ITAN20130103A1 - Dispositivo amovibile per la motorizzazione delle carrozzine per disabili. - Google Patents

Dispositivo amovibile per la motorizzazione delle carrozzine per disabili.

Info

Publication number
ITAN20130103A1
ITAN20130103A1 IT000103A ITAN20130103A ITAN20130103A1 IT AN20130103 A1 ITAN20130103 A1 IT AN20130103A1 IT 000103 A IT000103 A IT 000103A IT AN20130103 A ITAN20130103 A IT AN20130103A IT AN20130103 A1 ITAN20130103 A1 IT AN20130103A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
aforementioned
frame
wheelchair
flange
holes
Prior art date
Application number
IT000103A
Other languages
English (en)
Inventor
Giovanni Conte
Original Assignee
Giovanni Conte
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Giovanni Conte filed Critical Giovanni Conte
Priority to IT000103A priority Critical patent/ITAN20130103A1/it
Priority to PL14169913T priority patent/PL2810633T3/pl
Priority to ES14169913.2T priority patent/ES2628145T3/es
Priority to HUE14169913A priority patent/HUE032910T2/hu
Priority to EP14169913.2A priority patent/EP2810633B1/en
Priority to US14/295,668 priority patent/US9326901B2/en
Publication of ITAN20130103A1 publication Critical patent/ITAN20130103A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61GTRANSPORT, PERSONAL CONVEYANCES, OR ACCOMMODATION SPECIALLY ADAPTED FOR PATIENTS OR DISABLED PERSONS; OPERATING TABLES OR CHAIRS; CHAIRS FOR DENTISTRY; FUNERAL DEVICES
    • A61G5/00Chairs or personal conveyances specially adapted for patients or disabled persons, e.g. wheelchairs
    • A61G5/04Chairs or personal conveyances specially adapted for patients or disabled persons, e.g. wheelchairs motor-driven
    • A61G5/047Chairs or personal conveyances specially adapted for patients or disabled persons, e.g. wheelchairs motor-driven by a modular detachable drive system
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61GTRANSPORT, PERSONAL CONVEYANCES, OR ACCOMMODATION SPECIALLY ADAPTED FOR PATIENTS OR DISABLED PERSONS; OPERATING TABLES OR CHAIRS; CHAIRS FOR DENTISTRY; FUNERAL DEVICES
    • A61G5/00Chairs or personal conveyances specially adapted for patients or disabled persons, e.g. wheelchairs
    • A61G5/10Parts, details or accessories
    • A61G5/1051Arrangements for steering
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62BHAND-PROPELLED VEHICLES, e.g. HAND CARTS OR PERAMBULATORS; SLEDGES
    • B62B3/00Hand carts having more than one axis carrying transport wheels; Steering devices therefor; Equipment therefor
    • B62B3/04Hand carts having more than one axis carrying transport wheels; Steering devices therefor; Equipment therefor involving means for grappling or securing in place objects to be carried; Loading or unloading equipment
    • B62B3/06Hand carts having more than one axis carrying transport wheels; Steering devices therefor; Equipment therefor involving means for grappling or securing in place objects to be carried; Loading or unloading equipment for simply clearing the load from the ground
    • B62B3/0612Hand carts having more than one axis carrying transport wheels; Steering devices therefor; Equipment therefor involving means for grappling or securing in place objects to be carried; Loading or unloading equipment for simply clearing the load from the ground power operated
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61GTRANSPORT, PERSONAL CONVEYANCES, OR ACCOMMODATION SPECIALLY ADAPTED FOR PATIENTS OR DISABLED PERSONS; OPERATING TABLES OR CHAIRS; CHAIRS FOR DENTISTRY; FUNERAL DEVICES
    • A61G2203/00General characteristics of devices
    • A61G2203/70General characteristics of devices with special adaptations, e.g. for safety or comfort
    • A61G2203/78General characteristics of devices with special adaptations, e.g. for safety or comfort for clamping

Description

DESCRIZIONE
“DISPOSITIVO AMOVIBILE PER LA MOTORIZZAZIONE DELLE CARROZZINE PER DISABILI†.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un dispositivo amovibile per la motorizzazione della carrozzine per disabili.
Le peculiarità e i vantaggi della presente invenzione risulteranno più evidenti a seguito di una breve descrizione della tecnica anteriore di riferimento.
Come à ̈ noto, esistono due principali tipologie di carrozzine per disabili: quelle prive di motorizzazione, dunque destinate ad avanzare con la forza esercitata delle braccia dello stesso disabile o grazie alla spinta di un accompagnatore, e quelle dotate di un motore elettrico, dunque destinate ad avanzare a seguito dell’azionamento di un’opportuna cloche da parte del disabile.
