ITMI20101406A1 - Preparazione per uso topico - Google Patents

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ITMI20101406A1
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Riccardo Stradi
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Neptys Ltd
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61KPREPARATIONS FOR MEDICAL, DENTAL OR TOILETRY PURPOSES
    • A61K36/00Medicinal preparations of undetermined constitution containing material from algae, lichens, fungi or plants, or derivatives thereof, e.g. traditional herbal medicines
    • A61K36/02Algae
    • A61K36/05Chlorophycota or chlorophyta (green algae), e.g. Chlorella

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Description

Descrizione dell’ invenzione avente per titolo:
“PREPARAZIONE PER USO TOPICO”
La presente invenzione riguarda un nuovo estratto vegetale utile nel trattamento di affezioni autoimmuni. In particolare, tale estratto risulta produrre effetti benefici di riduzione delle manifestazioni di tipo cutaneo e/o a carico delle mucose esterne. Inoltre, riguarda anche una nuova preparazione che a tale scopo comprende il suddetto estratto vegetale contenente almeno un composto appartenente a una classe scelta tra quella dei terpenoidi e dei derivati alcaloidi indolici.
L’estratto e la preparazione secondo la presente invenzione sono impiegabile per trattare i mammiferi, in particolare gli esseri umani. Inoltre, tale preparazione può essere applicata sia come medicamento che come cosmetico, in particolare come cosmeceutico. Più in particolare, la presente invenzione tratta una preparazione a impiego in campo dermatologico, odontostomatologico, ginecologico, urologico, oculistico e otorinolaringoiatrico per il trattamento della cute e delle mucose esterne.
Per “mucose esterne” nella descrizione che segue s’intendono le mucose e i tessuti molli di pertinenza dell’apparato visivo (es. palpebra, sclera ed uvea), di quello uditivo, di quello oro faringeo e masticatorio, e di quello urologico-riproduttivo, sia femminile che maschile.
Le affezioni di natura immunologica riferibili a tali campi e che sono suscettibili di essere trattate con la preparazione della presente invenzione sono, ad esempio ed in particolare le seguenti: la psoriasi nelle sue varie tipologie e presentazioni muco-cutanee, la vitiligine nelle sue varie tipologie e presentazioni, il lichen nelle sue varie tipologie e presentazioni muco-cutanee, la sclerodermia (S.S.P.) nelle sue varie tipologie e presentazioni muco-cutanee, il Lupus eritematoso sistemico (LES) nelle sue varie tipologie e presentazioni muco-cutanee, la sindrome di Sjogren nelle sue varie tipologie e presentazioni mucocutanee, le cosiddette malattie bollose della cute (tra cui le più comuni sono il pemfigo e il pemfigoide) nelle loro varie tipologie e presentazioni muco-cutanee, le iperpigmentazioni e discromie cutanee di varie origini e natura (reattive, post-traumatiche, ormonali, ecc.), le dermatiti di varie origini e natura (ad es. la dermatite atopica), gli eczemi di varie origini e natura, i cheloidi e le ipertrofie cutanee di varie origini e natura, la sclerosi vulvare di varia origine e natura, le uveiti di varia origine e natura, le affezione odontostomatologiche di varie origini e natura (ad esempio su base infiammatoria e/o autoimmune), le lesioni dei tessuti mucosi e molli di pertinenza degli organi che compongono il sistema otorinolaringoiatrico.
I sesquiterpenoidi sono da tempo noti ed usati in campo medico a seguito delle loro molteplice attività biologiche. È risaputo, infatti, che certi sesquiterpenoidi posseggono un’attività antibatterica (1), (2), mente atri inducono apopotosi delle cellule cancerose (3).
È anche già noto che fra i derivati sesquiterpenoidi vi sono sia dei potenti modulatori dell’acido γ-amino butirrico (GABA) (4) che degli inibitori dell’enzima inositolo monofosfatasi (5). Tali derivati sono pertanto utilizzati nel trattamento di varie disfunzioni del sistema nervoso centrale, come la depressione bipolare.
