ITMI20102337A1 - Gruppo di sospensione per mobili pensili - Google Patents
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Description
GRUPPO DI SOSPENSIONE PER MOBILI PENSILI
La presente invenzione si riferisce ad un gruppo di sospensione per mobili pensili che devono essere agganciati ad una parete.
Attualmente tali gruppi comprendono un dispositivo reggipensile comprendente un gancio regolabile che si estende posteriormente dal mobile stesso in direzione della parete, il quale gancio coopera con un supporto a barra o a piastrina fissato alla parete.
Al fine di permettere la regolazione in profondità ed altezza del mobile sulla parete, il gancio à ̈ regolabile in almeno due direzioni tra loro perpendicolari, in particolare in modo da rendere variabile la distanza del gancio dalla cassa del dispositivo (e quindi spostare il mobile orizzontalmente in direzione di avvicinamento/allontanamento dalla parete) e in modo da farne variare la quota verticale (e quindi spostare conseguentemente il mobile in senso verticale in direzione di avvicinamento/allontanamento dal pavimento).
A tal fine nel dispositivo sono alloggiati una pluralità di organi di regolazione, ognuno preposto a spostare il gancio in una certa direzione ed azionabile da un utente, ad esempio mediante giraviti o chiavi esagonali, a brugola o simili.
Esempi di tali realizzazioni sono mostrati nel brevetto europeo EP0555924 e nel modello di utilità italiano MI92U000134 a nome di CAMAR SpA.
Tali organi di regolazione possono variare a seconda delle realizzazione, potendo comprendere in genere slitte, grani, viti, molle, alberi di rinvio e simili.
Seppure funzionali, tali organi di regolazione rendono tuttavia il dispositivo piuttosto ingombrante.
Poiché tali dispositivi sono usualmente alloggiati all’interno del mobile, fissati alla spalla di quest’ultimo (in questo caso il gancio sporge attraverso un foro praticato nella fodera o parete posteriore del mobile), oppure inseriti in una sede ricavata nella spalla stessa, ne discende che il loro ingombro rilevante à ̈ una caratteristica che risulta particolarmente indesiderata.
Ciò vale a maggior ragione in tutti quei casi in cui il mobile sia provvisto di cassetti, che occupano quasi tutto lo spazio disponibile all’interno del mobile stesso.
In questa situazione, infatti, la sponda laterale del cassetto potrebbe facilmente interferire con il gruppo di sospensione, con ovvie conseguenze.
Un altro caso in cui tale ingombro crea problemi à ̈ quando il mobile à ̈ provvisto di un’anta destinata ad aprirsi e chiudersi sotto l’azione di una cerniera che comprende bracci frenati, che occupa un certo spazio sulla spalla del mobile e necessita uno spazio operativo rilevante (per consentire il movimento dei bracci) e che spesso coincide con la posizione che dovrebbe essere occupata dal dispositivo reggi pensile, causando notevoli disagi all’atto del montaggio.
Un ulteriore problema che si nota nei gruppi noti allo stato dell’arte à ̈ relativo al fatto che gli organi di regolazione in altezza e profondità , associati al dispositivo non sono indipendenti tra loro, nel senso che spesso l’ampiezza della corsa verticale influenza l’ampiezza della corsa orizzontale e viceversa.
Da ciò ne consegue che in certi casi non à ̈ possibile effettuare regolazioni ottimali per entrambe le posizioni (orizzontale e verticale) del mobile, ma si devono adottare, in sede di installazione, delle soluzioni di compromesso, che, in quanto tali, potrebbero non essere accettabili.
Inoltre si noti che durante la fase di installazione la regolazione di una delle due posizioni (orizzontale o verticale) per tali motivi influenza pesantemente l’altra, costringendo l’utente a dover eseguire plurime volte piccoli aggiustamenti in modo da calibrare la posizione corretta del mobile, rendendo, in definitiva, l’operazione di montaggio piuttosto lunga.
Da quanto sopra ne consegue che à ̈ particolarmente desiderabile poter disporre di un gruppo di sospensione per mobili pensili che sia meno ingombrante, pur mantenendo la possibilità di essere regolato, in profondità ed in altezza.
Scopo generale della presente invenzione à ̈ pertanto quello di realizzare un gruppo di sospensione per mobili pensili che raggiunga tale scopo.
