ITBO20150007U1 - Dispositivo di illuminazione per cartelli indicatori. - Google Patents
Dispositivo di illuminazione per cartelli indicatori.Info
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Description
DESCRIZIONE
Annessa a domanda di BREVETTO PER MODELLO DI UTILITÀ avente per titolo:
DISPOSITIVO DI ILLUMINAZIONE PER CARTELLI INDICATORI.
Il presente modello ha per oggetto un elemento di illuminazione per cartelli indicatori.
Con la definizione di cartelli indicatori si intende l’insieme della cartellonistica utilizzata, a bordo strada, nelle stazioni ferroviarie od aeroportuali, in quelle marittime, in sostanza ovunque si abbia la necessità di dare indicazioni all’utilizzatore di una particolare segnalazione.
Il caso più semplice è quello della cartellonistica verticale apposta su pali o sospesa dall’alto sulla quale viene indicata una destinazione: ad esempio nelle ferrovie sarà l’indicazione della città o località nella quale è presente la stazione.
E’ importante, in questi casi, che l’indicazione sia ben visibile non soltanto alla luce del giorno, ma sopra tutto durante i periodi bui. A tale proposito, il cartello con l’indicazione “LOCALITA’” dovrà risultare illuminato.
Attualmente l’illuminazione di tale cartellonistica avviene per mezzo della illuminazione esistente nell’intorno del cartello stesso (ovvero non si ha una illuminazione diretta sulla superficie di lettura), oppure mediante l’apposizione di lampade direzionali disposte esterne al cartello indicatore stesso od al di sopra di questo: ciò mediante l’utilizzo di lampade a braccio (quindi ad illuminazione non uniforme) o per mezzo di illuminazione a luce fluorescente disposta all’interno di plafoniere le cui dimensioni sono inevitabilmente legate e dettate dalle dimensioni (lunghezza) del o dei tubi fluorescenti utilizzati, i quali presentano, come ben sappiamo, dimensioni standardizzate.
Gli inconvenienti di tale approccio di illuminazione consistono, appunto, nella difficoltà di riuscire a conferire una illuminazione corretta ed adeguata alla cartellonistica in genere.
Scopo del presente modello è rendere disponibile un elemento di illuminazione per cartelli indicatori che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, è scopo del presente trovato mettere a disposizione un elemento di illuminazione in grado di produrre una illuminazione la più distribuita possibile lungo tutta la dimensione (area) del cartello indicatore in modo da migliorarne la sua visibilità.
Ulteriore scopo del presente trovato è proporre un elemento di illuminazione mediante il quale sia possibile coprire l’area di lettura indipendentemente dalla superficie della stessa; in sostanza non sia legato almeno alla dimensione prevalente del cartello indicatore.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un elemento di illuminazione di tipo modulare, così da potersi adattare, o meglio, poter interessare – e quindi applicabile – alle differenti tipologie dimensionali dei cartelli indicatori.
Detti scopi sono pienamente raggiunti dall’elemento di illuminazione per cartelli indicatori oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.
In particolare, l'elemento di illuminazione per cartelli indicatori comprende un primo corpo di contenimento, a prevalente sviluppo longitudinale, definente un primo vano di contenimento dei corpi illuminanti ed un secondo vano di contenimento degli elementi elettrici accessori.
Il secondo vano è disposto al di sopra del primo vano.
Il primo corpo presenta, ad una sua estremità, un elemento di aggancio al cartello indicatore.
L'elemento indicatore comprende secondo corpo di parziale chiusura del secondo vano, il quale si sviluppa per tutto lo sviluppo longitudinale o lunghezza del primo corpo.
L'elemento indicatore comprende un terzo corpo configurato a chiusura laterale del primo e secondo vano.
