ITMI962005A1 - Dispositivo per il sollevamento di manufatti prefabbricati in particolare in calcestruzzo o simili - Google Patents

Dispositivo per il sollevamento di manufatti prefabbricati in particolare in calcestruzzo o simili Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
Il presente trovato ha come oggetto un dispositivo per il sollevamento di manufatti prefabbricati, in particolare in calcestruzzo, o simili.
Come è noto, per consentire il sollevamento di manufatti prefabbricati in calcestruzzo, vengono utilizzati appositi dispositivi che possono essere raggruppati sostanzialmente in tre categorie.
Una prima categoria di dispositivi è costituita sostanzialmente da elementi che vengono annegati nel manufatto in calcestruzzo durante la sua formazione e che sporgono da un lato perimetrale del manufatto in modo tale da poter essere agganciati dalle apparecchiature di sollevamento, come ad esempio gru.
Generalmente, l'elemento che viene annegato nel manufatto e che sporge da questo per essere agganciato è costituito sostanzialmente da un tondino di ferro sagomato ad anello, uncino, occhiello, staffa, oppure da una piastra in modo da poter essere agevolmente agganciato direttamente dal gancio della gru di sollevamento.
I dispositivi appartenenti a questa prima categoria sono ormai obsoleti e non vengono quasi più utilizzati in quanto la presenza di un elemento sporgente dall'ingombro del manufatto in calcestruzzo risulta indesiderata sia per motivi di tipo estetico che per motivi di tipo funzionale in quanto ostacola la posa in opera del manufatto e si rende necessario, molto spesso, provvedere alla·sua asportazione.
Una seconda categoria di dispositivi è costituita da elementi di ancoraggio, conformati a piastra oppure a chiodo, o con altra conformazione, che non risultano sporgenti dal profilo del manufatto in quanto vengono annegati in prossimità di un lato perimetrale del manufatto prevedendo, nel loro intorno, su tale lato del manufatto, un'apposita cavità per consentire il loro aggancio mediante maniglioni di sollevamento che vengono connessi alla gru.
In pratica, questi dispositivi appartenenti alla seconda categoria, risultano composti da tre elementi fondamentali: un elemento di ancoraggio da annegare nel manufatto, una forma a perdere o recuperabile per realizzare la cavità attorno alla porzione dell'elemento di ancoraggio che deve essere agganciata e un maniglione per agganciare l'elemento di ancoraggio annegato nel manufatto.
I dispositivi appartenenti a questa seconda categoria, benché risolvano i problemi dei dispositivi appartenenti alla prima categoria sopra descritti in quanto non determinano sporgenze dal profilo del manufatto, comportano problemi principalmente durante la formatura del manufatto in quanto si rende necessario l'utilizzo della forma per definire la cavità attorno alla porzione dell'elemento di ancoraggio destinata ad essere agganciata dal maniglione.
Un altro problema riscontrabile nei dispositivi di questa seconda categoria è rappresentato dal fatto che la necessità di avere una cavità, di adeguate dimensioni nell'intorno dell'elemento annegato nel manufatto in calcestruzzo, rende possibile l'adozione di questo dispositivo soltanto in manufatti di calcestruzzo di spessore rilevante.
Una terza categoria di dispositivi di sollevamento è costituita da elementi di ancoraggio che vengono annegati nel corpo del manufatto in prossimità di un suo lato perimetrale e che, anziché richiedere la realizzazione un'apposita cavità per consentire l'aggancio di tali elementi di ancoraggio da parte dell'apparecchiatura di sollevamento, presentano viceversa, una sede nella quale viene impegnato amovibilmente un secondo elemento che è destinato a sporgere dal lato perimetrale del manufatto per essere agganciato dalle apparecchiature di sollevamento.
Nei dispositivi appartenenti a questa categoria l'elemento di ancoraggio è costituito da una boccola filettata che viene annegata nel manufatto in calcestruzzo, durante la sua formazione, in prossimità di un lato perimetrale del manufatto in modo tale che l'apertura di accesso a tale cavità filettata risulti rivolta verso l'esterno.
Successivamente, in questa cavità filettata viene impegnato, mediante avvitamento, un perno filettato che è destinato a sporgere dal profilo del manufatto in calcestruzzo e che viene agganciato dalle apparecchiature di sollevamento.