Detto scopo à ̈ conseguito da un gruppo di sospensione per mobili pensili avente le caratteristiche esposte nella rivendicazione 1 e sottorivendicazioni allegate. In breve, la richiedente ha pensato di scorporare le due regolazioni, quella verticale (o in altezza) e quella orizzontale (o in profondità ), associando una delle due al dispositivo e l’altra al supporto a parete.
Preferibilmente la regolazione in orizzontale à ̈ associata al dispositivo e quella verticale à ̈ associata al supporto a parete; in linea generale, però, potrebbe essere anche realizzata una soluzione opposta, in cui la regolazione in orizzontale à ̈ associata al supporto a parete e quella verticale à ̈ associata al dispositivo. Più nel dettaglio, il gruppo secondo la presente invenzione comprende un dispositivo reggipensile dotato di un gancio regolabile che si estende posteriormente dal mobile stesso in direzione della parete ed un supporto a parete destinato ad essere fissato ad una parete verticale e a cooperare con il gancio per il supporto del mobile.
Il gruppo à ̈ provvisto almeno di un primo organo di regolazione associato al dispositivo reggipensile per la regolazione in profondità in una prima direzione del mobile rispetto alla parete, e di un secondo organo di regolazione per la regolazione in altezza del mobile in una seconda direzione, perpendicolare alla prima direzione, essendo il secondo organo di regolazione associato al supporto a parete.
In questo modo l’ingombro del dispositivo all’interno del mobile risulta vantaggiosamente ridotto e il suo montaggio à ̈ relativamente semplice e veloce, poiché eventuali verifiche di ingombro sono ridotte o addirittura eliminate.
Inoltre in questo modo le regolazioni in altezza e profondità sono rese, di fatto, del tutto indipendenti l’una dall’altra, a tutto vantaggio della flessibilità di posizionamento e della semplicità di montaggio.
Un’ulteriore caratteristica vantaggiosa à ̈ la presenza di un dispositivo anti-sganciamento comprendente un grano filettato associato al dispositivo reggipensile e destinato ad impegnarsi in un cursore del supporto a parete.
Le caratteristiche strutturali e funzionali dell’invenzione, ed i suoi vantaggi rispetto all’arte nota, risulteranno chiaramente comprensibili dalla descrizione seguente, riferita ai disegni allegati, che mostrano una possibile forma di realizzazione pratica dell’invenzione stessa.
Nei disegni:
- la figura 1 illustra una sezione laterale di un gruppo di sospensione secondo la presente invenzione in condizione montata;
- la figura 2 illustra una sezione dall’alto del gruppo di sospensione di figura 1;
- le figure 3-6 illustrano diverse viste di un dispositivo reggipensile, parte del gruppo delle figure precedenti;
- la figura 7 illustra il dispositivo reggipensile delle figure 3-6 durante il montaggio;
- la figura 8 illustra il dispositivo reggipensile della figura precedente in condizione montata;
- la figura 9 illustra un supporto a muro, parte del gruppo delle figure precedenti;
- la figura 10 illustra un esploso del supporto a muro della figura precedente;
- le figure 11 e 12 illustrano due viste di parte del supporto a muro delle figure 9 e 10;
- la figura 13 illustra un attuatore meccanico compreso nel supporto a muro delle figure 9 e 10;
- la figura 14 illustra un esploso dell’attuatore meccanico della figura 13;
- la figura 15 illustra un esploso parzialmente in sezione dell’attuatore meccanico della figura 14;
- le figure 16 e 17 illustrano sezioni dell’attuatore meccanico della figura 13 in due diverse condizioni operative;
- le figure 18 e 19 illustrano due varianti del supporto a muro delle figure precedenti.
Con riferimento alle figure 1-8 in esse à ̈ indicato con il riferimento 20 un gruppo di sospensione in condizione montata su di un mobile pensile M.
Il gruppo 20 comprende un dispositivo reggipensile 21, montato sul mobile M, ed un supporto a muro 22, fissato alla parete mediante viti e tasselli T.
Il dispositivo reggipensile 21 coopera con il supporto a muro 22 per sospendere il mobile M.
Nell’esempio mostrato, il dispositivo reggipensile 21 à ̈ fissato ad una parete laterale, o spalla S, del mobile M, tramite opportuni perni 24 che si insediano in corrispondenti sedi praticate nel pannello costituente la spalla S, al di sotto della parete superiore, o cappello C, del mobile M.