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 illustra l’elemento illuminante nella sua configurazione assemblata e pronta all’utilizzo, conformemente al presente modello, in una vista prospettica con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- le figure 2 e 3 illustrano l’elemento in oggetto in due diverse viste prospettiche di particolari costitutivi lo stesso ed illustrati in esploso;
- la figura 4 illustra una possibile composizione modulare di più elementi di illuminazione di cui alle figure da 1 a 3 tra loro combinati ed assemblati; - le figure 4a e 4b illustrano gli elementi di illuminazione di cui alla figura 4 in corrispondenti dettagli delle zone di unione modulare di due elementi di illuminazione, entrambe le figure sono in vista prospettica;
- la figura 5 illustra una vista laterale, con parti in sezione ed altre asportate, dell’elemento illuminante in oggetto;
- la figura 6 illustra l'elemento illuminante di cui alle figure da 1 a 3 in una configurazione assemblata e chiusa ed in una vista prospettica dall'alto; Con riferimento alle figure allegate, l'elemento di illuminazione in oggetto viene utilizzato per illuminare cartelli indicatori.
Si osservi che con la definizione di cartelli indicatori si intende l’insieme della cartellonistica utilizzata, a bordo strada, nelle stazioni ferroviarie od aeroportuali, in quelle marittime, in sostanza ovunque si abbia la necessità di dare indicazioni all’utilizzatore di una particolare segnalazione.
Secondo il presente modello, l’elemento di illuminazione in oggetto è realizzato secondo un sistema scatolare a più corpi definenti uno o più moduli tra loro associabili, in uso, o comunque in sede di montaggio.
Secondo il presente modello l’elemento di illuminazione per cartelli indicatori comprende un primo corpo di contenimento 1, a prevalente sviluppo longitudinale L, configurato per definire un primo vano 2 di contenimento di corpi illuminanti 8 ed un secondo vano 3 di contenimento di elementi elettrici accessori 9.
Sempre secondo il modello, il secondo vano 3 è disposto al di sopra del primo vano 2, in uso (cioè a montaggio effettuato su un cartello indicatore 6 da illuminare).
Ancora Il primo corpo 2 presenta, ad una sua estremità superiore 4, un elemento di aggancio 5 per l’accoppiamento con un cartello indicatore 6. Il cartello indicatore 6 è stato rappresentato solo parzialmente (vedi figura 1) del tipo a configurazione piana, a conformazione rettangolare, sulla cui superficie anteriore sono poste scritte riferibili, ad esempio, ad una località. Tipicamente potrebbe trattarsi di un cartello indicatore utilizzato nella rete ferroviaria.
Sempre secondo il modello, il primo corpo 1 presenta, in sezione, una conformazione a poligono provvisto di tre lati prevalenti definenti una “Z” e configuranti relative prima, seconda e terza porzione piana 1a, 1b, 1c. La porzione centrale 1b definisce la base di parziale chiusura del secondo vano 3, sviluppantesi per tutto lo sviluppo longitudinale o lunghezza L del primo corpo 1.
In questa luce, la porzione centrale 1b definisce la base di appoggio per i citati elementi elettrici accessori 9 e definisce altresì la base di sostegno per i corpi illuminanti 8.
La terza porzione 1c definisce la copertura anteriore dei corpi illuminanti 8. Preferenzialmente, come illustrato nelle figure in oggetto, questi corpi illuminanti sono vantaggiosamente costituiti da elementi a LED disposti uno di seguito all’altro a definire barre di lunghezza predeterminata e costituenti moduli illuminanti ripetibili ed affiancabili l’uno all’altro in funzione delle dimensioni richieste dal corpo 1, ovvero alla lunghezza L. Preferibilmente, la prima porzione 1a del primo corpo di contenimento 1 presenta due ulteriori porzioni piane, rispettivamente quarta 1d e quinta 1e, tra loro collegate a configurare, in sezione, una “C” rovesciata che definisce l’elemento di aggancio 5.
Come visibile in figura 3, in particolare, con 10 è stato indicato un secondo corpo che presenta, in sezione, una conformazione a due lati prevalenti definenti una “L” e configuranti relative sesta e settima porzione piana 10a, 10b.
Questo secondo corpo 10 viene posto al di sopra della porzione 1b del primo corpo, fungendo così da elemento di chiusura del secondo vano 3 (vedi in dettaglio la figura 5).
