ITBO20120227A1 - Apparecchiatura per eseguire un esame sul seno di un paziente. - Google Patents

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ITBO20120227A1
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IT
Italy
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frame
patient
respect
breast
examination
Prior art date
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IT000227A
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Achille Albanese
Bruno Toniolo
Paolo Vignoli
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I M S Internaz Medico Scient Ifica S R L
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Description

Apparecchiatura per eseguire un esame sul seno di un paziente
* ;Il presente trovato concerne una apparecchiatura per eseguire un esame sul seno, in particolare per eseguire la mammografia e/o la tomosintesi (“digital breast tomosyntesis†, DBT), e la biopsia. ;Sono note apparecchiature per la mammografia / tomosintesi che comprendono una sorgente configurata per emettere raggi X ed un rivelatore configurato per ricevere i raggi X emessi dalla sorgente. ;Si osservi che la mammella del paziente sottoposta ad analisi viene interposta fra la sorgente di raggi X ed il rivelatore in modo che sia attraversata dalla radiazione X emessa dalla sorgente. ;Tali apparecchiature possone essere facilmente dotate anche di un sistema per la biopsia stereotassica. Tale sistema à ̈ costituito da un metodo di computazione dell'esatta collocazione di una regione di interesse all'interno della mammella mediante l'acquisizione di alcune immagini ad angoli predeterminati rispetto ad un fulcro di rotazione e di una sonda (motorizzata o non) per l'estrazione incisionale del tessuto. ;I due principali approcci alla biopsia stereotassica sono l'esecuzione in posizione prona o verticale. ;Generalmente un'apparecchiatura per mammografia e tomosintesi consente l'esecuzione della biopsia stereotassica con il paziente disposto con il torace verticale, in piedi o comunque seduto. ;L'esame di biopsia eseguito in posizione verticale consente di ridurre il tempo di esecuzione della procedura, e può rendere più agevole la procedura per le mammelle di piccole dimensioni. ;E' però preferibile disporre anche della possibilità di eseguire la biopsia in posizione prona (con il paziente disteso su un tavolo dedicato posto sopra al sistema), perché nella maggior parte dei casi questa modalità aumenta il comfort del paziente, riducendo il rischio di movimenti ed estendendo l'accessibilità alla mammella. Il tavolo prono consente a due persone di lavorare confortevolmente attorno al paziente, rendendo la procedura più efficiente. E' inoltre dimostrato che nella posizione prona à ̈ meno frequente l'occorrenza di reazioni vasovagali (svenimenti). ;I sistemi di biopsia prona sono in genere disponibili su apparecchiature dedicate, che richiedono dunque uno spazio e una spesa accessoria ai sistemi mammografici verticali e questo non ne consente dunque la messa in servizio in tutti gli ambienti sanitari. ;Il documento brevettuale EP0387475 descrive un'apparecchiatura in grado di eseguire la mammografia e la biopsia stereotassica sia in posizione verticale che in posizione prona, ma tale apparecchiatura non può eseguire l'esame di tomosintesi, né altre tipologie di esame alla mammella. Inoltre in tale apparecchiatura, il movimento dalla posizione verticale alla posizione prona à ̈ stato realizzato in maniera che gli ingombri della macchina producono talvolta impedimenti all’esecuzione dell’esame di biopsia prona. ;Una ulteriore esigenza à ̈ dunque quella di poter disporre di una apparecchiatura avente una struttura poco ingombrante per poter essere utilizzata anche in ambienti non particolarmente spaziosi. ;Il documento brevettuale US5305365 descrive un esempio di una macchina per la mammografia in grado di eseguire una parziale rotazione della testa di analisi, per un angolo alquanto limitato, per favorire l’esecuzione della mammografia sul paziente. ;Tale macchina comprende un telaio portante che supporta una testa di analisi mobile fra una posizione verticale, in cui il paziente à ̈ sottoposto ad analisi in piedi, ed una posizione inclinata, in cui il paziente à ̈ sottoposto ad analisi con il torace in posizione verticale. Benchà ̈ tale sistema abbia un ingombro