IT202000010951A1 - Apparato di illuminazione e relativo metodo di montaggio - Google Patents

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lighting
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lighting apparatus
wall
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IT102020000010951A
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Matija Klinkon
Dino Feragotto
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Led Luks D O O
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"APPARATO DI ILLUMINAZIONE E RELATIVO METODO DI MONTAGGIO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad un apparato di illuminazione. In particolare l?apparato di illuminazione a cui si riferisce il presente trovato ? del tipo da incasso, ovvero predisposto per essere integrato in una parete o in un soffitto, in modo da nascondere alla vista una gran parte, se non tutta, della struttura di alloggiamento delle sorgenti luminose dell?apparato di illuminazione.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti apparati di illuminazione da incasso per l?illuminazione di ambienti, per lo pi? ambienti chiusi, che sono installati all?interno di una parete, sia essa una parete verticale oppure un soffitto, in modo che la struttura stessa dell?apparato sia nascosta alla vista. Tali apparati di illuminazione hanno in particolare soltanto il diffusore di luce visibile, che risulta preferibilmente a filo con la superficie della parete in cui l?apparato ? installato.
Tali apparati di illuminazione comprendono genericamente un corpo di contenimento che ha la duplice funzione di contenere una o pi? sorgenti di illuminazione e di consentirne il fissaggio alla parete. In tale parete, sia essa realizzata con una lastra di cartongesso o in laterizio, viene creato un vano di forma coniugata nel quale alloggia il corpo che contiene e supporta le sorgenti illuminanti.
? sempre pi? richiesto che con gli apparati di illuminazione da incasso sia possibile creare forme particolari che, oltre a una buona illuminazione di un ambiente, diano un effetto visivo originale e di alto valore estetico. In genere, gli apparati di illuminazione da incasso noti hanno una forma per lo pi? rettilinea che li rende difficilmente impiegabili per realizzare forme particolari, ad esempio contenenti tratti curvilinei.
Nel caso di utilizzo di sorgenti di illuminazione del tipo a LED, che permettono di illuminare efficacemente un ambiente senza incorrere in un eccessivo consumo di energia elettrica, vi ? l?ulteriore inconveniente che le sorgenti LED sono anch?esse generalmente fomite sotto forma lineare di strisce o barre contenti una pluralit? di sorgenti LED.
Un inconveniente degli apparati di illuminazione da incasso noti risiede nella forma rettilinea dei LED. La forma essenzialmente rettilinea, anche del corpo dell?apparato di illuminazione, limita le possibilit? di forme finali da conferire all?apparato di illuminazione. In particolare, con le soluzioni note si creano impianti con forme composte da tratti rettilinei e, nel caso di tratti curvilinei, ci si deve accontentare di un risultato approssimato in cui sono visibili i singoli tratti rettilinei, con una discontinuit? anche nella sorgente di luce, come ad esempio le strisce LED.
Si evince da quanto sopra che, con gli apparati da incasso noti, non ? possibile creare apparati composti da sezioni curve con una illuminazione continua lungo tutto lo sviluppo degli stessi.
? anche noto che si possono realizzare dei corpi di apparati di illuminazione composti da tratti curvilinei che vengono realizzati ad hoc in stabilimento e poi trasportati nel luogo del montaggio.
Questa soluzione ha per? svariati svantaggi: nel caso di montaggi disposti lontano dallo stabilimento di produzione, sono richiesti trasporti particolari e, nel caso di produzione in serie, ci? determina un aumento sensibile dei costi connessi sia alla produzione che al trasporto.
Esiste pertanto la necessit? di perfezionare un apparato di illuminazione che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota. In particolare, uno scopo del presente trovato ? quello di realizzare un sistema complessivo per la realizzazione di apparati di illuminazione di questo tipo che permetta di creare varie forme, tra cui anche quelle curvilinee.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare un sistema per la realizzazione di apparati di illuminazione di questo tipo che utilizzi elementi standardizzati e quindi producibili industrialmente in serie. Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare un sistema che permetta di realizzare un apparato di illuminazione che sia privo di interruzioni nelle sorgenti di illuminazione, in particolare nelle sezioni di forma curva.
Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un sistema per avere un?illuminazione puntiforme e direzionale, di forma qualsiasi.
Un altro scopo ancora del presente trovato ? quello di realizzare un apparato di illuminazione che sia facile da installare anche nel caso di forme realizzative curvilinee.
Un ulteriore scopo ? quello di mettere a punto un metodo di montaggio di un apparato di illuminazione del tipo sopra indicato.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato ? espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell?idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, si descrive una metodologia per la realizzazione di un apparato di illuminazione che supera i limiti della tecnica nota ed elimina i difetti in essa presenti.
In accordo con forme di realizzazione del trovato, Tapparato di illuminazione comprende una coppia di profili laterali reciprocamente contrapposti rispetto ad una apertura praticata in una parete in cui ? da installare Tapparato di illuminazione. I profili laterali, realizzati in due pezzi separati, sono preferibilmente curvabili, ovvero realizzati in materiale flessibile, in modo da poter avere una forma curva lungo la propria estensione. I profili laterali definiscono, tra di essi, un vano interno di contenimento. Essi sono atti a essere fissati direttamente, o tramite idonei supporti, alla parete di installazione dell?apparato di illuminazione.
