ITMI20091634A1 - Apparecchiatura per la manipolazione di lastre di vetro. - Google Patents

Apparecchiatura per la manipolazione di lastre di vetro. Download PDF

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ITMI20091634A1
ITMI20091634A1 IT001634A ITMI20091634A ITMI20091634A1 IT MI20091634 A1 ITMI20091634 A1 IT MI20091634A1 IT 001634 A IT001634 A IT 001634A IT MI20091634 A ITMI20091634 A IT MI20091634A IT MI20091634 A1 ITMI20091634 A1 IT MI20091634A1
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Matteo Aldegheri
Marco Mistrello
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Mistrello S R L Off
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Description

Titolo: “Apparecchiatura per la manipolazione di lastre di vetroâ€
La presente invenzione si riferisce ad un’apparecchiatura per la manipolazione di lastre di vetro, preferibilmente lastre di vetro piane di grandi dimensioni.
Secondo un ulteriore aspetto la presente invenzione verte anche su un metodo per il prelievo di lastre di vetro, nonché su un metodo per il deposito di lastre di vetro.
Apparecchiature del tipo sopra considerato sono impiegate all’interno di impianti industriali o magazzini per manipolare lastre di vetro piane, ad esempio per trasportare le lastre da zone di immagazzinaggio verso stazioni di taglio e/o prelevare le lastre tagliate dalle stazioni di taglio al fine di trasportarle in zone di stoccaggio.
Le lastre di vetro sono generalmente prodotte in dimensioni standard di 6000x3210 mm con spessori compresi tra 2 e 22 mm e sono organizzate in pacchi di lastre e stoccate di taglio su cavalletti o classificatori leggermente inclinati rispetto alla verticale. In ciascun pacco à ̈ individuabile almeno una prima lastra accessibile frontalmente dall’apparecchiatura ed atta ad essere prelevata dall’apparecchiatura stessa.
Le apparecchiature note per la manipolazione di lastre comprendono un telaio che individua una struttura a pettine mobile rispetto a mezzi di supporto delle lastre in cui in ciascun montante del telaio sono montate una pluralità di ventose atte ad impegnare e trattenere in modo rilasciabile una lastra le quali ventose individuano altresì una superficie di presa. L’apparecchiatura à ̈ in grado di muoversi all’interno degli impianti industriali grazie a specifici mezzi motorizzati che cooperano con binari installati aerei o sul pavimento dei magazzini.
Va rilevato che, con riferimento alle operazioni di prelievo e/o deposito delle lastre, le apparecchiature dell’arte nota incorrono in alcune difficoltà che si concretano in errori nella manipolazione delle lastre stesse.
Ad esempio, à ̈ noto che i mezzi di supporto delle lastre sono soggetti a leggere variazioni di inclinazione proporzionali al numero di lastre su di essi stoccate. La variazione di inclinazione, infatti, à ̈ dovuta alla diversa sollecitazione di peso a cui il cavalletto à ̈ soggetto in relazione all’aumento o alla diminuzione delle lastre da supportare. In considerazione di quanto sopra e con riferimento, ad esempio, alle operazioni di prelievo di una lastra, à ̈ necessario che tutte le ventose aderiscano alla superficie della lastra e che la superficie di presa individuata dalle ventose sia il più parallela possibile alla superficie della lastra da prelevare. Ne consegue che l’orientazione del telaio va impostata, di fatto, in base all’orientazione della lastra da prelevare. Un accostamento errato dell’apparecchiatura anche solo di qualche centimetro si concreterebbe in un posizionamento più avanzato di alcune ventose rispetto ad altre. Tale posizionamento esporrebbe le lastre al rischio di rottura in quanto il telaio, durante le operazioni di accostamento verso la lastra, eserciterebbe più forza in alcuni punti della superficie della lastra rispetto ad altri.
Allo scopo di evitare i suddetti problemi, le apparecchiature note per la manipolazione delle lastre sono dotate di elevate quantità di sensori di posizione (ad esempio fotocellule) montati sull’apparecchiatura e collegati tipicamente a sistemi di processazione (ad esempio PLC) in modo da determinare prima di ogni prelievo sia l’inclinazione della lastra da prelevare, sia la posizione in ogni istante dell’apparecchiatura stessa rispetto alla lastra da prelevare.
Sebbene una tale soluzione presenti la possibilità di orientare il telaio, e più in particolare la superficie di presa, parallelamente alla superficie della lastra da prelevare, tale soluzione, tuttavia, ha il difetto di dover disporre di elevate quantità di sensori di posizione per determinare prima di ogni prelievo l’inclinazione della lastra da prelevare.
Con riferimento invece alle operazioni di deposito di una lastra, affinché la lastra trasportata dall’apparecchiatura sia depositata in maniera precisa sul mezzo di supporto, le apparecchiature note effettuano un accostamento a vuoto (cioà ̈ senza nessuna lastra in esso trattenuta) al mezzo di supporto per consentire ai sensori di posizione di determinare con precisione la posizione del mezzo di supporto o della lastra più esterna su di esso stoccata.
Una tale soluzione, tuttavia, provoca scarsa efficienza nelle operazioni di deposito in quanto l’accostamento a vuoto dell’apparecchiatura ai mezzi di supporto si traduce in enormi sprechi di tempo nella manipolazione delle lastre.
Da quanto sopra esposto, emerge l’esigenza di disporre di un’apparecchiatura per la manipolazione di lastre che consenta operazioni di prelievo e/o di deposito delle lastre in maniera semplice e veloce.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di provvedere di un’apparecchiatura per la manipolazione di lastre avente caratteristiche strutturali e funzionali tali da soddisfare le suddette esigenze e da ovviare nel contempo agli inconvenienti di cui si à ̈ detto con riferimento alla tecnica nota.
Tale scopo à ̈ raggiunto da un’apparecchiatura per la manipolazione di lastre in accordo con la rivendicazione 1.
In accordo con un ulteriore aspetto, l’invenzione riguarda un metodo per il prelievo di lastre di vetro in accordo con la rivendicazione 14, nonché su un metodo per il deposito di lastre di vetro in accordo con la rivendicazione 15.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi dell’apparecchiatura e dei metodo per la manipolazione di lastre secondo la presente invenzione risulteranno dalla descrizione di seguito riportata di suoi esempi preferiti di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle annesse figure, in cui:
- la figura 1 rappresenta una vista frontale di una forma di realizzazione dell’apparecchiatura in accordo con la presente invenzione,
- le figure da 2 a 7 rappresentano viste laterali dell’apparecchiatura di figura 1 nelle operazioni di prelievo frontale di una lastra,
- le figure da 8 a 12 rappresentano viste laterali dell’apparecchiatura di figura 1 nelle operazioni di deposito frontale di una lastra,
- le figure da 13 a 16 rappresentano viste laterali dell’apparecchiatura di figura 1 nelle operazioni di prelievo da dietro di una lastra,
- le figure 18a e 18b rappresentano una ventosa in adesione ad una lastra rispettivamente in una prima ed in una seconda configurazione operativa,
- le figure da 19 a 22 rappresentano viste laterali dell’apparecchiatura di figura 1 nelle operazioni di deposito da dietro di una lastra.