Risulta evidente che le carrozzine motorizzate assicurano all’utente condizioni di impiego, così come un’autonomia di spostamento, certamente superiori a quelle delle tradizionali carrozzine non motorizzate.
Va detto tuttavia che le carrozzine motorizzate sono anche penalizzate da un inconveniente di notevole portata.
Il fatto di adottare un motore elettrico, così come tutta la componentistica che permette di trasferire la potenza sprigionata da tale motore alle ruote della carrozzina, rende la struttura della carrozzina medesima piuttosto pesante e soprattutto assolutamente “rigida†, tale cioà ̈ da non risultare pieghevole o quanto meno compattabile, come avviene invece per le più snelle carrozzine prive di motorizzazione.
In tal senso si comprende bene che una carrozzina motorizzata non si presta, per l’appunto, ad essere ripiegata e ad essere magari riposta nel bagagliaio di un’autovettura, come risulta invece perfettamente normale allorquando si sia in presenza di una carrozzina non motorizzata.
Occorre anche precisare che in passato una simile problematica à ̈ stata già affrontata, con degli esiti che tuttavia non possono essere considerati pienamente sufficienti.
Vi à ̈ infatti chi ha pensato di corredare una carrozzina per disabili non motorizzata di un’unità motorizzata atta ad essere montata e smontata facilmente dal fronte della carrozzina medesima, in funzione delle specifiche necessità di utilizzo.
In pratica una simile unità motorizzata, che può essere comandata manualmente dallo stesso disabile seduto sulla rispettiva carrozzina, adotta almeno una ruota sterzante associata ad un motorino elettrico e reca posteriormente un telaio, sostanzialmente orizzontale, che le consente di essere agganciata al telaio della carrozzina medesima.
Ebbene la specifica problematica che emerge da una simile tecnologia à ̈ legata ai notevoli ingombri manifestati dall’anzidetta unità motorizzata; essa infatti presenta una struttura tridimensionale alquanto voluminosa, sviluppata sia in verticale che in orizzontale, che risulta piuttosto scomoda da movimentare e da riporre anche separatamente dalla rispettiva carrozzina.
In un simile contesto tecnologico, infatti, l’ingombro in verticale à ̈ generato dalla struttura che sostiene la ruota sterzante e i mezzi destinati a comandare la sterzata della stessa, mentre l’ingombro in orizzontale à ̈ generato, per l’appunto, all’anzidetto telaio che aggetta posteriormente dall’anzidetta struttura che sostiene la ruota ai fini del collegamento con il telaio della rispettiva carrozzina non motorizzata.
Partendo da simili considerazioni, lo scopo specifico della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo motorizzato amovibile, destinato al traino delle carrozzine per disabili, che sia in condizione di manifestare ingombri particolarmente limitati.
In particolare un simile ingombro limitato deriva dalla sua capacità di essere facilmente smontato – nella sua condizione di mancato impiego – in due componenti principali, entrambi dotati di una struttura quanto mai snella e leggera e dunque idonei a rendere agevoli e veloci tutte le operazioni relative alla loro movimentazione, o magari al loro inserimento nel bagagliaio di un’autovettura, separatamente dalla rispettiva carrozzina per disabili.
Inutile dire che i due anzidetti componenti manifestano un’analoga praticità anche in occasione del loro riassemblaggio in vista di un nuovo accoppiamento dell’intero dispositivo secondo il trovato alla rispettiva carrozzina per disabili.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di rendere particolarmente agevoli anche le modalità di accoppiamento e disaccoppiamento del dispositivo motorizzato secondo il trovato alla rispettiva carrozzina.
Ultimo scopo della presente invenzione à ̈ quello di conferire al nuovo dispositivo motorizzato in questione anche la capacità di adattare l’assetto complessivo della carrozzina ad esso associata alle specifiche condizioni di marcia (in funzione della minore o maggiore regolarità della superficie di avanzamento) incontrate di volta in volta.
Come si vedrà nel prosieguo, infatti, il dispositivo secondo il trovato si compone di un cannotto di sterzo che sostiene alla base una ruota motorizzata e che sostiene in sommità il rispettivo manubrio direzionale, nonché di un telaio orizzontale, sostanzialmente a forca, destinato ad essere fissato amovibilmente sul retro del medesimo cannotto di sterzo, sì da potersi agganciare al telaio della rispettiva carrozzina e, più precisamente, in corrispondenza dei due montanti anteriori che ne sostengono la seduta.