È anche già stato descritto in letteratura (6, 7) che da estratti vegetali acquosi ottenuti da piante facenti parte della famiglia delle Caulerpacee, in particolare della specie Caulerpa Taxifolia, si ottengono principalmente dei polisaccaridi con dei residui solfato. Tali sostanze hanno dimostrato di possedere attività antivirale e di essere prive di effetti citotossici e, quindi, potrebbero essere impiegati come potenziali farmaci.
Inoltre, la caulerpenina, il maggior metabolita presente nella Caulerpa taxifolia, ha mostrato in vitro la capacità di bloccare la riproduzione cellulare a livello della fase premitotica G2. Avendo, quindi, tale metabolita una potenzialità antiproliferativa delle cellule, è stato postulato il suo impiego come antitumorale (8).
Composizioni per uso medicamentoso di tipo topico per trattare le manifestazioni della psoriasi sono già note da parecchio tempo. Una rassegna di tali composizioni è riportata nel brevetto statunitense 6346251, in cui si descrivono anche le capacità di certe micotossine di inibire alcune vie metaboliche coinvolte nell’insorgenza della psoriasi. Le micotossine tricoteceni, derivate da funghi del genere, ad esempio, Fusarium, Myrotecium, Trichoderma, Stachybotrys, costituiscono una famiglia di epossidi sesquiterpenici.
I rimedi finora impiegati per risolvere le suddette affezioni hanno tutte, per lo meno, lo svantaggio di richiedere tempi di applicazione molto lunghi.
La presente invenzione ha per scopo quello di proporre un nuovo estratto, così come una nuova preparazione, che consenta di trattare per via topica certe manifestazioni della cute e/o delle mucose afferenti.
Senza volersi limitare a una particolare teoria di meccanismo d’azione, si ritiene che le sostanze attive della nuova preparazione moduli la cascata infiammatoria, in particolar ridurre la risposta linfocitaria, inibendo le ciclossigenasi (COX1).
È stato sorprendentemente trovato che la preparazione secondo la presente invenzione, in virtù di un particolare estratto vegetale, è in grado di far regredire velocemente la lesione o l’alterazione cutanea e/o della mucosa causata dalle succitate affezioni.
L’elevata bioattività del succitato estratto vegetale nelle summenzionate affezioni sortisce svariati vantaggi. Come primo vantaggio, vi è l’uso di dosi limitate di tale estratto per conseguire un risultato efficace e soddisfacente nella riduzione delle affezioni. Inoltre, tali dosi basse comportano anche meno effetti collaterali indesiderati. In più, l’applicazione di tali composti è necessaria per un periodo di tempo più breve rispetto a sostanze attive meno potenti. La presente invenzione riguarda, pertanto, un estratto vegetale (I) di piante dell’ordine delle Caulerpales, contro le affezioni della cute e/o delle mucose esterne, tale estratto essendo, preferibilmente, ottenuto mediante estrazione con fluidi in stato supercritico.
Tale estratto comprende, indicativamente, almeno una sostanza attiva (i) scelta fra:
1) la caulerpina, ossia dimetil 5,12-didirocicloottal(l,2-b:5,6-b’) diindol-6,13-dicarbossilato, dimero delTindolo, e
2) un composto della famiglia dei terpenoidi, più in particolare scelto fra le seguenti sottofamiglie:
2a) monoterpenoidi, come taxifolione,
2b) diterpernoidi come il taxifolial D,
2c) sesquiterpenoidi, come caulerpenina, crispatenina, diidroripocefalina, 10,1 1-epossicaulerpenina, flexilina, furocaulerpina, taxifolial A, taxifolial B, taxifolial C.
Nel summenzionato estratto le succitate sostanze attive possono essere presenti anche in ogni loro forma isomera, ovvero nelle forme tautomere, stereoisomere, enantiomere, diastereoisomere.
