ITMI20012748A1 - Derivati dell'acido 1,4-diidro 1/4 1,2-c| pirazol-3-carbossilico affini per i recettori cb1 e/o cb2 dei cannabinoidi e composizioni farmaceutic - Google Patents

Derivati dell'acido 1,4-diidro 1/4 1,2-c| pirazol-3-carbossilico affini per i recettori cb1 e/o cb2 dei cannabinoidi e composizioni farmaceutic Download PDF

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ITMI20012748A1
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IT
Italy
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phenyl
alkyl
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IT2001MI002748A
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Inventor
Luca Pani
Jean-Mario Mussinu
Gerard Aime Pinna
Stefania Ruju
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Ct Consortile Ricerche Neurops
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Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
"DERIVATI DELL’ACIDO l,4-DIIDRO[l,2-c]PIRAZOL-3-CARBOSSILICO AFFINI PER I RECETTORI CBj E/O CB2 DEI C ANN ABIN OIDI E COMPOSIZIONI FARMACEUTICHE CHE LI CONTENGONO"
La presente invenzione ha per oggetto derivati dell’acido 1,4-diidro[l,2-c]pirazol-3-carbossilico, il loro uso in terapia e intermedi per la loro preparazione.
L’intervento farmacologico sui recettori dei cannabinoidi, in particolare sui recettori CB2, si è dimostrato un valido approccio per la terapia di numerose patologie. Essi sono localizzati in numerose cellule del sistema immunitario, come macrofagi, monociti, cellule della milza e delle tonsille, del timo, del midollo osseo e del pancreas. Altre cellule del sistema immunitario in cui i recettori CB2 sono presenti in modo rilevante sono: cellule T4 e T8, leucociti polimorfonucleati, in particolare nelle cellule naturai killer e nei linfociti B .
Pertanto, composti in grado di inibire il recettore CB2 possono essere impiegati nel trattamento di malattie nelle quali sono implicate cellule del sistema immunitario o disordini immunitari, nonché per il trattamento di malattie del sistema nervoso centrale o periferico, come l’epilessia, le psicosi, la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson e per il trattamento di stati flogistici dolorosi e non dolorosi. La modulazione farmacologica dei recettori CB2 ha mostrato di poter ridurre anche la pressione arteriosa (Hanus et A. PNAS 96:14228, 1999).
EP-A-868 420 e FR2800372 Al descrivono derivati del pirazolo in grado di inibire i recettori CB2.
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
Si sono ora trovati derivati pirazolici che inibiscono i recettori CB2 con elevata selettività e possono pertanto essere vantaggiosamente impiegati nel trattamento delle patologie in cui sia auspicabile la modulazione farmacologica dei medesimi.
I composti della presente invenzione hanno la seguente formula generale (I),
in cui :
• X è un gruppo metilenico (CH2), un atomo di zolfo (S) o di ossigeno (O);
• Y è un gruppo metilenico, un gruppo carbonilico o un gruppo tiocarbonilico,
• A rappresenta:
- un gruppo amminico mono o di-sostituito di formula
in cui R4 ed R5 costituiscono, indipendentemente fra di loro:
idrogeno;
alchile
arile, aralchile o aralchenile, eventualmente sostituiti sugli anelli aromatici da almeno un sostituente scelto fra alogeno, alchile C1-C3, alcossi trifluorometile o metilendiossi
oppure, insieme all’atomo di azoto cui sono legati, costituiscono un eterociclo aliciclico azotato a 5 o 6 membri, eventualmente contenente altri atomi di ossigeno, zolfo o azoto, ed eventualmente sostituto da gruppi alchile
fenile o benzile eventualmente a loro volta sostituiti da uno o più
gruppi alogeno, alchile alcossi alchiltio trifluorometile o metilendiossi;
- un gruppo
in cui R6 ed R7 rappresentano, indipendentemente fra di loro, idrogeno, alchile CI - C3, purché R6 ed R7 non siano entrambi idrogeno;
- un gruppo di formula
in cui n rappresenta un numero intero compreso fra 1 e 3, ed R8 rappresenta alchile
- un gruppo arile, aralchile o aralchenile, eventualmente sostituito sugli anelli aromatici da almeno un sostituente scelto fra alogeno, alchile alcossi trifluorometile o metilendiossi.