In ogni caso, nel momento in cui il dispositivo secondo il trovato sia effettivamente fissato alla struttura della rispettiva carrozzina, si dà origine ad un unico “mezzo semovente†, formato per l’appunto dalla carrozzina medesima e dall’antistante dispositivo motorizzato preposto al traino della stessa.
In questo contesto à ̈ altresì previsto che questo “mezzo semovente†si trovi appoggiato al suolo soltanto su tre ruote, vale a dire sulle due grandi ruote laterali, non sterzanti, appartenenti alla carrozzina e sulla singola ruota sterzante in dotazione al dispositivo secondo il trovato.
Sono invece destinate a restare sollevate dal suolo le due piccole ruotine piroettanti, normalmente previste sull’anteriore della carrozzina, in corrispondenza delle estremità inferiori di quegli stessi montanti che sostengono la seduta.
Ebbene l’anzidetta capacità di variare l’assetto di marcia della carrozzina – e più precisamente dall’intera anzidetto “mezzo semovente†– à ̈ legata per l’appunto proprio alla maggiore o minore altezza dal suolo che il dispositivo secondo il trovato à ̈ in condizione di imporre alle anzidette ruotine piroettanti della carrozzina medesima.
Al tempo stesso, questa possibilità di variare l’assetto dell’intero “mezzo semovente†deve essere intesa anche come la possibilità di regolare diversamente la lunghezza complessiva del passo di tale “mezzo semovente†, con una conseguente maggiore o minore distribuzione dei pesi in direzione dell’anzidetta ruota anteriore sterzante.
Naturalmente in presenza di fondi fortemente sconnessi vi sarà la convenienza a mantenere le ruotine medesime a maggiore distanza dal suolo, sì da evitare la loro pericolosa interferenza con eventuali gibbosità del terreno.
L’efficacia del trovato in parola risiede anche nel fatto che, in quest’ultima condizione, si registra anche una riduzione della lunghezza del passo dell’intero “mezzo semovente†e dunque un maggiore trasferimento di carico sulla ruota anteriore sterzante, cui consegue una migliore direzionalità della stessa anche sugli anzidetti fondi fortemente sconnessi.
In presenza di superfici particolarmente regolari, invece, si potrà decidere di mantenere le ruotine medesime ad una minore distanza dal suolo, in una condizione in cui si registra un allungamento del passo dell’interno “mezzo semovente†con un conseguente minore trasferimento di carico sull’anzidetta ruota anteriore sterzante, la quale peraltro, in presenza dell’anzidetta superficie regolare di avanzamento, non avrà bisogno di contare su grandi doti di direzionalità.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui: - la figura 1 mostra, con una rappresentazione assonometrica, il “mezzo semovente†ottenuto una volta che il dispositivo in questione sia stato fissato sul fronte della rispettiva carrozzina per disabili;
- la figura 2 mostra un particolare ingrandito del primo componente del dispositivo anzidetto;
- la figura 3 mostra l’anzidetto primo componente del dispositivo anzidetto in combinazione con il secondo componente del medesimo dispositivo, prima che il loro assemblaggio sia completato;
- la figura 4 Ã ̈ analoga alla precedente, ma mostra i due medesimi componenti del dispositivo in questione in una prima fase del loro reciproco assemblaggio;
- la figura 5 Ã ̈ analoga alla precedente, ma mostra i due medesimi componenti del dispositivo in questione ad assemblaggio completato;
- la figura 6 mostra uno dei manicotti utilizzati per unire il dispositivo secondo il trovato alla rispettiva carrozzina per disabili;
- la figura 7 mostra le modalità di aggancio di uno degli anzidetti manicotti in dotazione al dispositivo in questione con uno dei montanti del telaio della rispettiva carrozzina;
- la figura 8 mostra, con una vista laterale complessiva, il dispositivo in questione a seguito dell’assemblaggio dei suoi anzidetti componenti.
Con riferimento alle figure anzidette, si ribadisce innanzitutto che il dispositivo secondo il trovato (D) consiste in un’unità motorizzata, dotata di una ruota sterzante, atta ad essere fissata amovibilmente sul fronte di una tradizionale carrozzina per disabili (C) al fine di assicurare il traino della stessa.
Si à ̈ già detto, allo stesso modo, che l’unione tra l’anzidetto dispositivo (D) e la rispettiva carrozzina (C) dà luogo ad un unico “mezzo semovente†(MS) che il disabile può comandare in piena autonomia dalla sua tipica posizione seduta; a tale riguardo si rimanda, in particolare, all’esame della figura 1.