limitato, il suo scopo non corrisponde all'esigenza sopra espressa, ovvero di proporre una apparecchiatura di semplice concezione che consenta al personale medico di sottoporre ad analisi il seno del paziente in posizione eretta e prona. ;La medicina nucleare si distingue dalla radiologia perché non si ha una sorgente radioattiva esterna al paziente (imaging in trasmissione), ma il paziente stesso diventa la sorgente di radiazioni (imaging in emissione) mediante l'assunzione di un radiofarmaco, e dunque non à ̈ una misura di attenuazione della radiazione che attraversa il corpo, ma piuttosto una misura di distribuzione e intensità della radiazione emessa dal corpo. La testa di analisi per un'applicazione di medicina nucleare richiede uno o più rivelatori di raggi gamma, accoppiati ad un sistema di collimazione (fisico o elettronico mediante rivelazione in coincidenza) che consenta di selezionare e identificare la direzione di provenienza del fotone. ;Anche gli esami della medicina nucleare, come già detto per gli esami di biopsia possono privilegiare la posizione prona o eretta a seconda della durata dell'esame e dell'applicazione specifica. La possibilità di utilizzo dell'apparecchiatura in entrambe le posizioni, non limitatamente alle applicazioni radiologiche, rende dunque l'invenzione di ancora maggiore utilità. ;Un ulteriore vantaggio à ̈ quello di poter eseguire la tomosintesi in posizione prona, per utilizzare l'immagine prodotta come guida del successivo prelievo bioptico. ;Il presente trovato si pone inoltre lo scopo di rendere disponibile un apparecchiatura particolarmente versatile, in grado di poter essere impiegata per effettuare una pluralità di esami sul seno. ;Con una differente testa di analisi in aggiunta o in sostituzione della combinazione tra sorgente di raggi X e rivelatore di raggi X à ̈ possibile infatti utilizzare la stessa struttura meccanica per altre tipologie di esami alla mammella, quali ad esempio (ma non limitatamente) gli esami della medicina nucleare. ;In accordo con l'invenzione, gli scopi sopra elencati vengono raggiunti da un'apparecchiatura per l'esecuzione di un esame alla mammella comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse. ;Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui: ;- la figure 1 e 2 illustrano rispettive viste prospettiche di una apparecchiatura oggetto dell’invenzione in una prima configurazione; ;- la figura 3 illustra una vista prospettica di una apparecchiatura oggetto dell’invenzione in una seconda configurazione in cui alcune parti sono state asportate per meglio evidenziarne altre; ;- la figura 4 illustra una vista prospettica di un particolare dell’apparecchiatura di figura 1 in una terza configurazione; ;- la figura 5 illustra una vista prospettica di un particolare dell’apparecchiatura di figura 1 in una quarta configurazione; ;- la figura 6 illustra una vista prospettica di un accessorio della macchina di cui alle precedenti figure. Conformemente ai disegni allegati, à ̈ stato indicata con 1 una apparecchiatura per la mammografia oggetto della presente invenzione; ;- la figura 7 illustra una variante dell’apparecchiatura di cui alle precedenti figure 1-5; ;-la figura 8 illustra l’apparecchiatura di cui alla figura 7 in una ulteriore configurazione. ;Secondo il trovato, l’apparecchiatura 1 (nel seguito indicata anche come macchina 1) consente di eseguire un esame sul seno di un paziente(preferibilmente ma non limitatamente consente di eseguire la mammografia e/o la tomosintesi di una mammella di un paziente e la biopsia). ;Nel prosieguo verrà descritta a titolo esemplificativo e non limitativo una preferita forma di realizzazione dell’apparecchiatura, illustrata nelle figure 1-6. ;Tale apparecchiatura comprende una testa 5 di analisi provvista di un dispositivo rivelatore 2 di raggi X configurato per ricevere e rivelare raggi X su un piano 3 di rivelazione. ;Inoltre la testa 5 di analisi comprende preferibilmente una (o una pluralità di) sorgente (sorgenti) 4 di raggi X per emettere un corrispondente fascio di raggi X verso detto piano 3 di rivelazione. ;Tale apparecchiatura comprende un primo telaio 6 provvisto di mezzi 9 di appoggio a terra. ;Preferibilmente, nella forma di realizzazione illustrata, il primo telaio 6 comprende una traversa 23 orizzontale. ;La traversa orizzontale 