ITMI20110951A1 - Impianto chirurgico, in silicone rivestito, per il collegamento interfalangiale o metacarpofalangiale in operazioni di artroplastica - Google Patents

Description

“IMPIANTO CHIRURGICO, IN SILICONE RIVESTITO, PER IL COLLEGAMENTO INTERFALANGIALE O METACARPOFALANGIALE IN OPERAZIONI DI ARTROPLASTICAâ€

DESCRIZIONE

La presente invenzione si riferisce ad un impianto chirurgico di giunzione, in silicone rivestito con carbonio pirolitico turbostratico, atto a realizzare un collegamento interfalangiale o metacarpo-falangiale in operazioni di artroplastica.

Le mani e/o i piedi possono essere colpiti da malattie deformanti quali artrite o artrite reumatoide, o subire episodi traumatici o artriti post-traumatiche, che provocano la deformazione di una o più falangi rispetto alle altre. Tali deformazioni risultano molto spesso invalidanti per il soggetto comportando molto spesso anche disagi nella vita quotidiana.

In questi casi à ̈ quindi auspicabile ripristinare la forma e la funzionalità originali della mano o del piede ricorrendo ad un intervento chirurgico il quale prevede l’inserimento, nel canale endomidollare di rispettive ossa tra due falangi adiacenti o tra una falange e un metacarpo, di un giunto di collegamento per permettere il riallineamento delle falangi come in origine nonché la normale flessione delle stesse.

Attualmente sul mercato sono disponibili giunti di varie taglie, a seconda dell’uso, e di varie tipologie. La prima à ̈ rappresentata da un giunto con cerniera centrale, formato da un pezzo unico in silicone, particolarmente utilizzato come impianto per le falangi della mano. Tale giunto ha il vantaggio di essere estremamente flessibile, inseribile nell’osso spongioso senza danneggiarlo, capace di riprodurre quasi esattamente il comportamento delle giunzioni naturali tra le falangi, ma soffre dell’inconveniente di non avere una durata prolungata nel tempo poiché tende a sbriciolarsi dopo numerosi cicli di flessione, in particolare quando sul giunto sono presenti lacerazioni superficiali create dallo sfregamento contro le asperità dell’osso spongioso durante l’inserimento.

Un miglioramento del suddetto giunto in silicone à ̈ rappresentato da un giunto in silicone che prevede due manicotti metallici, di forma troncoconica, da montare nei rispetti canali intramidollari e che vanno a posizionarsi in prossimità della cerniera, una volta che il giunto siliconico à ̈ stato inserito all’interno di detti canali intramidollari. Si veda, ad esempio, il giunto protetto descritto ad esempio in GB 2 043 452 relativo ad impianto per le falangi della mano.

Un altro tipo di giunto à ̈ rappresentato da un giunto rigido in due pezzi costituito da carbonio pirolitico. Tale giunto ha il vantaggio di essere maggiormente resistente all’usura e ai cicli di flessione ma soffre dell’inconveniente di essere più rigido dell’osso spongioso cosicché il suo inserimento può danneggiare l’osso stesso, in particolare quando detto osso à ̈ assottigliato poiché atrofizzato.

Inoltre tale materiale risulta essere molto costoso data la particolare lavorazione: infatti il carbonio pirolitico, denominato anche pirocarbonio, viene ottenuto a partire da un substrato di grafite portato alla temperatura di 1400°C, in un forno speciale, ad alta pressione.

Scopo della presente invenzione à ̈ di eliminare, almeno in parte, gli inconvenienti della tecnica nota, fornendo un impianto chirurgico per il collegamento interfalangiale o metacarpofalangiale in operazioni di artroplastica che sia flessibile, che eviti la rottura dell’osso spongiale durante il suo inserimento, che sia di lunga durata per evitare successivi interventi chirurgici.

Un altro scopo à ̈ quello di fornire un tale impianto che sia economico, facile da realizzare, affidabile,

Questi scopi sono raggiunti da un impianto in silicone rivestito con carbonio pirolitico turbostratico avente le caratteristiche elencate nella annessa rivendicazione indipendente 1.

Realizzazioni vantaggiose dell’invenzione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.

L’impianto in accordo all’invenzione à ̈ un giunto per il collegamento interfalangiale o metacarpo falangi ale, realizzato in un unico pezzo in un materiale inerte flessibile ed elastico, quale silicone, ed à ̈ rivestito completamente con carbonio pirolitico turbostratico o in carbonio amorfo del tipo a diamante. Lo spessore di detto rivestimento à ̈ preferibilmente nell’ordine di circa 0,2 - 0,3 micron, anche se tale intervallo non à ̈ vincolante ai fini della presente invenzione.