L’invenzione riguarda anche i sali dei composti di formula I con acidi non tossici e le forme idrate o solvate.
Con il termine alogeno si intende cloro, fluoro, bromo o iodio, preferibilmente cloro.
Alchile è preferibilmente metile o etile, più preferibilmente metile.
Alcossi C1-C3 è preferibilmente metossi o etossi, più preferibilmente metossi.
Alchiltio C1-C3 è preferibilmente metiltio o etiltio, più preferibilmente metiltio.
Arile è preferibilmente fenile o naftile, aralchile è preferibilmente benzile e aralchenile è preferibilmente cinnamile.
Esempi di eterocicli aliciclici azotati a 5 o 6 membri eventualmente contenenti altri eteroatomi sono residui pirrolidino, piperidino, piperazino, N-alchil-, N-fenil-, o N-benzil-piperazino.
Composti preferiti di formula I sono quelli in cui X è un gruppo CH2 e Y è un gruppo carbonilico.
Preferibilmente, almeno due dei gruppi R - R3 e almeno tre dei gruppi GrG5 rappresentano idrogeno.
A è preferibilmente un gruppo ammino, metilammino, dimetilammino, pirrolidino, piperidino, N-metilpiperazino, fenile o l-etil-pirrolidin-2-il-metil.
Composti di formula (I) particolarmente preferiti sono:
idrazide dell ’ acido 6-cloro- 1 -(2,4-dicloro-fenil)- 1 ,4-diidro-indeno-[ 1 ,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-metil idrazide dell’acido 6-cloro- 1 -(2, 4-dicloro-fenil)- 1,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-dimetil idrazide dell’acido 6-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-isopropil-l-en idrazide dell’acido 6-cloro- 1-(2, 4-dicloro-fenil)- 1,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-pirrolidin-l-il ammide dell’acido 6-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-metil-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-bromo-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-iodo-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-fluoro l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro- -indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidroindeno-[l ,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-metossi-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 5-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 7-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-cloro-l-(4-cloro-fenil)-l,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-cloro-l-fenil-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-piperidin-l-il ammide dell’acido 6-cloro-l-(4-metossi-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
(4-N-metil)-N-piperazin-l-il ammide dell’acido 6-cloro-l-(2,4-diclorofenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-(l-etil-pirrolidin-2-il-metil) ammide dell’acido 6-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
N-fenil ammide dell’acido 6-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
I composti di formula (I) in cui Y = CO possono essere preparati per reazione di un composto di formula (II),
R
dove R, RI, R2, R3, Gl5 G2, G3, G4, G5 ed X assumono i significati precedentemente definiti, in forma attivata come cloruro acilico (a), imidazolide (b), anidride mista (c), ad esempio con acido pivalico, con clorocarbonato di metile o di etile, come estere metilico o etilico (d),
con un composto ANH2 (VII), in cui A assume i significati precedentemente definiti, come indicato nello schema (I).
I composti di formula II sono nuovi e costituiscono un ulteriore oggetto dell’invenzione.
Schema 1
I composti di formula (VII) sono noti e commercialmente disponibili. I composti di formula I in cui Y = CS o Y = CH2 possono essere ottenuti da un composto di formula I in cui Y = 0 con il reattivo di Lawesson o per riduzione con LiAlH4 rispettivamente.
Gli intermedi chiave di formula (II) possono essere ottenuti utilizzando la sequenza di reazione indicata nello schema 2.
Schema 2
I composti di formula (III) sono disponibili in commercio o sono preparati secondo metodi convenzionali come indicato per esempio in J. Am. Chem. Soc. 1950, 72^ 3286 e in J.Org.Chem.1962, 27, 70.
I dichetoesteri (IV), in cui R, RI, R2, R3 ed X sono come definiti prima, sono preparati per reazione di un composto di formula (III) con sodio etossido e ossalato dietilico (condensazione di Claisen) in etanolo a riflusso. I composti (IV) sono condensati con una fenilidrazina cloridrato di formula (V), nella quale Gl5 G2, G3, G4 e G5 sono come precedentemente definiti, per dare il composto triciclico (VI) . L’idrolisi basica in soluzione idroalcolica di (VI) consente di ottenere l’acido (II). Qualora si desideri attivare l’acido (II) come estere, l’estere etilico di formula (IV) così come direttamente ottenuto secondo lo schema 2 potrà essere fatto reagire con un composto ANH2 senza essere idrolizzato ad acido libero.
