ITCO20000005A1 - Metodo e apparecchiatura per produrre automaticamente articoli a maglia tubolari conformati con supporto e contenimento anatomico graduato e - Google Patents

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Description

Metodo e apparecchiatura per produrre automaticamente articoli a maglia tubolari conformati con supporto e contenimento anatomico graduato e prodotti risultanti.
Descrizione
L' introduzione delle macchine da maglieria circolari del tipo "full electronic" con diametri differenziati ha attratto l'interesse dell'industria in quanto· la versatilità di dette macchine consente di produrre un' ampia gamma di articoli tubolari semifiniti come, per esempio, reggiseni, brassieres, mutande, abitini, pantaloni, gonne, bodies, costumi, articoli tecnici ed altro ancora.
Sotto il profilo tecnico-tessile tali indumenti sono naturalmente caratterizzati dalla notevole elasticità intrinseca, propria della maglia jersey, per cui risulta talvolta difficile se non impossibile progettare manufatti in generale, mutande e reggiseni in particolare, in grado di sostenere in misura soddisfacente le parti anatomiche interessate. In pratica articoli tessili come mutande e reggiseni, caratterizzati da compressione, contenimento e sostegno generale o parziale, anche graduato sono correntemente prodotti con una pluralità di tessuti a navetta o comunque dimensionalmente molto stabili, condizione necessaria per il loro successo commerciale. Con le usuali macchine circolari da maglieria in trama, rettilinee e circolari, risulta particolarmente difficile inserire e coordinare automaticamente ed in modo selettivo parti o aree di maglia molto elastica, tipo jersey e derivati, con altre zone di maglia dimensionalmente stabile, quindi sostanzialmente rigida, con funzioni di sostegno o supporto anatomico come nel caso dei reggiseni. L’ eventuale presenza di spalline addizionali incide poco o punto in quanto l’effetto di tiraggio o supporto superiore viene naturalmente attutito o annullato dalla intrinseca elasticità della maglia. Questa difficoltà produttiva rende più complesso ed oneroso il ciclo di produzione in quanto obbliga i fabbricanti di maglieria ad inserire secondo le circostanze, tessuti diversi dimensionalmente stabili ovvero sono necessari ulteriori interventi di taglio e cucito atti allo scopo, operazioni addizionali che incidono in modo continuo e permanente sui costi generali di produzione
Il presente trovato intende ridurre in misura concreta o eliminare del tutto alcuni dei suddetti limiti tecnici e produttivi per produrre automaticamente articoli di maglieria tubolare privi di cuciture longitudinali, adeguatamente sagomati, aventi una sufficiente capacità autocontenitiva e di supporto anatomico anche mirato con originali finalità economiche, tecniche, estetiche e commerciali.
Ciò premesso, uno scopo principale della presente invenzione consiste nel fornire un metodo e la relativa apparecchiatura per la produzione di articoli tubolari adeguatamente sagomati, prodotti preferibilmente con il moto continuo del cilindro degli aghi, fomiti di aree di maglia dimensionalmente più stabili, strutturalmente e funzionalmente collegate per contenere e sostenere, insieme, le partì anatomiche interessate.
Uno scopo ulteriore consiste nel fornire un metodo per la produzione di articoli tubolari fomiti di una o più aree di maglia, dimensionalmente più stabili, strutturalmente e funzionalmente collegate per contenere e sostenere, anche separatamente, le parti anatomiche interessate.
Un altro scopo consiste nel fornire un metodo per la produzione dei citati articoli tubolari caratterizzati da aree di maglia rese dimensionalmente più stabili mediante l’ impiego e la idonea disposizione di balze interne tridimensionali.