Secondo forme di realizzazione, Tapparato di illuminazione comprende anche un profilo trasversale posto trasversalmente rispetto ai due profili laterali, e atto a connetterli l?uno all?altro. Il profilo trasversale permette di irrigidire l?elemento di supporto ed alloggiamento che si viene a formare una volta montati i profili laterali nell?apertura della parete, e anche di chiudere il suddetto vano di contenimento. Tale profilo trasversale ? anch?esso realizzato in un materiale flessibile, in modo da poter assumere la stessa forma curva definita dai profili laterali.
I profili laterali, assieme al profilo trasversale, compongono un elemento di supporto dell?apparato di illuminazione. Data la flessibilit? dei profili laterali e del profilo trasversale, l?elemento di supporto ? anch?esso atto a essere curvato per assumere la forma voluta da attribuire all?apparato di illuminazione.
Vantaggiosamente, i profili laterali hanno ciascuno un primo bordo longitudinale prossimale, in uso appoggiato alla parete su cui ? installato l?apparato di illuminazione, e un secondo bordo longitudinale distale contrapposto al primo e distanziato dalla parete, e preferibilmente dotato di un elemento di connessione.
Secondo forme di realizzazione, il profilo trasversale comprende due elementi di connessione in corrispondenza dei suoi due bordi longitudinali, atti a cooperare con gli elementi di connessione dei profili laterali.
In accordo con forme realizzati ve, l?apparato di illuminazione comprende anche un dispositivo modulare di illuminazione, comprendente a sua volta una pluralit? di moduli di illuminazione atti a essere inseriti tra i profili laterali, all?interno del vano di contenimento.
Vantaggiosamente, ciascun modulo di lluminazione e alloggiato in u rispettivo corpo modulare.
Ciascun corpo modulare definisce, nel proprio interno, un vano di connessione atto a contenere un connettore per la connessione tra loro dei moduli di illuminazione.
Vantaggiosamente, i profili laterali dell?elemento di supporto hanno dei mezzi di connessione interni, ovvero rivolti all? interno del vano di contenimento, e ciascun corpo modulare ? dotato di rispettivi contro-mezzi di connessione disposti esternamente, e atti a collaborare con i mezzi di connessione interni dei profili laterali per il posizionamento del corpo modulare all? interno del vano di contenimento.
Vantaggiosamente, i mezzi di connessione interni prevedono un primo elemento di posizionamento e un secondo elemento di posizionamento distanziato dal primo elemento di posizionamento, e preferibilmente ad esso parallelo. Ancora pi? vantaggiosamente, i contro-mezzi di connessione comprendono un primo contro-elemento di posizionamento, atto a riscontrare il primo elemento di posizionamento. I contro-mezzi di connessione comprendono anche un secondo contro-elemento di posizionamento atto a riscontrare il secondo elemento di posizionamento. Tale secondo contro-elemento di posizionamento pu? comprendere un bordo del corpo modulare, atto a riscontrare il secondo elemento di posizionamento.
Preferibilmente i moduli di illuminazione sono collegati tra loro mediante un organo di collegamento flessibile. Ad esempio l?organo di collegamento flessibile pu? essere un cavo, preferibilmente tale cavo ? un cavo di alimentazione elettrica e comunicazione che collega i moduli di illuminazione tra loro. Secondo forme di realizzazione, l?organo di collegamento flessibile pu? comprendere almeno due cavi di alimentazione elettrica e comunicazione, fino a un massimo di sette.
In tal modo il dispositivo modulare di illuminazione ? curvabile per assumere la forma volta in base alla forma finale dell?apparato di illuminazione.
Secondo forme di realizzazione, ciascun modulo di illuminazione comprende una piastrina, almeno un elemento di illuminazione disposto sulla piastrina, e un connettore elettrico atto a connettersi ad almeno un cavo di alimentazione elettrica e comunicazione, e configurato per fornire una connessione sia elettrica che meccanica tra i moduli di illuminazione. Preferibilmente, il connettore comprende almeno una sede di alloggio per una sezione di un cavo di alimentazione elettrica e comunicazione, e almeno un organo di taglio che definisce la stessa sede di alloggio e che ? configurato per tagliare soltanto una guaina isolante del cavo di alimentazione elettrica e comunicazione. In tal modo si determina un contatto diretto tra la sede di alloggio e il filo conduttore all?interno del cavo di alimentazione elettrica e comunicazione. Preferibilmente l?organo di taglio ? realizzato in materiale conduttore di elettricit?. In modo vantaggioso, l?organo di taglio ha una fenditura di forma a U il cui fondo definisce la sede di alloggio per la sezione del cavo elettrico e di comunicazione.
Secondo un aspetto, si descrive anche un metodo di montaggio dell?apparato di illuminazione di cui sopra, comprendente le fasi di:
- predisporre profili laterali aventi una forma che riproduce sostanzialmente una forma finale dell?apparato di illuminazione;
- disporre i profili laterali lungo i bordi longitudinali di una apertura predisposta in una parete;
- inserire tra i profili laterali un dispositivo modulare di illuminazione. Secondo forme di realizzazione, il metodo prevede, dopo la fase di disposizione i profili laterali, ma prima della fase di inserimento del dispositivo modulare di illuminazione, una fase di mantenimento in posizione dei profili laterali, in cui viene inserito tra detti due profili laterali almeno un organo di distanziamento.
