ITMI960588A1 - Regolazione della velocita'di efflusso della miscela aria-gas dalle uscite di fiamma di bruciatori a gas - Google Patents

Regolazione della velocita'di efflusso della miscela aria-gas dalle uscite di fiamma di bruciatori a gas Download PDF

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ITMI960588A1
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ed un metodo ed apparecchi in attuazione dello stesso, per la regolazione dell'efflusso della miscela aria-gas dalle uscite di fiamma di bruciatori di gas e conseguentemente per quelli atmosferici, della composizione della miscela stessa, ad avere: stabilit? di fiamma, basse emissioni, temperatura sotto a valori critici sull'uscita di fiamma, nel pi? ampio campo di modulazione richiesto dalla utilizzazione pratica, anche nelle condizioni pi? sfavorevoli di alimentazione del gas, in maniera tanto semplice e pratica da poter essere utilizzato anche per apparecchi con potenza di solo qualche centinaio ri watt
L'invenzione si applica in particolare modo nel caso di bruciatori d? gas, ad alta premiscelazione, cio? in cui la miscela effluente dalle uscite d fiamma, costituita da aria primaria e gas combustibile, sia da circa stechiometrica a fortemente iperstechimetrica ( 0.95 < ? < 1.6 dove lambda o a reazione primaria, ? il rapporto percentuale tra l'aria effettivamente presente nella miscela primaria e l'aria esistente nella miscela stechiometrica dello stesso gas nelle stesse condizioni) inoltre la velocit? di efflusso ? tra 0.2 e 3.0 metri al secondo e genera una fiamma sensibilmente laminare.
L'invenzione si applica ai due tipi fondamentali di bruciatori di gas:
-A- quelli cosiddetti atmosferici, essenzialmente costituiti da un ugello attraverso il quale viene fatto effluire un gas combustibile in pressione (come metano, butano, propano, miscele degli stessi tra loro e con aria od altri gas combustibili simili), che ? convogliato in un tubo di miscelazione, generalmente ma non necessariamente a forma di tubo di Venturi, nei quale, per effetto della depressione sviluppata dal flusso d gas combustibile, viene aspirata una conveniente portata di aria comburente, detta aria primaria.
L'aria primaria mescolandosi con il gas forma una miscela infiammabile che viene convogliata in una camera di dstribuzione che presenta aperture, denominate uscite d fiamma.
-B- quelli cosiddetti forzati, in cui la miscelazione aria gas combustibile ? ottenuta, nelle misure volute, con l'ausilio di mezzi meccanici (es: ventilatori} rimanendo uguale ai precedenti l'erogazione di gas combustibile e l'efflusso della miscela in camera di combustione.
Pi? assiemi, ugello-dispositivo di miscelazione, possono convogliare la miscela in un'unica camera di distribuzione a formare un unico bruciatore.
Per ambedue i tipi di bruciatore la miscela, con velocit? di efflusso che deve mantenersi alquanto superiore alia velocit? di propagazione delia fiamma, se si vuole evitare che la fiamma aderisca all'uscita di fiamma stessa, effluisce dalle uscite di fiamma in camera di combustione, dove viene accesa da una fiamma pilota o da opportuni dispositivi di accensione e si mantiene in condizioni di stabilit?.
La fiamma generata da una miscela iperstechiometrica, nel caso di flusso laminare, si sviluppa su di un fronte di fiamma d? grande superficie ma di spessore ridotto, essendo la combustione monostadio per la presenza di tutto l'ossigeno necessario fin dall'ignizione, assume forme diverse a seconda del campo d moto determinato dalla forma e distribuzione delle uscite di fiamma nonch? dalla velocit? d? efflusso della miscela primaria, dalle modalit? di afflusso dell?aria secondaria eventualmente disponibile.
Ambedue i tipi di bruciatori infatti possono funzionare con presenza d aria secondaria ( l'aria che viene introdotta in camera di combustione, sia per depressione di questa sia con mezzi meccanici ) in questo caso detti a premiscelazione parziale, oppure con solo aria primaria (l'aria contenuta nella miscela a monte dei uscite di fiamma}, in questo caso si dicono a premiscelazione totale.
