ITBO20130704A1 - Cappotto prefabbricato per una struttura muraria, struttura muraria comprendente detto cappotto - Google Patents

Cappotto prefabbricato per una struttura muraria, struttura muraria comprendente detto cappotto

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ITBO20130704A1
ITBO20130704A1 IT000704A ITBO20130704A ITBO20130704A1 IT BO20130704 A1 ITBO20130704 A1 IT BO20130704A1 IT 000704 A IT000704 A IT 000704A IT BO20130704 A ITBO20130704 A IT BO20130704A IT BO20130704 A1 ITBO20130704 A1 IT BO20130704A1
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face
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Nicola Angelo Vitullo
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
CAPPOTTO PREFABBRICATO PER UNA STRUTTURA MURARIA, STRUTTURA MURARIA COMPRENDENTE DETTO CAPPOTTO.
La presente invenzione ha per oggetto un cappotto prefabbricato per una struttura muraria ed una struttura muraria comprendente detto cappotto. La presente invenzione trova dunque applicazione nel settore dell'edilizia, ed in particolare nell’approntamento dell’isolamento termico della struttura, il quale sta assumendo con il passare degli anni sempre maggiore rilevanza.
Attualmente, com’è noto per isolare termicamente le pareti di un edificio viene utilizzato un cappotto esterno definito principalmente da uno o più pannelli (in funzione delle dimensioni) realizzati in materiale isolante termico ed attestati alle pareti esterne dell’edificio.
Al giorno d’oggi, per fissare tale pannello viene in prima battuta distribuito uno strato di materiale adesivo (colla), con uno spessore di circa 5 mm, tra la faccia esterna della parete e quella interna del pannello, in modo da vincolarli l’un l’altro.
Al fine di rafforzare e rinsaldare tale vincolo, inoltre, al giorno d’oggi viene utilizzato un accoppiamento tassello-vite inserito all’interno del pannello e della parete.
Dunque, una volta posizionato il pannello sulla parete, grazie allo strato adesivo, questi ultimi vengono perforati in numerosi punti (per normativa sono necessari almeno cinque tasselli per m<2>) dove vanno ad essere inseriti i tasselli ed in cui vengono avvitate le viti.
Già da questa breve spiegazione appare evidente che tale procedura è assai laboriosa e complicata da portare a termine in tempi brevi, oltre ad implicare la permanenza del pannello posizionato anche in assenza di qualunque vincolo meccanico durante l’essiccazione dello strato adesivo. Inoltre, le viti, sviluppandosi tra l’ambiente esterno (testa) e l’interno della parete muraria (punta), oltre ad essere di lunghezza assai rilevante e dunque costose, generano un forte ponte termico che va ad impattare notevolmente sulle caratteristiche isolanti del cappotto.
Per ovviare a ciò è dunque necessario, ad oggi, utilizzare viti realizzate con materiali appositamente pensati per ridurre la conducibilità termica. Scopo della presente invenzione è dunque quello di mettere a disposizione un cappotto prefabbricato per una struttura muraria ed una struttura muraria comprendente detto cappotto che superino gli inconvenienti della tecnica nota sopracitati.
Più precisamente, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione un cappotto prefabbricato per una struttura muraria di semplice e rapida installazione, che riduca notevolmente le operazioni da eseguire in opera.
Inoltre, scopo della presente invenzione è mettere a disposizione una struttura muraria dalle alte prestazioni isolanti.
Detti scopi sono raggiunti da un cappotto prefabbricato per una struttura muraria ed una struttura muraria comprendente detto cappotto secondo una o più delle unite rivendicazioni.
