ITBO20080352A1 - Piattaforma di supporto per operatori addetti alla manutenzione ed alla costruzione di mezzi di trasporto. - Google Patents

Piattaforma di supporto per operatori addetti alla manutenzione ed alla costruzione di mezzi di trasporto. Download PDF

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ITBO20080352A1
ITBO20080352A1 IT000352A ITBO20080352A ITBO20080352A1 IT BO20080352 A1 ITBO20080352 A1 IT BO20080352A1 IT 000352 A IT000352 A IT 000352A IT BO20080352 A ITBO20080352 A IT BO20080352A IT BO20080352 A1 ITBO20080352 A1 IT BO20080352A1
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    • B63C5/00Equipment usable both on slipways and in dry docks
    • B63C5/02Stagings; Scaffolding; Shores or struts
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Description

D E S C R I Z I O N E
La presente invenzione è relativa ad una piattaforma di supporto per operatori addetti alla manutenzione ed alla costruzione di un mezzo di trasporto, come un natante, un carro ferroviario, un locomotore, un aereo, un autocarro o similari.
Senza perdere in generalità, nel prosieguo della presente descrizione ci riferiremo all'ambito cantieristico navale, amiche se gli insegnamenti della presente invenzione sono applicabili anche alla costruzione/riparazione di altri mezzi di trasporto come carri ferroviari, locomotori, aeroplani ecc.
E' noto come i mezzi di trasporto, per esempio i natanti, richiedano lo svolgimento di frequenti operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. A tale scopo nei cantieri navali sono approntate delle darsene di riparazione dove viene posto il natante da riparare ogniqualvolta si debba provvedere a interventi di un certo impegno, che richiedono cioè l'ausilio di adeguate infrastrutture e di manodopera specializzata .
Particolare inportanza rivestono le operazioni di ripristino/sostituzione dei componenti esterni del fasciame o di parti dell'apparato propulsore come alberi di trasmissione ed eliche, timoni, ecc. Ciò in primo luogo perché tali componenti sono maggiormente soggetti ad usura, e quindi richiedono interventi di riparazione più frequenti e numerosi. Secondariamente, perché questi componenti sono in genere più critici dal punto di vista della sicurezza di marcia del natante. Infine, perché ingenerano maggiori difficoltà logistiche, dovute sia alla necessità di operare ad una certa altezza dal suolo sia a quella di impiegare macchinari/strumenti complessi e ingombranti.
Di norma, nei cantieri navali si utilizzano delle impalcature realizzate mediante assemblaggio di tubi metallici. Oppure vengono utilizzare pedane elettriche sollevabili ad uso edile che necessitano quasi sempre di un ancoraggio alla parete. L'utilizzo di tali apparecchiature nei cantieri navali si è dimostrata particolarmente pericolosa perché l'operatore specializzato è chiamato a espletare molto spesso operazione complesse (taglio, saldatura, stuccatura, ecc.) che possono essere causa di caduta con esiti anche mortali.
Nel settore cantieristico navale è molto sentita, pertanto, l'esigenza di avere a disposizione attrezzature in grado di facilitare il compito degli operatori addetti, permettendo loro di operare con la massima comodità e nella massima sicurezza su tutte le parti esterne dello scafo del natante.
Pertanto, lo scopo principale della presente invenzione è quello di soddisfare in modo pieno l'esigenza appena menzionata, in particolare fornendo una piattaforma la quale, tramite un'originale combinazione delle sue componenti, sia in grado di migliorare sensibilmente la qualità del lavoro di manutenzione sull'esterno del natante, aumentando la produttività delle operazioni di riparazione ed al contempo accrescendone la sicurezza.