I dispositivi appartenenti a questa categoria semplificano notevolmente la realizzazione del manufatto in quanto non richiedono l'impiego di apposite forme per definire una cavità nel manufatto in calcestruzzo, tuttavia denotano alcuni problemi.
In particolare, l'accoppiamento filettato dell'elemento che è destinato ad essere agganciato dall'apparecchiatura di sollevamento con la cavità filettata della bussola annegata nel manufatto in calcestruzzo non è in 'grado -di offrire adeguate garanzie di sicurezza-in quanto la correttezza nell'esecuzione dell'accoppiamento filettato è demandata all'operatore.
Inoltre, per il fatto che solitamente i manufatti vengono manovrati in un ambiente ricco di polvere e sabbia, vi possono essere infiltrazioni di sporco all'interno della cavità filettata che rendono problematico il corretto accoppiamento con il perno filettato che è destinato ad essere agganciato dall'apparecchiatura di sollevamento.
Inoltre, per il fatto che il perno filettato viene utilizzato più volte per la movimentazione di più manufatti, si riscontra un'usura di tale elemento che, dopo ripetuti avvitamenti-svitamenti, rende problematico il suo accoppiamento con le cavità filettate degli elementi di ancoraggio annegati nei manufatti in calcestruzzo.
Il progredire dell'usura del perno filettato riduce anche sensibilmente il grado di sicurezza nell'accoppiamento in quanto tale usura può essere la causa primaria di uno sganciamento accidentale del manufatto durante il suo sollevamento.
Inoltre, l'esecuzione dell'accoppiamento del perno filettato con la boccola annegata nel manufatto in calcestruzzo risulta di esecuzione relativamente lenta e laboriosa.
Un ulteriore problema è rappresentato dal fatto che la boccola filettata presenta problemi di resistenza qualora il sollevamento del manufatto comprenda anche una fase di ribaltamento del manufatto con sforzi di taglio che si concentrano sulla boccola filettata.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti realizzando un dispositivo per il sollevamento di manufatti prefabbricati, in particolare-in calcestruzzo, o -simil-i, che presenti un'elevata semplicità sia in fase di realizzazione che in fase di impiego.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo che offra adeguate garanzie di sicurezza contro lo sganciamento accidentale del manufatto durante il sollevamento.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo nel quale il grado di sicurezza contro lo sganciamento accidentale durante il sollevamento del manufatto venga ottenuto in modo automatico indipendentemente dalla perizia dell'operatore.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo che risulti composto da elementi strutturalmente semplici producibili con costi contenuti, particolarmente per quanto concerne la parte del dispositivo che è destinata ad essere annegata nel manufatto prefabbricato.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un dispositivo che presenti un'elevata resistenza sia ai carichi assiali che ai carichi trasversali in modo tale da consentire sia il semplice sollevamento del manufatto che il suo sollevamento con ribaltamento.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un dispositivo per il sollevamento di manufatti prefabbricati, in particolare in calcestruzzo, o simili, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento di ancoraggio, definente una sede femmina di un dispositivo di accoppiamento a baionetta ed annegabile in un manufatto in prossimità di un lato perimetrale del manufatto con l'apertura di accesso alla sede femmina rivolta verso l'esterno, ed un elemento di -aggancio-presentante una -sua estremità sagomata a maschio di detto dispositivo di accoppiamento a baionetta ed accoppiabile con detta sede femmina; detto elemento di aggancio, con detta estremità sagomata a maschio accoppiata in detta sede femmina, sporgendo da detta sede femmina con una sua porzione definente una zona di impegno per organi di sollevamento.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del dispositivo secondo il trovato, illustrata, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra il dispositivo in vista prospettica in esploso con l'elemento di ancoraggio annegato in un manufatto in calcestruzzo rappresentato in sezione;
la figura 2 illustra il dispositivo secondo il trovato, in vista prospettica, durante il sollevamento del manufatto;
le figure da 3 a 12 illustrano schematicamente la sequenza dell'accoppiamento tra l'elemento di ancoraggio e l'elemento di aggancio con le figure di numero pari raffiguranti il dispositivo di sollevamento in un piano perpendicolare rispetto alla rappresentazione eseguita nelle figure di numero dispari;
la figura 13 illustra il dispositivo secondo il trovato parzialmente sezionato, durante l'operazione di semplice sollevamento del manufatto; la figura 14 illustra il dispositivo secondo il trovato similmente alla figura 13 durante il sollevamento con parziale ribaltamento del manufatto;
-le figure da 15 a 19 illustrano, in vista-prospettica, alcune varian ti di esecuzione dell'elemento di ancoraggio del dispositivo secondo il trovato.
