ITBO20010261A1 - Unita' e metodo per lo scarico di materiale incoerente da un dispositivo erogatore - Google Patents

Unita' e metodo per lo scarico di materiale incoerente da un dispositivo erogatore Download PDF

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ITBO20010261A1
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Luciano Pieri
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
UNITÀ E METODO PER LO SCARICO DI MATERIALE INCOERENTE DA UN DISPOSITIVO EROGATORE.
La presente invenzione ha per oggetto una unità per lo scarico di materiale incoerente da un dispositivo erogatore.
L’impianto in oggetto è utilizzabile in particolare nell'industria chimica e/o farmaceutica ed in tutti i casi in cui sia previsto lo scarico di contenitori contenenti materiale incoerente costituito da polveri, granulati a grana fine , o prodotti similari.
Tali contenitori vengono svuotati in corrispondenza di una stazione di scarico, ed il materiale in essi contenuto viene trasferito verso un serbatoio di raccolta collegato, ad esempio, ad una macchina che utilizza il materiale incoerente per successive lavorazioni.
Una struttura di supporto mantiene , nella citata posizione di scarico, il serbatoio di raccolta ad un livello inferiore rispetto a quello del contenitore, in maniera da consentire lo svuotamento di questo per gravità.
Per effettuare il trasferimento del materiale dal contenitore al serbatoio sono utilizzati dei mezzi di collegamento costituiti, ad esempio, da un condotto cilindrico rigido, ad asse verticale.
E’ necessario che tali collegamenti siano realizzati in maniera sostanzialmente ermetica, affinché nel corso del passaggio del materiale in polvere attraverso il sacco tubolare, la diffusione delle polveri neH’ambiente circostante sia mantenuta entro limiti estremamente limitati.
La rilevanza del problema sopra esposto è tanto maggiore quanto più le polveri trattate sono costituite da sostanze o composti chimici non facilmente degradabili nell’ambiente ed in alcuni casi potenzialmente dannosi.
Naturalmente occorre inoltre, in occasione del passaggio dalla lavorazione di un materiale a quella di un altro, sostituire il sacco tubolare e ripulire accuratamente il citato collegamento.
Usualmente il condotto cilindrico è dotato in corrispondenza della sua estremità superiore di un corpo anulare o distanziale avente la funzione di collegamento al contenitore e di fissaggio, a tenuta d’aria, della estremità superiore del sacco tubolare.
L’estremità inferiore di uscita del contenitore supporta un elemento valvolare avente il compito di aprire o chiudere l’estremità inferiore stessa.
Tale elemento valvolare è usualmente costituito da una valvola a farfalla dotata di un elemento otturatore discoidale piano atto a ruotare nei due sensi attorno ad un asse orizzontale fra una posizione di chiusura della estremità inferiore del contenitore, in cui l’otturatore giace su un piano sostanzialmente orizzontale, ed una posizione di apertura, in cui l'otturatore giace su un piano sostanzialmente verticale, per consentire lo scarico del materiale dal contenitore al condotto cilindrico.
All’estremità inferiore del citato corpo anulare è inoltre previsto un elemento di chiusura asportabile (elemento otturatore).
Le unità di scarico tradizionali, del tipo descritto, non sono soddisfacenti per quanto riguarda la questione dell'inquinamento.
Esse presentano infatti l’inconveniente che nel corso dello svuotamento del contenitore, la faccia dell’elemento discoidale destinata a rivolgersi verso l’ambiente esterno alla chiusura dell’elemento valvolare viene a. contatto con il materiale in polvere nel corso della operazione di scarico, quando essa si trova disposta verticalmente.
In secondo luogo, nel corso della fase di rimozione, l’estremità superiore del distanziale, pure essa venuta a contatto con il materiale in polvere, risulta aperta.
Nella pubblicazione di Brevetto europeo EP 1.043.252 è descritta una unità di scarico in cui l’elemento valvolare è costituito, anziché dal citato singolo elemento discoidale, da due elementi di chiusura discoidali sovrapposti e collegati fra loro in maniera rilasciabile.
Più precisamente tale elemento valvolare si comporta a tutti gli effetti, per quanto riguarda le operazioni di apertura e chiusura, come quello descritto in precedenza, ma al momento della sostituzione del contenitore i suddetti elementi vengono distaccati l’uno dall’altro e mentre il primo si dispone a chiusura della estremità di uscita del contenitore vuoto, il secondo si dispone a chiusura della estremità superiore del distanziale, impedendo il contatto fra le suddette parti contaminate e l’ambiente esterno, verso il quale essi rivolgono le facce disposte precedentemente a reciproco contatto.
