ITAN990017A1 - Anello protettivo per cerchioni di camion da utilizzare nel corsodelle operazioni di montaggio e smontaggio dei pneumatici - Google Patents

Anello protettivo per cerchioni di camion da utilizzare nel corsodelle operazioni di montaggio e smontaggio dei pneumatici Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
“ANELLO PROTETTIVO PER CERCHIONI DI CAMION DA UTILIZZARE NEL CORSO DELLE OPERAZIONI DI MONTAGGIO E SMONTAGGIO DEI PNEUMATICI.”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un anello protettivo da applicare ai cerchioni il lega leggera per camion prima che questi siano caricati su macchine smontagomme per eseguire le operazioni di montaggio e smontaggio dei relativi pneumatici.
Come è noto attualmente le operazioni di smontaggio e di montaggio dei pneumatici degli automezzi, e quindi anche dei camion, vengono attuati tramite opportune macchine, definite per l’appunto smontagomme capaci di assicurare lo stabile arresto del cerchione del veicolo, indispensabile per il compimento di tutte le successive operazioni.
Tali macchine si avvalgono per questo di un martinetto idraulico ad asse orizzontale, il cui stelo sostiene ed aziona una sorta di pinza formata da quattro branche divaricabili, distanziate tra loro di 90°, ciascuna delle quali supporta a sua volta un griffa di presa scorrevole in orizzontale.
In particolare le quattro estremità posteriori delle anzidette branche sono incernierate ad un opportuno telaio fissato all'anzidetto martinetto portante, così che le loro estremità anteriori libere abbiano la capacità di allargarsi ad ombrello.
Nella condizione di riposo di una simile macchina smontagomme lo stelo dell' anzidetto martinetto portante si trova in posizione di fine corsa posteriore, vale a dire alloggiato all’interno della carcassa della macchina medesima; la particolare pinza anzidetta rimane serrata e le quattro griffe applicate alle proprie branche si trovano anch’esse in posizione di fine corsa posteriore.
Ebbene allorquando si debba smontare un pneumatico occorre dapprima condurre il relativo cerchione in prossimità della macchina smontagomme, di modo che il foro centrale del cerchione medesimo sia allineato con l' anzidetta pinza in dotazione alla stessa macchina smontagomme.
A questo punto occorre provocare l’avanzamento dello stelo dell'anzidetto martinetto rispetto alla carcassa della macchina e contemporaneamente lo scorrimento, fino alla posizione di fine corsa anteriore, delle quattro griffe scorrevoli orizzontalmente rispetto alle branche della pinza medesima.
In questo fase le griffe medesime si mantengono in posizione ravvicinata, sì da formare in tal modo un vero e proprio perno destinato ad infilarsi esattamente nel foro centrale del cerchione, sospinto dal progressivo avanzamento dello stelo dell’ anzidetto martinetto portante della medesima macchina smontagomme.
Una volta completato l' inserimento di questo particolare perno entro il foro del cerchione, si procede alla divaricazione delle quattro branche della pinza anzidetta, fino a che non si verifichi l’interferenza con un certo forzamento tra le rispettive griffe, ad esse solidali, ed il bordo del foro del cerchione.
La successiva operazione è quella dell’arretramento delle quattro griffe medesime ed è finalizzata a far scorrere all’indietro il cerchione fino a condurlo a battuta - ed ivi arrestarlo con notevole energia - contro un’opportuna superficie di riscontro prevista nell’ambito del telaio di supporto della pinza in questione.
Una volta che il cerchione sia bloccato così saldamente, sarà possibile intervenire con gli altri utensili in dotazione alla macchina medesima, preposti a realizzare materialmente il distacco del pneumatico dal cerchione o, in alternativa, al loro accoppiamento.
Ebbene questa tecnologia, che pure ha avuto una grande diffusione, risulta penalizzata da un notevole inconveniente che si manifesta specialmente allorquando si debba operare lo smontaggio (o il montaggio) di un pneumatico da cerchioni in lega leggera per camion, quelli che sembrano destinati ad avere in futuro la maggiore diffusione in quanto in grado di vantare un peso ridotto rispetto ai corrispondenti cerchioni tradizionali, a tutto vantaggio delle capacità di carico netto del camion che li dovesse adottare.
In particolare si è notato, in presenza delle anzidette modalità di funzionamento delle attuali macchine smontagomme, che le griffe metalliche preposte ad interferire energicamente con il bordo del foro del cerchione finiscono inevitabilmente per provocare su di esso evidenti ed irreversibili scalfitture che danneggiano moltissimo l’estetica complessiva del cerchione medesimo.
