ITBO20110611A1 - Metodo per rinforzare una struttura muraria e corrispondente sistema di rinforzo - Google Patents

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ITBO20110611A1
ITBO20110611A1 IT000611A ITBO20110611A ITBO20110611A1 IT BO20110611 A1 ITBO20110611 A1 IT BO20110611A1 IT 000611 A IT000611 A IT 000611A IT BO20110611 A ITBO20110611 A IT BO20110611A IT BO20110611 A1 ITBO20110611 A1 IT BO20110611A1
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wall structure
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transverse
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IT000611A
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Gianfranco Forcucci
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Uab Leonardo Gef Baltic Gef
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    • E04BUILDING
    • E04GSCAFFOLDING; FORMS; SHUTTERING; BUILDING IMPLEMENTS OR AIDS, OR THEIR USE; HANDLING BUILDING MATERIALS ON THE SITE; REPAIRING, BREAKING-UP OR OTHER WORK ON EXISTING BUILDINGS
    • E04G23/00Working measures on existing buildings
    • E04G23/02Repairing, e.g. filling cracks; Restoring; Altering; Enlarging
    • E04G23/0218Increasing or restoring the load-bearing capacity of building construction elements

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Description

“METODO PER RINFORZARE UNA STRUTTURA MURARIA E CORRISPONDENTE SISTEMA DI RINFORZOâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un metodo per rinforzare una struttura muraria e ad un corrispondente sistema di rinforzo per una struttura muraria.
In particolare, la presente invenzione trova vantaggiosa, ma non esclusiva, applicazione nel rinforzo di strutture murarie di edifici esistenti allo scopo di soddisfare i requisiti della recente normativa sismica, in particolare la Circolare nr. 617 del 2009 emanata dal Consiglio Superiore Lavori Pubblici della Repubblica Italiana, cui la descrizione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Un edificio in muratura deve essere concepito e realizzato come un assemblaggio tridimensionale di pareti e solai in modo da definire il cosiddetto “effetto o comportamento scatolare d’insieme†che dovrebbe garantire la stabilità, la duttilità e la robustezza dell’edificio. Le costruzioni in muratura dell’attuale patrimonio edilizio italiano sono generalmente caratterizzate da strutture murarie di scarse caratteristiche, sia per conformazione che per qualità dei leganti utilizzati. Spesso, le strutture murarie degli edifici molto vecchi sono a doppio paramento. Infatti, la maggior parte delle costruzioni in muratura ha scarsi, o addirittura non ha, collegamenti trasversali, i cosiddetti “diatoni†, nelle pareti portanti, presenta una scarsa o inefficace ammorsatura tra le pietre o i singoli elementi di laterizio che compongono le pareti, ha scarse connessioni tra pareti ortogonali e negli innesti ad angolo ed ha un insufficiente collegamento dei solai alle pareti. Inoltre, la scarsa qualità del materiale legante (malte), utilizzato per legare gli elementi di pietra o laterizio nella costruzione delle murature in pietra o miste, non garantisce una monoliticità muraria duratura nel tempo e porta ad una inesorabile disgregazione della tessitura muraria. In definitiva, la struttura muraria delle costruzioni in muratura esistenti à ̈ spesso caratterizzata da una bassa resistenza alle azioni sismiche sia orizzontali, che verticali.
Negli interventi di rinforzamento della struttura muraria degli edifici, che hanno lo scopo di migliorare il comportamento scatolare d’insieme, i principali problemi da risolvere sono dunque: l’assenza di connessioni tra pareti ortogonali nelle cosiddette angolate o nei cosiddetti martelli murari; l’assenza o l’inadeguatezza di diatoni nelle pareti portanti e, dunque, la scarsa stabilità per carichi; l’assenza o l’inadeguatezza degli ammorsamenti tra pareti portanti e solai; la scarsa resistenza alle azioni che favoriscono ribaltamenti fuori piano dei pannelli murari; la scarsa resistenza alle azioni parallele al piano della muratura; e l’inadeguata distribuzione delle forze orizzontali e di contenimento delle pareti da parte dei solai.
E’ noto realizzare diatoni artificiali seguendo tecniche che, per prima cosa, prevedono la creazione di una o più apertura trasversali nelle pareti di muratura da rinforzare e, poi, la chiusura delle aperture depositando un conglomerato di cemento armato. Se il rinforzo da realizzare richiede un diatone artificiale di notevoli dimensioni, la creazione delle aperture potrebbe risultare estremamente invasiva, con il rischio che la realizzazione di diatoni artificiali possa provocare più danni che benefici.
E’ noto anche realizzare collegamenti di rinforzo del tipo a coda di rondine tra almeno una parete verticale ed un relativo solaio. La realizzazione dei collegamenti a coda di rondine tra pareti e solai richiede, tuttavia, pesanti interventi di demolizione della muratura in corrispondenza dei solai.