Le summenzionate piante sono alghe marine verdi. Tali alghe appartengono a numerose specie, tutte facenti parte delTordine delle Caulerpales, in particolare, delle famiglie Caulerpaceae e Udoteaceae. Ancor più in particolare, alla prima famiglia appartengono le alghe marine del genere Caulerpa che sono ormai molto diffuse anche nel Mar Mediterraneo. Alcuni esempi di specie adatte di tale famiglia sono le seguenti: C. taxifolia, C. racemosa, C. prolifera, C. sertularìoides, C. scalpelliformis, C. simpliciuscola.
Si riconducono, invece, alla seconda famiglia, ossia Udoteaceae, le alghe dei generi Penicillus, Rhipocephalus e Udotea ; specie adatte di tali generi sono, ad esempio, Penicillus capitatus, Rhipocephalus phoenix e Udotea cyathiformis, rispettivamente.
I summenzionati sesquiterpenoidi non sono epossidi sesquiterpenici.
Secondo un modo di realizzazione preferito della presente invenzione, il succitato estratto vegetale (I) comprende dallo 0, 1 al 10% in peso di almeno una delle succitate sostanze attive (i) rispetto al peso dell’estratto vegetale secco. Vantaggiosamente, il succitato estratto vegetale (I) ha, indicativamente, un contenuto delle succitate sostanze attive (i) che varia dallo 0, 1 al 3%, particolarmente dallo 0,2 al 2%, più particolarmente dallo 0,5 al 2%, in peso.
Tale estratto vegetale (I) comprende uno più componenti di natura terpenoide, quelli solitamente principalmente presenti sono i seguenti: caulerpenina, taxifolione, taxifolial “A”, taxifolial “D”, diidroripocefalina, furocaulerpina, flexilina e crispatenina. Tali componenti possono essere presenti nel suddetto estratto singolarmente o, preferibilmente, in miscela di due o più.
La pianta è utilizzata generalmente nella sua totalità al fine di produrre il succitato estratto vegetale (I), sebbene si possano anche impiegare soltanto la parti più ricche di sostanza attiva, ad esempio le radici.
II metodo di estrazione preferito per ottenere il summenzionato estratto è quello dell’estrazione mediante fluidi supercirtici, metodo di per sé ben noto a un esperto della tecnica. Tale metodo consiste in una serie di fasi in cui si effettuano le seguenti operazioni:
a) macinare la droga (che nel caso specifico è la pianta intera o una sua porzione, ad esempio le radici) appena colta o in condizione equivalente (ad esempio congelata a -20°C immediatamente dopo essere stata colta e mantenuta tale fino al momento dell’uso); indicativamente le dimensioni del macinato sono comprese fra 0,001 e 0,05 mm, preferibilmente fra 0,003 e 0,03 mm, di diametro,
b) trattare il macinato con un solvente di estrazione adatto, c) separare l’estratto dalla droga esausta,
d) concentrare l’estratto separato,
e) essiccare il concentrato, ad esempio mediante spray-drying. Nella fase (b) l’estrazione di principi attivi contenuti in materiale vegetale può essere condotta utilizzando svariati solventi utilizzati alla loro temperatura critica e pressione critica. Esempi di tipici solventi sono i seguenti: diossido di carbonio, etano, propano, esano, etilene, propilene, etanolo, isopropanolo, acqua. Per il diossido di carbonio la temperatura critica è di 31, 1°C e la pressione critica è di 7,38 MPa. Il summenzionato solvente di estrazione può essere in forma monocomponente o, più preferibilmente, è una miscela di componenti.
Secondo la presente invenzione, i solventi preferiti sono il diossido di carbonio, l’acqua e l’etanolo. Ancor più preferibilmente, si usa un solvente che è una miscela costituita dai tre summenzionati solventi. In tale miscela il diossido di carbonio è in condizione supercritica, Il rapporto fra etanolo e acqua in v/v è indicativamente fra 88-95 di etanolo e 12-5 di acqua.