Esempi di acidi di formula (II), in cui X = CH2 comprendono:
acido 6-fluoro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 6-iodo- 1 -(2,4-dicloro-fenil)- 1 ,4-diidro-indeno-[ 1 ,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 6-cloro-l-(4-metossi-fenil)- l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 6-cloro-l -(2,4-dicloro-fenil)- l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 6-bromo- 1 -(2,4-dicloro-fenil)- 1 ,4-diidro-indeno-[ 1 ,2-c]pirazol-3-carbossilico; .
acido l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 6-metil- 1 -(2 ,4-dicloro-fenil)- 1 ,4-diidro-indeno- [ 1 ,2-c]pirazol-3 -carbossilico;
acido 6-metossi-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 5-cloro-l -(2,4-dicloro-fenil)- l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 7-cloro-l -(2,4-dicloro-fenil)- l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 6-cloro- 1 -(4-cIoro-fenil)- 1 ,4-diidro-indeno- [ 1 ,2-c]pirazol-3-carbossilico;
acido 6-cloro- 1 -fenil- 1 ,4-diidro-indeno-[ 1 ,2-c]pirazol-3-carbossilico. Esempi di esteri di formula (VI) in cui X=CH2 sono:
estere etilico dell’acido 6-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)- 1,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’acido 7-cloro-l-(2,4-dicIoro-fenil)- 1,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’acido 6-bromo-l-(2,4-dicloro-fenil)- 1,4-diidroindeno-[ 1 ,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’acido 6-iodo-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’ acido 6-fluoro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’acido l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’ acido 6-metil-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidroindeno-[l ,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’ acido 6-metossi-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’ acido 5-cloro-l-(2,4-dicloro-fenil)- 1,4-diidroindeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’acido 6-cloro-l-(4-cloro-fenil)- 1,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’ acido 6-cloro-l-fenil-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico;
estere etilico dell’acido 6-cloro-l-(4-metossi-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico.
I composti (I) possiedono affinità in vitro per i recettori dei cannabinoidi CB[ e CB2 con spiccata selettività verso i CB2. Lo studio dell’attività su questi recettori è stato condotto utilizzando tessuti provenienti da topi maschi del peso di 20-25 gr.
Per i saggi condotti su membrane provenienti da tessuti prelevati sia dal sistema nervoso centrale sia da organi periferici è stata usata una modifica del metodo pubblicato da Hillard et Al. (JPET, 289: 1427- 1433; 1999).
I tessuti sono prelevati ed immediatamente utilizzati per il saggio di binding sui recettori cannabinoidergici, dopo adeguati trattamenti di omogenazione e centrifugazione condotti sino all’opportuna purificazione della frazione del tessuto sulla quale è condotto il saggio. Ogni esperimento è stato eseguito replicando in triplicato ogni campione.
La concentrazione finale delle proteine è stata valutata col metodo colorimetrico Peterson.
I composti dell’invenzione hanno valori di Ki per i recettori CBj dei cannabinoidi compresi tra 333->5000 nM mentre per i recettori CB2 valori compresi tra 0.037->5000 nM.
I composti di formula (I), i loro idrati o i loro sali possono essere pertanto usati come medicamenti, in particolare per la preparazione di farmaci destinati al trattamento di malattie che coinvolgano i recettori CB2 dei cannabinoidi.
