ITBO20120192A1 - Metodo per rimuovere dal terreno una condotta interrata e macchina di taglio impiegata per attuare il metodo - Google Patents

Metodo per rimuovere dal terreno una condotta interrata e macchina di taglio impiegata per attuare il metodo Download PDF

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ITBO20120192A1
ITBO20120192A1 IT000192A ITBO20120192A ITBO20120192A1 IT BO20120192 A1 ITBO20120192 A1 IT BO20120192A1 IT 000192 A IT000192 A IT 000192A IT BO20120192 A ITBO20120192 A IT BO20120192A IT BO20120192 A1 ITBO20120192 A1 IT BO20120192A1
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IT
Italy
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duct
cutting
cut
section
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IT000192A
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Alfredo Frassinelli
Franco Iacucci
Aurelio Simoncelli
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Enereco S P A
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16LPIPES; JOINTS OR FITTINGS FOR PIPES; SUPPORTS FOR PIPES, CABLES OR PROTECTIVE TUBING; MEANS FOR THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16L1/00Laying or reclaiming pipes; Repairing or joining pipes on or under water
    • F16L1/024Laying or reclaiming pipes on land, e.g. above the ground
    • F16L1/028Laying or reclaiming pipes on land, e.g. above the ground in the ground
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    • B24GRINDING; POLISHING
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Description

METODO PER RIMUOVERE DAL TERRENO UNA CONDOTTA INTERRATA E MACCHINA DI TAGLIO IMPIEGATA PER ATTUARE IL METODO
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce al settore tecnico delle condotte interrate di gasdotti, oleodotti e simili.
In dettaglio, essa si riferisce a condotte realizzate in acciaio, polimeri o altri materiali duttili.
Ancora più in particolare, detti materiali duttili vanno intesi ad esempio in opposizione al cemento o al gres con cui sono realizzate le fognature.
Quando una condotta interrata non à ̈ più impiegata perché ha concluso il proprio ciclo di utilizzo, si pone il problema della sua destinazione.
I soggetti proprietari di queste condotte hanno interesse alla loro rimozione dal terreno per evitare incertezze legali connesse alla servitù del terreno sovrastante la condotta o alla manutenzione delle aree da essa attraversata.
Ove possibile, si procede con uno scavo a cielo aperto (o “trench†, letteralmente †̃trincea’ in lingua Inglese), a cui segue la rimozione della condotta ed il riempimento dello scavo.
Tuttavia, vi sono delle zone di attraversamento particolari in cui una rimozione con scavo a cielo aperto delle porzioni di condotta che le attraversano non à ̈ praticabile.
Ad esempio, nel caso in cui la condotta passi sotto un corso d’acqua arginato, un intervento tramite scavo a cielo aperto potrebbe portare ad indebolire l’argine. In altri casi, la struttura geologica della zona di attraversamento à ̈ tale che un intervento di scavo potrebbe innescare fenomeni franosi.
Inoltre, vi possono essere ragioni amministrative o di tutela paesaggistica che dissuadono i soggetti proprietari dall’eseguire detti scavi a cielo aperto.
In queste situazioni, attualmente, a seguito di accordi tra soggetti proprietari ed enti competenti delle zone particolari suddette, i tratti di condotte sono lasciati entro il terreno, talvolta dopo un loro intasamento, con lo svantaggio che i soggetti proprietari sono costretti a subire la situazione di incertezza legale sopra menzionata.
A tutt’oggi, sono note solamente tecniche che consentono di aggiungere o di sostituire un nuovo tratto di condotta alla porzione residua, cioà ̈ non estratta dal terreno, della condotta ormai frusta.
Ad esempio, Ã ̈ nota una tecnica chiamata comunemente pipe splitting nel gergo del settore.
Questa tecnica prevede di effettuare due scavi in corrispondenza delle estremità della porzione di condotta che non à ̈ stata estratta, in modo da esporre le estremità medesime.
Dopodiché, un elemento di divaricazione à ̈ posto in uno degli scavi, direttamente in corrispondenza dell’imboccatura di estremità della porzione residua della condotta, mentre un dispositivo di trascinamento, come ad esempio un argano, à ̈ situato in corrispondenza dell’altro scavo e connesso all’elemento di divaricazione tramite un cavo, una catena o altri similari mezzi di trasmissione del moto.
L’elemento di divaricazione comprende un corpo principale a sezione variabile, ad esempio a forma di ogiva, rastremato in direzione dell’interno della porzione della condotta, ma con sezione crescente nella direzione opposta, fino ad una grandezza maggiore della luce della condotta stessa.
Inoltre, l’elemento di divaricazione comprende un membro di taglio posto sopra il corpo principale e disposto su di esso a guisa di pinna caudale o di cresta.
In coda all’elemento di divaricazione, in corrispondenza della sua sezione maggiore à ̈ fissata una nuova sezione di condotta.
Quando l’argano à ̈ azionato per trascinare l’elemento di divaricazione, e quindi anche la nuova sezione di condotta, allora tale elemento effettua una recisione della porzione residua della vecchia condotta mediante il membro di taglio, il ché permette una divaricazione della stessa a seguito dell’inserimento forzoso del corpo principale succitato, a consentire il passaggio della nuova sezione di condotta entro la porzione residua della condotta frusta.
Il membro di taglio recide tale porzione residua a partire da un suo bordo di estremità, essendo il membro posto trasversale alla parete della porzione di condotta, con il bordo dell’elemento di taglio che incide anche il terreno che sovrasta la porzione di condotta stessa.
Al termine del procedimento noto, si ha la disponibilità di un nuovo tratto di condotta pronto per l’uso, il quale tratto à ̈ alloggiato nella citata porzione residua della vecchia condotta, ora recisa e divaricata.
Questa tecnica nota può essere impiegata solo se i soggetti proprietari sono interessati a continuare ad impiegare la tratta di trasporto percorsa dalla vecchia condotta, ma la tecnica in questione non può ovviare al succiato svantaggio dell’incertezza legale nel caso in cui la tratta non sia più di interesse; si noti che la condotta abbandonata nel terreno costituisce a tutti gli effetti un vero e proprio rifiuto.
Scopo della presente invenzione à ̈ superare l’inconveniente della tecnica nota sopra spiegato, ed altri ancora, mediante un metodo per rimuovere dal terreno una porzione longitudinale interrata di una condotta sostanzialmente cilindrica in materiale duttile, in accordo con la rivendicazione 1, e rendendo disponibile una macchina per praticare tagli nella parete della porzione di condotta interrata, in accordo con la rivendicazione 13.
Il metodo, nei suoi aspetti più generali, prevede le seguenti fasi fondamentali, che possono o essere attuate in successione o in modo che almeno alcune di esse siano attuate contestualmente in tutto o in parte:
a. praticare almeno uno scavo nel terreno, in corrispondenza di una estremità longitudinale della porzione interrata da rimuovere, in modo da rendere accessibile l’estremità;
b. praticare almeno un taglio passante nella parete di detta porzione di condotta da rimuovere, a ricavare almeno una striscia avente due bordi longitudinali opposti che definiscono una larghezza della striscia inferiore alla circonferenza della parete della porzione di condotta;
c. prendere la striscia e rimuoverla dal terreno facendola passare per lo scavo suddetto; ed
d. ostruire il volume sotterraneo che ha alloggiato la porzione della condotta e lo scavo, con materiale di riempimento.
Successivamente, saranno precisate modalità di applicazione del metodo dell’invenzione, ma si noti sin d’ora che, dal momento che esso prevede di tagliare la parete della porzione di condotta in modo da ottenere la striscia configurata come sopra definito allora, a seguito del taglio, la robustezza strutturale della porzione di condotta diminuisce al punto che essa non costituisce più un’entità rigida inglobata nel terreno, ma una striscia flessibile che può essere trascinata senza che si impunti entro il terreno, per essere rimossa attraverso lo scavo o gli scavi suddetti.
Pertanto, impiegando l’invenzione, non à ̈ più necessario abbandonare la porzione di condotta entro il terreno nelle succitate zone di attraversamento particolari.
Ne consegue che gli inconvenienti relativi all’incertezza legale, che attualmente affliggono i soggetti proprietari delle condotte e che non sono risolti dalla tecnica nota, vengono totalmente superati dall’invenzione.
Preferibilmente, la fase succitata b. à ̈ attuata eseguendo sulla parete della porzione da rimuovere almeno un taglio passante avente uno sviluppo elicoidale rispetto ad un asse centrale longitudinale della porzione stessa, così da ottenere una striscia avente una forma a sviluppo elicoidale.
La forma elicoidale fa sì che da una parte la striscia possa fungere come da struttura portante per la parete fatta di terra che circonda il volume interrato di accoglimento della porzione di condotta, ed offrire una resistenza strutturale residua che evita cedimenti della parete di terra.
Inoltre, la forma a guisa di molla elicoidale consente alla striscia di stirarsi o torcesi quando viene trascinata lungo un volume interrato curvo, facilitandone il passaggio lungo le pareti del volume interrato e quindi consentendo una estrazione più agevole.
In pratica, l’invenzione costituisce a tutti gli effetti una tecnica “trenchless†(i.e. senza scavo cielo aperto) in grado di rimuovere completamente la porzione di condotta interrata senza lasciarne residui in loco.
Come sarà ancora più chiaro nel prosieguo, gli scopi dell’invenzione sono ottenuti grazie al fatto che la macchina di taglio proposta comprende, nei suoi aspetti più generali:
- una parte di taglio, inseribile interamente entro la porzione di condotta, comprendente mezzi di taglio per praticare almeno un taglio passante nella parete della porzione di condotta medesima; e
- una parte di supporto, per supportare la parte tagliente, anch’essa inseribile interamente entro la porzione di condotta, e comprendente mezzi di riscontro per riscontrare contestualmente in più punti la superficie interna della porzione di condotta ad impegnare la macchina alla condotta.
Quindi, impiegando la macchina di taglio, si può tagliare la porzione di condotta interrata a ricavare la striscia sopra definita, grazie all’impiego dei citati mezzi di taglio.
Nel seguito si descrivono le forme di realizzazione specifiche dell’invenzione, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni dipendenti, e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
- la figura 1 à ̈ una vista schematica in sezione verticale, di una zona di attraversamento della porzione tubolare interrata, durante l’esecuzione della prima forma di realizzazione del metodo dell’invenzione;
- le figure dalla 2 alla 6 sono viste schematiche dall’alto della zona di attraversamento in diverse fasi di esecuzione della prima forma di realizzazione del metodo;
- le figura 11 à ̈ una vista laterale della macchina di taglio dell’invenzione;
- la figura 12 Ã ̈ una vista assonometrica in esploso della macchina della figura precedente;
- la figura 13 Ã ̈ una vista assonometrica in esploso del sistema di rimozione comprendente la macchina delle due figure precedenti;
- le figure 14 e 15 sono rispettivamente una vista assonometrica ed una vista laterale di una sezione verticale del sistema di rimozione della figura precedente;
- la figura 16 Ã ̈ una vista assonometrica del dispositivo di presa del sistema di rimozione delle figure precedenti;
- la figura 17 Ã ̈ una vista assonometrica della navetta di trasporto del sistema di rimozione delle figure precedenti;
- le figure dalla 18 alla 20 sono viste assonometriche schematiche di una sezione verticale del sistema di rimozione in momenti diversi dell’azionamento della navetta della figura precedente; e
- le figure dalla 21 alla 25 sono rappresentazioni schematiche prese secondo una vista laterale di una sezione del sistema di rimozione, in momenti diversi del suo impiego per l’esecuzione della seconda forma di realizzazione del metodo, in cui la macchina di taglio à ̈ rappresentata intera per ragioni di chiarezza rappresentativa.