In particolare, tali scopi sono raggiunti da cappotto prefabbricato per una struttura muraria avente le caratteristiche delle rivendicazioni dalla 1 alla 9 e da una struttura muraria avente le caratteristiche della rivendicazione 10. Più precisamente, gli scopi sopramenzionati sono raggiunti grazie ad un cappotto prefabbricato per una struttura muraria provvisto di almeno un pannello isolante termico presentante una prima faccia, affacciabile ad una faccia esterna del setto (o parete del muro), ed una seconda faccia, opposta alla prima, mezzi di rinforzo meccanico vincolati a detto pannello per rinforzare, durante l’uso, il fissaggio tra detto pannello e detto setto. Secondo l’invenzione, i mezzi di rinforzo meccanico comprendono una pluralità di staffe inserite in detto pannello e ciascuna comprendente:
- almeno una prima porzione inserita nel pannello e sviluppantesi trasversalmente ad esso tra una prima estremità affacciata e distanziata dalla prima faccia, ed una seconda estremità, affacciata esternamente alla seconda faccia del pannello;
- almeno una seconda porzione, di trattenimento, rigidamente connessa a detta prima estremità della prima porzione e sviluppantesi trasversalmente a detta prima porzione ad una prefissata distanza da detta prima faccia del pannello;
- almeno una terza porzione, di blocco, rigidamente connessa a detta prima estremità della prima porzione, sviluppantesi trasversalmente ad essa ed attestata a detta seconda faccia del pannello.
In altre parole, il cappotto prefabbricato secondo la presente invenzione prevede la presenza di staffe, in sostituzione delle viti, presentanti sia una porzione di trattenimento affacciata alla faccia interna (o prima faccia) del pannello, e dunque annegabile nello strato di materiale adesivo, che una porzione di blocco (opposta a quella di trattenimento) che impedisce l’estrazione della staffa dal pannello.
Vantaggiosamente, in tal modo il cappotto non necessita di elementi di trattenimento che perforino il setto in quanto prevede la presenza degli stessi in una configurazione annegata all’interno dello strato adesivo.
In conseguenza di ciò il cappotto può essere prefabbricato, ovvero preparato in cantiere ed unicamente applicato in opera a seguito della distribuzione dello strato adesivo.
Inoltre, si sottolinea che la presenza delle staffe fin dal posizionamento del pannello garantisce la collaborazione tra i mezzi di ritegno chimici (strato adesivo) e quelli meccanici (staffe) anche durante l’essiccazione del materiale adesivo, riducendo notevolmente la possibilità che possano avvenire spostamenti del pannello rispetto al setto.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un cappotto prefabbricato per una struttura muraria, una struttura muraria comprendente detto cappotto come illustrati negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra schematicamente una vista prospettica in esploso di una struttura muraria secondo la presente invenzione;
- la figura 2 illustra schematicamente una vista in pianta di una struttura muraria secondo la presente invenzione;
- la figura 3 mostra una vista corrispondente alla sezione III-III della struttura muraria di figura 2;
- la figura 3a mostra un particolare di figura 3;
- la figura 4 mostra due viste in pianta di una staffa del cappotto prefabbricato secondo la presente invenzione, in due differenti configurazioni operative.
Con riferimento alle allegate figure, con il numero 1 è indicato un cappotto prefabbricato per strutture murarie secondo la presente invenzione.
Tale cappotto 1 viene utilizzato sia nella realizzazione di nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni di edifici pre-esistenti, in quanto consente l'esecuzione dei lavori senza che si renda necessario il rilascio dell'immobile da parte degli occupanti.
Il cappotto 1 è applicabile tanto alla faccia interna 101a, quanto alla faccia esterna 101b un setto 101 della struttura muraria 100.
Negli esempi successivi si farà particolare riferimento all’applicazione del cappotto 1 alla faccia esterna 101b del setto 101, in quanto rispecchia il tipo di coibentazione più comunemente utilizzata.
Tuttavia, si fa fin d’ora presente che tutte le considerazione e caratteristiche relative al cappotto 1, alla struttura muraria 100 o al metodo di realizzazione del cappotto 1 sono applicabili mutatis mutandis anche ad un setto 101 provvisto di cappotto 1 interno.
Dunque, il cappotto 1 comprende almeno un pannello 2 isolante termico presentante una prima faccia 2a, affacciabile ad una faccia esterna 101b del setto 101, ed una seconda faccia 2b, opposta alla prima 2a.
Con l’espressione “isolante termico” si intende indicare la funzione del pannello 2 e, conseguentemente, tutti quei materiali di realizzazione dello stesso adatti allo scopo.
Ad esempio, il pannello 2 potrebbe essere realizzato in polistirene, polistirolo, grafite o altri.