Con riferimento alle figure allegate, con 1 à ̈ globalmente indicata un’apparecchiatura per la manipolazione di lastre 3 di vetro, preferibilmente lastre di vetro di grandi dimensioni, in particolare lastre piane. Tuttavia, l’apparecchiatura secondo la presente invenzione potrebbe essere impiegata per la manipolazione di lastre di altro materiale, come ad esempio, lastre di materiale roccioso (basalto, granito, marmo) oppure lastre di legno, metalliche, ceramiche o plastiche.
Nell’ambito della presente invenzione, con “lastra di vetro di grandi dimensioni†si intende una lastra avente una superficie di almeno 1 metro quadrato.
Occorre rilevare che, con riferimento alle lastre di vetro, esse possono essere normalmente stoccate in pacchi supportati da appositi mezzi di supporto 6, comunemente chiamati cavalletti, prima di essere avviati a successive stazioni di lavorazioni (ad esempio banchi di taglio della lastra) all’interno di un impianto industriale.
Tali mezzi di supporto 6 possono comprendere altresì noti magazzini impiegati nel settore, detti anche classificatori. I mezzi di supporto 6 potrebbero tuttavia anche essere realizzati da un camion che ha trasportato le lastre allo stabilimento.
Nelle figure da 2 a 12 sono mostrati tradizionali cavalletti 6 per lastre 3, provvisti di uno schienale 6a leggermente inclinato rispetto alla verticale e di un carrello 7 scorrevole lungo rotaie (non illustrate). Questi componenti non sono qui ulteriormente descritti, essendo di per se già noti nell’arte. Il pacco 4 di lastre 3 à ̈ supportato dal cavalletto 6 e individua una lastra 3a più esterna da manipolare.
L’apparecchiatura 1 comprende un telaio 100 mobile rispetto ai mezzi di supporto 6. Il telaio 100 comprende almeno un primo montante 110 esteso lungo una direzione longitudinale indicata nelle figure con Z1.
In una forma di realizzazione, il telaio 100 comprende una traversa 105 da cui aggetta il primo montante 110.
In una realizzazione dell’invenzione, l’estremità libera del primo montante 110 à ̈ situata inferiormente rispetto alla traversa 105.
Come illustrato nell’esempio di figura 1, il telaio 100 comprende una pluralità di primi montanti 110 estesi dalla traversa 105 per individuare una struttura a pettine. In una forma di realizzazione, la struttura a pettine à ̈ orientata verso il basso.
La configurazione a pettine del telaio 100 permette all’apparecchiatura 1 di cooperare con dispositivi di supporto di tecnica nota che presentano una complementare forma a pettine aperta verso l’alto, come ad esempio un noto tavolo basculante a pettine. Intersecando il tavolo basculante ed il telaio a pettine 100, à ̈ possibile trasferire la lastra di vetro manipolandola sempre dallo stesso lato. Ciò à ̈ particolarmente importante quando si stanno trattando vetri, ad esempio del tipo basso-emissivi, i quali presentano una faccia che non deve essere interessata dalle operazioni di manipolazione della lastra.
In una realizzazione dell’invenzione, i primi montanti 110 si protendono trasversalmente dalla traversa 105.
Per determinare il posizionamento del telaio 100 a ridosso della superficie di maggior estensione della lastra 3, l’apparecchiatura 1 comprende mezzi di movimentazione 130 atti a movimentare ed orientare il telaio 100.
In una forma di realizzazione, i mezzi di movimentazione 130 comprendono un carrello motorizzato 134 scorrevole su rotaie 8 installate nel magazzino ed estese lungo una direzione di sviluppo X-X del magazzino.
L’apparecchiatura comprende mezzi di motorizzazione per muovere il carrello motorizzato 134, realizzati di per sé secondo note tecniche del settore.
Il carrello motorizzato 134 Ã ̈ atto a traslare il telaio 100 lungo una direzione di traslazione X-X sostanzialmente parallela alla direzione di sviluppo X-X del magazzino.
In una forma di realizzazione non illustrata, la rotaia 8 à ̈ supportata in modo mobile da uno o più binari mediante mezzi di traslazione motorizzati i quali consentono l’ulteriore traslazione dell’apparecchiatura 1 lungo una direzione perpendicolare Y-Y rispetto alla direzione di sviluppo X-X del magazzino.
Nel seguito della presente descrizione e nelle successive rivendicazioni, con direzione verticale Z-Z verrà indicata la direzione sostanzialmente ortogonale al piano del magazzino di installazione dell’apparecchiatura 100.
Nella prima forma di realizzazione di figura 1, il carrello motorizzato134 supportano in modo girevole attorno all’asse Z-Z il telaio 100 mediante un sottotelaio 138, con forma ad U rovesciata. Sul sottotelaio 138 può scorrere verticalmente un ulteriore sottotelaio 139. In particolare, le porzioni verticali 138a del sottotelaio 138 possono scorrere sulle porzioni verticali 139a del sottotelaio 139. Ciò permette di muovere in verticale il telaio 100 che reca i mezzi di presa della lastra.
Come illustrato nell’esempio di figura 12, il telaio 100 à ̈ in grado di basculare attorno ad un’asse di rotazione r1 sostanzialmente parallelo alla direzione di traslazione X-X. La traversa 105 del telaio 100 à ̈ infatti incernierata mediante primi mezzi a cerniera 40 ad asse sostanzialmente orizzontale al sottotelaio 138. Preferibilmente, i mezzi a cerniera 40 comprendono mezzi attuatori atti a movimentare il telaio 100 attorno all’asse di rotazione r1.
In una forma di realizzazione, l’apparecchiatura 1 comprende un secondo montante 120 supportato dal primo montante 110. Il secondo montante 120 comprende primi mezzi di presa 115 atti ad impegnare e trattenere in modo rilasciabile la lastra 3.
I primi mezzi di presa 115 sono supportati dal secondo montante 120.
In una forma di realizzazione, il primo montante 110 comprende secondi mezzi di presa 125 i quali individuano una seconda superficie di presa P2 e sono atti ad impegnare e trattenere in modo rilasciabile la lastra 3.
I secondi mezzi di presa 125 sono supportati dal primo montante 110.
Giova rilevare che i primi 115 e i secondi mezzi di presa 125 comprendono almeno una ventosa. Preferibilmente, le ventose sono ventose del tipo ad aspirazione realizzate di per sé secondo note tecniche del settore.
Negli esempi di figura 18a,18b à ̈ rappresentata una ventosa in adesione ad una lastra 3 rispettivamente in una prima ed in una seconda configurazione operativa.
Ciascuna ventosa comprende una coppa 60 supportata da un elemento di supporto 65 e collegata ad un condotto 69 di aspirazione e/o immissione di fluido gassoso (solitamente aria) all’interno della coppa 60 per realizzare l’attivazione/disattivazione della ventosa. In particolare, il collegamento solidale della ventosa con la superficie di una lastra 3 à ̈ reso possibile dalla depressione che si realizza all’interno della coppa 60 della ventosa.