Vantaggiosamente, dopo la fase di disposizione i profili laterali, ma prima della fase di inserimento del dispositivo modulare di illuminazione, il metodo prevede una fase di installazione del profilo trasversale.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 ? una vista in prospettiva di un apparato di illuminazione secondo forme di realizzazione qui descritte;
- la fig. 2 ? una vista in sezione trasversale dell?apparato di illuminazione di cui alla figura 1 ;
- la fig. 3 ? una vista in prospettiva di un dettaglio dell?apparato di illuminazione di cui alla figura 1, parzialmente in esploso;
- la fig. 4 ? una vista in prospettiva di un componente dell?apparato di illuminazione di cui alla figura 1 ;
- le fig. 5 e 6 sono viste in prospettiva, secondo angolazioni diverse, di parte dell?apparato di illuminazione di cui alla figura 1;
- la fig.7 ? una vista in sezione trasversale di parte dell?apparato di illuminazione di cui alla fig.l durante una fase di montaggio;
- la fig. 8 ? una vista in prospettiva e in sezione trasversale dell?apparato di illuminazione dotato di un componente secondo una forma di realizzazione descritta; e
- la fig. 9 ? una vista d?insieme di una parte dell?apparato di illuminazione secondo una forma di realizzazione descritta.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si far? ora riferimento nel dettaglio alle possibili forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o pi? esempi sono illustrati nelle figure allegate a titolo esemplificativo non limitativo. Anche la fraseologia e terminologia qui utilizzata ? a fini esemplificativi non limitativi.
Nelle figure allegate viene illustrato un apparato di illuminazione secondo il presente trovato, indicato nel suo insieme con il numero di riferimento 10. L?apparato di illuminazione 10 ? del tipo da incasso, ovvero previsto per essere inserito in o attraverso un?apposita apertura di illuminazione praticata in una parete P in modo da risultare nascosto alla vista. Con parete, nell?ambito della presente descrizione, si intende una parete qualsiasi, essa sia verticale oppure un soffitto, controsoffitto o simili.
Nelle figure allegate, l?apparato di illuminazione 10 ? rappresentato come se fosse installato in un soffitto, ovvero con la fonte di illuminazione orientata verticalmente verso il basso. Ci? non ? da interpretare come una limitazione dell?ambito di tutela a questo unico utilizzo dell?apparato, che pu? essere installato su pareti verticali, o anche al suolo.
In generale, l?apparato di illuminazione 10 ha una forma allungata lungo un percorso di estensione, che pu? non essere rettilineo. Nell?ambito della descrizione, i termini longitudinale e trasversale sono da considerarsi rispetto a tale percorso di estensione dell?apparato 10, salvo indicazione contraria.
L?apparato di illuminazione 10 comprende una coppia di profili laterali 20 che definiscono, una volta associati alla parete P, un vano interno di contenimento 21 . All?interno del vano di contenimento 21 ? alloggiato, in uso, un dispositivo modulare di illuminazione 30 (fig. 1, 2 e 3). Oltre a definire e delimitare il vano di contenimento 21 per il dispositivo di illuminazione 30, i profili laterali 20 servono anche all?installazione di quest?ultimo nella collocazione prevista in parete.
I profili laterali 20 sono preferibilmente realizzati in materiale flessibile, in modo da poter essere curvati longitudinalmente, come si vede nella fig. 1 , ad esempio PC, PMMA, alluminio, Kevlar, resina epossidica oppure altri materiali plastici. I profili laterali 20 sono realizzati in due pezzi separati, posti in uso reciprocamente contrapposti in modo da delimitare lateralmente il vano interno di contenimento 21 (si vedano in particolare le fig. 2 e 3).
Ciascun profilo laterale 20 comprende un primo bordo longitudinale 20A prossimale alla parete P, e un secondo bordo longitudinale 20B distale rispetto alla parete P (rispettivamente disposti in basso e in alto in fig. 2), in uso.
Vantaggiosamente l?apparato di illuminazione 10 comprende anche un profilo trasversale 22 connesso a entrambi i profili laterali 20 in modo da chiudere il vano di contenimento 21 e anche da connettere uno all?altro i profili laterali 20. Anche il profilo trasversale 22 ? realizzato in materiale flessibile, ad esempio in silicone. Esso si connette in modo preferibilmente ermetico ai profili laterali 20, in modo da bloccare l?accesso del vano interno di contenimento 21, e quindi anche del dispositivo modulare di illuminazione 30, ad agenti esterni potenzialmente dannosi quali insetti, polvere o sporcizia.
I profili laterali 20, assieme al profilo trasversale 22, formano un elemento di supporto 23 dell?apparato di illuminazione 10, atto a contenere e supportare il dispositivo modulare di illuminazione 30.
