporgenze del tipo delle sporgenze circolari 15 e 16, collocate sul collo 3 e in aggiunta o in alternativa sul collare anulare 11 , e che siano atte ad associarsi con una rispettiva sede circolare ricavata sul collare anulare 11 quando la sporgenza è sul collo 3 0 viceversa.

1 mezzi di accoppiamento comprendono inoltre i mezzi di antirotazione 14 che sono atti ad impedire la rotazione del collare anulare 11 attorno al collo 3, e consistono in due denti 19 che si protendono verso il basso dalla superficie inferiore del collare anulare 11 e si associano con le due rientranze 18 ricavate sull’elemento di battuta 17.

In alternativa, i mezzi di antirotazione 14 possono consistere anche in uno o più sbalzi, collocati sul collo 3 e sul collare anulare 11 parallelamente al collo 3 che si ingranano reciprocamente, oppure che vanno ad inserirsi in rispettive sporgenze ricavate sul collare anulare 11 quando lo sbalzo è sul collo 3 o viceversa.

Con i primi mezzi di bloccaggio 13 ed i mezzi di antirotazione 14, il collare anulare 11 non può né essere sfilato, né ruotare su se stesso, e viene quindi bloccato sul collo 3; per rimuovere, o per montare correttamente, il collare anulare 11 è necessario applicare una forza sufficiente a vincere il sottosquadro dei primi mezzi di bloccaggio 13.

Non si esclude, tuttavia, che i mezzi di accoppiamento possano essere del tipo ad incollaggio, del tipo a saldatura oppure che il collare anulare 11 sia realizzato in corpo unico con il collo 3.

Vantaggiosamente, l’impugnatura 9 comprende una prima porzione filettata 20 che è atta ad essere associata con una seconda porzione filettata 21 disposta sul collo 3.

La prima porzione filettata 20 è ricavata internamente in un cappuccio 22 contenuto nell’impugnatura 9; la seconda porzione filettata 21 è collocata esternamente sul terzo tratto 7, in una posizione adeguata a ricevere la corrispondente prima porzione filettata 20 quando l’impugnatura 9 viene associata al corpo 2, in modo da produrre la regolare tenuta tra le due parti.

La particolare conformazione dell'impugnatura 9 agevola la chiusura della bocca di erogazione 4, in quanto non è più necessario andare a posizionare l’elemento otturatore 10 esattamente in corrispondenza della bocca di erogazione 4, ma è sufficiente accoppiare il secondo tratto 6 con il cappuccio 22 ottenendo l’otturazione della bocca di erogazione 4 da parte dell’elemento otturatore 10 semplicemente avvitando l’impugnatura 9 sul collo 4.

Inoltre, la chiusura del contenitore 1 così ottenuta è più sicura delle chiusure tradizionali non provviste di filettatura, in quanto l’avvitamento dell’impugnatura 9 sul collo 3 comporta una chiusura ermetica della bocca di erogazione 4 capace di resistere alle eventuali sollecitazioni accidentali che causano spesso la rimozione della chiusura e quindi l’apertura involontaria dei contenitori tradizionali.

Vantaggiosamente, il collare anulare 11 è associato rimovibile all’impugnatura 9 lungo zone a frattura prestabilita che consistono in quattro ponticelli fratturabili 23.

I ponticelli fratturabili 23 sono disposti sulla superficie superiore del collare anulare 11 e si congiungono con la superficie inferiore dell’impugnatura 9. In particolare, i ponticelli fratturabili 23 possono essere collocati su una cornice 24 ricavata attorno al collare anulare 11 , rappresentata nelle figure come due lembi sporgenti dal collare anulare 11 e disposti parallelamente all’impugnatura 9.

II contenitore 1, utilmente, può essere provvisto di una zona 25 di supporto ad informazioni, dati o loghi sotto forma di etichette, incisioni o rilievi, in modo che l’utilizzatore possa facilmente essere informato sul contenuto del contenitore 1 , sulla provenienza o sulla data di scadenza; la zona 25 può ad esempio essere ricavata sul corpo 2 o sull’impugnatura 9. Al momento della prima apertura del contenitore 1 , o in caso di una sua manomissione, i ponticelli fratturabili 23 vengono irreversibilmente lacerati, permettendo all’utilizzatore di rilevare che il prodotto fluido contenuto all’interno potrebbe non aver conservato gli standard qualitativi garantiti dal produttore.

Il contenitore 1 può essere associato in serie ad altri contenitori 1 simili od identici così come illustrato nelle figure 5 e 6, in modo da produrre stecche di lunghezza desiderata, facilmente stoccabili, trasportabili ed utilizzabili. A tale scopo, ogni contenitore 1 è provvisto di una coppia di sporgenze laterali 26 che sono atte ad associarsi con le rispettive sporgenze laterali del contenitore 1 adiacente e fratturabili al momento della separazione.

I contenitori 1 possono essere associati anche tramite apposite linee di prefrattura ricavate lungo il margine esterno dell’impugnatura 9.

Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti.

In particolare si sottolinea il fatto che il contenitore secondo l’invenzione risolve i problemi legati alla difficoltà di richiudere i contenitori di piccole dimensioni, in particolare quando sono utilizzati da particolari tipologie di utenti quali anziani o ipovedenti.