Tale pannello 2 presenta dimensione variabile in funzione dell’applicazione e delle dimensioni del setto 101.
Tuttavia, preferibilmente, esso presenta spessore (ovvero la distanza tra la prima 2a e la seconda faccia 2b) compreso tra 10 e 20 cm, più preferibilmente compreso tra 11 e 15 cm.
Preferibilmente, inoltre, il pannello 2 presenta una larghezza (ovvero la dimensione, in uso, orizzontale) compresa tra 90 e 120 cm, più preferibilmente di 112 cm circa.
Si noti che la prima faccia 2a del pannello 2 è preferibilmente provvista di una pluralità di greche 3 atte a migliorare la presa tra il pannello 2 ed il setto 101 (ovvero migliorare l’azione del collante tra essi interposto).
Tali greche 3 sono definite da scanalature sostanzialmente rettilinee che si sviluppano in successione sulla suddetta prima faccia 2a del pannello 2. Più precisamente, le greche 3 sono definite da scanalature sviluppantisi trasversalmente ad una direzione verticale di posa del pannello; dunque le greche 3 si sviluppano orizzontalmente, parallelamente l’una all’altra.
Preferibilmente, le greche 3 sono realizzate su entrambe le facce del pannello 2.
Nelle forme realizzative preferite, le greche 3 presentano una profondità compresa tra 1 e 5 millimetri, preferibilmente di circa 2 millimetri.
Tale pannello 2 è fissato alla corrispondente faccia 101a, 101b del setto 101 da mezzi di fissaggio sia di tipo chimico che di tipo meccanico.
Più precisamente, la struttura muraria 100 “coibentata”, ovvero provvista di cappotto 1, prevede la presenza di uno strato adesivo 4 interposto tra la faccia esterna 101b del setto 101 e la prima faccia 2a del pannello 2 per vincolarle inamovibilmente tra loro. Si noti che, in caso di coibentazione interna, lo strato adesivo sarebbe interposto tra la faccia interna 101a del setto 101 e la prima faccia 2a del pannello 2.
Dunque, l’azione di fissaggio principale è svolta prevalentemente da tale strato adesivo 4.
Lo strato adesivo 4 è dunque ottenuto tramite la distribuzione di un apposito materiale adesivo (o colla) tra la faccia esterna 101b del setto 101 e la prima faccia 2a del pannello 2.
Dal punto di vista dimensionale, lo spessore dello strato adesivo 4 può essere variabile in funzione del tipo di pannello 2 che viene utilizzato (nonché del tipo di setto); tuttavia, preferibilmente, tale strato 4 presenta uno spessore compreso tra 5 e 20 mm, più preferibilmente di circa 10 mm. Come detto, al fine di collaborare con lo strato adesivo 4, rinforzandone l’azione di fissaggio, il cappotto 1 comprende inoltre mezzi di rinforzo meccanico 5 vincolati al pannello 2.
Tali mezzi 5 sono dunque preposti a collaborare con i mezzi chimici (strato adesivo 4) per rinforzare, durante l’uso, il fissaggio tra il pannello 2 ed il setto 101.
Si sottolinea che, secondo lo spirito della presente invenzione, i mezzi di rinforzo meccanico 5 non hanno alcun effetto di vincolo in assenza dello strato adesivo 4, con il quale sono predisposti per collaborare attivamente. A tale proposito, preferibilmente, i mezzi di rinforzo meccanico 5 comprendono una pluralità di staffe 6 inserite nel pannello 2 e presentanti ciascuna almeno una porzione di trattenimento 8 sporgente dalla prima faccia 2a del pannello 2, da essa distanziata e presentante uno sviluppo sostanzialmente parallelo alla prima faccia 2a stessa.
Vantaggiosamente, tale porzione di trattenimento 8, in uso, risulta completamente annegata nello strato adesivo 4, incrementando notevolmente l’azione di fissaggio tra pannello 2 e setto 101.
Più precisamente, ciascuna staffa 6 comprende almeno una prima porzione 7 inserita nel pannello 2, in attraversamento dello stesso, e sviluppantesi trasversalmente ad esso tra una prima estremità 7a affacciata e distanziata dalla prima faccia 2a del pannello 2, ed una seconda estremità 7b, affacciata esternamente alla seconda faccia 2b del pannello 2.
