ITMO20060199A1 - Dispositivo per la rotazione di un manubrio di bicicletta in posizione di parcheggio - Google Patents

Dispositivo per la rotazione di un manubrio di bicicletta in posizione di parcheggio Download PDF

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ITMO20060199A1
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    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62KCYCLES; CYCLE FRAMES; CYCLE STEERING DEVICES; RIDER-OPERATED TERMINAL CONTROLS SPECIALLY ADAPTED FOR CYCLES; CYCLE AXLE SUSPENSIONS; CYCLE SIDE-CARS, FORECARS, OR THE LIKE
    • B62K21/00Steering devices
    • B62K21/18Connections between forks and handlebars or handlebar stems
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
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Description

DISPOSITIVO PER LA ROTAZIONE DI UN MANUBRIO DI BICICLETTA IN POSIZIONE DI PARCHEGGIO
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
L’invenzione si inserisce nel settore tecnico dei dispositivi accessori per biciclette.
In particolare, l’invenzione riguarda un dispositivo che permette di ridurre l’ingombro trasversale massimo di una bicicletta quando la stessa viene parcheggiata, rimessata, caricata su un veicolo, ecc.
Come noto, le biciclette nuove che sono spedite dalla fabbrica, ad esempio in relativi scatoloni di cartone, sono preparate al fine di occupare il minor spazio possibile, soprattutto in direzione trasversale.
Per ottenere ciò si ricorre a due accorgimenti, normalmente utilizzati abbinati: 1) si dispone il manubrio parallelo alla ruota anteriore ed al telaio;
2) si montano i pedali rovesciati sulle rispettive pedivelle, in modo che siano rivolti verso l’interno anziché verso l’esterno.
Una volta che la bicicletta viene messa in uso, con i pedali al loro posto ed il manubrio ortogonale alla ruota anteriore, il suo ingombro assume i valori conosciuti, in cui il massimo, in direzione trasversale, è dato dal manubrio. L’ingombro del manubrio diventa perciò l’impaccio principale che si presenta quando si parcheggia la bicicletta, ad esempio in appoggio contro una parete, in una rastrelliera porta-biciclette, in un androne, in una rimessa e simili.
In tutte queste situazioni è evidentemente impensabile, per ridurre l’ingombro nell'intervallo della sosta, di allentare la vite che serra la “pipa” del manubrio al cari n otto di sterzo, piegare il manubrio per portarlo parallelo alla ruota anteriore e ripetere l’operazione all’inverso per rimettere tutto a posto prima di ripartire. Analoga necessità si presenta qualora la bicicletta deve essere caricata su un veicolo, sia all’interno che all’esterno del medesimo; in molti casi può risultare indispensabile procedere con la piegatura del manubrio, previo allentamento della relative vite di serraggio, nonostante la scomodità dell’operazione e del successivo ripristino.
Scopo della presente invenzione è perciò quello di proporre un dispositivo per la rotazione del manubrio in posizione di parcheggio, da inserire tra il cannotto di sterzo e lo stesso manubrio, che permetta di orientare quest’ultimo rapidamente, e con facilità, dalla posizione d'uso, perpendicolare alla ruota anteriore, ad una di parcheggio, parallela alla stessa, riducendo in tal modo l’ingombro massimo della bicicletta in sosta.
Un altro scopo dell’invenzione riguarda la volontà di ottenere un dispositivo in cui la posizione d’uso sia stabilizzata con sicurezza per impedire pericolose rotazioni accidentali durante la marcia.
Ancora uno scopo dell’invenzione è quello di proporre un dispositivo facilmente installabile, sia sulle biciclette di nuova produzione che su quelle già in commercio.
Un ulteriore scopo dell’invenzione consiste nel proporre un dispositivo previsto per essere equipaggiato di una serratura atta a bloccare la posizione di parcheggio, in modo che il dispositivo medesimo svolga anche funzione di antifurto.
