ITMI970805U1

ITMI970805U1 - Erogatore multidose di una sostanza in polvere o in grani del tipo in cui l'approntamento di una dose comporta la rotazione di un alberino

Info

Publication number: ITMI970805U1
Application number: IT97MI000805U
Authority: IT
Original assignee: Miat Spa
Priority date: 1997-11-12
Filing date: 1997-11-12
Publication date: 1999-05-12
Also published as: EP0916356A3; NZ332553A; PT916356E; EP0916356B1; AU733713B2; JP3742517B2; ATE247998T1; EP0916356A2; US6176238B1; JPH11226091A; IT238038Y1; AU9233098A; DE69817502T2; CA2250574C; DK0916356T3; CA2250574A1; DE69817502D1; ES2205360T3

Description

Descrizione di un modello d’utilità

DESCRIZIONE

La presente innovazione riguarda gli erogatori di una molteplicità di dosi di una sostanza in polvere o in grani contenuta in un serbatolo facente parte del l’erogatore, quest’ultimo essendo del tipo in cui la formazione di una dose comporta la rotazione relativa di un alberino rispetto ad una parte dell’erogatore, l’alberino dovendo risultare sostanzialmente verticale quando la dose viene formata.

Un erogatore del tipo suddetto è ad esemplo quello di cui alla domanda di brevetto italiana MI96A001 448, della stessa titolare della presente domanda. Un tale erogatore rientra nell’ambito di protezione dì EP-B-0424970 e in più è dotato di un adattatore di chiusura e protezione che deve essere asportato, oppure aperto, perchè ('utilizzatore abbia accesso alla singola dose erogata. La presenza dell’adattatore suddetto è particolarmente utile nel caso in cui l’erogatore è un inalatore di farmaci in polvere e la singola dose, da somministrare ad un paziente, è talmente piccola che lo stesso non si rende nemmeno conto se ha effettivamente aspirato 0 meno tale dose. Infatti per poter aspirare la dose il paziente deve asportare, o aprire, l’adattatore, tale operazione provocando la rotazione di una prima parte dell’inalatore vero e proprio (cioè senza adattatore) rispetto ad una seconda parte, ciò provocando automaticamente la formazione di una dose di farmaco che viene prelevata da un serbatoio.

L’applicazione o, rispettivamente, la chiusura dell’adattatore comporta il ripristino della situazione di partenza.

Le figure da 1 a 5 qui allegate illustrano, come esempio di erogatore rientrante in MI96A001448, un inalatore multidose di farmaci in polvere, dotato di adattatore asportabile. Tali figure riproducono in sostanza le analoghe figure della domanda di brevetto italiana MI96A001448 (mantenendo solamente 1 numeri di riferimento che qui interessano), e in particolare:

la fig. 1 è una vista in elevazione frontale del suddetto inalatore multidose con adattatore, quest’ultimo essendo mostrato separato dall’inalatore vero e proprio;

la fig. 2 ne è una vista in elevazione laterale; fa fig. 3 ne è una vista in elevazione frontale ma con l’adattatore applicato;

la fig. 4 ne è una vista prospettica in esploso; e la fig. 5 ne è una sezione verticale ingrandita, ma senza adattatore, eseguita lungo la traccia 5-5 di fig. 1.

Come, si vede da tali figure, l’inalatore multidose (10) per farmaci In polvere, dotato di adattatore asportabile (14) prevede un alberino 56 che può ruotare (assieme all’adattatore 14 quando quest’ultimo viene tolto, svitandolo, o riapplicato, avvitandolo) rispetto al coperchietto 62. Infatti, l’estremità superiore o testa 70 dell’alberino 56 (fig. 5) è accolta in un incavo 68 che non impedisce la rotazione relativa tra coperchietto 62 e alberino 56. Come già accennato, l’asportazione dell’adattatore 14 dall’inalatore vero e proprio 12 permette di azionare un’unità di prelievo e dosaggio (che non sarà qui descritta in dettaglio poiché ciò esula dagli scopi che ci si prefiggono) per prelevare dal serbatoio 48 (figg. 4 e 5) una dose di farmaco in polvere e portarla in una posizione in cui, premendo con le dita il coperchietto 62 (che può spostarsi verticalmente nei due sensi a mo’ di pulsante grazie alla molla elicoidale 58), la dose preparata viene fatta cadere nel condotto 30 depositandosi sul fondo concavo 32 dello stesso, da dove può essere asportata a seguito dell’azione di inspirazione esercitata dal paziente attraverso il boccaglio 24.