In particolare queste scalfitture si producono soprattutto per il fatto che quasi mai il cerchione viene montato sulla macchina smontagomme in assetto perfettamente perpendicolare al martinetto portante; proprio per tale motivo le anzidette quattro griffe recano esternamente un profilo tronco-conico che ha la funzione di realizzare automaticamente e progressivamente il perfetto centraggio del cerchione nel corso della loro progressiva divaricazione.
In questo senso può dunque succedere che una solo griffa interferisca inizialmente con il bordo frontale del cerchione, mentre l’interferenza delle altre griffe si produca in successione nel corso dell’operazione di centraggio automatico del cerchione contemporanea alla progressiva divaricazione delle griffe.
Ebbene proprio per tale motivo si comprende come tra il bordo del cerchione ed il profilo interno tronco-conico delle griffe si produca uno scorrimento relativo che, unito alle notevoli forze coinvolte, produce l' effetto di provocare una scalfittura superficiale del cerchione; più precisamente si ρμό dire che sul cerchione si provoca una scalfittura per ciascuna delle griffe in corrispondenza della quale si è determinato lo scorrimento relativo del cerchione.
Questo rischio di scalfitture diventa ancora maggiore nel corso della successiva operazione in cui il cerchione, in seguito all’arretramento delle griffe, viene attestato energicamente contro l’anzidetta superficie fissa di riscontro; a tale proposito si sottolinea che la pressione con cui il cerchione viene trattenuto in questa posizione è quanto mai elevata in considerazione della necessità di contrastare le grandi forze con cui gli utensili stallonatori intervengono sul pneumatico al fine di estrarlo dal canale del cerchione medesimo.
Ciò spiega il motivo per cui tale inconveniente è particolarmente sentito in presenza di cerchioni per camion e non sui cerchioni per auto, allorquando la forza di intervento degli utensili stallonatori è molto più blanda e così, di conseguenza, la forza con cui il cerchione deve essere trattenuto dalle griffe contro la superficie di riscontro.
Va detto, per la verità, che già da qualche tempo i tecnici del settore hanno cercato di ovviare all’ anzidetto inconveniente manifestatosi sui cerchi in lega leggera per camion, tuttavia le soluzioni finora adottate non possono dirsi veramente soddisfacenti.
Come primo rimedio fu pensato di rivestire le estremità prensili delle griffe scorrevoli di una macchina smontagomme con rispettive cuffie protettive in plastica, capaci, in quanto tali, di evitare l’insorgere delle anzidette scalfitture a carico del bordo del foro del cerchione.
Tale rimedio non si è però dimostrato veramente efficace in considerazione del fatto che dette cuffie in plastica hanno mostrato un’accentuata e repentina tendenza a deformarsi plasticamente, se non addirittura a lacerarsi, in considerazione delle grandi forze che si scaricano su di esse nel corso del loro impiego operativo.
In alternativa si pensò di montare all’estremità di dette griffe una sorta di cuffia in alluminio avente forma di culla, vale a dire una sezione traversale ad “U” in grado di ricevere esattamente al suo interno il bordo del foro del cerchione; in questo modo si intendeva limitare al minimo lo scorrimento relativo tra il cerchione e le griffe medesime, principale responsabile delle anzidette scalfitture.
Va detto però che tale soluzione non ha potuto trovare vantaggiosa applicazione per i disagi che crea agli utenti delle macchine smontagomme.
Ciò in' quanto lo spessore del bordo del foro dei vari modelli di cerchione non ha un valore standard, ma varia notevolmente da un fabbricante all’altro; pertanto si comprende come le anzidette cuffie di alluminio a culla non potrebbero mai essere universali e che bisognerebbe piuttosto montare una specifica versione di esse sulle griffe della macchina smontagomme in finizione degli specifici spessori del cerchione sul quale intervenire.
In ogni caso si è altresì rilevato che neppure questo tipo di cuffie a culla è del tutto esente dal rischio di produrre scalfitture sul bordo del cerchio, in quanto la sezione di tale culla deve sempre avere, anche se di poco, una larghezza maggiore allo spessore del bordo del cerchione, altrimenti il cerchione medesimo non si potrebbe calare al suo interno; ebbene questo pur minimo gioco tra il bordo del foro del cerchione e la culla della cuffia ad “U” determina l’insorgere di un pur limitato scorrimento relativo che certamente, soprattutto nel momento in cui il cerchione sia arretrato fino a battuta contro l’apposita anzidetta superficie di riscontro, può portare a scalfitture a carico della superficie esterna del cerchione medesimo.