In una forma di realizzazione preferita, la porzione di estremità della coppa 60 termina con una parte flessibile a soffietto 61 che può essere estesa o ripiegata su se stessa. In particolare, la parte flessibile a soffietto 61 à ̈ ripiegata su se stessa in conseguenza della depressione realizzata all’interno della coppa 60 che permette il collegamento solidale della ventosa sulla superficie di una lastra 3.
Con riferimento all’esempio illustrato in figura 18a, à ̈ rappresentata la parte flessibile a soffietto 61 in configurazione estesa, mentre l’esempio illustrato in figura 18b rappresenta la parte flessibile a soffietto 61 in configurazione ripiegata. Preferibilmente, l’estensione della parte flessibile a soffietto 61 per passare dalla configurazione estesa alla configurazione ripiegata à ̈ compresa tra 1 cm e 5 cm.
Come illustrato nell’esempio di figura 1, almeno due delle prime ventose 115 supportate dal secondo montante 120 individuano una prima superficie di presa P1 in corrispondenza della quale le ventose 115 si possono impegnare su una porzione della superficie di maggiore estensione della lastra 3 da manipolare.
Sempre con riferimento all’esempio di figura 1, la seconda ventosa 125 supportata dal primo montante 110 individua una seconda superficie di presa P2 in corrispondenza della quale le ventose 125 si possono impegnare su una porzione della superficie di maggiore estensione della lastra 3 da manipolare.
Con riferimento alla forma di realizzazione preferita illustrata nell’esempio di figura 1, il telaio 100 comprende cinque primi montanti m1,m2,m3,m4,m5 ciascuno atto a supportare un rispettivo secondo montante n1,n2,n3,n4,n5. I secondi montanti n1,n2,n3,n4,n5 comprendono ciascuno tre ventose 115 a formare un gruppo di quindici ventose. Preferibilmente, il gruppo di ventose 115 sono posizionate in modo da risultare complanari fra loro, così da individuare, nel loro insieme, la prima superficie di presa P1. In questo esempio, la prima superficie di presa P1, à ̈ la superficie i cui vertici sono sostanzialmente individuati dalle ventose 115 disposte più esternamente rispetto alle altre ventose 115. In particolare, la prima superficie di presa P1 à ̈ individuata dall’inviluppo del gruppo di ventose 115 supportate dai secondi montanti n1,n2,n3,n4,n5.
Analogamente, sempre con riferimento all’esempio di figura 1, i cinque primi montanti m1,m2,m3,m4,m5 comprendono ciascuno una ventosa 125 a formare un gruppo di cinque ventose. Preferibilmente, il gruppo di ventose 125 sono posizionate in modo da risultare complanari fra loro, così da individuare, nel loro insieme, la seconda superficie di presa P2. In tale esempio, la seconda superficie di presa P2 à ̈ la superficie individuata dall’inviluppo delle ventose 125 supportate dai primi montanti m1,m2,m3,m4,m5.
In accordo con una forma di realizzazione dell’invenzione, vantaggiosamente, il secondo montante 120 à ̈ mobile reversibilmente rispetto al primo montante 110 in modo da poter variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 da almeno una prima posizione ad una seconda posizione.
In particolare, nella prima posizione, la prima superficie di presa P1 individuata dai primi mezzi di presa 115 Ã ̈ inclinata rispetto alla seconda superficie di presa P2 individuata dai secondi mezzi di presa 125, mentre nella seconda posizione la suddetta prima superficie di presa P1 Ã ̈ sostanzialmente complanare con la seconda superficie di presa P2 individuata dai secondi mezzi di presa 125.
Come illustrato negli esempi di figure da 2 a 12, nella prima posizione il secondo montante 120 Ã ̈ orientato inclinato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110 (cfr. esempio di figura 12), mentre nella seconda posizione il secondo montante 120 Ã ̈ orientato sostanzialmente parallelo rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110 (cfr. esempio di figura 4).
Grazie a tale configurazione, à ̈ possibile pertanto garantire l’adesione di tutte le ventose 115 alla lastra 3a da prelevare senza la necessità di conoscere a priori l’inclinazione della lastra 3a da prelevare. Infatti, in questo modo à ̈ possibile orientare la prima superficie di presa P1 sostanzialmente parallela alla superficie della lastra 3a da prelevare.
Come illustrato negli esempi di figure da 4 a 8 e 11, nella seconda posizione la prima superficie di presa P1 individuata dai primi mezzi di presa 115 Ã ̈ sostanzialmente complanare alla seconda superficie di presa P2 individuata dai secondi mezzi di presa 125.
Come illustrato negli esempi di figure 2, 3, 9 e 12, nella prima posizione, l’estremità libera del secondo montante 120 à ̈ distanziata dall’estremità libera del primo montante 110 di una distanza maggiore rispetto alla distanza raggiunta dall’estremità libera del secondo montante 120 nella seconda posizione.
Come illustrato nell’esempio di figura 12, vantaggiosamente, il telaio 100 comprende mezzi a cerniera 50 per collegare una prima porzione 120a del secondo montante 120 ad una prima porzione 110a del primo montante 110.
Vantaggiosamente, i mezzi a cerniera 50 consentono la rotazione del secondo montante 120 attorno ad un asse di rotazione r2 sostanzialmente ortogonale, preferibilmente perpendicolare, alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110.
Preferibilmente, l’asse di rotazione r2 dei mezzi a cerniera 50 à ̈ sostanzialmente parallelo alla direzione di estensione della traversa 105.
In tal modo, il secondo montante 120 à ̈ fissato in modo mobile ad un punto di sospensione posizionato in sostanziale corrispondenza del centro di rotazione dei mezzi a cerniera 50 e soggetto all’attrazione gravitazionale. Preferibilmente nella prima posizione, la forza di gravità che agisce sul secondo montante 120 à ̈ tale per cui il secondo montante 120 sia orientato sostanzialmente verticalmente e ortogonalmente rispetto ad un piano orizzontale di installazione dell’apparecchiatura 1 in un magazzino.
In una realizzazione, i mezzi a cerniera 50 sono mezzi a cerniera folli.
In una ulteriore forma di realizzazione, i mezzi a cerniera 50 movimentano il secondo montante 120 mediante mezzi attuatori, preferibilmente mezzi attuatori motorizzati (non illustrati nelle figure). I mezzi attuatori sono pertanto atti a movimentare il secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 da almeno la prima posizione alla seconda posizione
In una forma di realizzazione, la prima porzione 110a del primo montante 110 à ̈ una porzione di estremità del primo montante 110.
In una forma di realizzazione, la prima porzione 120a del secondo montante 120 à ̈ una porzione di estremità del secondo montante 120.
In una forma di realizzazione preferita, i primi mezzi di presa 115 sono posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a del secondo montante 120 e, rispettivamente, in prossimità di una seconda porzione 120b del secondo montante 120. In particolare, la seconda porzione 120b del secondo montante 120 à ̈ una porzione distale dalla prima porzione 120a del secondo montante 120.
Nel seguito della seguente descrizione e nelle successive rivendicazioni il termine “porzione distale†indica la porzione di estremità situata alla maggiore distanza da un convenzionale punto di origine che, nella forma di realizzazione preferita nell’esempio illustrato di figura 2, à ̈ la porzione situata in sostanziale corrispondenza del punto di installazione dei mezzi a cerniera 50 sui montanti 110,120.
