ITBO20060194A1 - Apparato per formare un flusso continuo e cadenzato di gruppi di rotoli di carta ed altri prodotti opportunamente orientati, inizialmente singoli o preconfezionati, verso una macchina operatrice continua e ad alta produzione, quale una insaccatrice - Google Patents

Apparato per formare un flusso continuo e cadenzato di gruppi di rotoli di carta ed altri prodotti opportunamente orientati, inizialmente singoli o preconfezionati, verso una macchina operatrice continua e ad alta produzione, quale una insaccatrice Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo:
“Apparato per formare un flusso continuo e cadenzato di gruppi di rotoli di carta od altri prodotti opportunamente orientati, inizialmente singoli o preconfezionati, verso una macchina operatrice continua e ad alta produzione, quale una insaccatrice”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato concerne un apparato particolarmente adatto per formare un flusso continuo e cadenzato di gruppi di rotoli di carta igienica o per le mani od asciugatutto, provenienti dalla linea di troncatura, quindi singoli o provenienti da macchine confezionatrici e quindi anche preconfezionati, da alimentare con giusto orientamento ad una macchina insaccatrice continua e ad alta produzione, ad esempio del tipo descritto nella domanda di brevetto europeo EP 1.535.843 a nome della stessa richiedente.
Attualmente sono noti impianti per alimentare ad una macchina insaccatrice gruppi di rotoli di carta provenienti da una linea di produzione o da linee di confezionamento e disposti col loro asse orizzontalmente, nei quali i rotoli marciano in fila indiana ed a contatto uno dell’ altro e vengono sottoposti ad una rotazione di novanta gradi attorno ad un asse orizzontale e ad essi ortogonale, da parte di una giostra ad asse orizzontale dotata di pale di lunghezza correlata alle dimensioni dei prodotti da trattare, le quali prelevano i rotoli dalla linea di alimentazione e li sollevano sottoponendoli ad una rotazione di 90° attorno all’asse della stessa giostra, così da disporre i rotoli col loro asse verticalmente, in una stazione superiore dove i rotoli stessi vengono accumulati in quantità prestabilita e poi vengono allontanati in giusta fase da uno spintore che opera parallelamente all’asse della giostra, oppure da uno spintore che opera con movimento ortogonale all’asse della stessa giostra e quando questa è in movimento, in modo da eliminare dei tempi morti. Quest’ultima soluzione si presta per operare con ciclo continuo ma presenta dei limiti di velocità dovuti agli attriti di distacco reciproco dei rotoli nella fase di presa dalle pale della giostra di sollevamento e dagli attriti tra pale e rotoli quando questi vengono accumulati nella stazione superiore, col rischio di essere danneggiati o rovesciati in avanti dalla spinta delle stesse pale che usualmente hanno una posizione fìssa e radiale nei confronti della giostra. In alternativa a questi sistemi, i rotoli singoli o preconfezionati e disposti col loro asse orizzontalmente, vengono portati a compiere un movimento di discesa per spinta e per gravità di guide a settore di cerchio, aventi una curvatura di novanta gradi, alla fine delle quali i rotoli risultano disposti col loro asse verticalmente e vengono allontanati da uno spintore alternato che li trasferisce in una stazione di accumulo dalla quale i gruppi di rotoli vengono poi allontanati da spintori continui costituiti ad esempio da traversine di spinta mosse da trasportatori paralleli. Anche questa soluzione presenta dei limiti dovuti agli attriti di distacco reciproco dei rotoli quando vengono allontanati dallo spintore alternato e limiti dovuti alla ciclicità dell’operato di tale spintore, in quanto il flusso dei rotoli deve fermarsi sia durante la corsa di andata che durante quella di ritorno dello spintore.
La tecnica nota non insegna quindi metodi ed apparati in grado di trattare i rotoli delicatamente e di predisporli in modo dinamico e veloce per l’alimentazione di una insaccatrice a funzionamento continuo e ad alta produzione. La tecnica nota non insegna nemmeno soluzioni per un rapido adeguamento dei mezzi al cambio di formato dei prodotti ed al numero delle file degli stessi prodotti che devono essere di volta in volta trattati. Il trovato intende ovviare a questi limiti della tecnica nota, con una soluzione come dalla rivendicazione 1) e dalle successive rivendicazioni dipendenti, che può essere così compendiata.
I rotoli provenienti dalla linea di produzione o da linee di preconfezionamento, vengono singolarizzati ed affiancati nel numero previsto, da parte di un trasportatore con traversine di spinta, che alimenta i rotoli stessi su coppie di supporti paralleli, a valle dei quali è prevista una giostra ad asse orizzontale, che con proprie pale passa ciclicamente ed in giusta fase tra e sotto le dette coppie di supporti, per elevare il prodotto su questi posizionato e per disporlo col proprio asse verticalmente tra una coppia di trasportatori paralleli, sovrapposti ed orizzontali, formati inferiormente dal ramo superiore di coppie di cinghie di trasporto rinviate sulla circonferenza della stessa giostra e su pulegge parallele poste a valle della stessa giostra e formati superiormente da coppie di cinghie motorizzate alla stessa velocità delle coppie di cinghie inferiori. Le dette pale di sollevamento sono montate sulla giostra con possibilità di oscillazione da parte di un braccio di leva che coopera con una camma tale per cui quando i rotoli sono in posizione verticale e già correttamente inseriti tra i trasportatori sovrapposti, orizzontali e paralleli, le stesse pale compiono una oscillazione all’ indietro in modo da disimpegnarsi senza interferenza coi rotoli da esse sollevati che proseguono nell’avanzamento ad opera dei detti trasportatori orizzontali e sovrapposti. Al variare del formato dei prodotti, sono previsti dei mezzi per regolare la distanza del trasportatore di singolarizzazione ed affiancamento dalle coppie di supporti di interfacciamento con la giostra, per sostituire rapidamente le pale della giostra, per regolare la distanza relativa delle dette coppie di supporti e delle pale della giostra e delle relative coppie di cinghie di trasporto. Il complesso della giostra con le coppie di supporti di interfacciamento col trasportatore di singolarizzazione ed affiancamento e con le relative coppie di cinghie di trasporto, è montato su una slitta mobile su guide orizzontali ed ortogonali al flusso dei rotoli e mezzi sono previsti per poter traslare tale complesso al fine di allineare il numero dei suoi canali attivi, siano essi in numero pari o dispari, con la mezzeria del trasportatore a monte sulla quale si centrano le file di rotoli affiancati. I gruppi di rotoli affiancati e cadenzati che escono dal detto complesso, vengono raggruppati anche uno di seguito all’ altro nella quantità prestabilita, per mezzo di almeno un dispositivo dosatore dal quale gli stessi gruppi di rotoli verranno alimentati con giusta cadenza ed in fase alla macchina continua di insaccatura.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle sei tavole allegate di disegno, in cui:
- Le figg. 1 e 2 sono viste schematiche, rispettivamente in elevazione laterale ed in pianta dall’alto dell’apparato di cui trattasi;
- Le figg. 2a e 2b sono viste schematiche ed in pianta dall’alto che evidenziano il diverso allineamento tra i primi componenti dell’apparato nel caso che il numero delle file di rotoli alimentati sia pari o dispari;
- Le figg. 3, 4 e 5 sono viste rispettivamente in elevazione laterale e con parti in sezione, in prospettiva ed in elevazione dal fronte anteriore di ingresso prodotto, della giostra di rotazione dei gruppi affiancati di rotoli;
- La fig. 6 illustra in prospettiva una coppia di dischi della giostra di cui alle figure precedenti, che assolvono la doppia funzione di rinvio di una corrispondente coppia di cinghie di trasporto e di supporto degli alberi di oscillazione degli stalli di presa e di rotazione dei rotoli;
- Le figg. 7 ed 8 sono viste rispettivamente in prospettiva ed in elevazione laterale degli stalli della giostra rispettivamente montati ed in fase di montaggio o smontaggio rapido sulla o dalla relativa base di supporto.