Un altro scopo principale consiste nel fornire un metodo e la relativa apparecchiatura per la produzione di artìcoli tubolari formati da almeno due veli o tessuti concentrici prodotti in continuo, entrambi collegati ad almeno un bordo anche doppio in comune, prodotto sia con l'ausilio del platorello o altra frontura, che con la sola selezione di aghi alternati. Un scopo supplementare consiste nel fornire un metodo e la relativa apparecchiatura per la produzione di articoli come, mutande e reggiseni in particolare, con zone di maglia dimensionalmente più stabile, strutturalmente collegate con funzioni di intelaiatura tessile per creare o migliorare le caratteristiche di conformazione e sostegno anatomico generale o particolare.
Ulteriori scopi risultano dalla descrizione, esempi e disegni allegati, per sè o in combinazione tra di loro, oltre le rivendicazioni finali.
Le caratteristiche dell'invenzione e i vantaggi che ne derivano risultano con maggior chiarezza dalla seguente descrizione, di forme esemplificative di realizzazione che si applica vantaggiosamente alla gran parte delle macchine da maglieria in generale, circolari in particolare. Nell'esempio di arte nota in figura 1, il reggiseno o brassiere 1 in tessuto a maglia jersey, fornito di bordo doppio superiore 2 e inferiore 3, seppure conformato anatomicamente in corrispondenza del petto 4, copre ma non sostiene. Le spalline addizionali SD- SS, tengono ma non sostengono in quanto, come sanno gli esperti del ramo, la maglia jersey MJ elastica, presente tra i bordi 2 e 3 agisce da efficace ammortizzatore tessile. In pratica accade che il pregio tipico del tessuto a maglia jersey, ovvero l’elasticità, si scontra tecnicamente con la produzione di alcuni articoli di maglieria di regola caratterizzati da zone tessili dimensionalmente molto più stabili, come reggiseni e mutande, abbigliamento atletico-sportivo ovvero altri manufatti atti a sostenere o comprimere in modo programmato e soddisfacente parti anatomiche come seni, glutei, ventre, per esempio.
Un altro limite specifico consiste nel fatto che, contrariamente al reggiseno tradizionale, caratterizzato da una o più zone di tessuto a navetta o comunque rigido soprattutto nella zona centrale, sotto e tra i seni, la detta brassiere 1 è corredata dei soliti bordi 2 e 3 notoriamente elastici lungo tutta la loro estensione anulare.
In una prima forma di attuazione preferita il trovato si realizza inizialmente con la preparazione di un ciclo di lavoro e disegno jacquard, ovvero informazioni dirette o precluse agli aghi mediante una usuale stazione grafica e o dispositivi di controllo o altri mezzi analoghi atti allo scopo. Il manufatto 1 della figura 3, dopo il normale inizio maglia, continua con il bordo doppio 2 prodotto con una selezione fìssa di aghi alternati, per esempio i dispari, per la produzione di maglia caratterizzata da zone di tessuto a crescita differenziata causata dalla esclusione di un dato numero di aghi, alternati rispetto agli adiacenti, per esempio 1:1, ovvero 2:1 - 2:2 e simili. Contrariamente alla norma, durante il processo di formazione della maglia, sia del bordo 2 che oltre, una parte anche sostanziale di impulsi o comandi usualmente diretti agli aghi, non viene inviata ad una parte di questi, secondo uno schema o programma definito e conforme al disegno originale.
Ciò determina l’ esclusione dal processo di formazione della maglia degli aghi privi di input o comandi; tale esclusione, se totale e a zone definite, produce i fili flottanti FF di fig. 7, alternativi alla maglia M. Detti fili flottanti FF sono ulteriormente manipolati con l'impiego di un ridotto numero di aghi A in lavoro, fig. 8, debitamente spaziati, con il duplice scopo di ridurre la lunghezza dei flottanti e creare interessanti intrecci di maglia ovvero la produzione di balze interne tridimensionali Bi, fig.8.