Con particolare riferimento alle figure 8 e 3, nell’ambito dell’anzidetto dispositivo (D), à ̈ possibile individuare due principali componenti cooperanti (10, 20), i quali, nelle loro linee generali, possono essere descritti come segue:
- un’unità motrice (10) comprendente un cannotto di sterzo (1) in cui à ̈ infilato girevolmente un piantone (1a) associato inferiormente ad una forcella (2) e superiormente ad un manubrio (3); essendo previsto che detta forcella (2) sostenga una ruota (4), dotata di freno a disco, che incorpora all’interno del proprio mozzo (4a) un motore elettrico atto ad essere alimentato da una batteria (5) che risulta fissata sul fronte dell’anzidetto cannotto di sterzo (1), insieme con la relativa centralina elettronica di gestione e di controllo (6) del motore anzidetto, a sua volta soggetta interfacciata con un potenziometro montato sul manubrio (3), tramite il quale l’utente può regolare il regime di rotazione del motore medesimo e dunque la velocità di avanzamento dell’intero “mezzo semovente†(MS)
- un telaio orizzontale (20) destinato ad essere agganciato all’anzidetta carrozzina (C), nonché dotato di un profilo sostanzialmente a forca, in quanto formato da una traversa (21) atta ad essere fissata amovibilmente sul retro dell’anzidetta unità motrice (10), con possibilità di regolazione del loro reciproco assetto, e da due bracci laterali (22), ortogonali alla traversa medesima (21), che risultano dotati, in corrispondenza delle loro estremità posteriori, di mezzi atti ad fissarsi amovibilmente, con un bloccaggio pratico e veloce, ai montanti laterali (M) che sostengono anteriormente la seduta dell’anzidetta carrozzina (C).
Volendo chiarire la struttura del trovato con un maggiore grado di dettaglio, con particolare riferimento alla figura 2, si precisa che l’anzidetto cannotto di sterzo (1) incorpora sul fronte, ed in assetto trasversale, una prima flangia (7) destinare a costituire il punto di fissaggio dell’anzidetta batteria (5) e dell’anzidetta sovrastante centralina (6).
Dal retro del medesimo cannotto di sterzo (1), invece, aggetta radialmente una seconda flangia (8), sviluppata in verticale, avente un assetto ortogonale a quello dell’anzidetta flangia frontale (7).
Detta seconda flangia (8) adotta un profilo sostanzialmente rettangolare e reca un primo foro circolare (8a) eseguito sostanzialmente all’altezza del suo bordo superiore, nonché una terna di analoghi secondi fori (8b’, 8b’’, 8b’’’), allineati in orizzontale, dislocati sostanzialmente all’altezza del bordo inferiore della medesima seconda flangia (8).
Con particolare riferimento alle figure 3 e 4, l’anzidetto telaio orizzontale (20) prevede che la sua anzidetta traversa (21) adotti, al centro della sua faccia superiore, una forcella (F), aggettante verso l’alto, che risulta formata da una coppia ravvicinata e parallela di identiche staffe (23), sostanzialmente rettangolari, disposte in assetto ortogonale all’asse della traversa medesima (21).
Si precisa altresì che dette staffe (23) recano un’altezza sostanzialmente pari a quella dell’anzidetta seconda flangia (8) del cannotto di sterzo (1) ed un reciproco interasse che risulta appena superiore allo spessore della medesima seconda flangia (8).
Ciascuna delle anzidette staffe (23) risulta attraversata da un rispettivo primo foro circolare (23a), dislocato sostanzialmente all’altezza del suo bordo superiore, nonché da una rispettivo secondo foro circolare (23b), dislocato sostanzialmente all’altezza del suo bordo inferiore.
In particolare ciascuno di detti fori (23a, 23b) corrisponde, per forma e diametro, a quegli anzidetti secondi fori (8a, 8b’, 8b’’, 8b’’’) in dotazione all’anzidetta seconda flangia (8) del cannotto di sterzo (1); allo stesso modo la distanza che intercorre in verticale tra il primo (23a) ed il secondo foro (23b) di ciascuna delle due anzidette staffe (23) corrisponde esattamente alla distanza che intercorre in verticale, nell’ambito della medesima seconda flangia (8), tra il primo foro (8a) e la terna degli anzidetti secondi fori (8b’, 8b’’, 8b’’’).
In posizione intermedia alle due anzidette staffe (23), e sul retro delle stesse, à ̈ saldata una boccola filettata (24) avente asse ortogonale a quello dell’anzidetta traversa (21).