Con riferimento alle figure da 1 a 14, il dispositivo secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, comprende un elemento di ancoraggio 2 che è destinato ad essere annegato in un manufatto 3, durante la sua formazione, e un elemento di aggancio 4 che è destinato ad accoppiarsi con l'elemento di ancoraggio 2 e che definisce, con una sua porzione, una zona di impegno per organi di sollevamento, costituiti, ad esempio, dal gancio 5 di una gru.
L'elemento di ancoraggio 2 definisce una sede femmina 6 di un dispositivo di accoppiamento a baionetta, con la quale è accoppiabile un'estremità 7 dell'elemento di aggancio, sagomata a maschio dell'accoppiamento a baionetta.
L'elemento di ancoraggio 2 è destinato ad essere annegato nel manufatto 3 durante la sua formazione in prossimità di un lato perimetrale del manufatto con l'apertura di accesso 6a della sede femmina 6 situata in corrispondenza di tale lato perimetrale ed aperta verso l'esterno per consentire l'inserimento nella sede femmina 6 dell'estremità 7 dell'elemento di aggancio 4.
La sede femmina 6 dell'elemento di ancoraggio 2 presenta, a partire dall'apertura di accesso 6a, una prima porzione 6b che è attraversabile dall'estremità 7 dell'elemento di aggancio 4, mosso assialmente lungo la sede 6 relativamente all'elemento di ancoraggio 2, ed una seconda porzione 6c che definisce almeno uno spallaraento assiale 8a, 8b che è impegnabile dall'estremità -7 dell'-elemento-di -aggancio 4 a seguito della parziale rotazione dell’elemento di aggancio 4, relativamente all'elemento di ancoraggio 2 attorno all'asse longitudinale della sede femmina 6.
Preferibilmente, tale rotazione, che completa l'accoppiamento a baionetta tra l'elemento di aggancio 4 e l'elemento di ancoraggio 2, è sostanztalmente di 90’.
Opportunamente, l'elemento di ancoraggio 2 è costituito sostanzialmente da un corpo tubolare in acciaio che definisce, al suo interno, la sede femmina 6.
Tale corpo tubolare presenta una sua estremità assiale aperta in modo da definire l'apertura di accesso 6a e, in una zona intermedia del suo sviluppo, presenta almeno un rilievo che sporge dalla sua superficie interna e che si estende per un arco limitato attorno al suo asse in modo da definire almeno uno spallamento assiale 8a, 8b.
Più particolarmente, il corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2, presenta, a partire dall'apertura di accesso 6a, un primo tratto 9 il quale presenta, in sezione trasversale, una conformazione diversa dalla conformazione circolare e preferibilmente coniugata con la conformazione dell'estremità 7 dell'elemento di aggancio 4, ed un secondo tratto 10 il quale presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente circolare o limitata ad un settore o a più settori circolari, per consentire all'estremità 7 dell'elemento di aggancio una rotazione attorno all'asse del corpo tubolare dopo il passaggio dal primo tratto 9 al secondo tratto 10.
Lo spallamento o gli spallamenti assiali 8a, 8b sono definiti dalla 2ona di passaggio tra-il primo tratto 9 e il· secondo tratto 10.-Tale zona di passaggio potrà essere sostanzialmente perpendicolare all'asse del corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2, oppure potrà essere inclinata, oppure ancora potrà essere raccordata a seconda delle esigenze-La conformazione del primo tratto 9 può essere ottenuta, partendo da un corpo tubolare sostanzialmente cilindrico, mediante una parziale deformazione di una zona di estremità di tale corpo tubolare.
Il primo tratto 9 presenta preferibilmente, come illustrato nelle varie figure dei disegni allegati, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente rettangolare, tuttavia, potrà avere anche altre conformazioni, come ad esempio una conformazione sostanzialmente rettangolare con i lati minori curvi e convessi sul lato rivolto verso l'esterno, oppure una conformazione sostanzialmente ellittica, oppure una conformazione sostanzialmente romboidale o comunque tale da consentire l'inserimento dell'estremità 7 e da definire, nel passaggio tra il primo tratto 9 e il secondo tratto 10, preferibilmente a sezione circolare, uno o più spallamenti assiali 8a, 8b, come più sopra descritto.