Il dispositivo reggipensile 21 comprende un corpo piatto, a guisa di piastra, 25 dal quale aggettano i perni 24, che possono essere di pezzo con essa oppure, come nel caso illustrato, avvitati.
Si segnala sin d’ora che in luogo dei perni 24 potrebbero essere previste soluzioni alternative ed equivalenti, ad esempio con delle semplici viti o bulloni passanti o altro ancora.
Nel caso dei perni 24, essi aggettano dal corpo piatto 25 in modo da sporgere da quest’ultimo in una direzione parallela a quella coincidente con la estensione minore del corpo piatto 25 stesso, ovvero in modo sostanzialmente perpendicolare ad esso, così che una delle facce aventi maggiore superficie di quest’ultima sia in appoggio alla spalla S.
Al corpo piatto 25 à ̈ associata, preferibilmente di pezzo, una estensione terminale 26 sulla quale à ̈ avvitato un gancio 27, destinato a cooperare con il supporto 22 per la sospensione del mobile M.
L’estensione terminale 26 si sviluppa perpendicolarmente alla superficie maggiore del corpo piatto 25, così che in una vista in sezione come quella di figura 2, il dispositivo 21 appare avere genericamente una configurazione ad “L†.
Il foro filettato che alloggia il gancio 27 ha un asse longitudinale Z sostanzialmente perpendicolare a quello dell’estensione terminale 26 e sostanzialmente parallelo al piano su cui giace la superficie maggiore del corpo piatto 25 e perpendicolare agli assi dei perni 24.
Il gancio 27 presenta una forma a fungo, con uno stelo filettato 27B di dimensioni minori della testa allargata 27A.
La regolazione in orizzontale del gruppo 20 viene effettuata ruotando il gancio 27 e causando quindi la dislocazione della sua estremità libera di aggancio rispetto al corpo piatto 25, con la conseguente dislocazione in orizzontale del mobile M ad essa fissato.
Parallelamente al gancio 27 all’estensione terminale 26 à ̈ associato un grano di fermo 28: esso à ̈ inserito a vite in una corrispondente sede filettata prevista sull’estensione terminale 26, così che possa essere portato in estrazione o ritratto.
L’asse del grano 28 e quello del gancio 27 sono sostanzialmente paralleli e la funzione del gancio 27 verrà chiarita meglio tra poco, in occasione della descrizione del funzionamento del gruppo 20.
Sull’estensione terminale 26 à ̈ poi praticata una finestra di regolazione 29, attraverso la quale si accede alla regolazione del supporto 22, come apparirà chiaro più oltre.
L’asse della finestra di regolazione 29 à ̈ sostanzialmente parallelo sia a quello del gancio 27 che a quello del grano 28.
Onde rinforzare la zona di accoppiamento tra il corpo piatto 25 e l’estensione terminale 26 possono essere previste alette inclinate 26A, 26B di rinforzo.
In condizione montato il dispositivo reggipensile 21, come mostrato in figura 1,2,7 ed 8, à ̈ disposto come segue: il corpo piatto 25 à ̈ fissato alla spalla S del mobile M, e la parete posteriore, o fodera F, di quest’ultimo si estende al di sopra del corpo piatto 25 immediatamente prima della estensione terminale 26 o delle alette inclinate 26A, 26B, così che il corpo piatto 25 del dispositivo 21 resti alloggiato internamente al mobile M, mentre l’estensione terminale 26 resta all’esterno del mobile M, nella sua parte posteriore.
Si segnala sin d’ora che questo garantisce un minimo ingombro del dispositivo 21 all’interno del mobile, perché la parte di esso che rimane alloggiata internamente va in battuta strettamente a ridosso della spalla S, così che l’ingombro à ̈ estremamente ridotto (al più, qualche millimetro); nel mobile M, in questo modo, possono essere alloggiati agevolmente cassetti e/o bracci mobili di cerniere e, più in generale, non si occupa una parte rilevante del suo volume interno.
Da quanto sopra si può quindi immediatamente rilevare come il primo organo di regolazione comprenda sostanzialmente il gancio 27 avvitabile in modo progressivo in una corrispondente sede filettata dell’estensione terminale 26 che da luogo ad una corrispondente dislocazione orizzontale della testa 27A del gancio.