Secondo la presente invenzione viene realizzata, quindi, una piattaforma di supporto per operatori addetti alla manutenzione di mezzi di trasporto in accordo alle rivendicazioni allegate.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano alcuni esempi di attuazione non limitativi, in cui: - la figura 1 è una vista in pianta di una piattaforma oggetto della presente invenzione accostata al fianco di una prua di un natante,-la figura 2 è una vista in pianta della piattaforma di figura 1 accostata, questa volta, al fianco di una poppa di un natante;
le figure 3A, 3B, 3C sono delle viste laterali, in diverse configurazioni, di almeno una coppia di piattaforme oggetti dell'invenzione accostate alle due fiancate di un natante,-le figure 4A, 4B, 4C sono delle viste (rispettivamente: frontale, in pianta e laterale) di uria prima forma di attuazione di una piattaforma secondo l'invenzione con una pedana calpestatile in posizione completamente abbassata;
le figure 5A, 5B, 5C sono delle viste (rispettivamente: frontale, in pianta e laterale) della prima forma di attuazione delle figure 4A, 4B, 4C con la pedana calpestatile in posizione completamente rialzata;
le figure 6A, 6B, 6C sono delle viste (rispettivamente: frontale, in pianta e laterale) della prima forma di attuazione delle figure 4A, 4B, 4C e 5A, 5B, 5C con la pedana calpestatile in posizione compìetamente rialzata e con dei pianetti.
che costituiscono tale pedana, in posizione compìetamente estesa;
le figure 7A, 7B, 7C sono delle viste (rispettivamente: frontale, in pianta e laterale) di una seconda forma di attuazione di una piattaforma secondo l'invenzione con una pedana calpestatile in posizione completamente rialzata e con dei pianetti, che costituiscono tale pedana, in posizione completamente estesa,-- la figura 8A illustra una vista laterale di un pacco di pianetti, che formano una pedana calpestatile, impilati l'uno sull'altro;
- la figura 8B mostra una vista frontale del un pacco di pianetti di figura 8A;
le figura 9A, 9B mostrano delle viste (rispettivamente: laterale e frontale) di un pacco di pianetti in una conformazione completamente estesa,-- la figura 10 illustra un esploso di una coppia di pianetti;
- la figura 11 mostra la situazione in cui il pianetto superiore è rimasto fermo, mentre gli altri pianetti si trovano in posizione estesa impilati l'uno sopra l'altro,·
la figura 12 illustra la condizione nella quale il pianetto superiore è rimasto fermo, mentre due pialletti si trovano in posizione estesa; inoltre, si noti che il pacco dei restanti pianetti impilati resta al disotto del secondo pianetto in posizione estesa; e
- la figura 13 mostra la situazione in cui il pianetto superiore è rimasto fermo, mentre due pianetti si trovano in posizione estesa,· inoltre, si noti il pacco dei restanti pianetti infilati al disotto del terzo pianetto in posizione estesa.
Nelle figure allegate con 100 si è indicata, nel suo conplesso, una piattaforma di supporto per operatori addetti alla manutenzione di mezzi di trasporto, in particolare di un natante (NT).
In particolare in figura 1 la piattaforma 100 è mostrata accostata alla fiancata della prua (PR) del natante (NT), mentre in figura 2 la stessa piattaforma 100 è stata illustrata accostata ad un fianco della poppa (PP) dello stesso natante (NT).
Come si può notare dalla comparazione tra le figure 1 e 2 un pedana calpestabile (PDN) assume nelle due condizioni configurazioni diverse per "copiare", in un certo qual modo, il profilo della fiancata a cui è accostato.
Inoltre, nella riparazione degli scafi dei natanti si deve tener conto del fatto che tali scafi presentano delle forme estremamente complesse, disegnate in funzione delle più svariate esigenze tecniche. Difatti, nelle figure 1 e 2 sono state mostrate della curve di livello (CL) a cui devono essere adattati, di volta in volta, un bordo esterno (BE) della pedana calpestatile (PDN) in funzione dell'altezza dal suolo della pedana calpestabile (PDN) stessa.
Con riferimento alle figure da 3A a 6C, la piattaforma 100 secondo la presente invenzione comprende un carrello di base 1, mobile su delle ruote (non mostrate) distribuite su una coppia di assali (non illustrati), uno dei quali è motorizzato. Preferìbilmente, come nell 'esempio illustrato, le ruote si muovono su rotaie (non mostrate) ricavate adiacentemente, e parallelamente, al posto occupato dal natante in riparazione, per esempio un invaso di cantiere .