L'elemento di ancoraggio 2 presenta, in prossimità della sua estremità opposta rispetto all'apertura di accesso 6a, una zona ad ancoraggio incrementato.
Tale zona potrà essere costituita semplicemente da un foro passante 11, disposto trasversalmente all'asse del corpo tubolare, e destinato ad essere attraversato da un tondino da annegare nel corpo del manufatto durante la sua realizzazione.
Si potranno prevedere -anche·due fori 11 sfalsati assialmente tra loro e sfalsati radialmente tra loro, secondo un angolo preferibilmente di 90", per il passaggio di due tondini di armatura preferibilmente perpendicolari tra loro.
Tale zona ad ancoraggio incrementato, potrà avere anche altre conformazioni, come illustrato in particolare nelle figure da 15 a 19.
Come illustrato nella figura 15, tale zona ad ancoraggio incrementato, potrà essere costituita da una porzione di estremità schiacciata 12a, in modo sostanzialmente piano, del corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2.
Come illustrato nella figura 16, la zona ad ancoraggio incrementato potrà essere costituita da una porzione di estremità del corpo tubolare schiacciata ed ondulata 12b, in direzione trasversale all'asse del corpo tubolare, oppure, come illustrato nella figura 17, da una porzione di estremità schiacciata 12c e piegata trasversalmente all'asse del corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2.
Come illustrato nella figura 18, tale zona ad ancoraggio incrementato potrà essere costituita anche da una piastra 12d fissata, ad esempio mediante saldatura, al corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2 e disposta in un piano sostanzialmente perpendicolare all'asse di tale corpo tubolare.
E' da notare che tale zona ad ancoraggio incrementato potrà anche essere costituita semplicemente da una scampanatura verso l'esterno dell'estremità del corpo tubolare, che costituisce l'elemento di ancoraggio 2, rivolta dalla parte opposta rispetto all'apertura di accesso 6a.
Come illustrato nella figura 19, tale zona ad ancoraggio incrementato potrà essere costituita da una scampanatura slabbrata 12e con labbri piegati verso l'esterno per incrementare la resistenza dell'elemento di ancoraggio 2 contro lo sfilamento dal calcestruzzo.
Un'ulteriore variante di esecuzione della zona ad ancoraggio incrementato può essere costituita anche da un tondino, eventualmente piegato o ondulato, avvitato o saldato all'estremità del corpo tubolare, che costituisce l'elemento di ancoraggio 2, opposta rispetto all'apertura di accesso 6a.
L'elemento di aggancio 4 comprende sostanzialmente un albero 13 un'estremità assiale del quale costituisce l'estremità 7 sagomata a maschio per accoppiarsi con la sede femmina 6 dell'elemento di ancoraggio 2.
Più particolarmente, l'albero 13 presenta, almeno per il suo tratto che è destinato ad essere inserito nella sede femmina 6, un diametro che è inferiore alla dimensione trasversale minima della prima porzione 6b della sede femmina 6 e l'estremità 7 è costituita da almeno una sporgenza laterale che è inseribile nella seconda porzione 6b della sede femmina 6 e che definisce almeno uno spallamento assiale 14a, 14b impegnabile con lo spallamento assiale 8a, 8b della sede femmina.
Preferibilmente, come illustrato nella forma di esecuzione riportata nei disegni allegati, l'estremità 7 dell'albero 13 è costituita da due sporgenze laterali che si sviluppano da zone diametralmente opposte tra loro in modo da definire due spallamenti assiali 14a, 14b.
L'estremità 7 potrà essere costituita anche da più sporgenze laterali in modo tale da presentare, in una sezione eseguita trasversalmente al- l'asse dell'-albero 13, una conformazione-coniugata,con l'-interno-del primo tratto 9 del corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2.
Vantaggiosamente, l'estremità dell'albero 13 opposta rispetto all'estremità 7, è sagomata a maniglia 15 e definisce preferibilmente un'asola 16 nella quale può essere inserito il gancio 5 di una gru di sollevamento .
Opportunamente, il dispositivo di sollevamento comprende anche mezzi di bloccaggio dell'elemento di aggancio 4 in posizione di accoppiamento con la sede femmina 6.