Dunque, preferibilmente la prima porzione 7 è sostanzialmente rettilinea e si sviluppa lungo un proprio asse “A”.
La porzione di trattenimento 8, o seconda porzione, è rigidamente connessa alla prima estremità 7a della prima porzione 7 e si sviluppa trasversalmente ad essa (ovvero alla prima porzione 7) ad una prefissata distanza dalla prima faccia 2a del pannello 2.
Dunque, preferibilmente la seconda porzione 8 è sostanzialmente rettilinea e si sviluppa lungo un proprio asse “B”, sostanzialmente ortogonale all’asse “A” della prima porzione 7.
Inoltre, preferibilmente, la staffa 6 è dotata di almeno una terza porzione 9, di blocco, rigidamente connessa alla prima estremità 7a della prima porzione 7, sviluppantesi trasversalmente alla prima porzione 7 ed attestata alla seconda faccia 2b del pannello 2.
Dunque, preferibilmente la terza porzione 9 è sostanzialmente rettilinea e si sviluppa lungo un proprio asse “C”, sostanzialmente ortogonale all’asse “A” della prima porzione 7.
Dunque, terza porzione 9 funge da elemento di arresto della staffa 6 mantenendola inserita nel pannello 2, ovvero evitando un possibile sfilamento della prima porzione 7 dal pannello 2.
Preferibilmente, ciascuna staffa 6 è definita da un corpo conformato ad “U” 11 inserito nel pannello 2 trasversalmente ad esso.
Più precisamente, una “pancia” 11a del corpo conformato ad “U” 11 definisce la seconda porzione 8 della staffa 6 e le due “gambe” 11b del corpo conformato ad “U” 11 definiscono rispettive prime porzioni 7 della staffa 6.
Inoltre, il corpo conformato ad “U” 11 comprende due linguette 11c aggettanti dalle gambe 11b (a partire da un estremità libera delle stesse) del corpo conformato ad “U” 11.
Tali linguette 11c sono trasversali alle gambe 11b in modo da definire rispettive terze porzioni 9.
Dunque, nella forma di realizzazione preferita, le staffe 6 comprendono una seconda porzione 8 (o porzione di trattenimento) dalle cui estremità si dipartono due prime porzioni 7, rispettivamente connesse, ciascuna, ad una terza porzione 9.
Nel dettaglio, preferibilmente ciascuna staffa 6 è definita da un corpo conformato ad “U” 11 in cui le estremità libere delle gambe 11b sono ripiegate per definire un angolo con le gambe 11b stesse.
Dunque, ciascuna staffa 6 comprende due prime barre sviluppantesi parallelamente tra loro in attraversamento del pannello 2 e tra rispettive prime estremità annegate nello strato adesivo 4 (dunque distanziate dalla prima parete 2a del pannello 2), e rispettive seconde estremità, affacciate esternamente alla seconda faccia 2b del pannello 2.
Di conseguenza, ciascuna prima barra definisce una prima porzione 7 della staffa 6 (ovvero esse definiscono le gambe 11b del corpo conformato ad “U” 11).
Inoltre, le staffe 6 comprendono una seconda barra di giunzione tra le prime estremità delle prime barre, definente la seconda porzione 8.
Dunque, la seconda barra corrisponde alla pancia 11a del corpo conformato ad “U” 11.
Infine, le staffe 6 comprendono due terze barre ciascuna rigidamente connessa ad una seconda estremità della seconda barra e sviluppantesi trasversalmente ad essa per definire rispettive terze porzioni 9.
Dunque, ciascuna terza barra corrisponde ad una terza porzione 11 e definisce una linguetta 11c aggettante dal corpo conformato ad “U” 11. Nella forma realizzativa illustrata, le staffe 6 sono definite da un tondino metallico ripiegato sostanzialmente ad “U”. Preferibilmente, tale tondino è realizzato in zinco.
Alternativamente, tuttavia, esso potrebbe essere realizzato in altro materiale a scarsa conducibilità termica.