E' possibile definire l'altezza del fronte di fiamma come la distanza tra il baricentro del fronte di fiamma e il piano dell'uscita o delle uscite di fiamma che detto fronte hanno generato.
Facendo diminuire la portata di miscela effluente dall'uscita di fiamma ma mantenendo costante il tipo di gas ed il rapporto aria primaria-gas (diminuisce la velocit? d? efflusso) si ha ravvicinamento del fronte di fiamma alla superficie dell'uscita di fiamma, aumentando la portata il fronte si allontana. Un metodo per mantenere al di sotto di un valore critico la temperatura del uscita d fiamma, stabile la fiamma, e ridurre al minimo le emissioni dannose attraverso la variazione della percentuale di aria primaria nella miscela in funzione della temperatura dell'uscita di fiamma stessa, applicabile in bruciatori ad alta premiscelazione, ? descritto nella domanda di brevetto europeo del richiedente No.93113075.1 depositata il 16 agosto 1993.
La domanda di brevetto europea n?93113075.1 raggiunge, nel caso di bruciatori ad alta premiscelazione, l'obbiettivo di mantenere ia temperatura del uscita d fiamma al disotto di un valore critico in modo da poter utilizzare nella zona delle uscite di fiamma materiali economici, elastici, facili da lavorare ( ad es.: gli acciai al cromo) ; nello stesso tempo avendo realizzato condizioni di stabilit? di fiamma e basse emissioni nell'utilizzazione di tutti i tipi di gas correntemente distribuiti.
Tuttavia il metodo di regolazione basato sulla variazione del valore d - ? - nella miscela in funzione della temperatura dell'uscita d fiamma non permette di raggiungere valori ottimali in tutto il campo di modulazione della potenza che talvolta ? nella pratica richiesto (es: potenza regolabile dal 100% al 15% nel caso dei bruciatori per piani d cottura ) rischiando di arrivare da un lato al surriscaldamento dell'uscita d fiamma e dall'altro all'instabilit? e quindi al distacco della fiamma stessa.
Infatti modificando come la domanda propone, il rapporto aria-gas prefissato, (per esempio da un sistema a membrana) per ottenere a potenze ridotte valori di <*>?' sensibilmente pi? alti in modo da ridurre la velocit? di propagazione di fiamma; si hanno ottimi risultati fino ad una riduzione d potenza a circa un terzo della potenza massima ma non d pi?.
Sono altres? noti sistemi per applicazioni industriali dove il numero di bruciatori funzionanti In una stessa camera di combustione ? variato in funzione della potenza desiderata, mantenendosi pertanto la velocit? di efflusso entro limiti prefissati al variare delia potenza. Quanto sopra comporta un doppio sistema di regolazione:
- un primo sistema controlla la portata di aria in funzione della portata di gas mantenendone entro limiti stabiliti il rapporto.
un secondo sistema controlla, a gradni, la sezione di efflusso proporzionalmente alla potenza (ovvero della portata del gas) attivando o disattivando bruciatori in camera di combustione. Questi sistemi di regolazione e tutte le varianti simili sono estremamente complicate e di conseguenza inaccettabilmente costose per apparecchi a gas di potenza inferiore a qualche centinaio di kilowatt e non tengono conto di possibili variazioni dei tipo di gas di alimentazione durante l'esercizio del bruciatore e della temperatura della miscela, fattori che influenzano sensibilmente la stabilit? della fiamma, variando con essi la velocit? di propagazione delia fiamma stessa.
Lo scopo della presente invenzione ? di proporre un metodo ed apparecchi in attuazione dello stesso, per la regolazione dell'efflusso della miscela aria-gas dalle uscite di fiamma di bruciatori e conseguentemente, per quelli atmosferici, della composizione della miscela stessa, ad avere: stabilit? di fiamma, basse emissioni, temperatura sotto a valori cr?tici sull'uscita di fiamma, nel pi? ampio campo di modulazione richiesto dalla utilizzazione pratica, anche nelle condizioni pi? sfavorevoli di alimentazione del gas, in maniera tanto semplice e pratica da poter essere utilizzato anche per apparecchi con potenza di solo qualche centinaio di wat.