La domanda di brevetto italiano RM99A000736 descrive sistema di rinforzo particolarmente adatto per rinforzare pareti di costruzioni murarie, il quale sistema comprende legature chiuse che attraversano fori trasversali praticati nelle pareti da rinforzare e piastre forate imbutite, ciascuna delle quali à ̈ disposta in corrispondenza di un rispettivo foro trasversale per il passaggio delle cuciture chiuse ed à ̈ atta a ripartire il carico delle cuciture sull’intera imboccatura del rispettivo foro trasversale. Tale sistema à ̈ teoricamente in grado di applicare su tutta la parete un diffuso stato di compressione, nelle direzioni orizzontale, verticale e trasversale alla parete, che consente di aumentare la resistenza alle azioni sismiche orizzontali e verticali.
Tuttavia, nella pratica, tale sistema si à ̈ rivelato particolarmente complicato, e quindi dispendioso, da mettere in opera, nelle murature confinanti di due edifici contigui, in quanto non tiene conto del differente tensione richiesta nelle tre direzioni ortogonali, e, nel caso di murature a sacco, in quanto risulta poco efficace, se non dannoso, per l’impossibilità di controllare la tensione trasversale. Inoltre, tale sistema non tiene conto dei requisiti imposti dalla Circolare nr. 617 del 2009, che sconsiglia assolutamente il tensionamento generalizzato e diffuso nella direzione verticale..
Scopo della presente invenzione à ̈ di fornire un metodo per rinforzare una struttura muraria esistente, il quale sia esente dagli inconvenienti sopra descritti e, nello stesso tempo, sia di facile ed economica realizzazione e perfettamente rispondente alla recente normativa sismica.
In accordo con la presente invenzione vengono forniti un metodo per rinforzare una struttura muraria ed un sistema di rinforzo per una struttura muraria secondo quanto definito nelle rivendicazioni allegate.
Per una migliore comprensione della presente invenzione, viene ora descritta una forma di realizzazione preferita, a puro titolo di esempio non limitativo e con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- le figure 1 e 2 illustrano, secondo due viste prospettiche da due direzioni opposte, una porzione di struttura muraria a cui à ̈ applicato il sistema di rinforzo realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- le figure da 3 a 7 illustrano alcuni elementi del sistema di rinforzo delle figure 1 e 2;
- la figura 8 illustra, con maggiore dettaglio, una parte del sistema di rinforzo illustrato dalle figure 1 e 2, asportando il resto del sistema di rinforzo per chiarezza di illustrazione; e
- la figura 9 illustra, secondo una vista prospettica, la porzione di struttura muraria della figura 1 a cui à ̈ applicato il sistema di rinforzo realizzato secondo una ulteriore forma di attuazione della presente invenzione.
Nelle figure 1 e 2, con 1 à ̈ genericamente indicata, nel suo complesso, una porzione di struttura muraria, la quale comprende due pareti 2 e 3 unite tra loro in modo da formare uno spigolo interno 4 (figura 1) ed un corrispondente spigolo esterno 5 (figura 2) e comprende due rispettivi travi 6 e 7 disposte sopra le pareti 2 e 3. La porzione di struttura muraria 1 illustrata rappresenta una cosiddetta “angolata muraria†. Gli elementi costituitivi della struttura muraria 1 sono blocchi di laterizio, oppure sassi oppure un misto di sassi e blocchi di laterizio. Per spigolo interno si intende uno spigolo definito da un angolo minore di 180° e per spigolo esterno uno spigolo definito da un angolo maggiore di 180°. Per convenzione, si considera, qui di seguito, che il lato della struttura muraria 1 che comprende lo spigolo interno 4 à ̈ il lato interno 4a ed il lato opposto della struttura muraria 1, cioà ̈ quello che comprende lo spigolo esterno 5, à ̈ il lato esterno 5a della struttura muraria 1. La struttura muraria 1 illustrata à ̈ rinforzata mediante il sistema di rinforzo realizzato secondo l’invenzione, il sistema non essendo altro che l’implementazione del metodo di rinforzo fornito con la presente invenzione.
Con riferimento alle figure 1 e 2, il sistema di rinforzo comprende una pluralità di piastre 8, 9, 10, 11 che vengono applicate sui due lati 4a, 5a della struttura muraria 1 in corrispondenza di fori trasversali (non visibili nelle figure 1 e 2) praticati nella struttura muraria 1 secondo una disposizione prestabilita in modo tale che ciascuna piastra 8-11 su di un lato della struttura muraria 1 sia associata, in corrispondenza di almeno uno dei fori trasversali, ad almeno un’altra piastra 8-11 sull’altro lato della struttura muraria 1. Il sistema di rinforzo comprende una pluralità di barre cilindriche filettate (non visibili nelle figure 1 e 2), ciascuna delle quali à ̈ inserita in un rispettivo foro trasversale per collegare ciascuna piastra 8-11 su di un lato della struttura muraria 1 con la corrispondente piastra 8-11 sull’altro lato della struttura muraria. Ciascuna piastra 8-11 presenta una pluralità di asole ricavate lungo una porzione perimetrale della piastra medesima (figure da 3 a 6). Su ciascun lato della struttura muraria 1, ciascuna piastra 8-11 à ̈ collegata con quelle ad essa adiacenti, cioà ̈ quelle attorno più vicine, mediante rispettive legature ad anello chiuso 12, ciascuna delle quali attraversa un asola di tale piastra e un asola della relativa piastra adiacente.