Pur presentando notevoli vantaggi rispetto alle unità tradizionali, si è però riscontrato che anche quest’ultimo tipo di unità di scarico non è esente da inconvenienti per quanto riguarda il problema dell’inquinamento ambientale.
E’ risultato infatti che lo stretto contatto reciproco, realizzato tramite mezzi pneumatici o magnetici, fra i due elementi discoidali sovrapposti non impedisce che, nel corso della operazione di scarico, quando tali elementi, disposti verticalmente, sono investiti dal flusso del materiale, una non trascurabile quantità di polvere può insinuarsi in corrispondenza della porzione più esterna, sostanzialmente a forma di corona circolare, di tali elementi.
Scopo della presente invenzione è quello di eliminare l’inconveniente sopra menzionato fornendo una unità per lo scarico di materiale incoerente da un contenitore, nel quale i vari componenti sopra menzionati possano essere lavati in loco senza alcuna possibilità di inquinamento verso l'ambiente esterno.
Secondo la presente invenzione viene realizzata una unità per lo scarico di materiale incoerente da un dispositivo erogatore ad una unità utilizzatrice, comprendente un condotto facente capo ad una estremità alla detta unità utilizzatrice, un elemento valvolare di collegamento fra il detto contenitore ed una estremità di ingresso, presentante un asse ad andamento determinato, del detto condotto, il detto elemento valvolare comprendendo un primo corpo anulare, coassiale alla detta estremità di ingresso, comprendente rispettivi mezzi otturatori dotati di un primo elemento di chiusura e di un secondo elemento di chiusura tra loro collegati tramite mezzi rilasciabili e mobili fra una posizione di chiusura a tenuta ed una di apertura dell’ingresso di detto condotto, caratterizzato dal fatto che detto elemento valvolare comprende un secondo corpo anulare, coassiale al detto primo corpo anulare e definente l’estremità di ingresso del condotto, detto primo elemento di chiusura essendo costituito da un elemento discoidale di chiusura del detto primo corpo anulare e detto secondo elemento di chiusura essendo costituito da uno schermo di chiusura del detto secondo corpo anulare, detto elemento valvolare comprendendo mezzi di tenuta interposti fra detti primo e secondo corpo anulare, mezzi di distacco mobili tra una prima posizione di riposo, in corrispondenza della quale il detto primo corpo anulare ed il relativo primo elemento di chiusura risultano a contatto rispettivamente con il secondo corpo anulare e con il relativo secondo elemento di chiusura ed una posizione operativa per l’allontanamento l’uno rispetto all’altro dei detti primo e secondo corpo anulare e dei rispettivi primo e secondo elemento di chiusura per definire almeno fra i detti elementi di chiusura una intercapedine perimetralmente delimitata da detti mezzi di tenuta, mezzi di lavaggio di detta intercapedine.
La presente invenzione è inoltre relativa ad un metodo per lo scarico di materiale incoerente da un dispositivo erogatore ad una unità utilizzatrice.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per lo scarico di materiali incoerenti da un dispositivo erogatore ad una unità utilizzatrice, comprendente un condotto facente capo ad una estremità alla detta unità utilizzatrice, un elemento valvolare di collegamento fra il detto contenitore ed una estremità di ingresso, presentante un asse ad andamento determinato, del detto condotto, il detto elemento valvolare comprendendo un primo corpo anulare, coassiale alla detta estremità di ingresso, e rispettivi mezzi otturatori dotati di un primo elemento di chiusura e di un secondo elemento di chiusura tra loro collegati tramite mezzi rilasciabili e mobili fra una posizione di chiusura a tenuta ed una di apertura dell’ingresso di detto condotto, il metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di distaccare detto primo corpo anulare rispetto ad un secondo corpo anulare coassiale al detto primo corpo anulare e definente l’estremità di ingresso del condotto per definire almeno fra i detti elementi di chiusura una intercapedine; isolare la detta intercapedine mediante mezzi di tenuta interposti fra detti primo e secondo corpo anulare; lavare detta intercapedine.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra schematicamente in una vista frontale di insieme un esempio di attuazione di una unità realizzata in accordo con la presente invenzione;
- le figure 2 e 3 illustrano una vista in sezione di una porzione dell’unità di figura 1 in due differenti fasi operative;
- la figura 4 illustra in vista schematica in pianta un particolare delle figure 2 e 3;
- la figura 5 illustra la porzione rappresentata nelle figure 2 e 3 in una ulteriore fase operativa dell’unità medesima.