Il metodo proposto viene spiegato partendo dalla situazione in cui la rimozione della condotta à ̈ stata eseguita, ad esempio mediante scavo a cielo aperto, solamente a monte ed a valle di una di quelle zone di attraversamento in cui invece tale tipo di rimozione non à ̈ praticabile, ad esempio a causa dell’attraversamento di un corso d’acqua arginato F, indicato schematicamente nelle figure dalla 1 alla 10.
Quindi in questa zona di attraversamento, sotto il corso d’acqua F, vi à ̈ una porzione di condotta P interrata, cioà ̈ inglobata nel terreno T, che deve essere rimossa senza scavo a cielo aperto (“trenchless†) per le ragioni già spiegate.
Come risaputo, le condotte sono dei tubi a sezione sostanzialmente circolare; in pratica, per ragioni note dalla persona esperta del ramo, la sezione non à ̈ esattamente costante nella forma (cioà ̈ nel profilo) su tutta la lunghezza, potendo avere delle ovalizzazioni oppure essere ellittica.
Nella presente descrizione, per pure ragioni di semplicità esplicativa e senza perdita di generalità, si farà riferimento al caso esemplificativo di una porzione di condotta P formata da una parete cilindrica a sezione circolare, laddove non esplicitamente indicato diversamente, la quale parete à ̈ incurvata verso il basso, nel senso della lunghezza, ed attraversata nella sua lunghezza da un ideale asse centrale.
Come già sopra spiegato, il metodo proposto, nelle sue diverse forme di attuazione, può comprendere la fase di praticare un primo ed un secondo scavo del terreno S1,S2, rispettivamente in corrispondenza di una prima e di una seconda estremità longitudinali P1,P2 della porzione interrata P da rimuovere, in modo da rendere accessibili le estremità medesime.
Di principio alcune forme di realizzazione potrebbero funzionare efficacemente praticando un solo scavo in corrispondenza di una sola estremità.
L’esecuzione degli scavi S1,S2 à ̈ importante perché consente di raggiungere la porzione di condotta P, e consente di avere un accesso per rimuovere dal terreno T i pezzi distinti in cui viene tagliata la porzione P; inoltre, dato che le due estremità P1,P2 della porzione di condotta definiscono due imboccature di accesso al suo interno, i due scavi S1,S2 consentono di poter inserire la macchina di taglio 1 dell’invenzione, o altri mezzi, entro la porzione di condotta stessa P, come sarà spiegato diffusamente in sede di descrizione del funzionamento della macchina 1.
In corrispondenza degli scavi S1,S2, si predispone il cantiere o i cantieri ove lavorano gli addetti alle operazioni di rimozione, si muovono i mezzi pesanti, sono disposti container, generatori e serbatoi, ed in generale sono approntati gli strumenti e svolte le attività comuni di cui à ̈ al corrente la persona esperta del settore degli impianti di oleodotti, gasdotti, acquedotti e simili.
Tornando al metodo di rimozione, esso prevede due forme di realizzazione principali.
La prima forma di realizzazione à ̈ particolarmente adatta per la rimozione di quelle porzioni di condotta P che hanno una curvatura bassa, ad esempio una curvatura sostanzialmente circonferenziale e/o che asseconda la curvatura elastica della porzione P medesima (si vedano le figure dalla 1 alla 6).
Questa forma di realizzazione ha tra i suoi vantaggi la relativa rapidità e la semplicità di attuazione.
Per descriverla, si farà inizialmente riferimento ad una sua versione impiegata estrarre per porzioni di condotta lunghe (circa 300 metri ed oltre), indicando successivamente in cosa consista la sua variante per porzioni più brevi.
Per eseguire tale versione per condotte lunghe à ̈ inizialmente necessario, prima di eseguire la suindicata fase b., vale a dire la fase in cui la porzione P à ̈ tagliata, rendere disponibile in uno dei due scavi S1,S2 un mezzo otturatore O atto ad ostruire una sezione della porzione di condotta P, e avente in uso una larghezza pari alla luce della sezione ostruita ed una propria lunghezza.
Tali mezzi otturatori O sono di per sé noti, hanno sovente una forma a mo’ di siluro, ed in sostanza comprendono un elemento enfiabile le cui pareti, a seguito dell’azionamento, sono fatte aderire alla superficie interna delle pareti della porzione di condotta P, così da ostruirne a tenuta una sezione (e fungere quindi da tappo); essi sono anche dotati di una fune o simili mezzi lineari di trasmissione del moto, per recuperarli dalla posizione in cui sono stati inseriti nella porzione P. Tali mezzi otturatori O si rendono necessari principalmente perché di preferenza il materiale di riempimento impiegato nella fase succitata d. à ̈ del tipo inizialmente fluido, ed à ̈ atto a solidificarsi nel tempo (anche dopo diversi giorni); si sceglie questo tipo di materiale perché la sua adozione facilita le operazioni di ostruzione del volume sotterraneo che ha alloggiato la porzione della condotta P, ed inoltre facilita l’estrazione.
Tale materiale fluido può essere ad esempio fango bentonitico, o un qualche tipo di fango stabilizzato comprendente materiale inerte come sabbia, silt, limo o simili, e un legante come ad esempio calce o simili.
È largamente preferito che tale materiale fluido di riempimento sia ecocompatibile. Impiegare il mezzo otturatore O che funge da tappo consente di poter separare l’attuazione del metodo in due parti, definendo due tratti longitudinali distinti della porzione di condotta P, da rimuovere in momenti distinti, come spiegato nel prosieguo, permettendo quindi l’estrazione dal terreno porzioni di condotta anche molto lunghe.
Sempre prima della fase b., sono eseguite le seguenti fasi:
- praticare almeno un taglio passante in corrispondenza della parete di una sezione della porzione di condotta P destinata ad essere ostruita dal mezzo otturatore O, il quale taglio si estende su una lunghezza della porzione di condotta pari almeno a quella che il mezzo otturatore O ha in uso; e successivamente - inserire il mezzo otturatore O nella porzione di condotta P in modo che ostruisca la sezione in corrispondenza della quale si à ̈ eseguito il taglio, così da definire entro la porzione di condotta P un primo ed un secondo volume V1,V2 fluidodinamicamente isolati, vale a dire chiusi a tenuta l’uno rispetto all’altro (si veda la figura 1).
Le ragioni per cui si esegue il taglio preliminare prima dell’inserimento del mezzo otturatore O saranno chiarite nel prosieguo.
Inoltre, possono essere praticati più tagli preliminari, anziché uno, cosa su cui si tornerà in seguito.
A questo punto, si attua una prima parte della fase b., praticando un taglio passante chiuso, il quale à ̈ incidente e trasversale al taglio preliminare eseguito in corrispondenza della sezione ostruita, in modo da sezionare la porzione di condotta P separando la parte che contiene la prima estremità da quella che contiene la seconda estremità e la sezione ostruita (figura 2), così da ottenere in pratica due spezzoni.
Di preferenza tale taglio chiuso à ̈ un taglio circolare posto in un piano trasversale alla porzione di condotta P.
Va da sé che, nel metodo proposto, le fasi di taglio possono essere eseguite impiegando la macchina 1 dell’invenzione, e tuttavia il suo uso non à ̈ necessario per la realizzazione del metodo, il quale ha caratteristiche inventive che prescindono dalla scelta dei mezzi impiegati per praticare tagli alla parete della porzione di condotta.
Tuttavia, per ragioni di chiarezza, nelle figure esplicative del metodo (figure 1 – 6) à ̈ indicata schematicamente la macchina 1, in modo che il suo posizionamento nella porzione di condotta P o negli scavi S1,S2 renda più intuibile l’attuazione del metodo dell’invenzione.
A tali figure si tornerà, in una successiva parte della presente domanda, in sede di descrizione del funzionamento della macchina di taglio proposta 1.
La prima parte della fase b. prosegue praticando almeno un taglio passante sulla parete che circoscrive il primo volume isolato V1 suddetto, il quale taglio passante prolunga il citato taglio trasversale chiuso fino alla prima estremità longitudinale P1 (si veda la figura 3).
Invece di un singolo taglio passante, ad esempio elicoidale come sopra anticipato, si può praticare una pluralità di tagli come sotto meglio spiegato.
Più in dettaglio, se si pratica un unico taglio elicoidale alla parete della porzione di condotta P che circoscrive il primo volume V1, si ottiene un’unica striscia elicoidale che ha le qualità già precisate in precedenza.
Se si esegue una pluralità di tagli, vuoi diritti vuoi elicoidali, si ottiene una pluralità di strisce che costituisce a tutti gli effetti una pluralità di pezzi distinti.
Quindi, vi à ̈ più di una maniera in cui possono essere praticati tali tagli, e ciò verrà illustrato in un paragrafo successivo, al termine della descrizione di questa versione del metodo.
Successivamente alle fasi sopra spiegate, il fluido di riempimento à ̈ versato entro il primo volume (figura 3) e, contestualmente oppure successivamente, si esegue una prima parte della fase c. in cui la striscia o i pezzi separati ottenuti nella prima parte della fase b. vengono rimossi dal terreno (figura 4).
Nelle figure dalla 3 alla 6 à ̈ indicata una stazione di betonaggio B, parte del cantiere succitato, impiegata per rilasciare per gravità il fluido di riempimento attraverso l’imboccatura della prima estremità P1 della porzione di condotta P. Si preferisce che il fluido di riempimento sia inserito contestualmente alle operazioni di estrazione, perché esso serve anche a dare struttura al volume interrato, dal momento che, dopo le operazioni di taglio, la porzione di condotta ha diminuite capacità di resistenza strutturale, e quindi à ̈ in grado di sostenere con minore efficacia il peso del terreno T sovrastante; ciò a maggior ragione, dopo che uno o più dei pezzi distinti sono stati prelevati sfilandoli attraverso lo scavo S1. In dettaglio, nella figura 4 à ̈ in pratica indicato il momento in cui si sta estraendo un pezzo K (in questa descrizione chiamato anche †̃striscia’) di quelli ottenuti nel modo sopra indicato, passando per il primo scavo S1, tramite ad esempio una o più teste di traino vibranti H (oppure “semplici†), possibilmente portate da macchine semoventi (e.g. cingolate), o tramite altri mezzi adatti a trascinare dei pezzi di condotta.