23 definisce il traverso superiore di una struttura a portale. ;Inoltre la traversa orizzontale 23 comprende sedi di alloggiamento di un albero 21, che verrà meglio descritto nel prosieguo. ;Tali mezzi 9 di appoggio a terra comprendono, come illustrato nella figura 1, una colonna telescopia 13. Più preferibilmente, i mezzi 9 di appoggio comprendono una coppia di colonne telescopiche 13 che supportano il primo telaio 6. ;Preferibilmente ma non limitatamente tali colonne telescopiche 13 portano bilateralmente il primo telaio 6, in particolare portano la traversa orizzontale 23. Tali colonne 13 sono collegate ad una prima estremità (inferiormente) ad una piastra 19 di appoggio a terra e ad una seconda estremità al primo telaio 6. ;Secondo un altro aspetto l’apparecchiatura 1 comprende mezzi di movimentazione verticale 12 del primo telaio 6, configurati per spostare verticalmente il primo telaio 6 rispetto al livello del terreno. ;Nella forma di realizzazione illustrata nelle annesse figure i mezzi 12 di movimentazione verticale comprendono un attuatore, non visibile in quanto nascosto all’interno della colonna telescopica 13, configurato ed attivabile per consentire il sollevamento del primo telaio 6 rispetto al terreno. ;Si osservi infatti che à ̈ necessario che il piano di rilevamento 3 possa essere disposto all’altezza corretta per il paziente da sottoporre ad analisi. ;L’apparecchiatura 1, provvista dei mezzi 12 di movimentazione verticale, consente al personale medico di regolare l’altezza del piano di rilevamento 3 in modo da poter sottoporre ad analisi pazienti di qualsiasi altezza, anche pazienti con limitate o assenti capacità di deambulazione (su sedia a rotelle). ;Si osservi che nella figura 1 illustrata à ̈ presente solo una colonna 13; dal lato opposto il primo telaio 6 à ̈ collegato alla piastra 19 mediante una molla a gas 20. La colonna 13, la molla a gas 20 e la piastra 19 definiscono nell’insieme i mezzi 9 di appoggio a terra. Secondo un altra forma di realizzazione non illustrata i mezzi 9 di appoggio a terra possono essere costituiti da una coppia di colonne 13. ;L’apparecchiatura 1 comprende inoltre un secondo telaio 7 supportante la testa di analisi 5. ;Si osservi che con l’espressione telaio si intende nella presente invenzione uno o più elementi aventi funzione di supporto strutturale. ;L’apparecchiatura 1 comprende inoltre un terzo telaio 8 collegato (nella preferita forma di realizzazione incernierato) al primo telaio 6 in modo che risulti mobile fra una posizione sostanzialmente orizzontale PO ed una posizione sostanzialmente verticale PV. ;Si osservi che il fatto il terzo telaio 8 sia mobile fra tali posizioni consente di predisporre l’apparecchiatura in due configurazioni, in modo da eseguire esami sul seno con il paziente disposto in posizione prona (quando il terzo telaio 8 à ̈ nella posizione sostanzialmente orizzontale) ed eretta / seduta (quando il terzo telaio 8 à ̈ nella posizione sostanzialmente verticale). ;Preferibilmente, come illustrato nelle annesse figure, il terzo telaio 8 porta girevolmente il secondo telaio 7. ;Si osservi che in varianti non illustrate dell’apparecchiatura 1 il secondo telaio 7, che porta la testa di misura, à ̈ fissato rigidamente al terzo telaio 8. ;Si osservi che il secondo telaio 7 à ̈ definito dall’insieme degli elementi che supportano la testa di misura 5. ;Nella preferita forma di realizzazione il terzo telaio 8 ruota attorno ad un asse orizzontale Y (ben visibile nelle annesse figure). ;In altre parole il terzo telaio 8 si ribalta di 90°. ;L’asse orizzontale Y di rotazione à ̈ un asse che à ̈ disposto inferiormente al terzo telaio 8. ;Si osservi che quando il terzo telaio 8 à ̈ disposto nella posizione verticale PV l’apparecchiatura ha un ingombro in pianta alquanto limitato e si sviluppa sostanzialmente in verticale: ciò vantaggiosamente riduce gli ingombri in pianta ed aumenta gli spazi operativi a disposizione del personale medico. ;L’apparecchiatura 1 comprende inoltre mezzi di movimentazione 10 del terzo telaio 8 rispetto al primo telaio 6, configurati per consentire una rotazione del terzo telaio 8 attorno all’asse orizzontale Y. ;Più in generale tali mezzi di movimentazione 10 consentono la movimentazione del terzo telaio 8 fra le due posizioni PO e PV. ;Tali mezzi 10 di movimentazione, ben