ITMI20102336A1 - Gruppo di sospensione ed anti-sganciamento perfezionato per mobili pensili - Google Patents
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Description
GRUPPO DI SOSPENSIONE ED ANTI-SGANCIAMENTO PERFEZIONATO
PER MOBILI PENSILI
La presente invenzione si riferisce ad un gruppo di sospensione ed anti-sganciamento per mobili pensili che devono essere agganciati ad una parete.
Come à ̈ ben noto agli esperti del settore, un gruppo per vincolare a parete un mobile pensile prevede l’uso di un dispositivo reggipensile comprendente un gancio che si estende posteriormente dal mobile stesso in direzione della parete, che coopera con una barra o piastrina fissate alla parete.
Se al mobile così agganciato sono applicate forze dirette dal basso verso l’alto, tuttavia, esso può sganciarsi dal supporto e cadere, causando danni anche gravi, non solo alle cose, ma soprattutto alle persone. Questa eventualità à ̈ oggigiorno ancora più probabile, in quanto à ̈ sempre più frequente la consuetudine di montare mobili pensili anche a quote relativamente basse dal pavimento, ciò che aumenta il rischio sopra citato di sganciamento accidentale, soprattutto a causa di bambini.
In aggiunta, sono entrate ed entrano in vigore, in parecchi paesi, norme di sicurezza che impongono la previsione di gruppi di sospensione aventi una funzione anti-sganciamento, in grado di prevenire uno sgancio accidentale dei mobili pensili dalla parete.
In questo senso à ̈ allora opportuno prevedere un gruppo che sia in grado di assolvere, sia alla funzione di sospensione del mobile, che a quella di prevenzione dello sganciamento.
Una soluzione in tal senso à ̈ stata prevista dalla stessa richiedente della presente invenzione nella precedente domanda di brevetto italiana MI2009A000699.
In una prima versione di tale gruppo, al gancio ed alla barra a parete era stata aggiunta una funzionalità “anti-sganciamento†mediante un grano sul gancio destinato ad interferire con un sottosquadro della barra.
Soluzioni alternative là descritte prevedevano poi l’utilizzo di elementi elastici, destinati a deformarsi durante la fase di accoppiamento, per poi riprendere la loro forma originale, in modo da ostacolare uno sganciamento accidentale del pensile.
Sebbene efficaci, tali soluzioni, tuttavia, presentano alcuni inconvenienti.
La soluzione con il grano, ad esempio, à ̈ soggetta ad una possibile interferenza di testa del grano con le viti di fissaggio della barra al muro (nel caso in cui, durante il montaggio, il grano si trovi in posizione coincidente con una vite), con un conseguente non corretto posizionamento del grano stesso ed una inefficacia dell’anti-sganciamento.
Inoltre, per via del suo posizionamento, il grano à ̈ difficile da azionare perché poco raggiungibile, e, conseguentemente, la sua manovra comporta alcune complicazioni durante la fase di montaggio.
Le soluzioni con gli elementi elastici, invece, presentano l’inconveniente che un non completo accoppiamento tra gancio e barra potrebbe provocarne una scorretta deformazione e, pertanto, la loro inefficacia al fine di prevenire lo sganciamento del pensile.
Inoltre, l’introduzione di un elemento elastico aggiuntivo presenta certi costi e difficoltà di installazione addizionali.
Scopo generale della presente invenzione à ̈ pertanto quello di superare questi ed altri inconvenienti dell’arte nota.
Detto scopo à ̈ conseguito da un gruppo di sospensione ed anti-sganciamento per mobili pensili avente le caratteristiche esposte nelle rivendicazioni indipendenti e nelle sottorivendicazioni allegate, che si intendono parte integrante della presente descrizione.
Più precisamente, si à ̈ pensato di realizzare un gruppo di sospensione ed anti-sganciamento per un mobile pensile comprendente un dispositivo di aggancio a sua volta provvisto almeno di
(i) un braccio su una estremità terminale del quale à ̈ previsto un gancio,
(ii) una prima vite di regolazione di detto braccio per spostarlo in una prima direzione,
(iii) una seconda vite di regolazione atta a muovere una lunetta agente su detto braccio per azionarlo in rotazione,
ed in cui il gruppo comprende inoltre un sostegno fissabile ad una parete; il gancio à ̈ atto a cooperare con il sostegno per effettuare la sospensione del mobile pensile.