Passando al supporto a parete 22, esso à ̈ mostrato, oltre che nelle figure 1 e 2, anche nel dettaglio delle figure 9-17.
Il supporto a parete comprende almeno un’ala di ancoraggio 30 provvista di opportuni fori 33 in cui trovano posto le viti per il fissaggio ai tasselli T nel muro.
L’ala di ancoraggio 30 à ̈ associata ad una sede 31 di scorrimento tubolare per un cursore 40 mosso da un attuatore 32 per dislocare verticalmente il punto di impegno del gancio 27, così da permettere una regolazione in verticale.
Si segnala sin d’ora che la sede 31 nell’esempio ha la forma di uno scatolato, ma più in generale potrebbe avere una forma qualsiasi; in questo esempio esso à ̈ sostanzialmente uno scatolato a guisa di parallelepipedo, ma potrebbe essere cilindrico o simili, eventualmente esso potrebbe anche non avere una forma chiusa, ma essere aperto in tutto o in parte su almeno un lato.
La sede 31 presenta una finestratura 35 asolata, avente una forma allungata che comprende una porzione centrale allargata 35A e le opposte estremità terminali 35B e 35C ristrette.
Più in particolare, le dimensioni della porzione centrale allargata 35A sono tali da consentire il passaggio della testa allargata 27A del gancio 27.
La sede 31 comprende pareti laterali ed una delle estremità di fondo à ̈ cieca e provvista di un riscontro 36 la cui utilità apparirà più chiaramente tra poco. Il supporto a muro 22 comprende poi l’attuatore 32, mostrato nel dettaglio delle figure 13-17.
Nell’esempio à ̈ mostrato un attuatore 32 come quello descritto nel modello di utilità MI95U000211, ma si fa notare sin d’ora come tale esempio non vada inteso in senso limitativo, potendo essere previsti attuatori lineari e non anche di tipo diverso.
Brevemente, l’attuatore 32 comprende una coppia di semigusci allungati 320, 321 sostanzialmente cilindrici, che alloggiano al loro interno un piede tubolare 322 che termina, da un lato, con una base allargata 323 sul lato opposto con un foro filettato 324, o madrevite.
Nel foro filettato 324 si avvita uno stelo a vite 325 che termina, all’opposta estremità , con una corona dentata 326.
Lo stelo a vite 325 presenta un collare 327 che trova sede entro una corrispondente gola anulare 328 dei semigusci 320, 321, i quali definiscono anche una sede 330 per la corona dentata 326.
Si ottiene così che lo stelo a vite 325 può ruotare all’interno dei semigusci 320,321, ma à ̈ vincolato ad essi per la traslazione.
La rotazione della corona dentata 326, e quindi dello stelo 325, à ̈ comandata tramite un pignone dentato 331 posto all’estremità di un gambo 332.
Il pignone 331 ed il gambo 332 sono supportati per la rotazione entro rispettive sedi dei semigusci 320,321. La rotazione del pignone 331 può essere comandata tramite un utensile quale una chiave esagonale, un giravite o simili che viene inserito in una cava corrispondente in esso praticata; a tal fine uno dei due semigusci 320 à ̈ provvisto di un foro per poter accedere al pignone 331, onde poterlo azionare.
L’assemblaggio prevede che i due semigusci 320,321 siano tenuti uniti mediante una spina interna 340 ed un collare anulare 341 esterno.
I due semigusci 320,321 terminano in corrispondenza dell’estremità rivolta verso la base allargata 323 del piede tubolare 322, con un bordo di battuta 342, il cui scopo sarà chiarito meglio tra poco, e che aggetta dalla superficie esterna dei semigusci 320,321 in maniera sostanzialmente perpendicolare.
Il funzionamento dell’attuatore 32 à ̈ intuitivo: azionando il pignone 331 si porta in rotazione lo stelo a vite 325 il quale a sua volta provoca un movimento assiale del piede tubolare 322, facendolo sporgere o rientrare rispetto ai due semigusci 320,321.
Ulteriori caratteristiche dell’attuatore 32 sono descritte (anche se per una funzione differente) nella descrizione del modello di utilità MI95U000211, i cui insegnamenti sono da intendersi incorporati in questa invenzione.