Le patologie per le quali i composti (I), i loro sali o i loro idrati possono essere utilizzati sono quindi quelle implicanti le cellule del sistema immunitario, o disordini immunitari, per esempio AIDS, stati flogistici dolorosi e non dolorosi, linfangiti, gotta, artrosi, malattie autoimmuni, malattie associate a trapianti d’organo e terapie della prevenzione del rigetto nel trapianto allogenico, trattamento del rigetto di trapianti anche in pazienti che hanno ricevuto altre terapie immunosoppressive, profilassi e trattamento della GVHD (Grafi Versus Host Disease), malattie dell’apparato gastroenterico, come ad esempio la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, l’ileite segmentarla e le malattie infiammatorie del colon. Tra le malattie autoimmuni per le quali questi composti possono essere un utile mezzo terapeutico si possono citare: lupus eritematoso sistemico, spondilite anchilosante, poliartrite reumatoide, .anemia autoimmune emolitica, sclerosi multipla o a placche, psoriasi, malattia di Behcet, sindrome di Sjògren, malattie del tessuto connettivo, spondilartrite indifferenziata, artrite reattiva, dermatomiosite. Possono essere impiegati nella terapia degli stati allergici dovuti ad un’ipersensibilità sia di tipo acuto che di tipo<" >cronico, come ad esempio l’asma bronchiale. Gli stessi composti possono essere utilizzati per trattare disturbi del circolo, vascolari e venosi in particolare, infezioni parassitane, batteriche, virali, l’amilosi, le malattie del sistema linfatico ed emopoietico.
I composti oggetto dell’invenzione sono utilizzabili come antiinfiammatori, analgesici, antiartritici, nel trattamento e nella prevenzione delle vertigini, dell’emesi, in particolare della nausea indotta da agenti antitumorali e nella cachessia conseguente alle infezioni da HIV o alle neoplasie, nel trattamento del diabete, nelle patologie oculari, come ad esempio il glaucoma o l’ipertono oculare, nelle malattie allergiche e infiammatorie degli occhi e degli annessi, nella psoriasi grave, nell’ eczema allergico.
I composti (I) possono essere utilizzati anche per la preparazione di farmaci da utilizzarsi nella ipertensione arteriosa, primaria o secondaria.
Essi sono inoltre ugualmente utili nel trattamento di patologie del sistema nervoso centrale o periferico, come ad esempio l’epilessia, le psicosi, la malattia di Alzheimer, la malattia di Parkinson, la sindrome di La Tourette, la corea di Huntington.
I composti (I) i loro idrati o i loro sali saranno formulati in opportune formulazioni farmaceutiche ricorrendo a tecniche ed eccipienti convenzionali, quali ad esempio quelle descritte in “Remington’s Pharmaceutical Sciences Handbook” XVII ed Mack Pub. N.Y. USA.
Esempi di formulazioni farmaceutiche sono: compresse, capsule, granulati, polveri solubili, gocce, elisir, sciroppi, forme iniettabili, suppositori, forme transdermiche o a rilascio controllato. I dosaggi, la via di somministrazione e la posologia saranno stabiliti a seconda della gravità della patologia, delle condizioni del paziente e delle caratteristiche farmacocinetiche e tossicologiche dei composti prescelti. La presente invenzione verrà illustrata in dettaglio mediante i seguenti esempi.
Esempio LI
Preparazione la): estere etilico dell’acido (5-Cloro-l-oxo-indan-2-yl)-oxo-acetico
Si prepara l’EtONa in situ facendo reagire 0.28 g (12xl0<‘3 >mol) di sodio metallico, aggiunto a piccole porzioni, con 5.6 mi di EtOH assoluto, in ambiente anidro a 50°C. Una volta raffeddata la miscela a temperatura ambiente, si aggiungono 0.90 g (0.82 mi, 6 x IO<"3 >mol) di ossalato dietilico. A questa sospensione si aggiungono goccia a goccia 1 g (6 x IO<'3 >mol) di 5-cloro-l-indanone, precedentemente solubilizzato in 30 mi di EtOH assoluto e si lascia in agitazione la sospensione risultante per 5 ore. Questa viene poi versata in ghiaccio/HCl dando origine ad una sospensione bianca che viene filtrata e il solido ottenuto, lavato con acqua, viene seccato in stufa. Si ottengono 1.36 g dell’atteso prodotto.