In alternativa, il carrello 1 può essere supportato da pneumatici (non illustrati). Inoltre, i due lati frontali del carrello 1, cioè quelli corrispondenti ai fronti di marcia, sono provvisti di dispositivi di fine corsa (non illustrati), con funzione di sicurezza anticollisione.
Per aumentare la stabilità della piattaforma 100 è prevista almeno una coppia di piedini (PD) che vengono estesi alla bisogna.
Dai fianchi 1A del carrello 1 si elevano due montanti 2, dai quali si estende orizzontalmente, al di sopra del carrello 1, una struttura a mensola 3. La struttura a mensola 3 è supportata scorrevolmente dai montanti 2, in modo da poter essere sollevata e abbassata a piacimento sótto l'azione di un sistema alimentato da un circuito oleodinamico, pneumatico, elettrico o meccanico a mezzo pignone e cremagliera, vite senza fine, catene e cavi, non rappresentati in dettaglio ma comunque di ovvia configurazione per un esperto del ramo.
La struttura a mensola 3 sostiene a sua volta la citata pedana calpestabile (PDN), destinata al supporto degli operatori addetti al lavoro di manutenzione ed a tale scopo dotata di parapetti perimetrali 4 (figura 4A) per impedirne la caduta accidentale.
La pedana calpestabile (PDN), conformemente alla struttura a mensola 3, può avere una larghezza minore o maggiore rispetto al carrello 1.
Come sarà visto meglio in seguito la pedana calpestabile (PDN) comprende una pluralità di pianetti (da 9A a 9G) impilati uno sopra l'altro che possono traslare orizzontalmente, in maniera separata l'uno rispetto all'altro, ed in una direzione normale ad una direzione di avanzamento (secondo una freccia a doppia punta (F)) del carrello 1.
Come sarà visto meglio in seguito i pianetti 9A-9G vengono spostati orizzontalmente per "copiare", quanto più possibile, il profilo dello scafo.
I pianetti 9A-9G prevedono un bordo sensibile pneumatico (realizzato esternamente in gomma o altro materiale) che impedisce la collisione violenta contro la superficie del natante, dell' aereo, del mezzo ferrotranviario o altro, e che può essere collegato al sistema di controllo al fine di arrestare il sistema.
Come vedremo, anche alla movimentazione dei pianetti 9A-9G provvede, tramite opportuni mezzi attuatoti, il circuito oleodinamico, meccanico o elettrico, con i vari sistemi sopra citati.
Gli operatori presenti sulla pedana calpestatile (PDN) necessitano di mezzi di alimentazione degli utensili/strumenti comunemente utilizzati per le operazioni di riparazione/manutenzione. A tale scopo, la piattaforma 100 secondo l'invenzione è connessa a circuiti di fornitura di risorse quali, tipicamente, ossigeno, gas combustibile, olio, aria compressa.
acqua, ed elettricità, quest'ultima può essere destinata anche ad alimentare la propulsione della piattaforma 100 e delle sue parti.
Come ben visibile in particolare in figura 4A, la connessione si realizza, in modo noto, attraverso catenarie 5 di contenimento dei cavi/tubazioni.
La piattaforma 100 comprende, inoltre, almeno una scala retraibile (SC) ed almeno una centralina di comando (CC) per comandare l'innalzamento/abbassamento della struttura a mensola 3, e quindi della pedana calpestabile (PDN).
E' da notare, inoltre, che la centralina di comando (CC), provvista di un'idonea rete di sensori che, secondo quanto in sé ovvio per un esperto del ramo, gestisce la logica programmata dei movimenti della piattaforma 100.
A questo proposito è necessario rilevare che, per evitare la possibilità di danneggiamenti del natante (NT), il sistema di gestione della centralina elettronica (CC) inibisce l'azionamento della struttura a mensola 3 quando la pedana calpestabile (PDN) é in posizione estesa.