L’operazione di estrazione è condotta tipicamente alle seguenti condizioni operative:
- temperatura compresa indicativamente tra -30°C e 25°C, preferibilmente tra -25°C e 20°C,
- pressione compresa fra 150 e 200 MPa, e
- tempo di estrazione compreso fra 2 e 4 ore.
L’essiccamento del concentrato effettuato nella fase (e) avviene con aria calda a una temperatura al momento dell’entrata nell’apparecchiatura superiore a 100°C, tipicamente compresa fra 150°C e 220°C, preferibilmente fra 160°C e 200°C. La temperatura di uscita dell’aria può essere, indicativamente compresa fra 60° e 120°C.
Secondo un altro modo di realizzazione, la presente invenzione riguarda anche una preparazione comprendente il succitato estratto vegetale (I) di piante dell’ordine delle Caulerpales per il trattamento delle succitate affezioni della cute e/o delle mucose esterne.
La summenzionata preparazione comprendente l’estratto vegetale (I) è pertanto una preparazione cosmetica o farmaceutica, in particolare di tipo dermatologico. Tale preparazione può essere formulata sotto forma di svariate forme galeniche usualmente utilizzate per una somministrazione topica. La summenzionata preparazione può essere, quindi, sotto forma pastosa o liquida, ad esempio come soluzione idroalcolica o oleosa, sospensione o dispersione olio-acqua, sospensione o dispersione acqua-olio, o di aerosol. Vantaggiosamente, è, ad esempio, in una delle seguenti forme: unguento, crema (ad es.
crema gengivale, crema vaginale), sospensione olio-acqua, sospensione acqua-olio, olio, gel (ad es. gel cutaneo, gel gengivale, gel vaginale), lozione, come lozione cutanea (alcoolica, idro-alcoolica, solo acquosa) e lozione per il cuoio capelluto (alcoolica, idro-alcoolica, solo acquosa), cerotto imbibito, patch a matrice idrofila e/o lipofila a rilascio programmato, shampoo, polvere aspersoria, soluzione vaginale, collirio, colluttorio per uso orale, dentifricio, estratto in soluzione acquosa, avente varie concentrazioni, per uso odontostomatologico .
In tale preparazione topica, il summenzionato estratto vegetale (I) è vantaggiosamente in forma di sferule, che possono essere vescicole lipidiche di tipo ionico e/o non ionico o nanoparticelle, ad esempio di tipo polimerico come le nanosfere e le nanocapsule.
Indicativamente, le nanoparticelle hanno una dimensione fra 1 e 500 nm, preferibilmente fra 50 e 400 nm, di diametro medio. La preparazione delle nanoparticelle può essere effettuata, ad esempio, come descritto nell’articolo di Vanna Sanna e coll. (9).
Le preparazioni della presente invenzione comprendono una quantità di estratto vegetale (I) che varia, indicativamente, dallo 0,05% al 2%, preferibilmente dallo 0,5 % all’1% in peso, riferito alla concentrazione finale. Pertanto, nella summenzionata preparazione la sostanza attiva (i) è presente ad una concentrazione almeno pari a 5 pg/ml, preferibilmente almeno 10 pg/ml, di preparazione.
Secondo un modo preferito di realizzazione dell’invenzione, la preparazione della presente invenzione può comprendere anche altri componenti che svolgono un’azione benefica sulla cute e/o sulle mucose. Pertanto, in associazione con il suddetto estratto, si possono usare vantaggiosamente, eventualmente con un effetto di sinergia, dei principi attivi ad azione, preferibilmente ed a mero esempio, antibatterica/ antibiotica, antivirale, antimicotica, antiinfiammatoria, antiossidante, inibitrice della risposta immunologica, inibitrice o promotrice biosintetica selettiva, inibitrice o promotrice dei meccanismi di trasporto cellulare di sali e composti (ad es. pompe elettrochimiche, recettori endocellulari e di membrana, ecc.), ad azione neurotropa, ad azione vitaminica, ad azione apoptotica o necrotizzante per solo contatto diretto.