Le piastre indicate con 8 sono piastre standard che vengono applicate sulle superfici delle pareti 2 e 3. Le piastre indicate con 9 sono piastre angolari che vengono applicate lungo gli spigoli 4 e 5. Le piastre indicate con 10 sono piastre terminali che vengono applicate sulle travi 6 e 7. Le piastre indicate con 11 sono piastre di raccordo che vengono applicate sulle pareti 2 e 3 vicino alle travi 6 e 7 per essere legate, ciascuna, ad almeno una piastra terminale 10 adiacente, ad almeno una piastra standard 8 adiacente, ad almeno una piastra di raccordo 11 adiacente e, se vicina, ad una piastra angolare 9.
Vantaggiosamente, le piastre 8-11 sono di acciaio inossidabile o zincato ed hanno uno spessore selezionato nell’intervallo compreso tra 3 e 5 mm e un lato maggiore di lunghezza compresa tra 15 e 25 cm. Le legature 12 sono costituite da nastri in acciaio inossidabile o zincato chiusi ad anello e preferibilmente aventi uno spessore inferiore ad 1 mm.
Le figure da 3 a 6 mostrano le piastre con maggiore dettaglio. La figura 3 illustra una piastra standard 8, la quale à ̈ rettangolare e presenta, in posizione centrale, un foro 13 passante e, lungo una porzione perimetrica, quattro asole 14 curve e simmetriche rispetto a due assi 15a e 15b ortogonali tra loro in corrispondenza del foro 13. La piastra standard 8 à ̈ provvista di quattro selle 16 a forma di U, ciascuna delle quali à ̈ inserita in una rispettiva asola 14 con il lato concavo 16a della sella 16 rivolto verso il perimetro 17 della piastra 8 per essere, in uso, avvolta da una relativa legatura 12.
La figura 7 illustra, di lato, una sella 16 infilata in un’asola 14 con il lato concavo 16a rivolto verso il perimetro 17 della piastra 8 e il lato convesso 16b avvolto da un tratto di una legatura 12. Le selle 16 hanno una funzione protettiva delle legature 12, cioà ̈ hanno lo scopo di evitare che le legature 12 vengano tranciate dai bordi 18 delle asole 14 quando le legature 12 stesse vengono poste in tensione e di favorire lo scorrimento delle legature 12 attraverso le asole 14 durante la regolazione della tensione delle legature 12.
La figura 4 illustra una piastra angolare 9, la quale à ̈ a forma di L e comprende due porzioni 19 e 20 piane che si estendono, in direzioni trasversali tra loro, da uno spigolo arrotondato 27 della piastra angolare 9 medesima e che presentano rispettivi fori 21 e 22 passanti aventi rispettivi assi sostanzialmente trasversali tra loro. L’orientamento reciproco tra gli assi dei fori 19 e 20 dipende dall’angolo degli spigoli 4 e 5 della struttura muraria 1. Per esempio, se le pareti 2 e 3 sono ortogonali tra loro, allora gli assi dei fori 19 e 20 sono ortogonali tra loro. Ciascuna porzione 19, 20 presenta, lungo una propria porzione perimetrica, tre asole curve 23, 24, due delle quali sono simmetriche rispetto ad un asse 25a, 26a che à ̈ sostanzialmente parallelo allo spigolo 27 e la terza delle quali à ̈ simmetrica rispetto ad un asse 25b, 26b che à ̈ sostanzialmente perpendicolare all’asse 25a, 26a.
La figura 5 illustra una piastra terminale 10, la quale à ̈ rettangolare e presenta un foro 28 passante e due asole 29 curve e simmetriche rispetto a rispettivi assi 30a, 30b formanti, con un lato della piastra terminale 10, rispettivi angoli di circa 45°, e quindi formanti un angolo retto tra loro.
La figura 6 illustra una piastra di raccordo 11, la quale à ̈ costituita da una porzione rettangolare 31 e da una porzione semicircolare 32 raccordata alla porzione 31 e presenta, in posizione centrale, un foro 33 passante. La porzione rettangolare 31 presenta, lungo una propria porzione perimetrica, tre asole curve 34, due delle quali sono simmetriche rispetto ad un asse 35a parallelo ad un lato 36 della porzione 31 non raccordato alla porzione 32 e la terza delle quali à ̈ simmetrica rispetto ad un asse 35b perpendicolare al lato 36. La porzione semicircolare 32 presenta, lungo una propria porzione perimetrica, due asole 37 curve e simmetriche rispetto a rispettivi assi 38a e 38b formanti, con il lato 36, rispettivi angoli di circa 45°, e quindi formanti un angolo retto tra loro. Ciascuna delle asole 34 laterali, cioà ̈ quelle simmetriche rispetto agli assi 35 paralleli al lato 36, à ̈ atta ad essere attraversata da una rispettiva legatura 12 che si chiude attraverso un’asola 34 laterale di un’altra piastra di raccordo 11 adiacente oppure un’asola 23, 24 di una piastra angolare 9 adiacente (figura 1). L’asola 34 inferiore, cioà ̈ quella simmetrica rispetto all’asse 35 perpendicolare al lato 36, à ̈ atta ad essere attraversata da una rispettiva legatura 12 che si chiude attraverso un’asola 14 di una piastra standard 8 adiacente (figura 1). Almeno una delle asole 37 à ̈ atta ad essere attraversata da una rispettiva legatura 12 che si chiude attraverso un’asola 29 di una piastra terminale 10 (figure 1 e 2).