Nella figura 5 Ã ̈ rappresentato il momento in cui tutto il pezzo K Ã ̈ dissotterrato e si trova nel primo scavo S1 e, nella figura 6, si vede che il pezzo K Ã ̈ adagiato su appositi supporti L, ad esempio in legno.
Come già detto in termini più generali, le azioni rappresentate nelle figure 4 – 6 sono reiterate per tutti i pezzi K precedentemente ottenuti (che possono essere uno o più di uno) e quindi un primo tratto longitudinale (o spezzone) della porzione interrata P à ̈ stato rimosso.
Per poter rimuovere anche il rimanente tratto (quello che in sostanza include il secondo volume V2 e la sezione che comprende il mezzo otturatore O), può essere necessario, come capirà la persona esperta del ramo, portare nel secondo scavo S2 la cantierizzazione che era disposta nel primo scavo S1.
A questo punto, viene attuata una seconda parte della fase b. in cui viene praticato almeno un taglio passante sulla parete che circoscrive il secondo volume isolato V2 suddetto, il quale taglio prolunga quello (o quelli) eseguito in corrispondenza della sezione ostruita fino alla seconda estremità longitudinale P2, ottenendo così almeno una striscia.
Si comprende quindi come sia stato necessario praticare inizialmente il taglio o i tagli nella sezione destinata ad accogliere il mezzo otturatore O, in quanto anche tale sezione va rimossa dal terreno e tuttavia, dopo l’inserimento del mezzo otturatore, non vi sarebbe spazio per praticavi alcun taglio.
Di preferenza, quando à ̈ eseguito il suddetto taglio preliminare nella sezione che deve accogliere il mezzo otturatore O, nella sua estremità posta in corrispondenza o di fronte al citato secondo volume V2, esso à ̈ prolungato trasversalmente al summenzionato asse centrale della porzione di condotta P (il prolungamento essendo ampio pochi gradi o frazione di grado), in modo che poi, durante la seconda parte della fase b., sia più facile eseguire il taglio passante che riprende (cioà ̈ prolunga) quello preliminare della sezione otturata.
Successivamente, il mezzo otturatore O à ̈ rimosso dalla porzione di condotta P facendolo passare per la seconda estremità P2 (ad esempio tirandolo per la fune suddetta), e poi viene eseguita una seconda parte della fase c. in cui la striscia (o i pezzi separati, nel caso di più tagli) ottenuta al termine della seconda parte della fase b. viene rimossa dal terreno e, contestualmente oppure successivamente, del fluido di riempimento à ̈ versato entro il volume sotterraneo che ha alloggiato la porzione di condotta P rimossa o che si sta rimuovendo (queste ultime azioni non sono raffigurate perché desumibili mutatis mutandis dalle figure precedentemente commentate).
A questo punto, dato che non c’à ̈ più l’isolamento fluidodinamico tra i due volumi, à ̈ chiaro che ho un unico volume interrato che deve essere riempito a sufficienza perché, una volta che il fluido sia solidificato, esso risulti completamente ostruito. Va da se che, dal momento che il pezzo o i pezzi K sono estratti di preferenza tirandoli da una estremità, à ̈ solamente necessario avere l’accortezza che, prima di averli rimossi tutti, una loro porzione terminale sia libera ed accessibile per la presa.
Vi sono principalmente due modalità in cui si preferisce eseguire il singolo taglio o i tagli passanti della fase b. del metodo (tranne quelli eseguiti in un piani trasversali che servono a dividere in spezzoni longitudinali la porzione di condotta P).
Tali modalità sono in particolare previste per la prima forma di realizzazione del metodo ma sono di principio applicabili anche alla seconda forma di realizzazione in seguito descritta o ad altre rientranti nell’ambito delle rivendicazioni e non esemplificate.
Secondo la modalità preferita, si esegue sulla parete (o pareti, dopo la separazione in due spezzoni della porzione di condotta P) un taglio passante avente uno sviluppo elicoidale rispetto all’asse centrale longitudinale della porzione stessa, così da ottenere la striscia avente una forma a sviluppo elicoidale.
I vantaggi dell’impiego dell’unico taglio elicoidale sono già stati illustrati e non vengono qui ripetuti; si noti che grazie all’accorgimento di seguire una direzione elicoidale di taglio, à ̈ possibile estrarre un intero spezzone della porzione di condotta P senza bisogno di sezionarlo in più pezzi, sfruttando la forma a molla assunta da essa dopo il taglio.
È tuttavia possibile eseguire una pluralità di tagli elicoidali, così da ottenere una pluralità di pezzi distinti ad andamento elicoidale.
Ad esempio, durante ciascuna delle citate prima e seconda parte della fase b., ove si taglia la prima la parete che circoscrive il primo volume V1, e poi quella che circoscrive il secondo volume V2, possono essere praticati quattro tagli elicoidali (quattro per ciascuno spezzone), in modo da ottenere in tutto otto pezzi distinti a forma elicoidale.
Secondo un’alternativa modalità, i tagli passanti sono sostanzialmente paralleli all’asse centrale longitudinale della porzione di condotta P, e sono angolarmente distanziati rispetto a tale asse centrale.
Tornando all’esempio di prima, applicandolo però a questa modalità, se durante ciascuna delle citate prima e seconda parte della fase b., sono praticati in ciascuno spezzone quattro tagli rettilinei distanziati idealmente di novanta gradi l’uno dall’altro, allora ottengo in tutto otto pezzi distinti aventi una forma a guisa di tegola ad andamento cilindrico.
Questa modalità ha il vantaggio della velocità.
Di preferenza, qualunque modalità di taglio si impieghi, i tagli passanti sono eseguiti dall’interno verso l’esterno della porzione di condotta passandone la parete da parte a parte (come nel caso di impiego della macchina 1 dell’invenzione), in modo che durante il taglio non venga interessato il terreno T in cui à ̈ inglobata la porzione di condotta P.
La seconda versione (non illustrata nelle figure) della prima forma di attuazione del metodo, specialmente prevista per le condotte più corte, à ̈ come la prima versione tranne per il fatto che non viene utilizzato il mezzo otturatore O e che quindi la porzione di condotta P non à ̈ separata in due spezzoni ed il suo interno non à ̈ diviso in due volumi.
Al contrario, la fase b. à ̈ eseguita in un’unica soluzione praticando il taglio o i tagli passanti alla parete a partire dalla seconda estremità P2 fino alla prima estremità P1 della porzione P, senza necessità di spostare la cantierizzazione dal primo scavo S1 al secondo scavo S2.
In altre parole, ciascun taglio passante si estende per tutta la lunghezza della porzione di condotta P.
Se si esegue un unico taglio elicoidale, à ̈ possibile estrarre direttamente l’intera porzione interrata P in un unico pezzo con un’unica operazione di prelievo.
Se i tagli per esempio fossero quattro, allora i pezzi distinti ottenuti sarebbero quattro e verrebbero sfilati ad esempio singolarmente direttamente dal primo scavo S1 con modalità già spiegate.
È possibile impiegare la seconda versione anche per porzioni di condotta interrate P più lunghe purché si disponga di mezzi di estrazione sufficientemente potenti da estrarre pezzi separati lunghi.
La seconda forma di realizzazione del metodo à ̈ particolarmente prevista per rimuovere porzioni si condotte P che presentino piegature significative tanto da assumere una forma a mo’ di trapezio rovescio (privo del lato maggiore ovviamente), come mostrato nelle figure 7, 9 e 10.
Spesso tale forma della condotta à ̈ resa necessaria, in sede di posa, dal fatto che va superato un ostacolo geografico e/o idrografico di limitata ampiezza ma avente una sua profondità (come lo stretto corso d’acqua F delle figure 7, 8 e 10).
Si noti che nelle figure 7 – 10 la posizione degli scavi S1,S2 e l’orientamento della porzione di condotta P sono invertiti rispetto alle figure precedenti, per ragioni di facilità di esposizione.
Inoltre, si noti che le medesime figure serviranno in seguito per la spiegazione del funzionamento della macchina 1 e di altre componenti di un sistema di rimozione 100.
La seconda forma di realizzazione à ̈ particolarmente adatta al caso di porzione di condotta con piegature significative perché prevede che la più volte citata fase di taglio b. sia attuata separando in successione sezioni longitudinali della porzione di condotta P interrata, praticando in ciascuna di esse tagli passanti atti a separare in pezzi distinti la parete della porzione di condotta P che circoscrive ciascuna sezione, e rimuovendo di volta in volta tali pezzi, trasportandoli via e facendoli uscire dal terreno T attraverso uno dei suddetti primo e secondo scavo S1,S2 (nelle figure, il secondo scavo S2).
Quindi, visto che la porzione P à ̈ rimossa sezione per sezione, non sorgono difficoltà dovute alla resistenza che farebbe il terreno T al trascinamento di pezzi incurvati relativamente lunghi che sono inglobati nel terreno T medesimo.
Di preferenza, nell’attuare la seconda forma del metodo, le citate separazione e rimozione in successione delle sezioni della porzione di condotta P avvengono nel modo seguente:
e. la prima sezione tagliata e rimossa à ̈ quella che include un bordo terminale della porzione di condotta compreso nella suddetta prima estremità P1 (si veda l’esempio delle figure 1 e 2 ove la macchina di taglio 1 à ̈ posta in corrispondenza della prima estremità P1);
f. si pratica una pluralità di tagli passanti sulla parete della porzione P di condotta dal bordo terminale e per una data lunghezza della porzione, a definire una pluralità di pezzi di parete aventi una sola estremità libera in corrispondenza del bordo terminale ed aventi una lunghezza che definisce quella della prima sezione; g. si pratica un taglio passante chiuso, compreso in un piano trasversale alla porzione di condotta P, ad una distanza dal bordo terminale sostanzialmente corrispondente alla lunghezza della sezione, in modo da separare in una pluralità di pezzi distinti la parete della porzione di condotta che circoscriveva tale sezione ed in modo da definire un nuovo bordo terminale.
Dopodiché, come già sopra spiegato, i pezzi distinti ottenuti sono di volta in volta trasportati via (ad esempio mediante un carrello 7, rappresentato nelle figure 7, 8 e 9, che sarà descritto in seguito) e fatti uscire dal terreno T.
Le citate fasi f e g sono reiterate applicandole a successive sezioni della condotta che includono il bordo terminale di volta in volta definito (come esemplificato schematicamente in figura 9), fino a tagliare e rimuovere una sezione della porzione di condotta che include la seconda estremità P2 succitata (schematicamente indicato in figura 10).
Di preferenza, man mano che le varie sezioni della porzione di condotta P sono sezionate in pezzi distinti e rimosse, il volume sotterraneo che si va creando viene allagato dal fluido di riempimento.
In questo caso, à ̈ previsto un mezzo di tenuta (identificantesi nel contenitore esterno indicato con 5 nelle figure, il quale sarà descritto nel prosieguo) per isolare a tenuta la parte della porzione ancora da tagliare dal volume sotterraneo vuoto che si sta formando e che viene riempito di fluido di riempimento.