Con riferimento alla figura 1, con 1 è indicata nel suo complesso una unità per lo scarico di materiale incoerente da un dispositivo 2 erogatore, nella fattispecie rappresentato come un contenitore 3, verso una unità utilizzatrice, schematicamente illustrata con un blocco 4, attraverso un condotto 5.
Secondo quanto illustrato nelle figure 1 , 2 e 3, l’unità 1 , che almeno nel tratto illustrato nelle figure 2 e 3 si sviluppa secondo un asse A sostanzialmente verticale, comprende un elemento valvolare 6 di collegamento fra il contenitore 3 ed il condotto 5, costituito da un primo corpo anulare 7 superiore, collegato all’estremità inferiore del contenitore 3, e da un secondo corpo anulare 8 inferiore e coassiale al primo definente l’estremità di ingresso del condotto 5.
II primo corpo 7 anulare superiore supporta un elemento otturatore 9 a farfalla, facente parte dell’elemento valvolare 6 stesso, e supportato da un albero 10 ad asse 11 trasversale al citato asse A L’albero 10 è collegato ad un attuatore, schematicamente mostrato con un blocco 12, in grado di imprimere all’otturatore 9 una rotazione nei due sensi attorno all’asse 11 per portare l’otturatore 9 stesso nelle due condizioni di chiusura e di apertura, quest’ultima illustrata a tratteggio in figura 2.
L’elemento otturatore 9 comprende inoltre un primo elemento di chiusura 13 di forma discoidale collegato rigidamente al citato albero 10 e presentante un diametro sostanzialmente uguale al diametro dell’apertura di uscita del contenitore 3, ed un secondo elemento di chiusura 14 costituito da uno schermo discoidale presentante un diametro sostanzialmente uguale a quello dell’ingresso del corpo anulare 8 inferiore.
I due elementi di chiusura 13 e 14 che compongono il citato otturatore 9, per una descrizione più dettagliata del quale si rimanda alla pubblicazione di brevetto europeo EP 1.043.252 qui richiamato interamente per completezza di descrizione, sono saldamente ancorati l’uno all’altro tramite mezzi rilasciabili 15, costituiti nell’esempio illustrato da magneti permanenti 16. Precisamente, secondo le figure 2 e 3 i citati mezzi rilasciabili 15 comprendono inoltre una pluralità di magneti permanenti 17 interposti fra bordo perimetrale dello schermo 14 discoidale e un bordo 18 perimetrale interno del citato corpo anulare 8 inferiore. E’ indispensabile precisare che i magneti permanenti 16, interposti fra gli elementi di chiusura 13 e 14, generano una forza di attrazione assiale lungo l’asse A mentre i magneti permanenti 17 generano una forza di attrazione laterale tra il bordo perimetrale dello schermo 14 ed il bordo 18 del corpo anulare 8. Le forze di attrazione dei magneti 16 e 17 sono tra loro bilanciate, in modo tale che durante l’apertura dell’otturatore 9 le forze di attrazione dei magneti 16 risultano predominanti rispetto a quelle dei magneti 17, permettendo di mantenere associati fra loro i citati elementi di chiusura 13 e 14, mentre in caso di una necessità di separazione lungo l’asse A dei citati primo e secondo corpo anulare 7 e 8, secondo quanto illustrato in figura 5, le forze di attrazione generate dai magneti 17 risultano predominanti rispetto alle forze di attrazione dei magneti 16, permettendo il reciproco distacco degli elementi di chiusura 13 e 14, i quali rimangono solidali rispettivamente al bordo inferiore del primo corpo 7 anulare superiore e al bordo superiore 18 del corpo anulare 8 inferiore.
Secondo quanto illustrato nelle figure 2, 3 e 5, il secondo corpo 8 anulare inferiore è supportato da una piastra 19 forata la quale è a sua volta sostenuta da un telaio 20 con l’interposizione di mezzi elastici 21 costituiti da tre molle 22 ad asse verticale avvolte attorno a rispettivi alberi 23 fissati tra la piastra 19 e il telaio 20. I mezzi elastici 21 unitamente agli alberi 23 consentono di ottenere, oltre ad un corretto allineamento tra bocca di uscita del contenitore 3 e l’elemento valvolare 6 in sede di montaggio dell’unità 1, anche un allontanamento reciproco tra i due corpi anulari 7 e 8 per i motivi che saranno chiariti nel seguito.
