ITFI20130125A1 - "macchina per la produzione di bobine di filo con posizioni di avvolgimento sovrapposte a motorizzazione multipla" - Google Patents

"macchina per la produzione di bobine di filo con posizioni di avvolgimento sovrapposte a motorizzazione multipla"

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ITFI20130125A1
ITFI20130125A1 IT000125A ITFI20130125A ITFI20130125A1 IT FI20130125 A1 ITFI20130125 A1 IT FI20130125A1 IT 000125 A IT000125 A IT 000125A IT FI20130125 A ITFI20130125 A IT FI20130125A IT FI20130125 A1 ITFI20130125 A1 IT FI20130125A1
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IT
Italy
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winding
machine
rollers
positions
motorized
Prior art date
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IT000125A
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Inventor
Roberto Badi
Giuseppe Bosisio
Davide Maccabruni
Original Assignee
Ssm Giudici S R L
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65HHANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL, e.g. SHEETS, WEBS, CABLES
    • B65H54/00Winding, coiling, or depositing filamentary material
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  • Manufacture Of Motors, Generators (AREA)

Description

“MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI BOBINE DI FILO CON POSIZIONI DI AVVOLGIMENTO SOVRAPPOSTE A MOTORIZZAZIONE MULTIPLAâ€
DESCRIZIONE
Campo Tecnico
La presente invenzione riguarda perfezionamenti a macchine per la lavorazione di fili e filati. Più in particolare, l’invenzione riguarda macchine per l’avvolgimento di bobine di filo. Alcune forme di realizzazione dell’invenzione riguardano specificamente macchine testurizzatrici.
Stato della Tecnica
Nel settore tessile, in particolare nella produzione di fili sintetici, i singoli fili vengono sottoposti a varie lavorazioni, che comportano la necessità di svolgere fili semilavorati da bobine di erogazione e di riavvolgere fili lavorati su bobine di raccolta. Ad esempio, nella produzione di fili testurizzati e/o di fili compositi comprendenti un’anima di filo elastomerico ed un rivestimento in un filo di copertura testurizzato, vengono usate macchine corredate di una pluralità di stazioni di avvolgimento, allineate secondo uno o due fronti di lavoro, le quali vengono alimentate con un filo da testurizzare, che viene testurizzato lungo il percorso di alimentazione e poi eventualmente accoppiato, in un jet di interlacciatura, ad un filo elastomerico, per produrre un filo composito che viene avvolto su singole bobine. Le macchine di questo tipo comprendono un elevato numero di stazioni di avvolgimento, tra loro affiancate ed allineate lungo fronti di lavoro. Ciascuna stazione di avvolgimento può comprendere una o più posizioni di raccolta o di avvolgimento tra loro sovrapposte.
Macchine di testurizzazione ed interlacciatura per la produzione di filati compositi sono descritte in EP-1551745, EP-1411014 ed EP 1689664. Una macchina per la produzione di fili interlacciati con una pluralità di posizioni di raccolta o di avvolgimento tra loro sovrapposte in ciascuna stazione di avvolgimento à ̈ descritta in EP 1448819.
Queste macchine occupano una superficie molto estesa e quindi comportano elevati costi. Vi à ̈ pertanto la necessità di realizzare macchine meno ingombranti, in cui un più elevato numero di bobine possa essere formato in posizioni di avvolgimento tra loro sovrapposte.
Sommario dell’invenzione
Secondo l’invenzione, questo ed altri scopi e vantaggi, che risulteranno chiari agli esperti del ramo dalla lettura del testo che segue, à ̈ conseguito disponendo almeno quattro posizioni di avvolgimento tra loro sovrapposte in ogni stazione di avvolgimento della macchina e su ciascun fronte di lavoro della macchina. Questa disposizione comporta, tuttavia, il fatto che la distanza tra il punto di avvolgimento del filo ed il punto di erogazione del filo dall’ultimo rullo di alimentazione di una stazione di alimentazione posta sopra le posizioni di avvolgimento à ̈ fortemente variabile. Tale distanza si quadruplica passando dalla prima all’ultima posizione di avvolgimento. Poiché il filo appena trattato nella stazione di alimentazione può subire variazioni ad esempio di tensione lungo il percorso libero fino al punto di raccolta sulla bobina di avvolgimento e poiché tali variazioni possono essere funzione della lunghezza del percorso libero, disponendo un elevato numero di posizioni di avvolgimento tra loro sovrapposte ed a distanza via via crescente dall’ultimo rullo di alimentazione che controlla il filo, si può presentare il problema di una produzione di bobine tra loro disomogenee, ad esempio per tensione del filo avvolto e quindi per densità. Tali variazioni qualitative comportano una non uniformità delle caratteristiche del filo che possono influenzare negativamente le successive operazioni ad esempio di tintura e/o di tessitura a maglia o a telaio. Pertanto, secondo l’invenzione, viene anche previsto di abbinare tra loro più posizioni di avvolgimento o di raccolta, e di disporre motorizzazioni tra loro indipendenti per gruppi di posizioni di avvolgimento. In questo modo à ̈ possibile regolare ciascuna motorizzazione indipendentemente dalle altre e compensare eventuali variazioni dei parametri di alimentazione del filo dovute alla diversa lunghezza dei percorsi di alimentazione.
Secondo alcune forme di realizzazione, pertanto, l’invenzione prevede una macchina per la produzione di bobine di filo, comprendente una pluralità di stazioni di avvolgimento tra loro allineate su almeno un fronte di lavoro, in cui:
ciascuna stazione di avvolgimento comprende almeno una zona di alimentazione di una pluralità di fili verso una sottostante corrispondente pluralità di posizioni di avvolgimento tra loro sovrapposte;
ciascuna posizione di avvolgimento comprende un supporto per un tubo su cui si avvolge uno di detti fili per formare una bobina, un rullo avvolgitore motorizzato disposto per essere in contatto con la bobina in avvolgimento, ed un di spositivo zettatore, per distribuire il filo in spire elicoidali attorno alla bobina in formazione;
ciascuna stazione di avvolgimento comprende almeno quattro posizioni di avvolgimento tra loro sovrapposte, con quattro percorsi per rispettivi fili dalla zona di alimentazione alle posizioni di avvolgimento, e che le quattro posizioni di avvolgimento sono suddivise in due coppie, ciascuna delle quali comprende un rispettivo sistema di motorizzazione, separato ed indipendente rispetto all’altra coppia.
Raggruppando le posizioni di avvolgimento a coppie si ottiene una disposizione ottimale che da un lato risolve il problema della variazione di lunghezza del percorso di alimentazione dei fili, grazie alla possibilità di agire sui parametri di azionamento, ad esempio la velocità di avvolgimento, delle posizioni di avvolgimento. Dall’altro lato la disposizione à ̈ tale da non aumentare eccessivamente i costi, in quanto una singola motorizzazione comanda più di un solo livello di posizioni di raccolta.