In una forma di realizzazione preferita, i mezzi a cerniera 50 sono posizionati in sostanziale corrispondenza della porzione di estremità 110a del primo montante 110 aggettante dalla traversa 105. Grazie a tale configurazione, l’apparecchiatura secondo la presente invenzione permette al primo montante 110 di compensare adeguatamente le sollecitazioni date dal peso della lastra trattenuta dal secondo montante 120 riducendo le oscillazioni del primo montante 110. Infatti, il momento della forza risultante sul montante 110 rispetto al punto di vincolo dato dai mezzi a cerniera 50 risulta essere minore rispetto al momento risultante sullo stesso montante 110 nel caso in cui il punto di vincolo fosse disposto nella porzione distale del secondo montante opposta alla porzione di estremità 110a.
In una forma di realizzazione preferita, i secondi mezzi di presa 125 sono posizionati almeno in corrispondenza di una seconda porzione 110b del primo montante 110 distale dalla prima porzione 110a del primo montante 110. Preferibilmente, la seconda porzione 110b del primo montante 110 à ̈ una porzione di estremità del primo montante 110. In particolare, la seconda porzione 110b à ̈ la porzione di estremità libera del primo montante 110.
In una forma di realizzazione, il secondo montante 120 à ̈ supportato dal primo montante 110 in posizione arretrata rispetto alla prima superficie di presa P1, cioà ̈ ai primi mezzi di presa 115.
Preferibilmente, il secondo montante 120 à ̈ supportato in modo da risultare “coperto e allineato†al primo montante 110, davanti al primo montante 110 con riferimento alla prima superficie di presa P1, cioà ̈ ai primi mezzi di presa 115.
In una forma di realizzazione, il secondo montante 120 Ã ̈ posizionato tra il primo montante 110 e la prima superficie di presa P1.
Come illustrato nell’esempio di figura 1, il telaio 100 comprende una pluralità di primi montanti 110 estesi dalla traversa 105 i quali supportano ciascuno un secondo montante 120 per individuare una struttura a pettine.
In una forma di realizzazione, l’apparecchiatura 1 per la manipolazione di lastre 3 di vetro comprende mezzi sensori 80 atti ad emettere un segnale elettrico in funzione dell’inclinazione del secondo montante 120 rispetto il primo montante 110. In particolare, come illustrato nell’esempio di figura 2, i mezzi sensori 80 possono comprendere almeno un tastatore fissato sul primo montante 110. In una forma di realizzazione, i mezzi sensori sono posizionati in sostanziale corrispondenza della seconda porzione 120b del secondo montante 120.
I mezzi sensori 80 sono atti a determinare la prima posizione e la seconda posizione del secondo montante 120.
Nella forma di realizzazione preferita, quando il secondo montante 120 Ã ̈ orientato nella prima posizione, la lastra 3 si trova ad essere in una posizione tale da non contattare i mezzi sensori 80 mentre, quando il secondo montante 120 Ã ̈ orientato nella seconda posizione, la lastra 3 si trova ad essere in una posizione tale da contattare i mezzi sensori 80.
In tal modo à ̈ possibile determinare con certezza la prima e la seconda posizione del secondo montante 120 e pertanto, con riferimento in particolare alle operazioni di manipolazione di una lastra 3b da depositare, l’apparecchiatura in accordo con la presente invenzione consente di determinare la posizione della lastra 3 più esterna stoccata sul mezzo di supporto 6 anche quando l’apparecchiatura 1 sta trasportando e trattenendo una lastra 3b da depositare.
Infatti, con riferimento agli esempi di figura 9 e 10, nell’operazione di avvicinamento dell’apparecchiatura 1 al mezzo di supporto 6, il secondo montante 120 varia l’inclinazione rispetto al primo montante 110 da una prima posizione ad una seconda posizione grazie al fatto che la lastra da depositare 3b varia la sua inclinazione sotto l’effetto della forza esercitata in conseguenza del contatto della lastra 3b da depositare con la lastra più esterna 3 stoccata nel mezzo di supporto 6.
Ovviamente, in accordo con ulteriori forme di realizzazione, i mezzi sensori 80 possono comprendere altri tipi di sensori atti a determinare le posizioni del secondo montante 120, come ad esempio fotocellule o fotosensori. In una forma di realizzazione, i mezzi sensori sono atti determinare la posizione del secondo montante 120 rispetto il primo montante 110 in ogni istante di tempo.
In una realizzazione dell’invenzione, l’apparecchiatura 1 comprende mezzi compressori atti all’aspirazione e/o all’immissione di fluido,in particolare fluido gassoso come ad esempio aria. I mezzi compressori sono in comunicazione di fluido con mezzi valvolari. I mezzi valvolari comprendono una pluralità di valvole in comunicazione di fluido con le ventose 115,125. Mediante una centralina elettronica (comandata ad esempio da PLC) accoppiata alle valvole à ̈ possibile attivare o disattivare la depressione nelle ventose 115,125 adibite alla presa della lastra di vetro. Vantaggiosamente, la depressione può essere realizzata selettivamente per ciascuna ventosa 115,125 oppure realizzata per gruppi di ventose. In tal modo, ad esempio mediante l’attivazione di un gruppo di almeno 2 ventose, à ̈ possibile manipolare lastre di vetro di differenti dimensioni a seconda delle esigenze.
Verrà ora descritto un esempio relativo ad un primo funzionamento dell’apparecchiatura in accordo con la presente invenzione in relazione alle operazioni di prelievo di una lastra 3 con riferimento alle figure da 2 a 7. In particolare, il metodo di prelievo qui di seguito descritto à ̈ relativo alle operazioni di prelievo in cui l’apparecchiatura 1 à ̈ atta a prelevare una lastra frontalmente, cioà ̈ mediante l’adesione dei mezzi di presa 115,125 sulla superficie opposta a quella appoggiata contro una lastra 3 sottostante oppure appoggiata direttamente contro lo schienale 6a di un mezzo di supporto 6.
Come illustrato in figura 2, a partire da una condizione in cui almeno una lastra 3 Ã ̈ supportata dai mezzi di supporto 6, il metodo per il prelievo comprende le fasi di:
a) predisporre l’apparecchiatura 1,
b) accostare il telaio 100 in sostanziale prossimità del mezzo di supporto 6, c) disporre il primo montante 110 esteso lungo una direzione longitudinale Z1secondo un orientamento predeterminato rispetto alla superficie della lastra 3a da prelevare, e
d) disporre il secondo montante 120 in una prima posizione secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110.
Nella forma di realizzazione preferita, la fase c) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento predeterminato rispetto alla superficie della lastra 3a da prelevare può comprendere la fase di:
c1) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione verticale Z-Z.
In particolare, la fase c1) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione verticale, comprende la fase di:
c2) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento compreso tra 0 gradi e ±10 gradi rispetto alla direzione verticale Z-Z (con riferimento al sistema ideale di riferimento cartesiano Y-Z indicato nelle figure da 2 a 7).