Con riferimento alle figure da 4 a 6, ciascun delle piastre 9, 10 e 11 à ̈ provvista di una pluralità di selle 16, ciascuna delle quali à ̈ identica a quelle illustrate nelle figure 3 e 7 ed à ̈ inserita in una rispettiva asola 23, 24, 29, 34, 37 nella stessa maniera indicata nelle figure 3 e 4 e per lo stesso scopo menzionato per la piastra 8.
Il metodo di rinforzo della presente invenzione viene qui di seguito descritto in dettaglio, facendo particolare riferimento alla figura 8, che illustra soltanto un parte del sistema di rinforzo delle figure 1 e 3, cioà ̈ due file di piastre 8 e 9 applicate rispettivamente sui due lati 4a e 5a delle due pareti 2 e 3, mentre il resto del sistema di rinforzo à ̈ stato asportato per chiarezza di illustrazione.
Il metodo di rinforzo prevede di praticare fori trasversali nella struttura muraria 1, da bande opposte dello spigolo interno 4 (o dello spigolo esterno 5), cioà ̈ suddivisi tra quelli indicati con 39, che sono praticati nella parete 2, e quelli indicati con 40, che sono praticati nella parete 3. I fori trasversali 39 e 40 sono fori passanti, cioà ̈ attraversano le pareti 2 e 3 da un lato 4a all’altro lato 5a della struttura muraria 1. I fori trasversali 39 e 40 hanno, per esempio, un diametro selezionato nell’intervallo compreso tra 20 e 30 mm e sono realizzati mediante trapanatura secondo una disposizione prestabilita che si adatta al particolare tipo di struttura muraria e ad eventuali aperture o ostacoli presenti nella struttura muraria 1. Nell’esempio delle figure 1 e 2, i fori trasversali 39 e 40 nelle pareti 2 e 3 sono realizzati nei nodi di una griglia a maglie rettangolari. Secondo un’altra forma di attuazione non illustrata, i fori trasversali 39 e 40 sono disposti a quinconce.
Dopo avere praticato i fori trasversali 39 e 40, le piastre 8 e 9 vengono applicate alla struttura muraria 1 in corrispondenza dei fori trasversali 39 e 40 utilizzando, per esempio, malta tixotropica a ritiro controllato con fibre sintetiche, del tipo conosciuta con il nome commerciale “Exocem FP†.
Le piastre standard 8 vengono applicate sui due lati 4a e 5a della struttura muraria 1 in modo tale che a ciascuna piastra standard 8 sul lato interno 4a sia associata, in corrispondenza di un rispettivo foro trasversale 39, 40, una rispettiva piastra 8 standard sul lato esterno 5a e che il foro 13 di ciascuna piastra standard 8 sia sostanzialmente coassiale con il relativo foro trasversale 39, 40. Le piastre angolari 9 vengono applicate lungo lo spigolo interno 4, e quindi sul lato interno 4a, in modo tale che i due fori 19 e 20 di ciascuna piastra angolare 9 siano sostanzialmente coassiali, il primo, ad un certo foro trasversale 39 e, l’altro, ad un certo foro trasversale 40, e che alla piastra angolare 9 siano associate, in corrispondenza di tale certo foro trasversale 39 e di tale certo foro trasversale 40, due piastre standard 8 applicate da bande opposte dello spigolo esterno 5.
Altre piastre angolari 9 vengono applicate lungo lo spigolo esterno 5 senza posizionarle in corrispondenza di alcun foro trasversale 39, 40. Queste piastre angolari 9 vengono esclusivamente legate a piastre adiacenti, come verrà spiegato meglio in seguito. Per ovvi motivi di produzione di scala, si usa lo stesso tipo di piastre angolari 9 per lo spigolo interno 4 e per lo spigolo esterno 5. In teoria, per lo spigolo esterno 5 si potrebbero usare piastre angolari prive dei fori 21 e 22.
A questo punto, in ciascun foro trasversale 39, 40 viene inserita una rispettiva barra cilindrica filettata 41 in modo che le proprie due estremità sporgano dai fori 13, 21, 22 delle due piastre 8, 9 applicate in corrispondenza di tale foro trasversale 39, 40 da entrambi i lati 4a e 5a della struttura muraria 1. Le barre 41 sono di acciaio ed hanno un diametro, per esempio, selezionato nell’intervallo compreso tra 6 e 12 mm. Ciascuna piastra 8, 9 viene bloccata alla estremità della relativa barra 41 mediante un rispettivo dado filettato flangiato 42 in modo tale che la piastra 8, 9 prema contro la struttura muraria 1. In questo modo si va a collegare rigidamente ciascuna piastra standard 8 sul lato interno 4a alla rispettiva piastra standard 8 sul lato esterno 5a e ciascuna piastra angolare sul lato interno 4a alle due corrispondenti piastre standard 8 sul lato esterno 5a. Il tiraggio dei dadi 42 viene regolato in modo opportuno mediante un regolatore di tiraggio, per esempio mediante una chiave dinamometrica manuale. In questo modo si realizza una vera e propria ammorsatura tra le due pareti 2 e 3.