Con particolare riferimento alla figura 5, l’anzidetta traversa (21) del telaio (20) presenta una struttura tubolare che gli consente di ospitare esattamente, in corrispondenza delle sue estremità (21a), gli anzidetti bracci laterali (22).
In effetti ciascuno di detti bracci (22) reca un primo tratto (22a), sostanzialmente ortogonale rispetto al restante sviluppo del braccio stesso (22), atto ad infilarsi scorrevolmente all’interno della rispettiva estremità (21a) dell’anzidetta traversa (21).
In tal modo sfilando di più o di meno, dalle estremità (21a) dell’anzidetta traversa (21), gli anzidetti primi tratti (22a) dei bracci laterali (22), à ̈ possibile adeguare la larghezza dell’intero telaio (20) – intesa come interasse tra i due medesimi bracci (22) – a quella della rispettiva carrozzina per disabili (C).
Anche se non sono direttamente mostrati nelle figure allegate, si precisa che gli anzidetti primi tratti sfilabili (22a) dei due bracci laterali (22) del telaio (20) sono corredati di mezzi di fissaggio atti a stabilizzare il loro assetto nei confronti delle rispettive estremità (21a) della traversa (21), una volta che l’utente abbia selezionato a proprio piacimento la desiderata misura della loro estrazione.
Con particolare riferimento alla figura 7, va detto ancora che ciascuno degli anzidetti bracci laterali (22) del telaio (20) reca un tratto terminale (22b) dotato di sezione circolare, atto a sostenere un rispettivo manicotto (26) ad aggancio rapido, del tipo a doppia ganascia, avente la specifica finalità di collegare il telaio medesimo (20) con i montanti (M) che, nell’ambito della rispettiva carrozzina per disabili (C), sostengono frontalmente la seduta.
Con particolare riferimento alla figura 6, detto manicotto (26) risulta formato da due ganasce semicilindriche (26a, 26b), incernierate reciprocamente rispetto ad un asse (x-x), che risultano in grado di essere stabilmente serrate per il tramite di una vite trasversale di collegamento (27), atta ad impegnarsi contemporaneamente nei fori (26c, 26d) eseguiti in corrispondenza dei loro rispettivi bordi frontali appiattiti.
Il montaggio di un simile manicotto (26) sul tratto terminale (22b) di ciascuno dei bracci laterali (22) dell’anzidetto telaio (20) à ̈ reso possibile per il fatto che il manicotto medesimo (26) reca, sull’esterno della sua prima ganascia (26a), un profilo tubolare cilindrico (28), disposto in assetto sostanzialmente ortogonale all’asse del manicotto medesimo (26) ed altresì capace di accogliere esattamente l’anzidetto tratto terminale cilindrico (22b) del braccio laterale (22).
Una volta che sia completato quest’ultimo innesto, l’accoppiamento tra il tratto terminale (22b) del braccio laterale (22) ed il profilo tubolare (28) dell’anzidetta prima ganascia (26a) viene stabilizzato ad opera di una vite (29), dotata di manopola di azionamento (29a), che si accoppia elicoidalmente entro un apposito foro filettato (28a) previsto perpendicolarmente sul fianco dell’anzidetto profilo tubolare (28), fino ad interferire con l’anzidetto tratto terminale (22b) del rispettivo braccio laterale (22).
La citata figura 6 mostra, più precisamente, come l’anzidetto profilo tubolare (28) sia montato sull’esterno di un primo disco (25a) interfacciato, con possibilità di rotazione, con un secondo analogo disco (25b) fissato sull’esterno della prima ganascia (26a) del manicotto (26).
Sfruttando l’anzidetta capacità di rotazione del primo disco (25a), à ̈ possibile regolare a piacimento l’assetto del profilo tubolare (28), in termini di inclinazione, rispetto all’anzidetto asse di incernieramento (x-x) delle due ganasce (26a, 26b) del manicotto (26).
Inutile dire che una simile possibilità di regolare l’assetto del profilo tubolare (28) si rivela utile nel momento in cui non sussista una condizione di perfetta perpendicolarità tra il tratto terminale (22b) di ciascuno dei bracci (22) del telaio (20) ed il rispettivo montante (M) della carrozzina per disabili (C).
Una volta completata la descrizione del dispositivo secondo il trovato (D) si procede ad illustrare le sue modalità di montaggio e di funzionamento.
A tale proposito va detto che la prima operazione da compiere consiste unire l’anzidetto cannotto di sterzo (1) dell’unità motrice (10) con il retrostante telaio (20).
