ITFO20130006A1 - Attrezzo agricolo per la realizzazione di fasci confezionati di piante - Google Patents

Attrezzo agricolo per la realizzazione di fasci confezionati di piante

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ITFO20130006A1
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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01BSOIL WORKING IN AGRICULTURE OR FORESTRY; PARTS, DETAILS, OR ACCESSORIES OF AGRICULTURAL MACHINES OR IMPLEMENTS, IN GENERAL
    • A01B59/00Devices specially adapted for connection between animals or tractors and agricultural machines or implements
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Description

Titolo: Attrezzo agricolo per la realizzazione di fasci confezionati di piante.
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un attrezzo agricolo per la realizzazione di fasci di piante tagliate e legate assieme allo scopo di raccolta. Nel caso in cui le piante siano cereali tali fasci sono detti covoni. In particolare l’invenzione è stata studiata per la raccolta del sesamo nelle aree equatoriali, tuttavia non si esclude nessun tipo di applicazione similare, come ad esempio la raccolta di altre piante, quali i cereali, o il taglio e confezionamento di semplice fieno, lavanda, piante officinali, canna palustre e quant’altro contempli sfalcio e legatura. Naturalmente non si esclude nemmeno l’applicazione in una qualsiasi area geografica terrestre.
Il sesamo notoriamente è coltivato principalmente nelle aree equatoriali, dove a causa della povertà dell’economia si predilige ancora la raccolta manuale a quella meccanizzata. Il sesamo viene mietuto con falci a mano e confezionato in fasci.
Dal momento che le aree coltivate a sesamo sono enormi, e che la raccolta deve avvenire in uno stretto lasso di tempo, la manodopera risulta ad oggi insufficiente, e vaste aree non riescono ad essere mietute, con conseguente perdita del raccolto.
In queste aree una moderna mietitrebbia sarebbe improponibile a causa dei costi di acquisto e gestione. Per tale motivo sono stati fatti tentativi di mantenere una raccolta semimanuale mediante la formatura di fasci con macchine più semplici delle mietitrebbie.
Ad esempio sono state introdotte le macchine note con il nome di “mieti-lega” e ideate e commercializzate da molti anni dalla ditta BCS (ad esempio la storica mieti-lega 622). Questa macchine sono una sorta di veicolo motorizzato a forma di triciclo, dove frontalmente è montata una barra di taglio munita di sega a movimento traslatorio alterno. Le piante tagliate dalla barra sono catturate da un meccanismo di legatura che confeziona i fasci e li rilascia sul terreno dietro alla macchina.
Queste macchine sono guidate da un operatore seduto su un sedile posteriore in una posizione non centrale per permettere il passaggio dei covoni.
La struttura generale e la posizione del guidatore rendono la mieti-lega molto instabile, e adatta pressoché solamente a terreni pianeggianti e comodi.
Per tale motivo, vista la varietà dei terreni africani, la ricerca si è spostata verso macchine più stabili. Si è cercato ad esempio di utilizzare la barra e il dispositivo di confezionamento dei fasci della mietilega posizionati davanti ad un veicolo a quattro ruote di dimensioni maggiori per garantire la stabilità.
Per poter rilasciare i fasci dietro alla macchina tuttavia il veicolo deve avere caratteristiche speciali di altezza. Il rischio utilizzando altezze convenzionali infatti è che i covoni si incastrino sotto al veicolo che avanza e, dal momento che i baccelli di sesamo maturo perdono molto facilmente il loro contenuto, la maggior parte del prodotto potrebbe andare perso. Con una simile struttura è possibile quindi realizzare solo veicoli dedicati che finiscono per essere molto simili a mietitrebbie, con un conseguente costo troppo elevato a fronte di una meccanizzazione solo parziale della raccolta.
Uno scopo generale della presente invenzione è quindi quello di risolvere del tutto o in parte i problemi della tecnica nota.
Uno scopo preferito della presente invenzione è quello di permettere la meccanizzazione almeno parziale della raccolta del sesamo e/o di altre piante con un basso investimento da parte dell’agricoltore.