Le caratteristiche dell’invenzione saranno rese più evidenti nella seguente descrizione di possibili forme di realizzazione del dispositivo in oggetto, i accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
• la Fig. 1 illustra, in vista laterale, una prima forma di realizzazione del dispositivo ed una porzione del cannotto di sterzo di una bicicletta a cui è associato;
• la Fig. 2 illustra una sezione verticale del dispositivo, secondo il piano IMI di Fig. 1 ;
• la Fig. 3 illustra un dettaglio del dispositivo, nella stessa vista di Fig. 2, in una diversa posizione operativa;
• la Fig. 4 illustra lo stesso dettaglio di cui alla Fig. 3, secondo una variante costruttiva;
• la Fig. 5 illustra, in prospettiva, una vista parziale di una bicicletta il cui manubrio, provvisto del dispositivo di Fig. 1 , è ruotato in posizione di parcheggio;
• la Fig. 6 illustra, in vista laterale, il dispositivo di Fig. 1 con associati organi a chiave;
• la Fig. 7 illustra una sezione del dispositivo secondo il piano VII-VII di Fig. 6; • la Fig. 8 illustra, in vista laterale sezionata, una seconda forma di realizzazione del dispositivo;
• la Fig. 9 illustra una sezione del dispositivo secondo il piano IX-IX di Fig. 8. Con riferimento alle figure da 1 a 7, è stato indicato complessivamente con 100 il dispositivo in oggetto, in una prima forma di realizzazione.
Il dispositivo 100 comprende un primo elemento 10, costituito da un cestello 11 a cui è superiormente resa solidale una bussola 12.
Il cestello 11 è provvisto inferiormente di un manicotto coassiale 110 atto ad inserirsi nel cannotto di sterzo 2 di una bicicletta 1, al quale viene amovibilmente bloccato mediante noti mezzi comprendenti una vite 5, inserita in un foro assiale 111 del cestello 11 ed atta ad impegnare un blocchetto tronco-conico 6, situato all'estremità inferiore del manicotto 110 e previsto per forzare sullo stesso, in seguito alla rotazione della vite 5, per dilatarlo e premerlo contro la parete interna del cannotto di sterzo 2 (Fig. 2).
Il cestello 11 definisce internamente una sede cilindrica 113, con la quale si accoppia un codolo 120 previsto inferiormente nella bussola 12, la cui parte superiore, sporgente al disopra del cestello 11 , è costituita da un mozzo troncoconico 121 avente il diametro minore rivolto in alto.
Il cestello 11 è lateralmente interessato da quattro fori 112, disposti radiali a 90° l’uno dall’altro, allineati alla stessa altezza e destinati a risultare corrispondenti ad altrettanti fori filettati 122 previsti nel codolo 120.
Il bloccaggio della bussola 12 al cestello 11 è realizzato mediante viti a brugola 13, che transitano attraverso i fori 112 e si impegnano con i corrispondenti fori filettati 122; le teste 13A delle viti 13 vengono a trovarsi all’esterno del cestello 11, aderenti a questo.
La bussola 12 presenta, vantaggiosamente, un foro assiale 123 di diametro tale da consentire l'inserimento della citata vite 5 e la manovra di questa con apposito attrezzo; in tal modo è possibile montare e smontare l’elemento 10 dal cannotto di sterzo 2 senza dover separare la bussola 12 dal cestello 11.
Su detti cestello 11 e bussola 12 viene calzato un secondo elemento 20, al quale è reso solidale un noto organo di collegamento 30 (cosiddetta “pipa”) atto a supportare il manubrio 3 di detta bicicletta 1 (Figg. 1, 5).
Il secondo elemento 20 è costituito da un barilotto, al cui interno sono previst - una porzione cilindrica inferiore 21 di diametro tale da accoppiarsi senza interferenza con l’esterno di detto cestello 11 ;
- una porzione tronco-conica centrale 22, destinata ad accoppiarsi con detto mozzo tronco-conico 121 ;
- una porzione cilindrica superiore 23 atta a definire una battuta frontale 24, nella zona di raccordo con detta porzione tronco-conica centrale 22.
Il primo elemento 10 comprende, infine, un piattello 50, fissato amovibilmente alla sommità della bussola 12 mediante un gambo filettato 51 , destinato ad impegnarsi in una corrispondente filettatura prevista nel foro assiale 123.
Il piattello 50 presenta un diametro pressoché uguale a quello massimo del barilotto 20, e definisce uno spallamento inferiore 52 atto ad impedire la fuoriuscita di quest’ultimo, oltre che destinato a funzioni di cui si dirà in seguito. Tra i citati primo e secondo elemento 10, 20 sono previsti organi di snodo 40, atti a consentire una rotazione relativa tra gli stessi elementi 10, 20, con la definizione di almeno due prestabilite posizioni, di cui una d’uso M, nella quale il manubrio 3 è disposto perpendicolarmente alla ruota anteriore 4 della citata bicicletta 1 , ed una di parcheggio P, in cui lo stesso manubrio 3 è disposto pressoché parallelo a detta ruota 4.