Dalle figure 1 e 2 si rileva che i prodotti da trattare possono consistere tipicamente in rotoli di carta R ad asse orizzontale, che provengono in fila indiana da una troncatrice usualmente a quattro canali di trasporto, a valle dei quali sono previsti dei dispositivi lanciatori di tipo noto, formati ad esempio da coppie di trasportatori paralleli e ad assi verticali, che scaricano ciclicamente un rotolo per volta, contemporaneamente od in modo sfasato, affinché dall’insieme degli stessi lanciatori escano ciclicamente più rotoli di carta ad asse orizzontale, tra loro affiancati in numero uguale od inferiore a quattro. A valle di un tale gruppo di alimentazione è previsto il primo componente dell’apparato di cui trattasi, che comprende un piano ideale orizzontale di ricevimento dei rotoli, formato all’inizio dal ramo superiore di un trasportatore a nastro o di quattro trasportatori a nastro affiancati 1, motorizzati da un motore 101 nel senso e con la velocità utile all’avanzamento dei prodotti e formato poi da un vero e proprio piano orizzontale, predisposto in modo tale che su di esso gli stessi rotoli possano strisciare con un attrito limitato, essendo tale piano dotato di un primo tratto 2 fisso e di un secondo tratto 102 che può scorrere sotto al primo tratto e può sporgere da questo con una lunghezza variabile al variare del formato dei rotoli da trattare e per questo scopo, l’ultimo tratto 102 di piano è fissato su di un carro 3 che con appositi mezzi di registro può essere fatto scorrere su guide 103 orizzontali ed allineate al senso d’avanzamenti dei rotoli. Al di sopra della parte iniziale del o dei trasportatori a nastro 1 e parallelamente al loro primo asse di rinvio, è previsto un rullo 4 od un altro adatto mezzo di trasporto, azionato da un motore 104 e che con adatti mezzi può essere regolato nella distanza dal o dai sottostanti trasportatori 1, per l’adattamento ai rotoli di diverso formato che dall’azione combinata e sincronizzata di questi mezzi di trasporto inferiore e superiore 1 e 4 vengono fatti avanzare in direzione del piano 2 e prima che il fronte posteriore dei rotoli abbandoni il od i trasportatori 1, gli stessi rotoli vengono in giusta fase raggiunti da una delle traversine di spinta 105 di un trasportatore formato da due catene o cinghie dentate parallele e chiuse 5, poste lateralmente al complesso 1, 2, 102 e rinviate alle estremità su coppie di pignoni o pulegge 205, 305 la prima delle quali è in posizione statica, mentre la coppia 305 è montata sul carro 3 che porta anche la prima coppia di pulegge o pignoni 405 di rinvio del ramo inferiore delle stesse catene o cinghie dentate 5, che esegue un percorso a zig-zag anche per effetto del rinvio su una coppia di pulegge 505 tra loro sincronizzate per mezzo di un albero 6 collegato ad un motore d’azionamento 7. E’ evidente come, regolando la posizione longitudinale del carro 3, la tensione delle catene o cinghie 5 rimanga invariata e come vari unitamente alla lunghezza della parte esposta del piano di scorrimento 102, anche la lunghezza delle stesse catene o cinghie 5, il cui ramo superiore marcia ad una quota opportunamente superiore a quella impegnata dal complesso 1, 2, 102, in modo che le traversine di spinta 105 agiscano su una parte sufficientemente ampia del fronte posteriore dei rotoli R. I rotoli alimentati dai mezzi a monte vengono presi in consegna dalle traversine di spinta 105 e nella percorrenza del piano di scorrimento 2, 102 vengono affiancati a contatto uno dell’altro dall’azione di guide registrabili 8 (vedi fig. 2) che terminano con una conformazione parallela e sempre centrata nei confronti dell’asse longitudinale di mezzeria dello stesso piano di scorrimento 2, 102.
Diversamente dall’ipotesi precedentemente considerata, i rotoli R posti con l’asse sempre orizzontalmente, possono essere preconfezionati ed in questo caso vengono alimentati in fase all’apparato descritto da parte di trasportatori ad assi orizzontali, sovrapposti e motorizzati in modo sincrono, che non vengono qui considerati in quanto anch’essi noti.
Dalle figure 1, 2, 3 e 4 si rileva che i rotoli R scaricati dalle traversine di spinta 105 delle catene o cinghie di trasporto 5, vengono depositati con giusta decelerazione su coppie di supporti 9 intercambiabili a formato, montati con disposizione sostanzialmente orizzontale e con possibilità di fissaggio e di rimozione rapida, sulla sommità di quattro coppie di bracci 10, accoppiati da traversine Il e dotati inferiormente di piccole slitte 12 che scorrono su una guida rettilinea 112, orizzontale, ortogonale al flusso dei rotoli e fissa sul fondo 113 di una struttura di basamento 13 che porta la giostra di sollevamento e rotazione a novanta gradi dei rotoli, della quale si dirà più avanti. Ogni coppia di bracci 10 è dotata di madreviti 14 che cooperano con una vite 114 dotata di filettature destre e sinistre e di passo differenziato, sostenuta girevolmente per le estremità dalle fiancate 213, 213’ del telaio 13 e per mezzo della quale è possibile regolare la distanza reciproca tra le coppie di supporti 9, in modo autocentrante rispetto all’asse longitudinale di mezzeria dello stesso telaio 13, per adattare tale distanza al diametro dei rotoli R da trattare e per far si che gli stessi rotoli risultino tra loro in sostanziale contatto laterale quando giungono sui supporti 9. Se le file di rotoli che escono dalla prima unità di alimentazione sono in numero pari, ad esempio quattro (o due), come illustrato ad esempio nella figura 2a, l’asse longitudinale mediano di tale prima unità di alimentazione è allineato a quello del telaio 13, in modo che operino tutte quattro le coppie di supporti 9 (o solo le due coppie centrali). Se invece dalla prima unità di alimentazione escono delle file di rotoli in numero dispari, ad esempio tre (od una), come illustrato nell’esempio di figura 2b, sono previsti dei mezzi per traslare il telaio 13 trasversalmente al flusso dei rotoli, per allineare all’asse longitudinale di mezzeria della stessa prima unità di alimentazione l’asse mediano di una delle due coppie intermedie di supporti 9, in modo che una coppia di tali supporti (o tre) non risulti operativa. Per questo scopo, come illustrato nelle figure 1 e 3, il telaio di basamento 13 è dotato inferiormente di slitte rettilinee e trasversali 15 che scorrono su guide 115 fisse su un basamento 16 che appoggia sul suolo con piedi di registro 116 e su un cui lato è fissata una staffa 17 che sostiene girevole una vite di registro 18 cooperante con una madrevite 118 solidale al fondo del telaio 13 ed azionata da un gruppo di moto 218 con motore a doppio senso di rotazione governato dal processore della macchina, per consentire di predisporre a comando il telaio 13 nella condizione di figura 2a od in quella di figura 2b.