Quindi il trovato si realizza tecnicamente sia utilizzando i detti fili flottanti, liberi, FFL in fig. 4A, o trattenuti FFT come in fig. 2A, oppure immagliati FFI come in fig. 3 A, per alcune realizzazioni, ovvero trasformandoli in tessuto a maglia prodotto soltanto con una parte degli aghi presenti nelle aree o zone interessate, come Bi della citata fig. 8. Per esempio saranno esclusi solo gli aghi pari AP, fig. 8, oppure aghi a coppie alternate; ossia a gruppi di tre in lavoro seguiti da uno o più aghi esclusi, e cosi via. La contemporanea presenza di aghi in lavoro, alternati ad aghi esclusi , figg. 8-9-14, per zone definite e per un tempo anche relativamente lungo, (corrispondente ad un elevato numero di ranghi di maglia, fig. 8- 9), è la condizione sufficiente e necessaria per la produzione di un originale tessuto a maglia tridimensionale formato dagli aghi in lavoro e relative boccole AD ma interrotto e tuttora intrecciato agli aghi esclusi e boccole AP, fig. 8, allo scopo di produrre la balza di maglia chiusa (o aperta, secondo le circostanze) a due veli o tessuti Bi, fig. 8, all'interno del tubo di maglia usuale TM. Questa crescita di maglia o balza interna supplementare Bi è caratterizzata sul diritto della maglia da una perfetta sutura causata dall'allungamento delle boccole o maglie degli aghi AP fuori lavoro e quindi esclusi dalla produzione della citata balza Bi, la quale è ripetibile e o variabile in altezza e larghezza. Tali balze tridimensionali Bi, strutturalmente poco elastiche, risultano particolarmente efficaci lungo direttrici orizzontali e diagonali; pertanto se opportunamente disposte e ripetute, producono almeno due risultati particolari: accentuano il supporto di parti anatomiche come per esempio, petto, ventre e glutei e modificano sostanzialmente anche l’ aspetto estetico della maglia jersey, un risultato nuovo e pregevole sotto il profilo estetico e commerciale. Dopo aver completato il citato doppio bordo 2 mediante la cessione degli uncini del platorello, (non mostrato) o la sutura di maglie con l'entrata in lavoro degli aghi precedentemente esclusi, per esempio i pari, la produzione prosegue per un congruo numero di ranghi di maglia fino alla costruzione del secondo bordo 3 e sfilatura finale. 0 viceversa. In sintesi il manufatto 1 della fig. 3 risulta fortemente caratterizzato da balze interne orizzontali o diagonali Bi la cui struttura e intreccio producono un irrigidimento generale del manufatto, sicuramente reattivo alle sollecitazioni derivanti dalla presenza di spalline come SS- SD in fig. 1, le quali, nella fattispecie descritta svolgono un’ efficace funzione di sostegno anatomico. Rientra altresì tra gli scopi del trovato P irrigidimento generale o parziale di almeno un bordo doppio, 2 o 3, ottenuto anche mediante fili inseriti addizionalmente durante il processo di fabbricazione del doppio bordo prodoto con gli uncini del platorello (o aghi di altra frontura, non mostrati), schematicamente indicato in fig. 3B.
Il bordo usuale 2, visto in sezione come 2A, mostra al suo interno i fili flottanti FF la cui origine, quantità e titolo incidono in modo diretto e proporzionato sul grado di elasticità o rigidità finale del deto bordo doppio (e altre parti del manufato, se il caso). Analoghi esempi di irrigidimento parziale di almeno un’ area di maglia in corrispondenza della parte anteriore del petto, (o altra zona), sono schematicamente illustrati nelle citate figure 2 A- 3 A- 4A, caraterizzati dal fato che tra le boccole M e MI, si interrompe l’usuale processo di formazione della maglia sostituita dai citati fili flotanti FF variamente disposti o intrecciati. La fig. 2 illustra schematicamente un generico reggiseno 1 progettato e realizzato secondo il trovato, fornito di bordi doppi 2 e 3 collegati tra loro da aree o zone di maglia indicate con i numeri 10-11-12-13-14 irrigidite dalla presenza di una pluralità di balze Bi.
Con FI e F2 sono indicate le aree centrali soggete ad essere ulteriormente irrigidite mediante l’inserimento dei citati fili flottanti variamente manipolati.