Secondo quanto illustrato nelle figure 2, 3 e 4, lungo una base superiore 24 del corpo anulare 8 inferiore sono previste due sedi anulari concentriche 25 di alloggiamento di rispettive guarnizioni 26 interna e 27 esterna definenti dei mezzi di tenuta 28 agenti tra la citata base anulare 24 del corpo 8 inferiore e una base 29 anulare, ad essa contraffacciata, del corpo anulare 7 superiore.
Le guarnizioni 26 e 27 presentano, ciascuna, un rispettivo labbro 26a e 27a protendentesi a sbalzo rispettivamente verso l’interno e verso l’esterno dei corpi anulari 7 e 8.
Tra il primo 7 ed il secondo 8 corpo anulare sono interposti dei mezzi di distacco 30 comprendenti una pluralità di pistoni 31 inseriti, angolarmente equidistanziati nel corpo anulare 8 inferiore e scorrevoli secondo un asse parallelo all’asse A lungo rispettive sedi che sboccano lungo la citata base 24 tra le due guarnizioni 26 e 27. Inferiormente ai pistoni 31 sono previsti dei mezzi pneumatici 32 di azionamento costituiti da una camera 33 d’aria anulare collegata tramite un rispettivo condotto 34 ad una sorgente di aria compressa 35 la quale gonfiando e sgonfiando la camera 33 d’aria consente ai pistoni 31 di muoversi lungo i propri assi tra una posizione abbassata o di riposo ed una operativa. La posizione abbassata è illustrata in figura 2, ed in corrispondenza di essa il primo corpo anulare 7 ed il relativo primo elemento di chiusura 13 risultano a contatto rispettivamente con il secondo corpo anulare 8 e con il secondo elemento di chiusura 14.
La seconda posizione operativa, illustrata in figura 3, è definita da un breve allontanamento, di entità determinata, l’uno rispetto all’altro del primo 7 e del secondo 8 corpo anulare e dei rispettivi primo 13 e secondo 14 elemento di chiusura. L’allontanamento è ottenuto vincendo la forza di attrazione dei magneti 16 e la resistenza dei mezzi elastici 21, con il risultato di definire fra gli elementi 13 e 14 di chiusura una intercapedine 36 perimetralmente delimitata dalla guarnizione interna 26 munita del rispettivo labbro 26a.
Sulla base superiore 24 del corpo anulare 8 inferiore, in prossimità della guarnizione 26 interna e da banda opposta di questa rispetto alla guarnizione 27, è prevista una scanalatura anulare 37 in grado di porre in comunicazione l'intercapedine 36 con un condotto di scarico 38. La guarnizione interna 26 funge da valvola di chiusura, tramite il proprio labbro 26a, della scanalatura 36 quando i due corpi anulari 7 e 8 sono nella condizione di reciproco contatto, con i pistoni 31 in posizione di riposo (figura 2), mentre funge da valvola di apertura della scanalatura 37 quando i due corpi anulari 7 e 8 sono nella condizione di reciproco allontanamento, con i pistoni 31 in posizione operativa (figura 3). In tale posizione, infatti il labbro 26a della guarnizione 26 assume una posizione sollevata distaccata dalla scanalatura 37 e a contatto della base 29 del corpo anulare 7 superiore.
A seguito di tale allontanamento le due basi 24 e 29 del secondo 8 e del primo 7 corpo anulare le due guarnizioni 26 e 27 definiscono, tra i rispettivi labbri 26a e 27a, una sede 42 anulare a tenuta di aria.
Sull’elemento di chiusura 14 inferiore è previsto un foro centrale 39 collegato, tramite un condotto 40 di adduzione, ad una sorgente 41 di un fluido di lavaggio che può essere costituito da aria o altri tipi di gas o da liquidi di lavaggio di qualsiasi tipo con l'aggiunta di acqua e solventi.
Sulla base 24 del secondo corpo anulare 8 è previsto almeno un foro 43 di collegamento della citata sede 42 anulare con una sorgente 44 di depressione tramite un condotto 45 in grado di generare una depresione all'interno della sede 42 garantendo la tenuta delle guarnizioni 26 e 27 e l’isolamento dell’intercapedine 36 rispetto all’ambiente esterno.