Preparazione lb): estere etilico dell’acido 6-Cloro-l-(2,4-diciorofeniI)-l,4-diidro-indeno[l,2-c]pirazol-3-carbossilico
Una miscela costituita da 0.5 g (1.87 x IO<'3 >mol) del precedente composto, 0.46 g (2.14 x IO<'3 >mol) di 2,4-diclorofenilidrazina cloridrato in 13 mi di etanolo viene scaldata a riflusso, sotto agitazione, per 5 ore. Al termine della reazione si raffredda a temperatura ambiente e si filtra la sospensione. Il solido ottenuto viene purificato per cromatografia flash utilizzando come fase stazionaria gel di silice e come fase mobile una miscela eluente costituita da etere di petrolio/acetato di etile (8/2 v/v). Si ottengono 0.65 g dell’atteso prodotto (punto di fusione: 210-212°C).
‘H-NMR (CDC13; ppm): 1.45 (t, 3H), 3.85 (s, 2H), 4.47 (q, 2H), 6.92 (d,lH), 7.24 (d, IH), 7.46 (dd, IH), 7.55 (s, IH), 7,47 (s, IH), 7.63 (dd, IH).
IR (nujol):1710
Esempio 1.2
Preparazione 1.2a): 6-Nitro-indan-l-one
Ad una soluzione costituita da 1 g (7.57 x IO<'3 >mol) di 1-indanone in 7 mi di H2S04 conc. raffreddata a -5°C vengono aggiunti nel tempo di due ore 0.91 g (9.20 xlO<"3 >mol) di KN03 finemente polverizzato. Il miscuglio viene lasciato in agitazione a freddo ancora per due ore quindi versato in ghiaccio. Precipita un solido che viene filtrato, seccato all’aria e purificato per cromatografia flash utilizzando come fase stazionaria il gel di silice e come fase mobile una miscela eluente costituita da etere di petrolio/acetato di etile (8/2 v/v). Si ottengono 0.86 g dell’atteso prodotto.
Preparazione 1.2b): 6-Ammino-indan-l-one
Si mescolano 1.50 g (8.46 x 10<"3>mol) del precedente composto con 3 g di stagno granulare e a questo si aggiungono 15 mi di HC1 conc. diviso in tre porzioni. Si aggiungono 9 mi di EtOH e la reazione viene scaldata a riflusso per 20’. La miscela viene quindi raffreddata a temperatura ambiente, alcalinizzata con NaOH 10% sino a solubilizzare l’idrossido di stagno che si è formato, quindi estratta con CHC13. Le fasi organiche riunite, lavate per 3 volte con acqua, vengono seccate con Na2S04 anidro e concentrate per dare 0.79 g dell’atteso prodotto come solido giallo.
Preparazione 1.2c): 6-Cloro-indan-l-one
Una soluzione costituita da 0.40 g (5.8 lx IO<'3 >mol) di NaNO2 in 1.70 mi di acqua, mantenuta a 0°C, viene cautamente aggiunta ad una soluzione costituita da 0.70 g (4.75 x IO<"3 >mol) del precedente composto in 7.7 mi di HC1 al 15%, a sua volta alla temperatura di 0°C. La soluzione risultante viene a sua volta aggiunta, sempre alla temperatura di 10 °C, goccia a goccia ad una soluzione a 0°C costituita da 1.69 g (17.03 x IO<'3 >mol) di CuCl in 13.3 mi di HC1 concentrato. Terminata l’aggiunta, il miscuglio viene lasciato per due ore a temperatura ambiente e poi versato in acqua. Il solido precipitato, lavato con acqua e seccato in stufa, viene purificato per cromatografia flash utilizzando come fase stazionaria il gel di silice e come fase mobile una miscela eluente costituita da etere di petrolio/acetato di etile (8. 5/1. 5 v/v). Si ottengono 0.76 g dell’atteso prodotto.
Preparazione 1.2d): Estere etilico dell’acido 7-Cloro-l-(2,4-diclorofenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossiIico.
Si segue la procedura descritta nelle preparazioni a) e b) di cui all’esempio 1.1.
Punto di fusione: 193-195°C
1H-NMR (CDC13; ppm): 1.45 (t, 3H), 3.84 (s, 2H), 4.47 (q, 2H), 6.95 (d,lH), 7.28 (dd, IH), 7.43-7.54 (m, 2H), 7.58 (d, IH), 7.67 (d, IH).
IR (nujol): 1730,· 1620.