visibili nella figura 2, comprendono secondo la preferita forma di realizzazione un motore 14, cinematicamente accoppiato al terzo telaio 8. ;In particolare si osservi che il motore 14 à ̈ accoppiato al terzo telaio 8 mediante una cinghia 15. ;La cinghia 15 à ̈ cinematicamente accoppiata ad un albero 21 (solidalmente connesso al terzo telaio 8) sviluppantesi orizzontalmente. ;L’asse Y, attorno al quale ruota il terzo telaio 8, à ̈ l’asse dell’albero 21. ;L’albero 21 à ̈ portato girevolmente dal primo telaio 6; in particolare l’albero 21 à ̈ portato girevolmente nelle due sedi presenti nella traversa orizzontale 23. ;L’albero 21 à ̈ disposto in una porzione inferiore del terzo telaio 8. ;L’apparecchiatura 1 preferibilmente comprende una coppia di pistoni a molla 16 (o, secondo una variante non illustrata anche un solo pistone a molla 16) incernierati al primo telaio 6 ed al terzo telaio 8 per esercitare una spinta sul terzo telaio 8 diretta a riportare il terzo telaio nella posizione verticale PV. In altre parole i pistoni 16 a molla consentono di mantenere il terzo telaio 8 nella posizione verticale PV: quindi i mezzi di movimentazione 10 devono vincere la forza esercitata dai pistoni 16 a molla per movimentare il terzo telaio 8 dalla posizione verticale PV a quella orizzontale PO. ;Più in generale i pistoni a molla definiscono un dispositivo spintore 16, incernierato al primo telaio 6 ed al terzo telaio 8 per esercitare una spinta sul terzo telaio 8 diretta a riportare il terzo telaio (8) nella posizione verticale PV. ;Il secondo telaio 7 à ̈ girevole rispetto al terzo telaio 8, ovvero à ̈ configurato per ruotare attorno ad un asse K ortogonale all’asse orizzontale Y. ;Si osservi che, preferibilmente, l’asse K ha una prestabilita distanza rispetto al piano 30 di appoggio del seno (che à ̈ disposto superiormente al piano 3 del rivelatore): ciò vantaggiosamente consente di ruotare il piano 30 di appoggio del seno in modo che, quando tale piano 3 del rivelatore à ̈ sostanzialmente inclinato (rotazione di un angolo acuto rispetto alla posizione in cui il piano 30 à ̈ orizzontale) o verticale (rotazione di 90° rispetto alla posizione in cui il piano 30 à ̈ orizzontale), lo stesso piano 30 del rilevatore à ̈ fuori dagli ingombri della macchina. ;Un vantaggio di tale aspetto à ̈ che l’operatore può eseguire più facilmente un esame al seno con il piano 3 del rivelatore in posizione inclinata o verticale; in particolare viene facilitato il posizionamento della mammella da parte dell’operatore. ;La figura 8 illustra in maniera evidente quanto esposto in precedenza, ovvero che lo stesso piano 30 di appoggio del seno può essere portato fuori dagli ingombri della macchina. ;In particolare nella figura 8 il secondo telaio 7 à ̈ ruotato di circa 45° attorno all’asse K rispetto alla posizione illustrata nella figura 1. ;L’apparecchiatura 1 comprende mezzi di movimentazione 11 del secondo telaio 7 rispetto al terzo telaio 8, per consentire la rotazione del secondo telaio 7 rispetto al terzo telaio 8 attorno ad un asse K ortogonale all’asse orizzontale Y. ;Si osservi che il telaio 7 può essere disposto in qualunque posizione angolare; preferibilmente à ̈ previsto di poterlo ruotare almeno di 270°, ancora più preferibilmente di 360°. ;Tali mezzi di movimentazione 11 consentono una rotazione del secondo telaio 7 in modo da poterlo disporre in una desiderata posizione angolare: si osservi che nella figura 1 à ̈ illustrata, a titolo esemplificativo, una prima possibile posizione P1 mentre nella figura 5 à ̈ illustrata, a titolo esemplificativo, una seconda possibile posizione P2. ;Secondo la forma di realizzazione illustrata, i mezzi di movimentazione 11 comprendono un motore ed un ingranaggio, configurato per consentire la rotazione del secondo telaio 7 rispetto al terzo telaio 8. ;Si osservi che nell’esempio illustrato il telaio 7 à ̈ ruotato di 90° fra la prima posizione P1 e la seconda posizione P2. ;Verrà descritto nel prosieguo il secondo telaio 7. ;Come noto la tomosintesi e la biopsia stereotassica prevedono l’acquisizione di immagini con la sorgente disposta in una pluralità di posizioni rispetto al dispositivo rivelatore 2; pertanto l’apparecchiatura 1 à ̈ configurata in modo che la sorgente 4 ed il rivelatore 2 siano relativamente mobili. ;In particolare secondo