Gli organi di snodo 40 sono definiti da quattro intagli 41 a “V" rovesciata, realizzati nella testata inferiore 25 del barilotto 20, a 90° uno dall’altro, e destinati ad accoppiarsi con le corrispondenti teste 13A delle viti 13, per l’azione di organi elastici 42 atti a premere verso il basso il barilotto 20.
Gli organi elastici 42 sono costituiti da una molla elicoidale, disposta in corrispondenza della porzione cilindrica superiore 23, riscontrata, inferiormente, dalla detta battuta frontale 24 e, superiormente, dal citato spallamento 52.
Il barilotto 20, nella sua posizione più bassa (Figg. 1 e 2), presenta la sua porzione tronco-conica centrale 22 a battuta sul mozzo tronco-conico 121 e, contemporaneamente, gli intagli 41 a riscontro delle teste 13A delle viti 13, cosicché il barilotto 20 medesimo risulta vincolato alla rotazione rispetto alla bussola 12 ed al cestello 11.
Ruotando il manubrio 3 e tenendo ferma la sterzatura della ruota anteriore 4, ad esempio con un piede oppure servendosi di un appoggio esterno, il barilotto 20 è forzato a sollevarsi, rispetto all’insieme cestello-bussola, a causa del disimpegno tra le teste 13A e gli intagli 41, contrastato elasticamente dalla molla 42, ottenendo così il distacco della porzione tronco-conica centrale 22 dal mozzo tronco-conico 121.
Al raggiungimento dei 90° di rotazione del manubrio 3, il barilotto 20 scatta automaticamente nella posizione abbassata, con gli intagli 41 a riscontro delle teste 13A delle viti 13 e la porzione tronco-conica centrale 22 a battuta sul mozzo tronco-conico 121.
Con la semplice procedura descritta è possibile passare velocemente dalla citata posizione d'uso M a quella di parcheggio P e viceversa; con la forma di realizzazione di cui sopra, è possibile ruotare il manubrio 3 in posizione di parcheggio indifferentemente verso sinistra (Fig. 5) oppure verso destra, secondo la convenienza.
L’accoppiamento conico tra barilotto 20 e mozzo 121, premuto dall’azione della molla 42 e, durante l’uso della bicicletta 1 , dal peso del conducente trasferito sul manubrio 3, consente di azzerare eventuali giochi radiali, così da rendere assolutamente rigido il collegamento tra lo stesso manubrio 3 e la ruota 4, al pari di una bicicletta priva del dispositivo 100.
Per garantire in modo assoluto la sicurezza del dispositivo 100, principalmente nella posizione d’uso M, sono previsti mezzi di bloccaggio 60, atti ad impedire il sollevamento del barilotto 20 dalla posizione in cui le teste 13A delle viti 13 sono alloggiate negli intagli 41.
In una prima variante realizzativa di detti organi di bloccaggio 60 (Figg. 2 e 3), il piattello 50 presenta il gambo filettato 51 costituito da due parti 51 A, 51 B, rispettivamente prima e seconda, accoppiate telescopicamente e mutuamente vincolate mediante due noti grani con sfera elastica 61 , fissati radialmente a detta prima parte 51A e destinati ad impegnarsi in due piste elicoidali 62, realizzate nella seconda parte 51 B e provviste, alle rispettive estremità, di sedi 63 atte a stabilizzare le posizioni delle sfere elastiche 61 .
Con una rotazione, in un senso o nell’altro, del piattello 50, si definisce per lo stesso una posizione aperta H (Fig. 2), in cui lo spallamelo 52 è scostato dalla sommità del barilotto 20, ed una chiusa K (Fig. 3), in cui il medesimo spallamento 52 è a ridosso del barilotto 20; in quest’ultima situazione è impedito il sollevamento del barilotto 20 e quindi la rotazione del manubrio 3 rispetto alla ruota anteriore 4.
Analogo risultato si ottiene con una seconda variante realizzativa di detti organi di bloccaggio 60 (Fig. 4), in cui le due posizioni H e K sono ottenute con semplice svitamento ed avvitamento del gambo filettato 51 rispetto alla filettatura prevista nel foro 123, opportunamente estesa.