Un altro scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un attrezzo agricolo stabile, affidabile, ed altamente efficiente nella raccolta del sesamo e/o di altre piante.
Secondo un suo primo aspetto generale la presente invenzione riguarda un attrezzo agricolo per la realizzazione di fasci confezionati di piante in grado di essere agganciato “dietro e lateralmente” a un veicolo trattore, e in cui è almeno parzialmente “spinto” nella direzione di marcia in lavoro.
Vantaggiosamente l’attrezzo della presente invenzione può essere trainato da qualsiasi trattore agricolo convenzionale noto comprendente almeno un gancio di traino, il quale grazie alla posizione posteriore e laterale non calpesta i fasci, per cui il raccolto non viene perso, specialmente quello di sesamo.
L’agricoltore quindi può utilizzare un veicolo trattore che già possiede per la movimentazione dell’attrezzo, con un considerevole risparmio.
Grazie al trascinamento in spinta, inoltre, l’attrezzo può essere realizzato in svariate forme che non ostacolano il passaggio attraverso di esso del raccolto, così che particolarmente nel caso del sesamo i semi non si staccano e non vanno persi.
Vantaggiosamente la stabilità in lavoro è elevata in quanto è garantita dal veicolo trattore convenzionale. L’attrezzo preferibilmente riceve dal trattore anche la potenza necessaria per azionare i dispositivi di taglio e di confezionamento dei fasci, così che la sua struttura è piuttosto semplificata e di basso costo produttivo.
Secondo alcune forme di attuazione preferite, l’attrezzo secondo la presente invenzione comprende almeno un dispositivo di barra di “trascinamento in spinta”, dove almeno una estremità frontale di detto dispositivo di barra è dotato di almeno un dispositivo di aggancio ad un veicolo trattore e almeno una seconda parte di detto dispositivo di barra è unita a detto assieme operativo in una zona non frontale di quest’ultimo così da trasformare l’azione di trazione del veicolo trattore nella direzione di marcia in una azione di spinta almeno parziale di detto assieme operativo in detta direzione di marcia.
Queste forme di attuazione permettono di realizzare il “trascinamento in spinta” in maniera relativamente semplice ed economica. Secondo alcune di esse è possibile ad esempio utilizzare l’assieme operativo di taglio e legatura delle macchine note, come ad esempio della mieti-lega BCS 622, unito al dispositivo di barra di trascinamento in spinta.
Secondo una caratteristica generale preferita detto dispositivo di barra sormonta la zona di rilascio dei fasci confezionati e/o la zona di confezionamento dei fasci e/o la zona di taglio dei vegetali, e ha rispettivamente una altezza predeterminata da terra in dette zone tale da non interferire sostanzialmente con il transito delle piante al di sotto di esso.
In tale maniera, vantaggiosamente, l’architettura costruttiva dell’attrezzo non interferisce con la sua operatività e risulta quindi molto efficace.
Secondo alcune forme di attuazione preferite detto dispositivo di barra comprende almeno un quadrilatero articolato in grado di variare la posizione rispetto al terreno di almeno parte del dispositivo di barra.
Preferibilmente il quadrilatero articolato è posto nella zona frontale del dispositivo di barra e varia la posizione almeno della porzione del dispositivo di barra posta tra il quadrilatero e il punto di unione all’assieme operativo.
Tale quadrilatero articolato vantaggiosamente può essere bloccato in varie configurazioni, ad esempio in maniera automatica mediante un azionamento per mezzo di un attuatore, quale un martinetto idraulico, e/o manualmente. La presenza del quadrilatero articolato vantaggiosamente permette di creare un punto di discontinuità nella linea di sviluppo longitudinale del dispositivo di barra corrispondente alla direzione di marcia in lavoro e che parte dal punto di aggancio al trattore, per cui permette alla barra, se necessario, di rimanere più alta rispetto all’assieme operativo rispetto ad una analoga linea di sviluppo rettilinea. In tal modo c’è minor rischio di interferenza con i fasci quando vengono formati e/o quando vengono rilasciati, e l’attrezzo diviene adatto all’uso anche con veicoli trattori bassi. Il movimento del quadrilatero articolato preferibilmente può vantaggiosamente essere sfruttato per alzare e abbassare anche l’altezza di taglio.