questo aspetto il secondo telaio 7 comprende una prima porzione 7a che porta il dispositivo rivelatore 2 di raggi X ed una seconda porzione 7b che porta la sorgente 4 di raggi X. ;Tali prima 7a e seconda 7b porzione sono reciprocamente mobili per consentire lo spostamento della sorgente 4 rispetto al dispositivo rivelatore 2. ;In particolare il fatto che la prima 7a e la seconda 7b porzione siano reciprocamente mobili consente alla sorgente 4 l’emissione di un fascio di raggi X verso detto il piano 3 di rivelazione in una pluralità di posizioni rispetto al dispositivo rivelatore 2. ;In relazione al secondo telaio 7, si osserva che l’apparecchiatura 1 à ̈ configurata per consentire la rotazione (contemporanea e solidale) della prima e seconda porzione 7a e 7b e la rotazione relativa della seconda porzione 7b rispetto alla prima porzione 7a. ;La rotazione della seconda porzione 7b rispetto alla prima porzione 7a consente l’esecuzione della tomosintesi: infatti mediante tale rotazione la sorgente 4 può essere disposta in una pluralità di posizioni rispetto al rivelatore 2 in modo da acquisire immagini del seno del paziente in una pluralità di posizioni. ;Si osservi inoltre che nell’apparecchiatura 1 l'asse di rotazione R della seconda porzione 7b rispetto alla prima porzione 7a à ̈ disposto in posizione più vicina al rivelatore 2 rispetto all'asse K di rotazione del secondo telaio 7 rispetto al terzo telaio 8. ;L’apparecchiatura 1 così configurata ha un buon bilanciamento dei pesi delle porzioni della testa di analisi 5, in qualunque disposizione del secondo telaio 7 attorno all'asse K e della seconda porzione 7b attorno all'asse R. ;L’apparecchiatura 1 à ̈ provvista di mezzi 25 di movimentazione della seconda porzione 7b (che porta la sorgente 4) rispetto alla prima porzione 7a (che porta il rivelatore 2). ;Tali mezzi 25 di movimentazione nella preferita forma di realizzazione comprendono un attuatore elettrico provvisto di un pistone scorrevole all’interno di un cilindro. ;Tale pistone à ̈ collegato (incernierato) alla prima porzione 7a mentre il cilindro à ̈ collegato (incernierato) alla seconda porzione 7b (o viceversa il pistone à ̈ collegato alla porzione 7b ed il cilindro alla 7a). ;Lo spostamento longitudinale del pistone all’interno del cilindro causa la rotazione della seconda porzione 7b rispetto alla prima porzione 7a, consentendo l’esecuzione della tomosintesi. ;Nella figura 5 à ̈ illustrato un lettino 17 impiegato per eseguire gli esami della mammella con il paziente in posizione “prona†. ;Il lettino 17 à ̈ provvisto di un piano di appoggio del paziente avente una apertura 18 per consentire al paziente di esporre verso il basso la mammella, ed à ̈ provvisto di un sistema di movimentazione che ne consente il collocamento in posizione sopraelevata rispetto all'apparecchiatura, quando questa à ̈ disposta nella posizione PO, in modo che la mammella possa essere collocata in corrispondenza della testa di analisi. ;E’ già stato descritto, con riferimento all’arte nota, che la posizione prona consente al paziente un maggiore rilassamento rispetto alla posizione verticale. Inoltre impedisce al paziente di visualizzare l'effettiva esecuzione dell'esame, e previene movimenti accidentali del pazienti nel caso di tempistiche elevate per l'esecuzione dell'esame o in caso di svenimento. ;Inoltre l'esecuzione della biopsia prona agevola il recupero del paziente sottoposto alla procedura. ;Si osservi che à ̈ possibile disporre il lettino 17 in una pluralità di posizioni rispetto alla macchina, in modo da poter approcciare il seno del paziente da differenti angolazioni / posizioni: ciò consente di eseguire la procedura di biopsia nella posizione più agevole per il caso specifico, permettendo una riduzione dei tempi di esecuzione e un aumento delle probabilità di successo. Si osservi che il lettino 17 e l’apparecchiatura 1 definiscono, nell’insieme, un sistema diagnostico anch’esso oggetto dell’invenzione. ;Si osservi altresì che l’apparecchiatura 1 comprende una unità di controllo (non illustrata), collegata al rivelatore 2 ed alla sorgente 4 per consentire l’elaborazione di immagini. ;Inoltre l’apparecchiatura 1 può comprendere una sonda di biopsia, fissabile al secondo telaio 7 per consentire l’esecuzione della biopsia. ;Tale sonda comprende un ago che consente