ITTO20080921A1 - Dispositivo di bloccaggio antifurto per il fissaggio di una ruota al mozzo di un automezzo - Google Patents

Description

"Titolo"

Dispositivo di bloccaggio antifurto per il fissaggio di una ruota al mozzo di un automezzo

DESCRIZIONE

Settore della Tecnica

La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di bloccaggio antifurto per il fissaggio di una ruota al mozzo di un automezzo.

In particolare, l'invenzione si riferisce ad un dispositivo di bloccaggio antifurto in forma di bullone o dado per il fissaggio di una ruota al mozzo di un automezzo.

Sono noti dispositivi di bloccaggio antifurto, realizzati in forma di dadi o bulloni e dotati di boccola girevole folle, che ne impedisce la rotazione con i normali utensili, quali chiavi fisse o regolabili. Per avvitare o svitare detti dadi o bulloni à ̈ necessario pertanto utilizzare un'apposita chiave antifurto, che si impegna nella testa del dado o bullone e che presenta una forma idonea per impegnarsi ed essere ruotata mediante un attrezzo tradizionale, quale appunto una chiave fissa o regolabile.

Arte nota

IT 1.279.160 ed US 3.241.408 mostrano corrispondenti esempi di dispositivi antifurto del tipo suddetto.

Secondo tecnica nota l'accoppiamento fra la chiave antifurto complementare e la testa del dado o bullone avviene mediante l'impegno di una sporgenza sagomata prevista sulla testa della chiave con una corrispondente sede complementare prevista nella testa del dado o bullone antifurto. Alternativamente, Ã ̈ possibile che la sporgenza sia prevista nella testa del dado o bullone e la sede complementare sia ricavata sulla chiave.

Sempre secondo tecnica nota, la sede può assumere la forma di una scanalatura continua variamente sagomata o di una pluralità di fori disordinati.

Ancora secondo la tecnica nota, per impedire che il dado o bullone possano essere ruotati senza l'uso della chiave antifurto complementare à ̈ prevista una boccola, calzata sulla testa del dado o bullone, che può ruotare folle rispetto a detta testa.

Grazie alla presenza della boccola montata folle, cioà ̈ libera di ruotare attorno al corpo del dado o bullone, risulta impossibile afferrare e svitare il dado o bullone dall'esterno con un attrezzo di tipo tradizionale, quale ad esempio una pinza o simile.

In passato sono stati sviluppati dispositivi antifurto del tipo suddetto, dotati di molteplici accorgimenti per aumentarne la sicurezza, in grado di resistere ai comuni tentativi di effrazione.

Ovviamente, qualora fosse possìbile far ruotare la testa del dado o bullone, senza che venga usata la chiave complementare, la funzione antifurto del dispositivo sarebbe vanificata .

Nei dispositivi di tipo noto, questa circostanza si potrebbe verificare, ad esempio, inserendo la punta di uno scalpello o simile utensile nella sede sagomata prevista per la chiave complementare e colpendo lo scalpello tenuto obliquo con un martello o simile.

Come risulta dall'esperienza quotidiana, i dispositivi noti non eliminano completamente questa possibilità di effrazione. Attualmente à ̈ pertanto sentita l'esigenza di disporre di dispositivi antifurto del tipo suddetto, in grado di resistere a tentativi di effrazione sempre più severi, in particolare che possono provocare la rotazione della testa del dado o bullone, con strumenti diversi dalla chiave complementare corrispondente.

Un primo scopo dell'invenzione à ̈ pertanto quello di provvedere un dispositivo di bloccaggio antifurto per il fissaggio di una ruota di un automezzo, in grado di resistere a questi tentativi di effrazione particolarmente severi.

Un altro scopo dell'invenzione à ̈ quello di provvedere un dispositivo antifurto del tipo suddetto, che possa essere realizzato sia in forma di bullone che di dado.

I dispositivi antifurto del tipo suddetto, sono inoltre generalmente sottoposti ad un trattamento di cromatura della testa, per migliorarne l'aspetto estetico.

Detti dispositivi antifurto infatti sono generalmente destinati a sostituire i tradizionali dadi o bulloni che equipaggiano i veicoli e che frequentemente sono cromati per migliorarne l'aspetto estetico, in particolare quando associati a cerchi in lega leggera.