Si passa ora a descrivere la macchina di taglio proposta.
Ricordiamo che la macchina di taglio dell’invenzione, indicata genericamente con 1 nelle figure allegate (ad esempio le figure 11 e 12), include nella sua forma più generale: una parte di taglio 11, inseribile interamente entro la porzione di condotta P, comprendente mezzi di taglio 41 per praticare almeno un taglio passante nella parete della porzione di condotta medesima; e una parte di supporto 12, per supportare la parte di taglio 11, anch’essa inseribile interamente entro la porzione di condotta P, e comprendente mezzi di riscontro 31,32,33 per riscontrare contestualmente in più punti la superficie interna della porzione di condotta ad impegnare la macchina 1 alla porzione P medesima.
Quindi la parte di supporto 12 à ̈ quella che va ad impegnarsi alla porzione di condotta P e vi poggia il peso della macchina 1, mentre la parte di taglio 11 ne à ̈ sostenuta quindi può praticare direttamente tagli alla parete della porzione P senza interferenze di mezzi di impegno e appoggio.
È previsto che la macchina 1 sia inserita entro la porzione di condotta P e spostata lungo di essa (nella modalità di seguito descritte) per praticare il taglio o i tagli passanti alla parete dall’interno verso l’esterno.
Di seguito, si descrivono struttura e accorgimenti preferenziali prima della parte di supporto 12 e poi della parte di taglio 11, quest’ultima essendo preferibilmente connessa girevole alla parte di supporto 12, come sarà meglio spiegato successivamente.
La parte di supporto 12 può comprendere almeno un telaio centrale di sostegno 30 (ad esempio assialsimmetrico come nelle figure), connesso alla parte di taglio 11, sul quale telaio centrale di sostegno sono montati i mezzi di riscontro 31,32,33 suddetti.
Per ragioni che saranno chiare nel prosieguo si preferisce che il telaio di sostegno 30 sia dotato di un passaggio centrale 300.
I mezzi di riscontro possono comprendere almeno tre elementi di riscontro destinati a riscontrare contemporaneamente la superficie interna della porzione di condotta P in tre punti di impegno, e disposti angolati rispetto ad un asse centrale di telaio C1 (in pratica sono disposti radiali rispetto all’asse C1).
L’angolazione tra gli elementi di riscontro à ̈ scelta in modo tale che il contemporaneo riscontro tra elementi di riscontro 31,32,33 e superficie interna della porzione P assicuri, oltre al sostegno, anche un blocco antirotazionale della parte di supporto 12 rispetto alla porzione di condotta P medesima.
In questo modo, la macchina 1 può essere fatta scorrere lungo lo sviluppo longitudinale della porzione P interrata, per praticare i tagli, ed la contempo il blocco antirotazione consente di avere affidabilità nell’esecuzione dei tagli sia perché si ha un riferimento fisso sia perché non vi sono movimenti casuali di rotazione che pregiudicano l’efficace esecuzione dei tagli.
Di preferenza, gli elementi di riscontro 31,32,33 sono angolati in modo da essere equidistanti, cioà ̈ attraversati da relativi piani posti a centoventi gradi l’uno rispetto all’altro.
Nella forma di realizzazione preferita della macchina 1, rappresentata nelle figure 11 e 12, ciascun elemento di riscontro comprende almeno una coppia di bracci 31,32 (ma di preferenza due coppie, parallele, come rappresentato nelle figure) aventi ciascuno una rispettiva estremità connessa alla telaio centrale 30 mediante un accoppiamento rotoidale interno 310,320, e le altre due rispettive estremità connesse tra loro e con una ruota 33 mediante almeno un accoppiamento rotoidale esterno 330.
Gli accoppiamenti rotoidali interni 310,320 di ciascun elemento di connessione sono mutuamente mobili lungo un asse parallelo al citato asse centrale di telaio C1 e sono connessi l’uno all’altro mediante mezzi elastici di richiamo (non raffigurati), con gli assi di rotazione degli accoppiamenti rotoidali 310,320,330 e delle ruote 33 che sono perpendicolari a tale asse di telaio C1.
Chiaramente le ruote 33 consentono alla macchina 1 di scorrere lungo la superficie interna della porzione interrata P e possono essere in acciaio o nylon od altro idoneo materiale.
Tale configurazione à ̈ prevista per consentire un adattamento della macchina 1 alle dimensioni della sezione trasversale della porzione di condotta P, variando in modo continuo la distanza tra ruote 3 e telaio 30.
In dettaglio, a ciascuna coppia di accoppiamenti rotoidali interni 310,320, possono essere connessi mezzi di regolazione 34 (schematizzati dalle manovelle indicate nelle figure) per prestabilire (su comando dell’operatore) una distanza tra tali accoppiamenti rotoidali interni, funzione del diametro della porzione P da tagliare, con gli accoppiamenti interni sempre assoggettati ai mezzi elastici di richiamo. In pratica, i mezzi di regolazione 34 possono essere del tipo che prestabilisce una distanza minima tra gli accoppiamenti interni 310,320 (che corrisponde ad una distanza massima della ruota 33 dal telaio 30).
In questo modo, se la porzione di condotta presenta piccole variazioni di diametro, a causa ad esempio delle succitate ovalizzazioni, allora gli elementi di riscontro 31,32,33 si autoadattano in modo che la parte di supporto 12 (e quindi la macchina 1) non perda il perfetto impegno con la superficie interna delle pareti della porzione interrata P.
In pratica, se in una sezione trasversale la luce della porzione P diminuisce ad esempio rispetto ad una direzione trasversale, gli accoppiamenti interni 310,320 di uno o più elementi di riscontro possono divaricarsi (con la ruota o le ruote 33 che si avvicinano al telaio), consentendo alla macchina 1 di oltrepassare la sezione, per poi ritornare alla distanza prefissata su azione dei mezzi elastici di richiamo una volta che la luce della porzione P sia tornata alle dimensioni normali.
Nella forma di realizzazione preferita della macchina 1, raffigurata nelle tavole di disegno allegate, la parte di supporto 12 à ̈ in pratica formata da due componenti disposte in serie e fissate tra loro la cui struttura à ̈ quella fin’ora descritta per la parte di supporto medesima nella sua generalità, vale a dire che ciascuna componente comprende un telaio centrale 30, ed una pluralità di elementi di riscontro 31,32,33 disposti a raggiera rispetto a quello, comprendenti i bracci, le ruote, i mezzi elastici di richiamo ed i mezzi di regolazione configurati come sopra spiegato.
Alla parte di supporto 12 Ã ̈ connessa, di preferenza frontalmente e girevole, la parte di taglio 11 della macchina 1 proposta.
Nei suoi aspetti essenziali, la parte di taglio 11 può comprendere una struttura di connessione e sostegno 40 (ad esempio assialsimmetrica), connessa alla parte di supporto 12, con i mezzi di taglio che comprendono almeno un dispositivo di taglio 41 atto ad eseguire un taglio nella parete della porzione di condotta P, dall’interno verso l’esterno, passandone la parete da parte a parte.
Se i dispositivi di taglio sono una pluralità (ad esempio quattro come nelle figure allegate) allora essi sono di preferenza montati sulla struttura di connessione 40 in modo da essere disposti angolati rispetto ad un asse centrale di struttura C2 che attraversi la struttura di connessione 40 medesima.
In pratica, i dispositivi di taglio 41 hanno una disposizione radiale rispetto a tale asse di struttura C2.
Per ragioni di efficacia di funzionamento e semplicità costruttiva, si preferisce che l’asse di struttura C2 coincida on quello di telaio C1 a definire un asse centrale di macchina C, con la struttura di connessione 40 della parte di taglio 11 che à ̈ connessa girevole al telaio 30 della parte di supporto 12 rispetto all’asse centrale di macchina C.
In questo modo, quando la macchina 1 à ̈ dentro la porzione interrata P da rimuovere, con il suo asse centrale C che sarà sostanzialmente coincidente con quello della porzione P, in suoi tratti sostanzialmente diritti, o comunque sostanzialmente tangenziale, la parte di supporto 12 si impegna antirotazionalmente con le pareti della porzione P medesima, con possibilità di scorrimento nel senso della lunghezza di quest’ultima, e la parte di taglio può eseguire sia tagli diritti, tenendo ferma la parte di taglio rispetto a quella di supporto, sia tagli curvi, ruotando la parte di taglio rispetto a quella di supporto.
In pratica, la macchina 1 può essere impiegata sia per eseguire la succitata prima modalità di taglio in cui i tagli passanti sono sostanzialmente paralleli all’asse centrale longitudinale della porzione di condotta P, sia la seconda modalità ove i tagli passanti hanno uno sviluppo elicoidale rispetto all’asse centrale della porzione di condotta.
Inoltre, con la rotazione della parte di taglio 11 rispetto alla parte di supporto 12, quando la macchina 1 non à ̈ movimentata lungo la porzione interrata P, à ̈ consentito eseguire i succitati tagli chiusi trasversali (ad es. circolari) che servono per troncare i pezzi di parete o per dividere la porzione P in spezzoni separati (si veda la descrizione del metodo).
Per azionare in rotazione la parte di taglio rispetto a quella di supporto sono previsti mezzi di azionamento della rotazione formati preferibilmente da: una corona circolare dentata 401 montata sulla struttura di sostegno suddetta 40, simmetrica rispetto all’asse di struttura C2, e posta di fronte al telaio 30 della parte di supporto; un pignone 402 per azionare in rotazione la corona 401; ed uno o più motori elettrici 403 (con i possibili motoriduttori ed altri mezzi accessori del caso) connessi al pignone 402 per azionarlo, il motore 403 essendo montato sulla parte di supporto 12 della macchina 1.
Dato che alcune delle condotte da rimuovere sono vecchi gasdotti (realizzati ad esempio negli anni †̃60 del Novecento) che potrebbero contenere residui di sostanze esplosive, si preferisce che i dispositivi di taglio 41 siano del tipo atto ad eseguire tagli a freddo, in particolare del tipo a getto d’acqua, e comprendi ciascuno un ugello di taglio 410 per l’erogazione del liquido di taglio.
I dispositivi a getto d’acqua sono di per sé noti, anche se non in combinazione con gli altri elementi dell’invenzione, e non saranno quindi qui descritti nel dettaglio, bastando dire che essi prevedono l’alimentazione di acqua e l’alimentazione di una sostanza polverulenta abrasiva che si incontrano in una camera di miscelazione (ad esempio la sostanza polverulenta vi à ̈ richiamata per effetto Venturi a seguito dell’ingresso dell’acqua) ed il liquido di taglio erogato comprende la miscela tra acqua e sostanza ad un’alta pressione (come 6000 bar).
Il suddetto passaggio centrale 300 del telaio si sostegno 30, che attraversa tutta la parte di supporto 12 fino alla struttura di sostegno della parte di taglio, serve per alloggiare un tubo di alimentazione dell’acqua (che può essere in materiale metallico, molto resistente e dotato di una qualche flessibilità), il quale à ̈ accoppiato girevole alla parte di taglio 11 ed à ̈ collegato ai dispositivi di taglio 41 (con modalità sotto esemplificate).
