ITMI990884A1 - Dispositivo per il controllo della tensione di elementi filiformi in apparecchiature per la produzione di tele o reti intessute in particola - Google Patents

Dispositivo per il controllo della tensione di elementi filiformi in apparecchiature per la produzione di tele o reti intessute in particola Download PDF

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ITMI990884A1
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Gaetano Caccia
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Mec Di Bulgaro S N C Di Caccia
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDÙSTRIALE avente per titolo:
DISPOSITIVO PER IL CONTROLLO DELLA TENSIONE DI ELEMENTI FILIFORMI INCORPORATO IN APPARECCHIATURE PER LA PRODUZIONE DI TELE O RETI INTESSUTE, IN PARTICOLARE REALIZZATE IN MATERIALE METALLICO E/O SINTETICO.
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo per il controllo della tensione di elementi filiformi incorporato in apparecchiature per la produzione di tele o reti intessute, in particolare realizzate in materiale metallico e/o sintetico.
Nel dettaglio l'apparecchiatura incorporante tale dispositivo ha la funzione di tessere tele in materiali quali acciaio, acciaio inox, rame, ottone , bronzo, alluminio, monofili in polietilene, polipropilene, nylon, ecc. per uso tecnico ovvero esemplificativamente tele per rinforzi strutturali, reti di contenimento, filtri o altro.
Com'è noto, le comuni macchine di tessitura impiegate per la fabbricazione di reti o tele o altra struttura piana intessuta constano di un complesso di organi ciascuno dei quali esplica una determinata attività funzionale ai fini dell’intreccio dell'ordito con la trama secondo il disegno richiesto.
Nella parte posteriore dell'apparecchiatura è presente un subbio, generalmente definito da un tamburo cilindrico flangiato, che porta avvolto il filato di ordito destinato ad alimentare il telaio. Proseguendo lungo la direzione di avanzamento dei fili, le apparecchiature di tipo noto presentano un rullo di appoggio destinato a supportare ed a regolare in altezza l'ordito prima del suo intreccio con la trama e successivamente presentano dei quadri porta licci destinati a posizionare opportunamente tra loro ed a diverse altezze i vari fili dell'ordito per permettere ad un nastro con pinza porta trama di attraversare gli stessi per formare l'intreccio. In particolare il movimento dei quadri apre alternativamente il passo dei fili di ordito al fine di permettere il passaggio della trama e di ottenere il desiderato disegno di tela.
Una volta avvenuto il passaggio del nastro porta pinza, un pettine battente, comandato da opportuni cinematismi e/o ingranaggi in modo da spostarsi tra due posizioni angolari differenti in maniera oscillable, sospinge l'ultimo filo di trama inserito contro il precedente al fine di ottenere la corretta geometria, il passo e la fittezza di tela desiderate.
La tela così formata incontra poi un'ulteriore rullo di passaggio atto a determinare l'altezza di uscita del tessuto che viene quindi inviato verso rulli di tiro disposti in maniera atta a conferire allo stesso il desiderato moto e la desiderata velocità di avanzamento.
La rete così realizzata è quindi avvolta attorno ad un aspo di raccolta per poter essere successivamente scaricata dalla macchina.
Precisato quanto sopra con riferimento al funzionamento delle convenzionali apparecchiature di produzione va notato che la velocità con cui i rulli di tiro provocano l’avanzamento della rete e la velocità di svolgimento del subbio determinano la tensione dei fili di ordito.
Chiaramente tale tensione risulta un parametro fondamentale per poter ottenere una rete o tela tessuta di qualità uniforme sia dal punto di vista delle caratteristiche estetiche sia da! punto di vista delle caratteristiche meccaniche.
Va poi ulteriormente precisato che, al fine di mantenere costante la tensione dellordito è necessario variare la velocità di rotazione del subbio in maniera tale da mantenere costante la velocità periferica di svolgimento dei fili di ordito. Infatti per mantenere costante la velocità di alimentazione dell’ordito nella zona di inserzione della trama è necessario mantenere invariata la velocità lineare di svolgimento dell'ordito dal subbio e quindi variare la velocità angolare della subbio stesso al procedere della tessitura (questo poiché variano le dimensioni periferiche del'avvolgimento dei fili attorno al subbio).