Proprio con riferimento all’inalatore 10 ci si è resi conto che se quando viene tolto l’adattatore 14 l’inalatore 10 non viene mantenuto sostanzialmente verticale e se la quantità di farmaco in polvere nel serbatoio 48 è ridotta (la polvere comportandosi praticamente come un liquido), può capitare che la polvere non ricopra completamente la parte del disco 36 (figg. 4e 5) che chiude il fondo del serbatoio 48, con il rischio che il foro di dosaggio 38 presente nel disco 36 non risulti completamente riempito di polvere. Ne segue che, la dose di farmaco formata potrebbe risultare inferiore di quella prevista, o comunque non omogenea. Proprio per evitare questo Inconveniente, nelle istruzioni di utilizzo allegate all’inalatore suddetto deve essere raccomandato ai paziente di mantenere l’inalatore sostanzialmente verticale quando viene tolto l’adattatore. C’è tuttavia il rischio che alcuni pazienti, pur avendo letto le suddette istruzioni, si dimentichino poi di mantenere l’inalatore verticale, con la conseguenza che al paziente vengono somministrate dosi ridotte, o comunque non costanti, di farmaco, a causa dell ’inelinazione del l’inalatore.

La presente innovazione si propone di superare il suddetto inconveniente dei noti erogatori del tipo sopra precisato.

Tale scopo viene raggiunto grazie all’erogatore secondo la presente innovazione, caratterizzato dal fatto che tra l’alberino suddetto e la sopra citata parte del l’erogatore vero e proprio rispetto alla quale l’alberino ruota quando viene tolto o aperto l’adattatore (cioè quando viene formata la dose) è previsto un giunto che impedisce la rotazione reciproca tra alberino e tale parte se l’alberino non è sostanzialmente verticale, oppure un giunto che pur consentendo la rotazione reciproca permette di emettere un segnale rilevabile dall’utiIizzatore.

In questo modo si può evitare che vengano somministrate dosi ridotte o non conformi. Infatti 1’utiIIzzatore o non potrà togliere l’adattatore o riceverà un segnale (per esempio l’utilizzatore viene avvertito da una serie di scatti che la dose formatasi può non essere quella prescritta. Basterà che l’utllizzatore ripeta t’operazione mantenendo l’erogatore verticale, perchè la dose prescritta da erogare risulti completata.

Il giunto suddetto potrà ad esempio comprendere un incavo ricavato su un’estremità dell’alberino e formato da una serie di cavità radiali angolarmente equidi stanzi ate aventi una parte centrale comune, Ia profondità di tale incavo riducendosi andando radialmente dal suo centro verso la periferia, un incavo analogo e avente uguale orientamento essendo previsto, coassialmente affacciato al primo, sulla suddetta adiacente parte dell’erogatore vero e proprio, tra i due incavi essendo inserita una sferetta di diametro non superiore alla profondità massima di ciascuno dei due incavi, la somma della profondità minima dei due incavi non essendo minore del diametro della sferetta mentre la profondità minima di ciascun incavo deve essere sostanzialmente minore del diametro della sferetta stessa.

L’innovazione risulterà più facilmente comprensibile dalla seguente descrizione di un inalatore multidose secondo l’innovazione stessa. In tale descrizione si farà riferimento alle ulteriori, pure allegate, figg. 6-8. In particolare:

la fig. 6 è una vista prospettica dell’alberino suddetto, dalla parte della testa dello stesso; e la fig. 7 è la vista prospettica, dal basso, del coperchietto suddetto; e

la fig. 8 è una sezione longitudinale, eseguita coassialmente all’alberino e al coperchietto, del giunto tra i due, l’inalatore essendo inclinato rispetto alla verticale.

Come si vede dalla fig. 6, la testa 70’ dell’alberlno 56 presenta un incavo indicato nel suo complesso con 1A (la lettera A indicando che il relativo numero di riferimento si riferisce all’alberi no). Tale Incavo 1A è composto da sei scanalature 2A estendentesi radialmente da una zona centrale comune ed angolarmente equidistanziate tra loro. Nel suo complesso la forma dell’incavo 1A ricorda una margherita. Le nervature 2A hanno una profondità gradualmente decrescente dalla loro zona comune verso la periferia.

All’interno del coperchietto 62 (fig. 7) e delimitata da una nervatura circolare 69 è prevista una cavità circolare 68’ (si veda anche la fig. 5) sul fondo della quale è previsto un incavo tc (il C indicando che II relativo numero di riferimento riguarda elementi del coperchietto) identico all’incavo 1A dell'alberino 56.

Quando l’inalatore viene assemblato (fig. 5) il coperchietto 62 dovrà essere orientato in modo che i due incavi a margherita VA e 1C coincidano anche come orientamento. Tra i due incavi viene inserita una sferetta 3 (preferibilmente di acciaio inossidabile) il cui diametro non deve essere in sostanza superiore alla profondità massima di ciascun Incavo 1A, 1C. Per quanto detto sopra, quando l’inatatore 10 viene mantenuto verticale (per cui l’alberino 56 risulta pure verticale) la sferetta 3 si trova nella posizione di fig. 6 e non sporge dalla testa 70’ delI’alberino 56, per cui è permessa la rotazione reciproca tra alberino 56 e coperchietto 62.