Preferibilmente, in ciascuna staffa 6, ciascuna terza porzione 9 si diparte trasversalmente alla prima porzione 7 con verso opposto rispetto a alla rispettiva seconda porzione 2.
In altre parole, le proiezioni della seconda 8 e della terza porzione (o delle terze porzioni) 9 di una medesima staffa 6 sulla prima 2a o sulla seconda faccia 2b del pannello occupano zone distinte (ovvero sono sfalsate, non in sovrapposizione).
Preferibilmente, le proiezioni della seconda 8 e della terza porzione (o delle terze porzioni) 9 di una medesima staffa 6 sulla prima 2a o sulla seconda faccia 2b definiscono sostanzialmente una linea continua.
In altre parole, gli assi “A” della prima porzione 7 e “C” della terza porzione 9 sono sostanzialmente complanari e paralleli tra loro.
Nel dettaglio, le linguette 11c del corpo conformato ad “U” 11 (ovvero le terze barre) sono complanari alle gambe 11b ed alla pancia 11a, orientate in allontanamento reciproco l’una dall’altra.
Vantaggiosamente, in tal modo la seconda porzione 8 e le terze porzioni 9 sono tra loro sfalsate lungo un piano definito dal pannello 2, rendendo maggiormente distribuita l’azione di trattenimento delle staffe 6.
Si noti che, preferibilmente, il cappotto 1 comprende un numero compreso tra 6 ed 8 staffe per ciascun metro lineare di pannello 2 (considerando una larghezza dello stesso compresa tra 90 e 120 cm).
Più precisamente, le staffe 6 sono disposte in successione su due file “F” verticali tra loro affiancate e parallele; in ogni fila “F”, ciascuna staffa 6 è distanziata dalla successiva di almeno 15 cm, preferibilmente 20 e, ancor più preferibilmente 25 cm.
Nella forma realizzativa illustrata, le staffe 6 sono inserite nel pannello 2 in corrispondenza delle greche 3, al fine di incrementare la luce (ovvero la distanza) tra la seconda porzione 8 e la prima faccia 2a del pannello 2 senza avvicinare troppo la seconda porzione stessa al setto 101.
Preferibilmente, la seconda porzione 8 presenta una distanza dalla rispettiva greca 3 compresa tra 3 e 6 mm, preferibilmente pari a circa 4 mm.
Analogamente, la seconda porzione 8 presenta una distanza dalla faccia esterna 101b del setto 101 compresa tra 3 e 6 mm, preferibilmente di 4 m circa.
In questa luce, lo spessore preferito della seconda porzione 8 è di circa 2mm. Dunque, la staffa 6 è preferibilmente definita da un tondino metallico (in zinco) di diametro pari a 2mm circa.
Al fine di incrementare tale effetto, ciascuna terza porzione 9 è almeno in parte alloggiata all’interno del pannello 2, ovvero annegata nella seconda faccia 2b dello stesso.
Più precisamente, la seconda faccia 2b del pannello 2 presenta una pluralità di incavi 10 sviluppantisi trasversalmente alla prima porzione 7 delle staffe 6 e le terze porzioni 9 delle staffe 6 sono ciascuna alloggiata in un rispettivo incavo 10 sia per generare un effetto di presa del pannello 2 sulla staffa 6, che per ridurre il ponte termico. A tale riguardo, preferibilmente, le terze porzioni 9 delle staffe 6 sono ciascuna completamente alloggiata in un rispettivo incavo 10.
Dunque, preferibilmente, le terze porzioni 9, essendo annegate nel pannello 2, non sporgono dalla seconda faccia 2b dello stesso.
Preferibilmente, il cappotto 1 prefabbricato comprende anche una rete 12 di rinforzo attestata alla seconda faccia 2b del pannello 2 e ad essa vincolata mediante almeno un ulteriore strato adesivo 13.
La rete di rinforzo (che può essere realizzata ad esempio in fibra di vetro) è fissata al pannello mediante un ulteriore strato adesivo al fine di preparare la parete esterna (seconda faccia 2b del pannello 2) alla finitura. Preferibilmente, la rete si estende su più pannelli 2 tra loro adiacenti al fine di ridurre le disomogeneità che si possono venire a creare tra un pannello e l’altro, rendendo la parete più uniforme e semplice da rifinire.