Altri composti formula (VI) preparati secondo l’esempio 1.1 sono riportati in TABELLA 1.
Esempio 2.1
Acido 6-Fluoro-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno[l,2-c]pirazol-3-carbossilico
Ad una sospensione costituita da 1.61 g (4.11 x 10<'3>mol) del derivato estereo 1.5 preparato secondo l’esempio 1, in 24 mi di metanolo, viene aggiunta una soluzione basica, costituita da 0.46 g (8.34 x IO<'3 >mol) di KOH in 15 mi di metanolo/H20 (9/1 v/v) e si scalda a riflusso per tutta la notte. Riportata a temperatura ambiente, la soluzione viene versata in acqua e ghiaccio ed acidificata con HC1 IN. Il precipitato che si forma viene filtrato, lavato con acqua e seccato in stufa per dare 1.46 g di prodotto (punto di fusione 274-275°C).
‘H-NMR: (CDCI3/DMSO; ppm): 2.86 (br s, IH), 3.86 (s, 2H), 6.95 (d,lH), 7.27 (d, IH), 7.47 (d, IH), 7.56 (s, IH), 7.64 (d, IH).
IR (nujol): 3435, 1730, 1600.
Esempio 2.2
Acido 6-iodo-l-(2,4-dicIoro-fenil)-l,4-diidro-indeno[l,2-c]pirazol-3-carbossilico.
Una sospensione costituita da 0.54 g (1.07 x IO<'3 >mol) del derivato estereo 1.4 (preparato attraverso l’esempio 1.1), 0.80 mi (4.89 x IO<'3 >mol) di NaOH 4N in 6 mi di THF, 6 mi di diossano e 4 mi di etanolo, viene agitata vigorosamente per 6 ore a temperatura ambiente. Si aggiungono alla soluzione 10 mi di acqua, quindi si acidifica con HC1 6N; si filtra il precipitato, si lava con etanolo ed acqua e si secca in stufa. Si ottengono 0.47 g dell’atteso prodotto (punto di fusione 292°C).
'H-NMR: (DMSO; ppm): 3.67 (br s, IH), 3.83 (s, 2H), 6.77 (d,lH), 7.60-7.94 (m, 4H), 8.03 (d, IH).
IR (nujol): 3380, 1710.
Esempio 2.3.
Acido 6-Cloro-l-(4-metossi-fenil)-l,4-diidro-indeno[I,2-c]pirazol-3-carbossilico.
Ad una sospensione costituita da 0.80 g (2.17 x IO<'3 >mol) del derivato estereo (preparato attraverso l’esempio 1.1) in 20 mi di metanolo e 5 mi di THF viene aggiunta una soluzione costituita da 0.24 g (4.29 x IO<'3 >mol) di KOH in 8 mi di metanolo e la miscela risultante viene scaldata a riflusso per tutta la notte. La sospensione ottenuta, riportata a temperatura ambiente, viene versata in acqua e ghiaccio ed acidificata con HC1 2N. Il precipitato viene filtrato, lavato con acqua e seccato in stufa. Si ottengono 0.68 g dell’atteso composto (punto di fusione 245-247°C).
1H-NMR: (DMSO; ppm): 3.82 (s, 2H), 3.91 (s, 3H), 7.07 (d,2H), 7.22-7.40 (m, 2H), 7.53 (s, IH), 7.63 (d, 2H).
IR (nujol): 3410, 1710, 1610.
Esempi di altri composti di formula (II) preparati secondo l’esempio 2.1. sono descritti in TABELLA 2
Esempio 3.1
Preparazione 3. la) Cloruro dell’acido 6-metil-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico
Una sospensione costituita da 1.5 g (4.17 x IO<'3 >mol) di composto ottenuto nell’esempio 2.1, 0.80 mi (12.54 x IO<'3 >mol) di SOCl2 in 40 mi di toluene, viene scaldata a riflusso per 5 ore sotto agitazione magnetica. Il solvente di reazione viene allontanato ed il solido viene ripreso per due volte con toluene fresco, prima di essere nuovamente riportato a secco. Si ottengono 1,57 g dell’atteso composto.