Con riferimento alle figure 10, 13 e 14, l’attuatore 32 appena descritto coopera con un cursore 40 che comprende un corpo scatolare 41 ed opzionalmente con un distanziale 42.
Il corpo scatolare 41 presenta una forma tubolare e comprende su di una parete laterale una sede allargata 410 e due fori 411, 412.
La sede allargata 410 presenta dimensioni lievemente superiori a quelle della testa 27A del gancio 27, così da permetterne l’inserzione; il bordo inferiore della sede allargata 410 ha invece una forma tale da interferire con la testa 27A del gancio quando quest’ultima à ̈ inserita nella sede 410, per realizzare l’aggancio tra i due.
I fori 411 e 412 sono posizionati rispettivamente sopra e sotto alla sede allargata 410, con riferimento alla posizione montata.
Il foro superiore 411 à ̈ usato per l’accoppiamento con il grano 28, mentre quello inferiore 412 per permettere il passaggio dell’utensile di azionamento del pignone 331 dell’attuatore 32.
Ne consegue necessariamente che le distanze tra i centri dei fori 411, 412 dal centro della sede allargata 410 sono sostanzialmente corrispondenti alle distanze tra il centro del grano 28, quello della finestra di regolazione 29 dal centro del gancio 27, in modo che, in condizione montata, ovvero quando il gancio 27 Ã ̈ inserito nella sede allargata 410, contemporaneamente si ha che il grano 28 Ã ̈ inserito nel foro superiore 411 e la finestra di regolazione 29 Ã ̈ affacciata al foro inferiore 412.
Il corpo scatolare 41 à ̈ poi aperto superiormente ed inferiormente, assumendo così la detta forma tubolare, in cui trovano alloggiamento il distanziale scorrevole 42 (se previsto), parte del cursore 40 stesso, e l’attuatore 32.
Il distanziale scorrevole 42 à ̈ opzionale, nel senso che la sua principale funzione à ̈ quella di adattare ed interfacciare correttamente la forma interna del corpo scatolare 41 (in questo esempio sostanzialmente a sezione quadra) con la forma esterna dell’attuatore 32 (in questo esempio sostanzialmente a sezione circolare), in modo da trattenere l’attuatore in una corretta posizione di funzionamento.
Ovviamente tale distanziale 42 potrebbe essere assente, ad esempio nel caso in cui fossero adottati altri accorgimenti per ritenere l’attuatore 32 nella corretta posizione di funzionamento oppure potrebbe assumere anche altre forme atte allo scopo.
Nell’esempio non limitativo mostrato il distanziale 42 presenta forma tubolare e l’attuatore 32 si trova alloggiato al suo interno; il distanziale scorrevole 42 comprende poi un intaglio 420 per permettere il passaggio dell’utensile di azionamento del pignone 331 dell’attuatore 32.
Come già accennato in condizione di funzionamento, o assemblata, l’attuatore 32 à ̈ alloggiato all’interno del distanziale scorrevole 42 il quale a sua volta à ̈ alloggiato nel corpo scatolare 41; quest’ultimo à ̈ inserito all’interno della sede 31, in modo che il piede 323 dell’attuatore vada in battuta sul riscontro 36.
Contemporaneamente il bordo di battuta 342 dell’attuatore à ̈ in appoggio sul bordo perimetrale del corpo scatolare 41: a tal fine le dimensioni in pianta del bordo di battuta 342 sono lievemente superiori a quelle della cavità interna del corpo scatolare 41; anche il distanziale scorrevole 42 à ̈ in appoggio sul bordo di battuta 342.
In condizione di dispositivo reggipensile 21 accoppiato al supporto a muro 22 (come quella di figura 1) si ha che la testa 27A del gancio 27 si estende all’interno ed oltre la porzione centrale allargata 35A e la sede allargata 410, sino ad essere trattenuto allo sfilamento dal bordo inferiore della sede allargata 410 stessa; contemporaneamente il grano 28 oltrepassa l’estremità terminale ristretta 35B della finestratura 35, e si impegna nel foro superiore 411 del corpo scatolare 41; contestualmente la finestra di regolazione 29, l’estremità terminale ristretta 35C della finestratura 35 e l’intaglio 420 del distanziale scorrevole 42 sono allineati con la cava del pignone 331, per permettere il passaggio di un utensile di regolazione di quest’ultimo.