Sulla struttura a mensola 3 sono previste, inoltre, uno o più punti operativi (OP) alimentati tramite reti elettriche e/o circuiti idraulici ecc.
per dar modo agli operatori di poter lavorare contemporaneamente in punti diversi della pedana calpestatale (PDN) sulla stessa fiancata del natante (NT).
Si deve far notare anche come il movimento del carrello 1 ed il sollevamento della struttura a mensola 3 (e quindi della pedana calpestatale (PDN)) consenta agli operatori addetti di lavorare con la massima comodità e sicurezza a qualsiasi altezza e in qualsiasi collocazione longitudinale rispetto alla fiancata del natante (NT).
Il posizionamento della struttura a mensola 3 all<'>altezza desiderata avviene necessariamente con i pianetti 9A-9G della pedana calpestatile (PDN) in posizione arretrata (figure 4B, 5B), per evitare qualsiasi rischio di urto con la fiancata del natante (NT).
Quando la struttura a mensola ha raggiunto l'altezza desiderata è possibile estendere uno o più pianetti 9A-9G verso il fianco del natante (NT) (figura 6B) per conformarne il bordo esterno (BE) al profilo dello scafo che, come abbiamo detto in precedenza, in generale cambia secondo l'altezza e secondo lo specifico posto sulla fiancata.
Per fare in modo che il bordo (BE) approssimi quanto più possibile il profilo dello scafo è risultato molto utile l'uso di appendici (API), (AP2) (figura 6B) di forma sostanzialmente triangolare, o trapezoidale, ciascuna delle quali è infulcrata in una rispettiva cerniera (CRI), (CR2) solidale all'ultimo pianetto (per esempio 9C nella forma di attuazione mostrata in figura 6A).
Anche le appendici (API), (AP2) prevedono un bordo sensibile pneumatico che impedisce la collisione violenta contro la superficie del mezzo di trasporto (NT) e che viene collegato elettricamente alla centralina di comando (CC) al fine di arrestare il sistema.
L'operatore, dopo aver fatto uscire (con il sistema che verrà descritto in maggior dettaglio in seguito) tutti i pianetti del tipo 9A-9G che approssimano il profilo dello scafo del natante (NT), per riempire eventuali spazi vuoti rimasti tra l'ultimo pianetto 9A-9G esteso ed il profilo dello scafo stesso, fa ruotare meccanicamente o manualmente almeno una appendice (API), (AP2) intorno alla sua cerniera (CRN1), (CRN2) di un angolo tale da andare ad approssimare quanto più possibile il profilo curvo dello scafo. Dopo questa operazione l'operatore fissa (con mezzi noti e non mostrati) la posizione delle appendici (API), (AP2) interessate.
E' da notare, inoltre che sia i bordi esterni dei pianetti 9A-9G, che quelli delle appendici (API), (AP2) sono rettilinee, mentre i profili degli scafi hanno in generale un andamento curvilineo. Pertanto, non vi potrà essere una "copiatura" perfetta del bordo esterno (BE) sul profilo effettivo della fiancata dello scafo, ma la approssimazione è comunque accettabile e sicura per gli utenti della piattaforma 100.
Con riferimento alle figure 7A-7C è stata mostrata una seconda forma di attuazione della pedana calpestabile (PDN)*. Tale pedana calpestabile (PDN)* comprende un pianetto 9A* che si estende praticamente per la intera lunghezza della struttura a mensola 3, ed una serie di pianetti 9B*, 9B**, 9C* che presentano una estensione in lunghezza di circa la metà (come illustrato in figura 7B) , o in un qualsiasi rapporto di riduzione rispetto al pianetto 9A*. Come di consueto un pianetto 9C* è provvisto di una appendice (API)* infulcrata ad una cerniera (CRN1)*, mentre un pianetto 9B** prevede una appendice (AP2)* infulcrata ad una cerniera (CRN2)*.
Nella seconda forma di attuazione mostrata nelle figure 7A-7C il sistema di movimentazione dei pianetti 9B*, 9B**, 9C* è più complesso e costoso di quello dei pianetti 9B, 9C della prima forma di attuazione illustrata precedentemente con riferimento alle figure 6A-6C, ma la seconda soluzione (figure 7A-7C) è più "flessibile" nel senso che il bordo esterno (BE) dei pianetti 9B*, 9B**, 9C* (eventualmente di concerto con le appendici (API)*, (AP2)*) approssima in maniera migliore il profilo dello scafo.