Sulla base di queste considerazioni è stato messo a punto il trovato oggetto della presente domanda di brevetto che, effettivamente, risulta idoneo ad ovviare a tutti gli inconvenienti tipici della citata tecnica anteriore.
In pratica si tratta di un particolare anello protettivo in allumìnio che incorpora, su di un lato, una flangia esterna lungo il suo intero perimetro; la funzione di tale anello è quella di rivestire e proteggere il bordo del foro del cerchione.
In effetti esso è destinato ad essere insediato manualmente, con una leggera interferenza dovuta alla presenza di apposito anello OR, entro il foro centrale del cerchione, fino a che la sua anzidetta flangia esterna non giunga a battuta, rivestendola, contro la zona anulare che, in corrispondenza della parete frontale del cerchione, circoscrive il foro centrale medesimo.
H successivo e progressivo allargamento delle griffe della macchina smontagomme produce poi l' effetto di divaricare ulteriormente detto anello, sì da portarlo ad attestarsi strettamente contro il bordo del foro anzidetto, prima che si inizi la ritrazione delle griffe medesime; occorre al riguardo precisare subito che la possibilità di divaricazione elastica vantata dall’ anello medesimo è conseguenza della presenza di un intaglio radiale che ne interrompe la continuità strutturale.
In ogni caso si comprende facilmente come il montaggio di tale anello protettivo assicuri ovviamente che le griffe della stessa macchina smontagomme non possano più interferire direttamente con il bordo del foro del cerchione, ma soltanto contro la superficie esterna dell’anello medesimo; ciò evidentemente esclude danni e scalfitture a carico del cerchione medesimo.
L’interposizione dell'anzidetto anello protettivo tra le griffe della macchina smontagomme e la faccia frontale del cerchione produce anche un’ulteriore garanzia a favore dell’integrità del cerchione; assicura cioè che la notevole forza esercitata dalle griffe in quattro singoli punti della faccia esterna dell’anello protettivo sia trasmessa alla faccia esterna del cerchione sull’intero perimetro dell’anello medesimo e quindi in maniera uniforme ed estremamente più blanda.
Peraltro l’anello secondo il trovato si fa apprezzare, oltre che per la sua capacità di proteggere l’integrità del cerchione, anche in considerazione dei suoi limitati costi, della rapidità e della facilità del suo montaggio/smontaggio da un cerchione e dalla sua notevole versatilità che lo rende idoneo - come sarà meglio chiarito nel prosieguo della descrizione - ad essere montato efficacemente su tutti i cerchioni di camion che abbiano, in corrispondenza del foro centrale, abbiano uno spessore pari o maggiore dello spessore dell’anello stesso.
Sotto questo aspetto appare subito evidente la maggiore funzionalità dell’anello medesimo rispetto alle anzidette preesistenti cuffie a culla da montare sulle griffe della macchine smontagomme, le quali, come anticipato, debbono essere realizzate in tante versioni per quanti sono i possibili spessori dei cerchioni.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:
- la figura 1 è la vista frontale dell’anello protettivo in questione; - la figura 2 mostra l’anello medesimo dal fianco, con un disegno metà in vista, metà in sezione;
- la figura 3 mostra in sezione un cerchione completo di pneumatico ed il relativo anello protettivo montati su una macchina smontagomme.
Con riferimento alla figura 1, il trovato in questione consiste in un particolare anello protettivo metallico (1), preferibilmente realizzato in alluminio, che risulta inciso da un intaglio radiale (2) che ne interrompe la continuità strutturale e che ne consente la divaricazione elastica.
Con riferimento alle figure 2 e 3, tale anello (1) presenta internamente una superficie tronco-conica (1a) atta a coniugarsi esattamente con il conforme e corrispondente profilo esterno (10 a) delle griffe scorrevoli (10) montate all’estremità delle branche divaricabili (11) della macchina smontagomme (M); mentre esternamente il medesimo anello (1) presenta una superficie cilindrica (1b) che termina con una flangia anulare (1e).
Con particolare riferimento alla figura 3, l’anello (1) va insediato entro il foro del cerchione (C), fino a che la flangia (1e) non giunga a battuta contro la parete esterna del cerchione medesimo (C).