Il funzionamento, per quanto concerne la regolazione verticale del dispositivo 20, à ̈ come segue: dopo aver impegnato il dispositivo reggipensile 21 al supporto a muro 22 per tramite del gancio 27 e del grano 28, si procede a regolare l’altezza agendo con un utensile sul pignone 331.
Quando quest’ultimo viene azionato nel senso di estrazione del piede tubolare 332, la sua base allargata 323 spinge sul riscontro 36 e, per reazione, si ottiene uno spostamento del cursore 40 all’interno della sede 31 in direzione opposta a quella della estremità della sede 31 provvista del riscontro 36: con riferimento alla figura 1 si riconosce uno spostamento verso l’alto.
Tale spostamento comporta un coincidente spostamento del gancio 27 ed, in ultima analisi, una regolazione della posizione verticale del mobile rispetto alla parete.
Da quanto sopra si può quindi immediatamente rilevare come il secondo organo di regolazione del gruppo comprende l’attuatore 32 ed il cursore 40 provvisto almeno di una sede allargata 410 di impegno del gancio 27, in cui l’attuatore 32 à ̈ atto a comandare uno spostamento lineare del cursore 40 per una corrispondente dislocazione verticale della sede allargata 410 stessa.
La regolazione orizzontale del gruppo, precedentemente introdotta, avviene nel seguente modo: agendo sullo stelo filettato 27B del gancio 27 si provoca l’allontanamento (o avvicinamento) della testa del gancio 27A dal corpo piatto 25, ottenendo quindi, in ultima analisi, una regolazione della posizione orizzontale del mobile rispetto alla parete.
Il grano 28 assolve vantaggiosamente ad una funzione anti-sganciamento: infatti, accoppiando dapprima il gancio 27 alla sede allargata 410 del corpo scatolare 41, si procede poi al fissaggio del grano 28 nel foro superiore 411; questa operazione fissa la posizione del gancio 27 rispetto al bordo della sede allargata 410 ed ogni loro reciproco spostamento (anche quello di sollevamento del gancio) Ã ̈ vincolato per effetto del grano che impegna il corpo scatolare 41 e quindi, in definitiva il cursore 40.
Vantaggiosamente, come si può notare dalle figure 1 e 2 allegate, il supporto a parete 22 à ̈ alloggiato nella parte di mobile posteriore alla fodera F, così che la spalla e il cappello C del mobile possano essere portate in battuta sulla parete ottenendo un effetto ottico gradevole ed un ottimale posizionamento del mobile M.
Alla luce degli insegnamenti sin qui forniti sono possibili per il tecnico del ramo eventuali modifiche o variazioni alternative, tutte da ritenersi comprese nell’ambito della presente invenzione.
Due di tali modifiche sono mostrate nelle figure 18 e 19 e sono relative a diverse forme esecutive che vedono differenti supporti 22’ e 22’’ in cui sono riconoscibili differenti disposizioni dell’ala di ancoraggio, rispettivamente indicata con 30’ e 30’’, e della sede 31 di scorrimento.
Con gli stessi numeri di riferimento delle figure precedenti sono indicate, nelle figure 18 e 19, le stesse parti, sulle quali non si torna oltre per economia di descrizione.
Basti notare che, mentre in figura 9 l’ala 30 si estendeva a sinistra della sede 31, in figura 18 l’ala 30’ si estende a destra di tale sede 31.
La variante della figura 19 prevede invece che l’ala 30’’ si estenda sia a destra che a sinistra della sede 31.
Tali varianti sono particolarmente adatte al montaggio del supporto 22,22’,22’’ in differenti posizioni rispetto agli angoli del mobile M.
Come accennato più sopra, sino ad ora à ̈ stato descritto un esempio di realizzazione in cui gli organi di regolazione in orizzontale (o profondità ) sono associati (o parte del) dispositivo, mentre gli organi di regolazione in verticale (o altezza) sono associati (o parte del) supporto a parete.
Il tecnico del ramo, alla luce degli insegnamenti sin qui forniti, può realizzare senza alcuno sforzo inventivo ed in modo sostanzialmente equivalente, una soluzione in cui gli organi di regolazione in verticale (o altezza) sono associati (o parte del) dispositivo, mentre gli organi di regolazione in orizzontale (o profondità ) sono associati (o parte del) supporto a parete; tale soluzione si intende pertanto parte integrante della presente invenzione.