In accordo alla presente invenzione, la funzionalità anti-sganciamento à ̈ ottenuta mediante un dente di interferenza associato alla lunetta ed una aletta di riscontro associata al sostegno: il dente di interferenza à ̈ spostabile in almeno una posizione di interferenza con l'aletta, in condizione di gancio impegnato con il sostegno, così da impedire il loro disimpegno reciproco.
Ulteriori caratteristiche vantaggiose sono oggetto delle allegate rivendicazioni e sottorivendicazioni, che si intendono parte integrante della presente descrizione.
Le caratteristiche strutturali e funzionali dell’invenzione, ed i suoi vantaggi rispetto all’arte nota, risulteranno chiaramente comprensibili dalla descrizione seguente, riferita ai disegni allegati, che mostrano esempi di possibili forme di realizzazione pratica dell’invenzione stessa.
Nei disegni:
- la figura 1 illustra un dispositivo di aggancio di un gruppo secondo la presente invenzione visto in prospettiva;
- la figura 2 illustra il dispositivo di figura 1 in sezione;
- la figura 3 illustra il dispositivo di figura 1 visto dall’alto;
- la figura 4 illustra un gruppo di sospensione ed anti-sganciamento secondo la presente invenzione visto in sezione, in condizione di montaggio;
- le figure da 5a a 5f illustrano il gruppo di figura 4 in sei momenti consecutivi della fase di montaggio visto in sezione;
- la figura 6 illustra una prima variante del dispositivo di figura 1 vista in sezione;
- la figura 7 illustra una seconda variante del dispositivo di figura 1 vista in sezione;
- le figure 8a e 8b illustrano il sostegno del gruppo di figura 4 rispettivamente visto in prospettiva e lateralmente;
- le figure 9a e 9b illustrano una prima variante del sostegno del gruppo rispettivamente visto in prospettiva e lateralmente;
- le figure 10a e 10b illustrano una seconda variante del sostegno del gruppo rispettivamente visto in prospettiva e lateralmente;
- le figure 11a e 11b illustrano una terza variante del sostegno del gruppo rispettivamente visto in prospettiva e lateralmente;
- le figure 12a e 12b illustrano una quarta variante del sostegno del gruppo rispettivamente visto in prospettiva e lateralmente;
- la figura 13 illustra un dettaglio quotato del gruppo di figura 4;
- le figure 14 e 15 illustrano una ulteriore variante del gruppo delle precedenti figure.
Con riferimento alle figure da 1 a 3, in esse si nota un dispositivo di aggancio 11, parte di un gruppo di sospensione ed anti-sganciamento 10 per un mobile pensile secondo la presente invenzione, mostrato, quest’ultimo, in figura 4.
Il dispositivo di aggancio 11 comprende una cassa 25 che alloggia un braccio 13 su una estremità terminale del quale à ̈ previsto un gancio 14.
Il braccio 13 à ̈ impegnato da una prima vite 15 di regolazione in profondità che lo muove in avanzamento o retrazione in una direzione lineare.
A tal fine il braccio 13 comprende una madrevite che si impegna sulla prima vite 15.
La cassa 25 alloggia poi una lunetta 17, curva, agente sul braccio 13 per azionarlo in rotazione; a tal fine la lunetta 17 à ̈ accoppiata ad una seconda vite 16 di regolazione in altezza che agisce sulla lunetta, la quale a sua volta spinge sul braccio e lo porta in rotazione attorno ad un fulcro che nella realizzazione mostrata à ̈ sostanzialmente coincidente con un tratto della prima vite 15, vicino alla sua testa.
In questo modo il braccio 13 à ̈ spostabile in rotazione ed in traslazione, così da poter regolare la posizione del gancio 14 alla sua estremità .
La cassa 25 à ̈ normalmente realizzata in materiale plastico e comprende almeno due perni 26 di fissaggio alla spalla P2 del mobile pensile, come visibile in figura 4; ovviamente i perni potrebbero essere più di due o potrebbero equivalentemente essere sostituiti da viti e fori passanti.