Ad esempio detto dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” comprende un punto di fulcro, preferibilmente posto sostanzialmente a terra, che in conseguenza dello spostamento del quadrilatero articolato permette il cambiamento di inclinazione rispetto al terreno dell’assieme operativo.
In generale si osserva che preferibilmente detto dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” è anche un dispositivo di supporto dell’assieme operativo.
Secondo alcune forme di attuazione preferite dell’invenzione l’attrezzo è in grado di assumere oltre alla almeno una configurazione di lavoro in cui è posto posteriormente e lateralmente al veicolo trattore, anche almeno una configurazione di trasporto in cui è posto in posizione “posteriore e centrale” rispetto al veicolo trattore agganciato.
In tale maniera vantaggiosamente si ha un ingombro minimo durante il trasporto su strada.
Per ottenere l’almeno una configurazione di lavoro e l’almeno una configurazione di trasporto è possibile ad esempio realizzare il dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” in maniera che abbia almeno due elementi di barra inclinati tra loro e uniti in almeno un punto di articolazione, così da essere ruotabili l’uno rispetto all’altro, dove detto movimento di rotazione è bloccabile e sbloccabile in maniera tale che i due elementi di barra possano essere bloccati l’uno rispetto all’altro almeno in due configurazioni diverse, corrispondenti rispettivamente alla almeno una configurazione di lavoro e alla almeno una configurazione di trasporto, un primo elemento dei due elementi di barra comprendendo un punto di aggancio in grado di essere agganciato ad un veicolo trattore e di permettere la rotazione dell’elemento di barra rispetto ad esso. Preferibilmente il secondo elemento di barra comprendendo almeno un punto di supporto dell’assieme operativo.
Preferibilmente il secondo elemento di barra è rigidamente collegato ad almeno una ruota di supporto dell’attrezzo adatta a rotolare nella direzione di marcia.
Vantaggiosamente l’appoggio della ruota a terra obbliga l’attrezzo a ruotare rispetto al veicolo trattore nel punto di aggancio ad esso quando trascinato nella direzione di marcia in lavoro, posizionando il secondo elemento di barra e quindi l’assieme operativo, posteriormente e lateralmente al veicolo trattore.
Secondo una caratteristica generale preferita dell’invenzione l’attrezzo comprende almeno un circuito di azionamento idraulico comprendente almeno una pompa idraulica e almeno un comando idraulico, dove detta pompa e detto comando sono idraulicamente collegati all’assieme operativo ma sono mobili rispetto ad esso per poter essere agganciati e sganciati al veicolo trattore. Ad esempio detto collegamento idraulico avviene mediante condotti idraulici almeno parzialmente flessibili e di lunghezza sufficiente a tale posizionamento sul veicolo trattore.
Vantaggiosamente l’azionamento idraulico è di basso costo e di facile apprendimento riguardo all’uso, per cui risulta adatto ai paesi poveri.
Il circuito di azionamento idraulico preferibilmente comprende almeno un serbatoio di olio supportato da detto dispositivo di barra di “trascinamento in spinta”.
Vantaggiosamente questa posizione non ostacola il lavoro dell’assieme operativo ed è poco o per nulla esposta a pericoli da danneggiamento.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione preferite, fatta con riferimento ai disegni allegati e data a titolo indicativo e non limitativo. In tali disegni:
- la figura 1 è una vista schematica in prospettiva di un assieme costituito da un attrezzo secondo la presente invenzione in una configurazione di trasporto e da un veicolo trattore;
- La figura 2 è una vista schematica laterale dell’assieme di figura 1;
- la figura 3 è una vista schematica laterale del solo attrezzo di figura 1 e 2;
- la figura 4 è una vista schematica laterale del solo dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” dell’attrezzo di figura 3;
- Le figure 5a e 5b sono viste schematiche in pianta che mostrano un veicolo trattore schematizzato con evidenziate alcune posizioni notevoli nell’ambito della presente invenzione,
- la figura 6 è una vista schematica in prospettiva dell’assieme di figura 1 in una configurazione di lavoro;
- la figura 7 è una vista schematica in pianta nella configurazione di lavoro di figura 6;
- la figura 8 è una vista schematica in pianta dell’assieme di figura 1 nella configurazione di trasporto di figura 1 e 2;
- le figure 9a e 9b mostrano in pianta lo schema di passaggio dalla configurazione di lavoro di figura 6 e 7 alla configurazione di trasposto di figura 1, 2 e 8, e viceversa;
- la figura 10 mostra in vista posteriore l’attrezzo di figura 1 e 2; e
- la figura 11, mostra in vista laterale l’attrezzo di figura 1 e 2.