Detta seconda variante è di azionamento più lento ma molto più economica nella costruzione; l’adozione di una o l’altra soluzione dipenderà, quindi, esclusivamente da scelte commerciali.
Il dispositivo 100 appena descritto può essere vantaggiosamente equipaggiato di mezzi a chiave 150, atti a bloccare la rotazione del medesimo dispositivo 100 dalla posizione di parcheggio P a quella d’uso M, così da svolgere anche funzioni di antifurto per la bicicletta 1 quando viene lasciata incustodita.
Nelle Figg. 6 e 7 è illustrata una possibile, ma non esclusiva, forma realizzativa dei mezzi a chiave 150, in cui è previsto un settore circolare 151, reso solidale al cestello 11 , al disotto dei fori 112, e dotato di tre tacche 152, disposte a 90° una dall’altra, con quella centrale allineata alla posizione d’uso M del manubrio 3 e con le due laterali rispettivamente allineate con le posizioni di parcheggio P definite con la rotazione dello stesso a destra o a sinistra.
Con dette tacche 152 è atto ad impegnarsi un gancio rotante 153 associato ad una serratura 154 prevista nel citato organo di collegamento 30.
I mezzi a chiave 150 di cui sopra sono atti a bloccare sia le posizioni di parcheggio P che quella d’uso M; in quest’ultima il bloccaggio ha le stesse finalità di sicurezza descritte a proposito della posizione chiusa K del piattello 50, pertanto la presenza dei mezzi a chiave 150 rende superflua quella dei mezzi di bloccaggio 60 precedentemente descritti.
In tal caso, perciò, è possibile utilizzare un piattello 50 semplificato, non illustrato, in cui sia definita solamente la sua posizione aperta H.
Nelle Figg. 8 e 9 è illustrata una seconda forma di realizzazione del dispositivo 200, meccanicamente meno raffinata della prima ma più economica rispetto a questa.
In questa forma di realizzazione, il primo elemento 10 è costituito da un cestello 211, provvisto inferiormente di un manicotto coassiale 210 atto ad inserirsi nel cannotto di sterzo 2, al quale viene bloccato con gli stessi mezzi di cui si è detto a proposito della prima forma di realizzazione del dispositivo.
Il cestello 211 conforma, alla base, un collare 212, atto a costituire l’appoggio inferiore per il secondo elemento 20, a sua volta costituito da un cilindro 220 previsto per essere calzato sul medesimo cestello 21 1 , mediante interposizione di relativi organi di snodo 240 atti a consentire una rotazione relativa tra i due. Il cilindro 220, al quale è reso solidale il citato organo di collegamento 30 destinato ad accoppiarsi con il manubrio 3, è tenuto superiormente da un tappo 250 amovibilmente bloccato al cestello 211.
I detti organi di snodo 240 comprendono una boccola 241 , interposta tra il cestello 211 ed il cilindro 220, nonché anelli di rasamente 242, previsti inferiormente al cilindro 220, tra questo ed il collare 212 e superiormente, tra lo stesso cilindro 220 ed il tappo 250; la boccola 241 e gli anelli di rasamente 242 sono opportunamente dimensionati per consentire una rotazione senza giochi né assiali né radiali.
Tra il cilindro 220 ed il cestello 211 sono previsti organi di bloccaggio 260, atti a definire e stabilizzare le citate posizioni d'uso M e di parcheggio P del manubrio 3, comprendenti almeno due fori svasati 261 , realizzati nella superficie laterale esterna del cilindro 220 a 90° l’uno dall’altro, allineati alla stessa altezza e destinati ad essere impegnati, alternativamente, da un puntale 262 associato al cestello 211 ; nell'esempio illustrato sono previsti tre fori 261 , di cui quello centrale allineato con detto organo 30.
II puntale 262 è filettato ed è impegnato in un foro filettato 214 realizzato in un’aletta 213 che si erge dal collare 212; lo stesso puntale 262 è provvisto di un pomello 263 che ne permette una comoda manovra per ruotarlo in un senso o nell’altro, rispettivamente per inserirlo ed estrarlo dal foro svasato 261 di vol in volta corrispondente, così da stabilizzare la posizione del cilindro 220 rispetto a quella del cestello 211.