Tale scopo ? raggiunto applicando il metodo per cui, avendosi un bruciatore premiscelato in cui una miscela di gas e aria, in proporzioni variabili da quasi stechiometriche a fortemente iperstechiometr?che, viene fatta effluire da almeno un'uscita di fiamma, generandosi normalmente una fiamma sostanzialmente laminare, la sezione di efflusso dell'uscita di fiamma viene regolata in funzione di una grandezza indicativa della distanza media del fronte di fiamma rispetto alla/e uscita/e di fiamma che lo generano (d seguito detta "distanza di fiamma") aumentando la sezione se la distanza di fiamma aumenta, diminuendo se la distanza di fiamma diminuisce, tra una sezione minima ed una sezione massima, corrispondenti rispettivamente alla potenza minima ed alla potenza massima del bruciatore, in modo da mantenere detta distanza di fiamma atorno ad un valore prestabilito, salvo dversa regolazione durante i per?odi transitori, per esempio di avviamento, quando serva.
Una regolazione semplificata che, in funzione dell'altezza di fiamma, regola la sezione di efflusso delle aperture di fiamma tra un valore minimo ed uno massimo, a scalini, aprendo o chiudendo una o pi? aperture di fiamma se detta distanza d fiamma aumenta o diminuisce ? altres? prevista. Adottando la posizione de! fronte di fiamma itspetto alle uscite di fiamma, o qualunque grandezza che segua la stessa legge di variazione, come parametro di controlio per la regolazione della sezione di efflusso delle uscite di fiamma stesse, si pu? riuscire a ridune al minimo la variazione della velocit? di efflusso al variare delta potenza erogata.
Se non cambia la composizione del gas d alimentazione e-o la temperatura della miscela combustibile-comburente, particolarmente in bruciatori atmosferici, attraverso la regolazione continua deit? velocit? di efflusso della miscela dalle uscite di fiamma, la variazione di composizione della miscela stessa si mantiene in limiti ridotti, in tutto il campo di variazione della potenza, vantaggiosamente rimanendo pressoch? fisso il fronte d? fiamma, senza alcun'ulteriore regolazione. Modifiche della condizione d? stabilit? della fiamma a potenza costante dovute a variazione della velocit? di propagazione della fiamma per la modifica della composizione del gas utilizzato e-o della temperatura della miscela gas-aria effluente dalla/e uscite di fiamma provocano una correzione della sezione di efflusso, rispetto ai valori previsti per la potenza in gioco, tale da favorire il ripristino delle condizioni di stabilit? della fiamma laminare, cio? aumento della sezione di efflusso in caso di diminuzione della velocit? di propagazione della fiamma e quindi tendenza al distacco di fiamma, l'inverso in caso contrario cio? di aumento di detta velocit? cio? tendenza al surriscaldamento della superficie dell'uscita di fiamma.
A bruciatore spento la sezione della/e uscite di fiamma ? la massima prevista e pu? rimanere tale per un periodo predeterminato, per esempio, almeno una decina di secondi, in fase di accensione modificandosi successivamente in funzione della potenza erogata.
Sempre per migliorare le condizioni di stabilit? in regimi transitori, la modifica della sezione cfi efflusso pu? non avvenire per temperature dell'uscita di fiamma inferiori ad un valore predeterminato, normalmente intorno al 200 C?, ad ottenere, in fase cfi accensione, una velocit? di efflusso della miscela combustibile-comburente pi? bassa di quella prevista a regime.
La grandezza indicativa della distanza di fiamma pu? essere la posizione della sorgente di irraggiamento nelle differenti frequenze delle emissioni della fiamma stessa rilevabile per esempio con un dispositivo ottico; o la conente di ionizzazione misurata nella zona del fronte di fiamma in almeno una delle sue caratteristiche : valore medio, variazione in ampiezza d oscillazione, variazione di frequenza di oscillazione, misurate per esempio attraverso un elettrodo sonda.
In ambedue questi casi ? rilevabile la posizione e l'intensit? del fronte d fiamma.