A valle dei bracci 10 coi supporti intercambiabili 9, è prevista una giostra 19 col proprio albero assiale 119 orizzontale ed ortogonale agli stessi supporti 9, sostenuto girevole dalle fiancate 213, 213' del telaio 13 e che viene fatto ruotare con movimento continuo in senso orario per chi guarda le figure 3 e 4 dalla trasmissione positiva 20 a cinghia e pulegge dentate e dal motore 120 preferibilmente del tipo a controllo elettronico della velocità e della fase. La giostra 19 comprende due dischi di estremità o di fiancata 21, 121, di ugual diametro, calettati all’albero 119 della stessa giostra e che mediante mezzi periferici a basso coefficiente di attrito sostengono girevolmente le estremità di una pluralità di alberi 22 paralleli allo stesso albero 119 e tra loro angolarmente equidistanziati, che nell’esempio di cui trattasi sono in numero di otto. Nello spazio compreso tra i detti due dischi di fiancata 21, 121 sono montate delle coppie di dischi paralleli ed uguali 23, 23’, 23”, 23”’ come dalla figura 6, fissati reciprocamente per mezzo di distanziali interni 24 e che con una loro boccola assiale 123 scorrono sull’albero 119 della giostra e che con loro boccole periferiche 223 scorrono sui detti alberi 22. Poiché tali coppie di dischi intermedi devono risultare centrate con le dette coppie di supporti 9, ogni coppia di tali dischi è dotata di una tema di madreviti 25 opportunamente distanziate tra loro angolarmente ed equidistanti dall’albero 119, che cooperano con corrispondenti viti 125 sostenute girevoli dai dischi di fiancata 21, 121, dotate di filettature destre e sinistre e di passo differenziato, che cooperano con le dette madreviti 25 per produrre il necessario spostamento reciproco autocentrante tra le coppie di dischi intermedi 23, 23’, 23”, 23”’. Le viti 125 sporgono con una estremità dal disco 21 che è opposto a quello dal quale esce l’albero 119 della giostra 19 e le estremità sporgenti di tali viti sono collegate mediante una trasmissione positiva di moto 26 a pignoni e catena od a pulegge dentate e cinghia a doppia dentatura, ad una puleggia dentata o pignone 27 calettata su una boccola 28 montata girevole sull’albero 119 (fig. 5) e sulla quale è calettata una corrispondente puleggia dentata o pignone 127 che mediante una trasmissione di moto positiva 227 è collegata all’albero di uscita 129 di un riduttore epicicloidale 29, i cui alberi di ingresso 229 e di uscita 129 sono sostenuti girevolmente da supporti 30 fissi alla vicina fiancata 213 del telaio della giostra. Il corpo del riduttore epicicloidale 29 riceve il moto di rotazione dall’albero 119 della giostra 19, attraverso la trasmissione positiva di moto 31, mentre l’albero di ingresso 229 dello stesso riduttore 29 è collegato in 132 ad una trasmissione positiva 32 cinematicamente collegata ad un motoriduttore 33 con motore elettrico a controllo elettronico della velocità e della fase ed a doppio senso di rotazione. Dalla figura 4 si rileva che la stessa trasmissione 32 è collegata in 232 alla detta vite composita 114 che regola la distanza reciproca tra le coppie di bracci 10 con le coppie di supporti 9. Nella stessa figura 4, con 332 sono indicati dei rinvìi oziosi della trasmissione di moto dianzi detta 32, mentre con 432 è indicata una derivazione di moto dalla stessa trasmissione 32, della quale si dirà più avanti. Da quanto testé descritto con riferimento alle figure 3, 4 e 5, appare come attraverso il gruppo motore 33 sia possibile azionare sia la vite 114 che le viti 125 di regolazione autocentrante della distanza reciproca tra le coppie di dischi da 23 a 23”’, in quanto la rotazione di registro entra in 229 nel riduttore 29, esce dall’albero 129 ed attraverso la trasmissione 227 giunge alla catena cinematica 28, 127, 27 e 26 ed agisce sulle viti 125. Quando la giostra 19 inizia a ruotare ed il gruppo motore 33 è fermo, l’albero di ingresso 229 del riduttore 29 è anch’esso fermo, mentre il corpo di questo componente viene portato in rotazione dall’albero 119 della giostra attraverso la trasmissione di moto 31. Ne consegue che l’albero di uscita 129 del riduttore 29 viene azionato con una velocità di rotazione tale e nel senso tale per cui il complesso 127 e 27 ad esso collegato attraverso la trasmissione 227, ruota nello stesso senso ed alla stessa velocità dell’albero 119 della giostra, come se fosse calettato a tale albero 119, per cui la trasmissione di moto 26 rimane ferma e le viti 125 rimangono ferme nella posizione angolare nella quale sono state portate nella precedente fase di registrazione e di adattamento al formato dei rotoli R da trattare.
Dalle figure da 2 a 5 si rileva che gli alberi 22 sono dotati di una coppia di scanalature longitudinali 122 nelle quali scorrono le chiavette 134 (vedi anche figg. 7, 8) di leve 34 calettate su tali alberi e comprese nello spazio interno di ogni coppia di dischi da 23 a 23’” e tali leve sono orientate in direzione opposta al senso di rotazione della giostra 19 e sono predisposte in modo che su di esse possano essere montati rapidamente ed in maniera facilmente sostituibile al cambiare del formato dei rotoli da trattare (vedi oltre), degli stalli uguali 35 a forma di L, che con la loro base 135 appoggiano sulle leve 34 e con la loro paletta 235 sono posti sullestremità più a sbalzo delle dette leve 34, in modo che gli stessi stalli risultino aperti in direzione del senso di rotazione della giostra 19, per poter transitare con la loro paletta 235 tra le coppie di supporti 9, per prelevare il rotolo che su questi viene in giusta fase alimentato dai mezzi a monte. Come illustrato nella sequenza di figura 3, gli stalli 35 giungono con la loro paletta 235 al di sotto del rotolo R fermo sugli appoggi 9 con una lieve inclinazione che porta la base anteriore del rotolo in appoggio contro la basetta 135 dello stallo e nella successiva rotazione verso l’alto, la paletta degli stalli si dispone in posizione verticale e rimane tale fintanto che il rotolo R in posizione verticale, viene correttamente inserito tra una coppia di trasportatori orizzontali, sovrapposti e motorizzati, dei quali quello inferiore è formato dal ramo superiore di coppie di cinghie 36 rinviate nelle gole 37 (fig.6) delle coppie di dischi da 23 a 23”’ e quindi azionate dalla giostra 19 e rinviate su coppie di corrispondenti pulegge oziose 38 delle quali si dirà più avanti, mentre il trasportatore superiore 39 è anch’esso formato da coppie di cinghie parallele, rinviate su assi 139, 239 e motorizzate in modo da marciare col ramo inferiore nella stessa direzione ed alla stessa velocità del ramo superiore delle dette cinghie 36 e che mediante appositi mezzi di registro sono regolabili nella posizione in quota e sono anche registrabili nella distanza reciproca per l’adattamento ai vari formati di rotoli da trattare, analogamente a quanto detto per le coppie di supporti 9 e per le coppie di dischi da 23 a 23’”. Vantaggiosamente, come illustrato nella figura 3, il primo tratto del ramo inferiore del trasportatore superiore 39 è leggermente inclinato, in modo da evitare interferenze indesiderate col rotolo che è in fase di sollevamento e di inserimento da parte degli stalli 35. Dopo che il rotolo è stato correttamente inserito tra i trasportatori motorizzati 36 e 39 dianzi detti, lo stallo 35 viene portato in un movimento di oscillazione tale da abbandonare il rotolo stesso senza che la sua paletta 235 abbia ad interferire con le coppie equidistanzìate di rotoli che procedono tra gli stessi trasportatori 36 e 39, dopo di che gli stessi stalli vengono temporaneamente trattenuti nella posizione di riposo e poi vengono gradualmente predisposti per una nuova cooperazione con le coppie di supporti 9, per la ripetizione del ciclo descritto. Dalle figure 2, 4 e 5 si rileva che gli alberi 22 che provvedono all’oscillazione degli stalli come detto in precedenza, sporgono con una loro estremità dal disco di fiancata 121 della giostra 19 e sull’estremità sporgente portano calettate delle rispettive leve 40 che con loro rallini d’estremità 140 leggono il profilo a doppio effetto 141 di una camma 41 fìssa alla vicina fiancata 213’ del basamento della giostra. Sarà il profilo della camma 41 a determinare le oscillazioni degli stalli 35 precedentemente considerate per trasferire i rotoli dalla posizione orizzontale d’appoggio sui supporti 9, alla posizione verticale di marcia tra i trasportatori 36 e 39. Nelle figure 2 e 4, con 42 sono indicate le sponde registrabili a formato, che controllano lateralmente il gruppo di rotoli che ciclicamente viene sollevato e ruotato dagli stalli 35 e che marcia tra i trasportatori 36 e 39. Secondo una forma preferita di attuazione, le cinghie 36 e 39 sono realizzate con un adatto materiale elastomerico.