Preferibilmente, l’ulteriore strato adesivo 13 presenta uno spessore compreso tra 3 e 8 mm, più preferibilmente di 5 mm circa.
Si noti che, al fine di cementarne (ovvero rinforzare) il fissaggio con il pannello 2, la rete 12 è almeno in parte interposta tra la seconda faccia 2b del pannello 2 e le terze porzioni 9 delle staffe 6.
In altre parole, alcune maglie della rete 12 sono schiacciate contro la seconda faccia 2b del pannello 2 dalle terze porzioni 9 delle staffe 6.
In questa luce, si descrive nel seguito un innovativo metodo di realizzazione del cappotto 1 prefabbricato fin qui descritto.
Tale metodo prevede di predisporre un pannello 2 di materiale isolante termico (preferibilmente polistirene) ed una pluralità di staffe 6.
Successivamente, la prima porzione 7 di ciascuna staffa 6 viene inserita nel pannello 2 in modo che la corrispondente seconda porzione 8 resti affacciata e distanziata dalla prima faccia 2a del pannello 2.
Nella forma di attuazione preferita, le due gambe 11b del corpo conformato ad “U” vengono inserite nel pannello (dalla prima faccia 2a verso la seconda 2b) fino a quando la pancia 11a è ad una prefissata distanza dalla prima faccia 2a del pannello 2.
A questo punto, preferibilmente le estremità libere delle gambe 11b (definenti le linguette 11c), sporgenti dalla seconda faccia 2b, vengono ripiegate (verso l’esterno) per bloccare la posizione della staffa 6.
Si noti che, sempre preferibilmente, le linguette 11c vengono forzate all’interno della seconda faccia 2b del pannello 2; dunque, sono le linguette 11c stesse (ovvero le terze porzioni 9) a realizzare gli incavi 10 nel pannello 2.
Vantaggiosamente, dunque, il pannello 2 già preventivamente attrezzato mediante le staffe 6 può essere trasportato in opera e semplicemente applicato alla parete del setto 101 già provvista dello strato adesivo 4. L’invenzione raggiunge gli scopi preposti e consegue importanti vantaggi. Infatti, l’utilizzo di staffe 6 che non necessitano la perforazione del setto murario permette sia di preparare il cappotto (o parte dello stesso) in stabilimento che di velocizzare le operazioni di posa.
La presenza di staffe parzialmente annegate nello strato adesivo fa sì che fin dal momento della posa del pannello, lo stesso presenti un ancoraggio particolarmente saldo con il setto, evitando disallineamenti o distacchi. Si noti inoltre che l’assenza di una perforazione del setto riduce esponenzialmente il ponte termico generato dai mezzi di rinforzo meccanico, incrementando l’efficienza termica dell’edificio e del cappotto. Inoltre, non intaccando la struttura della parete, è possibile applicare anche un numero elevato di staffe senza gravare sulle caratteristiche strutturali del setto.
Si noti peraltro che la predisposizione delle staffe in stabilimento permette, ove necessario, di completare il pannello anche con l’ulteriore strato adesivo e con la rete di rinforzo, consentendo di trasportare in cantiere un cappotto già completamente prefabbricato unicamente da posare sulle pareti tramite lo strato adesivo.