Per ottenere un simile risultato occorre avvicinare la traversa (21) di tale telaio all’anzidetta seconda flangia (8) del cannotto di sterzo (1), in maniera tale che quest’ultima possa insediarsi perfettamente tra le due anzidette staffe (23) che aggettano verso l’alto dalla traversa medesima (21).
In questa fase ci si deve anche assicurare che l’anzidetto primo foro (8a) della seconda flangia (8) si disponga in perfetto allineamento orizzontale con gli anzidetti primi fori (23a) delle due staffe (23); ciò consente di infilare attraverso questi tre fori (8a, 23a) lo stelo di una vite ad asse orizzontale (30), opportunamente munita di una manopola di azionamento, in maniera tale che la punta di detto stelo fuoriesca dalla parte opposta e possa accoppiarsi con un rispettivo dado.
Si avverte peraltro che un simile accoppiamento tra la seconda flangia (8) e la coppia di staffe (23) di per sé non à ̈ un accoppiamento rigido e che pertanto l’anzidetto stelo della vite di collegamento (30) rappresenta il punto di fulcro rispetto al quale l’intero telaio (20) può basculare liberamente rispetto al cannotto di sterzo (1) dell’unità motrice (10).
Tuttavia una simile capacità di basculamento del telaio (20) viene meno nel momento in cui sia posto in opera uno spinotto (31) ad infilarsi contemporaneamente in uno degli anzidetti secondi fori (8b’, 8b’’, 8b’’’) della flangia (8) e nei due secondi fori (23b) della coppia ravvicinata di staffe (23).
È importante segnalare che proprio l’anzidetto capacità di basculamento del telaio (20) consente all’utente – prima ancora di stabilizzare il collegamento tra il cannotto di sterzo (1) ed il telaio (20) – di selezionare a discrezione quale dei tre anzidetti secondi fori (8b’, 8b’’, 8b’’’) della seconda flangia (8) debba essere posto in perfetto allineamento tra i due secondi fori (23b) della coppia di staffe (23).
Con particolare riferimento alla figura 5, l’operazione successiva à ̈ quella di infilare attraverso i tre secondi fori (23b / 8b’, 8b’’, 8b’’’) precedentemente allineati in orizzontale uno spinotto di collegamento (31); a quest’ultimo proposito si rimanda ai successivi passi della presente descrizione il chiarimento in relazione alla logica con la quale l’utente, di volta in volta, potrebbe avere interesse a selezionare l’uno o l’altro degli anzidetti secondi fori (8b’, 8b’’, 8b’’’) in dotazione alla seconda flangia (8) del cannotto di sterzo (1).
L’ultima operazione che resta da compiere, una volta posti in opera l’anzidetta vite (30) e l’anzidetto spinotto (31), à ̈ quella di avvitare uno stelo filettato (32), dotato di opportuna maniglia di azionamento (32a), all’interno dell’anzidetta boccola filettata (24) fissata sul retro delle due flange (23).
Per chiarire quale sia la specifica funzione di quest’ultimo stelo filettato (32), bisogna premettere che tutti gli anzidetti primi e secondi fori (8a, 8b’, 8b’’, 8b’’ / 23a, 23b) della seconda flangia (8) e delle due staffe (23) recano una sezione leggermente maggiore del diametro della vite (30) e dello spinotto (31).
Il fatto di rinunciare ad un accoppiamento estremamente preciso tra vite (30) e spinotto (31) con gli anzidetti primi e secondi fori (8a, 8b’, 8b’’, 8b’’ / 23a, 23b) rende più semplici – anche per lo stesso disabile seduto sulla carrozzina (C) – le operazioni necessarie per infilare la vite (30) e lo spinotto (31) all’interno dei rispettivi fori di destinazione.
È pur vero che l’anzidetta differenza dimensionale che si stabilisce tra la vite (30) e lo spinotto (31) in rapporto ai rispettivi fori di destinazione (8a, 8b’, 8b’’, 8b’’ / 23a, 23b) comporta inevitabilmente che il reciproco collegamento tra la seconda flangia (8) del cannotto di sterzo (1) dell’unità motrice (10) e le staffe (23) del telaio (20) sia destinato a creare un significativo gioco tra questi stessi componenti cooperanti (10, 20).
In tale ottica, invece, il progressivo avvitamento dell’anzidetto stelo filettato (32) all’interno della rispettiva boccola di destinazione (24) fa sì che la punta di tale stelo (32) si porti, attraverso l’intercapedine previste tra le due staffe (23), ad energica battuta contro il bordo anteriore della seconda flangia (8) in dotazione al cannotto di sterzo (1) dell’unità motorizzata (10).