Se invece l’inalatore 10 viene tenuto inclinato (per cui la sferetta 3 si viene a trovare nella posizione rapp resentata in fig. Θ), quando il paziente tenta di togliere l’adattatore 14 (il che comporterebbe la rotazione relativa tra alberino 56 e coperchietto 62) tale rotazione non può avvenire a seguito dell’interferenza della sferetta, sempre che il materiale di cui sono costituite le parti componenti il giunto abbia una sufficiente rigidezza e tali parti siano sufficientemente robuste. Pertanto il paziente, se vuole togliere l’adattatore, è costretto a mantenere l’inalatore verticale.

Se invece il materiale ha una sufficiente elasticità, la rotazione, a seguito di forzatura, potrà ugualmente avvenire, ma producendo nel caso specifico una serie di scatti (e conseguente rumore) che avvertono il paziente che l’Inalatore non è stato mantenuto verticale, per cui la dose formatasi a seguito deM’asportazione dell’adattatore potrebbe non essere quella prescritta, ma minore. In questo caso il paziente può rimediare facilmente semplicemente ripetendo l’operazione cioè riapplicando l’adattatore 14 e poi asportandolo di nuovo mantenendo l’inalatore verticale.

Volendo, si potrà anche fare in modo che invece della serie di scatti suddetti, o in aggiunta ad essi, si produca pure una serie di segnali luminosi, prodotti ad esempio da un LED alimentato dalla corrente elettrica prodotta pIezoe Iettricarnente.

E’ il caso di far notare che se all’inalatore 10 vengono tolti il boccaglio 24 ed il tubicino 30, oppure quest’ultimo risulta aperto inferiormente, l’inalatore si trasforma in un normale erogatore di una pluralità di dosi, erogate in successione, di una qualsiasi sostanza in polvere o in grani (per esempio sale, peperoncino in polvere o droghe vegetali utilizzate in cuci na).

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Erogatore di una molteplicità di dosi di una sostanza in polvere o in grani contenuta in un serbatoio facente parte dell’erogatore, quest’ultimo essendo del tipo in cui la formazione di una dose comporta la rotazione relativa di un alberino rispetto ad una parte dell'erogatore, l’alberino dovendo risultare sostanzialmente verticale quando la dose viene formata, caratterizzato dal fatto che tra l’alberino suddetto e la sopra citata parte dell’erogatore vero e proprio rispetto alla quale l’alberino ruota quando viene tolto o aperto l’adattatore (cioè quando viene formata la dose) è previsto un giunto che impedisce la rotazione relativa tra alberino e tale parte se l’alberino non è sostanzialmente verticale, oppure un giunto che pur consentendo la rotazione reciproca permette di emettere un segnale rilevabile dall’utilizzatore.
2. Erogatore secondo la rivendicazione 1, in cui è previsto un adattatore di chiusura e protezione che deve essere asportato, oppure aperto, perchè I’utiIizzatore abbia accesso alla singola dose erogata.
3. Erogatore secondo la rivendicazione 1, in cui il giunto comprende un incavo ricavato su un’estremità dell’alberino e formato da una serie di cavità radiali angolarmente equidistanziate aventi una parte centrale comune, la profondità di tale incavo riducendosi andando radialmente dal suo centro verso la periferia, un incavo analogo e avente uguale orientamento essendo previsto, coassialmente affacciato al primo, sulla suddetta adiacente parte dell’erogatore vero e proprio, tra i due incavi essendo inserita una sferetta di diametro non superiore alla profondità massima di ciascuno dei due incavi, la somma della profondità minima del due incavi non essendo minore del diametro della sferetta mentre la profondità minima di ciascun incavo deve essere sostanzialmente minore del diametro della sferetta stessa.
4. Erogatore secondo la rivendicazione 1, in cui il segnale prodotto è un segnale acustico.
5. Erogatore secondo la rivendicazione 1, in cui il segnale prodotto è luminoso.
6. Erogatore secondo la rivendicazione 3, In cui sia l’incavo dell’alberino che quello del coperchietto sono formati in un materiale avente una certa deformata 11ità elastica mentre la sferetta è di un materiale sostanzialmente rigido, così da non impedire, a seguito di forzatura, la rotazione reciproca, ma da provocare una serie di scatti avvertibili dall’utiIIzzatore.
7. Erogatore secondo la rivendicazione 3, in cui sia l’incavo dell’alberino che quello del coperchietto sono formati in un materiale sostanzialmente rigido, pure di materiale sostanzialmente rigido essendo formata la sferetta, così da impedire la rotazione reciproca, se l’alberino non viene mantenuto sostanzialmente verticale.
8. Erogatore secondo la rivendicazione 5, in cui il giunto comprende dei materiale piezoelettrico che a seguito della rotazione relativa forzata produce corrente elettrica con cui viene alimentato un LED.
9. Erogatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da) fatto di essere un inalatore multidose per farmaci.