Dopo avere bloccato le varie piastre 8 e 9, nei fori trasversali 39 e 40 viene iniettata della malta fluida a ritiro controllato, per esempio del tipo conosciuta con il nome commerciale “Exocem 22†, utilizzando una nota macchina per eseguire iniezioni di malta. Vantaggiosamente, le barre 41 sono filettate per l’intera loro lunghezza. Il questo modo il vantaggio à ̈ duplice: non à ̈ necessario produrre delle barre 41 su misura per la particolare struttura muraria 1, in quanto à ̈ sufficiente produrre delle barre 41 sufficientemente lunghe e tagliarle a misura in opera; inoltre, la filettatura migliora l’aderenza delle barra 41 alla malta una volta che quest’ultima à ̈ giunta a maturazione, aumentando così la tenuta allo sfilamento assiale delle barre 41.
Una volta che la malta à ̈ stata iniettata nei fori trasversali 39 e 40, ciascuna delle piastre 8 e 9 viene legata con le piastre 8 e 9 adiacenti mediante rispettive legature 12. La figura 8 mostra solo le legature 12 orizzontali tra piastre standard 8 e piastre angolari 9. In particolare, ciascuna legatura 12 tra due piastre standard 8 adiacenti attraversa un sola asola 14 di ciascuna delle due piastre standard 14 e ciascuna legatura 12 tra una piastra standard 8 ed una piastra angolare 9 adiacente attraversa una sola asola 14 della piastra standard 8 ed una sola asola 23, 24 della piastra angolare 9. Ciascuna legatura 12 viene realizzata passando il relativo nastro di acciaio attraverso due asole di due piastre adiacenti, e chiudendo il nastro ad anello mediante un rispettivo sigillo (non illustrato) di tipo noto, per esempio un cosiddetto sigillo overlap, oppure un cosiddetto sigillo di tipo monolitico da stampo, entrambi di acciaio inossidabile o zincato. Il sigillo overlap à ̈ molto più economico del sigillo monolitico da stampo, ma offre una resistenza allo strappo inferiore. Infatti, il sigillo overlap ha una resistenza che à ̈ circa il 75% della resistenza del nastro, mentre il sigillo monolitico da stampo ha una resistenza che à ̈ sostanzialmente pari a quella del nastro.
Durante la chiusura con il sigillo, la tensione di ciascuna legatura 12 viene preferibilmente, ma non necessariamente, regolata, tramite un dispositivo dinamometrico tarato in maniera opportuna, a seconda del fatto che la legatura 12 stessa sia sostanzialmente orizzontale o verticale. Per esempio, la tensione delle legature 12 orizzontali à ̈ maggiore di quella delle legature 12 verticali. La regolazione della tensione delle legature 12 viene eseguita tramite, nel caso di sigilli overlap, una attrezzo tendireggia di tipo commerciale oppure, nel caso di sigilli monolitici da stampo, un attrezzo tensionatore adattato allo scopo. Le operazioni sopra descritte con riferimento alle piastre standard 8 e alle piastre angolari 9, vengono eseguite in maniera analoga per le piastre terminali 10, e quindi vengono realizzati i fori trasversali 39 e 40 nelle travi 6 e 7, e per le piastre di raccordo 11 in modo tale da realizzare una maglia di legature 12 come quella illustrata nelle figure 1 e 2. Il sistema di rinforzo così realizzato permette di rinforzare la struttura muraria 1 in modo poco invasivo ed efficace nelle tre direzioni dello spazio, grazie alla presenza delle barre 41 che, essendo fissate alla struttura muraria 1 mediante malta e rispettive coppie di piastre, agiscono da diatoni artificiali, e grazie alla presenza della maglia di legature 12 che sono complanari alle superfici delle pareti 2 e 3 e che agiscono da piccoli tiranti orizzontali e verticali in grado, grazie alla loro flessibilità, di superare eventuali piccoli ostacoli lungo la superficie delle pareti 2 e 3 o di seguire un andamento curvo di tale superficie.