Come mostrato nella posizione di riposo delle figure 8A, 8B la pedana calpestabile (PDN) comprende una pluralità di pianetti 9A-9G impilati uno sopra all'altro .
Ovviamente, nella configurazione di riposo di figura 8A soltanto il pianetto 9A è effettivamente utilizzabile da parte dei tecnici al lavoro sulla piattaforma. Pertanto, in questo caso, la superficie della pedana calpestabile (PDN) coincide con una superficie calpestabile 10A del pianetto 9A. I rimanenti pianetti 9B-9G sono coperti dal pianetto 9A e quindi, nella configurazione di figura 8A, non possono essere calpestati dagli operatori in opera sulla piattaforma 100.
Come mostrato in maggior dettaglio nelle figure 9A, 9B, 10 ciascun pianetto calpestabile 9B-9G conqprende una relativa struttura portante (SP) su cui è fissata una rispettiva superficie calpestatile 10B, 10B, 10C ecc..
A sua volta, ciascuna struttura portante (SP) comprende una trave 11 di tipo HE (UNI_5397-64) , comunemente chiamata "trave a doppia T" dove le due ali H A e llb orizzontali hanno rispettivamente una altezza pressoché uguale a quella dell'anima centrale verticale 11C (figura 8B) . Tale sistema portante può essere realizzato, in alternativa alla trave a doppio T, anche con profili di altro tipo e sagoma atti allo scopo desiderato.
Sulla ala orizzontale inferiore 11B della trave 11 viene fissata (per esempio per saldatura) una piastra verticale 12 che è la continuazione ideale verso il basso dell'anima centrale verticale 11C della trave 11 (figura 10). La piastra verticale 12 presenta una lunghezza inferiore a quella della trave 11. Inoltre, come mostrato sempre in figura 10, un bordo 12* della piastra 12 è a filo di un bordo 11* della trave 11. Entrambi i bordi 12* e 11* si affacciano verso il mezzo di trasporto in riparazione.
Come mostrato in figura 8B le strutture portanti (SPI) , (SP2) dei due pianetti 9C, 9D sono sfalsate verticalmente in modo che la trave 11 della struttura portante (SP2) del pianetto 9D sia affacciata alla piastra 12 relativa alla struttura portante (SPI) del pianetto 9C. Inoltre, tra l'anima verticale 11C della struttura portante (SP2) e la piastra verticale 12 della struttura portante (SPI) è inserita una trave intermedia 13 a doppio T.
La trave intermedia 13, a sua volta, comprende due ali 13A, 13B orizzontali separate da una anima 13C verticale. La trave intermedia 13 può essere anche ricavata da un profilo preformato coitmerciale o saldato e lavorato.
inoltre, come mostrato in figura 10, tra una faccia 12** della piastra 12 della struttura portante (SPI) ed una prima faccia 13c* dell'anima 13c della trave intermedia 13 si trova una coppia di ruote (WL1), (WL2), ciascuna avente un proprio asse di rotazione (AXL1), (AXL2) fisso rispetto alla piastra 12.
Analogamente, tra una seconda faccia 13C** dell'anima 13c della trave intermedia 13 si trova ima coppia di ruote (WL3) , (WL4) ciascuna avente un proprio asse di rotazione (AXL3), (AXL4) fisso rispetto alla anima Ile della trave 11 appartenente alla struttura portante (SP2). Inoltre, le ruote (WL1)-(WL4) , nel sistema descritto, hanno una funzione di spailamento e contenimento alle spinte laterali.