Con il puntale filettato 262 impegnato nel foro svasato 261 centrale, come nelle figure allegate, viene stabilizzata la citata posizione d’uso M del manubrio 3. Agendo sul pomello 263 si svita il puntale filettato 262 per disimpegnarlo dal foro svasato 261 centrale e consentire la rotazione, in un senso o nell’altro, del cilindro 220 e dell’associato manubrio 3, per portare quest’ultimo in una delle dette posizioni di parcheggio P, che vengono stabilizzate dall’impegno dello stesso puntale 262 con il corrispondente foro svasato 261 laterale.
Naturalmente le forme di realizzazione descritte sono solo alcune di quelle possibili per raggiungere il medesimo scopo indicato, ossia permettere la rapida rotazione del manubrio dalla posizione d’uso a quella di parcheggio e viceversa, con gli evidenti vantaggi conseguenti alla riduzione dell’ingombro massimo della bicicletta in sosta.
Il dispositivo proposto, sia nella prima che nella seconda forma di realizzazione, può essere facilmente installabile sia sulle biciclette di nuova produzione che su quelle già in commercio.
E’ doveroso evidenziare come la detta rotazione del manubrio non sia ostacolata dai cavi di comando dei freni e/o del cambio, in quanto la loro lunghezza standard è di norma sufficiente ad evitare impedimenti in tal senso; tuttavia è possibile che in casi particolari possa essere necessario allungare uno o più di detti cavi, con un intervento semplice ed economico.
Nelle forme di realizzazione descritte è stata posta molta cura per ottenere un dispositivo sicuro durante l'uso normale della bicicletta e, al tempo stesso, privo di fastidiosi giochi tra il manubrio e lo sterzo.
Un ulteriore vantaggio si ottiene quando il dispositivo è equipaggiato della serratura atta a bloccare la posizione di parcheggio, rendendo impossibile, o quanto meno molto disagevole, l’uso della bicicletta: la funzione di antifurto che si ottiene non è sostitutiva delle catene usate per ancorare la bicicletta ad un corpo fisso, ma può esserlo nei confronti dei normali lucchetti bloccaruote, soprattutto nelle brevi soste.
Il dispositivo in oggetto è realizzabile, in ogni caso, con costi contenuti, sicuramente adeguati sia ai vantaggi offerti che al tipo di clientela e di prodotto a cui si rivolge; per ottenere un maggiore potenziale di vendita è naturalmente prevista la commercializzazione di più versioni, differenziate per caratteristiche, raffinatezza costruttiva e prezzo.
Si intende comunque che quanto sopra detto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali modifiche di dettaglio, oppure varianti della forma di realizzazione del dispositivo si considerano sin d'ora rientranti nel medesimo ambito protettivo definito dalle sottoriportate rivendicazioni.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per la rotazione di un manubrio di bicicletta in posizione di parcheggio, caratterizzato dal fatto di comprendere: un primo elemento 10, reso solidale al cannotto di sterzo 2 di detta bicicletta 1; un secondo elemento 20, reso solidale a detto manubrio 3 mediante un organo di collegamento 30; organi di snodo 40, 240, interposti tra i citati primo e secondo elemento 10, 20, atti a consentire un movimento relativo di questi ultimi per definire almeno due posizioni, rispettivamente d’uso M, in cui detto manubrio 3 è disposto perpendicolarmente alla ruota anteriore 4 della citata bicicletta 1 , e di parcheggio P, in cui lo stesso manubrio 3 è disposto pressoché parallelo a detta ruota 4; mezzi di bloccaggio 60, 260, associati a detti organi di snodo 40, 240, atti a stabilizzare le citate posizioni d’uso M e di parcheggio P del suddetto manubrio 3.
  2. 2) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento 10 è provvisto inferiormente di un manicotto coassiale 110, 210 atto ad inserirsi nel suddetto cannotto di sterzo 2 e ad essere amovibilmente bloccato a quest’ultimo mediante mezzi a vite 5, 6.
  3. 3) Dispositivo secondo la riv. 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento 10 è costituito da un cestello 11 al quale è resa solidale, mediante quattro viti 13 a brugola disposte radialmente a 90° l'una dall’altra, una bussola 12, la cui parte superiore, sporgente al disopra dello stesso cestello 11 , definisce un mozzo tronco-conico 121 avente il diametro minore rivolto verso l’alto e destinato ad accoppiarsi con una complementare porzione tronco-conica centrale 22, prevista all’interno di detto secondo elemento 20, il quale è a sua volta costituito da un barilotto atto a calzare i medesimi cestello 11 e bussola 12, con quest’ultima recante alla sommità un piattello 50 rimovibile, provvisto di uno spallamento 52 atto a contenere superiormente detto barilotto 20.