Dalle figure 7 ed 8 si rileva che secondo una forma preferita di realizzazione del trovato, le leve 34 sono dotate alle opposte estremità di perni 43 e 44 il primo dei quali è scoperto in una zona intermedia sulla quale si ancora un gancio fisso di estremità 335 della base 135 dello stallo, la quale presenta sull’altra estremità dei rilievi laterali 435 che appoggiano sulle estremità libere dell’altro perno 44 il quale è libero anche in un tratto intermedio sul quale si aggancia a scatto col proprio naso 145, una levetta 45 fulcrata in 245 alla stessa base 135 e che è spinta in posizione di armo da una molla a lamina 46 fissata inferiormente alla medesima base 135. Con 47 è indicato un permetto di fine rotazione in senso antiorario della levetta 45, mentre con 48 sono indicati due piccoli ammortizzatori a molla posti sulla leva 34, che cooperano con la base 135 dello stallo, allo scopo di evitare giochi quando questa è agganciata con la leva 45 al perno 44. Agendo per spinta sul braccio di leva 345 della levetta 45, è possibile sganciare tale leva dal perno 44 e rimuovere lo stallo per sostituirlo con un altro stallo adeguato al formato di rotoli da trattare. Gli stalli differiranno tra loro sostanzialmente per la lunghezza e/o per la forma delle palette 235 che potranno ad esempio avere una sezione ad U e potranno terminare con un’estremità aperta frontalmente e dotata di sole fiancate, che si dispone sulla testa a T 535 della base 135, dotata di fori che s’allineano con corrispondenti fori laterali della detta estremità della paletta e nei quali è possibile inserire delle spine d’accoppiamento 49.
Dalle figure 2, 3 e 4 si rileva che le coppie di pulegge 38 sulle quali sono rinviate le coppie di cinghie 36, sono sostenute da rispettivi supporti 50 lateralmente ai quali sono fissate delle guide 51 che sostengono i rami superiori delle cinghie 36 e tali supporti 50 portano fissate inferiormente delle slitte trasversali 152 che scorrono su una guida rettilinea 52 che per il momento supponiamo essere fissata con le estremità alle fiancate 213, 213’ del telaio di basamento 13 della giostra (vedi oltre). Sulle estremità della guida 52 sono fìssati dei supporti che sostengono girevoli le estremità di una vite 53 parallela alla stessa guida 52, dotata di filettature destre e sinistre e di passo differenziato, che coopera con corrispondenti madreviti 153 solidali ai supporti 50, in modo che agendo su questa vite è possibile trasmettere alle pulegge 38 lo stesso movimento autocentrante di registrazione della distanza reciproca che viene trasmesso alle coppie di dischi da 23 a 23’” della giostra. A questo scopo, la presa di moto 432 illustrata nella figura 4, come già detto anche con riferimento alla figura 2, agisce su un rinvio angolare di moto 54 fìsso alla fiancata 213 e che tramite un albero di trasmissione telescopico 55 e con giunti cardanici alle estremità, aziona un altro rinvio angolare di moto 56 fisso su una estremità della guida 52 e collegato cinematicamente alla detta vite di registro 53.
Dalle figure 1 e 3 appare che dai trasportatori 36 e 30 escono rotoli singoli o pacchi di rotoli preconfezionati, tra loro affiancati in giusto numero, posti con l’asse verticalmente e tra loro equidistanziati col passo generato dalla distanza reciproca degli stalli 35 della giostra 19. I prodotti che escono dai trasportatori 36 e 39 possono essere alimentati a qualsiasi apparati di lavorazione per i quali sia necessaria una tale alimentazione cadenzata ed orientata verticalmente dei rotoli. Se i rotoli devono essere alimentati ad una macchina insaccatrice continua e ad alta velocità, gli stessi rotoli che escono dai trasportatori 36 e 39 vengono alimentati ad almeno un dispositivo dosatore di qualsiasi adatto tipo, che li raggruppa anche uno di seguito all’altro e che in giusta fase li alimenta alla stessa insaccatrice. Il dispositivo dosatore può essere di qualsiasi tipo adatto allo scopo, ad esempio del tipo che viene ora illustrato con riferimento alla figura 1 e che è protetto da una precedente domanda di brevetto a nome della stessa richiedente. Il dispositivo in questione comprende una prima coppia di trasportatori orizzontali, sovrapposti e paralleli 57 e 58, ad esempio a nastro, azionati da rispettivi motori 157 e 158 in modo da marciare coi loro rami interni nella stessa direzione ed alla stessa velocità dei trasportatori a monte 36 e 39, affinché i prodotti R passino dall’una all’altra coppia di trasportatori senza movimenti relativi o scorrimenti e sempre accompagnati. Per quest’ultimo scopo, la zona di reciproco attestamento dei trasportatori 39 e 57 è sfalsata rispetto a quella inferiore dei trasportatori 36 e 58. Il trasportatore 39 deriva ad esempio il moto dal trasportatore 57 attraverso una trasmissione positiva di moto 59. A valle ed in allineamento complanare ai trasportatori sovrapposti 57, 58 ed a giusta distanza da questi è prevista un’altra coppia di trasportatori uguali 57’ e 58’ con relativi motori 157’ e 158’, che marciano alla stessa velocità e nella stessa direzione d’avanzamento dei prodotti e nello spazio che intercorre tra queste due coppie di trasportatori è previsto il dispositivo dosatore vero e proprio che comprende una coppia di trasportatori sovrapposti a nastro e/od a rulli o di tipo equivalente 60, 60’, con relative motorizzazioni 160, 160’, che coi loro rami interni sono posti complanarmente ed a ponte tra i trasportatori 58, 58’ e 57, 57’ e che marciano a comando nella stessa direzione ed alla stessa velocità, essendo tra tali trasportatori 60, 60’ ed i trasportatori a monte ed a valle, prevista una distanza sufficiente al passaggio di una delle traversine 62, 62’ di coppie di trasportatori positivi a cinghia dentata od a catena 61, 61’, con relative motorizzazioni 161, 161 tra loro collegate in albero elettrico, in modo che le dette traversine transitino in sincronismo nello spazio che intercorre tra gli stessi trasportatori 60, 60’, nella stessa direzione di avanzamento dei prodotti e con la legge ora descritta. All’inizio di ogni ciclo, una coppia di traversine 62, 62’ è ferma in corrispondenza della parte iniziale dei trasportatori intermedi 60, 60’ anch’essi fermi, in modo da arrestare il flusso dei prodotti R alimentati dai trasportatori 57 e 58, affinché gli stessi prodotti si accumulino tra questi trasportatori, senza essere danneggiati dallo strisciamento contro questi. A formazione avvenuta del gruppo prestabilito di prodotti tra i trasportatori a monte 57, 58, i trasportatori intermedi 60, 60’ e 61, 61 ’ si attivano in modo che questi ultimi tolgano le traversine anteriori 62, 62’ e che i trasportatori 60, 60’ contribuiscano al trasferimento dello stesso gruppo di prodotti dai trasportatori a monte 57, 58 a quelli a valle 57’, 58’ che avanzano nella stessa direzione e ad uguale velocità. In questa fase, in funzione della lunghezza del gruppo di prodotti da trasferire, i trasportatori 61, 61 vengono azionati con giuste rampe di decelerazione e poi di eventuale accelerazione, in modo tale che quando lo stesso gruppo di prodotti sta per sorpassare le zone di congiunzione tra i trasportatori 58, 60 e 57, 60’, una prima coppia di traversine 62, 62’ si disponga nella parte posteriore di tale gruppo di prodotti e lo accompagni in scarico tra i trasportatori a valle 57’, 58’, mentre una seconda coppia di traversine 62, 62’ si inserisce davanti al prodotto che segue il gruppo di prodotti evacuato e si ferma nella parte iniziale degli stessi trasportatori intermedi 60, 60’, per arrestare tale prodotto che segue e per consentire la formazione di un nuovo gruppo di prodotti come detto in precedenza. Appositi mezzi, non illustrati, sono previsti per far si che al variare del formato dei prodotti, tutti i trasportatori superiori 39, 57, 57’, 60’, 61 ’ possano essere regolati nella posizione in quota e per poter regolare anche la posizione delle sponde laterali, non illustrate ma sempre presenti, che guidano longitudinalmente il flusso di prodotti come descritto.