Nel più realistico reggiseno 1 in figura 4, risulta più evidente il collegamento strutturale e funzionale tra i bordi 2 e 3 e le adiacenti aree di maglia più rigide indicate con Bi. La parte corrispondente ai seni è invece prodotta con maglia jersey usuale MJ più abbondante rispetto alle zone di maglia Bi, adiacenti, quindi ata a conformarvisi Per inciso è opportuno sotolineare che la parte di maglia tra i seni genericamente indicata con 4 nelle figg. 1-2-5 e 6, risulta anch’essa anatomicamente conformata secondo gli insegnamenti del trovato; si trata di alcune balze Bi, poste al centro del peto preferibilmente in ordine decrescente o graduato , atte a definire e modellare le coppe di maglia per i seni. Le figure 5 e 6 mostrano altre due realizzazioni preferite ricadenti nell’ambito del trovato concernenti articoli a maglia tubolare più completi del semplice reggiseno, fortemente caratterizzati da una fitta pluralità di balze Bi che modificano efficacemente l’ aspetto del jersey usuale.
In fig. 5 il manufatto 1 rappresenta indifferentemente una generica maglietta-reggiseno o altro indumento femminile atto ad essere indossato sul busto o torso con il vantaggo addizionale di sostegno anatomico del petto. In alternativa alle citate tradizionali spalline, analoghe funzioni sono svolte dalla parte di maglia che collega il petto alle spalle indicata con SD -SS. La figura 6 mostra una variante del medesimo articolo 1, visto in sezione: una maglietta-reggiseno più sbracciata con il bordo inferiore 3 sia in maglia jersey usuale, sia irrigidito o esteticamente modificato con le dette balze interne Bi. In figura 18 è rappresentata una mutanda maschile 1 ampiamente caratterizzata dalla presenza delle citate balze Bi, le quali, debitamente disposte su tutto il manufatto tranne la parte inguinale, producono indirettamente la sagomatura anatomica di detta parte a sua volta prodotta con la sola struttura di maglia jersey MJ , allungata.
La fig. 19 mostra in sezione una generica mutanda 1, progettata e costruita al fine di accentuare sagomandola, la parte posteriore formata di sola maglia jersey MJ, più ampia rispetto alla parte anteriore, formata da una pluralità di balze Bi poste lungo tutta l’altezza del manufatto. In particolare il bordo o cintura elastica 2 presenta, da A verso D, un’ altezza variabile crescente verso la parte posteriore.
Questo risultato è ottenuto durante la fabbricazione del detto bordo 2 in vario modo: programmando adeguatamente e gradualmente la densità della maglia prodotta con le cams di formazione della maglia governate per mezzo del computer di corredo, ovvero riducendo il numero degli aghi concorrenti al processo di formazione della maglia principalmente nella parte del cilindro degli aghi indicata con A ( per esempio con una selezione degli aghi con sequenze di 2:2, ossia 3:1, oppure 1:1 e simili). Un’ altra realizzazione preferita concerne il manufatto 1 in fig. 20 particolarmente indicato per le gestanti, progettato e prodotto con zone di maglia rigida 10 e 1 strutturalmente e funzionalmente collegate tra di loro e ai bordi 2 e 3.