Secondo alcune vantaggiose forme di realizzazione, la macchina à ̈ una macchina testurizzatrice. In forme di realizzazione la macchina testurizzatrice comprende supporti per bobine di filo di partenza, ad esempio in forma di una o più cantre. Tra i supporti delle bobine di filo di partenza e le rispettive stazioni di avvolgimento sono vantaggiosamente disposti organi di testurizzazione dei fili alimentati alla macchina. Gli organi di testurizzazione possono comprendere uno o più forni, una o più zone di raffreddamento, uno o più organi di torsione o falsa torsione, uno o più rulli alimentatori con eventuale controllo differenziale delle velocità periferiche dei rulli posti in serie lungo il percorso dei rispettivi fili, così da definire zone di tensionamento, oppure di rilassamento o loro combinazioni. Ad esempio, lungo il percorso di alimentazione dei fili può essere previsto un forno, seguito da una zona di raffreddamento a valle della quale à ̈ posto un organo di falsa torsione. A valle di questo possono essere previsti uno, due, tre o più rulli motorizzati di alimentazione, a velocità controllata. Ciascuno dei rulli di alimentazione può vantaggiosamente essere associato ad un rullo folle, per definire una gola di alimentazione o avanzamento del filato, ciascuna gola essendo formata da due rulli accostati l’uno all’altro, di cui preferibilmente uno motorizzato e l’altro folle.
Ulteriori possibili caratteristiche e forme di realizzazione sono descritte nel seguito con riferimento a forme realizzative dell’invenzione e nelle allegate rivendicazioni, che formano parte integrante della presente descrizione.
In particolare, la macchina preferibilmente presenta due opposti fronti di lavoro, su ciascuno dei quali sono disposte almeno quattro posizioni di avvolgimento per ciascuna stazione di avvolgimento, divise in due coppie di posizioni di avvolgimento, ciascuna dotata di un rispettivo sistema di motorizzazione indipendente.
Vantaggiosamente, ciascun sistema di motorizzazione può comprendere un primo motore per la rotazione dei rispettivi due rulli avvolgitori motorizzati ed un secondo motore per l’azionamento dei due rispettivi dispositivi zettatori.
In vantaggiose forme di realizzazione, su ciascun fronte di lavoro sono disposti alberi motori estendentisi attraverso tutte le stazioni di avvolgimento. In pratica, possono essere previsti tanti alberi motori tra loro sovrapposti su ciascun fronte, quante sono le posizioni di avvolgimento o di raccolta. Analogamente, possono essere previsti tanti alberi di azionamento dei dispositivi zettatori quante sono le posizioni tra loro sovrapposte di avvolgimento. In sostanza, i rulli avvolgitori delle posizioni di avvolgimento poste ad una stessa quota sono azionati da un singolo albero motore. Analogamente i dispositivi zettatori di posizioni di avvolgimento poste ad una medesima quota sono azionati da uno stesso albero motore. Si deve comprendere che in general ciascun albero motore sarà realizzato da singole porzioni o parti, tra loro unite da opportuni giunti, fino a formare un componente unico di sufficiente lunghezza.
In alcune forme di realizzazione, per ciascuna coppia di posizioni di avvolgimento saranno previsti due motori: il primo per azionare il rullo avvolgitore ed il secondo per azionare il dispositivo zettatore. Quando tutti i rulli avvolgitori delle posizioni di avvolgimento poste alla stessa quota sono azionati da un singolo albero, e tutti i dispositivi zettatori delle posizioni di avvolgimento poste alla stessa quota sono azionati da un singolo albero, in testa alla macchina possono essere previste, per ciascun fronte di lavoro, tante coppie di motori, quante sono le coppie di posizioni di avvolgimento di una singola stazione di avvolgimento. Disponendo quattro posizioni di avvolgimento in ciascuna stazione di avvolgimento, saranno previsti in totale quattro motori per ciascun fronte di lavoro della macchina: due motori per la prima coppia di posizioni di avvolgimento comanderanno rispettivamente l’albero motore dei rulli avvolgitori e l’albero motore dei dispositivi zettatori della prima coppia di posi zioni di avvolgimento; due motori per la seconda coppia di posizioni di avvolgimento comanderanno rispettivamente l’albero motore dei rulli avvolgitori e l’albero motore dei dispositivi zettatori della seconda coppia di posizioni di avvolgimento Breve Descrizione dei Disegni
La presente invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l’unito disegno, il quale mostra una pratica forma di realizzazione non limitativa dell’invenzione. Più in particolare, nel disegno mostrano:
la Fig.1 una vista assonometrica complessiva di una macchina incorporante l’invenzione;
la Fig.2 una sezione trasversale secondo la linea II-II di Fig.1;la Fig.3 un ingrandimento della parte centrale della Fig.2;
la Fig.4 una vista secondo la linea IV-IV di Fig.3 di una porzione della macchina;
la Fig.5 un ingrandimento di Fig.4 in corrispondenza delle bobine di elastomero;
le Figg.6A-6C viste assonometriche del sistema di supporto e sostituzione delle bobine di elastomero in diverse posizioni operative;
la Fig.7 una vista frontale delle motorizzazioni sulla testata della macchina; la Fig.8 una vista frontale di una fiancata laterale di un modulo della macchina;
la Fig.9 una vista frontale di una fiancata laterale di un modulo della macchina in una diversa forma di realizzazione;
la Fig.10 una vista frontale di una struttura verticale intermedia di ausilio all’assemblaggio;
la Fig.11 una vista assonometrica dell’ossatura o struttura portante di un singolo modulo della macchina.
Descrizione Dettagliata di Forme di Attuazione dell’Invenzione
La descrizione dettagliata che segue di forme di realizzazione esemplificative si riferisce ai disegni allegati. Gli stessi numeri di riferimento in disegni differenti identificano gli elementi uguali o simili. Inoltre i disegni non sono necessariamente in scala. La descrizione dettagliata che segue non limita l’invenzione. Piuttosto, l’ambito dell’invenzione à ̈ definito dalle rivendicazioni accluse.
Il riferimento nella descrizione a “una forma di realizzazione†o “la forma di realizzazione†o “alcune forme di realizzazione†significa che una particolare caratteristica, struttura o elemento descritto in relazione ad una forma di realizzazione à ̈ compreso in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto descritto. Pertanto la frase “in una forma di realizzazione†o “nella forma di realizzazione†o “in alcune forme di realizzazione†in vari punti lungo la descrizione non si riferisce necessariamente alla stessa o alle stesse forme di realizzazione. Inoltre le particolari caratteristiche, strutture od elementi possono essere combinati in qualunque modo idoneo in una o più forme di realizzazione.