Per avere taglio efficace impiegando dispositivi di taglio a getto d’acqua à ̈ necessario che la distanza tra ugelli 410 (o meglio le aperture di uscita del getto) e parete da tagliare sia compresa in un dato intervallo, di preferenza nell’intorno dei 0,5 cm, perché il getto di liquido di taglio perde rapidamente energia.
Al fine di poter impiegare la macchina 1 in porzioni di condotta P con diametri diversi, si può prevedere che ciascun dispositivo di taglio 41 sia scorrevole in una direzione perpendicolare all’asse di struttura C2 (cioà ̈ in senso radiale), così da poter variare la distanza tra l’ugello di taglio 410 e l’asse di struttura C2 medesimo, il ché implica la regolazione della distanza tra ugello 410 e parete da tagliare.
Per assicurare poi che la distanza sia non solo regolata, ma constante durante l’esecuzione dei tagli mentre la macchina à ̈ trascinata lungo la porzione interrata P, ed inoltre si auto-adatti per compensare ad esempio le più volte citate ovalizzazioni, si possono prevedere i seguenti accorgimenti.
Almeno un membro di battuta 42 per ciascun dispositivo di taglio 41 à ̈ montato solidale al rispettivo dispositivo di taglio 41, il membro di battuta 42 essendo adatto per riscontrare la superficie interna della parete della porzione di condotta P ed essendo disposto rispetto al dispositivo di taglio in modo tale che, fintantoché il membro di battuta 42 à ̈ a riscontro con la superficie interna, l’ugello di taglio 410 à ̈ ad una distanza di taglio costante rispetto al tale superficie interna.
Inoltre, un mezzo elastico di contrasto à ̈ connesso a ciascun dispositivo di taglio 41 in modo da sollecitarlo a scorrere in allontanamento dall’asse di struttura C2. Ancora più in dettaglio, ciascun membro di battuta può comprendere una staffatura scorrevole radialmente alla struttura di sostegno 40, posta sostanzialmente attorno al relativo dispositivo di taglio in quanto dotata di un passaggio per l’attraversamento dell’ugello 410, e dotata altresì di uno o più elementi di battuta 420 montati sulla faccia esterna, sporgenti rispetto all’ugello 410, i quali possono comprendere una sfera confinata con libertà di rotazione in una rispettiva sede, la quale sfera à ̈ disposta in modo che la distanza tra il suo punto di contatto con la parete da tagliare e la succitata apertura di uscita del liquido di taglio sia costante e sia la distanza ottimale per l’esecuzione del taglio. Dato che i dispositivi di taglio 41 sono scorrevoli radialmente ma necessitano di essere alimentati d’acqua allora, per ciascuno di essi, può essere previsto almeno un tubo di mandata di acqua 43, montato nella parte di taglio 11 (si vedano in particolare le figure 11 e 12), il quale tubo 43 à ̈ flessibile e spiraliforme, con asse parallelo a (o coincidente con) quello di struttura C2, così da potere alternatamente distendersi o avvolgersi a seconda che il rispettivo dispositivo di taglio 41 si allontani o si avvicini all’asse C2.
Ciascun tubo di mandata 43 Ã ̈ connesso al tubo di alimentazione suddetto attraverso una tubazione comprendente anche, ad esempio, i raccordi a crociera indicati con 430 nelle figure.
Di seguito, si ritorna alle figure 1 – 3 per spiegare come sia impiegabile la macchina di taglio 1 nei metodi dell’invenzione, le cui fasi non sono qui ripetute perché sarebbe pleonastico.
Nella figura 2 si indica schematicamente la macchina 1 inserita nella porzione di condotta P da rimuovere dal terreno T, la quale à ̈ connessa a suoi mezzi di locomozione posti nel primo scavo S1, mediante un mezzo lineare di trasmissione del moto che à ̈ rigido nel senso della lunghezza, ad esempio un tubo di trasmissione formato da una serie di segmenti metallici avvitati tra loro in corrispondenza di estremità filettate.
Infatti, per poter eseguire tagli efficaci e precisi, specialmente tramite dispositivi a getto d’acqua, à ̈ necessario predeterminare in modo molto accurato la velocità di spostamento dei dispositivi lungo la porzione interrata che viene sezionata.
Inoltre, dato che tale velocità, che à ̈ poi la velocità di trascinamento dell’intera macchina 1, deve essere costante e bassa (ad esempio 10 cm al minuto) per avere la certezza di tagliare sempre efficacemente da parte a parte la parete, allora i citati mezzi di locomozione possono comprendere una cremagliera posata nel primo e/o nel secondo scavo S1,S2, su cui ingrana un pignone, azionato da un apposito motore, portato da un carrello Z1 che scorre sopra e lungo dei binari Z2 posati nel primo e/o nel secondo scavo S1,S2, e disposti paralleli alla porzione di condotta P da rimuovere (e paralleli alla cremagliera, chiaramente).
Il suddetto tubo di alimentazione dell’acqua, i tubi di alimentazione pneumatica della sostanza abrasiva, i cavi per l’alimentazione dei dispositivi elettrici della macchina (come i motori), ed eventualmente tubi di sfiato dell’aria per consentire l’effetto Venturi succitato (e se necessari tubi per l’alimentazione d’olio a mezzi idraulici), possono essere tutti disposti paralleli ed essere connessi al tubo di trasmissione suddetto, e possibilmente poggiare su una serie di rulli disposti tra i binari Z2.
In questo caso, il citato carrello Z1 porta un container che comprende: serbatoi per la sostanza abrasiva, compressori, pompe per l’alimentazione ad alta pressione dell’acqua, ecc... mentre ad esempio il gruppo elettrogeno Z3 viaggia lateralmente al container.
La macchina 1 sopra descritta può di per sé attuare la prima forma di realizzazione del metodo in entrambe le sue versioni (con o senza mezzo otturatore O).
Per attuare la seconda forma di realizzazione del metodo, all’uso della macchina 1 si affianca l’impiego di ulteriori mezzi che nell’insieme vanno a formare un sistema di rimozione 100.
Il sistema di rimozione 100, per l'appunto congeniato specialmente per l’attuazione della seconda forma di realizzazione del metodo, à ̈ raffigurato nelle sue componenti principali nelle figure 13 – 15, e comprende:
- la macchina di taglio 1 secondo l’invenzione;
- un contenitore esterno 5 conformato a guisa di bicchiere, atto a contenere la macchina 1, avente dimensioni trasversali maggiori di quelle della porzione di condotta, P e comprendente una parete laterale, chiusa ad una estremità da una parete di fondo 51, ed avente all’estremità opposta un’apertura di accesso 50 atta ad impegnarsi con la parete della porzione di condotta P in modo che la parete laterale del contenitore possa circoscrivere una sezione S della porzione di condotta che includa una sua estremità P1 ed in modo da rendere l’interno del contenitore tubolare 5 comunicante con quello della porzione di condotta P;
- almeno un dispositivo di presa 6, atto ad essere inserito internamente entro il contenitore a bicchiere 5, e comprendente mezzi di presa 60,61 per trattenere i pezzi distinti ottenuti a seguito dei tagli praticati alle pareti di sezioni S della porzione di condotta P mediante la macchina di taglio 1;
- almeno una navetta di trasporto 7, mobile internamente alla porzione di condotta interrata P, ed atta a prelevare dal dispositivo di presa 6 i citati pezzi distinti e a trasportarli fuori dalla porzione di condotta P attraverso l’estremità P2 opposta a quella a cui à ̈ impegnato il contenitore a bicchiere 5;
- mezzi per spostare il contenitore a bicchiere ed il dispositivo di presa in esso inserito;
- mezzi Z1,Z2 per movimentare la macchina di taglio 1 entro il contenitore 5 ed entro la porzione di condotta P; e
- mezzi B,8 per rilasciare materiale di riempimento nel volume sotterraneo lasciato dalla porzione di condotta P separata nei pezzi distinti trasportati fuori dalla navetta 7.
In dettaglio, come si può vedere nelle figure 13, 14, 15, 18, 19 e 20, il sistema 100 può comprendere un tubo di trasporto 8 per il liquido di riempimento disposto centralmente ed assialmente alla macchina 1, al contenitore a bicchiere 5 ed al mezzo di presa 5.
In questo caso, il fondo 51 del contenitore 5 comprende un unico passaggio per l’attraversamento di una porzione di estremità del tubo di trasporto 8 in corrispondenza del quale passaggio tale tubo 8 à ̈ fissato al fondo 51 in modo girevole.
In pratica, le pareti ed il fondo del contenitore esterno 5 si chiudono a tenuta sul tubo 8, in modo da isolare fluidodinamicamente l’interno del contenitore 5 rispetto all’esterno a meno del passaggio rappresentato dal tubo medesimo 8.
Chiaramente, il tubo 8 del paragrafo precedente à ̈ destinato ad essere fluidodinamicamente connesso alla stazione di betonaggio B ed a opportuni mezzi di pompaggio.
Per consentire l’attraversamento del tubo 8 del fluido di riempimento, la macchina 1 avrà un passaggio assiale centrale per tutta la sua lunghezza, e il suddetto tubo per l’alimentazione dell’acqua sarà allora disposto disassato rispetto all’asse C della macchina 1 e fissato alla parte di taglio 11 con un accoppiamento girevole, a consentire la rotazione della parte di taglio 11 rispetto a quella di supporto 12. Il contenitore esterno a bicchiere 5 può comprendere, fissati lungo il bordo dell’imboccatura definita dall’apertura di accesso 50, una pluralità di elementi sporgenti 52 inclinati verso l’asse del contenitore, in allontanamento dalla parete laterale, soggetti all’azione di mezzi elastici di contrasto alla divaricazione, atti ad impegnare la parete della porzione di condotta P una volta che la sezione da tagliare sia stata accolta entro il contenitore 5, ai fini di assicurare un buon ancoraggio alla porzione P da parte del contenitore 5 e degli altri componenti del sistema 100 in esso contenuti, e come mezzo di scavo per ammorbidire il terreno T attorno alla porzione di condotta.
Prima di descrivere nel dettaglio la struttura ed il funzionamento interno del sistema 100, si illustra di seguito, con l’ausilio delle figure 7 – 9, come esso sia impiegabile per attuare la seconda forma di realizzazione del metodo, rimandando alla precedente descrizione di quest’ultimo per l’elencazione e la spiegazione delle sue fasi.
Inizialmente, come illustrato nelle figure 7 ed 8, il sistema 100 à ̈ disposto in corrispondenza della prima estremità della porzione di condotta P2 da rimuovere, inclusa o meno la navetta 7 che nelle figure à ̈ esemplificativamente rappresentata separata dal resto del sistema 100.
Quindi, entro il contenitore esterno 5 vi à ̈ una sezione S della porzione interrata, la macchina 1 ed il dispositivo di presa 5 (successivamente si spiegherà esattamente come sono disposti l’uno rispetto all’altro).