Preparazione 3.1b) N-Piperidin-l-il-ammide dell’acido 6-metiI-l-(2,4-dicloro-fenil)-l,4-diidro-indeno-[l,2-c]pirazol-3-carbossilico
Una soluzione costituita da 1.57 g (4.17 x IO<'3 >mol) del composto preparato nel precedente passaggio in 23 mi di CH2C12 viene aggiunta goccia a goccia ad una soluzione costituita da 0.73 mi (6.45 x IO<'3 >mol) di N-ammino-piperidina, 0.91 mi (6.45 x IO<'3 >mol) di TEA in 16 mi di CH2C12, agitata magneticamente e mantenuta 0°C. La soluzione risultante viene portata a temperatura ambiente e lasciata in agitazione per 4 ore, quindi si aggiunge dell’acqua salata. Separate le fasi, la fase acquosa viene estratta con CH2C12 per altre due volte, quindi le fasi organiche riunite vengono lavate con acqua, seccate su Na2S04 anidro e concentrate. Il solido grezzo ottenuto viene purificato per cromatografia flash utilizzando come fase stazionaria gel di silice e come fase mobile una miscela eluente costituita da etere di petrolio/acetato di etile (1/1 v/v). Si ottengono 1.87 g dell’atteso prodotto, che viene cristallizzato da acetato di etile/ etere di petrolio, ottenendol.24 g (punto di fusione 165°C).
‘H-NMR: (CDC13; ppm): 1.37-1.53 (m, 2H), 1.69-1.88 (m, 4H), 2.40 (s, 3H), 2.89 (t, 4H), 3.66 (s, 2H), 6.89 (d, IH), 7.40 (d, IH), 7.38 (s, IH), 7.47 (dd, IH), 7.55 (d, IH), 7.66 (br s, IH), 7.67 (d, IH).
IR (nujol): 3250, 1670.
Esempi di altri composti di formula (I) preparati secondo Fesempio 3 sono descritti in TABELLA 3.
Tabella 3
ATTIVITÀ FARMACOLOGICA
Studi di binding radiorecettoriale sono stati condotti sui recettori CB! dei cannabinoidi, su omogenati di cervello o di milza di topo in presenza di CP55940, che rappresenta il cannabinoide maggiormente usato per gli studi radio recettoriali, poiché è dotato di elevata affinità sia per i recettori CBj che per i recettori CB2. Gli studi di binding condotti con CP55940 forniscono esaurienti informazioni sulle proprietà cannabinoidergiche di un composto se si utilizzano preparazioni che contengono uno solo dei tipi recettoriali e non entrambi. Possono essere utilizzate cellule transfettate con recettori CBj o CB2, oppure omogenati di cervello di topo per lo studio delle interazioni con i recettori CB! e omogenati di milza di topo per lo studio delle interazioni con i recettori CB2. In entrambi i casi si opererà in presenza di CP55940 radiomarcato. SR141716A è stato utilizzato come composto di riferimento per i recettori CBj, mentre il composto SR144528 per i CB2, utilizzando i metodi sperimentali già descritti. La scelta dei due composti appartenenti alla classe degli alchilarilpirazoli è sostenuta da una vasta letteratura sulle loro proprietà nei riguardi dei recettori CBi e CB2 (vedi anche Roger G. Pertwee, in Pharmacology of Cannabinoid receptor Ligand, Current Medicinal Chemistry, 1999, 6,635-664), infatti SR141716A e SR144528 sono ligandi selettivi rispettivamente per i recettori CBi e CB2. Nelle nostre condizioni sperimentali le Ki ottenute per questi composti di riferimento erano nei due tessuti, milza e cervello di topo: _
TABELLA 4
Il rapporto riportato nella colonna a destra mostra come quanto è maggiore l affinità di un composto per i recettori CB2 (di conseguenza la sua Ki per tali recettori sarà espressa da un numero piccolo) tanto sarà maggiore il valore del rapporto tra le due affinità, ragion per cui alti valori indicano un’elevata specificità del composto per i recettori CB2.