Con riferimento alla figura 1 e 2, è mostrato un attrezzo 1 secondo la presente invenzione, indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 1, trainato da un veicolo trattore 10.
Si osserva che il veicolo trattore 10 è mostrato come puro esempio e non fa parte della presente invenzione, ogni agricoltore infatti può utilizzare un qualsiasi veicolo trattore convenzionale dotato di un dispositivo di aggancio idoneo ad essere agganciato all’attrezzo 1, come ad esempio un perno di aggancio ad asse verticale.
Con riferimento alla figura 3, l’attrezzo 1 comprende un dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” 20, il cui funzionamento sarà chiarito in seguito, un assieme operativo 30, adatto a tagliare le piante e confezionarle in una pluralità di fasci di dimensioni predeterminate, e un circuito di azionamento idraulico 40.
L’assieme operativo 30 comprende un dispositivo di taglio 32, come ad esempio una sega a barra dentata 33 a sviluppo rettilineo e parallelo al terreno, dotata di un moto di taglio traslatorio alternato dei denti tale per cui è adatta a tagliare steli di piante, quali ad esempio cereali, sesamo, erbe officinali, fieno, ecc.
L’assieme operativo 30 comprende anche un dispositivo di confezionamento 34 di fasci di piante.
Tale dispositivo di confezionamento 34 accorpa una quantità predeterminata di piante tagliate dal dispositivo di taglio 32 in un fascio e procede a legarle assieme in tale fascio mediante una corda o simile.
La corda stringe il fascio all’incirca a metà della sua lunghezza e in direzione ortogonale agli steli di piante che lo formano.
L’assieme operativo 30 preferibilmente è azionato idraulicamente con olio in pressione fornito dal circuito di azionamento idraulico 40. Il circuito di azionamento idraulico 40 comprende almeno un serbatoio di olio 42 fissato al dispositivo di barra 20, almeno una pompa idraulica 44, e almeno un dispositivo di comando idraulico 46.
La pompa idraulica 44 è collegata idraulicamente all’assieme operativo 30, ad esempio mediante almeno un condotto idraulico 43, ma è mobile rispetto ad esso per poter essere fissata alla presa di forza del veicolo trattore 10. In tale maniera la pompa 44 fornisce l’olio in pressione necessario ad azionare l’assieme operativo. Il condotto idraulico 43 di collegamento è di lunghezza sufficiente a tale scopo e preferibilmente almeno parzialmente flessibile.
Il dispositivo di comando idraulico 46 è collegata idraulicamente all’assieme operativo 30, ad esempio mediante almeno un cavo idraulico 45, ma è mobile rispetto ad esso per poter essere fissato al veicolo trattore, ad esempio in una posizione operativa comoda per l’azionamento da parte di un operatore seduto al posto di guida.
Il condotto idraulico 43 di collegamento è di lunghezza sufficiente a tale scopo e preferibilmente almeno parzialmente flessibile.
Il dispositivo di comando 46 può essere dotato di una flangia 47 che semplifica il suo aggancio e sgancio al veicolo trattore. Tale flangia ad esempio è dotata di viti, di fori per il passaggio di viti e/o di viti prigioniere.
Sul dispositivo di barra di trascinamento in spinta 20 è invece preferibilmente presente un supporto 49 per appoggiare la pompa idraulica 44 e il dispositivo di comando idraulico 46 quando l’attrezzo 1 non è in uso. Ad esempio il supporto 49 può essere una flangia dotata di ganci.