La macchina 1 può essere connessa al carrello Z1 ed al container nella maniera già precedentemente spiegata, mentre il contenitore esterno 5 ed il dispositivo di presa 6 sono movimentabili grazie ad argani o simili mezzi di spostamento a cui sono collegati tramite una fune o altri mezzi lineari per la trasmissione del moto. La macchina 1 à ̈ azionata in modo da tagliare la parete della sezione S e, per fare ciò viene tirata dal carrello Z1, così da eseguire i tagli per tutta la lunghezza della sezione S e dividerla così in pezzi distinti (con modalità precisate in seguito), i quali pezzi sono inizialmente presi dal mezzo di presa 5 e poi presi in consegna dalla navetta 7 che li porta via verso la seconda estremità P2 di porzione ove sono prelevati dagli addetti del secondo scavo S2.
Dopodiché macchina 1, contenitore esterno 5 e dispositivo di presa 6 sono trascinati di conversa, cioà ̈ con la stessa velocità, fino a che una nuova sezione S della porzione di condotta P, avente il suddetto bordo terminale come estremità libera, à ̈ stata alloggiata entro il contenitore a bicchiere 5.
Durante dell’operazione del precedente paragrafo, si forma un volume vuoto sotterraneo a valle del sistema 100, il quale verrà quindi allagato a pressione con il liquido di riempimento, tramite il tubo indicato con †̃8’ nelle figure.
Dato che il sistema prevede il contenitore a bicchiere 5, allora il suo interno (a parte ovviamente l’interno del tubo 8) e tutta la parte della porzione di condotta P a valle del contenitore 5 sono a tenuta rispetto al volume sotterraneo allagato.
A questo punto, le operazioni dei paragrafi precedenti sono reiterate, rimuovendo una sezione alla volta (vd. fig. 9), fino alla rimozione dell’ultima sezione che comprende la seconda estremità P2 (si veda la figura 10).
Secondo una versione preferenziale del sistema 100, illustrata in dettaglio nelle figure 14, 15 e 16, il dispositivo di presa 6 comprende una corpo esterno, conformato a mo’ di bicchiere, completamente inserito entro il contenitore esterno 5 e connesso in modo girevole a questo rispetto ad un comune asse centrale, avente una parete laterale tubolare 64, parallela alla parete laterale del contenitore esterno 5, ed avente un’apertura 63 opposta al fondo ed affacciata a quella del contenitore 50.
Il corpo ha un fondo 62 affacciato a quello del contenitore esterno 5 che lo contiene, in corrispondenza del quale fondo 62 Ã ̈ disposto il meccanismo di rotazione del corpo del dispositivo di presa rispetto al contenitore esterno (ad esempio comprendente un motore ed un cinematismo corona 65 dentata internamente / pignone).
Di preferenza il dispositivo di presa 6 Ã ̈ montato entro il contenitore esterno 5 in modo da risultare assialmente bloccato rispetto ad esso e potere solo ruotare entro di esso.
Nel fondo 62 à ̈ ricavato un passaggio per il tubo di trasporto del fluido 8 in corrispondenza del quale vi à ̈ una connessione girevole tra il citato corpo 64,62 ed il tubo 8 stesso.
Il dispositivo di presa 5 inoltre può comprendere una pluralità di elementi longiformi 60 (preferibilmente aventi una forma a mo’ di tegola, o meglio di settore longitudinale di parete tubolare), angolarmente disposti rispetto a detto comune asse centrale ed aventi lunghezza parallela a tale asse, i quali elementi longiformi 60 sono ciascuno connesso alla superficie interna della parete tubolare 64 tramite un rispettivo pantografo 61 (ad esempio connesso a mezzi oleodinamici di azionamento) a definire i citati mezzi di presa, nei quali sono compresi inoltre mezzi elastici di trattenimento (non raffigurati) disposti tra ciascun elemento longiforme 60 e la superficie interna della parete tubolare 64 e configurati in modo da impegnare per interferenza la parete della sezione S della porzione di condotta da tagliare o i succitati suoi pezzi distinti a seguito del taglio.
In pratica, le dimensioni del contenitore esterno 5 e del dispositivo di presa 6, sono scelti in modo tale che, quando il contenitore 5 va ad impegnarsi con la porzione interrata P, la parete della sezione S in esso accolta entri nel corpo a bicchiere del dispositivo di presa ponendosi tra la parete tubolare 64 di questo e gli elementi longiformi 60 (che sono di preferenza quattro ed angolarmente equidistanziati), i quali sono paralleli a tale parete della sezione S da tagliare.
La parete della sezione S inserita nell’intercapedine tra parete tubolare 64 del corpo ed elementi longiformi 60 à ̈ impegnata dai citati mezzi elastici di trattenimento che possono essere costituiti da una pluralità di membri arcuati, in materiale elastico come ad esempio l’acciaio, disposti in serie sia sulla faccia esterna degli elementi longiformi che su quella interna della parete tubolare del corpo a bicchiere, ed aventi un’estremità fissata alla rispettiva faccia su cui sono disposti ed un’estremità libera incurvata in direzione opposta alle aperture 63,50 di contenitore 5 e dispositivo di presa 6, in maniera che il bordo terminale della sezione S che entra nell’intercapedine prema sulla convessità dei membri arcuati così che essi cedano per consentirne l’inserimento, caricandosi elasticamente così da premere assieme su entrambe le facce interna ed esterna della parete della sezione S, in modo da impegnarla per interferenza.
Si faccia ora riferimento alle figure 14, 15, 18, 19 e 20, 21, 22, 23, 24 e 25.
Il sistema 100 à ̈ preferibilmente configurato in modo che il contenitore esterno 5 abbia un volume interno sufficientemente lungo da accogliere in serie, partendo dall’imboccatura, il dispositivo di presa 6, la macchina di taglio 1 ed i mezzi 65 per ruotare il dispositivo di presa entro il contenitore 5.
In pratica, in una situazione iniziale (rappresentata nella figura 21, ed anche nelle figure 14 e 15), la sezione S ancora da tagliare à ̈ accolta entro il contenitore 5 ed impegnata al dispositivo di presa 5, nelle modalità sopra descritte e, nel volume interno posteriore al dispositivo di presa, di seguito volume di accoglimento A, à ̈ completamente accolta la macchina di taglio 1, che quindi à ̈ discosta dal dispositivo di presa e dalla sezione S; dietro la macchina 1 sono posti i mezzi 65 di rotazione del dispositivo 5, ad esempio con l’interposizione di una parete divisoria 620 rispetto al volume di accoglimento, anch’essa chiaramente dotata di passaggio per il tubo 8 di trasporto del fluido di riempimento, a cui la parete à ̈ girevolmente accoppiata.
Di preferenza il sistema 100 Ã ̈ disposto e configurato nella maniera seguente.
Il dispositivo di presa ha quattro elementi longiformi di presa 60 aventi la stessa distanza angolare (non nulla) l’uno dall’altro (ed aventi ciascuno uno profilo trasversale ad andamento circolare con lunghezza inferiore all’angolo retto) disposti in modo che in una vista frontale risultino rispettivamente ad ore 12, ore 3, ore 6 ed ore 9 di un ideale quadrante di orologio; in pratica, due elementi 60 sovrapposti sono separati idealmente in due metà simmetriche da un piano verticale passante per l’asse centrale del contenitore esterno 5, mentre gli altri due elementi 60 sono affiancati e divisi idealmente in due metà simmetriche da un piano orizzontale che passi sempre per il medesimo asse centrale.
La macchina d taglio 1 ha quattro dispositivi di taglio 41, anch’essi angolarmente equidistanziati tra loro e ciascuno equidistanziato (idealmente di quarantacinque gradi) rispetto ai due piani di simmetria citati nel paragrafo precedente (e quindi posti rispettivamente ad ore 1 e 30, ore 4 e 30, ore 7 e 30 ed ore 10 e 30).
Per operare il taglio della sezione S, la macchina di taglio 1 à ̈ mossa assialmente entro il contenitore esterno 5, portandola entro la sezione, in modo che i dispositivi di taglio 41 affaccino direttamente la parete della sezione negli spazi tra un elemento longiforme 60 e l’altro, e possano essere azionati mentre la macchina à ̈ trascinata verso l’imboccatura 50 del contenitore a bicchiere 5 (si vedano la figura 22).
È preferibile che la parete laterale 64 del dispositivo di presa sia realizzata in (o rivestita internamente di) un materiale molto duro (come il cosiddetto “Widia†), soprattutto nel caso di impiego di tecnologia a getto d’acqua, affinché il getto stesso, dopo aver trapassato la parete della sezione S, non danneggi quella del dispositivo di presa 5.
Nella figura 23 Ã ̈ rappresentato il momento in cui la macchina ha terminato di eseguire quattro tagli passanti nella sezione S, ed i dispositivi di taglio 41 hanno oltrepassato gli elementi longiformi 60.
In questa posizione, la macchina 1 à ̈ a cavallo tra dispositivo di presa 5, contenitore esterno 6 e porzione di condotta P, con i suoi dispositivi di taglio 41 che si trovano tra l’apertura anteriore 63 del dispositivo di presa e l’imboccatura 51 del contenitore a bicchiere esterno 5.
A questo punto, la parte di taglio 11 della macchina 1 ruota attorno al suo asse C e tronca in quattro pezzi distinti la parete tagliata della sezione S di porzione interrata P.
I pezzi distinti, indicati con †̃10’ nelle figure in cui sono raccolti dalla navetta 7, ad esempio la figura 15, non cadono perché sono sostenuti e trattenuti in posizione dai mezzi elastici di trattenimento posti tra i rispettivi elementi longiformi 60 e la parete tubolare 64 del dispositivo di presa 6.
Dopodiché la macchina 1 à ̈ fatta arretrare fino a tornare nel suo volume di accoglimento posteriore A.
Intanto, i pantografi 61 sono azionati per divaricare gli elementi longiformi di presa 60 (avvicinandoli alla parete tubolare 64) in modo da separare i pezzi distinti 10 da loro trattenuti, annullando la resistenza strutturale che hanno quando sono contigui, a causa del principio della chiave di volta, ed in modo da ottenere spazio per le successive operazioni.
Per spiegare esattamente come avvenga il prelievo ed il trasporto verso l’esterno dei pezzi distinti 10 sarà necessario descrivere in dettaglio la struttura ed il funzionamento della navetta 7, ma prima verrà spiegato come il dispositivo 5 renda disponibile alla navetta 7 medesima i vari pezzi distinti perché essa possa prenderli in consegna.
L’elemento di presa 60 posto superiormente (ad ore 12, nel linguaggio sopra utilizzato), à ̈ fatto discendere dal rispettivo pantografo 61, con in appoggio il relativo pezzo distinto 10, fino ad una posizione di consegna.
La navetta di trasporto, secondo modalità di seguito spiegate, incamera il pezzo 10 portandolo via dall’elemento longiforme 60 il quale, liberato dal pezzo 10 torna nella sua posizione originaria.