Esempi preferiti di principi attivi aventi almeno una delle succitate azioni sono l’acido salicilico e i suoi derivati, i fitoestrogeni, alcune vitamine, alcuni polifenoli, le metilxantine (in particolare la caffeina, la teobromina, la teofillina, ecc), glucidi semplici o complessi, come i polisaccaridi e alcuni estratti vegetali (II) di funghi e piante diverse dalle suddette alghe o i singoli principi attivi presenti in tali estratti. Per “vitamina” nella presente descrizione, s’intende far riferimento ad ogni forma di vitamina, ossia sia al singolo composto chimico che a ciascuna di quelle molecole che fanno capo al medesimo complesso vitaminico, se non altrimenti specificato. Ciò significa che, ad esempio, il termine “vitamina A” include, per esempio, il retinolo, la retinaldeide, il retinaie, l’acido retinoico, ecc., come pure i suoi sali e i suoi derivati. Lo stesso vale anche per tutte le altre classi di vitamine citate qui di seguito.
Secondo un modo particolare di realizzazione dell’invenzione, qualora la preparazione della presente invenzione comprenda una vitamina o più, la scelta di tale vitamina ricade preferibilmente nel gruppo costituito da vitamina A, vitamina C, vitamina D, vitamina E, vitamina P (o bioflavonoidi e alpinum isoflavone, come il metilaplinum isoflavone, ottenuto, ad esempio, mediante estrazione dalla pianta Lonchocarpus glabrensces) .
Secondo un modo preferito di realizzazione dell’invenzione, la preparazione comprende contemporaneamente sia la vitamina C che la vitamina D. Ancora più preferibilmente, la preparazione comprende la caulerpina come principale componente attivo.
Esempi utili di polifenoli naturali sono la quercetina e il rottlerin. Ad esempio, vi possono essere dei glucidi semplici o complessi, come i succitati polisaccaridi
I suddetti estratti vegetali (II) o componenti attivi sono preferibilmente ottenuti da
- funghi, come l’Aspergillus fumigatus da cui si isolano i composti a struttura terpenoide, come i pyripyropene da A a L (12, J Antibiot, 1995, Jun, 48(6):465-503, “Pyripyropenes, Novel ACAT inhibitors produced by Aspergillus fumigatus. III. Structure elecidation fo pyripyropenes E to L”, Tomoda H e coll.); e
- piante, alcuni esempi preferiti sono elencati nella seguente tabella A.
Tabella A
In associazione con gli estratti vegetali (I), il tipo e la quantità di tutti i suddetti componenti variano in funzione di quale effetto e quale intensità delTeffetto si desideri raggiungere. Tali componenti sono presenti, pertanto, in quantità molto variabile, indicativamente, in concentrazione finale, dallo 0,01% al 5% in peso per 1 mi di prodotto finale.
La preparazione comprendente Testratto vegetale (I) può inoltre comprendere, in combinazione con i succitati componenti, un eccipiente farmaceuticamente e/o cosmetologicamente accettabile, in particolare, dermatologicamente accettabile. Preferibilmente, si utilizza un veicolo adatto per una somministrazione per via topica esterna. I veicoli che possono essere usati includono la vaselina, la lanolina, i glicoli di polietilene, gli alcoli, acqua, eventualmente sterile, e le combinazioni di due o più di loro.
Tale preparazione può inoltre comprendere almeno un eccipiente/ additivo cosmeticamente o farmaceuticamente noto all’esperto della tecnica, scelto fra gli addensanti, i conservanti, i profumi, i coloranti, i filtri chimici o minerali, gli agenti idratanti, e le acque termali.