Come illustrato nella figura 1 con segno a tratti, l’apparato come descritto si presta anche per poter alimentare alla macchina insaccatrice, attraverso il dispositivo dosatore descritto con le traversine 62, 62’, dei grossi pacchi confezionati di prodotti raggruppati, provenienti da un trasportatore inclinato di alimentazione 63 che viene attestato alla parte iniziale del trasportatore 58, al posto del trasportatore 36 che viene fatto oscillare in basso coi mezzi più avanti detti, mentre la giostra 19 rimane ferma e viene privata almeno degli stalli 35 superiori che altrimenti interferirebbero col trasportatore inclinato 63. Il trasportatore superiore 39 viene inclinato nella posizione indicata con segno a trattini e con 39’ e viene opportunamente sollevato unitamente al trasportatore superiore 57 che può essere anch’esso inclinato verso l’alto sempre con oscillazione sull’asse di motorizzazione, in modo che il nuovo flusso di prodotti proveniente da 63 avanzi verso il dosatore solo per l’azione dei trasportatori inferiori 63 e 58. Dalle figure 2 e 3 si rileva che la guida 52 che prima si era supposto essere sostenuta dalle fiancate del telaio di basamento 13 della giostra, è nella realtà fissata con le estremità ad una coppia di piastre di supporto 64 che si estendono verso il basso e che portano ciascuna sul fianco esterno almeno una coppia di rullini 65 che scorrono guidati dentro asole a settore di cerchio 66 ricavate su piastre 67 fisse alle fiancate 213, 213’ del telaio 13 e tali asole 66 hanno una curvatura con centro sull’asse dell’albero 119 della giostra 19. Degli attuatori rettilinei 68, quali ad esempio gruppi a cilindro e pistone a pressione di fluido o martinetti elettromeccanici, sono previsti in collegamento con le piastre 64 e col basamento 13, per mantenere il complesso dei trasportatori a cinghia 36 col ramo superiore orizzontale, nella posizione attiva indicata in figura 3 con segno continuo, o per abbassare tale complesso 36 nella posizione di riposo indicata nella stessa figura 3 con segno a trattini.
Resta inteso che la descrizione si è riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore del'invenzione, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (24)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per formare un flusso continuo e cadenzato di gruppi di rotoli di carta od altri prodotti, inizialmente singoli o preconfezionati, verso una macchina operatrice continua e ad aita produzione, quale ad esempio una insaccatrice, caratterizzato dal fatto che i prodotti (R) provenienti con l’asse orizzontale dalla linea di produzione o da linee di preconfezionamento, vengono singolarizzati nel senso dell’avanzamento e vengono affiancati tra loro nel numero prestabilito, per mezzo di un trasportatore (5) con traversine di spinta (105), che alimenta gli stessi prodotti affiancati su coppie di supporti paralleli (9) a valle dei quali è prevista una giostra (19) con albero di rotazione (119) orizzontale, che con le pale (235) di propri stalli (35) a forma di L, passa ciclicamente ed in giusta fase tra e sotto ogni coppia dei detti supporti (9), per elevare i prodotti su questi posizionati e per disporli col loro asse verticalmente tra una coppia di trasportatori paralleli ed orizzontali (36, 39) formati inferiormente dal ramo superiore di coppie cinghie di trasporto (36) rinviate su gole della circonferenza della stessa giostra (9) e su pulegge parallele (38) poste a valle della medesima giostra e formati superiormente da cinghie (39) od altri mezzi motorizzati alla stessa velocità delle dette coppie di cinghie inferiori, essendo previsto che i detti stalli (35) siano montati sulla giostra (9) con possibilità di oscillazione su comuni alberi di fulcro (22) dotati in estremità di una leva (40) che coopera col profilo di una camma (41) tale per cui quando il prodotto è in posizione verticale e già correttamente inserito tra i detti trasportatori orizzontali e sovrapposti (36, 39), gli stalli (35) vengano portati ad oscillare all’indietro con le loro pale posteriori (235), in modo da disimpegnarsi senza dannose interferenze col prodotto da esse sollevato che prosegue nell’avanzamento ad opera dei detti trasportatori paralleli e sovrapposti, essendo previsto che i prodotti cadenzati che escono da tale ultima coppia di trasportatori (36, 38), tra loro affiancati nella quantità prevista, vengano alimentati ad una qualsiasi macchina di lavorazione.
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui sono previsti dei mezzi per poter sostituire e/o registrare i detti stalli (35) e le dette coppie di supporti (9) al variare del formato dei prodotti (R) da trattare e mezzi per regolare la lunghezza della parte terminale del detto trasportatore di spinta (5) per adattarlo alle variazioni di lunghezza e di profondità dei detti supporti (9) e dei detti stalli (35).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal comprendere almeno un dispositivo dosatore (57-62) che raccoglie i prodotti (R) cadenzati e tra loro affiancati che escono dalla detta ultima coppia di trasportatori sovrapposti e sincronizzati (36, 38), affinché gli stessi prodotti escano dal detto dispositivo dosatore raggruppati oltre che uno di fianco all’ altro, anche uno di seguito all’altro, nella quantità prestabilita e necessaria per Γ alimentazione in fase ad una macchina operatrice continua e ad alta produttività, ad esempio ad una macchina insaccatrice continua.
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui il complesso della giostra (9) con le coppie di supporti (9) di interfacciamento col trasportatore (5, 105) di singolarizzazione longitudinale e di affiancamento laterale e con le relative coppie di cinghie di trasporto (36), sono montati su mezzi a slitta (15) mobili su guide (115) orizzontali ed ortogonali al flusso dei prodotti e mezzi (17, 18, 118, 218) sono previsti per poter traslare tale complesso con un comando a distanza, per allineare il numero dei suoi canali attivi, siano essi in numero pari o dispari, con la mezzeria del trasportatore a monte (5, 105) nei confronti della quale si provvede a centrare le file di prodotti (R) affiancati.