Infatti, la presenza della filettatura facilita le operazioni di posizionamento dell’impugnatura, e assicura la perfetta chiusura e otturazione della bocca di erogazione al fine di preservare al meglio le caratteristiche del prodotto. Inoltre, la presenza di vari accorgimenti quali un collare anulare bloccato sul collo del flacone e mezzi di controllo dell’integrità del prodotto, rendono il contenitore adatto a soddisfare le esigenze di ogni utilizzatore e a superare gli esigenti standard qualitativi richiesti ai contenitori di prodotti fluidi quali farmaci o cosmetici.

II trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.

Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.

In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims

RIVENDICAZIONI 1 ) Contenitore monodose perfezionato particolarmente per prodotti fluidi, comprendente un corpo cavo di contenimento di un prodotto fluido, un collo che si estende da detto corpo provvisto di almeno una bocca di erogazione di detto prodotto e mezzi di chiusura che comprendono un’impugnatura che supporta solidale almeno un elemento otturatore di detta bocca di erogazione, un collare anulare disposto su detto collo per interposizione di mezzi di accoppiamento e associabile rimovibile a detta impugnatura lungo zone a frattura prestabilita, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura comprendono almeno una prima porzione filettata atta ad essere associata ad almeno una seconda porzione filettata di detto collo.
2) Contenitore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto collo comprende almeno un primo tratto sostanzialmente cilindrico disposto in prossimità di detto corpo coassiale a detta bocca ed almeno un secondo tratto sostanzialmente cilindrico di dimensioni inferiori rispetto a detto primo tratto, disposto in prossimità di detta bocca e sostanzialmente coassiale a detto primo tratto.
3) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto collo comprende un terzo tratto sostanzialmente cilindrico interposto tra detto primo tratto e detto secondo tratto.
4) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione filettata è collocata sulla superficie esterna di detto terzo tratto.
5) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione filettata è disposta su detta impugnatura.
6) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento sono del tipo ad incastro.
7) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi ad incastro comprendono primi mezzi di bloccaggio di detto collare anulare lungo una direzione sostanzialmente parallela a detto collo.
8) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di bloccaggio comprendono almeno una prima sporgenza circolare collocata esternamente su detto primo tratto e che è accoppiabile ad almeno una seconda sporgenza circolare sostanzialmente coassiale a detta bocca ricavata sulla superficie interna di detto collare anulare.
9) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima sporgenza circolare è accoppiabile ad almeno una sede circolare ricavata sulla superficie interna di detto collare anulare.
10) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda sporgenza circolare è accoppiabile ad almeno una sede circolare ricavata in prossimità di detta prima zona.
11 ) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di bloccaggio comprendono almeno un elemento di battuta provvisto di almeno una rientranza laterale e disposto esternamente e trasversalmente a detto primo tratto, inferiormente a detto collare anulare e sostanzialmente coassiale a detta bocca.
12) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di battuta è realizzato in corpo unico con detto collo.
13) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi ad incastro comprendono mezzi di antirotazione di detto collare anulare su detto collo.
14) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di antirotazione comprendono almeno un dente che si estende inferiormente da detto collare anulare e che è associabile a detta rientranza ricavata su detto elemento di battuta.
15) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di antirotazione comprendono almeno un incavo ricavato parallelo su detto collo ed associabile ad almeno un rispettivo sbalzo disposto su detto collare anulare.
16) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di antirotazione comprendono almeno uno sbalzo disposto parallelo su detto collo ed associabile ad almeno un rispettivo incavo ricavato su detto collare anulare.
17) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta impugnatura è conformata sostanzialmente piastriforme.
18) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta impugnatura comprende almeno una faccia esterna sostanzialmente piana.
19) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta impugnatura comprende almeno una faccia esterna sostanzialmente curviforme.
20) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta impugnatura comprende due facce esterne sostanzialmente curviformi associate solidali ad un cappuccio che comprende detto elemento otturatore e detta prima porzione filettata.
21) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta impugnatura comprende almeno un elemento di aggrappaggio sostanzialmente orizzontale.
22) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento otturatore comprende almeno un perno sostanzialmente cilindrico inseribile a tenuta in detta bocca in prossimità di detto secondo tratto.
23) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto collare anulare comprende una cornice ricavata attorno ad almeno un settore della sua faccia superiore.
24) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette zone a frattura prestabilita comprendono almeno un ponticello fratturabile interposto tra detta impugnatura e detto collare anulare.
25) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto ponticello è disposto su detta cornice.
26) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti ponticelli sono quattro.
27) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detto corpo e detta impugnatura comprende almeno una zona di supporto ad informazioni, dati o loghi.
28) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento sono del tipo ad incollaggio.
29) Contenitore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento sono del tipo a saldatura.
30) Stecca di contenitori monodose particolarmente per prodotti fluidi, che comprendono un corpo cavo di contenimento di un prodotto fluido, un collo che si estende da detto corpo provvisto di almeno una bocca di erogazione di detto prodotto e mezzi di chiusura che comprendono un’impugnatura che supporta solidale almeno un elemento otturatore di detta bocca di erogazione, un collare anulare disposto su detto collo per interposizione di mezzi di accoppiamento e associabile rimovibile a detta impugnatura lungo zone a frattura prestabilita, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di chiusura comprendono almeno una prima porzione filettata atta ad essere associata ad almeno una seconda porzione filettata di detto collo.