il prelievo di tessuto organico dal seno del paziente. ;La sonda à ̈ collegata al secondo telaio 7 mediante un meccanismo 22 di movimentazione avente due o più gradi di libertà; preferibilmente la sonda à ̈ portata mediante slitte (illustrate nella figura 6) che consentono una movimentazione dell’ago su tre assi ortogonali. ;Verrà descritto brevemente nel prosieguo il funzionamento dell’apparecchiatura, con riferimento ad una preferita modalità di utilizzo della stessa che, comunque, non deve intendersi limitatamente. ;Da tale descrizione si evinceranno i vantaggi della presente apparecchiatura 1, la quale à ̈ in grado di soddisfare le esigenze del personale medico e nel contempo garantire una ottimale rilassatezza al paziente sia durante le operazioni di mammografia / tomosintesi che durante le operazioni di prelievo bioptico in posizione prona o verticale. ;Nelle figure 1, 2 e 3 à ̈ illustrata l’apparecchiatura 1 in una configurazione predisposta per la mammografia o la tomosintesi. ;Si osservi che nelle figure 1 e 2 l’apparecchiatura 1 à ̈ in una configurazione di minima altezza del primo telaio 6 (in tale configurazione il primo telaio 6 à ̈ in posizione prossimale al terreno) mentre nella figura 3 l’apparecchiatura à ̈ in una configurazione di massima altezza del primo telaio 6 (in tale configurazione il primo telaio 6 à ̈ distale rispetto al terreno). ;Si osservi che l’operatore attiva i mezzi 12 di movimentazione verticale del primo telaio 6 per passare dalla configurazione di minima altezza del primo telaio 6 alla configurazione di massima altezza del primo telaio 6. ;Si osservi che tali mezzi 12 di movimentazione verticale consentono di sollevare / abbassare il primo telaio 6, il secondo telaio 7 ed il terzo telaio 8 rispetto al terreno (infatti il secondo telaio 7 ed il terzo telaio 8 sono portati dal primo telaio 6): ciò consente di regolare l’apparecchiatura 1 in funzione dell’altezza del paziente. ;In particolare e più precisamente i mezzi 12 di movimentazione verticale agiscono sul primo telaio 6, che porta sia il terzo telaio 8 che il secondo telaio 7. L’attivazione dei mezzi 12 di movimentazione verticale consente una regolazione in altezza del primo telaio 6 rispetto al terreno che viene eseguita in funzione dell’altezza del paziente, in modo da disporre il piano 3 di rilevamento alla corretta altezza per il paziente da sottoporre ad analisi. ;Il personale medico, dopo aver installato sull’apparecchiatura 1 la sonda di biopsia, può eseguire sul paziente la biopsia verticale con la macchina nella configurazione di cui alle figure 1-3 (terzo telaio 8 nella posizione verticale, secondo telaio 7 nella posizione P1). ;Qualora invece vi sia la necessità di eseguire una biopsia prona, il terzo telaio 8 viene ruotato di 90° rispetto alla configurazione illustrata nelle figure 1,2 e 3 in modo da disporlo nella posizione orizzontale PO (tale configurazione dell’apparecchiatura à ̈ illustrata nelle figure 5 e 6). ;Si osservi che nella posizione orizzontale PO il secondo telaio 7 può essere ruotato rispetto all’asse K per essere disposto in una desiderata posizione(ad esempio la posizione P1 di figura 4 o P2 di figura 5) in modo che il personale medico possa disporre il lettino 17, rispetto alla macchina, a proprio piacimento, in funzione della regione della mammella da sottoporre a biopsia. ;Si osservi che in tale configurazione dell’apparecchiatura in cui il terzo telaio 8 à ̈ nella posizione orizzontale PO à ̈ possibile eseguire la biopsia prona, facendo sdraiare il paziente sul lettino 17. ;Vantaggiosamente l’apparecchiatura 1 oggetto della presente invenzione à ̈ estremamente compatta. ;In particolare si osservi che i mezzi di movimentazione 10 ed 11 sono disposti posteriormente rispetto alla testa di analisi 5 in modo che, quando il terzo telaio 8 à ̈ ruotato di 90° rispetto alla verticale ovvero disposto nella posizione PO tali mezzi 10 ed 11 non ingombrano la zona operativa, consentendo la piena operatività del personale medico. ;Si osservi che una macchina così concepita à ̈ estremamente pratica e semplice e può essere installata facilmente anche in ambienti di dimensioni ridotte. ;Infatti si ribadisce che quando il terzo telaio 8 à ̈ nella posizione verticale PV lo spazio in pianta à ̈ alquanto limitato ed inoltre anche quando il terzo telaio 8 