Detto rivestimento può essere realizzato in un unico strato o in una pluralità di strati tali da raggiungere lo spessore voluto.

L’applicazione di detto strato di carbonio turbostratico pirolitico o di carbonio amorfo del tipo a diamante avviene secondo tecnica nota, ad esempio utilizzando un metodo di deposizione in fase vapore "PVD" (Physical Vapour Deposition), in particolare con il metodo definito “sputtering method†.

Ulteriori caratteristiche dell’invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita ad una sua forma di realizzazione puramente esemplificativa e quindi non limitativa, illustrata nei disegni annessi, in cui:

la Fig. 1 à ̈ una vista laterale di una protesi per le falangi di un piede in accordo all’invenzione nella posizione in uso;

la Fig. 2 à ̈ una vista in pianta dall’alto della protesi di fig. 1;

la Fig. 3 Ã ̈ una vista laterale della protesi di fig. 1 dotata di elementi di rinforzo;

le Figg. 4 a)-b) sono rispettivamente una vista frontale e una laterale di un elemento di rinforzo per la protesi di fig. 3;

la Fig. 5 à ̈ una vista in pianta dall’alto delle falangi di un piede in cui à ̈ stato inserito l’impianto di fig. 3 della presente invenzione;

la Fig. 6 à ̈ una vista laterale delle falangi di fig. 5 in cui à ̈ stato inserito l’impianto di fig. 3 della presente invenzione;

la Fig. 7 à ̈ una vista laterale, parzialmente sezionata, di una protesi per le falangi di una mano in accordo all’invenzione;

la Fig. 8 Ã ̈ una vista in pianta dal basso della protesi di fig. 7;

la Fig. 9 Ã ̈ una vista in sezione di una mano in cui sono stati inseriti due impianti della presente invenzione.

Con riferimento alle figure 1-6 verrà descritto un impianto in accordo alla presente invenzione, indicato nelle figure con il numero di riferimento 1, destinato ad essere impiantato nelle falangi del piede.

Detto impianto 1 à ̈ un pezzo unico il cui corpo à ̈ formato da una porzione centrale allargata 2 da cui si estendono, in direzione opposta, due porzioni a stelo allungate 3 e 4, di ridotta sezione trasversale e con le estremità rastremate. Dette porzioni allungate 3 e 4 sono adatte all’impianto intramidollare in falangi del piede e pertanto hanno lunghezza differente tra loro.

La porzione centrale allargata 2 comprende una porzione ispessita 5 con profilo arrotondato: detta porzione allargata 2 à ̈ dotata inoltre di un canale trasversale 6 in cui à ̈ ricavata centralmente una depressione 7. La porzione centrale allargata 2, e in particolare la porzione ispessita 5, agisce da cerniera e la depressione 7 permette l’avvicinamento massimo dei due steli 3 e 4 durante il piegamento delle falangi in cui à ̈ stato inserito l’impianto 1.

Come illustrato nelle fìgg. 1-6, la porzione ispessita 5 si trova nella superficie inferiore della porzione allargata 2 quando l’impianto 1 à ̈ atto all’inserimento nelle falangi del piede, mentre essa si trova nella parte superiore o dorsale se l’impianto 1 à ̈ atto all’inserimento nella falangi della mano, come illustrato nelle figg. 7-9.

Inoltre se l’impianto 1 à ̈ destinato ad essere inserito nel piede esso ha una delle due porzioni allungate 3, 4 molto più corta rispetto all’altra, come illustrato in fig. 1 e 6, in quanto le dimensioni di tali steli 3 e 4 corrispondono sostanzialmente alle dimensioni del canali intramidollari delle falangi del piede in cui dovranno essere inseriti.

Negli impianti 1 destinati alle ossa dei piedi, à ̈ particolarmente preferito l’uso di piastre metalliche di rinforzo 8 dotate di manicotto 9, vista la maggiore sollecitazione a cui à ̈ sottoposto tale impianto 1 a causa del peso del corpo.

In dette piastre 8 andranno poi infilate le due porzioni allungate (3,4) come illustrato in fig. 3.

Riferendosi alle figure 7-9, l’impianto della presente invenzione per l’inserimento nelle ossa della mano, indicato con il numero di riferimento 10, à ̈ sostanzialmente simile a quello per il piede 1, ma la porzione ispessita 5 con il profilo arrotondato si trova nella superficie superiore della porzione allargata 2, con la superficie curvata della zona ispessita 5 rivolta verso l’alto. Inoltre le estensioni 3 e 4 hanno lunghezza sostanzialmente uguale anziché differente.