In uso, si consideri dapprima l’unità 1 in condizione di scarico di un contenitore 3 ad una unità utilizzatrice 4 e l’otturatore 9 disposto in posizione di apertura con gli elementi di chiusura 13 e 14 a contatto fra di loro e disposti secondo un piano parallelo all’asse A (figura 2). Al termine della fase di scarico l’attuatore 12 riporta l’otturatore 9 nella posizione di chiusura illustrata in figura 3 .
A questo punto la sorgente 35 di aria compressa gonfia la camera d’aria 33 anulare e spinge i pistoni 31 verso l’alto, consentendo un breve reciproco distacco dei corpi anulari 7 e 8 e conseguentemente degli elementi di chiusura 13 e 14, definendo la citata intercapedine 36. Contemporaneamente la sorgente di depressione 44 viene posta in comunicazione con la sede anulare 42, le guarnizioni 26 e 27 isolano l’intercapedine 36 daN’ambiente esterno e tramite il condotto 40 di adduzione la sorgente 41 del fluido di lavaggio immette all’interno dell’intercapedine 36 il rispettivo fluido attraverso il foro centrale 39.
Il fluido percorre radialmente tutta l’intercapedine e, scorrendo sull’intera superficie di entrambi gli elementi di chiusura 13 e 14, asporta gli eventuali residui di prodotti accumulatisi in particolare lungo i bordi perimetrali dei due elementi di chiusura stessi. Il fluido di lavaggio viene infine deviato dal labbro 26a sollevato della guarnizione interna 26 all’interno della scanalatura anulare 37 per raggiungere il condotto di scarico 38.
A seguito dell’operazione di lavaggio, avvenuta in completo isolamento dall’ambiente esterno evitando qualsiasi contaminazione o inquinamento incrociato, viene comandata la chiusura della sorgente di depressione 44, i due corpi anulari 7 e 8 vengono completamente allontanati come illustrato in figura 5, a seguito della rimozione di mezzi di bloccaggio di tipo noto e non indicati e, vincendo la forza di attrazione dei magneti 16, l’elemento di chiusura 13 resta a chiusura del bordo inferiore del corpo 7 superiore anulare, mentre l’elemento di chiusura 14 a contatto del bordo 18 superiore del corpo anulare 8 inferiore garantisce la chiusura del corpo anulare 8 inferiore dopo che le rispettive superfici destinata a venire a contatto con l'ambiente sono state precedentemente completamente ripulite da eventuali residui di prodotto.
L’invenzione è ovviamente suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Unità per lo scarico di materiali incoerenti da un dispositivo (2) erogatore ad una unità (4) utilizzatrice, comprendente un condotto (5) facente capo ad una estremità alla detta unità (4) utilizzatrice, un elemento (6) valvolare di collegamento fra il detto dispositivo (2) erogatore ed una estremità di ingresso, presentante un asse (A) ad andamento determinato, del detto condotto (5), il detto elemento (6) valvolare comprendendo un primo corpo (7) anulare, coassiale alla detta estremità di ingresso, comprendente rispettivi mezzi (9) otturatori dotati di un primo elemento (13) di chiusura e di un secondo elemento (14) di chiusura tra loro collegati tramite mezzi (15) rilasciabili e mobili fra una posizione di chiusura a tenuta ed una di apertura dell’ingresso di detto condotto (5), caratterizzato dal fatto che detto elemento (6) valvolare comprende un secondo corpo (8) anulare, coassiale al detto primo corpo (7) anulare e definente l’estremità di ingresso del condotto (5), detto primo elemento (13) di chiusura essendo costituito da un elemento (13) discoidale di chiusura del detto primo corpo (7) anulare e detto secondo elemento (14) di chiusura essendo costituito da uno schermo (14) di chiusura del detto secondo corpo (8) anulare, detto elemento (6) valvolare comprendendo mezzi (28) di tenuta interposti fra detti primo e secondo corpo (7,8) anulare, mezzi (30,31) di distacco mobili tra una prima posizione di riposo, in corrispondenza della quale il detto primo corpo (7) anulare ed il relativo primo elemento (13) di chiusura risultano a contatto rispettivamente con il secondo corpo (8) anulare e con il relativo secondo elemento (14) di chiusura, ed una posizione operativa per l’allontanamento l’uno rispetto all’altro dei detti primo e secondo corpo (7,8) anulare e dei rispettivi primo e secondo elemento (13,14) di chiusura per definire almeno fra i detti elementi (13,14) di chiusura una intercapedine (36) perimetralmente delimitata da detti mezzi (28) di tenuta, mezzi (39,40,41) di lavaggio di detta intercapedine (36).