Con 20 viene indicato un terzo corpo configurato come parete di chiusura laterale del primo e del secondo vano 2 e 3, ad assemblaggio dei componenti avvenuto.
L’assemblaggio dei vari corpi 1, 10 e 20 avviene per mezzo di elementi di fissaggio a vite.
A tale proposito, vedi ancora figura 1 e 5, il primo elemento 1 comprende, in corrispondenza delle porzioni laterali della seconda e della terza porzione piana 1b ed 1c, una superficie o bordo verticale 11, configurato ad “L” per l’accoppiamento e fissaggio con il suddetto terzo corpo di chiusura laterale 20.
Preferibilmente, questo bordo 11, in una prima soluzione, fa parte, cioè è in corpo unico con la restante parte della seconda e terza porzione piana 1b ed 1c. Ad esempio viene formato mediante tranciature e piegatura in fase di realizzazione del corpo 1.
In alternativa il bordo 11, è realizzato separatamente e successivamente applicato alla seconda e terza porzione 1b, 1c successivamente, ad esempio mediante saldatura od incollaggio o elementi meccanici di unione (qui non illustrati).
I suddetti mezzi di fissaggio sono stati indicati con 30 e 31 (primi mezzi) ed agiscono tra il secondo corpo 10 ed il primo corpo 1.
Per quanto riguarda i mezzi 30, questi si avvitano all’estremità di distanziali 30d, inferiormente fissati (saldati) alla seconda porzione piana 1b.
I mezzi 31 si avvitano invece direttamente sulla terza porzione piana 1c. Preferibilmente l’accoppiamento tra secondo corpo 10 e primo corpo 1 è effettuato senza necessità di organi a tenuta in quanto le componenti elettriche e la componente illuminante a LED sono predisposte con materiali a tenuta.
In alternativa, l’accoppiamento tra secondo corpo 10 e primo corpo 1 è effettuato a tenuta per una maggiore sicurezza in zone ad alta frequenza di precipitazioni e con cartello indicatore particolarmente esposto: a tale proposito si potranno prevedere elementi di tenuta indicati con 50 in figura 5 sviluppantisi per tutta la dimensione L.
Con 40 e 41 sono stati indicati secondi mezzi di fissaggio agenti tra il suddetto bordo verticale 11 ed il terzo corpo di chiusura laterale 20, vedi in particolare figura 2.
All’interno del secondo vano 3, vedi in particolare figura 1, vengono disposti gli accessori elettrici che in dettaglio sono costituiti da un cavo di alimentazione 60 che confluisce in una scatola di deviazione 61 presentante in entrata un foro ed in uscita più fori 63 dai quali si diramano relativi cavi di uscita 62 che andranno ad alimentare i sottostanti corpi illuminanti 8.
In figura 1 è illustrata la soluzione più semplice nella quale l’insieme di illuminazione è fine a se stesso e quindi verrà utilizzato nella sua configurazione a modulo unico di lunghezza L.
In caso di necessità, ovvero per lunghezze superiori o multiple di L, i corpi 1 e 10, fra loro assemblati, verranno associati lateralmente in numero di due o più (vedi figure 4, 4a e 4b) utilizzando – quale accoppiamento – i bordi verticali 11 ed i relativi fori 11f.
In questo caso, nella sezione di giunzione, sarà assente il terzo corpo 20 configurato come parete di chiusura alle sole estremità dei due o più moduli effettivamente utilizzati.
Ancora, in questo caso, dalla scatola di deviazione 62 usciranno due cavi di uscita per l’alimentazione di un primo e di un secondo modulo fra loro contigui.
Il trovato raggiunge pienamente gli scopi prefissati in quanto si ha:
- un modulo (elemento) illuminante realizzato dall’assemblaggio di più corpi;
- un modulo dotato di corpi illuminanti a LED;
- un modulo costituente un elemento fine a se stesso di una certa lunghezza L, oppure configurato mediante assemblaggio di più moduli uno di seguito all’altro a definire lunghezze diverse e maggiori (KL);
- un modulo presentante una appendice con la quale si realizza un semplice accoppiamento con il cartello indicatore da illuminare.