La Fig.1 mostra una vista assonometrica schematica e semplificata di una macchina secondo l’invenzione in una possibile forma di realizzazione. La macchina à ̈ complessivamente indicata con 1 e presenta una pluralità di stazioni di avvolgimento complessivamente e schematicamente indicate con 3, allineate secondo una direzione di allineamento A, lungo cui si sviluppa la macchina 1. In vantaggiose forme di realizzazione la macchina presenta due fronti di lavoro 3A, 3B, disposti su lati opposti dello sviluppo longitudinale della macchina e su ciascuno dei quali si trova una serie di stazioni di avvolgimento, le due serie essendo sostanzialmente simmetriche rispetto ad un piano mediano. In alcune forme di realizzazione, in testa alla macchina 1 à ̈ previsto un armadio elettrico 5, in cui possono essere alloggiati dispositivi elettrici ed elettronici di logica, di controllo e di potenza, non descritti in maggiore dettaglio, nonché le motorizzazioni per il comando degli alberi ruotanti della macchina, come di seguito descritto in maggiore dettaglio.
Di fronte a ciascun fronte 3A, 3B della macchina sono disposte rispettive serie di cantre indicate con 7A e 7B rispettivamente in Fig.1. Le cantre 7A, 7B comprendono in modo di per sé noto supporti per bobine di un filo o filato di partenza che deve essere lavorato e avvolto, eventualmente formando un filo composito costituito da un filo di copertura e da un filo di materiale elastomerico.
Fra le cantre 7A, 7B e le stazioni di avvolgimento 3 allineate secondo il od i fronti di lavoro 3A, 3B, sono vantaggiosamente previsti percorsi 9A, 9B di alimentazione dei fili svolti dalle bobine che si trovano nelle cantre 7A, 7B e che vengono alimentati agli organi di lavoro della macchina 1, descritti in maggiore dettaglio nel seguito.
La Fig.2 mostra una sezione secondo la linea II-II di Fig.1 della macchina 1 in una possibile forma di realizzazione. Nell’esempio illustrato, le cantre 7A, 7B comprendono una pluralità di carrelli 8A, 8B mobili secondo la doppia freccia f8 per consentirne un agevole spostamento rispetto ad un piano mediano verticale di traccia P-P della macchina 1. Con B1 sono indicate le bobine di filo o filato di partenza, montate sulle cantre 7A, 7B ed il cui filo F1 à ̈ destinato ad essere lavorato nella macchina 1.
I fili F1 provenienti dalle bobine B1 delle cantre 7A, 7B vengono alimentati a rispettivi rulli di alimentazione 11, 13, disposti sopra le cantre 7A, 7B e dai quali i fili provenienti dalle bobine B1 vengono alimentati in forni di testurizzazione 13A, 13B che si trovano lungo i percorsi 9A, 9B del filo (Fig.1)
In alcune forme di realizzazione i forni 13A, 13B sono disposti inclinati dal basso verso l’alto e dalle cantre verso i fronti di lavoro, indicati con 3A e 3B rispettivamente in Fig.2. A valle dei forni 13A, 13B possono essere poste superfici di raffreddamento e/o di guida del filo, prima di raggiungere una zona di stiro e/o di falsa torsione, come di seguito descritto.
La Fig.3 mostra un ingrandimento della zona centrale della macchina. In questa figura sono visibili in una sezione secondo un piano verticale ed ortogonale alla direzione di allineamento A delle stazioni di avvolgimento, i componenti principali di una singola stazione di avvolgimento. La Fig.4 mostra una vista frontale di uno dei fronti di lavoro 3A, 3B limitatamente ad una parte delle stazioni di avvolgimento. In vantaggiose forme di realizzazione, le stazioni della macchina 1 sono divise in moduli, ciascuno dei quali comprende un determinato numero di stazioni di avvolgimento, ciascuna a sua volta comprendente un determinato numero di posizioni di avvolgimento su ciascun fronte 3A, 3B della macchina. 1. Come illustrato in particolare in Fig.4, il singolo modulo della macchina 1 comprende quattro stazioni di avvolgimento 1A allineate lungo la direzione A.
Nella Fig.3, per ciascun fronte di lavoro 3A, 3B à ̈ mostrato il percorso di ciascuno di una pluralità di fili F1 provenienti dalla rispettiva cantra 7A, 7B. In alcune forme di realizzazione, ciascuna stazione di avvolgimento 1A della macchina 1 comprende una zona di alimentazione 15 dove transitano i fili F1 provenienti dalle cantre 7A, 7B per essere alimentati verso una sottostante pluralità di posizioni di avvolgimento 17.
Come sopra accennato nella forma di realizzazione illustrata in ciascuna stazione di avvolgimento 1A sono previste quattro posizioni di avvolgimento 17 tra loro sovrapposte ed indicate con 17A, 17B, 17C e 17D, rispettivamente, partendo dalla più alta alla più bassa.
Nella forma di realizzazione illustrata in Fig.3 ed in Fig.4, come verrà meglio chiarito in seguito, dalla zona di alimentazione 15 vengono alimentati quattro fili compositi FC verso le quattro sottostanti posizioni di avvolgimento 17A-17D, ciascun filo composito FC essendo costituito dall’abbinamento di uno dei rispettivi quattro fili di partenza F1 provenienti dalle cantre 7A, 7B con un corrispondente filo elastomerico F2. I fili elastomerici sono alimentati, parallelamente ai fili F1, da rispettive bobine di filo elastomerico indicate con B2 e alloggiate nella zona di alimentazione 15 di ciascuna stazione 1A. Vedasi anche l’ingrandimento di Fig.5 Nella forma di realizzazione illustrata, poiché ciascuna stazione di avvolgimento 1A comprende quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D sovrapposte, in ciascuna stazione di avvolgimento 1A sono previste quattro bobine B2 per l’alimentazione in parallelo di quattro fili elastomerici F2 che vengono rivestiti, nel modo più avanti descritto, tramite corrispondenti quattro fili di copertura F1.
In ciascuna stazione di avvolgimento 1A sono previsti gruppi cosiddetti di falsa torsione 19, disposti nella parte alta della zona di alimentazione 15. I gruppi di falsa torsione 19 sono di per sé noti e non verranno descritti nel dettaglio in questa sede. Vantaggiosamente il numero dei gruppi di falsa torsione 19 per ciascuna stazione di avvolgimento 1A à ̈ pari al numero di fili F1 alimentati dalla rispettiva cantra 7A, 7B verso il fronte di lavoro della macchina 1.