  5. 5. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui il detto trasportatore di singolarizzazione longitudinale e di affiancamento dei prodotti (R) provenienti dai lanciatori o da altri adatti mezzi di alimentazione cadenzata, comprende un piano ideale orizzontale di ricevimento dei prodotti formato nel tratto iniziale dal ramo superiore di un trasportatore a nastro o di più trasportatori a nastro affiancati (1), motorizzati nel senso ed alla velocità utile all’avanzamento dei prodotti stessi da un motore (101) ed a valle dei quali è disposto complanarmente un vero e proprio piano orizzontale, formato in modo tale che su di esso gli stessi prodotti possano avanzare per strisciamento con un attrito limitato e tale piano essendo composto da un primo tratto (2) fisso e da un secondo tratto (102) che può scorrere sotto al primo tratto e può sporgere da questo con una lunghezza regolabile al variare del formato dei prodotti da trattare, essendo a tale scopo lo stesso ultimo tratto (102) di piano fissato ad un carro (3) che con appositi mezzi di registro può essere fatto scorrere su guide (103) orizzontali ed allineate al senso d’avanzamenti dei prodotti, essendo previsto al di sopra della parte iniziale del o dei detti trasportatori a nastro (1) e parallelamente al loro primo asse di rinvio, un rullo (4) od altro adatto mezzo di trasporto azionato da un motore (104) e che con adatti mezzi può essere regolato nella distanza dal o dai sottostanti trasportatori (1) per l’adattamento ai prodotti di diverso formato che dall’azione combinata e sincronizzata di questi mezzi di trasporto inferiore (1) e superiore (4), vengono fatti avanzare in direzione del piano a valle (2) e prima che il fronte posteriore dei prodotti abbandoni il od i trasportatori inferiori (1), gli stessi prodotti vengono in giusta fase raggiunti da una delle traversine di spinta (105) di un trasportatore formato da due catene o cinghie dentate, parallele e chiuse (5), poste lateralmente al complesso inferiore (1, 2, 102) e rinviate alle estremità su coppie di pignoni o pulegge dentate (205, 305) la prima delle quali è in posizione statica, mentre l’ultima coppia (305) è montata sul detto carro (3) che porta anche la prima coppia di pignoni o pulegge (405) di rinvio del ramo inferiore delle stesse catene o cinghie dentate (5), che esegue un percorso a zig-zag anche per effetto del rinvio su una coppia di pignoni o pulegge statiche (505) tra loro sincronizzate per mezzo di un albero (6) collegato ad un motore d’azionamento (7), il tutto in modo che regolando la posizione del detto carro (3), la tensione delle cinghie o catene (5) rimane invariata, mentre varia la lunghezza del loro ramo superiore e varia la lunghezza della parte esposta dell’ultimo tratto del piano di scorrimento (102), essendo previsto che il ramo superiore di tali catene o cinghie (5) marci ad una quota opportunamente superiore a quella impegnata dal complesso inferiore (1, 2, 102), in modo che le traversine di spinta (105) associate alle stesse catene o cinghie (5) agiscano su una parte sufficientemente ampia del fronte posteriore dei prodotti alimentati con giusta cadenza e fase dai mezzi a monte, ed essendo previsto che nella percorrenza del piano di scorrimento (2, 102), i prodotti spinti dalle traversine (105) vengano affiancati a contatto uno dell’altro dall’azione di guide registrabili (8) che terminano con una conformazione sostanzialmente parallela e che con adatti mezzi di registro può essere tenuta sempre centrata nei confronti dell’asse longitudinale di mezzeria dello stesso piano di scorrimento (2, 102).
  6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 4), in cui i prodotti (R) scaricati dalle traversine di spinta (105) delle catene o cinghie di trasporto (5), vengono depositati con giusta decelerazione su coppie di supporti (9) intercambiabili a formato, montati con possibilità di fissaggio e di rimozione rapida e con disposizione sostanzialmente orizzontale, sulla sommità di una pluralità di coppie affiancate di bracci (10), ad esempio di quattro coppie di bracci, dotate inferiormente di slitte (12) che scorrono su una guida rettilinea (112), orizzontale, ortogonale al flusso dei prodotti e fissa sul fondo (113) di una struttura di basamento (13) che porta la giostra (19) di sollevamento e rotazione a novanta gradi dei prodotti, essendo ogni coppia dei detti bracci dotata di madreviti (14) che cooperano con una vite (114) dotata di filettature destre e sinistre e di passo differenziato, sostenuta girevole per le estremità dalle fiancate (213, 213’) del detto telaio di basamento (13), per mezzo della quale è possibile regolare la distanza reciproca tra le stesse coppie di supporti (9), in modo autocentrante rispetto all’asse longitudinale di mezzeria dello stesso telaio (13), per adattare tale distanza alla larghezza o diametro dei prodotti (R) da trattare e per far si che gli stessi prodotti risultino tra loro in sostanziale contatto laterale quando giungono sulle coppia di supporti di cui trattasi (9).
  7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 5), in cui il detto telaio di basamento (13) è dotato inferiormente di slitte rettilinee e trasversali (15) che scorrono su guide (115) fisse su un basamento (16) che appoggia sul suolo con piedi di registro (116) e su un cui lato è fissata una staffa (17) che sostiene una vite di registro (18) cooperante con una madrevite (118) solidale al fondo del detto telaio (13) ed azionata da un gruppo di moto (218) con motore a doppio senso di rotazione e governato dal processore della macchina per predisporre a comando il telaio di basamento (13) nella condizione di lavoro con un numero di prodotti affiancati pari o con un numero di prodotti affiancati dispari, essendo previsto che se le file di prodotti che escono dalla prima unità di alimentazione sono in numero pari, ad esempio quattro (o due), l’asse longitudinale mediano di tale prima unità di alimentazione sia allineato a quello del telaio a valle (13), in modo che operino tutte quattro le coppie di supporti (9) o solo le due coppie centrali, mentre se dalla prima unità di alimentazione escono delle file di rotoli in numero dispari, ad esempio tre od ima sola fila, il telaio a valle (13) viene traslato per allineare all’asse longitudinale di mezzeria di tale prima unità di alimentazione l’asse mediano di una delle due coppie intermedie di supporti (9), in modo che una coppia di tali supporti o tre coppie non risulti operativa.
  8. 8. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui a valle delle dette coppie di bracci (10) coi supporti intercambiabili (9) è prevista una giostra (19) ad albero (119) orizzontale ed ortogonale agli stessi supporti (9), sostenuto girevole dalle fiancate (213, 213’) del detto telaio di basamento (13) e che viene fatto ruotare con movimento continuo da una trasmissione positiva (20) e da un motore elettrico (120) preferibilmente del tipo a controllo elettronico della velocità e della fase, essendo tale giostra (19) formata da due dischi di estremità o di fiancata (21, 121) calettati sul detto albero (1 19) e che con la loro parte periferica e con l’interposizione di mezzi a basso coefficiente d’attrito sostengono girevoli le estremità di una pluralità di alberi (22) paralleli allo stesso albero (119) e tra loro angolarmente equidistanziati, essendo nello spazio compreso tra i detti due dischi di fiancata (21, 121), montate delle coppie di dischi paralleli ed uguali (23, 23’, 23”, 23”’) che con una loro boccola assiale (123) scorrono sul detto albero assiale (119) della giostra e che con loro boccole periferiche (223) scorrono sui detti alberi periferici (22) e per far si che tali coppie di dischi risultino centrate con le dette coppie di supporti (9), ogni coppia di dischi è dotata di una tema di madreviti (25) opportunamente distanziate tra loro angolarmente ed equidistanti dal detto albero assiale (119), che cooperano con corrispondenti viti (125) sostenute girevoli dai detti dischi di fiancata (21, 121) e dotate di filettature di senso e di passo differenziato che cooperano con le dette madreviti per produrre il necessario spostamento reciproco autocentrante tra le dette coppie di dischi (23, 23’, 23”, 23”’) e tali viti sporgono con una estremità dal disco di fiancata (21) che è opposto a quello dal quale esce l’albero assiale (119) della giostra (19) e tali estremità sporgenti delle dette viti sono collegate mediante una trasmissione positiva (26) ad una puleggia dentata o pignone (27) calettata su una boccola (28) montata girevole sul detto albero (119) e sulla quale è calettata una corrispondente puleggia dentata o pignone (127) che mediante una trasmissione di moto positiva (227) è collegata all’albero di uscita (129) di un riduttore epicicloidale (29), i cui alberi di ingresso (229) e di uscita (129) sono sostenuti girevolmente da supporti (30) fissi alla vicina fiancata (213) del telaio di basamento della giostra, mentre il corpo del detto riduttore epicicloidale (29) riceve il moto di rotazione dall’albero assiale (119) della giostra (19), attraverso una trasmissione positiva di moto (31) e l’albero d’ingresso (229) dello stesso riduttore (29) è collegato per mezzo di una trasmissione positiva (32) ad un motoriduttore (33) con motore elettrico a controllo elettronico della velocità e della fase ed a doppio senso di rotazione e la stessa trasmissione (32) essendo collegata alla detta vite composita (114) che regola la distanza reciproca tra le dette coppie di bracci (10) con le coppie di supporti (9).