Come illustrato negli esempi di figura 2 e 3, la fase d) di disporre il secondo montante 120 in una prima posizione secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110 può comprendere la fase di:
d1) disporre il secondo montante 120 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110.
Preferibilmente, alla fase d1) di disporre il secondo montante secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110 può seguire la fase di:
d2) far oscillare per gravità il secondo montante 120.
Come illustrato negli esempi di figura 2 e 3, il secondo montante 120 à ̈ disposto in una prima posizione secondo un orientamento sostanzialmente ortogonale, preferibilmente verticale, rispetto al piano del magazzino di installazione dell’apparecchiatura 1.
Successivamente alla fase d) di disporre il secondo montante 120 in una prima posizione secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110, il telaio 100 dell’apparecchiatura 1 viene fatto avanzare per mezzo del carrello motorizzato 134 verso il mezzo di supporto 6, come illustrato nelle figure 2 e 3.
In seguito, come illustrato negli esempi di figura 3 e 4, il metodo per il prelievo di lastre in accordo con l’invenzione comprende la fase di:
e) far aderire i primi mezzi di presa 115 supportati dal secondo montante 120 alla lastra 3a da prelevare.
Alla fase e) di far aderire i primi mezzi di presa 115 può seguire la fase di: f) variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla prima posizione ad una seconda posizione.
In particolare, la fase e) di far aderire i primi mezzi di presa 115 supportati dal secondo montante 120 comprende le seguenti fasi:
e1) far aderire i primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della seconda porzione 120b del secondo montante 120 (cfr. figura 3) e, successivamente alla fase e1) può seguire la fase di:
e2) far aderire i primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a del secondo montante 120 (cfr. figura 4).
Come illustrato nell’esempio di figura 4, la fase f) di variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla prima posizione ad una seconda posizione comprende la fase di:
f1) disporre il secondo montante 120 in una seconda posizione secondo un orientamento sostanzialmente parallelo rispetto al primo montante 110.
Alla fase f1) di disporre il secondo montante 120 in una seconda posizione può seguire la fase di:
f2) realizzare una depressione all’interno dei primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a del secondo montante 120 per collegare solidalmente i primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a alla superficie della lastra 3a da prelevare (cfr. figura 5). In questo modo, viene realizzata la fase di:
f3) scostare la porzione di estremità libera della lastra 3a da prelevare dai mezzi di supporto 6 o da eventuali altre lastre stoccate sui mezzi di supporto 6.
Va rilevato che, con riferimento ai pacchi di lastre 4 stoccate sui mezzi di supporto 6, tra le superfici di due lastre perfettamente accostate e parallele à ̈ sempre presente una forza di adesione predeterminata dovuta al fatto che il volume occupato dall’aria compresa tra le superficie delle due lastre contigue à ̈ sostanzialmente nullo.
In considerazione di quanto sopra, per scostare una lastra da quella adiacente à ̈ pertanto necessario applicare una forza di prelievo (realizzata dai primi mezzi di presa 115) maggiore della forza di adesione tra le due lastre o, altrimenti, applicare tale forza di prelievo in punti periferici della lastra da scostare in modo tale da sfruttare l’elasticità propria della lastra da scostare così da permettere l’ingresso di aria tra le superfici delle due lastre adiacenti.
In accordo con la presente invenzione, il suddetto problema di adesione à ̈ risolto grazie al fatto che la depressione delle ventose viene realizzata inizialmente all’interno dei primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a del secondo montante 120.
Con riferimento all’esempio illustrato in figura 5, alla fase f3) di scostare la porzione di estremità libera della lastra 3 può seguire la fase di:
f4) realizzare una depressione all’interno dei primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della seconda porzione 120b del secondo montante 120 per collegare solidalmente i primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della seconda porzione 120b alla superficie della lastra 3a da prelevare.
Con riferimento all’esempio illustrato in figura 5, a detta fase f) variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla prima posizione ad una seconda posizione possono seguire le fasi di:
g) movimentare verticalmente verso l’alto il telaio 100 lungo la direzione verticale Z-Z, e di
h) realizzare una depressione all’interno dei secondi mezzi di mezzi di presa 125 per collegare solidalmente i secondi mezzi di presa 125 alla superficie della lastra 3a al fine di prelevare la lastra 3a.
Preferibilmente, le fasi sopra descritte a), b), c), c1), c2), d), d1), d2), e), e1), e2), f), f1), f2), f3), f4), g) e h) sono realizzate in sequenza.
Occorre rilevare che il metodo di prelievo di una lastra qui sopra descritto à ̈ vantaggiosamente utile in particolare nelle operazioni di prelievo frontale di una lastra stoccata sui mezzi di supporto 6.
Verrà ora descritto un esempio relativo ad un secondo funzionamento dell’apparecchiatura in accordo con la presente invenzione in relazione alle operazioni di deposito di una lastra 3 con riferimento alle figure da 8 a 12. In particolare, il metodo di deposito qui di seguito descritto à ̈ relativo alle operazioni di deposito in cui l’apparecchiatura 1 à ̈ atta depositare una lastra frontalmente, cioà ̈ in modo da far appoggiare la superficie della lastra opposta alla superficie direttamente impegnata dai mezzi di presa 115,125 su un mezzo di supporto 6 oppure appoggiata contro la superficie di una lastra 3 già stoccata su di un mezzo di supporto 6.
Come illustrato in figura 8, a partire da una condizione iniziale in cui una lastra 3b da depositare à ̈ supportata e trattenuta dall’apparecchiatura 1, il metodo per il deposito di una lastra comprende le fasi di:
aa) accostare il telaio 100 in sostanziale prossimità dei mezzi di supporto 6, e bb) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z2di estensione dei mezzi di supporto 6.
Preferibilmente, la fase bb) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento predeterminato, può comprendere la fase di:
bb1) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione verticale Z-Z.
In particolare, la fase bb1) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione verticale Z-Z può comprendere la fase di:
bb2) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento compreso tra 0 gradi e ±10 gradi rispetto alla direzione verticale Z-Z (con riferimento al sistema ideale di riferimento cartesiano Y-Z indicato nelle figure da 8 a 12).
Come illustrato nell’esempio di figura 9, alla fase bb) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento predeterminato rispetto ai mezzi di supporto 6 può seguire la fase di:
cc) separare i secondi mezzi di presa 125 supportati dal primo montante 110 dalla lastra 3.
Alla fase cc) di separare i secondi mezzi di presa 125 dalla lastra 3 può seguire la fase di:
dd) variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 da almeno una prima posizione ad una seconda posizione.
In particolare, con riferimento all’esempio illustrato in figura 9, la fase dd) di variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 da almeno una prima posizione ad una seconda posizione prevede di posizionare il secondo montante 120, e conseguentemente la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1, secondo un orientamento sostanzialmente verticale rispetto al piano di installazione dell’apparecchiatura 1. Vantaggiosamente, poiché il secondo montante 120 à ̈ libero di muoversi sotto l’effetto della forza di gravità, lo stesso secondo montante 120 à ̈ in grado di oscillare o ruotare lungo l’asse di rotazione dei mezzi a cerniera 50 potendo posizionare la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura secondo un orientamento sostanzialmente verticale.