Essendosi inoltre sorprendentemente constatato che la temperatura delle pareti deH?uscita d fiamma o di un corpo nelle immediate vicinanze d questa, varia con la stessa legge della d stanza d fiamma, anche la temperatura d detti corpi secondo l'invenzione pu? essere utilizzata come parametro di controllo della sezione di efflusso dell'uscita di fiamma, rilevandola con termocoppie, termistori o altro. Aumentando la temperatura delle uscite di fiamma, il metodo rivendicato, fa dmintire la sezione di efflusso tendendo a ripristinare l'equilibrio perduto, dminuendo la temperatura fa aumentare detta sezione, a bruciatore spento la sezione d efflusso ? la massima prevista; perci? la temperatura della zona d sbocco della miscela si mantiene entro limiti accettabili (anche meno d 500 C?) in qualunque condizione d potenza e d tipo di gas di alimentazione del bruciatore.
Il metodo e gli apparecchi in realizzatone dello stesso sono definiti nelle rivendicazioni annesse a questa descrizione, tuttavia per meglio comprendere l'invenzione, le sue caratteristiche e gli effetti vantaggiosi che da essa derivano, viene di seguito riportata la descrizione di alcuni suoi esempi realizzativi, fomiti a titolo indcativo e non limitativo con l'ausilio d alcuni disegni allegati, nei quali: - la figura 1 mostra una vista in sezione verticale di una forma d esecuzione dell'invenzione;
- la figura 2 mostra un ingrandimento d una uscita di fiamma della f?g.1;
- la figura 3 mostra una vista in sezione verticale d una seconda forma d esecuzione dell'invenzione; - la figura 4 mostra un ingrandimento d una uscita d fiamma della fig. 3;
- la figura 5 mostra una vista in sezione verticale di una terza forma di esecuzione dell'invenzione; - la figura 6 mostra un ingrani mento di una uscita di fiamma della fig. 5;
- la figura 7 mostra una vista in sezione verticale di una quarta forma di esecuzione dell'invenzione; - la figura 8 mostra un ingrandimento di una uscita di fiamma della fig. 7;
- la figura 9 mostra una vista in sezione verticale di un bruciatore per piani d cottura in esecuzione dell'invenzione;
- la figura 10 mostra una vista in sezione verticale d un bruciatore per piani di cottura in differente esecuzione dell'invenzione;
- la figura 11 mostra un bruciatore ad andamento longitudinale in esecuzione dell'Invenzione con uscite di fiamma a tasca;
- la figura 12 mostra l'ingrandimento di un'uscita d fiamma di fig. 11 ;
- la figura 13 mostra un bruciatore ad andamento longitudinale con un'unica uscita d fiamma.
In relazione alle figure sopra enumerate, in esse un bruciatore di gas in cui la miscela, effluente da almeno una uscita d fiamma in camera d combustione, costituita da aria primaria e gas combustibile, sia da circa stechiometrica a fortemente iperstechimetrica (0.95 < ? < 1.60), ed abbia velocit? di efflusso tra 0.2 e 3.0 metri al secondo ad ottenere fiamma sensibilmente laminare, funzionante sia in condizioni d premiscelazione totale che parziale, avente l'organo di regolazione della sezione d efflusso della/e uscite d fiamma, se funzionante in condizioni atmosferiche viene indcato come 1A, se funzionante in condzioni forzate con 1B.
Il bruciatore funziona airintemo di una camera di combustione indcata con 2 , i fumi essendo evacuati attraverso uno scambiatore 3 e poi una camera d convogliamento 5 verso un dspositivo d evacuazione che se naturale indicato con 4A, se forzato con un ventilatore di aspirazione con.4B. L'eventuale aria secondaria viene convogliata in camera di combustione 2 attraverso aperture 6A con pannelli di chiusura 6B che possono essere azionati per conbollare l'eccesso di aria totale nella combustione. Il gas combustibile, passato un dspositivo di regolazione e controllo indicato come un rubinetto, attraverso un tubo 7 viene addotto al o agli ugelli 8 ; il getto di gas aspira aria primaria attraverso l'ingrasso 9 verso un tubo di Venturi 10A(generalmente usato in condizioni di aspirazione atmosferiche) o verso un tubo di adduzione e miscelazione 10B usato in condizioni di aspirazione forzata. La miscela cosi formata aria primaria/gas, ben miscelata, raggiunge una camera d distribuzione che se ha un solo tubo di adduzione o Venturi ? indicata con 11A se ne ha pi? di uno con 11B.