I risultati delle Kj ottenuti per alcuni composti di formula I sono riportati nella tabella 5. Nella quarta colonna è riportato il rapporto tra la Kj relativa ai recettori CB! e quella relativa ai recettori CB2, utile per la valutazione del profilo dell’attività recettoriale alla luce di quanto espresso sopra per i due composti di riferimento utilizzati. In accordo con quanto sopra esposto, alti valori del rapporto indicano una elevata specificità per i recettori CB2; confrontando i rapporti indicati in tabella 5 con quelli relativi ai composti di riferimento si nota come alcuni dei composti della presente invenzione sono dotati di affinità nei confronti del recettore CB2 superiore a quella del composto di riferimento.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Composti di formula I, loro sali o idrati,
    in cui :
    X è un gruppo metilenico (CH2), un atomo di zolfo (S) o di ossigeno (O); • Y è un gruppo metilenico, un gruppo carbonilico o un gruppo tiocarbonilico, • A rappresenta: - un gruppo amminico mono o di-sostituito di formula
    in cui R4 ed R5 costituiscono, indipendentemente fra di loro: idrogeno; alchile C1-C3; arile, aralchile o aralchenile, eventualmente sostituiti sugli anelli aromatici da almeno un sostituente scelto fra alogeno, alchile C1-C3, alcossi C1-C3, trifluorometile o metilendiossi; oppure, insieme all’atomo di azoto cui sono legati, costituiscono un eterociclo aliciclico azotato a 5 o 6 membri, eventualmente contenente altri atomi di ossigeno, zolfo o azoto ed eventualmente sostituto da gruppi alchile C1-C3, fenile o benzile, eventualmente a loro volta sostituiti da uno o più gruppi alogeno, alchile C1-C3, alcossi C1-C3, alchiltio C1-C3, trifluorometile o metilendiossi; - un gruppo
    in cui R6 ed R7 rappresentano, indipendentemente fra di loro, idrogeno, alchile CI - C3, purché R6 ed R7 non siano entrambi idrogeno; - un gruppo di formula
    in cui n rappresenta un numero intero compreso fra 1 e 3, ed R8 rappresenta alchile Cl - C3. - un gruppo arile, aralchile o aralchenile, eventualmente sostituiti sugli anelli aromatici da almeno un sostituente scelto fra alogeno, alchile C1-C3, alcossi C1-C3, trifluorometile o metilendiossi.
  2. 2) Composti secondo la rivendicazione 1) in cui X è un gruppo metilenico.
  3. 3) Composti secondo una delle rivendicazioni precedenti in cui Y è un gruppo carbonilico.
  4. 4) Composti secondo una delle rivendicazioni precedenti in cui almeno due dei gruppi R - R3 e almeno 3 dei gruppi Gl - G5 rappresentano idrogeno.
  5. 5) Composti secondo una delle rivendicazioni precedenti in cui A è un gruppo ammino, metilammino, dimetilammino, pirrolidino, piperidino, N-metilpiperazino, N-etil-pirrolidino-metile o fenile.
  6. 6) Processo per la preparazione dei composti della rivendicazione 1), comprendente la reazione di un derivato attivato di un acido di formula generale (II)
    nella quale R, RI, R2, R3, Gb G2, G3, G4> G5 e X sono come definiti alla rivendicazione 1), con un composto di formula ANH2, in cui A è come definito alla rivendicazione 1).
  7. 7) Processo secondo la rivendicazione 6) in cui il derivato attivato dell’ acido di formula (II) è scelto fra: cloruro acilico, anidridi miste, estere metilico o etilico.
  8. 8) Processo secondo la rivendicazione 7) in cui il derivato attivato dell’ acido di formula (II) è l’estere etilico.
  9. 9) Acidi di formula generale (II), come definiti alla rivendicazione 6).
  10. 10) Composti di formula (I) per uso come medicamento.
  11. 11) Uso dei composti di formula (I) per la preparazione di medicamenti destinati al trattamento di patologie in cui sono coinvolti i recettori dei cannabinoidi.
  12. 12) Uso secondo la rivendicazione 11) in cui 1 recettori per i cannabinoidi sono i recettori CB2.
  13. 13) Composizioni farmaceutiche contenenti i composti di formula (I) o loro sali con acidi farmaceuticamente accettabili o idrati in miscela con opportuni eccipienti o veicoli.
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