Il funzionamento del meccanismo di traslazione dei pianetti 9B-9G è il seguente:
- se, per esempio, un attuatore (non mostrato) spinge orizzontalmente il pianetto 9D (e quindi spinge la sua relativa struttura portante SP2), la relativa trave 11 e la relativa piastra 12 si spostano orizzontalmente rotolando con le ruote (WL3) e (WL4) sulla guida costituita dalla faccia 13c** della trave intermedia 13 e le parti interne laterali delle ali 13A, 13B;
- lo spostamento della trave 11 e della piastra 12 della struttura portante SP2 continua fino a quando una ruota (WL4)* (figura 10) (che si trova in corrispondenza della piastra 12 della struttura portante SP2 ) non va in battuta contro un fine-corsa previsto sulla pista realizzata sulla faccia 13C** appartenente ad una struttura portante (SP3);
- pertanto, continuando la spinta sul pianetto 9D comincia anche il trascinamento orizzontale della trave intermedia 13* che si trova tra la struttura portante (SP2) del pianetto 9D e la struttura portante (SP3 ) del pianetto 9E;
il trascinamento orizzontale della trave intermedia 13* si traduce in un trascinamento orizzontale del pianetto 9E ed anche di tutti gli altri pianetti sottostanti 9F, 9G (figura 13) per la concatenazione che sussiste con le altre strutture portanti (per esempio SP4) che si situano però al di sotto della superficie 10D e non sono pertanto calpestatili; in ogni modo, come mostrato in figura 13, la superficie totale calpestatile della pedana calpestatile (PDN) è data dalla somma delle porzioni utili delle superfici calpestatili 10A, 10B, 10C, 10D;
- agendo adesso con un altro attuatore (non mostrato) sul pianetto 9E una porzione della superficie calpestatile 10E sarà aggettante e quindi in tal modo sarà possibile prolungare la superficie totale calpestatile rivolta verso il mezzo di trasporto (natante, catina ferroviaria, locomotore, aereo o similari) da riparare o da costruire; i pianetti sottostanti 9F e 9G saranno trascinati con lo stesso meccanismo visto in precedenza; ovviamente le loro superfici non sono calpestatili (figura 13).
Benché nelle figure 8A, 8B, 9A, 9B, 11, 12, 13 si siano mostrati dei pianetti 9B-9G che scendono ciascuno rispetto al precedente, è possibile ipotizzare delle soluzioni diverse, come quelle illustrate con riferimento alle figure 3A, 3B, 3C, 6C, 7C, in cui ciascun pianetto 9B-9G è in posizione sollevata rispetto al precedente. Ciò si ottiene, evidentemente, prendendo come primo pianetto il pianetto 9G, anziché il pianetto 9A (come invece mostrato nelle figure 8A, 8B, 9A, 9B, 11, 12, 13).
Si comprenderà facilmente come la piattaforma secondo l'invenzione raggiunga in pieno lo scopo prefissato, fornendo in pratica un'area produttiva mobile, agevolmente configurabile per soddisfare ogni specifica esigenza di posizionamento degli operatori rispetto al mezzo di trasporto da mantenere o da costruire, inoltre, essa è in grado di mettere a disposizione degli operatori medesimi l'alimentazione delle risorse necessarie per le più svariate tipologie di intervento, anche le più qualificate, il tutto, nella massima sicurezza. La qualità e la produttività delle operazioni di manutenzione o di costruzione risultano in questo modo sensibilmente accresciute .

Claims (10)

  1. R IV E N D I C A Z IO N I 1. Piattaforma (100) di supporto per operatori addetti alla manutenzione di un mezzo di trasporto (NT); piattaforma atta ad essere disposta adiacentemente ad un fianco di detto mezzo di trasporto (NT); la piattaforma (100) comprende: un carro motorizzato (1) un cui lato di fianco, estendentesi lungo la direzione di avanzamento, è destinato ad essere disposto adiacentemente al fianco di detto mezzo di trasporto (NT); una pedana calpestatile (PDN) orizzontale supportata da detto carro motorizzato (1); e - dei mezzi per il sollevamento/abbassamento di detta pedana calpestatile (PDN),-piattaforma (100) caratterizzata dal fatto che: - detto pedana calpestatile (PDN) comprende una pluralità di pianetti (9A-9G) paralleli tra di loro che in posizione arretrata sono inpilati l'uno sull'altro, mentre in posizione estesa si conformano a scalino l'uno rispetto all'altro; la superficie complessiva calpestatile dei pianetti estesi (9A-9G) costituendo sostanzialmente la superficie calpestatile di detta pedana calpestatile (PDN).