Si osserva ora che nelle figure precedenti è stata indicata la direzione di avanzamento in lavoro FD del veicolo trattore 10 e dell’attrezzo 1, in quanto rispetto ad essa sono definite le posizioni anteriori e posteriori dell’attrezzo 1 a cui ci si riferirà qui nel seguito.
Con riferimento alla figura 4 è mostrato il solo dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” 20 allo scopo di mettere in evidenza che tale dispositivo comprende una barra principale di trascinamento 50 che si estende sostanzialmente per tutta la lunghezza dell’attrezzo 1 sormontando l’assieme operativo 30 e comprendendo alle sue estremità rispettivamente almeno un punto di aggancio 52 al veicolo trattore 10 e almeno un punto di unione 54 al retro dell’assieme operativo 30.
La figura mostra chiaramente come tale barra principale 52 trasforma l’azione di trascinamento in avanti del veicolo trattore in una azione di spinta da dietro dell’assieme operativo 30, da cui la dizione di “trascinamento in spinta”.
Secondo alcune varianti possibili, il punto di unione 54 è in una zona corrispondente a quella dell’assieme operativo 30, con riferimento alla direzione FD, essendo ad esempio su un suo lato.
Più in generale, si può dire che il punto di unione 54 del dispositivo di barra di trascinamento in spinta 20 all’assieme operativo 30 è in una zona non frontale di quest’ultimo, cioè è un qualsiasi punto dietro al piano P4. Tale piano è verticale, ortogonale alla direzione di marcia FD e tangente all’estremità frontale 56 dell’assieme operativo 30. In tutti questi casi si parla sempre di trascinamento in spinta. Si osserva quindi che tale dizione comprende l’azione parzialmente in spinta che si ha nei casi in cui l’unione sia, con riferimento alla direzione FD, “in corrispondenza” dell’assieme operativo 30.
Una caratteristica generale preferita dell’invenzione che si nota nelle figure 3 e 4 è la presenza di almeno un quadrilatero articolato 60 posto nella zona frontale della barra principale 50. Esso varia l’inclinazione della barra 50 rispetto al terreno ruotando attorno ad almeno una ruota 62 appoggiata a terra che funge da fulcro. La ruota 62 è posta in maniera tale da rotolare nella direzione di marcia FD dell’attrezzo 1.
La rotazione della barra principale 50 genera la rotazione attorno alla ruota-fulcro 62 dell’assieme operativo 30, cambiando l’inclinazione di quest’ultimo rispetto al terreno, come indicato dalle frecce R (figura 3). Ciò ad esempio permette di variare l’altezza di taglio o di evitare strisciamenti “dell’assieme operativo” 30 sul terreno durante i trasferimenti su strada.
La ruota 62 può essere anche sostituita da qualsiasi tipo di punto di fulcro a terra, come ad esempio un punto di strisciamento sul terreno del “dispositivo di barra”, anche se poco preferito per via dell’usura.
Il punto di fulcro a terra 62 in figura 3 è posto dietro all’assieme operativo 30 rispetto alla direzione di marcia FD, in quanto questa posizione è ritenuta ottimale per la rotazione R, tuttavia è possibile che tale punto di fulcro 62 sia in una qualsiasi posizione non frontale dell’assieme operativo 30, cioè dietro al piano P4 di figura 3.
Si osserva che secondando alcune varianti possibili il quadrilatero articolato 60 potrebbe essere posto in un punto qualsiasi della barra principale 50 per suddividerla in una porzione anteriore e in una porzione posteriore, in maniera da inclinare rispetto al terreno almeno la porzione posteriore, a cui è fissata la ruota 62, generando così comunque la rotazione R dell’assieme operativo 30 detta sopra.
Si noterà che il dispositivo di barra 30 è anche un dispositivo di supporto dell’assieme operativo.
Con riferimento alle figure 5a e 5b sono mostrati in maniera schematica e in vista in pianta i significati di alcune convenzioni linguistiche utilizzate nella presente descrizione e nelle rivendicazioni allegate, alcune già utilizzate sopra.