Secondo una ulteriore forma di attuazione della presente invenzione illustrata nella figura 9, in cui gli elementi corrispondenti sono indicati con gli stessi numeri e sigle della figura 1, il sistema di rinforzo comprende almeno due reti 43 (una sola visibile nella figura 9) di materiale termoplastico, ciascuna delle quali à ̈ applicata su un rispettivo lato 4a, 5a della struttura muraria 1 al di sotto delle piastre 8-11. In particolare, in accordo con il metodo di rinforzo della presente invenzione, ciascuna rete 43 viene applicata sul rispettivo lato 4a, 5a subito dopo aver praticato i fori trasversali 39 e 40, quindi prima di applicare le piastre 8-11. Le piastre 8-11, una volta applicate con la malta a ritiro compensato, hanno anche la funzione di fissare la rete 43 alla struttura muraria 1 come una sorta di cucitura. Vantaggiosamente, la rete 43 à ̈ una rete estrusa, ed in particolare à ̈ una rete estrusa di polipropilene alcalino resistente. La rete 43 ha inoltre maglie rettangolari il cui rapporto tra lato maggiore e lato minore à ̈ selezionato nell’intervallo compreso tra 1.4 e 1.8. Preferibilmente, la rete 43 ha un lato maggiore di lunghezza selezionata nell’intervallo compreso tra 6 e 8 cm.
L’applicazione della rete 43 accentua l’effetto di rinforzo nelle tre direzioni ortogonali dello spazio, incrementando di fatto il confinamento complessivo e quindi la duttilità della struttura muraria 1 rinforzata, e aggiunge un effetto antiespulsivo degli elementi che costituiscono la struttura muraria 1. Inoltre, la rete 43 garantisce una migliore adesione dell’intonaco di finitura e riduce il rischio di formazione di fessure nell’intonaco nel tempo.
Secondo una ulteriore forma di attuazione non illustrata della presente invenzione, che si applica, per esempio, ad una struttura muraria 1 non accessibile da un lato, il metodo di rinforzo si differenzia da quanto sopra descritto per il fatto che i fori trasversali, realizzati trapanando la struttura muraria 1 soltanto dal lato accessibile, non sono fori passanti, e quindi le barre 41 inserite nei rispettivi fori trasversali sporgono solo con una propria estremità dal rispettivo foro trasversale e le piastre vengono applicate solo sul lato accessibile della struttura muraria 1.
Secondo una ulteriore forma di attuazione non illustrata della presente invenzione, che si applica ad una struttura muraria 1 costituita da un cosiddetto “martello murario†, cioà ̈ del tipo comprendente una parete di facciata unita ad una parete trasversale in modo tale da formare una T e, quindi, definire due spigoli interni sui due lati interni opposti del martello murario, il metodo di rinforzo si differenzia da quanto sopra descritto per il fatto che i fori 39 vengono realizzati nella parete trasversale ed i fori 40 vengono realizzati nella parete di facciata, le piastre angolari 9 vengono applicate lungo i due spigoli interni in modo tale che a ciascuna piastra angolare 9 su uno spigolo interno sia associata, in corrispondenza di un foro 39, una piastra angolare 9 applicata sull’altro spigolo interno e, in corrispondenza di un foro 40, una piastra standard 8 applicata sul lato esterno della parete di facciata. In questo modo si realizza una vera e propria ammorsatura tra la parete di facciata e la parete trasversale del martello murario.
Benché l’invenzione sopra descritta faccia particolare riferimento ad un esempio di attuazione ben preciso, essa non à ̈ da ritenersi limitata a tale esempio di attuazione, rientrando nel suo ambito tutte quelle varianti, modifiche o semplificazioni che risulterebbero evidenti al tecnico esperto del settore, quali ad esempio:
- le piastre 8-11 hanno una forma diversa da quella sopra descritta, ad esempio le piastre standard 8 hanno una forma circolare;
- le legature 12 sono costituite da nastri di materiale plastico ad alta resistenza, del tipo di quelle normalmente utilizzate per l’imballo di materiale ferroso, e chiuse ad anello mediante incollaggio ad alta temperatura; oppure
- le piastre 8-11 sono prive di selle 16 e le relative asole hanno almeno un tratto di bordo arrotondato per favorire lo scorrimento delle legature 12 ed evitarne la tranciatura.
I principali vantaggi del metodo di rinforzo e del corrispondente sistema di rinforzo sopra descritti sono di garantire un efficace rinforzo triassiale della struttura muraria 1, cioà ̈ un rinforzo che agisce nelle tre direzioni dello spazio in grado di incrementare la resistenza alla flessione e al taglio delle pareti 2 e 3 la duttilità complessiva della struttura muraria 1, e di essere poco invasivo sulla struttura muraria 1, in quanto occorre essenzialmente praticare dei fori passanti 39 e 40 che sono tutto sommato di diametro ridotto ed il posizionamento delle piastre 8-12 e delle legature 12 rientra nel normale spessore dell’intonaco. La forma di attuazione che prevede l’applicazione della rete 43 migliora l’effetto di rinforzo triassiale, aggiunge un effetto antiespulsivo degli elementi che costituiscono la struttura muraria 1, molto importante in caso di rottura della struttura muraria 1 durante un sisma, e migliora la resistenza alla fessurazione dell’intonaco, il quale ha normalmente un elevato spessore nelle vecchie strutture murarie 1. In altre parole, la rete 43 determina, assieme alle placche 8-11 unite a coppie tramite le barre 41 e legate tra adiacenti tramite legature 12, un importante effetto gabbia che migliora la duttilità complessiva della struttura muraria 1 e l’effetto scatolare d’insieme, incrementando così la resistenza della struttura muraria 1 a tutti i tipi di azioni sismiche, orizzontali e verticali.