Nella zona di alimentazione 15 sono inoltre previsti rullini di guida 21, uno per ciascun filo F1, che deviano i fili F1 verso rispettive coppie di rulli di alimentazione 23, 25. In alcune forme di realizzazione il rullo 23 à ̈ motorizzato, mentre il rullo 25 à ̈ folle. Nella Fig.3 i due rulli 23, 25 sono disegnati tra loro distanziati, ma si deve comprendere che durante l’effettivo funzionamento della macchina 1 l’interasse tra i rulli 23, 25 à ̈ tale che i due rulli sono in contatto reciproco e formano una gola attraverso la quale passa il filo F1 che à ̈ pinzato tra i rulli 23, 25. In questo modo, la rotazione comandata del rullo 23 motorizzato provoca l’alimentazione del o dei fili F1 verso gli organi sottostanti. I rulli 23 e 25 possono avere uno sviluppo assiale tale da impegnare un singolo filo F1, come nell’esempio illustrato (Fig.4). In questo modo ogni filo F1 à ̈ pinzato e trascinato da una rispettiva coppia di rulli 23, 25. I rulli 23 possono vantaggiosamente essere calettati su un albero motore comune 23A, mentre i rulli 25 possono essere supportati l’uno indipendentemente dall’altro su alberini autonomi.
Non si esclude la possibilità di utilizzare rulli 23 e/o 25 di maggiore dimensione assiale, in modo che una singola coppia di rulli 23, 25 (oppure un rullo 23 ed una pluralità di rulli 25, oppure un singolo rullo 25 ed una pluralità di rulli 23) impegnino più fili F1 alimentati in parallelo.
Come visibile in particolare in Fig.3, ciascun filo F1 segue un percorso quasi verticale dalla coppia di rulli di alimentazione 23, 25 verso un’ulteriore coppia di rulli 27, 29 a quota inferiore rispetto alla coppia dei rulli 23, 25. Vantaggiosamente uno dei rulli 27, 29, ad esempio il rullo 27, à ̈ motorizzato, mentre l’altro, ad esempio il rullo 29 à ̈ folle. Nella Fig.3 i rulli 27, 29 sono illustrati tra loro distanziati, ma si deve comprendere che durante l’effettivo funzionamento della macchina i rulli 27, 29 sono accostati l’uno all’altro così che il filo F1 viene pinzato fra i rulli 27, 29 e trascinato dalla rotazione del rullo 27. Con 27A à ̈ indicato un albero motore comune su cui possono essere montati i rulli motorizzati 27.
A valle della coppia di rulli 27, 29 si sviluppa un percorso lungo cui il filo F1 avanza insieme ad un filo elastomerico F2 alimentato dalla corrispondente bobina B2.
In ciascuna stazione di avvolgimento 1A comprendente quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D sono previste, come sopra accennato, quattro bobine B2 di filo elastomerico, supportate da rispettivi supporti 20, i quali verranno descritti in maggiore dettaglio nel seguito con specifico riferimento alle Figg.6A-6C. Ciascun supporto 20 può tenere la rispettiva bobina B2 di filo elastomerico F2 in contatto con un rullo svolgitore 22 motorizzato. Come verrà chiarito più avanti, ciascun supporto 20 può essere mobile per allontanare la bobina B2 dal rullo motorizzato 22 di svolgimento e per eseguire operazioni di rimozione della bobina B2 esaurita e sostituzione con una nuova bobina B2 di filo elastomerico F2, oppure per eseguire altre operazioni.
I rulli svolgitori 22 associati alle bobine B2 di filo elastomerico F2, possono essere montati su un albero motore comune 22A.
Nella forma di realizzazione illustrata in Fig.3 il percorso parallelo dei fili F1 ed F2 passa attraverso un cosiddetto jet di interlacciatura 31, dove in modo di per sé noto il filo elastomerico F2 viene rivestito dal filo di copertura F1. Quest’ultimo può essere in pratica costituito ad esempio da una pluralità di bave di sezione trasversale micrometrica. Passando nel jet di interlacciatura 31 le bave che formano il filo di copertura F1 avvolgono in modo più o meno regolare il filo elastomerico F2.
In uscita dal jet di interlacciatura 31 si ha pertanto un filo composito FC costituito dall’abbinamento del filo elastomerico F2 rivestito con il filo di copertura F1.
A valle del jet di interlacciatura 31 può essere previsto, per ciascun filo composito FC un guidafilo ad esempio in ceramica 33, attraverso cui passa il filo composito FC. A valle del guidafilo 33 il percorso del filo composito FC si sviluppa attraverso una gola formata fra un’ulteriore coppia di rulli 35 e 37. In alcune forme di realizzazione il rullo 35 può essere motorizzato ed il rullo 37 può essere folle. I rulli 35 possono essere montati su un albero motore comune 35. I rulli folli 37 possono essere supportati in modo indipendente l’uno rispetto all’altro.
Nella rappresentazione schematica di Fig.3 i rulli 35 e 37 sono mostrati tra loro distanziati, con un interasse maggiore rispetto a quello effettivo durante il funzionamento della macchina. In realtà durante l’effettivo funzionamento i rulli 35 e 37 sono accostati l’uno all’altro per formare una gola di alimentazione del filo composito FC. Quest’ultimo, pinzato fra i rulli 35 e 37, viene trascinato dalla rotazione del rullo motorizzato 35 ed avanza successivamente lungo un percorso che può svilupparsi ad esempio attraverso ulteriori guidafili 38 e 39. In modo di per sé noto tra i guidafili 38 e 39 può essere previso un sistema di oliatura dei fili.
Ad una quota inferiore rispetto al jet di interlacciatura 31 ed alla coppia di rulli 35, 37 sono disposte le quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D, l’una sovrapposta all’altra. Il percorso dei quattro fili compositi FC, che alimentano le quattro posizioni di avvolgimento sovrapposte 17A-17D, si sviluppa dalle rispettive coppia di rulli 35, 37 verso il basso così che ad ogni posizione di avvolgimento 17A-17D viene alimentato uno dei quattro fili compositi FC formati in ciascuna stazione di avvolgimento 1A. Nello schema della Fig.3 i quattro fili compositi FC alimentati alle quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D sono indicati con FC<A>, FC<B>, FC<C>ed FC<D>rispettivamente.
In alcune forme di realizzazione, ciascuna posizione di avvolgimento 17A-17D può comprendere un supporto 41 per un rispettivo tubo T di avvolgimento, su cui si formano bobine B3 di filo composito FC. In alcune forme di realizzazione il movimento di avvolgimento secondo la freccia fB3 à ̈ impartito alla rispettiva bobina B3 da un corrispondente rullo avvolgitore 43 previsto in ciascuna posizione di avvolgimento 17A-17D. In Fig.3, i supporti 41 delle quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D sono contrassegnati con il riferimento 41A-41D e analogamente i rulli avvolgitori motorizzati sono indicati con 43A-43D per le quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D.