Ovviamente più si serra lo stelo filettato (32) tra la boccola (24) ed il bordo frontale della seconda flangia (8), più si elimina il rischio che le due flange (23) possano manifestare un qualche gioco rispetto alla stessa seconda flangia (8), pur a dispetto dell’anzidetto accoppiamento “lasco†tra la vite (30) e lo spinotto (31) con i rispettivi primi e secondi fori di destinazione (8a, 8b’, 8b’’, 8b’’ / 23a, 23b).
Successivamente ad una simile operazione di accoppiamento del cannotto di sterzo (1) con il telaio (20), l’utente deve procedere a fissare l’intero dispositivo secondo il trovato (D) alla propria carrozzina (C), secondo quanto mostrato nella già menzionata figura 1.
A tale scopo egli potrà sfruttare gli anzidetti manicotti cilindrici (26) montati in corrispondenza degli anzidetti tratti terminali (22b) degli anzidetti bracci laterali (22) del telaio (20), secondo quanto mostrato in figura 7.
Il compito di detti manicotti (26) à ̈ infatti quello di abbracciare saldamente – grazie all’azione delle anzidette rispettive viti di serraggio (27) – quegli anzidetti montanti di sezione circolare (M) preposti, nell’ambito della struttura della carrozzina (C), a sostenere anteriormente la seduta.
In tal modo si può dire completato l’assemblaggio di quell’anzidetto “mezzo semovente†(MS) che si origina, per l’appunto, grazie alla cooperazione del dispositivo secondo il trovato (D) con la rispettiva carrozzina per disabili (C), secondo quanto mostrato in figura 1.
Tale figura permette anche di comprendere come l’utente che abbia preso posto sulla carrozzina medesima (C) possa comodamente impugnare il manubrio (3) per stabilire la direzione di avanzamento della sottostante ruota (4).
Naturalmente detto manubrio (3) risulta usualmente corredato della leva di azionamento del freno associato alla ruota medesima (4), nonché dell’anzidetto potenziometro interfacciato con la centralina elettronica (6) che permette all’utente di regolare a piacimento la velocità di marcia dell’intero “mezzo semovente†(MS).
La figura citata mostra anche come il medesimo “mezzo semovente†(MS) resta appoggiato al suolo soltanto su tre ruote, vale a dire sull’anzidetta ruota (4) del dispositivo secondo il trovato (D) e sulle due grandi ruote laterali (RL) della carrozzina (C), mentre le due ruotine anteriori piroettanti (RA) in dotazione alla carrozzina medesima (C) sono destinate a restare sollevate dal suolo.
Come anticipato, spetta all’utente del dispositivo secondo il trovato (D) decidere, di volta in volta, a quale altezza dal suolo disporre le anzidette ruotine piroettanti (RA), anche in funzione delle maggiori o minori asperità presenti sulla superficie di avanzamento dell’intero “mezzo semovente†(MS).
In tal senso egli ha tre possibili opzioni, a seconda che decida di infilare l’anzidetto spinotto (31) – oltre che nei due secondi fori (23b) delle due staffe (23) del telaio (20) – nell’uno o nell’altro dei tre secondi fori (8b’, 8b’’, 8b’’’) in dotazione alla seconda flangia (8) del cannotto di sterzo (1) dell’unità motrice (10).
In particolare se l’utente sceglierà di selezionare il primo (8b’) di questi tre secondi fori – cioà ̈ quello più vicino al cannotto di sterzo (1) –, otterrà di imporre un assetto sostanzialmente verticale al piantone (1a) e dunque alla stessa forcella (2) della ruota sterzante (4).
Ciò permetterà di condurre le anzidette ruotine piroettanti (RA) della carrozzina (C) alla loro massima altezza del suolo e contemporaneamente di diminuire il passo complessivo del “mezzo semovente†(MS), inteso ritualmente come la distanza intercorrente tra l’asse della ruota sterzante (4) del dispositivo (D) e l’asse delle due ruote laterali (RL) della carrozzina (C).
Naturalmente l’ulteriore conseguenza di una simile scelta sarà quella di ottenere un maggiore spostamento del peso complessivo del “mezzo semovente†(MS) sull’anzidetta ruota sterzante (4) del dispositivo (D), con l’effetto di conferire una maggiore direzionalità e motricità alla stessa.