  9. 9. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i detti alberi periferici (22) della giostra (19) sono dotati di scanalature longitudinali (122) nelle quali scorrono le chiavette (134) di leve (34) calettate su tali alberi e comprese nello spazio interno di ogni coppia di dischi (23 a 23’”) e tali leve sono orientate in direzione opposta al senso di rotazione della giostra (19) e sono predisposte in modo che su di esse possano essere montati in modo rapido e facilmente sostituibile al cambiare del formato dei rotoli da trattare, degli stalli uguali (35) a forma di L, che con la loro base (135) appoggiano sulle dette leve (34) e con la paletta (235) sono posti sull’estremità più a sbalzo delle stesse leve (34), in modo che gli stessi stalli risultino aperti in direzione del senso di rotazione della giostra (19), per transitare con la loro paletta (235) tra le dette coppie di supporti (9), per prelevare il rotolo che su questi viene in giusta fase alimentato dai mezzi a monte e che appoggia sulla paletta (235) e sulla base (135) di questi stessi stalli.
  10. 10. Apparato secondo la rivendicazione 8), in cui gli stalli (35) della giostra (19) giungono con la loro paletta (235) al di sotto del prodotto (R) fermo sulle coppie di appoggi (9) con una lieve inclinazione che porta la base anteriore del prodotto in appoggio contro la base (135) dello stallo e nella successiva rotazione verso l’alto la paletta degli stalli si dispone in posizione verticale e rimane tale, fintanto che il prodotto (R) giunge in posizione verticale e viene correttamente inserito tra una coppia di trasportatori orizzontali, paralleli e motorizzati, dei quali quello inferiore è formato dal ramo superiore di coppie di cinghie (36) rinviate nelle gole (37) delle coppie di dischi (23-23”’) e quindi azionate da tali dischi e rinviate su coppie di corrispondenti pulegge oziose (38), mentre il trasportatore superiore (39) è anch’esso formato da coppie di cinghie parallele, rinviate su assi (139, 239), motorizzate col ramo inferiore nella stessa direzione ed alla stessa velocità del ramo superiore delle dette cinghie inferiori (36) e che mediante appositi mezzi di registro sono regolabili nella posizione in quota e sono anche registrabili nella distanza reciproca per l’adattamento ai vari formati di prodotti da trattare, analogamente a quanto detto per le coppie di supporti (9) e per le coppie di dischi (23-23”’).
  11. 11. Apparato secondo la rivendicazione 9), in cui il primo tratto del ramo inferiore del detto trasportatore superiore (39) è leggermente inclinato, in modo da evitare interferenze indesiderate col prodotto (R) che è in fase di sollevamento e di inserimento da parte degli stalli (35) tra gli stessi trasportatori sovrapposti (36, 39).
  12. 12. Apparato secondo la rivendicazione 9), in cui dopo che il prodotto è stato correttamente inserito tra i detti trasportatori motorizzati e sovrapposti (36, 39), gli stalli (35) vengono portati in giusta fase col movimento di abbassamento, in un movimento di oscillazione all’indietro tale da abbandonare il prodotto stesso e da disinserirsi senza che la loro paletta (235) interferisca negativamente con le coppie equidistanziate di prodotti che procedono tra gli stessi trasportatori (36, 39), dopo di che gli stessi stalli (35) vengono temporaneamente trattenuti nella posizione di riposo e poi vengono gradualmente predisposti per una nuova cooperazione con le coppie di supporti (9), per la ripetizione di un nuovo ciclo di lavoro, essendo a tale scopo previsto che gli alberi (22) sui quali sono montati gli stalli, sporgano con una loro estremità da un disco di fiancata (121) della giostra (19) e che sulla loro estremità sporgente portino calettate delle rispettive leve (40) che con loro rullini (140) leggono il profilo (141) di una camma (41) fissa alla vicina fiancata (213’) del basamento (13) della giostra (19).
  13. 13. Apparato secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere delle sponde registrabili a formato (42) per controllare e guidare lateralmente il gruppo di prodotti che ciclicamente viene sollevato e ruotato dagli stalli (35) della giostra (19) e che marcia tra i detti trasportatori sovrapposti e sincronizzati (36, 39).
  14. 14. Apparato secondo la rivendicazione 9), in cui le dette cinghie sovrapposte di trasporto (36, 39) sono realizzate con un adatto materiale elastomerico.
  15. 15. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui le dette leve (34) della giostra (19) sono dotate alle opposte estremità di perni (43, 44) sul primo dei quali si ancora un gancio fisso d’estremità (335) della basetta (135) di ogni stallo (35), la quale basetta presenta sull’altra estremità dei rilievi laterali (435) che appoggiano sulle estremità libere dell’altro perno (44) il quale è libero anche in un tratto intermedio sul quale si aggancia a scatto col proprio naso (145) una levetta (45) fulcrata alla stessa base (135), che è spinta in posizione di armo da una molla a lamina (46) e che è controllata da un pemetto di fine rotazione (47), essendo previsti sulla stessa leva (34) dei piccoli ammortizzatori a molla (48) che cooperano con la base (135) dello stallo per evitare giochi quando questa base è agganciata con la detta leva (45) al relativo perno (44).
  16. 16. Apparato secondo la rivendicazione 15), in cui gli stalli (35) differiscono tra loro sostanzialmente per la lunghezza e/o per la forma delle loro palette (235) che potranno ad esempio avere ima sezione ad U e potranno terminare con una estremità aperta frontalmente e dotata di sole fiancate, che si dispone sulla testa a T (535) della base (135), dotata di fori che si allineano con corrispondenti fori laterali della detta estremità della paletta e nei quali è possibile inserire delle spine d’accoppiamento (49).