Per quanto riguarda le modalità pratiche di applicazione dell’anello medesimo (1) al cerchione (C), va detto innanzitutto che esso presenta, in condizioni di riposo, un diametro leggermente inferiore a quello del foro del cerchione di sua destinazione; va aggiunto però che esso presenta, in corrispondenza della propria superficie esterna cilindrica (1b), una gola perimetrale (1d) per l’esatto alloggiamento di un anello OR (3).
Ebbene la previsione su tale anello (1) di un diametro inferiore a quello del foro del cerchione (C) costituisce l’accorgimento che consente all’operatore addetto al suo montaggio di inserirlo rapidamente entro il foro del cerchione (C), sfruttando quel certo gioco che si determina tra l’uno e l’altro; l’adozione dell’OR (3) sull’esterno dell’anello medesimo (1) costituisce invece l’accorgimento che permette di creare tra anello (1) ed il bordo del cerchione (C) un certo reciproco forzamento che impedisce il loro fortuito disaccoppiamento prima dell’intervento delle griffe (10) della macchina smontagomme.
Una volta poi che tali griffe (10) inizino la loro divaricazione, interferendo contro l’anello medesimo (1), quest’ultimo, sfruttando la presenza dell’ anzidetto intaglio radiale (2), è in grado di divaricarsi progressivamente, aumentando il proprio diametro, fintanto che la sua superficie esterna (1b) arrivi ad attestarsi esattamente, senza il minimo gioco, con il bordo del foro del cerchione (C).
Va precisato ancora che nella particolare versione del trovato mostrata nelle anzidette figure, la superficie esterna cilindrica (1b) e la relativa flangia (1e) sono raccordate tramite un bordino inclinato (1e).
Deto bordino inclinato (1e) è in grado di coniugarsi perfetamente - allorquando sia completato l' innesto dell’anello medesimo (1) entro il foro del cerchione (C) - con lo spigolo perimetrale smussato (S) che generalmente è previsto su ogni cerchione in lega leggera in posizione intermedia tra la sua superficie frontale ed il bordo del foro centrale.
La presenza di questo stesso bordino inclinato (1e) è importante nella prospettiva di evitare danni visibili sul cerchione (C) nel caso in cui si verifichino, nel corso dell’arretramento delle griffe (10) della macchina smontagomme, fortuiti scorrimenti fra l’anello (1) ed il cerchione medesimo (C).
hi effetti nel corso di questi eventuali scorrimenti l’unico contato, rischioso per l’insorgere di scalfitture, si produrrebbe tra l' anzideto bordino inclinato (1e) dell’anello (1) e lo spigolo smussato (S) del cerchione (C), vale a dire in una zona del cerchione medesimo (C) assolutamente non visibile dall’esterno.
Si avverte infine che l’anello in parola (1) deve avere uno spessore pari o inferiore a quello del cerchione (C); ciò per il fato che, allorquando il cerchione (C) già munito dell’anello medesimo (1) venga atestato energicamente dalle griffe (10) contro il relativo riscontro (12) previsto sul telaio della macchina smontagomme, la parete posteriore dell’anello medesimo (1) certamente non deve arrivare a battuta contro tale riscontro (12) prima della stessa parete interna del cerchione (C).
É evidente infati che se ciò si verificasse, la conseguenza sarebbe che l' accoppiamento dell’anello (1) con il cerchione (C), in corrispondenza del foro centrale, potrebbe lasciare il cerchione comunque libero di flottare sotto le spinte laterali necessarie per lo smontaggio del pneumatico, ricreando così quella condizione di possibile danneggiamento del cerchione, proprio nella zona del foro centrale, che con l’anello secondo il trovato (1) ci si proponeva di evitare.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Anello protettivo metallico per cerchioni di camion, caratterizzato per il fatto di presentare esternamente una superficie cilindrica (1b) che termina con una flangia anulare (1e) e per il fatto di essere inciso da un intaglio radiale passante (2); essendo prevista, in corrispondenza di tale superficie esterna (1e), la presenza di una gola perimetrale (1d) per l’esatto alloggiamento di un anello OR (3).
  2. 2) Anello protettivo metallico per cerchioni di camion, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che la sua anzidetta superficie esterna cilindrica (1b) e la relativa flangia terminale (1e) sono raccordate tramite un bordino inclinato (1e).
  3. 3) Anello protettivo metallico per cerchioni di camion, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il suo profilo interno (1a) è atto a coniugarsi esattamente con il profilo esterno (10 a) delle griffe (10) della macchina smontagomme (M).
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