In particolare, la figura 5a mostra il veicolo trattore 10 che procede nella direzione di avanzamento in lavoro indicata dalla freccia FD. La direzione di avanzamento FD permette di definire come posizione posteriore al veicolo trattore 10 una qualsiasi posizione che si trova nella zona tratteggiata 12 posteriore ad un piano P1 tangente al retro del veicolo 10 e ortogonale alla direzione FD.
La figura 5b mostra che tale zona posteriore 12 può essere suddivisa in una zona “posteriore e laterale” destra 14, in una zona “posteriore e laterale” sinistra 16 ed in una zona “posteriore e centrale” 18. La suddivisione tra queste tre zone è data dai piani P2 e P3 tangenti ai fianchi destro e sinistro del veicolo 10 e ortogonali al piano P1 (paralleli a FD). In queste tre zone si parlerà quindi rispettivamente di posizione posteriore laterale e di posizione posteriore centrale.
Con riferimento ora alle figure 6 e 7 è mostrata una configurazione dell’attrezzo 1 preferita per il lavoro, in cui è “trascinato in spinta” nella zona posteriore laterale sinistra 14 del veicolo trattore 10. In tale maniera il veicolo trattore non calpesta il raccolto da mietere di fronte all’assieme operativo, né ostacola il rilascio dei fasci formati con quest’ultimo.
La figura 8 mostra invece l’attrezzo 1 in una configurazione preferita per il trasporto in cui si trova nella zona posteriore e centrale 18 rispetto al veicolo trattore 10.
In tale configurazione l’attrezzo 1 preferibilmente non è usato per mietere e legare, anche se non è escluso che questo sia possibile, ad esempio per eseguire “l’apertura” del campo, cioè il primo corridoio di colture mietute in cui successivamente transiterà il veicolo trattore. Più preferibilmente tale configurazione è usata per trasportare l’attrezzo 1 da un posto all’altro offrendo il minimo ingombro stradale.
Le figure 9a e 9b mostrano schematicamente l’architettura dell’attrezzo 1 che permette il passaggio da una configurazione all’altra e viceversa.
La figura 9a mostra in pianta solo alcuni elementi del dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” per chiarezza descrittiva, posti nella configurazione di trasporto. La figura 9b mostra gli stessi elementi nella configurazione di lavoro.
In particolare si nota la barra principale di trascinamento 50, già descritta in precedenza, e una barra di supporto 70, destinata a supportare l’assieme operativo 20, unite tra loro in un punto di articolazione 72 in maniera da poter variate l’inclinazione A tra loro.
Tale inclinazione ha un angolo maggiore nella configurazione di lavoro di figura 9b.
Si nota anche che il punto di aggancio 52 al veicolo trattore 10 è tale da permettere la rotazione dell’attrezza 1 rispetto al veicolo trattore 10 in un piano parallelo al terreno. Ad esempio tale punto di aggancio 52 comprende un perno a sviluppo verticale 74 inserito in un occhiello orizzontale 75.
La barra di supporto 70 è accoppiata ad almeno una ruota di appoggio a terra 62, più preferibilmente ad almeno una coppia di loro, in grado di rotolare nella stessa direzione. Quando il veicolo trattore 10 avanza nella direzione FD, il punto di aggancio 52, permettendo la rotazione dell’attrezzo 1 rispetto a tale veicolo, e permette alle ruote 62 di spostarsi sul terreno fino a ruotare nella stessa direzione FD. Tale cooperazione tra le parti forza l’attrezzo 1 ad avanzare nella posizione “posteriore e laterale” rispetto al trattore quando si trova nella configurazione di lavoro di figura 9b, e ad avanzare nella posizione “posteriore e centrale” quando si trova nella configurazione di figura 9a.
La rotazione relativa delle barre 50 e 70 può essere generata manualmente da un operatore o mediante un attuatore, ad esempio meccanico, elettrico o idraulico.
Nell’uso, quando il veicolo trattore è fermo, si modifica ad esempio la configurazione da quella di trasporto a quella di lavoro, dopo di che, avanzando con il veicolo trattore, l’attrezzo è forzato dalla posizione delle barre 50 e 70 e dalla direzione di rotolamento delle ruote 70 a posizionarsi nella zona posteriore e laterale 14, 16, e ad essere lì mantenuto fin tanto che il veicolo trattore avanza. Viceversa, se la trasformazione è dalla configurazione di lavoro alla configurazione di trasporto, l’avanzamento del trattore mantiene l’attrezzo nella zona posteriore e centrale 18.