Nella condizione illustrata in Fig.3 ciascun supporto 41A-41D à ̈ posizionato in modo da sostenere la rispettiva bobina B3 ad una quota superiore rispetto al rispettivo rullo motorizzato 43A-43D. Durante l’effettivo avvolgimento del filo composito FC, peraltro, la posizione dei supporti 41A-41D à ̈ tale per cui la superficie esterna della bobina B3 in formazione à ̈ tenuta a contatto con il rispettivo rullo avvolgitore motorizzato 43A-43D e premuta contro di esso. In questo modo la bobina in formazione B3 viene tenuta in rotazione per effetto dell’attrito fra il rispettivo rullo avvolgitore motorizzato 43A-43D e la superficie esterna, inizialmente del tubo T e poi della bobina B3 in formazione.
Ciascuna posizione di avvolgimento 17A-17D può vantaggiosamente comprendere un dispositivo zettatore che serve a distribuire in modo uniforme il filo FC lungo lo sviluppo assiale della rispettiva bobina B3, impartendo al filo medesimo durante l’avvolgimento un movimento alternato parallelo all’asse di avvolgimento del tubo T. Il dispositivo zettatore à ̈ complessivamente e schematicamente indicato con 45A-45D per le quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D che si trovano su ciascun fronte di lavoro della macchina 1 in corrispondenza di ciascuna stazione di avvolgimento 1A.
In vantaggiose forme di realizzazione gli organi ruotanti motorizzati sin qui descritti di ciascun fronte 3A, 3B della macchina 1 possono essere azionati da alberi continui che si sviluppano dall’una all’altra delle due opposte testate della macchina 1. Per alberi continui si intendono organi meccanici che possono anche essere costituiti da più porzioni, spezzoni o parti tra loro collegati tramite opportuni giunti, ma che sono vantaggiosamente e preferibilmente portati in rotazione da un unico motore per ciascun albero, posto in corrispondenza della testata 5.
In pratica, gli organi ruotanti motorizzati posti lungo ciascun fronte di lavoro 3A, 3B della macchina 1 sono i seguenti: i rulli di alimentazione 23 dei fili di copertura F1; i rulli di alimentazione 27 dei fili di copertura F1 in parallelo con i fili elastomerici F2; i rulli motorizzati di alimentazione 35 dei fili compositi FC; i rulli svolgitori 22 dei fili elastomerici F2; i rulli avvolgitori motorizzati 43A-43D delle quattro posizioni di raccolta o di avvolgimento 17A-17D; ed infine i quattro alberi di comando dei gruppi zettatori 45A-45D delle quattro posizioni di avvolgimento sovrapposte su ciascun fronte di lavoro 3A, 3B. In Fig.7 à ̈ mostrata una possibile e vantaggiosa disposizione di motori elettrici sulla testata 5 della macchina 1 per l’azionamento degli organi motorizzati ruotanti sopra richiamati.
Più in particolare, con riferimento alla Fig.7, per ciascun fronte 3A, 3B della macchina 1 à ̈ previsto un primo motore elettrico 51 per comandare la rotazione dell’albero comune 23A, su cui sono calettati i rulli motorizzati 23 di alimentazione del filo di copertura F1.
Vantaggiosamente, sotto il motore 51 può essere previsto un ulteriore motore 53 per la rotazione dell’albero motore 22A su cui sono calettati i rulli 22 di svolgimento delle bobine di elastomero B2.
L’albero 27A su cui sono calettati i rulli di alimentazione 27 può essere portato in rotazione da un terzo motore 55.
Vantaggiosamente, in alcune forme di realizzazione un quarto motore 57 porta in rotazione i rulli 35 calettati sull’albero 35A.
In questo modo à ̈ possibile controllare in maniera indipendente la velocità di rotazione dei rulli 23, 27 e 35 di avanzamento, nonché il rullo svolgitore 22.
I rulli avvolgitori motorizzati 43-43D delle quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D su ciascun fronte 3A, 3B della macchina 1 possono essere vantaggiosamente azionati da una coppia di motori, ciascuno dei quali porta in rotazione due alberi di azionamento dei rulli avvolgitori di due posizioni di avvolgimento adiacenti. In alcune forme di realizzazione, un motore 59 porta in rotazione alberi 61 e 63 su cui sono calettati i rulli avvolgitori 43A e 43B delle posizioni di avvolgimento 17A e 17B. Vantaggiosamente, in alcune forme di realizzazione può essere previsto un organo flessibile continuo, ad esempio una cinghia, preferibilmente una cinghia dentata 65, che trasmette il movimento dal motore 59 comune ai due alberi sostanzialmente paralleli 61 e 63, così che le serie di rulli avvolgitori motorizzati 43A e 43B ruotano in modo sostanzialmente sincrono.
Un ulteriore motore 67, posto sotto al motore 59, può essere previsto per portare in rotazione alberi 69 e 71 su cui sono calettati i rulli avvolgitori motorizzati 43C e 43D rispettivamente. Un organo flessibile continuo, ad esempio una cinghia dentata 73, può trasmettere il movimento dal motore 67 ai due alberi 69 e 71. Si ottiene in questa maniera una rotazione sincrona dei rulli avvolgitori motorizzati 43C e 43D delle posizioni di avvolgimento 17C e 17D.
In vantaggiose forme di realizzazione un ulteriore motore 75 porta in rotazione un albero 77 che comanda gli zettatori 45A della prima posizione di avvolgimento 17A, e un secondo albero 79 di azionamento degli zettatori 45B della seconda posizione di avvolgimento 17B. Un organo flessibile, ad esempio una cinghia dentata 81 trasmette il moto dal motore 75 agli alberi di comando 77, 79 degli zettatori 45A, 45B. Questi ultimi, pertanto, vengono comandati in modo sincrono dal motore comune 75.
In modo analogo, un ulteriore motore 83 può essere previsto per portare in rotazione un albero 85 di azionamento degli zettatori 45C delle posizioni di avvolgimento 17C ed un albero 87 di azionamento degli zettatori 45D delle posizioni di avvolgimento 17D. Un organo flessibile continuo, ad esempio una cinghia dentata 89 può essere prevista per azionare in modo sincrono gli alberi di comando 85 e 87 così che gli zettatori 45C e 45D sono comandati in modo sincrono.
In pratica, in questa vantaggiosa forma di realizzazione le posizioni di avvolgimento 17A-17D sono suddivise in due gruppi, comprendenti rispettivamente le posizioni di avvolgimento 17A, 17B e le posizioni di avvolgimento 17C, 17D. Ciascuna coppia di allineamenti di posizioni di avvolgimento comprende motori di azionamento indipendenti rispetto a quelli dell’altra coppia di allineamenti di posizioni di avvolgimento. I motori 59, 75 comandano gli organi mobili (rulli avvolgitori e zettatori) delle posizioni di avvolgimento 17A, 17B, mentre i motori 67 e 83 azionano gli organi mobili (rulli avvolgitori e zettatori) delle posizioni di avvolgimento 17C, 17D.