Inoltre, il sistema di rinforzo à ̈ completamente reversibile e certificabile. Infatti, i nastri delle legature 12, i sigilli che chiudono le legature e la tenuta complessiva delle legature 12 sono certificabili, la tensione delle legature 12 à ̈ differenziabile a seconda delle necessità, le piastre 8-11 e le selle 16 sono certificabili, le barre 41 sono certificabili, e la rete 43 estrusa in polipropilene à ̈ certificabile. Questo à ̈ un aspetto estremamente importante in quanto il sistema di rinforzo deve necessariamente rispettare normative sismiche e le normative relative all’utilizzo degli acciai nelle costruzioni.
Vale la pena sottolineare, infine, che il metodo di rinforzo e il corrispondente sistema di rinforzo della presente invenzione possono essere vantaggiosamente utilizzati, non solo per i vecchi edifici in mattoni e/o pietre, ma anche per incrementare le caratteristiche prestazionali delle strutture degli edifici di nuova costruzione realizzati in laterizio e per rinforzare gli edifici realizzati con strutture in calcestruzzo, legno o metallo.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per rinforzare una struttura muraria, il quale metodo comprende: - praticare una pluralità di fori trasversali (39, 40) nella struttura muraria (1) secondo una disposizione prestabilita; - applicare, su almeno un lato (4a, 5a) della struttura muraria (1), una pluralità di piastre (8-11), ciascuna delle quali presenta almeno un rispettivo foro (13, 21, 22, 28, 33) passante ed una rispettiva pluralità di asole (14, 23, 24, 29, 34, 37), in modo tale che il foro (13, 21, 22, 28, 33) di ciascuna piastra (8-11) sia sostanzialmente coassiale con un rispettivo di detti fori trasversali (39, 40); - inserire, in ciascun foro trasversale (39, 40), una rispettiva barra (41) cilindrica filettata in modo tale che almeno una propria estremità sporga dal foro (13, 21, 22, 28, 33) della piastra (8-11) coassiale al foro trasversale (39, 40); - bloccare ciascuna piastra (8-11) alla estremità della relativa barra (41) mediante un dado (42) filettato in modo tale che la piastra (8-11) prema contro la struttura muraria (1); - iniettare malta in detti fori trasversali (39, 40); - legare ciascuna piastra (8-11) ad almeno parte delle piastre (8-11) adiacenti mediante rispettive legature ad anello chiuso (12), ciascuna delle quali attraversa una delle asole (14, 23, 24, 29, 34, 37) di tale piastra (8-11) e una delle asole (14, 23, 24, 29, 34, 37) della relativa piastra adiacente (8-11).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, e comprendente: - posare una rete (43) di materiale termoplastico su almeno detto lato (4a, 5a) della struttura muraria (1); dette piastre (8-11) essendo applicate sopra detta rete (43).
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detti fori trasversali (39, 40) sono fori passanti tra due lati opposti (4a, 5a) della struttura muraria (1); dette piastre (8-11) venendo applicate su entrambi i lati della struttura muraria (1) in modo tale che a ciascuna piastra (8-11) su di un lato (4a) della struttura muraria (1) sia associata, in corrispondenza di almeno uno di detti fori trasversali (39, 40), almeno un’altra piastra (8-11) sull’altro lato della struttura muraria (1); ciascuna barra (41) venendo inserita nel rispettivo foro trasversale (39, 40) in modo tale che le proprie due estremità sporgano dai fori (13, 21, 22, 28, 33) delle piastre (8-11) applicate in corrispondenza di tale foro trasversale (39, 40) da entrambi i lati (4a, 5a) della struttura muraria (1); ciascuna legatura (12) legando piastre (8-11) sul medesimo lato (4a, 5a) della struttura muraria (1).
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, e comprendente: - posare, su ciascun di detti due lati (4a, 5a) della struttura muraria (1), una rispettiva rete (43) di materiale plastico; dette piastre (8-11) essendo applicate sopra le reti (43) di entrambi i lati (4a, 5a) della struttura muraria (1).
  5. 5. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detta struttura muraria (1) comprende due pareti (2, 3) unite tra loro in modo da formare almeno uno spigolo interno (4); detti fori trasversali (39, 40) comprendendo primi (39) e secondi (40) fori trasversali realizzati da bande opposte dello spigolo interno (4); dette piastre (8-11) comprendendo prime piastre angolari (9), ciascuna delle quali presenta due fori (21, 22) passanti aventi assi trasversali tra loro; le prime piastre angolari (9) venendo applicate lungo detto spigolo interno (4) in modo tale che i due fori (21, 22) di ciascuna prima piastra angolare (9) siano sostanzialmente coassiali, l’uno (21), ad un certo di detti primi fori trasversali (39) e, l’altro (22), ad un certo di detti secondi fori trasversali (40).