à ̈ nella posizione orizzontale PO, per consentire l’esecuzione della biopsia prona, si ha un ingombro limitato. ;Tale macchina à ̈ concepita con una struttura particolarmente semplice e compatta: con il semplice ribaltamento del terzo telaio 8 la macchina viene disposta in una configurazione in cui à ̈ consentita l’esecuzione della biopsia prona, mantenendo limitati gli ingombri della stessa. ;La disposizione dei mezzi di movimentazione 10 ed 11 sul retro del terzo telaio 8 (ed il fatto che tali mezzi 10 ed 11 siano portati dallo stesso telaio 8) fa si che tali mezzi 10 ed 11 vengano ad essere disposti in una posizione di non interferenza con l’operatore quando il terzo telaio 8 à ̈ ribaltato. ;Secondo un’altra forma realizzativa, illustrata nella figura 7, i mezzi di movimentazione 10 del terzo telaio 8 rispetto al primo telaio 6 fra detta posizione orizzontale PO e detta posizione verticale PV comprendono un gruppo pistone 27-cilindro 28. ;Il pistone 27 à ̈ scorrevole rispetto al cilindro 28. ;Il pistone 27, nella forma realizzativa illustrata nella figura 7, à ̈ collegato (incernierato) al terzo telaio 8 mentre il cilindro 28 à ̈ collegato (incernierato) al primo telaio 6. ;Secondo una variante non illustrata, il pistone 27 à ̈ collegato (incernierato) al primo telaio 6 mentre il cilindro 28 à ̈ collegato (incernierato) al terzo telaio 8. ;Quindi, si osservi che il gruppo pistone 27-cilindro 28 definisce un attuatore connesso al terzo telaio 8 ed al primo telaio 6, per consentire la movimentazione del terzo telaio 8 rispetto al primo telaio 6. ;Si osservi che più in generale l’apparecchiatura 1 à ̈ una apparecchiatura in grado di consentire l’esecuzione di un esame sul seno del paziente. ;A tale scopo, più in generale l’apparecchiatura 1 comprende una testa 5 di analisi provvista di un dispositivo rivelatore 2 di radiazioni configurato per ricevere e rivelare su un piano 3 di rivelazione radiazioni in attraversamento di detto seno (tali radiazioni possono essere emesse dallo stesso seno oppure essere emesse da una sorgente facente parte dell’apparecchiatura 1). ;Si osservi infatti che l’apparecchiatura 1 oggetto di analisi può essere configurata per eseguire qualsiasi tipo di esame sul seno. ;Ad esempio, tale apparecchiatura 1 può essere configurata in modo da consentire l’esecuzione di esami di medicina nucleare. ;In tale tipo di esami à ̈ previsto che il paziente assuma un cosiddetto radiofarmaco, che fa si che alcuni organi del paziente emettano radiazioni verso l’esterno. ;Quindi l’apparecchiatura può anche non prevedere la sorgente di raggi x, poiché in tale tipo di esame di medicina nucleare, in cui à ̈ prevista l'assunzione di un radio farmaco, lo stesso corpo del paziente emette radiazioni. ;Secondo una variante non illustrata, l’apparecchiatura 1 à ̈ priva della sorgente di raggi X. ;Tali radiazioni emesse dal corpo del paziente vengono rivelate dal dispositivo rivelatore. ;In relazione alla biopsia, si osservi quanto segue. ;Preferibilmente l’apparecchiatura consente l’esecuzione della biopsia mediante il metodo stereotassico. ;Questo metodo prevede che debba essere identificata l'esatta collocazione dell'anormalità del tessuto mediante immagini della mammella acquisite ad angoli predeterminati rispetto ad un fulcro di rotazione. ;Si osservi che l’apparecchiatura 1 oggetto dell’invenzione, come descritta in precedenza, consente l’esecuzione della biopsia mediante il metodo stereotassico: infatti la sorgente di radiazioni à ̈ portata in rotazione rispetto al rivelatore in modo da acquisire immagini del seno a diverse angolazioni. ;La possibilità di eseguire la tomosintesi sullo stesso sistema, in posizione prona o verticale, consente inoltre di sfruttare l'immagine di tomosintesi per l'identificazione del volume bersaglio con un'accuratezza superiore a quella della biopsia stereotassica convenzionale. ;L’apparecchiatura 1 può essere configurata in modo da calcolare, sulla base delle immagini acquisite a diverse angolazioni, le coordinate della porzione di volume in cui à ̈ presente un tessuto sospetto ed una traiettoria ottimizzata per la sonda di biopsia affinché l’ago della stessa sonda raggiunga l'anormalità e proceda all'estrazione del tessuto in maniera incisionale. ;Il trovato così concepito à ̈ suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti. *