In considerazione di quanto sopra infatti, la fase dd) di variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 da almeno una prima posizione ad una seconda posizione può comprendere le seguenti fasi:
dd1) disporre il secondo montante 120 secondo un orientamento sostanzialmente inclinato rispetto alla direzione di estensione Z1del primo montante 110, e/o
dd2) far oscillare per gravità il secondo montante 120, e/o
dd3) disporre il secondo montante 120 secondo un orientamento sostanzialmente parallelo rispetto alla direzione verticale Z-Z.
Con riferimento all’esempio illustrato in figura 10, alla fase dd) di variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 da almeno una prima posizione ad una seconda posizione può seguire la fase di:
ee) far aderire la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1 alla lastra 3 disposta più esternamente e supportata dai mezzi di supporto 6, oppure direttamente contro lo schienale 6a dei mezzi di supporto 6.
Preferibilmente, la fase ee) di far aderire la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1 alla lastra 3 disposta più esternamente e supportata dai mezzi di supporto 6 può comprendere la fase di:
ee1) far aderire la porzione inferiore della lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1 alla porzione inferiore della lastra 3 disposta più esternamente e supportata dai mezzi di supporto 6 (oppure direttamente contro lo schienale 6a dei mezzi di supporto 6).
Convenzionalmente, la porzione inferiore della lastra 3a,3b à ̈ la porzione di superficie individuata in sostanziale corrispondenza dell’estremità libera rivolta verso il piano di installazione dell’apparecchiatura 1, mentre la porzione superiore della lastra 3a,3b e la porzione di superficie individuata in sostanziale corrispondenza di un’estremità distale rispetto all’estremità libera rivolta verso il piano di installazione dell’apparecchiatura 1.
Alla fase ee) di far aderire la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1 alla lastra 3 disposta più esternamente e supportata dai mezzi di supporto 6 può seguire la fase di:
ff) variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla seconda posizione alla prima posizione (cfr. figura 10).
A seguire, il telaio 100 dell’apparecchiatura 1 viene fatto avanzare per mezzo del carrello motorizzato 134 verso il mezzo di supporto 6.
Alla fase ff) di variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla seconda posizione alla prima posizione può seguire la fase di:
gg) movimentare verticalmente verso il basso il telaio 100 al fine di appoggiare la lastra 3a sul mezzo di supporto 6.
Con riferimento alle figure 11 e 12, alla fase gg) di movimentare verticalmente verso il basso il telaio 100 al fine di appoggiare la lastra 3a sul mezzo di supporto 6 può seguire la fase di:
hh) separare i primi mezzi di presa 115 supportati dal secondo montante 110 dalla lastra 3 al fine di depositare la lastra 3 sui mezzi di supporto 6.
Preferibilmente, le fasi sopra descritte aa), bb), bb1), bb2), cc), dd), dd1), dd2), dd3), ee), ee1), ff), gg) e hh) sono realizzate in sequenza.
Verrà ora descritto un esempio di un terzo funzionamento dell’apparecchiatura in accordo con la presente invenzione in relazione alle operazioni di prelievo di una lastra 3 con riferimento alle figure da 13 a 17. In particolare, il metodo di prelievo qui di seguito descritto à ̈ relativo alle operazioni di prelievo in cui l’apparecchiatura 1 à ̈ atta a prelevare una lastra da dietro (ad esempio una lastra di tipo basso emissiva), cioà ̈ mediante l’adesione dei mezzi di presa 115,125 alla superficie destinata ad essere appoggiata contro lo schienale 6a di un mezzo di supporto 6.
Con riferimento agli esempi illustrati nelle figure da 13 a 17, i mezzi di supporto 6 possono comprendere tipici tavoli basculanti dotati di un telaio a pettine avente rulli 6b supportati dallo schienale 6a. In particolare, il telaio a pettine del mezzo di supporto 6 e il telaio 100 dell’apparecchiatura 1 sono atti a cooperare ed intercalarsi tra loro.
Come illustrato in figura 13, la condizione di partenza dell’apparecchiatura 1 à ̈ sostanzialmente simile alla condizione descritta con riferimento alle operazioni di prelievo frontale di una lastra come descritto nel primo esempio di funzionamento.
Analogamente pertanto al primo funzionamento, il metodo per il prelievo comprende le fasi di:
a) predisporre l’apparecchiatura 1,
b) accostare il telaio 100 in sostanziale prossimità del mezzo di supporto 6, c) disporre il primo montante 110 esteso lungo una direzione longitudinale Z1secondo un orientamento predeterminato rispetto alla superficie della lastra 3a da prelevare, e
d) disporre il secondo montante 120 in una prima posizione secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110.
Nella forma di realizzazione preferita, la fase c) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento predeterminato rispetto alla superficie della lastra 3a da prelevare può comprendere la fase di:
c3) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione verticale Z-Z.
In particolare, alla fase c3) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione verticale può seguire la fase di:
c4) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento compreso tra 0 gradi e ±10 gradi rispetto alla direzione verticale Z-Z (con riferimento al sistema ideale di riferimento cartesiano Y-Z indicato nelle figure da 13 a 16)
Come illustrato nell’esempio di figura 13, la fase d) di disporre il secondo montante 120 in una prima posizione secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110 può comprendere la fase di:
d3) disporre il secondo montante 120 secondo un orientamento parallelo rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110.
Successivamente alla fase d) di disporre il secondo montante 120 in una prima posizione secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z1di estensione del primo montante 110, il telaio 100 dell’apparecchiatura 1 viene fatto avanzare per mezzo del carrello motorizzato 134 verso il mezzo di supporto 6, come illustrato nelle figure 13 e 14.
In seguito, il metodo per il prelievo di lastre in accordo con l’invenzione può comprendere la fase di:
e) far aderire i primi mezzi di presa 115 supportati dal secondo montante 120 alla lastra 3a da prelevare.
In particolare, la fase e) di far aderire i primi mezzi di presa 115 supportati dal secondo montante 120 può comprendere le seguenti fasi:
e3) far aderire i primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a del secondo montante 120 (cfr. figura 14).
Alla fase e3) di far aderire i primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a del secondo montante 120 può seguire preferibilmente la fase di:
e4) realizzare una depressione all’interno dei primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a del secondo montante 120 per collegare solidalmente i primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della prima porzione 120a alla superficie della lastra 3a da prelevare (cfr. figura 15), e/o
e5) far avanzare il telaio 100 dell’apparecchiatura 1 verso il mezzo di supporto 6 al fine di scostare la prima porzione 120a della superficie della lastra 3a da prelevare dallo schienale 6a dei mezzi di supporto 6.
In una forma di realizzazione preferita, la fase e5) di far avanzare il telaio 100 dell’apparecchiatura 1 verso il mezzo di supporto 6 à ̈ realizzata prima della fase e4) di realizzare una depressione all’interno dei primi mezzi di presa 115.
Preferibilmente, le fasi e4) ed e5) sono realizzate contemporaneamente.