Per ogni camera di distribuzione 11 A o 11 B ovvero per ogni bruciatore 1 A o 1 B le uscite d fiamma 12 possono essere una o pi?, possono assumere le forme pi? svariate, nelle figure da 1 a 8 sono illustrate uscite di fiamma allungate perpendcoiarmente al plano del foglio, nelle figure 9 e 10 sono illustrate asole verticali su di una porzione d sfera, nelle figure 11,12,13 asole rettangolari a bruciatore spento o in sovraccarico, ristrette in centro nei regimi intermedi; sono comunque solo alcune possibilit? che si dstinguono per la loro semplicit? ma non esauriscono affatto le forme convenienti. Caratteristica comune alle uscite d fiamma illustrate ? quella di avere parti fisse 12A e parti mobili 12B salvo la figura 13 che illustra un uscita di fiamma con due labbri mobili 12B, forme simili possono essere assai convenienti.
Con velocit? di efflusso che deve mantenersi alquanto superiore alla velocit? di propagazione della fiamma, se si vuole evitare che la fiamma aderisca all'uscita di fiamma stessa, la miscela aria/gas effluisce dalle uscite di fiamma in camera d combustione, dove viene accesa da una fiamma pilota (non indicata nelle figure) o da opportuni dispositivi di accensione 15 e si mantiene in condizioni di stabilit?.
La fiamma generata da una miscela iperstechiometrica che esce in camera di combustione con flusso laminare, si sviluppa su d un fronte d fiamma, indcato con 13, di grande superficie ma di spessore ridotto, essendo la combustione monostadio per la presenza di tutto l'ossigeno necessario fin dall'ignizione; assume forme diverse a seconda del campo di moto determinato dalla forma e distribuzione delle uscite di fiamma nonch? dalla velocit? d efflusso della miscela primaria, dalle modalit? di afflusso dell'aria secondaria eventualmente disponibile.
Indicata con H la linea baricentrica del fronte di fiamma 13, la distanza tra il baricentro del fronte di fiamma e il piano dell'uscita o delle uscite di fiamma 12 ,che detto fronte hanno generato, viene indicata come 14 e denominata distanza di fiamma.
I sensori della distanza di fiamma possono essere di vario tipo: in figura 1 con 17 ? indicata una sonda di rilevazione della corrente di ionizzazione che pone a disposizione di un'unit? di controllo(non indicata) il valore medio, l'ampiezza e la frequenza di oscillazione della corrente di ionizzazione, elaborato questo segnale, l'unit? di controllo, attraverso un motore passo passo ( non inescato), fa ruotare la camma 23 che elasticamente deforma la lamina formata ad 'U' in dettaglio in fig. 2 variando la sezione di efflusso dell'uscita di fiamma 12.
In figura 3 ? illustrato con 16 un sensore ottico capace di rilevare la distanza di fiamma e l'intensit? di irraggiamento nelle varie componenti di frequenza, questo segnale conplesso viene elaborato da un'unit? di controllo (non indicata) che fa muovere verso l'alto od il basso almeno ma delle aste a sezione a goccia 12B presenti nel bruciatore 1 a seconda che il fronte di fiamma 13 si abbassi o si alzi, il movimento potendo essere graduale fino a chiusura od on-off, secondo le esigenze, il dettarlo di un'uscita di fiamma ? riportato in fig. 4 in cui si notano due labbri fissi 12A e una parte centrale mobile di sezione a goccia 12B dell'uscita di fiamma.
In figura 5 ? riportato un dispositivo di accensione 15 del tipo a scintilla che incendia, all'awiamento, la miscela che fuoriesce dall'uscita di fiamma 12 del bruciatore 1A ci sinistra a formare un primo fronte ci fiamma 13 che interaccende gli altri bruciatori 1A creandosi altri fronti di fiamma 13. Viene altres? illustrato, ma pi? in dettaglio nella fig. 6, come un sensore 19B della temperatura dell'usc?ta di fiamma, che equivale ad un sensore della distanza di fiamma, pu? essere anche attuatole del movimento atto a modificare la sezione d efflusso direttamente, come parte mobile del uscita di fiamma che ha labbri fissi 12A; infatti due lamine bimetalliche, che occupano longitudinalmente tutta l'uscita di fiamma in cui sono montate, sono accoppiate tra di loro per saldatura longitudinale dei bordi bassi in maniera che, scaldandosi i bordi superiori 12B, divarichino simmetricamente rispetto all'asse della uscita di fiamma stessa, come indicato con linea tratteggiata nella figura 6. Dette lamine a temperatura ambiente sono precaricate in modo da non scostare i lembi superiori fino che la temperatura degli stessi non abbia raggiunto circa 200C?.