Tali mezzi di bloccaggio comprendono un organo di bloccaggio 17 che impedisce la rotazione dell'elemento di aggancio 4 relativamente all'elemento di ancoraggio 2, attorno all'asse dell'albero 13, quando i due elementi del dispositivo di accoppiamento a baionetta, ovvero l'estremità 7 sagomata a maschio e la sede femmina 6 sono correttamente accoppiati.
Più particolarmente, l'organo di bloccaggio 17 è solidale all'albero 13 nella rotazione attorno al suo asse ed è calzato, in modo scorrevole in direzione assiale, lungo l'albero 13. L'organo di bloccaggio 17 è provvisto di una porzione di bloccaggio, costituita preferibilmente da due alette 19a e 19b, che è inseribile nel primo tratto 9 del corpo tubolare, che costituisce l'elemento di ancoraggio 2, tra l'albero 13 e la superficie interna del primo tratto 9, quando l'estremità 7 sagomata a maschio dell'elemento di aggancio 4 è accoppiata con la sede femmina 6 per vincolare, nella rotazione attorno all’asse dell'albero 13, l'organo di bloccaggio 17 e l'elemento di ancoraggio 2.
Il collegamento nella rotazione, attorno all'asse dell'albero 13, dell'organo di- bloccaggio 17 con l'-elemento di-aggancio 4 è ottenuto preferibilmente mediante un vano 18 che alloggia almeno parzialmente la maniglia 15.
Inoltre, lo scorrimento assiale dell'organo di bloccaggio 17 relativamente all'elemento di aggancio 4 fa sì che, prima dell'inserimento delle alette 19a e 19b dell'organo di bloccaggio 17 nel primo tratto 9 del corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2, l'organo di bloccaggio 17 copra almeno parzialmente la maniglia 15 rendendo impossìbile l'accesso all'asola 16 e quindi escludendo con assoluta sicurezza che l'elemento di aggancio 4 possa essere preso dal gancio 5 di una gru di sollevamento, come meglio apparirà in seguito.
La maniglia 15, con l'elemento di aggancio 4 correttamente accoppiato con l'elemento di ancoraggio 2 si trova preferibilmente in un piano che è sostanzialmente perpendicolare al piano di giacitura delle facce di maggiore estensione del manufatto prefabbricato, qualora questo sia costituito da un pannello in calcestruzzo.
Invece, nel caso di pilastri, travi, tegoli, o altri manufatti, si troverà preferibilmente in posizione verticale come nelle figure delle tavole I e II.
Il funzionamento del dispositivo di sollevamento secondo il trovato è il seguente.
L'elemento di ancoraggio 2 viene preventivamente annegato nel corpo del manufatto 3 durante la sua formazione posizionandolo in prossimità di un lato perimetrale del manufatto con l'apertura di accesso 6a in corrispondenza di una faccia del manufatto. In questa fase, l'apertura di accesso 6a viene protetta con un tappo destinato poi ad- essere asportato, non illustrato per semplicità, come pure viene protetta l'estremità opposta, qualora aperta, del corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2 lasciando libera la zona eventualmente occupata dal foro o dai fori 11 per l'attraversamento di tondini di armatura.
Quando si rende necessario provvedere al sollevamento del manufatto, l'elemento di aggancio 4, con l'organo di bloccaggio 17 calzato sullo stesso elemento di aggancio 4 in modo dà alloggiare all'interno del vano 18 gran parte della maniglia 15, viene inserito, mediante un movimento assiale, con l'estremità 7 sagomata a maschio nella sede femmina 6.
Durante l'inserimento, l'estremità 7 sagomata a maschio attraversa il primo tratto 9 del corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2, come illustrato nelle figure da 3 a 6, fino ad arrivare nel secondo tratto 10.
In questa posizione, l'organo di bloccaggio 17 si appoggia con le sue alette 19a e 19b sui lati lunghi dell'apertura di accesso 6a e la maniglia 15 è pressoché totalmente alloggiata ancora nel vano 18. In questa posizione, la maniglia 15 non può essere agganciata dal gancio 5 di una gru di sollevamento in quanto l'asola 16 non risulta accessibile dallo stesso gancio perchè parzialmente occlusa dalla presenza dello stesso organo di bloccaggio 17. E' quindi esclusa la possibilità di un aggancio dell'elemento 4 in questa fase dell'accoppiamento.