  4. 4) Dispositivo secondo la riv. 3, caratterizzato dal fatto che detto cestello 11 definisce internamente una sede cilindrica 113 atta a ricevere un codolo 120, previsto inferiormente alla citata bussola 12 ed interessato da quattro fori filettati 122, disposti radiali a 90° l’uno dall’altro, allineati alla stessa altezza e destinati a risultare corrispondenti con altrettanti fori passanti 112 realizzati nel suddetto cestello 11 , con detti fori 112, 122 atti ad essere impegnati dalle citate viti a brugola 13, le cui teste 13A sono posizionate all’esterno di detto cestello 11 , aderenti a questo.
  5. 5) Dispositivo secondo la riv. 2 o 3, caratterizzato dal fatto che la citata bussola 12 di detto primo elemento 10 presenta un foro assiale 123 di diametro tale da consentire l'inserimento e la manovra di uno di detti organi a vite 5, 6.
  6. 6) Dispositivo secondo la riv. 3, caratterizzato dal fatto che all’interno di detto barilotto 20 è prevista una porzione cilindrica inferiore 21 atta ad accoppiarsi senza interferenza con l’esterno del citato cestello 11 .
  7. 7) Dispositivo secondo la riv. 3, caratterizzato dal fatto che detto piattello 50 presenta un diametro pressoché uguale a quello di detto barilotto 20 ed è provvisto di un gambo filettato 51 atto ad impegnarsi con una corrispondente filettatura prevista in un foro assiale 123 di detta bussola 12.
  8. 8) Dispositivo secondo la riv. 1 o 3 o 4, caratterizzato dal fatto che i citati organi di snodo 40 sono definiti da quattro intagli 41 a ”V” rovesciata, realizzati in corrispondenza della testata inferiore 25 del citato barilotto 20, a 90° l’uno dall’altro, e destinati ad accoppiarsi a scatto con le corrispondenti teste 13A delle suddette viti a brugola 13, per l’azione di organi elastici 42 atti a premere verso il basso il medesimo barilotto 20, al raggiungimento di ognuna delle citate posizioni d’uso M e di parcheggio P del manubrio 3, nelle quali la citata porzione tronco-conica centrale 22 del barilotto 20 risulta a battuta sul detto mozzo tronco-conico 121 della bussola 12, con gli stessi intagli 41 atti a disimpegnarsi da dette teste 13A in conseguenza di una rotazione del citato manubrio 3 imposta tenendo ferma la sterzatura di detta ruota anteriore 4, determinando il sollevamento, in contrasto con l’azione di detti organi elastici 42, della citata porzione tronco-conica centrale 22 del barilotto 20 rispetto a detto mozzo troncoconico 121 della bussola 12.
  9. 9) Dispositivo secondo la riv. 3 o 8, caratterizzato dal fatto che detti organi elastici 42 sono costituiti da una molla elicoidale interposta tra una battuta frontale 24, conformata all’interno del citato barilotto 20, e lo spallamelo 52 realizzato in detto piattello 50.
  10. 10) Dispositivo secondo la riv. 8, caratterizzato dal fatto che i citati organi di snodo 40 sono atti a definire due posizioni di parcheggio P, nelle quali detto manubrio 3 risulta ruotato rispettivamente verso destra e verso sinistra.
  11. 11) Dispositivo secondo la riv. 1 o 3 o 8, caratterizzato dal fatto che i citati mezzi di bloccaggio 60 risultano associati a detto piattello 50 e sono atti a definire per lo stesso una posizione aperta H, in cui il citato spallamento 52 è scostato dalla sommità del citato barilotto 20, per consentire a quest’ultimo l’escursione assiale determinata dall’impegno e disimpegno di detti intagli 41 dalle citate teste 13A delle viti 13, ed una posizione chiusa K, in cui il medesimo spallamento 52 è a ridosso del barilotto 20 per impedirne il sollevamento e quindi la rotazione.