  2. 2. Piattaforma (100), come rivendicato alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la pedana calpestabile (PDN)* comprende un primo pianetto (9A*) che si estende praticamente per la intera lunghezza della struttura a mensola (3), ed una serie di pianetti (9B*, 9B**, 9C*) che presentano una lunghezza in un qualsiasi rapporto di riduzione rispetto al pianetto primo (9A*).
  3. 3. Piattaforma (100), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che un qualsiasi pianetto (9A, 9fi, 9C; 9A*, 9B*, 9C*) è provvisto di una relativa appendice (API; AP2; API*, AP2*) infulcrata ad una rispettiva cerniera (CRN1, CRN2 ; CRN1*, CRN2*) .
  4. 4. Piattaforma (100), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che se un attuatore spinge orizzontalmente un pianetto (9D), e quindi spinge la sua relativa struttura portante (SP2), una relativa trave (11) ed una relativa piastra (12) si spostano orizzontalmente rotolando con le ruote (WL3) e (WL4) sulla guida costituita da una faccia (13c**) di una trave intermedia (13) e le parti interne laterali delle sue ali (13A, 13B),- lo spostamento della trave (11) e della relativa piastra (12) della struttura portante (SP2) continuando fino a quando una ruota (WL4)*, che si trova in corrispondenza della piastra (12) della struttura portante (SP2), non vada in battuta contro un fine-corsa previsto sulla pista realizzata sulla faccia (13C**) appartenente ad una struttura portante (SP3); pertanto, continuando la spinta sul pianetto (9D) comincia anche il trascinamento orizzontale della trave intermedia (13*) che si trova tra la struttura portante (SP2) del pianetto (9D) e la struttura portante (SP3) del pianetto (9E).
  5. 5, Piattaforma (100), come rivendicato alla rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che il trascinamento orizzontale della trave intermedia (13*) si traduce in un trascinamento orizzontale del pianetto (9E) ed anche di tutti gli altri pianetti (9F, 9G) per la concatenazione che sussiste con le altre strutture portanti, le quali si situano, però, al di sotto della superficie (10D) e non sono pertanto calpestabili; la superficie totale calpestabile della pedana calpestabile (PDN) essendo data dalla somma delle porzioni utili delle superfici calpestabili (10A-10G).
  6. 6. Piattaforma (100), come rivendicato alla rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che ciascun pianetto (9B-9G) è in posizione sollevata rispetto al precedente.
  7. 7. Piattaforma (100), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere, inoltre, almeno una centralina di comando (CC) per comandare, secondo una logica programmai)ile, 1'innalzamento/abbassamento della struttura a mensola (3), e quindi della pedana calpestatile (PDN).
  8. 8. Piattaforma (100), come rivendicato alla rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che, per evitare possibili danneggiamenti del mezzo di trasporto (NT), il sistema di gestione della centralina elettronica (CC) inibisce l'azionamento della struttura a mensola (3) quando almeno una porzione della pedana calpestatile (PDN) é in posizione estesa.
  9. 9. Piattaforma (100), come rivendicato alla rivendicazione 7 o alla rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detti pianetti (9A-9G; 9A*~9G*) ed appendici (API, AP2; API*, AP2*) prevedono un bordo sensibile pneumatico che impedisce la collisione violenta contro la superficie del mezzo di trasporto (NT), tale bordo essendo collegato a detta centralina di comando (CC) al fine di arrestare il sistema.
  10. 10. Piattaforma (100), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che sulla struttura a mensola (3) sono previsti, inoltre, uno o più punti operativi (OP) alimentati tramite reti elettriche e/o circuiti idraulici ecc. per dar modo agli operatori di poter lavorare contemporaneamente in punti diversi della pedana calpestatile (PDN) sulla stessa fiancata del natante (NT).
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