I motori 59, 75 possono essere controllati in modo indipendente rispetto ai motori 67, 83, così da poter tenere conto del fatto che i percorsi di alimentazione dei fili compositi FC dalla gola definita dai rulli 35, 37 fino alla rispettiva bobina di avvolgimento B3 hanno lunghezze fortemente in funzione della quota a cui sono disposte le rispettive bobine di avvolgimento B3. Agendo indipendentemente sui motori 59, 75 e sui motori 67, 83 à ̈ possibile compensare variazioni nelle condizioni di alimentazione dei fili FC così da ottenere bobine B3 tra loro sostanzialmente uguali nonostante la diversa lunghezza dei percorsi di alimentazione. In pratica à ̈ possibile modificare la velocità di rotazione dei rulli avvolgitori 43C, 43D rispetto alla velocità di rotazione dei rulli avvolgitori 43A, 43B ed inoltre la velocità del movimento alternato degli zettatori 45C, 45D rispetto alla corrispondente velocità degli zettatori 45A, 45B. La variazione di velocità può compensare la differente tensione di alimentazione che si genera lungo i percorsi di lunghezza variabile dei fili FC dalla gola tra i rulli 35, 37 e il punto di avvolgimento sulle rispettive bobine B3.
L’utilizzo di motorizzazioni indipendenti per le due coppie sovrapposte di gruppi di raccolta consente di ottenere ulteriori vantaggi. In particolare, la macchina così configurata consente di lavorare alimentare due fili in parallelo lungo due percorsi separati e di raccoglierli su un’unica bobina finale B3. Pertanto, in ogni sezione comprendente quattro gruppi di raccolta e quattro percorsi di filo, verranno utilizzati tutti i quattro percorsi ma due soli gruppi di raccolta per la formazione di due bobine in parallelo, su ciascuna delle quali vengono avvolti due fili. Quando la macchina funziona in questo modo, una delle due motorizzazioni e tutti gli organi da essa comandati possono rimanere fermi.
Secondo vantaggiose forme di realizzazione, per rendere più compatta la disposizione delle bobine B2 di filo elastomerico F2, vengono previsti particolari accorgimenti nella configurazione dei supporti 20 di queste bobine B2. E’ opportuno, infatti, che le bobine B2 di filo elastomerico F2 siano disposte tutte alla stessa quota, per evitare differenze nelle condizioni di alimentazione dei vari fili elastomerico F2 ai jet di interlacciatura 31. A tal fine occorre configurare i supporti 20 in modo tale che in un ingombro corrispondente alla dimensione assiale di una bobina di raccolta B3 siano disposte quattro bobine di elastomero B2. In questo modo le bobine di filo elastomerico F2 possono essere poste tra loro sostanzialmente coassiali e quindi possono essere definiti percorsi sostanzialmente uguali per ciascuno dei quattro fili elastomerici F2 che vengono alimentati alle quattro sottostanti posizioni di raccolta, a vantaggio della uniformità delle condizioni di produzione delle varie bobine B3 di filo composito FC.
Per consentire un’agevole manipolazione delle bobine di filato elastomerico B2 nelle fasi di sostituzione di bobine esaurite con bobine nuove ed anche ad esempio nel caso di rottura accidentale del filo elastomerico con necessità di ripristino dell’alimentazione, in alcune forme di realizzazione viene prevista una particolare conformazione dei supporti 20 in Fig.3. Maggiori dettagli strutturali e funzionali di una forma di realizzazione dei supporti 20 verranno ora descritti con specifico riferimento alle Figg.6A-6C, che mostrano una porzione della zona in cui sono disposti i supporti 20 in vista assonometrica ed in diverse posizioni operative.
In alcune forme di realizzazione, ciascun supporto 20 comprende un braccio 91 vincolato ad una struttura fissa 93 della macchina 1. Vantaggiosamente ciascun braccio 91 può essere incernierato in 91A alla struttura 93 e può essere dotato di un movimento di limitata oscillazione secondo la doppia freccia f91 attorno al fulcro 91A.
Le Figg.6A e 6B mostrano esemplificativamente i bracci 91 in due posizioni angolari diverse. In Fig.6A i bracci 91 sono posti in una posizione angolare tale che la superficie esterna della rispettiva bobina B2 di filato elastomerico F2 à ̈ in contatto con la superficie cilindrica esterna del rullo svolgitore 22. In questa condizione la rotazione del rullo svolgitore 22 provoca per attrito la rotazione in svolgimento della bobina B2. Si deve comprendere che la posizione in cui il braccio 91 si trova, quando la bobina B2 à ̈ in contatto con il rullo svolgitore 22, varia in funzione del diametro della bobina B2. Via via che il diametro di tale bobina si riduce per effetto del consumo del filo elastomerico F2, il braccio 91 ruota, cioà ̈ oscilla verso il basso per effetto della gravità, mantenendo il contatto tra la superficie esterna della bobina B2 e la superficie esterna del rullo svolgitore 22.
La Fig.6B mostra una posizione di massimo sollevamento dei bracci 91 dei supporti 20 delle bobine B2 di filo elastomerico F2. In questa posizione un’anima o flangia A2 della rispettiva bobina B2 di filato elastomerico F2 si trova a battuta contro un rispettivo freno 95 portato da una rispettiva staffa 97 bloccata sulla struttura fissa 93 della macchina, preferibilmente in una posizione angolare registrabile ad esempio attraverso una vite 99 ed un’asola 100. La registrazione della posizione angolare della staffa 97 consente di adattare la posizione del freno 95 alla dimensione diametrale della flangia o anima A2 della bobina B2 di filo elastomerico F2.
Nella posizione di Fig.6B premendo la flangia o anima A2 della bobina B2 contro il freno 95 si provoca l’arresto della rotazione della bobina B2, ad esempio quando questa deve essere sostituita perché esaurita, oppure per effettuare un intervento ad esempio per il ripristino dell’alimentazione del filo elastomerico a seguito di una rottura.
In alcune forme di realizzazione il movimento di oscillazione di ciascun braccio 91 verso l’alto può essere impartito da un rispettivo attuatore 103, ad esempio un attuatore cilindro-pistone di tipo pneumatico od idraulico. Il movimento di abbassamento graduale per seguire la riduzione del diametro della bobina può essere ottenuto per semplice gravità.