Vantaggiosamente, il profilo trasversale 22 ? connesso ai profili laterali 20 in corrispondenza del loro secondo bordo longitudinale 20B distale alla parete P. Pi? precisamente, tale secondo bordo longitudinale 20B dei profili laterali 20 ? provvisto di un opportuno elemento di connessione 24A, ad esempio un dente longitudinale. Il profilo trasversale 22 comprende, in corrispondenza dei suoi due bordi longitudinali, due controelementi di connessione 24B atti a cooperare con gli elementi di connessione 24A dei profili laterali 20. Nell'esempio illustrato i controelementi di connessione 24B sono anch?essi dei denti longitudinali configurati per agganciarsi ai denti dell?elemento di connessione 24A. Nell?esempio illustrato, gli elementi di connessione 24 A sono orientati verso l?esterno rispetto al vano di contenimento 21 (verso l?alto nelle figure), ma ? possibile prevedere che essi siano orientati verso l?interno del vano di contenimento 21 (ovvero verso il basso nelle figure allegate). Per agevolare l?installazione del profilo trasversale 22 ? opportuno che esso sia dotato di almeno un organo di manipolazione 24C, che nell?esempio illustrato comprende almeno un labbro longitudinale disposto lungo ciascuno dei contro-elementi di connessione 24B (f?g. 2). Il labbro 24C pu? anche essere provvisto di un elemento di interazione 24D con una parte del profilo laterale 20, ad esempio un dente che interagisce con uno spigolo interno del profilo laterale 20. Tale elemento di interazione 24D permette di stabilizzare ulteriormente il profilo trasversale 22 quando ? connesso ai profili laterali 20.
Secondo forme di realizzazione, ciascun profilo laterale 20 comprende un?aletta di appoggio 25 che si estende trasversalmente da esso, in modo da risultare sostanzialmente parallelo a una superficie della parete P su cui i profili laterali 20 sono, in uso, appoggiati. L?aletta di appoggio 25 si estende dalla superficie esterna del profilo laterale 20 rispetto al vano interno di contenimento 21.
Preferibilmente l?aletta di appoggio 25 ? posta a una distanza dal primo bordo longitudinale 20A prossimale non superiore allo spessore della parete P, pi? preferibilmente a una distanza pari allo spessore della parete P, come illustrato in fig. 2. Si definisce cos? una zona di interferenza con la parete P, posta tra il primo bordo longitudinale 20A e l?aletta di appoggio 25. In corrispondenza di tale zona il profilo laterale 20 ? preferibilmente dotato di elementi di interferenza 25A con la parete P, disposti esternamente rispetto al vano di contenimento 21.
Secondo forme di realizzazione, ciascun profilo laterale 20 comprende, in corrispondenza della propria superficie interna, ovvero rivolta in uso verso il vano di contenimento 21 , un primo elemento di posizionamento 26A orientato longitudinalmente al profilo laterale 20 ed estendentesi trasversalmente da esso, e un secondo elemento di posizionamento 26B orientato longitudinalmente al profilo laterale 20 ed estendentesi trasversalmente da esso, ed entrambi atti a consentire il posizionamento stabile del dispositivo modulare di illuminazione 30 nel vano di contenimento 2 1.
Il primo e il secondo elemento di posizionamento 26A, 26B sono vantaggiosamente distanziati l?uno dall?altro. Preferibilmente il primo elemento di posizionamento 26A ? collocato in una posizione intermedia tra il primo e il secondo bordo longitudinale 20A, 20B del profilo laterale 20, pi? preferibilmente in posizione sostanzialmente centrale o comunque pi? vicina al secondo bordo longitudinale 20B, e il secondo elemento di posizionamento 26B ? disposto in prossimit? del primo bordo longitudinale 20A.
Vantaggiosamente il profilo laterale 20 comprende anche un elemento di stabilizzazione 26C disposto in vicinanza del secondo elemento di posizionamento 26B, e comprendente preferibilmente un dente disposto internamente al vano di contenimento 2 1.
Gli elementi di posizionamento 26 A, 26B e l?elemento di stabilizzazione 26C formano dei mezzi di connessione interni del profilo laterale 20, atti a consentire la connessione del dispositivo modulare di illuminazione 30 allinteno del vano di contenimento.
Il secondo elemento di posizionamento 26B delimita una sede di inserimento 27 di un elemento diffusore 40 dell? illuminazione, compresa tra lo stesso secondo elemento di posizionamento 26B e il primo bordo longitudinale 20 A del profilo laterale 20. In tale sede di inserimento 27 ? vantaggiosamente previsto un relativo secondo elemento di stabilizzazione 27 A per l?elemento diffusore 40, disposto preferibilmente in vicinanza del secondo elemento di posizionamento 26B (fig. 2).
Nell?esempio illustrato in fig. 2, l?apparato di illuminazione 10 comprende anche un elemento diffusore 40 posto in uso tra la fonte di illuminazione e l?ambiente da illuminare. In particolare, nell?apparato di illuminazione 10 secondo il trovato l?elemento diffusore 40, opportunamente realizzato in materiale trasparente opaco, in modo da lasciare passare la luce rendendola contemporaneamente pi? diffusa, ? disposto sostanzialmente a filo con la superficie visibile della parete P. L?elemento diffusore 40 comprende un corpo piatto con due bordi longitudinali 41 che si estendono sostanzialmente perpendicolarmente dal corpo e che consentono il suo collegamento nella sede di inserimento 27. Preferibilmente, i bordi laterali 41 comprendono ciascuno un rispettivo contro-elemento di stabilizzazione 42, ad esempio una scanalatura longitudinale, atto a cooperare con l?elemento di stabilizzazione 27 A della sede di inserimento 27 per stabilizzare l' iffusore 40 dopo sia stato montato. Vantaggiosamente, i bordi laterali 41 hanno una estremit? libera che viene a battuta contro il secondo elemento di posizionamento 26B dei profili laterali 26B.