La cassa 25 à ̈ destinata ad essere montata sul mobile in modo tale da andare in appoggio sul cappello (o parete superiore) dello stesso, ed internamente a quest’ultimo, il quale, a tal fine, prevede un foro nella fodera P3 (ovvero la parete posteriore), attraverso il quale sporge esternamente almeno parte del braccio 13 ed il gancio 14.
In accordo alla presente invenzione il dispositivo 11 comprende inoltre un dente 18 di interferenza associato alla lunetta 17.
Nella forma esecutiva di figura 4 il dente 18 à ̈ di pezzo con la lunetta 17; tale dente 18 ha una forma lineare (a guisa di piastrina) e si appoggia sul braccio 13, sul quale à ̈ libero di scorrere.
La forma complessiva dell’insieme di lunetta 17 e dente 18 presenta quindi un tratto curvilineo (coincidente con la lunetta) che prosegue senza soluzione di continuità con un tratto lineare (coincidente con il dente).
In questo modo la lunetta 17, quando azionata dalla seconda vite 16, aziona il braccio 13 per tramite del dente 18 stesso.
Il gruppo 10 comprende poi un sostegno 12 fissabile ad una parete M, ad esempio mediante viti o tasselli destinato a cooperare con il gancio 14 per la sospensione del mobile pensile; il sostegno 12 può essere sia in forma di piastrina che di barra.
In accordo agli insegnamenti della presente invenzione il sostegno 12 comprende una aletta di riscontro 19 che nella forma esecutiva illustrata à ̈ di pezzo con il sostegno 12 stesso.
Il principio di funzionamento per realizzare la funzionalità anti-sganciamento, prevede che il dente 18 di interferenza sia spostabile in almeno una posizione di interferenza con l'aletta 19, in condizione di gancio 14 impegnato con il sostegno 12, così da impedire il loro reciproco disimpegno.
Come si può vedere chiaramente dalla figura 4 e dal dettaglio del sostegno 12 delle figure 8a e 8b, l'aletta di riscontro 19 à ̈ associata al sostegno 12 in una posizione superiore rispetto al punto di contatto del gancio 14 con il sostegno 12, quando essi sono posti in condizione di reciproco impegno.
Il sostegno 12 comprende una finestra 20 di impegno che permette l'inserzione del gancio 14, così da realizzare l’accoppiamento tra quest’ultimo ed il sostegno 12.
La finestra 20 à ̈ definita almeno da un bordo inferiore 21 su cui appoggia il gancio 14 e da un bordo superiore 22 che comprende l’aletta 19; in generale tale finestra 20 potrebbe comprendere anche dei bordi laterali (specie nel caso in cui il sostegno 12 abbia una conformazione a piastrina) oppure potrebbe esserne sprovvisto, ad esempio quando esso sia realizzato da un profilato metallico o simili opportunamente conformato. Si noti che il gancio 14 comprende una parte di corpo 14a, associata al braccio 13 ed una estremità libera 14b, che si estende sostanzialmente in direzione perpendicolare alla parte di corpo 14a; quest’ultima à ̈ assottigliata e comprende uno scasso in cui si appoggia il sostegno 12 con il suo bordo inferiore 21.
Riferendosi alla vista in sezione mostrata in figura 13, in essa si può notare un ingrandimento quotato del braccio 13 con il gancio 14 e del sostegno a muro 12. Riferendosi a tale sezione, effettuata con il gruppo 10 posizionato per il montaggio e secondo un piano verticale perpendicolare alla parete M su cui à ̈ fissato il sostegno, si nota che:
“d†à ̈ la distanza tra il bordo inferiore 21 e quello superiore 22 della finestra 20, il bordo superiore essendo coincidente con l’aletta 19;
“sd†à ̈ lo spessore del dente di interferenza 18;
“ag†à ̈ lo spessore totale del corpo 14a del gancio 14; “at†à ̈ l’altezza della estremità libera 14b del gancio 14 misurata a partire dalla porzione assottigliata terminale del corpo 14a del gancio;
“sg†à ̈ lo spessore minimo della porzione assottigliata del corpo 14a del gancio.