Inoltre la zona ventrale ZV è ulteriormente caratterizzata da intrecci di maglia del tipo traforato T, ovvero una pluralità di fori di ampiezza variabile ottenuti preferibilmente con la tecnica propria del cosiddetto traforato, prodotto mediante il trasferimento di maglie lateralmente o contrapposte, con l’ausilio di platine, frontura addizionale o aghi speciali (non mostrati). In alternativa un risultato tessile analogo al traforato è ottenuto mediante una sequenza di maglie continuamente scaricate e riprese con piccoli gruppi di aghi debitamente spaziati, conformemente al disegno jacquard o ciclo produttivo, previo intervento del dispositivo aprilinguette. Detta maglia traforata T ha lo scopo precipuo di espandersi gradatamente e confortevolmente. Un risultato analogo ma più efficace si ottiene mediante aperture mirate di varia grandezza o dimensioni AC, prodotte associando la tecnica del detto traforato alla produzione delle citate balze Bi, impiegando però un maggiore numero di aghi adiacenti, per gruppi. Con orli o bordi semplici oppure doppi, prodotti in conformità della tecnica descritta e illustrata con le figure 8- 9- 14 e, per gli ultimi ranghi, l’adozione di strutture di maglia più resistenti alle smagliature, come il cosiddetto indemagliabile, caratterizzato dai cosiddetti “punti trattenuti” e “briglie” termini propri della tecnologia tessile, graficamente raffigurati alle figure 12 - 13 - 15. Preferibilmente con l’impiego addizionale di un particolare filato termoadesivo atto a fondere parzialmente, interlacciandosi alle boccole di maglia adiacenti, durante la fase calda del successivo fissaggio. Tenuto conto della inevitabile variabilità della circonferenza ventrale delle gestanti, il bordo 2 anche non elastico, presenta un’ apertura centrale AC prodotta automaticamente con la tecnica descritta al fine di inserire, successivamente, una cintura o laccio L addizionale (L1 , all’interno).
Una particolarità di questa manufatto, evidentemente più completo e complesso di una semplice mutanda, consiste nel fatto che esso è preferibilmente formato da due veli o tessuti concentrici di cui quello esterno 41, anche notevolmente più ampio e comodo, serve anche a coprire la parte sottostante, ossia la maglia traforata T o le aperture AC. La produzione del manufatto in questione inizia preferibilmente dal velo esterno 41, in corrispondenza della freccia F, con il doppio bordo 3A e continua secondo la progressione delle frecce fino al bordo doppio superiore 2, in comune con il tessuto sottostante e termina con il bordo interno 3. Tenuto conto di variabili o esigenze tecniche e commerciali, tale manufatto è indifferentemente prodotto con le forme e le funzioni di una mutanda, una gonna, Pantalone ed altro ancora.
Nelle realizzazioni più semplici, in pratica due tubi concentrici, il manufatto è completato direttamente in macchina senza la necessità di ulteriori interventi di taglio o cucito, neanche in corrispondenza del cavallo.
Un’altra realizzazione preferita del trovato concerne l’articolo a maglia 1 in fig. 21, anch’esso caratterizzato da ampie zone di maglia più rigida dovuta alla presenza di idonee balze inteme Bi opportunamente disposte. Una particolarità è rappresentata dal doppio bordo superiore 2, interrotto e quindi incompleto in corrispondenza della parte anteriore DB con molteplici scopi: differenziare l’aspetto finale del capo con vantaggi estetici e commerciali nonché implementarne la funzionalità in termini di indossabilità e vestibilità. Questo risultato è dovuto al fatto che il caricamento iniziale della maglia non impegna la parte degli uncini posti in corrispondenza della citata zona DB e i relativi aghi, non impegnati dagli uncini, producono una balza Bi oppure i citati fili flottanti FF variamente descritti e intrecciati. La zona addominale ZV può essere indifferentemente prodotta con maglia jersey MJ più larga della maglia jersey adiacente per una conformazione anatomica più accentuata ovvero con le balze Bi per il contenimento e supporto locale. Nel caso di specie la detta zona addominale risulta virtualmente divisa in quattro settori ognuno dei quali può essere