Per sua natura, il trattamento di cromatura, che generalmente segue una fase di ramatura, presenta tuttavia l'inconveniente di non essere in grado di raggiungere perfettamente in profondità la scanalatura antifurto presente sulla testa. A causa di questo inconveniente, il dispositivo antifurto risultante à ̈ pertanto soggetto a ruggine a provocata dall'imperfetta cromatura.

D'altra parte, l'aumento dello spessore dello strato di cromatura, oltre che aumentare proporzionalmente il costo del trattamento, contribuirebbe a promuovere un secondo inconveniente derivante dalla inevitabile variazione e disomogeneità di sezione della scanalatura, di cui occorrerebbe tenere conto nella realizzazione della corrispondente sporgenza sulla chiave complementare.

Poiché, come anzidetto, i dadi o bulloni antifurto sono destinati a sostituire i dadi o bulloni originali, anche solo parzialmente nella serie prevista per ogni cerchio della ruota di un veicolo, à ̈ necessario che detti dadi o bulloni antifurto abbiano sostanzialmente la stessa massa di quelli originali, in modo da non variare l'equilibrio della ruota una volta montati su di essa.

Uno spessore eccessivo dello strato di cromatura, avrebbe pertanto l'inconveniente di modificare sostanzialmente la massa del dado o bullone, con conseguente necessità di compensazione .

Uno scopo ulteriore dell'invenzione à ̈ pertanto quello di fornire una soluzione al problema suddetto, provvedendo un dispositivo antifurto, che possa essere cromato quando necessario e risulti tuttavia resistente alla ruggine.

Non ultimo scopo dell'invenzione à ̈ quello di provvedere un dispositivo antifurto del tipo suddetto, che possa essere realizzato con semplici ed economici adattamenti agli attuali impianti e processi produttivi.

Questi ed altri scopi vengono raggiunti dal dispositivo di bloccaggio antifurto, come rivendicato nelle unite rivendicazioni.

Vantaggiosamente, grazie alla previsione di una flangia scanalata che si estende radialmente attorno alla porzione di guida della chiave complementare, à ̈ possibile disporre la scanalatura in prossimità della superficie del cerchio contro cui fa battuta la testa del dado o bullone, rendendo sostanzialmente più improbabile la rotazione fraudolenta del dispositivo di bloccaggio antifurto.

Grazie a questo accorgimento, il dispositivo antifurto risulta pertanto più affidabile e sicuro rispetto a quelli noti ed offre una più elevata resistenza contro i tentativi di effrazione, anche i più severi.

Inoltre, sempre secondo l'invenzione, la disposizione dei mezzi di impegno per la chiave complementare, sulla flangia radiale, consente di aumentare il braccio di leva con cui opera detta chiave durante la rotazione per bloccare o sbloccare il dispositivo antifurto, riducendo lo sforzo necessario .

Vantaggiosamente, inoltre, grazie alla suddetta disposizione della flangia, Ã ̈ possibile evitarne la cromatura, senza compromettere l'estetica del dado o bullone.

Altrettanto vantaggiosamente, il dispositivo antifurto secondo l'invenzione può essere ottenuto intervenendo in modo semplice ed economico sulle fasi di lavorazione tradizionali. Alcune forme di realizzazione dell'invenzione saranno descritte a titolo d'esempio non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui elementi indicati con uno stesso riferimento numerico sono componenti che hanno stessa o simile funzionalità e costruzione ed in cui:

- la Figura 1A à ̈ una vista in sezione longitudinale del dispositivo, in una prima forma di realizzazione dell ’invenzione;

la Figura 1B Ã ̈ una vista in pianta dall'alto del dispositivo di Figura 1A;

- la Figura 2A Ã ̈ una vista in sezione longitudinale di una chiave antifurto;

- la Figura 2B Ã ̈ una vista in pianta dall'alto della chiave di Figura 2A;

- la Figura 3A Ã ̈ una vista in sezione longitudinale del dispositivo, in una seconda forma di realizzazione dell'invenzione;

la Figura 3B Ã ̈ una vista in pianta dall'alto del dispositivo di Figura 3A.