Nella forma esecutiva appena mostrata si riscontra la seguente relazione:
ag=at+sg
Una funzionalità ottimale in merito all’antisganciamento si ottiene quando si verifica la seguente relazione:
ag<d≤(ag+sd)
in questo modo, infatti, una volta che si à ̈ verificata la condizione di impegno tra il dispositivo 11 ed il sostegno 12, facendo avanzare il dente sino alla sua sostanziale sovrapposizione con il gancio 14, non à ̈ più possibile disimpegnare quest’ultimo dal sostegno 12. Quanto sopra può essere compreso meglio facendo riferimento alle figure 5a-5f che mostrano momenti consecutivi della fase di accoppiamento del gruppo 10 della presente invenzione.
In figura 5a il dispositivo 11 à ̈ accoppiato al mobile e quest’ultimo à ̈ ancora sganciato dal sostegno 12, il quale à ̈ fissato al muro M mediante viti, bulloni, tasselli o simili.
Il braccio 13 recante il gancio 14 Ã ̈ portato in condizione di massima estrazione dalla sua sede per mezzo della prima vite 15 di regolazione che viene azionata corrispondentemente.
Il dente 18 à ̈ appoggiato sul braccio 13, tuttavia, essendo quest’ultimo in condizione di massima estrazione, il dente 18 non à ̈ sovrapposto al gancio 14. Le figura 5b e 5c mostrano due distinti momenti di una fase di impegno del gancio 14 con il bordo inferiore 21 della finestra 20: si noti che essendo il braccio 13 in condizione di massima estrazione il dente 18 non interferisce con il movimento di aggancio, sia perché non batte frontalmente sull’aletta 19 del sostegno, sia perché nella finestra 20 entra il solo gancio 14.
In questa condizione (figura 5c) il mobile à ̈ già sospeso al muro M, ma la funzione anti-sganciamento non à ̈ ancora abilitata, inoltre il mobile risulta ancora distante dal muro M e quindi non nella corretta posizione di montaggio.
In figura 5d, per avvicinare il mobile al muro M si provvede a ruotare la prima vite 15 che, impedita al movimento assiale, fa rientrare per reazione il braccio 13 all’interno della cassa e realizzando due distinte condizioni: il mobile si avvicina alla parete M e va in battuta su quest’ultima ed il gancio 14, per via dell’arretramento del braccio 13, si va a porre sotto al dente 18.
Il passaggio del dente 18 all’interno della finestra 20 à ̈ permesso dal fatto che l’estremità libera 14b del gancio si à ̈ spostata oltre il bordo inferiore 21 della finestra e il gancio 14 può quindi scendere impegnando tale bordo 21 nel suo incavo, liberando quindi lo spazio per il passaggio del dente 18.
Nella condizione di figura 5d si à ̈ quindi realizzata la funzionalità anti-sganciamento: quando infatti il dente 18 à ̈ sovrapposto al gancio 14 risulta impossibile liberare quest’ultimo dal vincolo con il sostegno 12, perché l’estremità libera 14a del gancio non riesce a superare il bordo inferiore 21 della finestra 20.
Nelle figure 5e e 5f à ̈ mostrato come tale funzionalità anti-sganciamento venga mantenuta anche quando viene azionata la seconda vite 16, ad esempio per far ruotare il braccio 13 onde posizionare correttamente il mobile pensile.
Avvitando la vite 16 (figura 5e), infatti, la lunetta 17 preme sul braccio 13 e ne provoca la rotazione verso il basso, ma il dente 18 resta sempre in condizione sovrapposta al gancio 14, mantenendo quindi la detta funzionalità anti-sganciamento.
Svitando la vite 16 (figura 5f) il peso del mobile provoca una rotazione verso l’alto del braccio 13, ma anche in questo caso il dente 18 resta in condizione sovrapposta al gancio 14, mantenendo quindi la detta funzionalità anti-sganciamento.
Sono così conseguiti gli scopi menzionati al preambolo della descrizione.
Sono possibili numerose alternative al gruppo 10 sino ad ora descritto, tutte da intendersi come parte integrante della presente invenzione.
Ad esempio, con riferimento alle figure 6 e 7, in esse sono mostrate due alternative 111 e 211 del dispositivo, nelle quali le stesse parti del dispositivo 11 sono identificate con gli stessi numeri di riferimento ed assolvono alla stessa funzione, e sulle quali, pertanto, non si torna oltre per motivi di concisione.