Ciascun profilo laterale 20 comprende anche, vantaggiosamente, almeno una, preferibilmente una prima 28A e una seconda sede di distanziamento 28B disposte longitudinalmente e internamente rispetto al vano di contenimento 21. Tali sedi di distanziamento 28A, 28B sono atte a cooperare, in fase di montaggio dell?apparato di illuminazione 10, con un organo di distanziamento 50 (fig. 7), come sar? meglio spiegato nel seguito. Vantaggiosamente la prima sede di distanziamento 28A ? disposta in posizione distale rispetto alla parete P, e la seconda sede di distanziamento 28B ? disposta in posizione prossimale rispetto alla parete P.
In figura 3, in cui il corpo di supporto 23 ? mostrato esploso, si vede il dispositivo modulare di illuminazione 30 disposto all?interno del vano di contenimento 21, in uso.
Il dispositivo modulare di illuminazione 30 comprende almeno due, preferibilmente una pluralit? di, moduli di illuminazione 3 1 e almeno due, preferibilmente una pluralit? di, corpi modulari 60 in cui sono alloggiati i moduli di illuminazione 3 1.
Vantaggiosamente, ciascun modulo di illuminazione 3 1 comprende una pluralit? di elementi di illuminazione 32, nell?esempio illustrato dei LED disposti allineati lungo un asse mediano di una piastrina 33 in corrispondenza di una sua prima superficie (fig. 4). Sulla seconda superficie della piastrina 33, opposta alla prima superficie, il modulo illuminazione 31 comprende un connettore 34 atto a connettere elettricamente il modulo di illuminazione 31 agli altri moduli di illuminazione 31, mediante dei cavi di alimentazione elettrica e comunicazione 70 (si veda in particolare la fig. 5).
Nell?esempio illustrato i moduli di illuminazione 31 sono reciprocamente collegati mediante due cavi 70, ma ? possibile prevedere un unico cavo 70, oppure un numero maggiore di cavi 70, fino a sette. Preferibilmente i cavi 70 sono ciascuno in un solo pezzo, e hanno una lunghezza almeno pari alla lunghezza del dispositivo modulare di illuminazione 30.
? vantaggioso prevedere che i connettori 34 siano di tipo noto come IDC (Insulation Displacement Connectors) per una pi? agevole connessione dei moduli di illuminazione 31 ai cavi elettrici e di comunicazione 70. In particolare il connettore 34 comprende un numero di sedi 35 di alloggio dei cavi 70 preferibilmente pari al numero di cavi 70 da collegare. Ciascuna sede 35 ? provvista di un organo di taglio 36 configurato per tagliare la guaina isolante esterna del cavo elettrico e di comunicazione 70 ma non i fili conduttori al suo interno. Nell?esempio illustrato l?organo di taglio 36 ? configurato a U e definisce nel proprio fondo la sede 35 per il cavo 70. In tal modo si stabilisce un contatto elettrico tra il cavo 70 e il connettore 34 semplicemente inserendo il cavo nell?apposita sede 35.
Preferibilmente il connettore 34 funge non solo da connettore elettrico, ma anche da connettore meccanico tra i moduli, ovvero i moduli di illuminazione 31 sono reciprocamente connessi tramite i cavi di alimentazione elettrica e comunicazione 70 inseriti nei connettori 34. Si ottiene cos? una connessione meccanica di tipo flessibile tra i moduli di illuminazione 31, il che permette di curvare il dispositivo modulare di illuminazione 30.
Vantaggiosamente, la lunghezza di ciascun modulo di illuminazione 31 ? molto piccola rispetto alla lunghezza totale dell?apparato di illuminazione 10, in modo da permettere di realizzare curvature con angoli relativamente piccoli e quindi fornire la possibilit? di realizzare forme finali complessive aventi anche curvature molto accentuate.
? vantaggioso disporre il connettore 34 in posizione centrale o sostanzialmente centrale sulla piastrina 33, in modo da avere pi? spazio tra due connettori 34 consecutivi, e quindi una maggiore lunghezza dei cavi 70, al fine di aumentare la flessibilit? della connessione meccanica. Va anche notato che i moduli di illuminazione 31 non sono disposti a contatto l?uno con l?altro, bens? sono distanziati di un?intercapedine (si vedano le fig. 3, 5 e 6) in modo da agevolare la curvatura del dispositivo modulare di illuminazione 30.
Nell?esempio illustrato nelle figure, i moduli di illuminazione 31 sono connessi in serie, ma ? possibile prevedere una loro connessione anche in parallelo oppure anche in ?chain?, anche noto come Daisy Chain.
Si osserva che, nell?esempio illustrato, l?intercapedine non impedisce di avere una disposizione sostanzialmente continua degli elementi di illuminazione 32 (fig. 6), a vantaggio di una illuminazione pi? efficiente nonch? piacevole all? occhio.