La tecnica nota ha cercato di ovviare a questo inconveniente imponendo al subbio velocità di svolgimento preimpostate e legate alla presumibile variazione di dimensioni dell’avvolgimento dei fili di ordìto durante la produzione. In aggiunta, operando in tal maniera, non si ha alcun controllo sull'errore commesso dalla macchina. Pertanto gli eventuali errori tendono ad assommarsi in maniera incontrollabile potendo causare la produzione di tele tessute di qualità scadente.
Tale tecnica provoca continue regolazioni manuali dell'ampiezza dello svolgimento del subbio di ordito.
Non da ultimo va notato che fondamentale risulta la tensione del filo in corrispondenza della zona di inserimento della trama. Diversamente da quanto sarebbe suggerible le apparecchiature di tipo noto rilevano e controllano la tensione dei fili di ordito in corrispondenza di una zona in uscita dal subbio. Generalmente queste due tensioni (in uscita dal subbio ed in ingresso ai quadri) sono diverse tra loro poiché i fili di ordito in uscita dal subbio appoggiano su un rullo di passaggio prima di giungere alla zona di tessitura. Parte della tensione del filo si scarica quindi su questo appoggio ed in particolare la quantità di forza scaricata sul rullo dipende dall'angolo di incidenza sullo stesso dei fili di ordito. Tale angolo è però variabile al variare della quantità di filo avvolta sul subbio e ciò rende pertanto la misurazione della tensione dei fili piuttosto imprecisa.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di ovviare sostanzialmente agli inconvenienti citati.
Uno scopo principale del trovato è quello di fornire una regolazione del tiro dei fili di ordito costante nel tempo al procedere della tessitura in particolare impostando un controllo in anello chiuso sulla tensione dei fili agendo sulla velocità di svolgimento e sulla reazione applicata al subbio dai motore.
Un'ulteriore scopo fondamentale del trovato è quello dì ottenére una regolazione lineare della tensione non dipendente dagli angoli di incidenza dei fili di ordito sui cilindro passafilo.
Questi ed altri scopi, che meglio appariranno nel corso della presente descrizione, sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo per il controllo della tensione di elementi filiformi incorporato in apparecchiature per la produzione di tele o reti intessute, in particolare realizzate in materiale metallico e/o sintetico secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni. Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo per il controllo della tensione secondo la presente invenzione.
Tale descrizione verrà effettuata qui di seguito con riferimento all'unito disegno (figura 1), fornito a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, in cui è mostrato in forma schematica un alzato laterale parzialmente sezionato di una apparecchiatura per la produzione di reti o tele intessute incorporante un dispositivo per il controllo della tensione di elementi filiformi.
Con riferimento alla figura citata con 1 è stata complessivamente indicata una apparecchiatura per la produzione di tele o reti intessute, in particolare realizzate in materiale metallico e/o sintetico, incorporante un dispositivo 2 per il controllo della tensione di elementi filiformi 3.
Com'è possibile notare nell'unita figura 1 , l'apparecchiatura comprende nella sua parte posteriore un subbio di svolgimento 4, preferibilmente costituito da un tamburo cilindrico flangiato che porta avvolti un prefissato numero di elementi filiformi 3 costituenti l'ordito. Il subbio 3 si trova montato rotabilmente su un telaio fisso 5 della macchina. Il moto rotatorio di svolgimento del subbio posteriore 4 è comandato meccanicamente da un motore controllato da un'unità di comando 6 (o microprocessore) tramite interposizione di un pignone, di una corona e di due riduttori calettati al pignone. Proseguendo lungo l'apparecchiatura nella direzione 7 dello svolgimento degli elementi filiformi 3 è presente poi un dispositivo 2 per il controllo della tensione degli stessi elementi 3.
Tale dispositivo 2 presenta una struttura di supporto 8 destinata a sorreggere un corpo di appoggio principale 9 che può essere vantaggiosamente definito da un cilindro di passaggio principale ad asse trasversale, preferibilmente ortogonale, alla direzione di avanzamento 7 degli elementi filiformi 3. In pratica questi ultimi appoggiano su una superficie laterale 9a del cilindro di passaggio stesso.