Basti notare che nella prima, 111, di tali varianti il dente 118 non à ̈ di pezzo con la lunetta 117, ma incernierato con essa: quest’ultima ha pertanto una forma arcuata con una delle estremità libere in contatto con la vite 16 e l’estremità opposta incernierata con il dente 118 che presenta andamento lineare.
Questa forma esecutiva presenta il vantaggio di consentire un migliore posizionamento del dente 118, che a prescindere dalla rotazione del braccio 13 resta sempre in condizione di appoggio ottimale.
Nella seconda forma esecutiva 211, invece, la lunetta 217 ha l’estremità opposta a quella associata alla vite 16 provvista di un foro in cui si insedia in modo traslabile il gambo 218a del dente 218 con l’interposizione di un elemento elastico 218b, quale una molla o simili.
Questa variante permette al dente 18 di essere mantenuto sempre in condizione di completa estrazione, pur permettendogli dei movimenti all’indietro (verso la lunetta 217), necessari ad esempio quando esso, per determinate scelte di dimensionamento, entri in contatto con il bordo superiore 22 del sostegno 12, ad esempio durante la fase di accoppiamento con quest’ultimo.
Per quanto concerne il sostegno 12, oltre alla forma esecutiva mostrata nelle figure 8a e 8b e sino ad ora discussa, esso viene mostrato in alcune varianti 112 nelle figure 9a e 9b, 212 nelle figure 10a e 10b, 312 nelle figure 11a e 11b, 412 nelle figure 11a e 11b.
Anche in questo caso le stesse parti del sostegno 12 sono identificate con gli stessi numeri di riferimento ed assolvono alla stessa funzione; su queste, pertanto, non ci sofferma ulteriormente.
Come si può notare, in generale, in tutte le forme esecutive 12, 112, 212, 312 e 412 il supporto presenta una zona piastriforme provvista di fori o sedi asolate per il fissaggio al muro M tramite viti, tasselli o simili.
Come si può notare nel confronto tra le varianti 12 e 112 i fori e/o le sedi asolate possono essere realizzati nella zona piastriforme sia in corrispondenza di una sua porzione inferiore a quella in cui si insedia il gancio 14 (ovvero non in corrispondenza della finestra 20), come nella soluzione con riferimento 12, oppure in corrispondenza di tale zona, come nella soluzione con riferimento 112.
Da tale zona piastriforme aggettano, poi, in direzione sostanzialmente perpendicolare, il bordo inferiore 21 e quello superiore 22 (comprendente l’aletta 19) che definiscono la finestra 20 in cui passa il gancio 14 durante l’accoppiamento.
Mentre nella forma esecutiva 12 sopra descritta l’aletta 19 si estendeva solo perpendicolarmente alla zona piastriforme provvista dei fori, à ̈ possibile che tale aletta 19 e, conseguentemente, il bordo superiore 22 siano realizzati anche in modo diverso: un esempio in questo senso à ̈ mostrato dalla soluzione con riferimento 212, in cui il bordo superiore 222 à ̈ ripiegato verso il basso, in modo sostanzialmente simmetrico al bordo inferiore 221.
Le tre soluzioni 12, 112 e 212 si dimostrano particolarmente adatte quando il sostegno sia da realizzarsi come un profilato o una barra atta ad essere fissata al muro per tutta la lunghezza del mobile che si vuole sospendere, così che allo stesso sostegno siano accoppiati una pluralità di dispositivi 12,112,212 posti alla stessa quota e distribuiti sul retro del mobile.
Una soluzione particolarmente vantaggiosa quando il sostegno à ̈ in forma di piastrina (e quindi particolarmente adatto ad essere associato ad un solo dispositivo 12,112,212) à ̈ mostrata nelle figure 11a ed 11b: in questa soluzione il sostegno 312 comprende due bordi laterali che definiscono la finestra 320 anche lati, realizzando, assieme con i bordi superiore 322 ed inferiore 321, una vera e propria cornice.
Tale variante presenta il vantaggio addizionale di impedire uno sfilamento laterale del gancio dall’impegno con il sostegno.
Un’altra variante ancora che si dimostra particolarmente utile quando si voglia realizzare il sostegno in forma di piastrina à ̈ mostrata nelle figure 12a e 12b ed indicata con il riferimento 412, in cui in quest’ultimo la finestra 420 à ̈ definita sui quattro lati, dai bordi superiore 422, inferiore 421, e laterali.