Tali caratteristiche permettono di ottenere i seguenti vantaggi.
Strutture illuminanti semplici, standardizzate nelle dimensioni e con configurazioni sicure e di facile assemblaggio, in modo da ridurre i costi di produzione.
Il montaggio risulta estremamente rapido e sicuro sul cartello indicatore andando a ridurre i tempi e i costi anche di queste fasi.
L'utilizzo di fonti di illuminazione a LED permette di ridurre i costi di gestione e, nel contempo, di ottenere gruppi di alimentazioni ad ingombri ridotti e di facile gestione, oltre ad una durata di funzionamento elevata unita ad un risparmio nel consumo di energia.
Claims (9)
- RIVENDICAZIONI 1. Elemento di illuminazione per cartelli indicatori (6) comprendente: - un primo corpo di contenimento (1), a prevalente sviluppo longitudinale (L), definente un primo vano (2) di contenimento di corpi illuminanti (8) ed un secondo vano (3) di contenimento di elementi elettrici accessori (9); detto secondo vano (3) essendo disposto al di sopra del detto primo vano (2), in uso; detto primo corpo (1) presentando, ad una sua estremità (4), un elemento di aggancio (5) al cartello indicatore (6); - un secondo corpo (10) di parziale chiusura di detto secondo vano (3), sviluppantesi per tutto lo sviluppo longitudinale o lunghezza (L) di detto primo corpo (1); - un terzo corpo (20) configurato a chiusura laterale di detti primo e secondo vano (2, 3).
- 2. Elemento di illuminazione secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo corpo di contenimento (1) presenta in sezione una conformazione a poligono provvisto di tre lati prevalenti definenti una “Z” e configuranti relative prima, seconda e terza porzione piana (1a, 1b, 1c), detta porzione centrale (1b) definendo la base di appoggio per detti elementi elettrici accessori (9) e definendo la parete di sostegno per detti corpi illuminanti (8); detta terza porzione (1c) definendo la copertura anteriore di detti corpi illuminanti (8).
- 3. Elemento di illuminazione secondo la rivendicazione 2, in cui detta prima porzione (1a) di detto primo corpo di contenimento (1) presenta due ulteriori porzioni piane rispettivamente quarta (1d) e quinta (1e) tra loro collegate a configurare, in sezione, una “C” definente detto elemento di aggancio (5).
- 4. Elemento di illuminazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo corpo (10) presenta in sezione una conformazione a due lati prevalenti definenti una “L” e configuranti relative sesta e settima porzione piana (10a, 10b).
- 5. Elemento di illuminazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2 e 3, in cui detto primo corpo di contenimento (1) comprende, almeno in corrispondenza delle porzioni laterali di detta seconda e terza porzione piana (1b, 1c), una superficie o bordo verticale (11), configurato ad “L” per l’accoppiamento e fissaggio un terzo corpo di chiusura laterale (20).
- 6. Elemento di illuminazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente primi mezzi di fissaggio (30, 31) agenti tra detto secondo corpo (10) e detto primo corpo (1).
- 7. Elemento di illuminazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente secondi mezzi di fissaggio (40, 41) agenti tra detto bordo verticale (11) e detto terzo corpo di chiusura laterale (20).
- 8. Elemento di illuminazione secondo la rivendicazione 7, in cui detto bordo verticale (11) presenta fori (11f) di accoppiamento, di lato l’uno con l’altro, di una pluralità di detti corpi (1, 10) uno in successione all'altro.
- 9. Elemento di illuminazione secondo la rivendicazione 1, in cui all’interno del detto secondo vano (3), vengono disposti detti accessori elettrici (9), costituiti almeno da un cavo di alimentazione (60) confluente in una scatola di deviazione (61) presentante, in ingresso, un foro ed in uscita almeno due fori (63) dai quali si diramano relativi cavi di uscita (62) previsti per l’alimentazione dei sottostanti corpi illuminanti (8).
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