In vantaggiose forme di realizzazione, ciascun braccio 91 di ciascun supporto 20 porta un elemento estraibile 105 che reca un organo di supporto di una rispettiva bobina B2, ad esempio un codolo o simile. L’elemento estraibile 105 può essere vantaggiosamente corredato di una maniglia di presa 105M, vincolata ad uno stelo o asta 105A, alla cui estremità opposta rispetto alla maniglia 105M à ̈ vincolato un codolo 105C o altro organo di impegno della bobina B2 di filo elastomerico F2.
L’elemento estraibile 105 può vantaggiosamente essere guidato in una guida 91G che può essere prevista nel braccio 91. In alcune forme di realizzazione ciascun elemento estraibile 105 può muoversi secondo una direzione sostanzialmente parallela all’estensione del braccio 91 secondo la doppia freccia f105 per assumere alternativamente una posizione retratta come mostrato nelle Figg.6A e 6B ed una posizione estratta come mostrato in Fig.6C per uno dei bracci ivi illustrati. Nel movimento secondo la doppia freccia f105 l’elemento estraibile 105 porta con se la bobina B2. Quest’ultima può quindi venire traslata sino a portarsi con il proprio asse fuori dall’ingombro delle altre bobine B2 poste l’una coassialmente all’altra nelle rispettive posizioni di svolgimento. In Fig.6C si osserva come l’estrazione di uno degli elementi estraibili 105 provochi un disassamento degli assi delle bobine B2 tra loro affacciate, così che la bobina B2 che viene a trovarsi in posizione più lontana rispetto al fulcro 91A del braccio 91 può essere rimossa con un movimento parallelo al proprio asse dal supporto 20, senza interferire con la bobina adiacente.
Questa configurazione permette di disporre coppie di bobine B2 in posizione di svolgimento tra loro molto ravvicinate in direzione assiale, come si osserva in Fig.4. La distanza in direzione assiale tra le bobine B2 di ciascuna coppia à ̈ inferiore a quella che sarebbe necessaria per consentire la rimozione e l’inserimento di una bobina con movimento solo assiale, senza interferenza con la bobina contrapposta. Questi movimenti vengono ottenuti muovendo ciascuna bobina B2 secondo la direzione f105 per mezzo dell’elemento estraibile 105 fino a portarla fuori dall’ingombro delle bobine coassiali che rimangono nella loro posizione originale. Una volta eseguito il movimento di estrazione, la bobina estratta secondo f105 può essere rimossa con un movimento parallelo al proprio asse e sostituita con una bobina B2 nuova.
Da quanto sopra illustrato si comprende che la struttura complessiva della macchina 1 à ̈ configurata in modo da concentrare un elevato numero di componenti in spazi ristretti, con sovrapposizione di molteplici organi di svolgimento ed avvolgimento in modo da occupare uno spazio in pianta limitato. Questo comporta notevoli difficoltà nella realizzazione della struttura portante della macchina. Secondo vantaggiose forme di realizzazione, l’assemblaggio della struttura portante viene facilitato tramite l’adozione di una particolare configurazione della rispettiva carpenteria che forma l’ossatura della macchina. Le Figg.8 ad 11 mostrano componenti rilevanti dell’ossatura di un singolo modulo facente parte della macchina 1.
In alcune forme di realizzazione un modulo della macchina 1 comprende due fiancate laterali che, in assetto montato, si dispongono verticalmente e che possono essere configurate ciascuna come indicato in Fig.8 oppure in Fig.9. Due moduli adiacenti della macchina 1 possono avere una fiancata intermedia in comune. Preferibilmente, ciascun modulo avrà due rispettive fiancate che si dispongono tra loro affiancate quando i moduli vengono montati in sequenza. Il numero complessivo di fiancate laterali verticali della macchina dipende quindi dal numero complessivo di moduli che compongono la macchina 1.
Nelle Figg.8 e 9 la fiancata laterale à ̈ indicata con 111. In vantaggiose forme di realizzazione la fiancata 111 à ̈ realizzata in lamiera metallica. In Fig.8 la fiancata laterale 111 à ̈ formata da due parti, rispettivamente una parte 111A superiore e una parte 111B inferiore, tra loro unite lungo un’interfaccia I. In altre forme di realizzazione, come mostrato ad esempio in Fig.9, la fiancata 111 può essere realizzata in un’unica lamiera continua. Nella forma di realizzazione illustrata in Fig.3 sono usate fiancate laterali verticali 111 continue, cioà ̈ realizzate in un unico pezzo, del tipo mostrato in Fig.9
La fiancata laterale 111 può presentare aperture o sfinestrature 113, 115, 117 che hanno funzione sia di alleggerimento, sia di passaggio di alberi di azionamento degli organi ruotanti sopra descritti.
In alcune forme di realizzazione le fiancate laterali 111 presentano su entrambi i lati bracci 121. Come si comprende in particolare anche dalla Fig.3, in corrispondenza dei bracci 121 possono essere montati i gruppi zettatori 45A-45D delle quattro posizioni di avvolgimento 17A-17D.
Lungo il bordo inferiore 111B delle fiancate 111 possono essere previsti incavi 111C entro cui si inseriscono le estremità di travi longitudinali 125 che si sviluppano parallelamente alla direzione di allineamento A delle stazioni 1A di avvolgimento della macchina 1 e che uniscono le fiancate laterali verticali 111.
Ciascuna fiancata laterale verticale 111 può essere corredata di piedini 127 di appoggio al pavimento. Nella Fig.11 l’ossatura di un singolo modulo della macchina 1 à ̈ rappresentata con quattro piedini di appoggio. Come si osserva in Fig.3, due fiancate laterali verticali 111 tra loro accostate ed appartenenti a due moduli consecutivi della macchina 1 hanno vantaggiosamente i piedini sfalsati, per evitare che i piedini di una fiancata interferiscano con quelli della fiancata adiacente.
Le due fiancate verticali laterali 111 adiacenti che delimitano la porzione di ossatura illustrata in Fig.11 possono essere unite, oltre che dalle due travi orizzontali inferiori 125, da due tiranti incrociati 129.
In alcune forme di realizzazione fra le fiancate verticali laterali 111 possono essere disposti elementi longitudinali orizzontali 131 vincolati alle proprie estremità alle due rispettive fiancate verticali laterali 111. Vantaggiosamente su ciascun fronte di lavoro 3A, 3B della macchina 1 può essere previsto un numero di elementi longitudinali orizzontali 131 pari al numero di livelli a cui sono disposte le posizioni di avvolgimento 17A-17D. Nell’esempio illustrato, pertanto, l’ossatura di un singolo modulo presenta otto elementi longitudinali orizzontali 131, quattro per ciascun fronte. Gli elementi longitudinali 131 vengono vantaggiosamente utilizzati per il montaggio dei supporti 41A-41D delle bobine di avvolgimento B3 delle varie posizioni di avvolgimento 17A-17D poste sui due fronti di lavoro 3A, 3B della macchina 1.