I vantaggi conseguiti in quest’ultimo esempio sono sostanzialmente gli stessi del supporto 312 e non ci si sofferma quindi oltre.
Inoltre, sebbene sino ad ora siano stati forniti esempi di dispositivi 11, 111, 211 atti ad essere alloggiati internamente al mobile pensile (e per questo muniti dei perni 26 di fissaggio alla spalla P2 di quest’ultimo) à ̈ alla portata del tecnico del ramo, alla luce della spiegazione sin qui fornita, applicare gli insegnamenti della presente invenzione in generale a tutti i tipi di gruppi di sospensione per mobili pensili, a prescindere da come essi siano fissati al mobile, in modo da dotarli della funzionalità anti-sganciamento.
Un esempio, in tal senso, viene mostrato nelle figure 13 e 14 che mostrano un dispositivo 311 atto ad essere inserito in una sede realizzata nella spalla del mobile stesso, che a tal fine viene opportunamente fresata. Anche in questo caso, come già più sopra, le stesse parti del dispositivo 11 sono identificate con gli stessi numeri di riferimento ed assolvono alla stessa funzione, e sulle quali, pertanto, non si torna oltre. Basti notare che in questo caso la cassa 325 di alloggiamento à ̈ priva dei perni 26 di fissaggio, ed à ̈ associata ad una cassa addizionale 340 realizzata sostanzialmente a coppa e provvista di fori in cui trovano posto delle viti per il fissaggio al mobile; sebbene non mostrate à ̈ intuitivo che tali viti di fissaggio si estendano sostanzialmente sullo stesso piano del braccio 13.
Un’altra differenza che si nota à ̈ relativa alla prima 15 ed alla seconda 16 viti di regolazione: queste infatti, nei dispositivi 11, 111 e 211 appena descritti erano sostanzialmente parallele ed accessibili entrambe dal lato della cassa 25 del dispositivo opposta a quella affacciata al gancio 14.
In conseguenza della sua rotazione la prima vite 15 infatti provocava lo spostamento lineare del braccio 13 e la seconda vite 16, spostandosi nella cassa, azionava conseguentemente la lunetta 17; nel presente esempio, invece, esse sono entrambe impedite allo spostamento assiale e svolgono pertanto entrambe il ruolo di viti senza fine.
Infatti nel caso del dispositivo 311 onde permettere l’azionamento di tali viti 15 e 16 à ̈ necessario che le loro teste siano provviste di una dentatura su cui vanno in presa corrispondenti alberi sagomati 315 e 316 aventi asse di rotazione sostanzialmente perpendicolare a quello delle viti 15 e 16: tali alberi 315, 316 sono accessibili dall’esterno della sede dove à ̈ alloggiata la cassa 325, ad esempio mediante fori o simili e l’utente può quindi azionare gli alberi 315 e 316 per ottenere la rotazione delle viti 15 e 16 e le funzionalità sopra descritte.
Come conseguenza si nota che il fulcro attorno a cui ruota il braccio 13 non à ̈, in questo caso, la vite 15, ma un apposito nottolino filettato 350 in presa sulla vite 15 e, girevolmente, sul braccio 13 stesso; si nota anche che in questo caso la lunetta 17 non à ̈ azionata direttamente dalla vite 16, ma da un manicotto filettato 351 associato sia alla vite 16 (scorrevole assialmente in conseguenza della rotazione della vite 16) che alla lunetta 17.
Le ulteriori funzionalità relative all’antisganciamento e le relative caratteristiche sono le stesse appena descritte e pertanto si rimanda poco sopra per la loro comprensione.
Inoltre anche in questo caso il dente 18 e la lunetta 17 potrebbero essere di pezzo, come nell’esempio appena discusso, oppure incernierate, analogamente alla forma esecutiva di figura 6, o ancora provviste di un elemento elastico, analogamente alla forma esecutiva della figura 7.
Si segnala poi infine che il dispositivo 311 à ̈ particolarmente utile quando accoppiato ad un sostegno 412 come quello mostrato nelle figure 12a e 12b di cui sopra, perché il gruppo che ne deriva risulta particolarmente compatto e robusto.