Successivamente, l'elemento di aggancio 4 e l'organo di bloccaggio 17 vengono ruotati attorno all'asse dell'albero 13 relativamente all'elemento di ancoraggio 2 con una rotazione preferibilmente sostanzialmente di 90*, in modo da' portare gli spallamenti 14a e 14b ad affacciarsi agli spallamenti 8a e 8b, come illustrato nelle figure 7 e 8.
In questa posizione, l'organo di bloccaggio 17 scende automaticamente, per gravità, oppure può essere spinto, in modo da portare le alette 19a e 19b all'interno del primo tratto 9 del corpo tubolare che costituisce l'elemento di ancoraggio 2, come illustrato nelle figure 9 e 10.
In questo modo, si ottiene il duplice effetto di vincolare saldamente nella rotazione l'elemento di aggancio 4 e l'elemento di ancoraggio 2 evitando con sicurezza che l'elemento di aggancio 4 possa disimpegnarsi accidentalmente dall'elemento di ancoraggio 2 e, al tempo stesso, si libera l'asola 16 della maniglia 15 rendendo possibile l'impegno dell'asola 16 da parte del gancio 5 di una gru o di altre apparecchiature di sollevamento, come illustrato nelle figure 11 e 12.
E' importante sottolineare che, fino alla completa esecuzione dell'accoppiamento a baionetta tra l'elemento di aggancio 4 e l'elemento di ancoraggio 2, è impossibile agganciare l'elemento di aggancio 4.
Qualora il manufatto venga sollevato semplicemente in verticale, come illustrato nella figura 13, gli spallamenti 14a e 14b si appoggiano contro gli spallamenti 8a e 8b suddividendosi il carico di sollevamento, mentre, qualora si proceda ad un parziale ribaltamento del manufatto, come illustrato nella figura 14, si avrà un accoppiamento di uno degli spallamenti 14a o 14b con uno degli spallamenti 8a o 8b. La struttura del dispositivo di sollevamento è comunque tale da assicurare un'adeguata resistenza anche in queste condizioni.
Si è in pratica constatato come il dispositivo di sollevamento secondo il trovato'assolva pienamente il "compito prefissato in quanto unisce ai vantaggi dei dispositivi di sollevamento che non presentano parti sporgenti dal manufatto e che non richiedono cavità in corrispondenza dell'elemento di ancoraggio annegato nel manufatto, anche un'elevata praticità nella presa del manufatto ed un'elevata sicurezza contro sganciamenti accidentali del manufatto durante il sollevamento.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo secondo il trovato è quello di poter essere realizzato con costi estremamente contenuti.
Il dispositivo così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In patica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (52)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il sollevamento di manufatti prefabbricati, in particolare in calcestruzzo, o simili, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento di ancoraggio, definente una sede femmina di un dispositivo di accoppiamento a baionetta ed annegabile in un manufatto in prossimità di un lato perimetrale del manufatto con l'apertura di accesso alla sede femmina rivolta verso l'esterno, ed un elemento di aggancio presentante una sua estremità sagomata a maschio di detto dispositivo di accoppiamento a baionetta ed accoppiabile con detta sede femmina; detto elemento di aggancio, con detta estremità sagomata a maschio accoppiata in detta sede femmina, sporgendo da detta sede femmina con una sua porzione definente una zona di impegno per organi di sollevamento.
  2. 2. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio di detto elemento di aggancio in posizione di accoppiamento con detta sede femmina.
  3. 3. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta sede femmina dell'elemento di ancoraggio presenta, a partire da detta apertura di accesso, una prima porzione attraversabile da detta estremità sagomata a maschio in movimento assiale relativamente a detto elemento di ancoraggio ed una seconda porzione definente almeno uno spallamento assiale impegnabile da detta estremità sagomata a maschio mediante una parziale rotazione di detto elemento di aggancio relativamente a detto elemento di ancoraggio. A.
  4. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta parziale rotazione è sostanzialmente di
  5. 5. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono un organo di bloccaggio della rotazione di detto elemento di aggancio, relativamente a detto elemento di ancoraggio, in posizione di impegno con detto almeno uno spallamento assiale.