Come detto in precedenza, il dispositivo modulare di illuminazione 30 comprende anche una pluralit? di corpi modulari 60 in ciascuno dei quali ? alloggiato un rispettivo modulo di illuminazione 3 1.
I corpi modulari 60 hanno una sezione a forma di U, e comprendono una parete di fondo 61 da cui si estendono due pareti laterali 62 contrapposte (fig. 4). Preferibilmente le pareti laterali 62 divergono verso il loro bordo libero. Ciascun corpo modulare 60 comprende nel proprio interno una sede di inserimento 63 per un rispettivo modulo di illuminazione 31, pi? in particolare per inserire la piastrina 33 di un modulo di illuminazione 31.
Vantaggiosamente la sede di inserimento 63 ? disposta in modo da delimitare un vano di connessione 64 tra di essa e la parete di fondo 61, vano di connessione 64 nel quale, in uso, ? disposto il connettore 34 e sono fatti passare i cavi elettrici 70 per la connessione reciproca dei moduli di illuminazione 31. Ad esempio la sede di inserimento 33 pu? comprendere una coppia di asole lineari praticate affacciate sulla superficie interna delle pareti laterali 62. Il vano di connessione 64 ? fisicamente delimitato dalla piastrina 33, da un lato, e dalla parete di fondo 61 dall?altro lato, nonch? dalle pareti laterali 62.
Per il suo posizionamento all?interno del vano di contenimento 21 del corpo di supporto 23, il corpo modulare 60 comprende preferibilmente un primo contro-elemento di posizionamento 65A e un secondo controelemento di posizionamento 65B atti a cooperare con gli elementi di posizionamento 26A, 26B dei profili laterali 20.
Nell?esempio illustrato nelle figure, il primo contro-elemento di posizionamento 65 A comprende un?aletta che si estende trasversalmente dalla superficie esterna delle pareti laterali 62, e configurata per riscontrare il primo elemento di posizionamento 26A quando il corpo modulare 60 ? inserito all?interno del vano interno di contenimento 21 (fig. 2). Il secondo contro-elemento di posizionamento 65B ? costituito dal bordo libero delle pareti laterali 62, che va ad appoggiarsi sul secondo elemento di posizionamento 26B del corpo di supporto 23, in uso (fig. 2).
Preferibilmente il corpo modulare 60 comprende anche un controelemento di stabilizzazione 65C atto a cooperare con l?elemento di stabilizzazione 26C del corpo di supporto 23. Ad esempio il controelemento di stabilizzazione 65C comprende un incavo praticato sulla superficie esterna delle pareti laterali 62 e disposta in modo da riscontrare il dente che costituisce l?elemento di stabilizzazione 26C (fig. 2).
Il primo e il secondo contro-elemento di posizionamento 65A, 65B e il contro-elemento di stabilizzazione 65C formano dei contro-mezzi di connessione esterni del corpo modulare 60 che sono atti a interagire con i mezzi di connessione interni del corpo di supporto 23.
Preferibilmente il corpo modulare 60 comprende anche un elemento diffusore interno 66 amovibile, e una relativa sede di installazione 67 comprendente ad esempio una coppia di guide praticate internamente alle pareti laterali 62, reciprocamente contrapposte, e posizionate al di fuori del vano di connessione 64. A tale scopo l?elemento diffusore interno 66 ? dotato di opportuni organi di installazione 66A, ad esempio dei denti che si estendono esternamente per essere inseriti nelle sedi di installazione 67. E vantaggioso prevedere che la sede di installazione 67 sia disposta in vicinanza della sede di inserimento 63 del modulo di illuminazione 31, cosicch? l?elemento diffusore interno 66 possa fungere anche da stabilizzatore del modulo di illuminazione 3 1 , ad esempio prevedendo che l?elemento diffusore interno 66 abbia dei bordi liberi 66B configurati in modo da venire a contatto con la piastrina 33 del modulo di illuminazione 3 1 in modo da premerla contro un apposito organo di riscontro 68 che delimita la sede di inserimento 63 dal lato del vano di connessione 64 (f?g.
7).
Preferibilmente il corpo modulare 60 ? realizzato in un unico pezzo, ad eccezione dell?elemento diffusore interno 66 come sopra menzionato. Anche tale elemento diffusore interno 66 ? realizzato in un unico pezzo. Entrambi sono vantaggiosamente realizzati in materiale rigido, per un loro posizionamento stabile in uso, ma preferibilmente conformati per avere una sufficiente flessibilit? per fletterli leggermente e cos? consentirne l?inserimento all? interno del vano di contenimento 21 del corpo di supporto 23.
Secondo un aspetto del trovato, si descrive un metodo di installazione dell?apparato di illuminazione 10.
Si provvede dapprima a posizionare i profili laterali 20, precedentemente predisposti in base alla forma finale da attribuire all?apparato di illuminazione 10, dell?elemento di supporto 23 in corrispondenza dei bordi longitudinali di un?apertura appositamente creata in una parete P. A tale scopo l?aletta di appoggio 25 ? appoggiata contro la superficie della parete P, ed eventualmente ad essa fissata, e gli elementi di interferenza 25A sono opportunamente premuti contro la sezione della parete P. Ovviamente, i profili laterali 20 sono posizionati sulla superficie della parete P non visibile dall? interno dell?ambiente da illuminare.