Le posologie e le forme galeniche ottimali dell’estratto vegetale (I) e della summenzionata preparazione possono essere determinati secondo i criteri generalmente tenuti in considerazione quando si stabilisce un trattamento farmaceutico o cosmetico, adatto a un paziente o a un animale come ad esempio l’età del paziente o dell’animale, la gravità del suo stato generale, la tolleranza al trattamento, gli effetti secondari constatati, il tipo di pelle.
Gli esempi che seguono sono destinati ad illustrare l’invenzione, e in particolare l’attività d’immunosoppressione a seguito dell’uso dell’estratto vegetale secondo la presente invenzione, senza in alcun modo limitarne la portata.
Esempio 1
A) Preparazione dell’estratto vegetale
1 kg dell’intera alga Caulerpa taxifolia appena colta è ridotto in parti minute mediante macinazione in ambiente di azoto alla temperatura di -10° C, e le dimensioni finali di ogni particella sono comprese fra 0,005 e 0,02 mm di diametro.
In un apparecchio di estrazione particolare, costituito da una camera di estrazione con pareti in acciaio dello spessore di 2- 3 cm, in grado di resistere a pressioni molto elevate, sono introdotti in sequenza;
• il macinato precedentemente ottenuto,
• una quantità, compressa, pari a circa 100 litri di diossido di carbonio in condizione supercritica, e
• una miscela di etanolo e acqua avente un rapporto di etanolo e acqua di 98 a 2 v/v, pari a circa il 5% della quantità di CO2. La miscela ha lo scopo di fungere da cosolvente.
Si esegue l’estrazione a una temperatura compresa fra -25 e 20°C e a una pressione di 180 MPa .
Dopo separazione della droga esausta dall’estratto, quest’ultimo è concentrato a temperatura 30-35°C e pressione di 2 MPa fino ad ottenere una massa molle con un residuo secco fra il 40 e il 45% in peso. Si essicca tale massa molle mediante spray-drying (temperatura in entrata dell’aria: 160-200°C; temperatura in uscita dell’aria: 80-100°C) fino ad ottenere l’estratto secco contenente dallo 0,5 al 2% in peso di sostanze attive (i) rispetto alla matrice di partenza.
B) Preparazione delle nanoparticelle
Si preparano secondo il metodo noto descritto nel summenzionato articolo (8), in cui si una una fase oleosa costituita dall’estratto secco preparato nella precedente fase (A) (1% p/p), Precirol® ATO (PCR) (3% p/p) ed esteri isopropolici di acidi grassi (2% p/p). Il diametro medio delle particelle ricade nell’intervallo circa da 180 nm a 280 nm.
C) Preparazione di un unguento
Si prepara un unguento secondo le normali metodologie, ben note a un esperto della tecnica, per tale tipo di preparazione. L’unguento preparato contiene circa lo 0,7% in peso del suddetto estratto vegetale secco in forma di nanoparticelle e circa 12 pg di sostanza attiva (i) in 1 mi di unguento.
Esempio 2
INTRODUZIONE: Lo scopo di questo studio in cieco è di valutare la sicurezza e Tefficacia del summenzionato estratto vegetale (I), in venti pazienti con aree psoriasiache attive sul tronco e sugli arti superiori .
METODO: Si tratta il paziente con un unguento preparato come descritto nelTesempio 1, avente quindi una concentrazione di estratto vegetale attivo (I) pari allo 0,7% del peso totale. Le aree trattate hanno una dimensione media di 15 - 20 mm<2>e un aspetto variabile dal semplice arrossamento tipicamente peri-lesionale sino alle vere placche psoriasiche, anche di notevole spessore. Ogni trattamento consiste nelTapplicare un leggero velo (1-2 mi) di unguento sulla chiazza. Tale trattamento è ripetuto due volte al giorno per dieci giorni consecutivi. Durante tale periodo, i pazienti sono stati monitorati per rilevare sia eventuali eventi avversi, quali, ad esempio, evidenti ed ulteriori irritazioni secondarie limitate alla sola area trattata, sviluppo di fenomeni abnormi in relazione alTevoluzione delle placche, ecc. e sia il tempo di guarigione, ossia la completa scomparsa della chiazza trattata con l’unguento .