Sono così conseguiti gli scopi menzionati al preambolo della descrizione.
L’ambito dell’invenzione à ̈ definito dalle seguenti rivendicazioni.
Claims (3)
- RIVENDICAZIONI 1) Gruppo (20) di sospensione per mobili (M) pensili del tipo comprendente un dispositivo reggipensile (21) ed un supporto a parete (22,22’,22’’) destinato ad essere fissato ad una parete verticale e a cooperare con detto dispositivo reggipensile (21) per il supporto di detto mobile (M), detto gruppo (20) essendo provvisto di un primo e di un secondo organo di regolazione per la regolazione rispettivamente in profondità ed in altezza secondo due direzioni tra loro perpendicolari di detto mobile caratterizzato dal fatto che uno tra detto primo e detto secondo organo di regolazione à ̈ associato a detto dispositivo reggipensile (21) e l’altro organo di regolazione à ̈ associato a detto supporto a parete (22,22’,22’’).
- 2) Gruppo (20) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto primo organo di regolazione in profondità à ̈ associato a detto dispositivo (21) e detto secondo organo di regolazione in altezza à ̈ associato a detto supporto a parete (22,22’,22’’).
- 3) Gruppo (20) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto dispositivo reggipensile (21) comprende un gancio (27) regolabile che si estende posteriormente dal mobile stesso in direzione della parete in condizione montata, ed in cui detto supporto a parete (22,22’,22’’) à ̈ destinato ad essere fissato ad una parete verticale e a cooperare con detto gancio (27) per il supporto di detto mobile (M), 4) Gruppo (20) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto dispositivo reggipensile (21) comprende una porzione di corpo piatto (25) dalla quale aggettano, in una direzione parallela a quella coincidente con la estensione minore della porzione piatto (25), dei perni (24) per l’accoppiamento con detto mobile (M), una estensione terminale (26) che si estende sostanzialmente perpendicolare a detta porzione di corpo piatto (25) e sulla quale à ̈ avvitato detto gancio (27). 5) Gruppo (20) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto primo organo di regolazione comprende il gancio (27), provvisto di una testa (27A) e di un gambo con stelo filettato (27B) avvitabile in modo progressivo in una corrispondente sede filettata di detta estensione terminale (26) per una corrispondente dislocazione orizzontale della testa (27A) del gancio. 6) Gruppo (20) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo organo di regolazione comprende un attuatore (32) ed un cursore (40) comprendente un corpo scatolare (41) provvisto almeno di una sede allargata (410) di impegno del gancio (27), detto attuatore (32) essendo atto a comandare uno spostamento lineare di detto cursore (40) per una corrispondente dislocazione verticale di detta sede allargata (410). 7) Gruppo (20) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto supporto a parete (22,22’,22’’) comprende una sede (31) di scorrimento per detto cursore (40) ed almeno un’ala di ancoraggio (30) associata a detta una sede (31) di scorrimento, la quale presenta una forma sostanzialmente tubolare, detta ala di ancoraggio (30) essendo sostanzialmente piatta e provvista di fori (33) per il fissaggio a parete. 8) Gruppo (20) secondo una delle rivendicazioni 6 o 7, in cui detto attuatore (32) comprende un piede tubolare (322) provvisto almeno di una estremità con base allargata (323) e di un foro filettato (324) in cui à ̈ in presa uno stelo a vite (325) terminante con una corona dentata (326) in presa con un pignone dentato (331) azionabile in rotazione da un utente per comandare conseguentemente uno spostamento lineare di detto piede tubolare (322). 9) Gruppo (20) secondo una delle rivendicazioni 7 o 8, in cui detto cursore (40) comprende inoltre un distanziale (42), ed in cui detta sede (31) di scorrimento alloggia internamente in modo spostabile detto cursore (40), essendo detta sede (31) provvista di una estremità cieca munita di un riscontro (36) destinato ad essere posto in battuta con detta base allargata (323) di detto piede tubolare (322) per azionare detto cursore (40) in uno spostamento lineare all’interno di detta sede (31). 10) Gruppo (20) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un dispositivo anti-sganciamento comprendente un grano filettato (28) associato a detto dispositivo reggipensile (21) e destinato ad impegnarsi in detto cursore (40).
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