caratterizzato da strutture di maglia anche molto diverse in termini di densità, elasticità, fibra e colore in relazione alle diverse esigenze produttive. La mutanda 1, vista in sezione in fig. 22, oltre rappresentare una variante evolutiva di altri articoli già descritti, si distingue ulteriormente in quanto associa in modo emblematico te peculiarità del trovato: da una parte la intelaiatura tessile generale formata dalla ampia zona 12 che si estende verticalmente in corrispondenza dei fianchi collegando strutturalmente i bordi 2 e 3 orizzontali; dall’altra parte la conformazione anatomica mirata corrispondente alla zona anteriore 11 e posteriore 10, chiaramente ridondanti rispetto alle linee verticali tratteggiate che delimitano i bordi 2 e 3. Per inciso, anche in questo manufatto, come nel precedente mostrato in fig. 21, l’altezza del bordo superiore 2 è variabile in ordine crescente ma verso la parte anteriore. Le citate zone 10 e 11 sono prodotte con una densità di maglia gradatamente più larga rispetto alla maglia jersey adiacente, entrambe indicate con MJ e ovviamente diverse per ordine di grandezza delle singole maglie o boccole. Infine la figura 23 rappresenta in sezione e molto schematicamente uno studio preliminare per un ipotetico manufatto 1 inizialmente suddiviso per aree o zone numerate, variabili per dimensioni e collocazione. Ogni zona può essere progettata e collegata alle zone adiacenti secondo esigenze tecniche, estetiche, commerciali e funzionali. Per esempio, il Pantalone di una tuta (non mostrata) per attività sportive e agonistiche può essere progettato dividendo il manufatto in tre sezioni orizzontali corrispondenti all’incirca a bacino, cosce e polpacci. Variando opportunamente il titolo, la qualità e la quantità di filato impiegato, anche elastomero, unitamente a idonee strutture di maglia come le balze Bi, è possibile produrre tre zone di maglia ad elasticità e compressione differenziata in relazione alle configurazioni e prevedibili sollecitazioni muscolari dell’utente . Con riferimento particolare agli articoli tubolari descritti o illustrati, tenuto conto dei dettami della moda e di altre variabili che incidono sulla scelta dei consumatori, il trovato propone e rivendica altresì la realizzazione di articoli a maglia anche rovesciati, ovvero progettati e realizzati allo scopo di evidenziare gli effetti tridimensionali delle cosiddette balze interne Bi, le quali, poste all'esterno, ed eventualmente anche aperte e arricciate, producono un’originale gamma di pregevoli effetti tessili, estetici e funzionali. Lo stesso vale per gli articoli tubolari a due tessuti concentrici descritti, che possono essere indossati e quindi mostrati al diritto e al rovescio nella eventualità in cui si voglia evidenziare al meglio l’effetto di trasparenze tra la maglia sottostante sostanzialmente diversa per filato, colore o intreccio, da quella sovrastante, formata anche dai citati intrecci traforati o "trasparenti" La presente descrizione, necessariamente limitata, prospetta agli esperti del settore ampi margini di innovazione comunque ricadenti negli scopi del trovato.
Breve descrizione delle figure
TAV. 1. La figura 1 mostra un reggiseno tubolare 1, corredato di spalline superiori SD -SS e fornito di bordo superiore 2 e inferiore 3 con balze interne Bi 4 atte a conformare anatomicamente la parte centrale del petto. Tra i detti bordi si estende la usuale maglia jersey MJ e derivati. La fig. 2 mostra il reggiseno 1 con spalline SS strutturalmente e funzionalmente collegate a varie zone sottostanti indicate con i numeri 10 -11- 12 - 13 - 14. Con FI e F2 sono delineate le aree di maglia centrali preferibilmente rigide. La fig. 3B mostra frontalmente ed in sezione il doppio bordo 2 e 2 A, (o altro bordo), avente uno o più fili flottanti FF inseriti automaticamente tra i due veli o tessuti. Le figure 3 -4-5-6 illustrano diverse realizzazioni del trovato ampiamente caratterizzate da fitte pluralità di balze Bi diversamente collocate.
Con 2 A- 3 A- 4 A sono schematicamente mostrate alcune applicazioni concernenti i fili flottanti FF vanamente manipolati ed intrecciati, FFT, FFI .