RISULTATI: Ad oggi, diciassette pazienti hanno completato resperimento. Durante resperimento non è avvenuto nessun serio evento avverso attribuito all’estratto vegetale (I). L’unico effetto collaterale potenzialmente connesso all’unguento della presente invenzione è stato un lieve arrossamento generalizzato della parte trattata che si è presentato nelle prime due giornate di trattamento, per poi scomparire completamente nei giorni successivi. Dodici pazienti hanno sperimentato una completa guarigione, mentre cinque pazienti hanno sperimentato una parziale guarigione.
Inoltre, a sei mesi di distanza dalla fine del trattamento, e senza che nessuno dei pazienti che ne avevano tratto giovamento abbia seguito altra terapia antipsoriasica e/o si sia esposto al sole, dieci di loro mostrano tuttora una remissione completa o quasi completa delle preesistenti lesioni psoriasiche.
CONCLUSIONI: L’estratto vegetale (I) è di uso sicuro ed ha dimostrato di avere un positivo effetto di contenimento e/o di guarigione (se pur temporanea in diversi pazienti) delle lesioni psoriasiche trattate.
Esempi di confronto 1
Si ripete il metodo precedentemente descritto su cinque pazienti, con l’unica differenza che ai pazienti si applica un unguento (disponibile in commercio) contenente il principio attivo “Tacrolimus", in concentrazione pari allo 0, 1% del peso totale dell’unguento, al posto dell’estratto vegetale (I) .
Dopo 10 giorni consecutivi di trattamento bigiornaliero con l’unguento contenente “Tacrolimus" applicato in una quantità secondo la buona pratica medica, le aree psoriasiche simili alle precedenti (dimensione media di 15-20 mm<2>e un aspetto variabile dal semplice arrossamento tipicamente peri-lesionale sino alle vere placche psoriasiche anche di notevole spessore) non sono scomparse in nessuno dei pazienti trattati e solo in tre di loro è stato possibile rilevare un palese miglioramento; in questo secondo gruppo ristretto la guarigione avviene dopo 28-30 giorni di trattamento e l’intervallo libero dalla malattia dopo l’interruzione del trattamento si riduce a 30-45 giorni.
Bibliografia
1) Yoshihito Shiono e coll.; “New Eremophilane-Type Sesquiterpenoids, Eremoxylarins A and B from Xylariaceous Endophytic Fungus YUA-026”; Z. Naturforsch. 60b, 885 - 890 (2005).
2) Paul V.J. e coll.; “Chemical Defenses: From Compounds to Communities”; Biol. Bull. 213:226-251 (December 2007).
3) Anticancer Res. 1995 Sep-Oct; 15(5B):2 155-60; “Celi growth inhibitory effects of caulerpenyne, a sesquiterpenoid from thè marine algae Caulerpa taxifolia.”; Fischel JL, Lemee R, Formento P, Caldani C, Moli JL, Pesando D, Meinesz A, Grelier P, Pietra P, Guerriero A, et al.
4) Ramharter J. e coll.; “Total Synthesis of Valerenic Acid, a Potent GABA(A) Receptor Modulator”; Org Lett. 2009 Jan 29.
5) Forsby e coll.; “Polygodial induces inositol phosphate turnover in human neuroblastoma SH-SY5Ycells”; Neurosci Lett. 1996 Oct 11 ;217(l):50-4.
6) Men XY e coll.; “Extraction, selenium-nanoparticle preparation and anti-virus bioactivity determination of polysaccharides from caulerpa taxifolia”; Zhong Yao Cai, 2009, Dee, 32(12): 1891-4.