  6. 6. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di ancoraggio comprende un corpo tubolare definente internamente detta sede femmina, detto corpo tubolare presentando una sua estremità assiale aperta definente detta apertura di accesso e, in una zona intermedia del suo sviluppo, almeno un rilievo sporgente dalla sua superficie interna ed estendentesi per un arco limitato attorno al suo asse, detto almeno un rilievo definendo detto almeno uno spallamento assiale.
  7. 7. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare presenta, a partire da detta estremità aperta, un primo tratto presentante, in sezione trasversale, una conformazione diversa dalla conformazione circolare e coniugata con la conformazione di detta estremità sagomata a maschio dell'elemento di aggancio, ed un secondo tratto presentante, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente circolare o a settore o settori circolari per consentire a detta estremità sagomata a maschio una rotazione attorno all'asse di detto corpo tubolare dopo il passaggio da detto primo tratto a detto secondo tratto; detto almeno uno spallamento assiale essendo definito dalla zona di passaggio tra detto primo tratto e detto secondo tratto. -
  8. 8. Dispositivo, secondo una -o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta conformazione non circolare di detto primo tratto del corpo tubolare è definita da una porzione deformata di detto corpo tubolare.
  9. 9. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente rettangolare.
  10. 10. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente rettangolare con i lati minori curvi e convessi sul lato rivolto verso l'esterno.
  11. 11. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente ellittica.
  12. 12. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente romboidale.
  13. 13. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare è realizzato in materiale metallico.
  14. 14. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di ancoraggio presenta, dalla parte opposta a detta estremità aperta del corpo tubolare, una zona ad ancoraggio incrementato.
  15. 15. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una porzione di estremità schiacciata di detto corpo tubolare.
  16. 16. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una porzione di estremità schiacciata di detto corpo tubolare ed ondulata trasversalmente all'asse del corpo tubolare.
  17. 17. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una porzione di estremità di detto corpo tubolare schiacciata e piegata trasversalmente all'asse del corpo tubolare.
  18. 18. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una piastra fissata solidalmente a detto corpo tubolare e disposta sostanzialmente perpendicolarmente all'asse di detto corpo tubolare .
  19. 19. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una porzione di estremità di detto corpo tubolare scamapanata verso l'esterno.
  20. 20. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una scampanatura slabbrata con labbri piegati verso l'esterno.
  21. 21. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da un tondino fissato solidalmente a detto corpo tubolare e disposto lungo il suo asse.
  22. 22. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da un tondino fissato solidalmente a detto corpo tubolare, disposto lungo il suo asse e piegato o ondulato.
  23. 23. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, in detta zona ad ancoraggio incrementato, è definito almeno un foro passante orientato con il suo asse trasversalmente all'asse di detto corpo tubolare.
  24. 24. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta estremità sagomata a maschio dell'elemento di aggancio comprende una porzione di un albero presentante un diametro inferiore alla dimensione trasversale minima di detta prima porzione di detta sede femmina e dotata di almeno una sporgenza laterale inseribile in detta seconda porzione di detta sede femmina e definente almeno uno spallamento assiale impegnabile con detto almeno uno spallamento assiale della sede femmina.
  25. 25. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fato che detto albero presenta, in prossimità di una sua estremità assiale, due sporgenze laterali sviluppantesi da zone diametralmente opposte e definenti due spallamenti assiali costituenti detto almeno uno spallamento assiale.
  26. 26. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto albero presenta, in corrispondenza di una sua estremità assiale, una o più sporgenze laterali presentanti, in una sezione eseguita trasversalmente all'asse di detto albero, una conformazione coniugata con l'interno di detto primo tratto del corpo tubolare.
  27. 27. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto organo di bloccaggio è calzato scorrevolmente, in direzione assiale, lungo detto albero ed è solidale a detto albero nella rotazione attorno al suo asse, detto organo di bloccaggio essendo provvisto di una porzione di bloccaggio inseribile in detto primo tratto del corpo tubolare con detta estremità sagomata maschio dell'elemento di aggancio accoppiata con detta sede femmina definita in detto corpo tubolare per vincolare, nella rotazione attorno all'asse di detto albero, detto organo di bloccaggio e detto corpo tubolare.
  28. 28. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’estremità di detto albero, opposta rispetto all'estremità con detta almeno una sporgenza laterale, è sagomata a maniglia.