Nella figura 7 e pi? dettagliatamente nella fig. 8 un sensore della temperatura deH'uscita di fiamma, che equivale ad un sensore della distanza di fiamma, ? anche attuatole del movimento atto a modificare la sezione d efflusso direttamente, come parte mobile del uscita di fiamma, in questo caso ? un bulbo stagno 20A, riempito di un fluido, che dvaricando all'aumentare della temperatura e restringendo ai diminuire della stessa, i suoi lembi superiori 12B che sono parte mobile deH'uscita d fiamma 12 con bordi fissi 12A, fa variare direttamente, la sezione di efflusso di questa.
Infatti la dilatazione o contrazione del fluido contenuto nel bulbo pu? modificare la sezione trasversale di questo a modificare drettamente la sezione di efflusso.
Nella figura 9 ? illustrato un bruciatore particolarmente adatto per piani d cottura in cui il sensore/attuatore bimetallico 19A ? una corona circolare con bordo esterno dentellato 26 che si inserisce in aperture di fiamma 12 a forma di asole verticali su di una SLperficie sferica. I dentelli 26 rappresentano il sensore che riscaldando l'intera corona 19A porta questa a passare progressivamente dalla posizione disegnata a tratto intero, che corrisponde alla condizione d bruciatore freddo o bruciatore al massimo, alla posizione dsegnata con linea tratteggiata che corrisponde a bruciatore al minimo, questo in funzione della dstanza di fiamma 14 che in questo caso ? ad andamento sub orizzontale. La o le lamine bimetalliche hanno una faccia 24 a confinare la camera di distribuzione percorsa dalla miscela per cui l'altra faccia 25 non ? in contatto con la miscela aria-gas, si possono tuttavia muovere liberamente, i bordi dentellati 26, atti ad inserirsi nelle asole che costituiscono la parte f?ssa 12A del uscita d fiamma, guidano il flusso della miscela ed assumono la temperatura della zona di sbocco in camera di combustione.
Nella figura 10 ? rappresentato un bruciatore per piani d cottura assai simile a quello di figura 9 ma in questo caso il sensore-attuatore bimetallico, in pi? parti, 19C modfica la sezione di efflusso delie uscite d fiamma agendo sulla parte mobile 12B delle uscite di fiamma stesse.
Esso ? costituito da aste bimetalliche 19C che deformandosi, attraverso ganci 27, sollevano le lamine 12B , questo in funzione della temperatura raggiunta e quinci della distanza di fiamma. Nella figura 11 viene illustrato un bruciatore ad andamento allungato in cui le uscite di fiamma sono quattro, una lamina centrale verticale 12A di opportuno spessore, almeno 1mm., ha la funzione di ancoraggio dei fronti di fiamma che si sviluppano separatamente su ognuna delle coppie di tasche essendo la (istanza tra d esse lungo l'asse del bruciatore almeno 10 mm.. Le lamine bimetalliche 19B, precaricate a freddo in modo da accostarsi alla parete esterna delle tasche, assumono forma variabile se la temperatura supera un certo valore, raggiungendo la forma disegnata tratteggiata 19T per un valore prefissato della temperatura dello sbocco comunque inferiore a 500C0; nella figura 12 ? descritta, ingrandita, dall'alto una tasca del bruciatore d figura 11 con chiara evidenza delta parte fissa 12B deH'usdta d fiamma ? la parte mobile realizzata con sensore attuatore bimetallico precaricato 19B.