  17. 17. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui le coppie di pulegge (38) sulle quali sono rinviate le dette coppie di cinghie (36), sono sostenute da rispettivi supporti (50) lateralmente ai quali sono fissate delle guide (51) che sostengono i rami superiori delle dette cinghie (36) e tali supporti (50) portano fissate inferiormente delle slitte trasversali (152) che scorrono su una guida rettilinea (52) sostenuta per le estremità dalle fiancate (213, 213’) del telaio di basamento (13) della giostra (19), essendo sulle estremità della detta guida (52) fissati dei supporti che sostengono girevolmente le estremità di una vite (53) dotata di filettature destre e sinistre e di passo differenziato, che coopera con corrispondenti madreviti (153) solidali ai detti supporti (50), in modo che agendo su questa vite sia possibile trasmettere alle dette pulegge (38) lo stesso movimento autocentrante di registrazione della distanza reciproca che viene trasmesso alle coppie di dischi (23-23’”) della giostra, essendo a tale scopo prevista una presa (432) di derivazione del moto dai mezzi di registro (32), che agisce su un rinvio angolare di moto (54) fisso alla fiancata (213) del basamento (13) e che tramite un albero di trasmissione telescopico (55) e con giunti cardanici alle estremità, aziona un altro rinvio angolare di moto (56) fisso su una estremità della guida (52) e collegato alla detta vite di registro (53).
  18. 18. Apparato secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che se i prodotti che escono disposti col loro asse verticalmente e cadenzati dai detti trasportatori sovrapposti (36, 39) devono essere alimentati ad una macchina insaccatrice continua e ad alta velocità, gli stessi prodotti vengono alimentati ad un dispositivo dosatore di qualsiasi adatto tipo, che li raggruppa uno di seguito all’altro e che in giusta fase li alimenta alla stessa insaccatrice.
  19. 19. Apparato secondo la rivendicazione 18), in cui il dispositivo dosatore comprende una prima coppia di trasportatori orizzontali, sovrapposti e paralleli (57, 58), ad esempio a nastro, azionati da rispettivi motori (157, 158) in modo da marciare coi loro rami interni nella stessa direzione ed alla stessa velocità dei trasportatori a monte (36, 39), così che i prodotti (R) passino dall’ima all’altra coppia di trasportatori senza scorrimenti e movimenti relativi e sempre accompagnati, essendo a tale scopo, la zona di reciproco attestamento dei detti trasportatori superiori (39, 57), sfalsata rispetto a quella inferiore dei trasportatori (36, 58), essendo a valle ed in allineamento complanare ai detti trasportatori (57, 58) ed a giusta distanza da questi, prevista un’altra coppia di trasportatori uguali e motorizzati (57’, 58’), che marciano alla stessa velocità e nella stessa direzione d’avanzamento dei prodotti e nello spazio che intercorre tra queste due coppie di trasportatori essendo previsto il dispositivo dosatore vero e proprio che comprende una coppia di trasportatori sovrapposti a nastro e/od a rulli o di tipo equivalente (60, 60’) con relative motorizzazioni (160, 160’), che coi loro rami interni sono posti complanarmente ed a ponte tra i detti trasportatori (58, 58’ e 57, 57’) e che marciano a comando nella stessa direzione ed alla stessa velocità, essendo tra tali trasportatori (60, 60’) ed i trasportatori a monte ed a valle, prevista una distanza sufficiente al passaggio di una delle traversine (62, 62’) di coppie di trasportatori positivi a cinghia dentata od a catena (61, 61 ’) con relative motorizzazioni (161, 161), tra loro collegate in albero elettrico, in modo che le dette traversine transitino in sincronismo nello spazio che intercorre tra i detti trasportatori (60, 60’), nella stessa direzione di avanzamento dei prodotti e con una legge di moto utile alla formazione di gruppi longitudinali di prodotti.
  20. 20. Apparato secondo la rivendicazione 19), in cui mezzi sono previsti per far si che all’inizio di ogni ciclo, una coppia di traversine (62, 62’) sia ferma in corrispondenza della parte iniziale dei trasportatori intermedi (60, 60’) anch’essi fermi, in modo da arrestare il flusso dei prodotti (R) alimentati dai trasportatori a monte (57, 58), affinché gli stessi prodotti si accumulino tra questi trasportatori, senza per altro essere danneggiati dallo strisciamento contro questi, essendo previsto che a formazione avvenuta del gruppo prestabilito di prodotti tra gli stessi trasportatori a monte (57, 58), i trasportatori intermedi (60, 60’ e 61, 61) si attivano in modo che questi ultimi tolgano le traversine anteriori (62, 62’) e che i trasportatori a ponte (60, 60’) contribuiscano al trasferimento dello stesso gruppo di prodotti dai trasportatori a monte (57, 58) a quelli a valle (57’, 58’) che avanzano nella stessa direzione e ad uguale velocità, essendo previsto che in funzione della lunghezza del gruppo di prodotti da trasferire, i trasportatori (61, 6Γ) con le traversine vengano azionati con giuste rampe di decelerazione e poi di eventuale accelerazione, in modo tale che quando lo stesso gruppo di prodotti sta per sorpassare le zone di congiunzione tra i trasportatori a monte ed intermedi (58, 60 e 57. 60’), una prima coppia di traversine (62, 62’) si disponga nella parte posteriore di tale gruppo di prodotti e lo accompagni in scarico tra i trasportatori a valle (57’, 58’), mentre una seconda coppia di traversine (62, 62’) si inserisce davanti al prodotto che segue il gruppo di prodotti evacuato e si ferma nella parte iniziale degli stessi trasportatori intermedi (60, 60’) per arrestare tale prodotto che segue e per consentire la formazione di un nuovo gruppo di prodotti come detto in precedenza.
  21. 21. Apparato secondo la rivendicazione 20), in cui appositi mezzi sono previsti per far si che al variare del formato dei prodotti, tutti i trasportatori superiori (39, 57, 57’, 60’, 61) possano essere regolati nella posizione in quota e mezzi sono previsti per poter regolare anche la posizione delle sponde laterali che guidano il flusso di prodotti (R).
  22. 22. Apparato secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal poter essere usato in alternativa per alimentare alla macchina insaccatrice, attraverso il dispositivo dosatore dianzi detto con le traversine (62, 62’), dei grossi pacchi confezionati di prodotti raggruppati, provenienti da un trasportatore inclinato di alimentazione (63) che viene attestato alla parte iniziale del trasportatore inferiore ed a monte (58), al posto del trasportatore (36) della giostra (19), il quale viene fatto oscillare in basso con adatti mezzi, mentre la giostra stessa rimane ferma e viene privata almeno degli stalli superiori (35) ed il trasportatore superiore a monte (39) viene inclinato verso l’alto e viene opportunamente sollevato unitamente al trasportatore superiore a valle (57) che può essere anch’esso inclinato verso l’alto con oscillazione sull’asse di motorizzazione, il tutto in modo che il nuovo flusso di prodotti avanzi verso il dispositivo dosatore solo per l’azione dei trasportatori inferiori (63, 58).
  23. 23. Apparato secondo le rivendicazioni 17) e 22), in cui la detta guida (52) è fissata con le estremità ad una coppia di piastre di supporto (64) che si estendono verso il basso e che portano ciascuna sul fianco esterno almeno una coppia di rullini (65) che scorrono guidati dentro asole a settore di cerchio (66) ricavate su piastre (67) fisse alle fiancate (213, 213’) del telaio (13) e tali asole (66) hanno una curvatura con centro sull’asse dell’albero (119) della giostra (19), essendo previsti degli attuatoli rettilinei (68) in collegamento con le dette piastre (64) e col basamento (13) della giostra, per mantenere il complesso dei trasportatori (36) col ramo superiore orizzontale, nella posizione attiva di lavoro, o per abbassare tale complesso di trasportatori in una posizione di riposo che consente il posizionamento in opera del detto trasportatore inclinato (63).
  24. 24. Apparato per formare un flusso continuo e cadenzato di gruppi di rotoli di carta od altri prodotti, inizialmente singoli o preconfezionati, verso una macchina operatrice continua e ad alta produzione, quale una insaccatrice, realizzato in particolare, in tutto o sostanzialmente, come descritto, come illustrato nelle sei tavole allegate di disegni e per gli scopi sopra esposti.
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