In vantaggiose forme di realizzazione, allo scopo di facilitare l’assemblaggio dell’ossatura di ogni modulo della macchina 1 e per sostenere il peso degli organi delle posizioni di avvolgimento, fra le due fiancate laterali verticali 111 può essere posta una struttura verticale intermedia 135 di ausilio all’assemblaggio. Una di tali strutture verticali intermedie 135 di ausilio all’assemblaggio à ̈ mostrata isolatamente in Fig.10. In alcune forme di realizzazione la struttura verticale intermedia di ausilio all’assemblaggio 135 può essere costituita in lamiera metallica, analogamente alle fiancate 111. In alcune forme di realizzazione la struttura verticale intermedia di ausilio all’assemblaggio 135 può presentare una pluralità di bracci laterali 135A. Nella forma di realizzazione illustrata, vengono previsti quattro bracci laterali 135A su ciascun lato della struttura verticale intermedia di ausilio all’assemblaggio 135. In pratica, il numero di bracci laterali 135A su ciascun lato della struttura verticale intermedia di ausilio all’assemblaggio 135 può essere pari al numero di posizioni di avvolgimento 17A-17D su ciascun fronte di lavoro della macchina 1.
I bracci 135A inferiori servono anche a vincolare la struttura verticale intermedia di ausilio all’assemblaggio 135 alle travi longitudinali 125.
Vantaggiosamente, ciascun braccio 135A della struttura verticale intermedia di ausilio all’assemblaggio 135 può servire da vincolo di un rispettivo elemento longitudinale 131, semplificando e facilitando l’assemblaggio dei componenti dell’ossatura della macchina nonché degli organi meccanici supportati da tale ossatura e irrigidendo gli elementi longitudinali orizzontali 131 che sostengono un peso rilevante, rappresentato dalle bobine B3 in avvolgimento e dai relativi supporti.
Nella forma di realizzazione descritta con riferimento ai disegni allegati la macchina comprende un sistema di testurizzazione, falsa torsione e stiro (forni 13A, 13B, gruppi di falsa torsione 19 e rulli di alimentazione) ed à ̈ configurata per realizzare un filo composito FC ottenuto dalla combinazione di un filo elastomerico e di un filo di copertura. A tale scopo sono previsti i supporti 20 per le bobine B2 di filo elastomerico F2 ed i jet di interlacciatura. In altre forme di realizzazione, la macchina può avere una configurazione più semplice, con soli mezzi di testurizzazione, stiro e falsa torsione, ma senza l’alimentazione di fili elastomerici F2. In tal caso i supporti 20 ed i rulli di svolgimento 22 possono essere omessi. I jet di interlacciatura possono essere mantenuti per trattare il filo F1 testurizzato con un getto di aria che ne aumenti la voluminosità. In altre forme di realizzazione la macchina può essere anche priva di jet di interlacciatura. In tal caso i singoli fili F1 vengono testurizzati passando nei forni 9A, 9B e sottoposti a falsa torsione e stiro per poi essere avvolti in bobine B3.
In altre forme di realizzazione, si può prevedere di disporre le bobine di filo elastomerico B2 e i relativi organi di alimentazione nella zona delle cantre 7A, 7B.
E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica dell'invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto alla base dell'invenzione. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (9)

  1. “MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI BOBINE DI FILO CON POSIZIONI DI AVVOLGIMENTO SOVRAPPOSTE A MOTORIZZAZIONE MULTIPLA†RIVENDICAZIONI 1. Una macchina per la produzione di bobine di filo, comprendente una pluralità di stazioni di avvolgimento tra loro allineate su almeno un fronte di lavoro, in cui: ciascuna stazione di avvolgimento comprende almeno una zona di alimentazione di una pluralità di fili verso una sottostante corrispondente pluralità di posizioni di avvolgimento tra loro sovrapposte; ciascuna posizione di avvolgimento comprende un supporto per un tubo su cui si avvolge uno di detti fili per formare una bobina, un rullo avvolgitore motorizzato disposto per essere in contatto con la bobina in avvolgimento, ed un dispositivo zettatore, per distribuire il filo in spire elicoidali attorno alla bobina in formazione; caratterizzata dal fatto che ciascuna stazione di avvolgimento comprende almeno quattro posizioni di avvolgimento tra loro sovrapposte, con quattro percorsi per rispettivi fili dalla zona di alimentazione alle posizioni di avvolgimento, e che le quattro posizioni di avvolgimento sono suddivise in due coppie, ciascuna delle quali comprende un rispettivo sistema di motorizzazione, separato ed indipendente rispetto all’altra coppia.
  2. 2. Macchina come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere due opposti fronti di lavoro, su ciascuno dei quali sono disposte almeno quattro posizioni di avvolgimento per ciascuna stazione di avvolgimento, divise in due coppie di posizioni di avvolgimento, ciascuna dotata di un rispettivo sistema di motorizzazione indipendente.
  3. 3. Macchina come da rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto di comprendere organi di testurizzazione del filo.
  4. 4. Macchina come da rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detti or gani di testurizzazione del filo comprendono uno o più degli organi seguenti: forni di riscaldamento; organi di raffreddamento; gruppi di torsione o falsa torsione; rulli motorizzati di stiro o di rilassamento.
  5. 5. Macchina come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascun sistema di motorizzazione comprende un primo motore per la rotazione dei rispettivi due rulli avvolgitori motorizzati ed un secondo motore per l’azionamento dei due rispettivi dispositivi zettatori.
  6. 6. Macchina come da rivendicazione 5, caratterizzata da almeno quattro alberi di azionamento dei rulli avvolgitori su ciascun fronte di lavoro della macchina, detti alberi estendendosi lungo il fronte di lavoro e ciascun albero azionando i rulli avvolgitori motorizzati delle posizioni di avvolgimento tra loro affiancate ad una medesima quota.
  7. 7. Macchina come da rivendicazione 5 o 6, caratterizzata da almeno quattro alberi di azionamento dei dispositivi zettatori su ciascun fronte di lavoro della macchina, detti alberi estendendosi lungo il fronte di lavoro e ciascun albero azionando i dispositivi zettatori delle posizioni di avvolgimento tra loro affiancate ad una medesima quota.
  8. 8. Macchina come da rivendicazione 6 o 7, caratterizzata dal fatto che il primo motore di ciascuna motorizzazione à ̈ associato ad un primo organo flessibile continuo che trasmette il movimento ai rispettivi due alberi di azionamento dei rulli avvolgitori motorizzati .
  9. 9. Macchina come da rivendicazione 6 o 7, caratterizzata dal fatto che il secondo motore di ciascuna motorizzazione à ̈ associato ad un secondo organo flessibile continuo che trasmette il movimento ai rispettivi due alberi di azionamento dei dispositivi zettatori.
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