Sempre associato alla struttura di supporto 8 si può notare poi un corpo di appoggio ausiliario 10 anche esso preferibilmente definito da un cilindro di passaggio ad asse disposto parallelamente all'asse del cilindro di passaggio principale 9.
Il cilindro di appoggio ausiliario 10 si trova disposto in una posizione arretrata rispetto alla cilindro di appoggio principale 9 lungo la direzione di avanzamento 7 degli elementi filiformi 3 e anche esso è predisposto a ricevere in appoggio su una propria superficie laterale 10a gli elementi filiformi 3 destinati a costituire l'ordito della tela o rete da intessere.
In maggiore dettaglio i fili di ordito 3 in uscita dal subbio 4 incontrano una superficie laterale di appoggio 10a del cilindro di passaggio ausiliario 10 e quindi una superficie laterale di appoggio 9a del cilindro di passaggio principale 9.
La particolare disposizione del subbio e dei due cilindri è tale per cui l'angolo a formato con un piano orizzontale 11 dai fili di ordito 3 che si trovano tra il subbio 4 ed il cilindro di passaggio ausiliario 10 varia con continuità via via che l'ordito viene svolto. Infatti al procedere della tessitura diminuiscono le dimensioni radiali dell'avvolgimento 12 incrementando tale angolo a.
Differentemente l'angolo β che i fili di ordito 3 formano con un piano orizzontale 13 nella zona di passaggio tra i due cilindri 9, 10 resta invariato durante tutte le fasi della tessitura poiché resta invariata la posizione relativa tra le superfici di appoggio 9a, 10a degli stessi cilindri 9, 10.
Associato poi alla struttura di supporto 8 sono presenti almeno uno, e preferibilmente due sensori di carico 14 capaci di rilevare almeno una componente di una forza trasmessa degli elementi filiformi 3 al corpo di appoggio principale 9.
In pratica nel loro passaggio sopra la superficie di appoggio 9a del cilindro principale i fili di ordito trasmettono ai cilindro stesso una forza che è diretta perpendicolarmente alla superficie di appoggio. Va notato però che tale componente avrà sempre la medesima direzione poiché l'angolo di incidenza dei fili di ordito rimane invariato.
Nella forma realizzativa della figura 1 si nota come la superficie di appoggio 9a, 10a degli elementi filiformi sul cilindro di passaggio principale ed ausiliario sia definita superiormente rispetto all’asse dei cilindri stessi. Al contrario il sensore di carico 14 coopera con una superficie inferiore 9b e preferibilmente diametralmente opposta rispetto la superficie di appoggio superiore 9a dello stesso cilindro principale 9.
Pertanto o i sensori di carico 14 o celle di carico risentono di una componente della forza trasmessa dai fili di ordito che è sempre legata secondo la medesima legge proporzionale alla tensione dei fili stessi. Nota quindi la forza rilevata dai sensori di carico 14 è nota la tensione dei fili di ordito 3 indipendentemente dalla quantità di ordito presente nel'avvolgimento 12 del subbio 4.
Le celle di carico 14 emettono quindi un segnale di uscita 15, generalmente di tipo elettrico, che viene letto da un opportuna unità di comando 6 o microprocessore la quale agisce su un motore di comando 16 del subbio 4 variandone la velocità di svolgimento così da regolare la tensione degli elementi filiformi 3 stessi.
Il segnale di uscita 15 comanda praticamente (tramite la CPU 6) la velocità di svolgimento e la controreazione del gruppo motoriduttore posteriore 16. In pratica il complesso formato da subbio 4, dispositivo di controllo 2, unità di comando 6 e motore per lo svolgimento 16 creano un anello di controllo in retroazione per la tensione dei fili di ordito 3. Ad ogni variazione della tensione medesima corrisponde una variazione comandata dalla CPU 6 sulla velocità di svolgimento del subbio 4.
Funzione fondamentale del sistema di svolgimento/tiro tessuto è quella di mantenere il passo costante della rete, quindi il numero di inserzioni, e di mantenere una tensione costante della rete/fili di ordito.