Anche l’impianto 10 per le ossa della mano può essere dotato di piastre di rinforzo 8 anche se meno necessarie rispetto all’impianto 1 destinato alle ossa del piede.

E’ da intendersi che la porzione centrale allargata 2 e/o la porzione ispessita 5, possono essere realizzate anche in forme differenti rispetto a quanto illustrato nelle figure sopra riportate, a patto di agire come una cerniera per il giunto 1 e 10.

Detto impianto 1, 10 Ã ̈ ottenuto mediante stampaggio da silicone medicale, in varie taglie, e poi successivamente rivestito con carbonio turbostratico pirolitico secondo tecnica nota descritta in precedenza.

In pratica detto impianto 1, 10 viene inserto nelle cavità intramidollari delie falangi e/o metacarpo, precedentemente preparate con opportuni strumenti per rendere possibile l’alloggiamento dei due steli 3 e 4.

Il Richiedente ha trovato, mediante studi approfonditi, che l’applicazione di carbonio turbostratico pirolitico sulla superficie di un impianto di collegamento interfalangiale o metacarpofalangiale, in silicone, permette di ottenere un giunto di collegamento che non si sbriciola durante il suo inserimento nei canali intramidollari delle falangi. In particolare, il Richiedente ha trovato che detto rivestimento in carbonio turbostratico pirolitico rimane inalterato nel tempo perché altamente resistente ai fluidi corporei quali sangue, urina e simili.

Inoltre, test effettuati dal Richiedente hanno mostrato che tale rivestimento in carbonio turbostratico pirolitico rimane applicato sulla superficie del giunto in silicone anche dopo numerosi cicli di flessione dell’impianto: pertanto esso risulta essere altamente affidabile nonché facile da realizzare, e non molto costoso.

Alla luce di quanto riportato sopra, l’impianto della presente invenzione presenta numerosi vantaggi, quali

avere una durata prolungata nel tempo poiché non tende a sbriciolarsi dopo numerosi cicli di flessione;

avere un rivestimento che non viene rimosso dallo sfregamento contro le asperità dell’osso spongioso durante l’inserimento;

essere flessibile e morbido così da non danneggiare l’osso stesso, in particolare quando detto osso à ̈ assottigliato poiché atrofizzato.

Alle presenti forme di realizzazione dell’invenzione possono essere apportate numerose variazioni e modifiche di dettaglio, alla portata di un tecnico del ramo, rientranti comunque entro l’ambito dell’invenzione espresso dalle rivendicazioni annesse.

Claims (8)

1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto chirurgico (1 ; 10), a pezzo unico in materiale inerte flessibile ed elastico, preferibilmente silicone, per il collegamento interfalangiale o metacarpofalangiale delle ossa della mano o del piede in operazioni di artroplastica, comprendente una porzione centrale allargata (2) formata da una porzione ispessita (5) con profilo arrotondato e dotata di un canale trasversale (6) in cui à ̈ ricavata centralmente una depressione (7), due porzioni allungate a stelo (3,4), di ridotta sezione trasversale e con le estremità rastremate, che si estendono in direzione opposta da detta porzione centrale allargata (2), detta depressione (7) permettendo ravvicinamento delle due porzioni allungate a stelo (3,4) durante la flessione di detto impianto (1 ; 10), e detta porzione centrale allargata (2) e/o detta porzione ispessita (5) agendo da cerniera durante detto avvicinamento, caratterizzato dal fatto che detto impianto (1;10) à ̈ rivestito con almeno uno strato di carbonio pirolitico turbostratico.
2. 2. Impianto (1 ; 10) secondo la rivendicazione 1 in cui l’almeno uno strato di rivestimento ha uno spessore nell’ordine di circa 0,2 - 0,3 micron.
3. 3. Impianto (1; 10) secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui lo strato di rivestimento à ̈ fonnato da una pluralità di strati.
4. 4. Impianto (1;10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la porzione ispessita (5) si trova nella superficie inferiore della porzione allargata (2).
5. 5. Impianto (1 ; 10) secondo la rivendicazione 4 in cui le due porzioni allungate a stelo (3,4) hanno una lunghezza differente tra loro.
6. 6. Impianto (1; 10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 1-3 in cui la porzione ispessita (5) si trova nella superficie superiore della porzione allargata (2).
7. 7. Impianto (1;10) secondo la rivendicazione 6 in cui le due porzioni allungate a stelo (3,4) hanno una lunghezza sostanzialmente uguale tra loro.
8. 8. Impianto (1;10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui sono previste due piastre metalliche di rinforzo (8), ciascuna dotata di manicotto (9) da inserire intorno ad una rispettiva porzione allungata a stelo (3,4).