TAV. 2. Le figure della tavola 2 illustrano graficamente alcuni intrecci tessili all’orìgine del trovato unitamente ad altri intrecci usuali della tecnologia della maglia Le figure 8A -8B illustrano schematicamente la disposizione orizzontale e diagonale delie balze Bi. Le figure 12 e 13 mostrano in modo piuttosto realistico un “ punto trattenuto” rispettivamente in maglia, PT, e sugli aghi; inoltre la figura 13 rappresenta sia l’ίηίζϊο della produzione delle citate balze Bi, ovvero la l’intreccio della singola “briglia” BR come vista anche in fig. 15 e 16. La fig, 10 mostra una struttura di maglia cosiddetta “goffrata” o cellulare, caratterizzata da una sequenza alternata e prolungata di punti trattenuti per una maggiore irrigidimento dimensionale della maglia.
TAV. 3. Le figure numerate da 18 a 23 illustrano aspetti caratterizzanti di alcune realizzazioni preferite in conformità della presente invenzione. In particolare il manufatto 1 della fig. 20 è un indumento formato da due tessuti concentrici prodotti in continuo, di cui uno, interno, con funzioni di mutanda, mentre il tessuto esterno 41, più ampio e variabile per lunghezza, colore, filato, intreccio, (anche traforato) e o bordo doppio 3A, . copre anche solo parzialmente il sottostante tessuto interno . O viceversa. Successivamente una parte di detto tubo di maglia viene introflessa o estroflessa sull’altra formando un originale manufatto a due veli o tessuti.

Claims (1)

  1. Rivendicazioni 1 -Metodo per la produzione di articoli di maglieria tubolari automaticamente sagomati, preferìbilmente con il moto continuo del cilindro degli aghi e fomiti di una o più aree di maglia a balze interne Bi strutturalmente e funzionalmente collegate per contenere e sostenere, insieme, le parti anatomiche interessate. 2-Metodo per la produzione di articoli tubolari secondo la rivendicazione 1, ottenuti con macchine da maglierìa in generale, circolari in particolare, preferibilmente corredate di una seconda frontura o platorello con uncini o aghi addizionali, caratterizzato dal fatto che detti articoli tubolari, sono sagomati o modellati senza le usuali operazioni di taglio e cucito, conformemente al disegno jacquard e o al ciclo operativo della macchina tessile. 3- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato dalla produzione di maglia a crescita differenziata di ranghi e boccole, oppure aree predefinite, mediante l' esclusione anche parziale di boccole e o ranghi di maglia e la contemporanea produzione anche parziale di maglie eccedenti o balze interne Bi, per la deformazione programmata del tubo di maglia, conformemente al disegno jacquard ovvero al relativo ciclo di lavoro. 4- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni per la produzione di articoli tubolari lavorati a maglia in generale caratterizzati da zone di maglia a crescita differenziata causata dalla esclusione di un numero di aghi, in misura ridotta rispetto alla totalità degli aghi presenti o alloggiati nella frontura o cilindro, preferibilmente alternati rispetto agli adiacenti, come per esempio 1:1, ovvero 2:1 - 2:2 e simili. 5 -Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che contrariamente alla norma, durante il processo di formazione della maglia una parte anche sostanziale di impulsi o comandi per gli aghi, non viene inviata ad una parte di questi, anche prolungatamente, secondo un disegno jacquard ovvero un ciclo di lavoro. 6- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni per la produzione di articoli tubolari caratterizzati e comprendenti almeno: un doppio bordo iniziale seguito da un congruo numero di ranghi di maglia fino ad un eventuale secondo doppio bordo seguito da una sfilatura finale; detti ranghi di maglia prodotti almeno in parte in conformità di un disegno o motivo e relativo ciclo di lavoro secondo cui una parte di aghi, preferìbilmente alternati, per esempio i disparì, la cui estensione è inferiore ai 360 gradi del cilindro degli aghi, viene esclusa dal processo di formazione della maglia mentre gli altri aghi alternati, per esempio i pari, tuttora attivi, producono boccole formanti le balze Bi all’interno del tubo di maglia. 7- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che le dette balze Bi sono anche aperte, in quanto i relativi aghi, in conformità di un disegno jacquard o programma operativo, o ciclo di lavoro, scaricano completamente le rispettive ultime boccole al termine delle stesse balze. 8- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che lo scarico totale delle ultime boccole di una parte degli aghi ha luogo solo progressivamente in almeno una caduta o alimentazione priva di filo, almeno temporaneamente. 9- Metodo secondo 8 caratterizzato dal fatto che dopo lo scarico delle ultime boccole, il processo di formazione maglia degli stessi aghi è preceduto dall' intervento di dispositivi aprilinguette e riprende solo progressivamente con aghi selezionati in ordine alternato, in almeno una caduta o alimentazione fornita di filo. 10- Macchina da maglieria in generale, preferibilmente circolare, per la produzione di articoli lavorati a maglia in generale, anche tecnici, caratterizzata da e comprendente almeno: una fiontura degli aghi e o cilindro rotante contro cams stazionarie o viceversa; una alimentazione di lavoro completa, fornita di uno o più guidafili; la selezione degli aghi preferìbilmente elettronica atta a governare gli elementi concorrenti alla formazione della maglia secondo un ciclo di lavoro e o disegno jacquard; le cams di formazione maglia regolabili anche individualmente mediante l'ausilio di motori e del computer; un dispositivo apri-linguette degli aghi a comando, un sistema di tiraggio del tessuto; e corredata anche di un platorello fornito di aghi o uncini selezionabili, oltre l'usuale dispositivo di aspirazione e taglio dei fili. 11- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti articoli a maglia sono progettati e realizzati anche rovesciati, allo scopo di evidenziare gli effetti tridimensionali delle balze interne Bi. 12- Articolo a maglia preferìbilmente per attività sportive e agonistiche diviso in più sezioni corrispondenti alle diverse parti anatomiche al fine di produrre zone di maglia ad elasticità e compressione differenziata in relazione alle configurazioni e prevedibili sollecitazioni agonistiche, variando opportunamente il titolo, la qualità e la quantità del filato impiegato, anche elastomero, unitamente a idonee strutture di maglia come le balze Bi opportunamente disposte. 13- Metodo secondo 1- 12 per la produzione di articoli tubolari formati da almeno due tessuti preferibilmente concentrici, uniti da almeno un bordo doppio comune, anche chiuso mediante cessione di boccole con l'ausilio di idonei aghi o uncini alloggiati nel platorello. 14- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni per la produzione di articoli tubolari a due o più tessuti caratterizzati dal fatto che mostrano contemporaneamente la presenza di zone di maglia al diritto e al rovescio. 15- Metodo secondo 1-14 per la produzione di articoli tubolari a due tessuti caratterizzati dal fatto che preferibilmente il tessuto esterno o sovrastante è formato anche parzialmente da filati e o intrecci cosiddetti "traforati" e o "trasparenti", quindi atto a distinguersi dal tessuto sottostante sostanzialmente diverso. 16- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni per la produzione di articoli tubolari caratterizzati da maggiore rigidità strutturale nel senso dei ranghi, anche parziale, ottenuta mediante 1’ inserimento automatico di uno più fili tramati o flottanti, anche inseriti e tagliati. 17- Tessuto a più veli chiusi caratterizzato da fili anche tramati o flottanti inseriti automaticamente durante il processo produttivo, Fig. 3B. 18- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni per la produzione di articoli tubolari caratterizzati da una o più aree di maglia dimensionalmente più rigide mediante intrecci goffrati o cellulari, fig. 10. 19- Articoli a maglia secondo le precedenti rivendicazioni caratterizzati da una o più zone con traforato T, e o aperture centrali AC, fig. 20. 20- Articoli tubolari come una maglietta T-shirt e simili con funzioni addizionali di supporto anatomico per il petto ( Figg. 5-6 ). 21- Articoli o manufatti secondo le precedenti rivendicazioni, prodotti in conformità del trovato e desumibili dai disegni. 22- Ciclo di lavoro e programma operativo secondo le rivendicazioni precedenti. 23-Apparecchiature secondo le rivendicazioni precedenti.
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