In generale si osserva che la rotazione tra le barre 50 e 70 è preferibilmente bloccabile in una qualsiasi delle configurazioni di lavoro e di trasporto mediante una terza barra di bloccaggio 76, unita alle sue estremità rispettivamente all’una e all’altra delle barre precedenti e posta trasversalmente ad esse. La barra di bloccaggio 76 è realizzata in maniera tale da avere una lunghezza variabile, ad esempio perché telescopica, e bloccabile e sbloccabile in una pluralità di lunghezze predeterminate mediante un qualsiasi sistema di bloccaggio, come ad esempio un perno inseribile in una serie di fori, ciascuno corrispondente ad una posizione predeterminata di bloccaggio.
L’esperto del settore non escluderà in ogni caso nessun altro sistema di bloccaggio e sbloccaggio della posizione relativa delle barre 50 e 70.
Con riferimento alla vista posteriore dell’attrezzo 1 mostrata in figura 10, si osserva che la barra di supporto 70, almeno in una zona corrispondente alla zona di passaggio 80 dei fasci confezionati, ha preferibilmente una altezza da terra H1 compresa tra 50 e 150 cm (estremi inclusi), dove più preferibilmente l’altezza è tra 70 e 130 cm (estremi inclusi) e ancora più preferibilmente è compresa tra 90 e 120 cm (estremi inclusi, dove 105 cm è un valore preferito.
La barra di supporto 70 ha preferibilmente una forma ad U rovesciata così da formare una porta di passaggio delle piante dell’altezza indicata sopra.
La barra di supporto 70, in aggiunta o in alternativa, potrebbe sormontare la zona di confezionamento e/o la zona di taglio dei vegetali, in tal caso la sua altezza da terra in detta zone è compresa negli stessi intervalli indicati sopra. Ciò potrebbe verificarsi ad esempio quando il punto di unione 54 descritto in precedenza si trova tra l’estremità posteriore e l’estremità anteriore 56 dell’assieme operativo 20.
In figura 10 si nota anche che il dispositivo di legatura 34 ha un punto di legatura 90 in cui la corda viene avvolta attorno ai fasci per confezionarli, che dista dalla barra principale 50, in direzione verticale, di una altezza H2, meglio visibile in figura 11, compresa tra 20 e 90 cm, estremi inclusi, ancora più preferibilmente tra 30 e 70 cm, estremi inclusi, e ancora più preferibilmente tra 35 e 55 cm, estremi inclusi, dove 45 cm è un valore preferito. In tale maniera, in qualsiasi posizione di lavoro si trovi la barra principale 50 non ostacola il confezionamento dei fasci.
La distanza in verticale tra il punto di taglio 95 del dispositivo di taglio 32 e il dispositivo di barra 20 varia invece sostanzialmente negli intervalli indicati per H1.
In figura 11 si nota anche che il quadrilatero articolato 60 è azionato da un martinetto idraulico 92.
Naturalmente, le forme di attuazione e le varianti sin qui descritte ed illustrate sono a puro scopo esemplificativo ed un tecnico del ramo, per soddisfare specifiche e contingenti esigenze, potrà apportare numerose modifiche e varianti, tra cui ad esempio la combinazione di dette forme di attuazione e varianti, tutte peraltro contenute nell’ambito di protezione della presente invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attrezzo agricolo per la realizzazione di fasci confezionati di piante, l’attrezzo possedendo almeno una direzione di marcia preferenziale in lavoro (FD), l’attrezzo (1) comprendendo almeno un assieme operativo (30) adatto a tagliare le piante incontrate davanti all’attrezzo rispetto a detta direzione di marcia in lavoro (FD), a confezionare le piante tagliate in una pluralità di fasci di dimensioni predeterminate in cui le piante di ciascun fascio sono tenute assieme mediante legatura, e a rilasciarli sul terreno posteriormente all’attrezzo (1) rispetto a detta direzione di marcia (FD), caratterizzato dal fatto che detto attrezzo (1) è adatto ad essere agganciato ad un veicolo trattore (10) per essere movimentato da esso nella direzione di marcia in lavoro (FD), e ad essere sganciato da detto veicolo quando non in uso, dove detto attrezzo (1) comprende almeno una configurazione operativa in cui, quando è agganciato, si trova in una zona “posteriore e laterale” (14, 16) a detto veicolo trattore (10) rispetto a detta direzione di marcia (FD), e in cui è almeno parzialmente “spinto” nella direzione di marcia in lavoro da tale veicolo trattore (10) agganciato.