  29. 29. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto organo di bloccaggio, con detta porzione di bloccaggio non inserita in detto primo tratto del corpo tubolare e con detto albero inserito con la sua estremità sagomata a maschio in detto secondo tratto del corpo tubolare, copre almeno parzialmente detta maniglia e dal fatto che detto organo di bloccaggio, con detta porzione di bloccaggio inserita in detto primo tratto del corpo tubolare, libera detta maniglia.
  30. 30. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto organo di bloccaggio presenta, dal lato opposto rispetto a detta porzione di bloccaggio, un vano per l'alloggiamento almeno parziale di detta maniglia.
  31. 31. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione di bloccaggio comprende una coppia di alette inseribili in detto primo tratto del corpo tubolare nello spazio compreso tra detto albero, inserito in detto corpo tubolare, e la superficie interna di detto primo tratto del corpo tubolare.
  32. 32. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta maniglia, con detto elemento di aggancio accoppiato con detto elemento di ancoraggio, è disposta in un piano sostanzialmente perpendicolare al piano di giacitura delle facce di maggiore estensione del manufatto.
  33. 33. Elemento di ancoraggio per il sollevamento di manufatti prefabbricati, in particolare in calcestruzzo, o simili, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo cavo definente una sede femmina di un dispositivo di accoppiamento a baionetta ed annegabile in un manufatto in prossimità di un lato perimetrale del manufatto con l'apertura di accesso a detta sede femmina rivolta verso l'esterno.
  34. 34. Elemento di ancoraggio, secondo la rivendicazione 33, caratterizzato dal fatto che detto corpo cavo comprende un corpo tubolare definente internamente detta sede femmina, detto corpo tubolare presentando una sua estremità assiale aperta definente detta apertura di accesso e, in una zona intermedia del suo sviluppo, almeno un rilievo sporgente dalla sua superficie interna ed estendentesi per un arco limitato attorno al suo asse, detto almeno un rilievo definendo almeno uno spallamento assiale. -
  35. 35. Elemento di ancoraggio, secondo le rivendicazioni 33 e 34, caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare presenta, a partire da detta estremità aperta, un primo tratto presentante, in sezione trasversale, una conformazione diversa dalla conformazione circolare ed un secondo tratto presentante, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente circolare o a settore o settori circolari, detto almeno uno spallamento assiale essendo definito dalla zona di passaggio tra detto primo tratto e detto secondo tratto.
  36. 36. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta conformazione non circolare di detto primo tratto del corpo tubolare è definita da una porzione deformata di detto corpo tubolare.
  37. 37. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente rettangolare.
  38. 38. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente rettangolare con i lati minori curvi e convessi sul lato rivolto verso l'esterno.
  39. 39. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente ellittica.
  40. 40. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente romboidale.
  41. 41.·Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare è realizzato in materiale metallico.
  42. 42. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di presentare, dalla parte opposta a detta estremità aperta del corpo tubolare, una zona ad ancoraggio incrementato.
  43. 43. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una porzione di estremità schiacciata di detto corpo tubolare.
  44. 44. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una porzione di estremità schiacciata di detto corpo tubolare ed ondulata trasversalmente all'asse del corpo tubolare.
  45. 45. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una porzione di estremità schiacciata di detto corpo tubolare e piegata trasversalmente all'asse del corpo tubolare.
  46. 46. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una piastra fissata solidalmente a detto corpo tubolare e disposta sostanzialmente perpendicolarmente all'asse di detto corpo tubolare.
  47. 47. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una porzione di estremità di detto corpo tubolare scampanata verso l'esterno.
  48. 48. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da una scampanatura slabbrata con labbri piegati verso l'esterno.
  49. 49. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da un tondino fissato solidalmente a detto corpo tubolare e disposto lungo il suo asse.
  50. 50. Elemenro di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta zona ad ancoraggio incrementato è costituita da un tondino fissato solidalmente a detto corpo tubolare, disposto lungo il suo asse, e piegato o ondulato.
  51. 51. Elemento di ancoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, in detta zona ad ancoraggio incrementato, è previsto almeno un foro passante orientato con il suo asse trasversalmente all'asse di detto corpo tubolare.
  52. 52. Dispositivo per il sollevamento di manufatti prefabbricati, in particolare in calcestruzzo, o sìmili, caratterizzato dal fatto di comprendere una o più delle caratteristiche descritte e/o illustrate.
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