A questo punto, i mezzi di rotazione 65 del dispositivo di presa 5 ruotano quest’ultimo di novanta gradi, il ché può avvenire liberamente perché il dispositivo di presa ha accoppiamenti girevoli con il contenitore a bicchiere 5 ed anche col tubo 8 di trasporto del liquido di riempimento (si veda la figura 25).
In pratica, un elemento di presa 60 che era posto lateralmente viene portato ad ore 12 e ciò può avvenire senza che il rispettivo pezzo distinto 10 cada in virtù dei citati mezzi elastici di trattenimento e della loro disposizione entro il dispositivo di presa 6.
Quindi si svolge nuovamente il passaggio di consegne tra dispositivo 6 e navetta 7 del pezzo 10 posto superiormente, e le operazioni sopra spiegate sono reiterate fino a che tutti e quattro i pezzi 10 sono stati incamerati dalla navetta 7, al ché quest’ultima procede a trasportarli fuori dalla porzione di condotta P, attraverso una delle sue estremità (quella indicata con †̃P2’ nell’esempio rappresentato nel disegni) in modo che giungano ad uno degli scavi S1,S2 e siano rimossi definitivamente dal terreno T.
Dopodiché, sono reiterate le varie fasi della seconda forma di realizzazione del metodo impiegando il sistema di rimozione 100 proposto nella maniera già sopra dettagliata.
Si descrive di seguito la versione preferenziale della navetta di trasporto 7, con l’ausilio in particolare delle figure 13, 17, 18, 19 e 20, ma anche con riferimento alle figure 14 e 15.
La navetta di trasporto 7 comprende un carrello di supporto 71 adatto a scorrere entro la porzione di condotta interrata P tra la citata estremità P2 a cui porta i pezzi distinti 10 di parete per rimuoverli, e una posizione frontale ai citati elementi longiformi 60 del dispositivo di presa 6, e comprende altresì un cassetto di prelievo 72 e raccolta atto ad alloggiare una pluralità di pezzi distinti 10 tagliati, disponibile parallelo alla porzione di condotta P ed agli elementi longiformi 60 succitati.
Quando la navetta 7 à ̈ in tale posizione frontale, l’elemento di presa 60 ad ore 12 scende (o à ̈ già sceso) e la navetta può essere azionata per prendere in consegna il pezzo di parete 10 in appoggio sull’elemento medesimo 60 (più precisamente sui mezzi elastici succitati).
Infatti il cassetto 72 à ̈ atto a scorrere rispetto al carrello 71 tra una posizione estesa di prelievo E (si vedano le figure 19 e 25) in cui à ̈ posto a sbalzo rispetto al carrello 71, ed una ritratta di raccolta, ed ha dimensioni tali da poter circoscrivere un elemento longiforme 60 portante un rispettivo pezzo 10 di parete di sezione S posto sopra di esso.
Inoltre, la navetta 7 comprende mezzi di aggancio (non raffigurati, e sotto descritti in un esempio attuativo) montati sul cassetto 72 ed atti ad agganciare il pezzo di parete 10 a seguito dello spostamento del cassetto nella posizione di prelievo E, ed atti a trascinare il pezzo 10 mentre il cassetto 71 stesso si sposta verso la sua posizione di raccolta fino a rilasciarlo in appoggio nel cassetto 72 medesimo a seguito del suo arrivo alla posizione di raccolta.
In pratica, il cassetto 72 può sporgersi oltre il carrello 71 in modo da raggiungere l’elemento longiforme 60 superiore con il suo carico, e circoscriverli (perché preferibilmente il cassetto ha una forma sostanzialmente tubolare, comprensiva di un fondo per l’appoggio dei pezzi), al che i mezzi di aggancio agganciano il pezzo da prendere che viene fatto scorrere sopra all’elemento longiforme mentre il cassetto retrocede verso la posizione di raccolta, fino ad oltre il bordo anteriore dell’elemento 60 in modo che il pezzo cada sul fondo del cassetto 72.
Il cassetto 72 deve poter contenere impilati tutti i pezzi distinti 10 in cui à ̈ tagliata la parete della sezione S, cioà ̈ quattro pezzi 10 nell’esempio sopra descritto.
Dato che la navetta 7 deve raggiungere l’interno del contenitore 6 a bicchiere, allora deve passare sopra il più volte citato tubo 8 per il liquido di riempimento, e per fare ciò può avere una forma a guisa di sella, come quella rappresentata nelle figure, avente una gola o un’ansa inferiore che accoglie il tubo senza interferenza e consente lo scorrimento libero assiale del carrello 72.
Nelle figure, il carrello ha una periferia definita da una parete tubolare deformata a formare una sella e presenta feritoie per consentire a ruote poste internamente di contattare le pareti della porzione di condotta P al fine dello scorrimento.
La navetta 7 può essere semovente, e quindi includere un motore, od essere mossa da mezzi di azionamento posti nel cantiere S2 e connessi al carrello 71 con mezzi di trasmissione del moto all’uopo previsti (ad esempio comprendenti aste rigide giuntate).
I mezzi di aggancio possono comprendere uno o più pendoli, ciascuno avente una estremità connessa alla parte superiore del carrello 71 ed avente un gancio nell’altra estremità.
I pendoli sono piegabili verso l’interno del cassetto 71, a seguito del loro riscontro con il pezzo 10 da prendere, quando questo à ̈ movimentato verso la sua porzione estesa E, per poi raddrizzarsi per gravità quando hanno oltrepassato il bordo più lontano del pezzo 10, in modo da impegnare tale bordo con detto gancio.
Dopodiché, quando il cassetto à ̈ riportato nella posizione di raccolta, il pezzo 10 prelevato si sgancia e cade sul fondo del cassetto.
Si intende che quanto sopra à ̈ stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti nell'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come nel seguito rivendicata.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per rimuovere dal terreno (T) una porzione longitudinale interrata (P) di una condotta sostanzialmente cilindrica realizzata in materiale duttile e del tipo adatto all’impiego in oleodotti, acquedotti, gasdotti o simili, il quale metodo comprende le fasi di: a. praticare almeno uno scavo (S1,S2) nel terreno (T), in corrispondenza di una estremità longitudinale (P1,P2) della porzione interrata (P) da rimuovere, in modo da rendere accessibile l’estremità; b. praticare almeno un taglio passante nella parete di detta porzione di condotta (P) da rimuovere, a ricavare almeno una striscia avente due bordi longitudinali opposti che definiscono una larghezza della striscia inferiore alla circonferenza della parete della porzione di condotta (P); c. prendere la striscia e rimuoverla dal terreno facendola passare per lo scavo (S1,S2) suddetto; ed d. ostruire il volume sotterraneo che ha alloggiato la porzione della condotta (P) e lo scavo (S1,S2), con materiale di riempimento.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui la fase b. à ̈ attuata eseguendo sulla parete della porzione (P) da rimuovere almeno un taglio passante avente uno sviluppo elicoidale rispetto ad un asse centrale longitudinale della porzione stessa, così da ottenere una striscia avente una forma a sviluppo elicoidale.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui la fase b. à ̈ attuata praticando un pluralità di tagli alla parete di detta porzione di condotta (P) in modo da dividerla in una pluralità di pezzi distinti. 4. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui la fase b. à ̈ attuata eseguendo sulla parete della porzione da rimuovere (P) una pluralità di tagli passanti sostanzialmente paralleli ad un asse centrale longitudinale della porzione medesima, i quali tagli sono angolarmente distanziati rispetto a tale asse centrale. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il taglio o i tagli passanti sono eseguiti dall’interno verso l’esterno della porzione di condotta (P) passandone la parete da parte a parte. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui nella fase a. sono praticati un primo ed un secondo scavo (S1,S2), rispettivamente in corrispondenza di una prima e di una seconda estremità longitudinali (P1,P2) della porzione interrata (P) da rimuovere. 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il materiale di riempimento impiegato nella fase d. à ̈ inizialmente fluido, ed à ̈ atto a solidificarsi nel tempo. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il taglio o tagli passanti si estendono per tutta la lunghezza della porzione di condotta (P) dalla prima alla seconda estremità (P1,P2) della stessa. 9. Metodo secondo la rivendicazione 7 in cui, prima di eseguire la fase b., sono attuate le fasi seguenti: - rendere disponibile un mezzo otturatore (O) atto ad ostruire un sezione della porzione di condotta (P), in uso avente una larghezza pari alla luce della sezione ostruita ed avente una propria lunghezza; - praticare almeno un taglio passante in corrispondenza della parete di una sezione della porzione di condotta (P) destinata ad essere ostruita dal mezzo otturatore (O), il quale taglio si estende su una lunghezza della porzione di condotta pari almeno a quella che il mezzo otturatore ha in uso; e - inserire il mezzo otturatore (O) nella porzione di condotta (P) in modo che ostruisca la sezione in corrispondenza della quale si à ̈ eseguito il taglio, così da definire entro la porzione di condotta un primo ed un secondo volume (V1,V2) fluidodinamicamente isolati. 10. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui: - una prima parte della fase b. à ̈ attuata praticando un taglio chiuso passante, il quale à ̈ incidente al taglio eseguito in corrispondenza della sezione ostruita, in modo da sezionare la porzione di condotta (P) separando la parte che contiene la prima estremità (P1) da quella che contiene la seconda estremità (P2) e la sezione ostruita; - dopodiché, la prima parte della fase b. prosegue praticando almeno un taglio passante sulla parete che circoscrive il primo volume isolato (V1) suddetto, il quale taglio passante prolunga il citato taglio chiuso fino alla prima estremità longitudinale (S1), ottenendo una striscia; - dopodiché, fluido di riempimento à ̈ versato entro il primo volume (V1) e, contestualmente oppure successivamente, si esegue una prima parte della fase c. in cui la striscia ottenuta nella prima parte della fase b. viene rimossa dal terreno; - dopodiché, viene attuata una seconda parte della fase b. in cui viene praticato almeno un taglio passante sulla parete che circoscrive il secondo volume isolato (V2) suddetto, il quale taglio prolunga quello eseguito in corrispondenza della sezione ostruita fino alla seconda estremità longitudinale (P2), ottenendo un’altra striscia; e - successivamente, il mezzo otturatore (O) à ̈ rimosso dalla porzione di condotta facendolo passare per la seconda estremità; e poi - si esegue una seconda parte della fase c. in cui la striscia ottenuta al termine della seconda parte della fase b. viene rimossa dal terreno e, contestualmente oppure successivamente, fluido di riempimento à ̈ versato entro il volume sotterraneo che ha alloggiato la porzione di condotta (P) rimossa o che si sta rimuovendo. 11. Metodo secondo la rivendicazione 6, in cui la fase b. à ̈ attuata separando in successione sezioni longitudinali (S) della porzione di condotta (P) interrata, praticando in ciascuna di esse tagli passanti atti a separare in pezzi distinti la parete della porzione di condotta che circoscrive ciascuna sezione (S), e rimuovendo di volta in volta tali pezzi, trasportandoli via e facendoli uscire dal terreno attraverso uno dei suddetti primo e secondo scavo (S1,S2). 12. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui separazione e rimozione in successione delle suddette sezioni della porzione di condotta avvengono nella maniera seguente: a. la prima sezione (S) che viene tagliata e rimossa include un bordo terminale della porzione di condotta (P) compreso nella suddetta prima estremità (P1) della porzione di condotta; b. si pratica una pluralità di tagli passanti sulla parete della porzione di condotta dal bordo terminale e per una data lunghezza della porzione, a definire una pluralità di pezzi di parete aventi una sola estremità libera in corrispondenza del bordo terminale ed aventi una lunghezza che definisce quella della prima sezione (S); c. si pratica un taglio passante chiuso, compreso in un piano trasversale alla porzione di condotta (P), ad una distanza dal bordo terminale sostanzialmente corrispondente alla lunghezza della sezione (S), in modo da separare in una pluralità di pezzi distinti la parete della porzione di condotta che circoscriveva tale sezione ed in modo da definire un nuovo bordo terminale; e le fasi f. e g. sono reiterate applicandole a successive sezioni della condotta che includono il nuovo bordo terminale di volta in volta definito, fino a tagliare e rimuovere una sezione della porzione di condotta che include la seconda estremità (P2) succitata. 13. Macchina di taglio per praticare tagli nella parete di una porzione longitudinale interrata (P) di una condotta del tipo adatto all’impiego in oleodotti, acquedotti, gasdotti o simili, caratterizzata dal fatto di comprendere: - una parte di taglio (11), inseribile interamente entro la porzione di condotta (P), comprendente mezzi di taglio (41) per praticare almeno un taglio passante nella parete della porzione di condotta medesima; e - una parte di supporto (12), per supportare la parte di taglio (11), anch’essa inseribile interamente entro la porzione di condotta (P), e comprendente mezzi di riscontro (31,32,33) per riscontrare contestualmente in più punti la superficie interna della porzione di condotta ad impegnare la macchina (1) alla porzione di condotta (P) da tagliare. 14. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui la parte di supporto (12) comprende almeno un telaio (30) centrale di sostegno, connesso alla parte di taglio (11), sul quale telaio centrale di sostegno (30) sono montati i mezzi di riscontro (31,32,33), i quali comprendono almeno tre elementi di riscontro destinati a riscontrare contemporaneamente la superficie interna della porzione di condotta in tre punti di impegno, e disposti angolati rispetto ad un asse centrale di telaio (C1) che passi per il telaio di sostegno, l’angolazione tra gli elementi di riscontro essendo scelta in modo tale che il contemporaneo riscontro tra elementi di riscontro e superficie interna della porzione (P) assicuri, oltre al sostegno, anche un blocco antirotazionale della parte di supporto (12) rispetto alla porzione di condotta medesima. 15. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui ciascun elemento di riscontro comprende almeno una coppia di bracci (31,32) aventi ciascuno una rispettiva estremità connessa al telaio (30) centrale mediante un accoppiamento rotoidale interno (310), e le altre due rispettive estremità connesse tra loro e con una ruota (33) mediante almeno un accoppiamento rotoidale esterno (330), gli accoppiamenti rotoidali interni (310) di ciascun elemento di connessione essendo mutuamente mobili lungo un asse parallelo al citato asse centrale di telaio (C1) ed essendo connessi l’uno all’altro mediante mezzi elastici di richiamo, con gli assi di rotazione degli accoppiamenti rotoidali (310,330) e delle ruote (33) che sono perpendicolari a tale asse di telaio (C1). 16. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 13 alla 15, in cui la parte di taglio (11) comprende una struttura di connessione e sostegno (40), connessa alla parte di supporto (12), ed in cui i mezzi di taglio comprendono almeno un dispositivo di taglio (41) montato sulla struttura di connessione (40) ed atto ad eseguire almeno un taglio alla parete della porzione di condotta (P), dall’interno verso l’esterno, passandone la parete da parte a parte, 17. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui la parte di taglio (11) comprende una pluralità di dispositivi di taglio (41), montati sulla struttura di connessione (40) in modo da essere angolarmente distanziati rispetto ad un asse centrale di struttura (C2) che attraversi la struttura di connessione medesima. 18. Macchina secondo una qualsiasi delle due rivendicazioni precedenti, in cui ciascun dispositivo di taglio (41) à ̈ del tipo a getto d’acqua e comprende un ugello di taglio (410) per l’erogazione del liquido di taglio. 19. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui ciascun dispositivo di taglio (41) à ̈ scorrevole in una direzione perpendicolare all’asse di struttura (C2), così da poter variare la distanza tra l’ugello di taglio (410) e l’asse di struttura. 20. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui almeno un membro di battuta (42) per ciascun dispositivo di taglio (41) à ̈ montato solidale al rispettivo dispositivo di taglio, il membro di battuta essendo previsto per riscontrare la superficie interna della porzione di condotta (P) ed essendo disposto rispetto al dispositivo di taglio in modo tale che, fintantoché il membro di battuta (42) à ̈ a riscontro con la superficie interna della parete della porzione di condotta, l’ugello di taglio (410) à ̈ ad una distanza di taglio costante rispetto al tale superficie interna, ed in cui un mezzo elastico di contrasto à ̈ connesso a ciascun dispositivo di taglio in modo da sollecitarlo a scorrere in allontanamento dall’asse di struttura (C2). 21. Macchina secondo la rivendicazione 18, in cui almeno un tubo di mandata di acqua (43) per ciascun dispositivo di taglio (41) à ̈ montato nella parte di taglio (11), il quale tubo (43) à ̈ flessibile e spiraliforme, con asse parallelo a quello di struttura (C2), così da potere alternatamente distendersi o avvolgersi a seconda che il rispettivo dispositivo di taglio si allontani o si avvicini all’asse. 22. Macchina secondo la rivendicazione 13, in cui la parte di taglio (11) à ̈ connessa girevole alla parte di supporto (12), dal ché la macchina (1) può eseguire tagli curvilinei nella parete della porzione di condotta (P). 23. Macchina secondo le rivendicazioni 14, 17 e 21, in cui l’asse di struttura (C2) coincide con l’asse di telaio (C1), a definire un asse centrale di macchina (C), e la struttura di connessione (40) della parte di taglio à ̈ connessa girevole al telaio (30) della parte di supporto, rispetto a detto asse centrale di macchina (C).
  4. 4. Sistema di rimozione per rimuovere dal terreno (T) una porzione longitudinale interrata (P) di una condotta del tipo adatto all’impiego in oleodotti, acquedotti, gasdotti o simili, comprendente: - almeno una macchina di taglio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 13 alla 23; - un contenitore esterno (5) conformato a guisa di bicchiere, atto a contenere la macchina (1), avente dimensioni trasversali maggiori di quelle della porzione di condotta (P), e comprendente una parete laterale, chiusa ad una estremità da una parete di fondo (51), ed avente all’estremità opposta un’apertura (50) atta ad impegnarsi con la parete della porzione di condotta (P) in modo che la parete laterale del contenitore (5) possa circoscrivere una sezione (S) della porzione di condotta che includa una sua estremità (P1,P2) ed in modo da rendere l’interno del contenitore (5) comunicante con quello della porzione di condotta (P); - almeno un dispositivo di presa (6), atto ad essere inserito internamente entro il contenitore (5), e comprendente mezzi di presa (60,61) per trattenere i pezzi distinti ottenuti a seguito dei tagli praticati alla parete di sezioni (S) della porzione di condotta mediante la macchina di taglio (1); - almeno una navetta di trasporto (7), mobile internamente alla porzione di condotta interrata, ed atta a prelevare dal dispositivo di presa (6) i citati pezzi distinti e a trasportarli fuori dalla porzione di condotta (P) attraverso l’estremità opposta a quella a cui à ̈ impegnato il contenitore a bicchiere (5); - mezzi per spostare il contenitore a bicchiere (5) ed il dispositivo di presa (6) in esso inserito; - mezzi (Z1,Z2) per movimentare la macchina di taglio (1) entro il contenitore ed entro la porzione di condotta; e - mezzi (8,B) per rilasciare materiale di riempimento nel volume sotterraneo lasciato dalla porzione di condotta (P) separata nei pezzi distinti trasportati fuori dalla navetta (7). 25. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui il dispositivo di presa comprende un corpo esterno, conformato a mo’ di bicchiere, completamente inserito entro il contenitore esterno (5), comprendente una parete laterale tubolare (64) e connesso in modo girevole a questo rispetto ad un comune asse centrale, avente un’apertura (63) affacciata a quella del contenitore, e comprendente una pluralità di elementi longiformi di presa (60), angolarmente distanziati rispetto a detto comune asse centrale ed aventi lunghezza parallela a tale asse, i quali elementi longiformi (60) sono ciascuno connesso alla superficie interna della parete tubolare (64) tramite un rispettivo pantografo (61) a definire i citati mezzi di presa, nei quali sono compresi inoltre mezzi elastici di trattenimento disposti tra ciascun elemento longiforme (60) e la superficie interna della parete tubolare (64) e configurati in modo da impegnare per interferenza la parete della sezione (S) della porzione di condotta (P) da tagliare o i succitati suoi pezzi distinti a seguito del taglio. 26. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui la navetta di trasporto (7) comprende un carrello di supporto (71) adatto a scorrere entro la porzione di condotta interrata (P) tra la citata estremità (P2) a cui porta i pezzi distinti di parete per rimuoverli, e una posizione frontale ai citati elementi longiformi (60) del dispositivo di presa (6), e comprende altresì un cassetto di prelievo (72) e raccolta atto ad alloggiare una pluralità di pezzi distinti tagliati (10), disponibile parallelo alla porzione di condotta (P) ed agli elementi longiformi succitati, il quale cassetto (72) à ̈ atto a scorrere rispetto al carrello tra una posizione estesa di prelievo (E) in cui à ̈ posto a sbalzo rispetto al carrello (71), ed una ritratta di raccolta, ed ha dimensioni tali da poter circoscrivere un elemento longiforme portante un pezzo di parete di sezione posto sopra di esso, la navetta (7) comprendendo inoltre mezzi di aggancio montati sul cassetto (72) ed atti ad agganciare il pezzo di parete a seguito dello spostamento del cassetto nella posizione di prelievo, ed atti a trascinare il pezzo mentre il cassetto (72) stesso si sposta verso la sua posizione di raccolta fino a rilasciarlo in appoggio nel cassetto a seguito del suo arrivo alla posizione di raccolta. 27. Sistema secondo la rivendicazione 24 e secondo la rivendicazione 7, comprendente un tubo di trasporto (8) per il liquido di riempimento disposto centralmente ed assialmente alla macchina (1), al contenitore a bicchiere (5) ed al mezzo di presa (5), in cui il fondo (51) del contenitore (5) comprende un unico passaggio per l’attraversamento di una porzione di estremità del tubo di trasporto (8) in corrispondenza del quale passaggio tale tubo (8) à ̈ fissato al fondo (51) in modo girevole.
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