Nella figura 13 ? illustrato un bruciatore 1A con un'unica uscita d fiamma 12 avente solo due latori mobili 12B, che ne definiscono la sezione di efflusso, mossi dalla deformazione(fmzione delia temperatura deH'uscita di fiamma e quinci della distanza di fiamma) d due sensori -attuatoli bimetallici 19C . La posizione dei labbri 12B disegnata a tratto pieno e quella dsegnata tratteggiata corrispondono a due condizioni riverse della temperatura deH'uscita d fiamma ovviamente pi? alta quella a cui corrisponde la linea tratteggiata.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 - Metodo per la regolazione della combustione di gas combustibile in un bruciatore premiscelato in cui una miscela di gas e aria, in proporzioni variabili da quasi stechiometriche a fortemente iperstechiometr?che, viene fatta effluire da almeno una uscita di fiamma con velocit? tale da ottenere una fiamma sostanzialmente laminare, caratterizzato dal fatto che la sezione di efflusso di almeno un'uscita di fiamma viene regolata in funzione di una grandezza indicativa della distanza media dei fronte di fiamma rispetto alla/e uscita/e di fiamma che lo genera/no(di seguito detta 'distanza di fiamma*) tra una sezione minima ed ima sezione massima, provocando un aumento della distanza di fiamma un aumento della sezione di efflusso e viceversa. 2 - Metodo di regolazione secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la grandezza indicativa della distanza delta fiamma ? la posizione della sorgente di irraggiamento nelle differenti frequenze della fiamma stessa. 3 - Metodo di regolazione secondo la rivendicazione 1 caratterizzato da fatto che la grandezza indicativa della distanza della fiamma ? la temperatura rilevata sulla/e uscita/e (fi fiamma o nelle immediate prossimit? di queste. 4 -Metodo di regolazione secondo la rivendicazione 3 , caratterizzato dal fatto che la temperatura deH'uscita di fiamma ? utilizzata indirettamente come parametro di controllo essendo la temperatura di comando rilevata attraverso un corpo irraggiato dall?uscita di fiamma, giacente nelle immediate vicinanze di questa. 5 - Metodo d regolazione secondo la rivendicazione 1 caratterizzato da fatto che la grandezza indicativa della distanza della fiamma ? la corrente (di ionizzazione misurata nella zona del fronte (fi fiamma in almeno una delle sue caratteristiche : valore medio, variazione in ampiezza, variazione (fi frequenza. 6 - Metodo (fi regolazione secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dai fatto che, la regolazione della sezione di una o pi? uscite di fiamma ? continua. 7 - Metodo di regolazione secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la variazione della composizione del gas utilizzato e-o della temperatura della miscela gas-aria effluente dalle uscite di fiamma provoca una correzione della sezione di efflusso, rispetto ai valori previsti di velocit? di efflusso, cio? aumento della sezione di efflusso in caso d tendenza al distacco d? fiamma l'inverso in caso di tendenza al surriscaldamento della superficie del uscita di fiamma. 8 - Metodo di regolazione secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che a bruciatore spento la sezione della/e uscite di fiamma ? la massima prevista e rimane tale per un periodo predeterminato in fase di accensione modficandosi successivamente. 9 - Metodo di regolazione secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, in fase di accensione, nessun intervento di modffica della sezione di efflusso avviene per temperature dell'uscita di fiamma inferiori ad un valore predeterminato, ad ottenere una velocit? di efflusso della miscela combustibile-comburente pi? bassa di quella prevista a regime. 10- Bruciatore di gas in cui la miscela effluente da una o pi? uscite di fiamma in camera di combustione, costituita da aria primaria e gas combustibile, sia da circa stechiometrica a fortemente iperstechimetrica (0.95 < ? < 1.6), ed abbia velocit? di efflusso media tra 0.2 e 3.0 metri al secondo ad ottenere fiamma sensibilmente laminare, funzioni sia in condizioni di premiscelazione totale che parziale seguendo il metodo di regolazione previsto da una o pi? delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che la modifica della sezione di efflusso delia miscela avviene aprendo o chiudendo una o pi? uscite d fiamma. 