Ancora altre varianti sono poi possibili a quanto sino ad ora descritto, tutte da ritenersi facenti parte della presente invenzione.
L’ambito dell’invenzione à ̈ definito dalle seguenti rivendicazioni.
Claims (9)
- RIVENDICAZIONI 1) Gruppo di sospensione ed anti-sganciamento per un mobile pensile comprendente: - un dispositivo di aggancio (11,111,211,311) provvisto almeno di: un braccio (13) su una estremità terminale del quale à ̈ previsto un gancio (14), una prima vite (15) di regolazione in profondità di detto braccio (13) per spostarlo in una prima direzione, una seconda vite (16) di regolazione in altezza atta a muovere una lunetta (17,117,217) agente su detto braccio (13) per azionarlo in rotazione, - un sostegno (12,112,212,312,412) fissabile ad una parete (M) detto gancio (14) essendo atto a cooperare con detto sostegno (12,112,212,312,412) per la sospensione di detto mobile pensile, caratterizzato dal fatto che detto gruppo comprende inoltre un dente (18,118,218) di interferenza associato alla lunetta (17,117,217) ed una aletta di riscontro (19) associata al sostegno (12,112,212,312,412), detto dente (18,118,218) di interferenza essendo spostabile in almeno una posizione di interferenza con l'aletta (19), in condizione di gancio (14) impegnato con il sostegno (12,112,212,312,412), così da impedire il loro reciproco disimpegno.
- 2) Gruppo secondo la rivendicazione 1, in cui l'aletta di riscontro (19) Ã ̈ associata al sostegno (12,112,212,312,412) in una posizione superiore rispetto ad un punto di contatto del gancio (14) con il sostegno (12,112,212,312,412) in condizione di reciproco impegno.
- 3) Gruppo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il sostegno (12,112,212,312,412) comprende una finestra (20) di impegno per l'inserzione di detto gancio (14), detta finestra (20) essendo definita almeno da un bordo inferiore (21) di appoggio per il gancio (14) e da un bordo superiore (22) comprendente detta aletta (19).
- 4) Gruppo secondo la rivendicazione 3, in cui il gancio (14) comprende una parte di corpo (14a), associata al detto braccio (13) ed una estremità libera (14b), sostanzialmente perpendicolare alla parte di corpo, ed in cui la distanza (d) tra il bordo inferiore (21) e quello superiore (22) della finestra (20) à ̈ pari o lievemente superiore allo spessore totale del corpo (14a) del gancio misurato nella stessa direzione, così da permetterne l'inserzione, tale distanza (d) essendo al contempo minore della somma dello spessore del corpo (14a) del gancio più lo spessore del dente (18) di interferenza misurate nella stessa direzione, così da impedirne lo sfilamento.
- 5) Gruppo secondo la rivendicazione 4, in cui, misurati lungo una stessa direzione di uno stesso piano e denominati: “d†la distanza tra il bordo inferiore (21) e quello superiore (22) della finestra (20), il bordo superiore essendo coincidente con l’aletta (19), “sd†lo spessore del dente di interferenza (18), “ag†lo spessore totale del corpo (14a) del gancio (14), “at†l’altezza della estremità libera (14b) del gancio (14) misurata a partire da una porzione assottigliata terminale del corpo (14a) del gancio, “sg†lo spessore minimo della porzione assottigliata del corpo (14a) del gancio, si verifica la seguente relazione ag<d≤(ag+sd).
- 6) Gruppo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dente (18) à ̈ di pezzo con detta lunetta (17).
- 7) Gruppo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detto dente (118) à ̈ incernierato a detta lunetta (117).
- 8) Gruppo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detta lunetta (217) ha una estremità associata a detto dente (218) provvista di un foro in cui si insedia in modo traslabile un gambo (218a) del dente (218) con l’interposizione di un elemento elastico (218b), quale una molla o simili.
- 9) Gruppo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto sostegno (12,112,212,312,412) presenta una zona piastriforme provvista di fori o sedi asolate per il fissaggio al muro tramite viti, tasselli o simili, detto bordo inferiore (21) e quello superiore (22) aggettando in direzione sostanzialmente perpendicolare da detta zona piastriforme.
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