Chiaramente, la possibilità di eseguire tutte le operazioni di attrezzaggio del pannello in stabilimento piuttosto che in opera garantisce un’estrema qualità dei prodotti sia per quanto riguarda la precisione delle lavorazioni che relativamente alle condizioni atmosferiche delle stesse.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Cappotto prefabbricato per una struttura muraria comprendente almeno un setto (101), detto cappotto comprendendo: - almeno un pannello (2) isolante termico presentante una prima faccia, affacciabile ad una faccia esterna (101b) del setto (101), ed una seconda faccia (2b), opposta alla prima (2a); - mezzi di rinforzo meccanico (5) vincolati a detto pannello (2) per rinforzare, durante l’uso, il fissaggio tra detto pannello (2) e detto setto (101); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rinforzo meccanico (5) comprendono una pluralità di staffe (6) inserite in detto pannello (2) e ciascuna comprendente: - almeno una prima porzione (7) inserita in detto pannello (2) e sviluppantesi trasversalmente ad esso tra una prima estremità (7a) affacciata e distanziata dalla prima faccia (2a), ed una seconda estremità (7b), affacciata esternamente alla seconda faccia (2b) del pannello (2); - almeno una seconda porzione (8), di trattenimento, rigidamente connessa a detta prima estremità (7a) della prima porzione (7) e sviluppantesi trasversalmente a detta prima porzione (7) ad una prefissata distanza da detta prima faccia (2a) del pannello (2); - almeno una terza porzione (9), di blocco, rigidamente connessa a detta seconda estremità (7b) della prima porzione (7), sviluppantesi trasversalmente a detta prima porzione (7) ed attestata a detta seconda faccia (2b) del pannello (2).
  2. 2. Cappotto prefabbricato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta seconda faccia (2b) del pannello (2) presenta una pluralità di incavi (10) sviluppantisi trasversalmente a detta prima porzione (7) delle staffe (6); dette terze porzioni (9) delle staffe (6) essendo ciascuna alloggiata in un rispettivo incavo (10) al fine di ridurre il ponte termico.
  3. 3. Cappotto prefabbricato secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che dette terze porzioni (9) delle staffe (6) sono ciascuna completamente alloggiata in un rispettivo incavo (10).
  4. 4. Cappotto prefabbricato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna staffa (6) è definita da un corpo conformato ad “U” (11) in cui una pancia (11a) del corpo conformato ad “U” definisce la seconda porzione (8) e le due gambe (11b) del corpo conformato ad “U” definiscono rispettive prime porzioni (7); detto corpo conformato ad “U” (11) comprendendo inoltre due linguette (11c) aggettanti da rispettive estremità libere di dette gambe (11b), trasversalmente ad esse, per definire, rispettive terze porzioni (9).
  5. 5. Cappotto prefabbricato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna staffa (6) comprende: - due prime barre sviluppantesi parallelamente tra loro in attraversamento di detto pannello (2) tra rispettive prime estremità annegate in detto strato adesivo, e rispettive seconde estremità, affacciate esternamente alla seconda faccia (2b) del pannello (2), in modo da definire rispettive prime porzioni (7); - una seconda barra di giunzione tra le prime estremità delle prime barre, definente detta la seconda porzione (8); - due terze barre ciascuna rigidamente connessa ad una seconda estremità di una seconda barra e sviluppantesi trasversalmente ad essa per definire rispettive terze porzioni (9).
  6. 6. Cappotto prefabbricato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in ciascuna staffa (6), ciascuna terza porzione (9) si diparte trasversalmente alla prima porzione (7) con verso opposto rispetto alla rispettiva seconda porzione (8).
  7. 7. Cappotto prefabbricato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le staffe (6) sono definite da un tondino di zinco ripiegato sostanzialmente ad “U”.
  8. 8. Cappotto prefabbricato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una rete (12) di rinforzo attestata alla seconda faccia (2b) del pannello (2) e ad essa vincolata mediante almeno un ulteriore strato adesivo (13).
  9. 9. Cappotto prefabbricato secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta rete (12) è almeno in parte interposta tra la seconda faccia del pannello (2) e le terze porzioni (9) delle staffe (6) in modo rinforzarne il fissaggio al pannello (2).
  10. 10. Struttura muraria di un edificio, comprendente: - un setto (101) in materiale da costruzione avente una faccia interna (101a) ed una faccia esterna (101b); - un cappotto (1) prefabbricato secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, disposto in modo che la prima faccia (2a) del pannello sia affacciata alla faccia esterna (101b) del setto (101); - uno strato adesivo (4) interposto tra detta faccia esterna (101b) del setto (101) e detta prima faccia (2a) del pannello (2) per vincolarle inamovibilmente tra loro; detta seconda porzione (8) di ciascuna staffa (6) del cappotto (1) essendo annegata in detto strato adesivo (4) e posta ad una prefissata distanza sia da detta prima faccia (2a) del pannello (2) che da detta faccia esterna (101b) del setto (101).
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