  2. 2. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” (20), dove almeno una estremità frontale di detto dispositivo di barra è dotato di almeno un dispositivo di aggancio (52) ad un veicolo trattore (10) e almeno una seconda parte (70) di detto dispositivo di barra è unita a detto assieme operativo (30) in una zona non frontale (54) di quest’ultimo così da trasformare l’azione di trazione del veicolo trattore (10) nella direzione di marcia (FD) in una azione di spinta almeno parziale di detto assieme operativo in detta direzione di marcia.
  3. 3. Attrezzo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di barra (20) sormonta la zona di rilascio dei fasci confezionati (80) e/o la zona di confezionamento dei fasci (34) e/o la zona di taglio delle piante (32) e ha rispettivamente una altezza predeterminata da terra (H1) in corrispondenza di dette zone tale da non interferire sostanzialmente con il transito delle piante.
  4. 4. Attrezzo secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di barra comprende almeno un quadrilatero articolato (60) in grado di variare la posizione rispetto al terreno di almeno parte (50) del dispositivo di barra (20).
  5. 5. Attrezzo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” (20) comprende almeno un punto di fulcro (62) che, in conseguenza dello spostamento del quadrilatero articolato (60) permette il cambiamento di inclinazione rispetto al terreno dell’assieme operativo (30).
  6. 6. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” (20) è un dispositivo di supporto dell’assieme operativo (30).
  7. 7. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è in grado di assumere oltre alla almeno una configurazione di lavoro in cui si trova nella zona posteriore e laterale (14, 16) al veicolo trattore (10), anche almeno una configurazione di trasporto in cui è posto in una zona “posteriore e centrale” (18) rispetto al veicolo trattore (10) agganciato.
  8. 8. Attrezzo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che il dispositivo di barra di “trascinamento in spinta” (20) comprende almeno due elementi di barra (50, 70) inclinati tra loro (A) e uniti in almeno un punto di articolazione (72) in maniera da essere ruotabili l’uno rispetto all’altro, dove detto movimento di rotazione è bloccabile e sbloccabile in maniera tale che i due elementi di barra (50, 70) possano essere bloccati l’uno rispetto all’altro almeno in due configurazioni diverse, corrispondenti rispettivamente alla almeno una configurazione di lavoro e alla almeno una configurazione di trasporto, un primo elemento (50) dei due elementi di barra comprendendo un punto di aggancio (52) in grado di essere agganciato ad un veicolo trattore (10) e di permettere la rotazione dell’elemento di barra (50) rispetto ad esso, il secondo elemento di barra (70) comprendendo almeno un punto di unione (54) all’assieme operativo (30).
  9. 9. Attrezzo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il secondo elemento di barra (70) è rigidamente collegato ad almeno una ruota di supporto (62) dell’attrezzo (1) adatta a rotolare nella direzione di marcia (FD).
  10. 10. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un circuito di azionamento idraulico (40) comprendente almeno una pompa idraulica (44) e almeno un comando idraulico (46), dove detta pompa (44) e detto comando (46) sono idraulicamente collegati all’assieme operativo (30) ma sono mobili rispetto ad esso per poter essere agganciati e sganciati al veicolo trattore (10).
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ANONYMOUS: "Reaper-binder", 5 June 2013 (2013-06-05), XP002726560, Retrieved from the Internet <URL:http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Reaper-binder&oldid=558376657> [retrieved on 20140702] *

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