7) Ghosh P. e coll., “In vitro anty-herpetic activity of solfate polysaccharide fractions from Caulerpa racemosa”; Phytochemestry, 2004 Dee, 65(23):3151-7.
8) Fischel J.L. e coll.; “Celi growth inhibitory effects of caulerpenyne, a sesquiterpenoid from thè marine algae Caulerpa taxifolia”; Anticancer Res. 1995 Sep-Oct; 15(5B):2 155-60.
9) Vanna Sanna e coll.; “Synthesis and Evaluation of Different Fatty Acid Esters Formulated into Precirol® ATO-Based Lipid Nanoparticles as Vehicles for Topical Delivery”, in Chem Pharm Bull, 57(7), 680-684 (2009).

Claims (10)

  1. Rivendicazioni 1. Un estratto vegetale (I) di piante dell’ordine delle Caulerpales, contro le affezioni della cute e/o delle mucose esterne, tale estratto contenendo almeno una sostanza attiva (i) scelta fra: 1) la caulerpina, ossia dimetil 5, 12-didirocicloottal(l,2-b:5,6-b’) diindol-6, 13-dicarbossilato, dimero deH’indolo, e 2) un composto della famiglia dei terpenoidi, più in particolare scelto fra le seguenti sottofamiglie: 2a) monoterpenoidi, come taxifolione, 2b) diterpernoidi come il taxifolial D, 2c) sesquiterpenoidi, come caulerpenina, crispatenina, diidroripocefalina, 10, 11-epossicaulerpenina, flexilina, furocaulerpina, taxifolial A, taxifolial B, taxifolial C.
  2. 2. L’estratto vegetale (I) secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che l’estratto (I) è ottenuto mediante estrazione con fluidi in stato supercritico.
  3. 3. L’estratto vegetale (I) secondo la rivendicazione precedente in cui la quantità di sostanza attiva (i) è compresa fra lo 0, 1 al 10% in peso rispetto al peso dell’estratto vegetale (I) secco.
  4. 4. Preparazione per uso topico comprendente l’estratto vegetale (I) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti.
  5. 5. La preparazione secondo la rivendicazione precedente in cui l’estratto vegetale (I) è in forma di sferule.
  6. 6. La preparazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti comprendente inoltre un componente scelto tra i seguenti: acido salicilico e i suoi derivati, fitoestrogeni, vitamine, polifenoli, metilxantine, glucidi semplici o complessi e estratti vegetali di funghi e piante diverse dalle suddette alghe o i singoli principi attivi presenti in tali estratti.
  7. 7. La preparazione secondo la rivendicazione precedente in cui le vitamine sono scelte tra la vitamina C e la vitamina D.
  8. 8. La preparazione secondo una delle rivendicazioni precedenti in una delle seguenti forme: unguento, crema, sospensione olioacqua, sospensione acqua-olio, olio, gel, lozione, cerotto imbibito, patch a matrice idrofila e/o lipofila a rilascio programmato, shampoo, polvere aspersoria, soluzione vaginale, collirio, colluttorio per uso orale, dentifricio, estratto in soluzione acquosa per uso odontostomatologico.
  9. 9. La preparazione secondo una delle rivendicazioni precedenti in cui l’estratto vegetale (I) è in quantità di dallo 0,05% al 2% in peso.
  10. 10. L’estratto vegetale (I) o la preparazione secondo una delle rivendicazioni precedenti per il trattamento di: (A) iperpigmentazioni e discromie cutanee, dermatiti, eczemi, cheloidi e ipertrofie cutanee, sclerosi vulvare, uveiti, affezione odontostomatologiche, lesioni dei tessuti mucosi e molli di pertinenza degli organi che compongono il sistema otorinolaringoiatrico; e (B) psoriasi, vitiligine, lichen, sclerodermia, Lupus eritematoso sistemico, sindrome di Sjogren, le cosiddette malattie bollose della cute, avendo tali affezioni manifestazioni muco-cutanee.
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