  2. 2. Unità secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che i detti mezzi (30,31) di distacco comprendono mezzi (31) di spinta, mobili secondo una direzione parallela al detto asse, inseriti in almeno uno dei detti corpi (7,8) anulari ed in grado di impegnare, in detta posizione operativa, l’altro corpo (8,7) anulare.
  3. 3. Unità secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi (30,31) di spinta sono costituiti da pistoni (31), i detti mezzi di distacco comprendendo mezzi (32) pneumatici di azionamento dei detti pistoni (31).
  4. 4. Unità secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi pneumatici (32) comprendono una camera (33) d’aria anulare inserita in almeno uno dei detti corpi (7,8) anulari.
  5. 5. Unità secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che almeno uno dei detti corpi (7,8) anulari è montato su un rispettivo telaio (20) di supporto con interposizione di mezzi (21) elastici di contrasto cedevoli secondo una direzione sostanzialmente parallela al detto asse (A) sotto l’azione dei detti mezzi (30,31) di distacco.
  6. 6. Unità secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi (28) di tenuta comprendono almeno una guarnizione (26,27) anulare.
  7. 7. Unità secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi (28) di tenuta comprendono due guarnizioni anulari (26,27) coassiali al detto asse e definenti, almeno in condizione di distacco di detti corpi (7,8) anulari e tra questi ultimi, una sede (42) conformata a corona circolare.
  8. 8. Unità secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (28) di tenuta comprendono almeno un foro (43) passante di collegamento tra detta sede (42) e rispettivi mezzi (44) generatori di depressione.
  9. 9. Unità secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (39,40,41) di lavaggio comprendono un condotto (40) di adduzione di collegamento tra una sorgente (41) di un fluido di lavaggio e detta intercapedine (36), ed un condotto (38) di scarico facente capo a detta intercapedine (36).
  10. 10. Unità secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto condotto (38) di scarico sfocia in detta intercapedine (36) tramite una scanalatura (37) anulare posta in collegamento con detta intercapedine (36), in condizione di distacco di detti corpi (7,8) anulari, da una di dette due guarnizioni (26,27).
  11. 11. Metodo per lo scarico di materiali incoerenti da un dispositivo (2) erogatore ad una unità (4) utilizzatrice, comprendente un condotto (5) facente capo ad una estremità alla detta unità (4) utilizzatrice, un elemento (6) valvolare di collegamento fra il dispositivo erogatore (2) ed una estremità di ingresso, presentante un asse (A) ad andamento determinato, del detto condotto (5), il detto elemento (6) valvolare comprendendo un primo corpo (7) anulare, coassiale alla detta estremità di ingresso, e rispettivi mezzi (9) otturatori dotati di un primo elemento (13) di chiusura e di un secondo elemento (14) di chiusura tra loro collegati tramite mezzi (15) rilasciabili e mobili fra una posizione di chiusura a tenuta ed una di apertura dell’ingresso di detto condotto (5), il metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di distaccare detto primo corpo (7) anulare rispetto ad un secondo corpo (8) anulare coassiale al detto primo corpo (7) anulare e definente l’estremità di ingresso del condotto (5) per definire almeno fra i detti elementi di chiusura (13,14) una intercapedine (36); isolare la detta intercapedine (36) mediante mezzi (28) di tenuta interposti fra detti primo e secondo corpo (7,8) anulare; lavare detta intercapedine (36).
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto di supportare in maniera elastica almeno uno dei detti corpi (7,8) anulari.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto di definire tramite i detti mezzi (28) di tenuta ed almeno in condizione di distacco di detti corpi (7,8) anulari e tra questi ultimi, una sede (42) conformata a corona circolare; porre in depressione detta sede (42) all’atto del distacco dei detti corpi (7,8) anulari.
  14. 14. Unità per lo scarico di materiali incoerenti da un dispositivo erogatore ad una unità utilizzatrice, sostanzialmente come descritta con riferimento ad uno qualsiasi dei disegni annessi.
  15. 15. Metodo per lo scarico di materiali incoerenti da un dispositivo erogatore ad una unità utilizzatrice, sostanzialmente come descritto con riferimento ad uno qualsiasi dei disegni annessi.
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