Questo deve avvenire soprattutto durante il primo avviamento con l'aiuto di opportune correzioni percentuali di tiro durante le fasi di funzionamento in manuale della macchina (impulsi avanti e impulsi indietro)
Va anche notato che la struttura di supporto 8 (e conseguentemente anche ì cilindri principale ed ausiliario) del dispositivo di controllo 2 della tensione si presenta mobile almeno secondo una direzione sostanzialmente verticale rispetto al telaio fisso 5 dell'apparecchiatura con moto a saliscendi indicato in figura dalla freccia 17. Questo tipo di regolazione permette fondamentalmente di decidere la precisa posizione dei fili di ordito 3 in ingresso alla zona di inserzione 18 della trama.
Subito a valle del dispositivo di controllo 2 è presente la porzione dell'apparecchiatura in cui avviene l'inserimento del filo di trama. In questa zona 18 un nastro porta pinza (non mostrato) traente il filo di trama che entra perpendicolarmente rispetto al piano di figura 1 per intessere la rete o tela. Il nastro porta pinza per inserire la trama deve attraversare l'ordito da una parte all'altra e cioè su tutta l'altezza della rete o tela tessuta; logicamente questo attraversamento può avvenire soltanto nel momento in cui i quadri porta licci 19 hanno distanziato i fili d'ordito 3, con il loro movimento in alto e in basso, in modo da lasciare aperto un varco sufficiente al passaggio della navetta, come rappresentato nella figura 1. L’inserimento della trama si ha nella posizione longitudinale che la navetta ha lungo la macchina, mentre per la formazione del tessuto è ulteriormente necessario portare l’ultimo filo di trama inserito aderente alla trama precedente, ben diritta e tesa, ad angolo retto con i fili di ordito, e questi ultimi devono essere mantenuti nella loro esatta posizione, ben paralleli per ottenere un intreccio perfetto.
Tutti questi compiti sono affidati al complesso della cassa battente 20 anche esso schematicamente rappresentato in figura 1. Detto complesso 20 è formato da un pettine 21 in cui i vani formati nei denti sono atti ad ospitare i fili di ordito. In particolare i fili di ordito devono passare nei vani secondo le precise disposizioni date dal disegno, un filo o più per vano. In tal modo, non solo il pettine 21 può oscillare liberamente, ma tutti i fili vengono mantenuti nell'esatta posizione richiesta dall'intreccio.
Quando il pettine si trova in una posizione angolare arretrata rispetto alla direzione di avanzamento 7 dei fili di ordito 3 (ovvero nella posizione rappresentata in linea continua nella figura) il nastro porta pinza attraversa i fili di ordito inserendo la trama. Una volta effettuata questa operazione una camma 22 comanda ruotando il movimento oscillatorio di un primo braccio 23 che porta ha imperniato ad una sua estremità 23a un secondo braccio 24 girevolmente impegnato alla struttura 25 che sorregge il pettine 21. La struttura 25 che sorregge il pettine 21 è fulcrata in una posizione ribassata 25a in modo che il pettine 21 possa oscillare tra due posizioni angolari limite, una arretrata e l'altra avanzata, su comando della secondo braccio 24.
In pratica coordinando il moto rotatorio della camma 22 con il moto di inserimento della navetta, il pettine 21 è in grado di permettere il passaggio della navetta stessa e quindi l'inserimento della trama e successivamente di spingere l'ultimo filo di trama inserito nella corretta posizione contro il filo di trama precedente.
La tela così formata incontra quindi un rullo di appoggio 26 in uscita, anche esso regolabile in altezza con moto a saliscendi 27 per definire assieme al dispositivo di regolazione 2 l'esatto e desiderato piano di tessitura.
La tela si dirige quindi verso tre ulteriori rulli di tiro 28, 29,1/30 i qali sono anche essi rotabilmente associati al telaio fisso 5 dell'apparecchiatura. Il primo ed il secondo cilindro 28, 29 definiscono una prima luce di passaggio 31 tra le corrispondenti superfici laterali 28a, 29a la quale è destinata ad essere attraversata dalla tela o rete da far avanzare. Anche il secondo ed il terzo cilindro 29, 30 definiscono una luce di passaggio 32 tra le corrispondenti superfici laterali 29a, 30a destinata ad essere anche essa attraversata dalla rete o tela da far avanzare.