  12. 12) Dispositivo secondo la riv. 3 o 8 o 11, caratterizzato dal fatto che il citato piattello 50 è provvisto di un gambo filettato 51, atto ad impegnarsi in una corrispondente filettatura, prevista in un foro assiale 123 realizzato in detta bussola 12, con il medesimo gambo filettato 51 costituito da due parti 51A, 51 B, rispettivamente prima e seconda, accoppiate telescopicamente e mutuamente vincolate mediante due grani con sfera elastica 61, fissati radialmente a detta prima parte 51 A e destinati ad impegnarsi in rispettive piste elicoidali 62 realizzate nella citata seconda parte 51 B e provviste, alle rispettive estremità, di sedi 63 atte a stabilizzare le dette sfere elastiche 61 in corrispondenza delle suddette posizioni H, K del medesimo piattello 50, definite mediante rotazione di detta seconda parte 51 B rispetto alla prima 51 A.
  13. 13) Dispositivo secondo la riv. 3 o 8 o 11, caratterizzato dal fatto che il citato piattello 50 è provvisto di un gambo filettato 51, atto ad impegnarsi in una corrispondente filettatura, prevista in un foro assiale 123 realizzato in detta bussola 12, per definire, in conseguenza del suo avvitamento e svitamento rispetto alla citata filettatura, le dette posizioni H, K del piattello 50.
  14. 14) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto di prevedere mezzi a chiave 150, atti a bloccare il citato movimento relativo tra detti primo e secondo elemento 10, 20 per impedire a persone non autorizzate di orientare il suddetto manubrio 3 dalla posizione di parcheggio P a quella d’uso M.
  15. 15) Dispositivo secondo la riv. 14, caratterizzato dal fatto che detti mezzi a chiave 150 comprendono settore circolare 151, reso solidale a detto primo elemento 10, dotato di una tacca 152 allineata con la citata posizione di parcheggio P ed atta ad essere impegnata da un gancio rotante 153, previsto in una serratura 154 associata a detto secondo elemento 20.
  16. 16) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto di prevedere mezzi a chiave 150, atti a bloccare il citato movimento relativo tra detti primo e secondo elemento 10, 20 per impedire a persone non autorizzate di orientare il citato manubrio 3 dalla posizione di parcheggio P a quella d’uso M, nonché atti a stabilizzare le medesime posizioni in luogo dei suddetti mezzi di bloccaggio 60.
  17. 17) Dispositivo secondo la riv. 16, caratterizzato dal fatto che detti mezzi a chiave 150 comprendono settore circolare 151, reso solidale a detto primo elemento 10, dotato di almeno due tacche 152, disposte a 90° una dall’altra ed allineate, rispettivamente, con la citata posizione di parcheggio P e con quella d’uso M, con le suddette tacche 152 atte ad essere impegnate, alternativamente, da un gancio rotante 153, previsto in una serratura 154 associata a detto secondo elemento 20.
  18. 18) Dispositivo secondo la riv. 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento 10 è costituito da un cestello 211 provvisto, alla base, di un collare 212, atto a costituire l'appoggio inferiore per detto secondo elemento 20, il quale è a sua volta costituito da un cilindro 220 previsto per essere calzato sul medesimo cestello 211, con quest’ultimo recante alla sommità un tappo 250 rimovibile, atto a contenere superiormente detto cilindro 220.
  19. 19) Dispositivo secondo la riv. 1 o 18, caratterizzato dal fatto che i citati organ di snodo 240 sono definiti da una boccola 241 , interposta tra detti cestello 211 e cilindro 220, e da anelli di rasamento 242, previsti inferiormente al citato cilindro 220, tra questo e detto collare 212 e superiormente, tra lo stesso cilindro 220 ed il citato tappo 250.
  20. 20) Dispositivo secondo la riv. 19, caratterizzato dal fatto che detti anelli di rasamento 242 e boccola 241 sono atti ad eliminare giochi assiali e radiali tra i citati cestello 211 e cilindro 220.
  21. 21) Dispositivo secondo la riv. 1 o 18 o 19, caratterizzato dal fatto che i citati mezzi di bloccaggio 260 comprendono almeno due fori svasati 261 , realizzati, alla stessa altezza, nella superficie laterale esterna di detto cilindro 220 a 90° l’uno dall’altro ed allineati, rispettivamente, con la citata posizione di parcheggio P e con quella d’uso M, con i suddetti fori svasati 261 destinati ad essere impegnati, alternativamente, da un puntale 262 filettato, ingranato in un foro filettato 214 previsto in un’aletta 213 che si erge dal citato collare 212.
  22. 22) Dispositivo secondo la riv. 21 , caratterizzato dal fatto che detto puntale 262 è provvisto di un pomello di manovra 263.
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