Come illustrato nell’esempio di figura 15, alla fase e) di far aderire i primi mezzi di presa 115 supportati dal secondo montante 120 alla lastra 3a da prelevare può seguire la fase di:
f) variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla prima posizione ad una seconda posizione.
Occorre rilevare che la caratteristica del secondo montante 120 di poter variare la sua inclinazione rispetto al primo montante 110 dalla prima posizione alla seconda posizione consente vantaggiosamente di prelevare una lastra da dietro in assoluta sicurezza. Infatti, con riferimento alla figura 14, durante la fase e4) la parte flessibile a soffietto 61 delle ventose à ̈ ripiegata su se stessa conseguentemente alla depressione realizzata all’interno della coppa 60 che realizza l’adesione solidale tra i mezzi di presa 115 e la lastra 3b. In conseguenza di ciò, i primi mezzi di presa 115 esercitano una forza sulla lastra 3b che tende a richiamare verso di se la lastra 3b stessa verso la direzione dello schienale 6a dei mezzi di supporto 6. Tuttavia, poiché il movimento della lastra 3b, lungo tale direzione, à ̈ impedito dai rulli 6b del tavolo basculante su cui poggia la lastra 3b stessa, il secondo montante 120 à ̈ atto a variare la sua inclinazione consentendo vantaggiosamente ai primi mezzi di presa 115 di unirsi solidalmente alla superficie della lastra 3b. D’altra parte, senza la possibilità di poter variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla prima posizione alla seconda posizione, la lastra 3b, sotto l’azione della forza esercitata dai mezzi di presa 115, sarebbe esposta al rischio di rottura essendo impossibilitata al movimento verso la direzione dello schienale 6a.
Preferibilmente, la fase f) di variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla prima posizione ad una seconda posizione comprende la fase di:
f5) disporre il secondo montante 120 in una seconda posizione secondo un orientamento sostanzialmente inclinato rispetto al primo montante 110.
Alla fase f5) di disporre il secondo montante 120 in una seconda posizione secondo un orientamento sostanzialmente inclinato rispetto al primo montante 110 segue preferibilmente la fase di:
f6) realizzare una depressione all’interno dei primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della seconda porzione 120b del secondo montante 120 per collegare solidalmente i primi mezzi di presa 115 posizionati in sostanziale prossimità della seconda porzione 120b alla superficie della lastra 3a da prelevare (cfr. figura 15).
Preferibilmente, le fasi e4) e f6) possono essere realizzate contemporaneamente.
Con riferimento all’esempio illustrato in figura 16, alla fase f) di variare l’inclinazione del secondo montante 120 rispetto al primo montante 110 dalla prima posizione ad una seconda posizione può seguire la fase di:
g) movimentare verticalmente verso l’alto il telaio 100 al fine di prelevare la lastra 3a.
Con riferimento all’esempio illustrato in figura 16, alla fase g) di movimentare verticalmente verso l’alto il telaio 100 al fine di prelevare la lastra 3a può seguire la fase di:
h) realizzare una depressione all’interno dei secondi mezzi di mezzi di presa 125 per collegare solidalmente i secondi mezzi di presa 125 alla superficie della lastra 3a.
Preferibilmente, le fasi sopra descritte a), b), c), c3), c4), d), d3), e), e3), e4), e5), f), f5), f6), g) e h) sono realizzate in sequenza.
Verrà ora descritto un esempio relativo ad un quarto funzionamento dell’apparecchiatura in accordo con la presente invenzione in relazione alle operazioni di deposito di una lastra 3 con riferimento alle figure da 19 a 22. In particolare, il metodo di prelievo qui di seguito descritto à ̈ relativo alle operazioni di deposito in cui l’apparecchiatura 1 à ̈ atta a far appoggiare la superficie direttamente impegnata dai mezzi di presa 115,125 su un mezzo di supporto 6, in particolare, su un mezzo di supporto 6 del tipo a tavolo basculante atto ad intercalarsi con il telaio 100 dell’apparecchiatura 1.
La condizione di partenza dell’apparecchiatura 1 à ̈ sostanzialmente simile alla condizione descritta con riferimento alle operazioni di deposito di una lastra frontalmente come descritto nel secondo esempio di funzionamento.
Con riferimento all’esempio di figura 19, il metodo per il deposito di una lastra comprende le fasi di:
aa) accostare il telaio 100 in sostanziale prossimità dei mezzi di supporto 6, e bb) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z2di estensione dei mezzi di supporto 6.
Preferibilmente, la fase bb) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z2di estensione dei mezzi di supporto 6 può comprendere la fase di:
bb3) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione verticale Z-Z.
In particolare, la fase bb3) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento inclinato rispetto alla direzione verticale Z-Z può comprendere la fase di:
bb4) disporre il primo montante 110 secondo un orientamento compreso tra 0 gradi e ±10 gradi rispetto alla direzione verticale Z-Z (con riferimento al sistema ideale di riferimento cartesiano Y-Z indicato nelle figure da 19 a 22).
Come illustrato nell’esempio di figura 19, alla fase bb) di disporre il primo montante 110 secondo un orientamento predeterminato rispetto alla direzione longitudinale Z2di estensione dei mezzi di supporto 6 può seguire la fase di:
cc’) far aderire la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1 ai mezzi di supporto 6.
La fase cc’) di far aderire la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1 ai mezzi di supporto 6 può comprendere la fase di:
cc’1) far aderire la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1 ai rulli 6b supportati dallo schienale 6a del mezzo di supporto 6.
Con riferimento all’esempio illustrato in figura 21, alla fase cc’) di far aderire la lastra 3b da depositare e trattenuta dall’apparecchiatura 1 ai mezzi di supporto 6 può seguire la fase di:
dd’) movimentare verticalmente verso il basso il telaio 100 al fine di appoggiare la lastra 3a sul mezzo di supporto 6.
A questo punto, come illustrato nell’esempio di figura 22, à ̈ prevista la fase di: ee’) separare i primi 115 e i secondi mezzi di presa 125 dalla lastra 3 al fine di depositare la lastra 3 sui mezzi di supporto 6.
Preferibilmente, le fasi sopra descritte aa), bb), bb3), bb4), cc’), cc’1), dd’), ee’) sono realizzate in sequenza.
Come si può apprezzare da quanto descritto, l’apparecchiatura per la manipolazione di lastre e il metodo di prelievo/deposito delle lastre secondo la presente invenzione consente di soddisfare le esigenze e di superare gli inconvenienti di cui si à ̈ riferito nella parte introduttiva della presente descrizione con riferimento alla tecnica nota.
Ovviamente, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti all’apparecchiatura per la manipolazione di lastre e al metodo di prelievo/deposito delle lastre secondo l’invenzione sopra descritta, tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione dell'invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura (1) per la manipolazione di lastre (3) di vetro comprendente: - un telaio (100) mobile rispetto a mezzi di supporto (6) di almeno una lastra (3) e comprendente una traversa (105) da cui aggetta almeno un primo montante (110) esteso lungo una direzione longitudinale, l’estremità libera di detto primo montante (110) essendo situata inferiormente rispetto a detta traversa (105), - mezzi di movimentazione (130) atti a movimentare ed orientare detto telaio (100) per determinare il posizionamento di detto telaio (100) a ridosso della superficie di maggior estensione di detta lastra (3), caratterizzata dal fatto di comprendere - un secondo montante (120) supportato da detto almeno un primo montante (110) e comprendente primi mezzi di presa (115) i quali individuano una prima superficie di presa (P1) e sono atti ad impegnare e trattenere in modo rilasciabile detta lastra (3), in cui detto secondo montante (120) à ̈ mobile reversibilmente rispetto a detto almeno un primo montante (110) in modo da poter variare l’inclinazione di detto secondo montante (120) rispetto a detto primo montante (110) da almeno una prima posizione ad una seconda posizione.