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 3 e 5, in cui detta struttura muraria (1) comprende uno spigolo esterno (5) corrispondente a detto spigolo interno (4), i due spigoli (4, 5) essendo definiti sui due lati opposti (4a, 5a) della struttura muraria (1); dette piastre (8-11) comprendendo piastre piane (8) applicate sul lato (5a) su cui à ̈ definito lo spigolo esterno (5); a ciascuna di dette prime piastre angolari (9) essendo associate, in corrispondenza di detto certo primo foro trasversale (39) e di detto certo secondo foro trasversale (40), due rispettive piastre piane (8) applicate da bande opposte dello spigolo esterno (5).
  7. 7. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui detta struttura muraria (1) comprende due pareti unite (2, 3) in modo da formare uno spigolo esterno (5); dette piastre (8-11) comprendendo piastre piane (8) applicate da bande opposte dello spigolo esterno (5); il metodo comprendendo: - applicare, lungo detto spigolo esterno (5), una pluralità di seconde piastre angolari (9), ciascuna delle quali presenta una rispettiva pluralità di asole (23, 24); - legare ciascuna seconda piastra angolare (23, 24) ad almeno parte delle piastre piane (8) adiacenti e/o delle seconde piastre angolari (9) adiacenti, mediante rispettive legature (12) chiuse ad anello, ciascuna delle quali attraversa una delle asole (23, 24) di tale seconda piastra angolare (9) e una delle asole (14, 23, 24) della relativa piastra adiacente (8, 9).
  8. 8. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, e comprendente: - regolare la tensione di ciascuna di dette legature (12) in funzione della loro inclinazione rispetto al suolo.
  9. 9. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui dette legature (12) sono costituite da rispettivi nastri di acciaio.
  10. 10. Sistema di rinforzo per una struttura muraria (1), il quale sistema comprendendo: una pluralità di piastre (8-11), ciascuna delle quali comprende almeno un rispettivo foro (13, 21, 22, 28, 33) passante ed una rispettiva pluralità di asole (14, 23, 24, 29, 34, 37), dette piastre (8-11) essendo atte a venire applicate su almeno un lato (4a, 5a) della struttura muraria (1) in modo tale che il foro (13, 21, 22, 28, 33) di ciascuna piastra (8-11) sia sostanzialmente coassiale con un rispettivo foro trasversale (39, 40) praticato nella struttura muraria (1); una pluralità di barre (41) cilindriche filettate, ciascuna delle quali à ̈ atta ad essere inserita in un rispettivo foro trasversale (39, 40) della struttura muraria (1) in modo tale che almeno una estremità della barra (41) sporga dal foro (13, 21, 22, 28, 33) della piastra (8-11) coassiale al foro trasversale (39, 40); dadi (42) filettai per bloccare le piastre (8-11) alle estremità delle relative barre (41) in modo tale che le piastre (8-11) premano contro la struttura muraria (1); e una pluralità di legature ad anello chiuso (12) per legare ciascuna piastra (8-11) con le piastre (8-11) adiacenti in modo tale che ciascuna legatura (12) attraversi una delle asole (14, 23, 24, 29, 34, 37) di tale piastra (8-11) e una delle asole (14, 23, 24, 29, 34, 37) della relativa piastra adiacente (8-11).
  11. 11. Sistema secondo la rivendicazione 10, e comprendente almeno una rete (43) di materiale termoplastico atta ad essere applicata su detto lato (4a, 5a) della struttura muraria (1) sotto a dette piastre (8-11).
  12. 12. Sistema secondo la rivendicazione 10 o 11, in cui detti fori trasversali (39, 40) sono fori passanti tra due lati opposti (4a, 5a) della struttura muraria (1); dette piastre (8-11) essendo atte ad essere applicate su entrambi i lati (4a, 5a) della struttura muraria (1) in modo tale che a ciascuna piastra (8-11) su di un lato (4a) della struttura muraria (1) sia associata, in corrispondenza di almeno uno di detti fori trasversali (39, 40), almeno un’altra piastra (8-11) sull’altro lato (5a) della struttura muraria (1); ciascuna barra (41) essendo atta a venire inserita nel rispettivo foro trasversale (39, 40) in modo tale che le proprie estremità sporgano dai fori (13, 21, 22, 28, 33) delle piastre (8-11) applicate in corrispondenza di tale foro trasversale (39, 40) da entrambi i lati (4a, 5a) della struttura muraria (1); ciascuna legatura (12) essendo atta a legare piastre (8-11) sul medesimo lato (4a, 5a) della struttura muraria (1).
  13. 13. Sistema secondo una delle rivendicazioni da 10 a 12, in cui le asole (14, 23, 24, 29, 34, 37) di ciascuna piastra (8-11) sono disposte lungo una porzione perimetrale della piastra (8-11) e ciascuna piastra (8-11) à ̈ provvista di una pluralità di selle (16) ad U, ciascuna delle quali à ̈ inserita in una rispettiva asola (14, 23, 24, 29, 34, 37) con il lato concavo (16a) della sella (16) rivolto verso il perimetro (17) della piastra (8-11) in modo tale che il lato convesso (16b) della sella (16) sia avvolto, in uso, da un tratto di una relativa di dette legature (12).
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