Vantaggiosamente il primo ed il terzo cilindro 28, 30 sono indipendentemente o (se opportuno) solidalmente spostabili in avvicinamento/allontanamento dal secondo cilindro 29.
Nella forma di realizzazione illustrata in figura 1, si nota che le direzioni di avvicinamento/allontanamento indicate dalle frecce 33 e 34 avvengono lungo direzioni sostanzialmente orizzontali. Peraltro va notato che il primo di terzo cilindro 28, 30 sono spostabili indipendentemente uno dall'altro e fissabili in posizioni di lavoro relativamente al secondo cilindro 29 in modo da ottenere luci di passaggio 31, 32 con distanza tra le corrispondenti superfici laterali uguali o alternativamente anche differenti.
Questa possibilità di movimentazione oltre a facilitare le operazioni di un inserimento della rete al'avviamento della macchina permettono, grazie alla regolazione indipendente, di potere decidere le dimensioni delle luci di passaggio 31, 32 e conseguentemente fornire una regolazione differenziata delle pressioni e ottimizzare le usure dei materiali costituenti i rulli.
In particolare sarà possibile realizzare dei cilindri di tiro in cui il secondo cilindro 29 è almeno per quanto riguarda la porzione superficiale gommato, mentre il primo ed il terzo cilindro 28, 30 sono cromati.
Il moto di tiro viene generalmente impartito da una motore al secondo cilindro dì tiro 29 e lo stesso e poi collegato agli ulteriori due cilindri tramite una cascata di ingranaggi.
È poi presente associato al telaio fisso 5 un aspo di raccolta 35 destinato all'avvolgimento finale della rete intessuta.
L'invenzione consegue importanti vantaggi.
In primo luogo va notato che grazie alla presenza del dispositivo per il controllo della tensione dei fili di ordito il funzionamento complessivo dell'intera apparecchiatura risulta migliorato. Infatti la tensione dei fili di ordito in ingresso alla zona di inserzione della trama è continuativa mente e costantemente controllata nonché mantenuta al valore desiderato.
Non sono infatti presenti approssimazioni nel controllo, ma lo stesso viene effettuato rilevando istante per istante la tensione scaricata dai fili sul rullo di supporto.
La presenza poi di due cilindri di appoggio dell’ordito impedisce che la cella di carico rilievi variazioni di tensione dei fili legate a variazioni di angolo di incidenza degli stessi. Di conseguenza ogni variazione di tensione rilevata è da imputarsi solamente a variazioni effettive della tensione dell'ordito. Negli aspetti più specifici va notato che la possibilità di regolare tramite slitte la posizione del primo e del terzo cilindro di tiro consentono un semplice inserimento della rete aH’avviamento della macchina nonché una regolazione selettiva delle luci entro le quali passa la rete stessa così da ottimizzare le usure e da controllare le forze e le deformazioni trasmesse al prodotto intessuto.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il controllo della tensione di elementi filiformi incorporato in apparecchiature per la produzione di tele o reti intessute, in particolare realizzate in materiale metallico e/o sintetico, caratterizzato dal fatto che comprende: - una struttura di supporto (8); - un corpo di appoggio principale (9) associato alla struttura di supporto (8) e predisposto a ricevere in appoggio su una propria superficie (9a) uno o più elementi filiformi (3) destinati a costituire l'ordito di una tela o rete da intessere; - almeno un sensore di carico (14) associato alla struttura di supporto (8) ed al corpo di appoggio principale (9) per rilevare almeno una componente di una forza trasmessa dagli elementi filiformi (3) al corpo di appoggio principale (9); - un'unità di comando (6) ricevente in ingresso un segnale di uscita (15) dal sensore di carico (14) e capace di variare la velocità di svolgimento da un subbio (4) degli elementi filiformi (3) per regolare la tensione degli elementi filiformi stessi e di comandare l'avanzamento di cilindri (28; 29; 30).
  2. 2. Dispositivo di controllo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il corpo di appoggio principale (9) è definito da un cilindro di passaggio principale ad asse trasversale, preferibilmente ortogonale, alla direzione di avanzamento (7) degli elementi filiformi, la superficie di appoggio (9a) essendo definita dalla superficie laterale del cilindro di passaggio stesso.