  2. 2. Apparecchiatura (1) in accordo con la rivendicazione 1, in cui detto almeno un primo montante (110) comprende secondi mezzi di presa (125) i quali individuano una seconda superficie di presa (P2) e sono atti ad impegnare e trattenere in modo rilasciabile detta lastra (3).
  3. 3. Apparecchiatura (1) in accordo con la rivendicazione 2, in cui in detta prima posizione, detta prima superficie di presa (P1) individuata da detti primi mezzi di presa (115) Ã ̈ inclinata rispetto a detta seconda superficie di presa (P2) individuata da detti secondi mezzi di presa (125), in detta seconda posizione detta prima superficie di presa (P1) essendo sostanzialmente complanare a detta seconda superficie di presa (P2).
  4. 4. Apparecchiatura (1) in accordo con una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui in detta prima posizione, l’estremità libera di detto secondo montante (120) à ̈ distanziata dall’estremità libera di detto almeno un primo montante (110) di una distanza maggiore rispetto alla distanza raggiunta dall’estremità libera di detto secondo montante (120) in detta seconda posizione.
  5. 5. Apparecchiatura (1) in accordo con una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detto telaio (100) comprende mezzi a cerniera (50) per collegare una prima porzione (120a) di detto secondo montante (120) ad una prima porzione (110a) di detto primo montante (110), detti mezzi a cerniera (50) consentendo la rotazione di detto secondo montante (120) attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente ortogonale, preferibilmente perpendicolare, a detta direzione longitudinale.
  6. 6. Apparecchiatura (1) in accordo con la rivendicazione 5, in cui detta prima porzione (110a) di detto almeno primo montante (110) à ̈ una porzione di estremità di detto almeno un primo montante (110).
  7. 7. Apparecchiatura (1) in accordo con la rivendicazione 5 o 6, in cui detta prima porzione (120a) di detto secondo montante (120) à ̈ una porzione di estremità di detto secondo montante (120).
  8. 8. Apparecchiatura (1) in accordo con una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui detti primi mezzi di presa (115) sono posizionati in sostanziale prossimità di detta prima porzione (120a) di detto secondo montante (120) e, rispettivamente, in prossimità di una seconda porzione (120b) di detto secondo montante (120), detta seconda porzione (120b) essendo una porzione di estremità distale da detta prima porzione (120a).
  9. 9. Apparecchiatura (1) in accordo con la rivendicazione 2 e una qualunque delle rivendicazioni 6 e 7, in cui detti secondi mezzi di presa (125) sono posizionati almeno in corrispondenza di una seconda porzione (110b) di detto primo montante (110) distale da detta prima porzione (110a) di detto primo montante (110).
  10. 10. Apparecchiatura (1) in accordo con la rivendicazione 9, in cui detta porzione distale da detta prima porzione (110a) di detto primo montante (110) à ̈ una porzione di estremità di detto primo montante (110).
  11. 11. Apparecchiatura (1) in accordo con una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 10, in cui detto telaio (100) comprende una pluralità di detti primi montanti (110) estesi da detta traversa (105) per individuare una struttura a pettine.
  12. 12. Apparecchiatura (1) in accordo con la rivendicazione 11, in cui l’asse di rotazione di detti mezzi a cerniera à ̈ sostanzialmente parallelo alla direzione di estensione di detta traversa (105).
  13. 13. Apparecchiatura (1) in accordo con una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 12, in cui detti mezzi di movimentazione (130) comprendono: - un carrello motorizzato (134) scorrevole su rotaie (8) installate in un magazzino ed estese lungo una direzione di sviluppo del magazzino, detto carrello motorizzato (134) essendo atto a traslare detto telaio (100) lungo una direzione di traslazione sostanzialmente parallela a detta direzione di sviluppo del magazzino, - mezzi a cerniera (40) supportati da detto carrello motorizzato (134) ed atti ad ruotare detto telaio (100) attorno ad un’asse di rotazione sostanzialmente parallelo a detta direzione di traslazione.
  14. 14. Metodo per il prelievo di lastre di vetro, in cui almeno una lastra (3) à ̈ supportata da mezzi di supporto (6), detto metodo comprendendo le fasi di: - predisporre una apparecchiatura (1) per la manipolazione di lastre (3) comprendente: un telaio (100) mobile rispetto a detti mezzi di supporto (6) e comprendente una traversa (105) da cui aggetta almeno un primo montante (110) esteso lungo una direzione longitudinale, l’estremità libera di detto primo montante (110) essendo situata inferiormente rispetto a detta traversa (105), un secondo montante (120) supportato da detto almeno un primo montante (110) e comprendente primi mezzi di presa (115) atti ad impegnare e trattenere in modo rimovibile detta lastra (3), - accostare detto telaio (100) in sostanziale prossimità di detto mezzo di supporto (6), - disporre detto primo montante (110) secondo un orientamento predeterminato rispetto alla superficie di detta lastra (3) da manipolare, - disporre detto secondo montante (120) in una prima posizione secondo un orientamento predeterminato rispetto a detta direzione longitudinale di estensione di detto primo montante (110), - far aderire detti primi mezzi di presa (115) a detta lastra (3) al fine di prelevare detta lastra (3) da detto mezzo di supporto (6), - variare l’inclinazione di detto secondo montante (120) rispetto a detto primo montante (110) da almeno una prima posizione ad una seconda posizione.
  15. 15. Metodo per il deposito di lastre di vetro, in cui una lastra (3) à ̈ supportata da una apparecchiatura (1) per la manipolazione di lastre (3), detta apparecchiatura (1) comprendendo: un telaio (100) dotato di almeno un primo montante (110) recante secondi mezzi di presa (125) atti ad impegnare e trattenere in modo rimovibile detta lastra (3), un secondo montante (120) supportato da detto almeno un primo montante (110) e recante primi mezzi di presa (115) atti ad impegnare e trattenere in modo rimovibile detta lastra (3), detto metodo comprendendo le fasi di: - accostare detto telaio (100) in sostanziale prossimità di mezzi di supporto (6) per lastre (3), - disporre detto primo montante (110) secondo un orientamento predeterminato rispetto a detti mezzi di supporto (6), - separare detti secondi mezzi di presa (125) da detta lastra (3), - variare l’inclinazione di detto secondo montante (120) rispetto a detto primo montante (110) da almeno una prima posizione ad una seconda posizione, - separare detti primi mezzi di presa (115) supportati da detto secondo montante (110) dalla lastra (3) al fine di depositare detta lastra (3) su detti mezzi di supporto (6).
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