Con riferimento alle Figure 1A,1B Ã ̈ illustrato un dispositivo di bloccaggio antifurto 3 secondo una prima forma di realizzazione dell'invenzione, realizzato in forma di bullone antifurto e conformato in modo da poter essere difficilmente ruotato con un utensile tradizionale.

Nell'esempio illustrato, il dispositivo antifurto 3 comprende uno stelo 5 in cui à ̈ definita un'estremità filettata esternamente 7 ed una testa 11 dotata di mezzi di impegno 13 per una chiave complementare 9 (Figure 2A,2B) con la quale à ̈ possibile ruotare detto dispositivo 3. Secondo tecnica nota detta chiave 9 comprende un prolungamento assiale esagonale 9a in cui può impegnarsi una chiave fissa.

L'estremità filettata 7 dello stelo 5 à ̈ atta ad impegnarsi nel foro filettato di un mozzo di ruota di un automezzo, per il bloccaggio di un corrispondente cerchione di ruota. A questo scopo sullo stelo 5 à ̈ prevista una porzione circonferenziale di battuta 15, preferibilmente obliqua, estendentesi attorno allo stelo 5 in corrispondenza di una zona di transizione 17, fra detto stelo 5 e detta testa 11.

Secondo l'invenzione, la testa 11 comprende una prima porzione Ila cilindrica opposta a detto stelo 5, estendentesi assialmente e solidale allo stelo 5 del dispositivo 3, ed una seconda porzione llb estendentesi radialmente attorno a detta prima porzione Ila.

Una boccola 19 cieca montata libera di ruotare grazie ad un anello di bloccaggio 21 Ã ̈ inoltre prevista attorno alla porzione Ila della testa 11 per impedire di ruotare detta porzione Ila e, conseguentemente lo stelo filettato 5, con un utensile diverso dalla chiave 9 corrispondente.

Su detta seconda porzione llb, che definisce una corrispondente flangia radiale, sono vantaggiosamente definiti detti mezzi di impegno 13 per la chiave complementare 9 con la quale à ̈ possibile ruotare detto dispositivo 3. Secondo tecnica nota, detti mezzi di impegno 13 sono realizzati, ad esempio, in forma di una o più sedi o scanalature 13a atte a ricevere sporgenze complementari 9b previste sulla testa della chiave antifurto 9 corrispondente.

Secondo l’invenzione, la prima porzione cilindrica Ila, rispetto alla quale detta seconda porzione a flangia llb della testa 11 si estende radialmente, dotata di boccola girevole folle 19, definisce una corrispondente porzione di guida assiale per una cavità assiale 9c prevista nella chiave Più precisamente, detta porzione a flangia llb à ̈ disposta in corrispondenza della zona di transizione 17 e si estende radialmente almeno per una porzione sostanziale e preferibilmente maggiore, della porzione di battuta 15.

Grazie a questa disposizione della porzione a flangia llb, quando il dispositivo antifurto viene bloccato, i mezzi di impegno 13 risultano vantaggiosamente disposti in corrispondenza della zona più prossima al cerchio del veicolo, anziché sulla porzione Ila come nell'arte nota, e in tal modo risulta considerevolmente ridotta la possibilità di impegnare il dispositivo antifurto con utensili diversi dalla chiave 9 corrispondente.

Vantaggiosamente, la lunghezza "di" dello sviluppo assiale di detta porzione a flangia llb à ̈ sensibilmente ridotto rispetto alla lunghezza "d2" dello sviluppo assiale della porzione di guida Ila in modo che risulti altrettanto ridotta la superficie di detta flangia esposta ad eventuali tentativi di effrazione.

Riferendoci ora alle Figure 3A,3B Ã ̈ illustrata una seconda forma di realizzazione dell'invenzione in cui il dispositivo antifurto 3 Ã ̈ realizzato in forma di dado antifurto .

Infatti, benché il dispositivo 3 secondo l'invenzione sia stato finora descritto con riferimento ad un bullone, à ̈ tuttavia possibile realizzare il dispositivo in forma di dado, prevedendo che lo stelo 5, anziché essere dotato di una porzione filettata esternamente sia provvisto di un foro assiale 31, dotato di una porzione filettata 31a, per avvitarsi su uno stelo di un prigioniero filettato previsto, secondo tecnica nota, sul mozzo dell'automezzo.