  3. 3. Dispositivo di controllo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la struttura di supporto (8)è mobile almeno secondo una direzione sostanzialmente verticale (17) rispetto ad un telaio fisso (5) dell'apparecchiatura.
  4. 4. Dispositivo di controllo secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dalla fatto che comprende inoltre un corpo di appoggio ausiliario (10) associato alla struttura di supporto (8) in una posizione arretrata rispetto al corpo di appoggio principale (9) lungo la direzione di avanzamento (7) degli elementi filiformi, detto corpo di appoggio ausiliario (10) essendo predisposto a ricevere in appoggio su una propria superficie (10a) gli elementi filiformi destinati a costituire l’ordito della tela o rete da intessere.
  5. 5. Dispositivo di controllo secondo la rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che il corpo di appoggio ausiliario (10) è definito da un cilindro di passaggio ausiliario ad asse trasversale, preferibilmente ortogonale, alla direzione di avanzamento degli elementi filiformi, la superficie di appoggio (10a) essendo definita dalla superficie laterale (10a) del cilindro di passaggio stesso.
  6. 6. Dispositivo di controllo secondo le rivendicazioni 2 e 5 caratterizzato dal fatto che durante le fasi di lavoro del'apparecchiatura gli elementi filiformi (3) avanzano tra corpo di appoggio ausiliario (10) e principale (9) mantenendo invariata alla loro inclinazione (a) rispetto ad un piano orizzontale (11).
  7. 7. Dispositivo di controllo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2, 4, 5 o 6 caratterizzato dal fatto che la superficie di appoggio (9a) degli elementi filiformi (3) sul cilindro di passaggio principale (9) è definita superiormente rispetto all'asse del cilindro stesso, il sensore di carico (14) cooperando con una superficie inferiore (9b) e preferibilmente diametralmente opposta rispetto alla superficie di appoggio superiore dello stesso cilindro.
  8. 8. Apparecchiatura per la produzione di tele o reti intessute, in particolare in materiale metallico e/o sintetico, caratterizzata dal fatto che comprende un dispositivo in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  9. 9. Apparecchiatura per la produzione di tele o reti intessute, in particolare in materiale metallico e/o sintetico, preferibilmente secondo la rivendicazione precedente, comprendente: - una telaio fisso (5); - un subbio di svolgimento (4) rotabilmente associato al telaio (5) e portante avvolti elementi filiformi (3) destinati a costituire l'ordito per una rete o tela da intessere; - un primo, un secondo ed un terzo cilindro di tiro (28, 29, 30) della tela o rete intessuta rotabilmente associati al telaio fisso (5), detto primo e detto secondo cilindro (28, 29) definendo una prima luce di passaggio (31) tra le corrispondenti superfici laterali (28a, 29a) destinata ad essere attraversata dal tessuto da far avanzare, detto secondo e detto terzo cilindro (29, 30) definendo una seconda luce di passaggio (32) tra le corrispondenti superfici laterali (29a, 30a) destinata ad essere attraversata dal tessuto da far avanzare, caratterizzata dal fatto che il primo ed il terzo cilindro (28, 30) sono, indipendentemente o solidalmente, spostabili in avvicinamento/allontanamento dal secondo cilindro (29).
  10. 10. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9 caratterizzata dal fatto che il primo ed il terzo cilindro (28, 30) sono spostabili in avvicinamento/allontanamento dal secondo cilindro 29) lungo direzioni sostanzialmente orizzontali (33, 34).
  11. 11. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9 o 10 caratterizzata dal fatto che il primo ed il terzo cilindro (28, 30) sono spostabili indipendentemente uno dall'altro e fissabili relativamente al secondo cilindro (29) in modo da ottenere la prima luce di passaggio (31) con distanza tra le corrispondenti superfici laterali (28a, 29a) differente dalla distanza tra le corrispondenti superfici laterali (29a, 30a) della seconda luce di passaggio (32).
  12. 12. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 11 caratterizzata dal fatto che almeno la porzione superficiale di cilindri di tiro è realizzata con materiali di differenti durezza, detto secondo cilindro (29) essendo preferibilmente gommato, detto primo detto terzo cilindro (28, 30) essendo preferibilmente cromati.
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