11 - Bruciatore di gas in cui la miscela effluente da una o pi? uscite di fiamma in camera di combustione, costituita da aria primaria e gas combustibile, sia da circa stechiometrica a fortemente iperstechimetrica (0.85 < ? < 1.6), ed abbia velocit? di efflusso media tra 0.2 e 3.0 metri al secondo ad ottenere fiamma sensibilmente laminare, funzioni sia in condizioni di premiscelazione totale che parziale seguendo il metodo di regolazione previsto da una o pi? delle rivendicazioni da 1 a 9 caratterizzato dal fatto che l'organo di regolazione della sezione di efflusso della/e uscite di fiamma pu? vantaggiosamente essere parte mobile dell'uscita di fiamma stessa. 12 - Bruciatore secondo la rivendicazione 11 caratterizzato dai fatto che l'organo di regolazione della sezione di efflusso della/e uscita/e ci fiamma ha movimento graduale e continuo potendo rimanere fermo nei transitori di avviamento. 13 - Bruciatore secondo la rivendicazione 10 o 11 o 12, caratterizzato dal fatto che il sensore della (istanza di fiamma ? sensore della temperatura dell'uscita di fiamma ed agisce con attuatole qualunque a modificare la sezione di efflusso di almeno una uscita ci fiamma. 14 - Bruciatore secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che il sensore della temperatura dell'uscita di fiamma pu? essere contemporaneamente attuatore del movimento atto a modificale la sezione di efflusso direttamente, come parte mobile di almeno un'uscita di fiamma?. 15 - Bruciatore secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che il sensore della temperatura dell'uscita E fiamma pu? essere contemporaneamente attuatore del movimento atto a modificare la sezione di efflusso dell'uscita di fiamma agendo sulla parte mobile di almeno una uscita di fiamma direttamente o indirettamente. 16 - Bruciatore secondo la rivendicazione 10 o 14 o 15, caratterizzato dal fatto che il sensore di temperatura-attuatore ? realizzato con almeno una lamina bimetallica di forma opportuna, eventualmente snappante se secondo la rivendicazione 10. 17 - Bruciatore secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che la o le lamine bimetalliche hanno una faccia a confinare la camera di distribuzione percorsa dalla miscela per cui l'altra faccia non ? in contatto con la miscela aria-gas, potendosi tuttavia muovere liberamente. 18 - Bruciatore secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che la-le lamine bimetalliche hanno bordi dentellati atti ad inserirsi nelle asole che costituiscono la parte fissa del uscita E fiamma. 19 - Bruciatore secondo la rivendcazione 16, caratterizzato dal fatto che la-le lamine bimetalliche sono precaricate a temperatura ambiente in modo da non provocare nessuna variazione della sezione E efflusso della uscita E fiamma fino che la temperatura del uscita E fiamma non abbia raggiunto un valore predeterminato, indipendentemente dalla portata di miscela effluente. 20 - Bruciatore secondo la rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto che il sensore-atuatore ? un bulbo di forma opportuna riempito di fluido che si dilata con la temperatura. 21 - Bruciatore secondo la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che la dilatazione del fluido contenuto in almeno un bulbo modifica la sezione trasversale di questo a modificare direttamente la sezione di efflusso di una uscita di fiamma. 22 - Bruciatore secondo la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che la dilatazione del fluido contenuto in almeno un bulbo modifica indirettamente la sezione di efflusso attraverso il movimento della parte mobile di almeno un'uscita di fiamma. 23 - Bruciatore secondo una o pi? delle rivendicazioni da 10 a 22, caratterizzato dal fatto che ? prevista una regolazione separata delle diverse uscite di fiamma di uno stesso bruciatore. 24 - Bruciatore secondo una qualunque delle rivendicazioni da 10 a 23 caratterizzato dai fatto che, in caso di rottura di una o pi? parti mobili, la sezione della/e uscite mantenga comunque un valore minimo d? sicurezza. 25 - Apparecchio di regolazione attuante il metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 9 caratterizzato dal fatto che il sensore della distanza di fiamma ? un sensore ottico della radiazione della fiamma che agisce attraverso un'unit? d? controllo ed un attuatore qualunque a modificare la sezione di efflusso di almeno una uscita di fiamma, di almeno un bruciatore. 26 - Apparecchio di regolazione attuante il metodo secondo una delie rivendicazioni da 1 a 9 caratterizzato dal fatto che il sensore della distanza di fiamma ? un sensore della corrente di ionizzazione che agisce attraverso un'unit? di controllo ed un attuatore qualunque a modificare la sezione di efflusso di almeno un'uscita di fiamma, di almeno un bruciatore.
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