Successivamente si installa anche il profilo trasversale 22, se previsto, a chiusura del vano di contenimento 21. Pi? precisamente il profilo trasversale 22 ? pinzato, in modo da ridurne le dimensioni trasversali, ed ? fatto passare attraverso l?apertura e tra i due profili laterali 20. Si provvede poi a connetterlo ai profili laterali 20 inserendo i contro-elementi di connessione 24B negli elementi di connessione 24A, aiutandosi eventualmente degli organi di manipolazione 24C se necessario.
Successivamente, si provvede a installare il dispositivo modulare di illuminazione 30, gi? formato, aH?interno del vano di contenimento 21. Come per il profilo trasversale 22, si provvede a pinzare pareti laterali 62 del corpo modulare 60 per farlo passare tra i due profili laterali 20 e lo si posiziona in modo da avere i primi contro-elementi di posizionamento 65 A che riscontrano da sotto (rispetto al senso in cui sono orientati i disegni) i primi elementi di posizionamento 26A dei profili laterali 20. A questo punto si possono rilasciare le pareti laterali 62, i secondi controelementi di posizionamento 65B si posizionano automaticamente in corrispondenza dei secondi elementi di posizionamento 26B.
Infine si provvede a inserire l?elemento diffusore 40 nell?apposita sede di inserimento 27, a completamento del montaggio dell?apparato di illuminazione 10.
Per agevolare le fasi di installazione del profilo trasversale 22 e del dispositivo modulare di illuminazione 30, ? preferibile prevedere una fase di mantenimento in posizione dei profili laterali 20. Tale fase, opportunamente eseguita dopo il posizionamento dei profili laterali 20 e prima dell?inserimento del profilo trasversale 22 e/o del dispositivo modulare di illuminazione 30, prevede di utilizzare una pluralit? di organi di distanziamento 50 atti a mantenere i profili laterali 20 in posizione di montaggio, preferibilmente perpendicolari rispetto alla superficie della parete P.
Gli organi di distanziamento 50 comprendono ciascuno un corpo 51 piatto, ad esempio avente forma di piastra, da cui si estende almeno una coppia di bracci distanziatori 52, preferibilmente due coppie di bracci distanziatori 52, come illustrato in fig. 7.
In ciascuna coppia, i bracci distanziatori 52 si estendono ciascuno da un rispettivo lato del corpo 51 e sono allineati tra loro. I bracci distanziatori 52 hanno una lunghezza tale per cui la distanza tra le estremit? libere 52A delle braccia di una stessa coppia corrisponda sostanzialmente alla distanza tra i due profili laterali 20 quando sono in posizione di montaggio. Preferibilmente i bracci distanziatori 52 sono dotati alle loro estremit? libere 52 A di un dente 53 configurato per inserirsi in una sede di distanziamento 28A, 28B dei profili laterali 20 (fig. 7).
In fig. 8 ? rappresentato un apparato di illuminazione in accordo con una forma di realizzazione alternativa, prevista per produrre un?illuminazione puntiforme e direzionale.
A tale scopo si pu? prevedere che uno o pi? moduli di illuminazione 31 siano provvisti di un corpo di convogliamento 80, che sostituisce sia l?elemento diffusore interno 66 sia l?elemento diffusore 40 previsto per essere posto a filo con la parete P.
Il corpo di convogliamento 80 ? vantaggiosamente a forma troncoconica con sezione sostanzialmente quadrata. Esso comprende una prima estremit? 81, atta a essere disposta a filo con la parete P, e una seconda estremit? 82 atta a essere accoppiata alla piastrina 33 del modulo di illuminazione. La seconda estremit? 82 ha delle dimensioni laterali minori di quelle della prima estremit? 81.
Nell?esempio illustrato in f?g. 8, il corpo di convogliamento 80 ? accoppiato a incastro direttamente con la piastrina 33. A tale scopo il corpo di convogliamento comprende degli organi di accoppiamento 83.
In alternativa ? possibile prevedere che il corpo di convogliamento 80 venga accoppiato con la piastrina 33 mediante un corpo modulare 60 modificato, in particolare sprovvisto delle sue pareti laterali 62. In tal caso il corpo di convogliamento comprende delle alette 84, in corrispondenza della seconda estremit? 82, che si estendono trasversalmente verso l?esterno, e che sono atte a inserirsi nella sede di installazione 67.
Alla sua prima estremit? 81 il corpo di convogliamento 80 ? preferibilmente dotato di un bordo periferico 85 esteso trasversalmente rispetto all?asse di sviluppo del corpo di convogliamento 80, e verso l?esterno. Il bordo periferico 85 ? vantaggiosamente configurato per arrivare a filo, o addirittura a contatto, con gli elementi di interferenza 25 A dei profili laterali 20 (f?g. 8).