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura (1) per eseguire almeno un esame sul seno di un paziente, comprendente una testa (5) di analisi provvista di almeno un dispositivo rivelatore (2) di radiazioni, configurato per ricevere e rivelare su un piano (3) di rivelazione di radiazioni in attraversamento di detto seno del paziente, detta apparecchiatura essendo caratterizzata dal fatto di comprendere: - un primo telaio (6) provvisto di mezzi (9) di appoggio a terra; - un secondo telaio (7) supportante la testa di analisi (5); - un terzo telaio (8) che porta il secondo telaio (7) ed à ̈ collegato al primo telaio (6) in modo da poter essere movimentato fra una posizione sostanzialmente orizzontale (PO), in cui un operatore può eseguire un esame su detto seno del paziente, ed una posizione sostanzialmente verticale (PV), in cui un operatore può eseguire un esame su detto seno del paziente; - mezzi di movimentazione (10) del terzo telaio (8) rispetto al primo telaio (6) fra detta posizione orizzontale (PO) e detta posizione verticale (PV).
  2. 2. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto rivelatore (2) Ã ̈ configurato per rivelare raggi X.
  3. 3. Apparecchiatura (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta apparecchiatura comprende almeno una sorgente (4) di raggi X per emettere un corrispondente fascio di raggi X verso detto piano (3) di rivelazione.
  4. 4. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto secondo telaio (7) à ̈ portato girevolmente dal terzo telaio (8) in modo che sia consentita una rotazione del secondo telaio (7) rispetto al terzo telaio (8) attorno ad un asse (K) ortogonale all’asse orizzontale (Y).
  5. 5. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, comprendente mezzi di movimentazione (11) del secondo telaio (7) rispetto al terzo telaio (8), configurati per consentire la movimentazione del secondo telaio (7) rispetto al terzo telaio (8) attorno all’asse (K) ortogonale all’asse orizzontale (Y).
  6. 6. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui il terzo telaio (8) Ã ̈ incernierato al primo telaio (6) per ruotare attorno ad un asse orizzontale (Y) fra detta posizione orizzontale (PO) e detta posizione verticale (PV) e detta apparecchiatura.
  7. 7. Apparecchiatura secondo la rivendicazione precedente, in cui i mezzi di movimentazione (10) del terzo telaio (8) rispetto al primo telaio (6) comprendono un attuatore motorizzato, connesso al primo telaio (6) ed al terzo telaio (8) per consentire la movimentazione del terzo telaio (8) rispetto al primo telaio (6).
  8. 8. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’attuatore motorizzato comprende un pistone (27) scorrevole in un cilindro (28), in cui uno fra detto pistone (27) e cilindro (28) à ̈ incernierato al primo telaio (6) e l’altro fra detto pistone (27) e cilindro (28) à ̈ incernierato al terzo telaio (8).
  9. 9. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui il secondo telaio (7) comprende una prima porzione (7a) che porta il dispositivo rivelatore (2) di raggi X ed una seconda porzione (7b) che porta la sorgente (4) di raggi X, dette prima (7a) e seconda (7b) porzione essendo reciprocamente mobili per consentire di disporre la sorgente (4) in una pluralità di posizioni rispetto al dispositivo rivelatore (2).
  10. 10. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un dispositivo spintore (16) incernierato al primo telaio (6) ed al terzo telaio (8) per esercitare una spinta sul terzo telaio (8) diretta a riportare il terzo telaio (8) nella posizione verticale (PV).
  11. 11. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente mezzi di movimentazione verticale (12) del primo telaio (6), configurati per spostare verticalmente il primo telaio (6) rispetto al livello del terreno.
  12. 12. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui i mezzi (9) di appoggio a terra comprendono una colonna (13) di tipo telescopico.
  13. 13. Sistema diagnostico comprendente una apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti ed un lettino (17) avente un piano di appoggio del paziente provvisto di una apertura (18) per consentire al paziente, disposto in posizione prona, di far fuoriuscire attraverso l’apertura (18) la mammella.
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