Vantaggiosamente, secondo questa forma di realizzazione, sarà possibile realizzare il foro 31 sia cieco, che passante, e dotato di una seconda porzione 31b estendentesi nella testa 11 del dispositivo antifurto ed aperta verso l'esterno fino ad incontrare la boccola 19. Detta seconda porzione 31b potrà essere vantaggiosamente sfruttata per ottenere, ad esempio mediante rettifica del diametro o aggiunta di inserti, la massa desiderata del dado antifurto, così da risultare preferibilmente identica a quella del dado originale.

Grazie alla previsione dei mezzi di impegno 13 sulla flangia radiale llb, detto foro 31a,31b potrà essere realizzato passante semplificando così la realizzazione del dispositivo antifurto.

II dispositivo antifurto così come descritto ed illustrato à ̈ suscettibile di numerose varianti e modificazioni, rientranti nello stesso principio inventivo.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI 1.Dispositivo di bloccaggio antifurto (3) per il fissaggio di una ruota al mozzo di un automezzo, realizzato in forma di dado o bullone, comprendente una testa (11) provvista di una porzione di guida (Ila) per una chiave complementare (9) con la quale à ̈ possibile ruotare detto dispositivo e di una porzione (llb) dotata di mezzi di impegno (13) per detta chiave complementare (9), caratterizzato dal fatto che detta porzione (llb) sulla quale sono previsti detti mezzi di impegno (13), si estende radialmente attorno alla porzione di guida della chiave complementare. 2.Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui à ̈ previsto uno stelo (5) filettato esternamente o internamente ed una testa (11) dotata di mezzi di impegno (13) per una chiave complementare (9) con la quale à ̈ possibile ruotare detto dispositivo (3) ed in cui la testa (11) comprende una prima porzione (H a) cilindrica opposta a detto stelo (5), estendentesi assialmente e solidale allo stelo (5) del dispositivo (3), ed una seconda porzione (llb) estendentesi radialmente attorno a detta prima porzione (Ila). 3.Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui detta seconda porzione (llb), definisce una corrispondente flangia radiale, sulla quale sono definiti detti mezzi di impegno (13) per la chiave complementare (9) con la quale à ̈ possibile ruotare detto dispositivo (3). 4 .Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui detta porzione a flangia (llb) à ̈ disposta in corrispondenza di una zona di transizione (17) fra detto stelo (5) e detta testa (11) e si estende radialmente almeno per una porzione sostanziale e preferibilmente maggiore di una porzione di battuta (15) prevista attorno allo stelo (5). 5 .Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui detta porzione a flangia (llb) à ̈ disposta in corrispondenza di una zona di transizione (17) fra detto stelo (5) e detta testa (11). 6 .Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui la lunghezza "di" dello sviluppo assiale di detta porzione a flangia (llb) à ̈ sensibilmente ridotto rispetto alla lunghezza "d2" dello sviluppo assiale della porzione di guida (Ila) in modo che risulti altrettanto ridotta la superficie di detta flangia esposta ad eventuali tentativi di effrazione. 7.Dispositivo secondo una gualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di impegno (13) sono realizzati in forma di una o più sedi o scanalature (13a) atte a ricevere sporgenza/sporgenze complementari (9b) previste sulla testa della chiave antifurto (9) corrispondente . 8.Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ prevista una boccola (19) cieca montata libera di ruotare attorno alla porzione di giuda (Ila) della testa (11) per impedire di ruotare detta porzione di guida (Ila) con un utensile diverso dalla chiave (9) corrispondente . 9 .Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo à ̈ realizzato in forma di bullone antifurto e comprende un'estremità filettata esternamente (7) definita su detto stelo (5). 10.Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui detto dispositivo à ̈ realizzato in forma di dado antifurto e comprende un foro (31) definito in detto stelo (5), detto foro (31) essendo dotato di una porzione filettata (31a) atta ad essere avvitata su uno stelo di un prigioniero filettato previsto, secondo tecnica nota, sul mozzo dell 'automezzo.