Il corpo di convogliamento comprende anche, in modo preferenziale, degli organi di interferenza 86 configurati per interagire con gli elementi di interferenza 25A in modo da stabilizzare il corpo di convogliamento 80, e con esso il modulo di illuminazione 31 a cui ? accoppiato (fig. 8). In particolare gli organi di interferenza 86 si estendono dall?estremit? esterna del bordo periferico 85 e comprendono una gola di interferenza 86A configurata per incastrarsi con il secondo elemento di stabilizzazione 27A. In tal modo, il corpo di convogliamento 80 funge anche da supporto per il modulo di illuminazione 31.
Il corpo di convogliamento 80 comprende anche una lente 87, vantaggiosamente trasparente, e sagomata in modo da diffondere una luce puntiforme direzionale. La lente 87 ? preferibilmente disposta in corrispondenza della seconda estremit? 82, e all?interno del corpo di convogliamento 80, in modo da essere direttamente affacciata agli elementi di illuminazione 32.
Per ottenere la luce puntiforme direzionale, ? preferibile prevedere che il corpo di convogliamento 80 sia aperto alla sua prima estremit? 81, ovvero che non sia dotato di alcun elemento a chiusura di essa.
Il montaggio dell?apparato di illuminazione con questa variante del modulo di illuminazione 31 ? identico a quanto descritto in precedenza.
Si precisa che. ? possibile montare un apparato di illuminazione 10 con soltanto la prima variante del modulo di illuminazione 31, ovvero con l?elemento diffusore 40 e l?elemento diffusore interno 66, con soltanto la seconda variante del modulo di illuminazione 31 , ovvero con il corpo di convogliamento 80, oppure con una combinazione di entrambe le varianti, come illustrato in f?g. 9.
In tal modo si ottiene un apparato di illuminazione 10 con tratti a luce diffusa e tratti con luce puntiforme direzionale.
E chiaro che all?apparato di illuminazione e al metodo di installazione fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall?ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all?ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Apparato di illuminazione idoneo ad essere installato in un?apertura di forma coniugata ricavata in una parete (P), sia essa orizzontale o verticale, in cartongesso, laterizio od altro materiale idoneo, caratterizzato dal fatto che comprende due profili laterali (20) predisposti per essere montati in detta parete (P) reciprocamente contrapposti in modo da definire un vano di contenimento (21) e realizzati in pezzi separati, e un dispositivo modulare di illuminazione (30) costituito da una pluralit? di moduli di illuminazione (31) predisposti per essere inseriti ed alloggiati in detto vano di contenimento (21) ed essere collegati fra loro per realizzare continuit? elettrica e meccanica.
2. Apparato di illuminazione come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i profili laterali (20) sono realizzati in materiale flessibile in modo da essere curvabile.
3. Apparato di illuminazione come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il dispositivo modulare di illuminazione (30) comprende almeno due di detti moduli di illuminazione (31) collegati tra loro mediante almeno un organo di collegamento flessibile.
4. Apparato di illuminazione come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il dispositivo modulare di illuminazione (30) comprende almeno due corpi modulari (60) che alloggiano ciascuno un rispettivo modulo di illuminazione (31).
5. Apparato di illuminazione come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende anche un profilo trasversale (22) realizzato in materiale flessibile e atto a essere connesso a entrambi i profili laterali (20) in corrispondenza di un loro bordo longitudinale distale rispetto alla parete (P).
6. Apparato di illuminazione come in una qualsiasi delle rivendicazioni 4 o 5, caratterizzato dal fatto che i profili laterali (20) comprendono dei mezzi di connessione interni (26 A, 26B, 26C) e i corpi modulari (60) comprendono dei contro-mezzi di connessione (65A, 65B, 65C) disposti esternamente a detti corpi modulari (60) e atti a cooperare con detti mezzi di connessione interni (26A, 26B, 26C) dei profili laterali (20).
7. Apparato di illuminazione come in una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 3 alla 6, caratterizzato dal fatto che ciascun modulo di illuminazione (31) comprende una piastrina (33), almeno un elemento di illuminazione (32) disposto su detta piastrina (33), e un connettore (34) atto a connettersi ad almeno un cavo di alimentazione elettrica e comunicazione (70) e configurato per fornire una connessione sia elettrica che meccanica tra i moduli di illuminazione (31).
8. Metodo di montaggio di un apparato di illuminazione (10), comprendente le fasi di
- predisporre due profili laterali (20) di forma coniugata alla forma finale dell?apparato di illuminazione (10),
- disporre detti due profili laterali (20) lungo i bordi longitudinali di una apertura predisposta in una parete (P);
- inserire tra detti profili laterali (20) un dispositivo modulare di illuminazione (30).
9. Metodo di montaggio come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di prevedere, dopo la fase di disposizione dei profili laterali (20) e prima della fase di inserimento del dispositivo modulare di illuminazione (30), una fase di inserimento di un profilo trasversale (22) tra detti due profili laterali (20), e una fase di connessione di detto profilo trasversale (22) a entrambi detti profili laterali (20).
10. Metodo di montaggio come nella rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto di prevedere, dopo la fase di disposizione dei profili laterali (20) e prima della fase di inserimento del dispositivo modulare di illuminazione (30) o della fase di inserimento del profilo trasversale (22), una fase di mantenimento in posizione di detti profili laterali (20) in cui si inserisce tra detti due profili laterali (20) almeno un organo di distanziamento (50).
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