Allorquando invece l’utente dovesse scegliere di selezionare il secondo (8b’’) o il terzo (8b’’’) degli anzidetti secondi fori della seconda flangia (8), egli finirà in tal modo per imporre un assetto via via più inclinato all’anzidetto cannotto di sterzo (1) e dunque anche al piantone di sterzo (1a) e alla relativa forcella (2).
Le ulteriori conseguenze saranno una progressiva riduzione dell’altezza dal suolo delle anzidette ruotine piroettanti (RA) della carrozzina (C), un progressivo allungamento del passo dell’intero “mezzo semovente†(MS), nonché una progressiva diminuzione del peso complessivo che si scarica sull’anzidetta ruota sterzante (4), con conseguente progressiva diminuzione della direzionalità e della motricità di quest’ultima.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per la motorizzazione delle carrozzine per disabili formato da: - un’unità motrice (10) comprendente un cannotto di sterzo (1) nel quale à ̈ infilato un piantone (1a) che sostiene in sommità un manubrio (3) e che risulta associato inferiormente ad una forcella (2) cui risulta fulcrata una ruota (4) corredata di un rispettivo motore elettrico e di un rispettivo freno, l’uno e l’altro azionabili tramite rispettivi comandi montati sul manubrio anzidetto (3) - un telaio (20), sostanzialmente orizzontale, montato sul retro dell’anzidetta unità motrice (10) ed altresì atto ad essere agganciato amovibilmente ai lati della struttura portante di una rispettiva carrozzina per disabili (C), sì da disporsi in posizione intermedia tra l’antistante unità motrice (10) e la retrostante carrozzina (C), dispositivo (D) caratterizzato per il fatto che l’anzidetto telaio (20) à ̈ fissato amovibilmente all’anzidetto piantone di sterzo (1) dell’unità motrice (10).
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui l’anzidetto telaio (20) reca una forma sostanzialmente a forca, in quanto formato da: - una traversa (21) corredata centralmente di mezzi (23) atti ad essere agganciati a rispettivi mezzi (8) previsti sul retro dell’anzidetto cannotto di sterzo (1) - una coppia di bracci (22), previsti ortogonalmente ai due lati dell’anzidetta traversa (21), nonché dotati, in corrispondenza dei loro tratti terminali posteriori (22b), di mezzi (26) atti ad agganciarsi rapidamente ed amovibilmente ai montanti laterali (M) che sostengono anteriormente la seduta dell’anzidetta carrozzina (C).
  3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui gli anzidetti mezzi di aggancio (23) in dotazione alla traversa (21) dell’anzidetto telaio (20) e gli anzidetti corrispondenti mezzi di aggancio (8) del cannotto di sterzo (1) dell’anzidetta unità motrice (10) sono atti a consentire una regolazione dell’inclinazione del cannotto di sterzo (1) rispetto al telaio (20).
  4. 4) Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui: - gli anzidetti mezzi di aggancio in dotazione all’anzidetta traversa (21) consistono in una forcella (F) che aggetta verso l’alto dal centro dell’anzidetta traversa (21) e che risulta formata da una coppia ravvicinata e parallela di identiche piastre (23), sostanzialmente rettangolari, disposte in assetto ortogonale all’asse della traversa medesima (21), ciascuna delle quali risulta attraversata da un primo foro circolare (23a), dislocato sostanzialmente all’altezza del suo bordo superiore, e da un secondo foro circolare (23b), dislocato sostanzialmente all’altezza del suo bordo inferiore; - gli anzidetti mezzi di aggancio in dotazione all’anzidetto cannotto di sterzo (1) consistono in una seconda flangia (8) che aggetta verticalmente sul retro del cannotto medesimo (1) e che reca forma e dimensioni tali da insediarsi esattamente fra le due anzidette piastre (23) della forcella (F); in cui detta seconda flangia (8) reca un primo foro circolare passante (8a), eseguito sostanzialmente all’altezza del suo bordo superiore, ed almeno un secondo foro circolare passante (8b’, 8b’’, 8b’’’), eseguito sostanzialmente all’altezza del suo bordo inferiore, ed in cui l’anzidetto primo foro (8a) di detta secondo flangia (8) à ̈ atto disporsi esattamente tra i due anzidetti primi fori (23a) delle due piastre (23) dell’anzidetta forcella (F) e che uno degli anzidetti secondi fori (8b’, 8b’’, 8b’’’) della medesima seconda flangia (8) à ̈ atto a disporsi esattamente tra i due anzidetti secondi fori (23b) delle due piastre (23) dell’anzidetta forcella (F), in maniera tale che gli anzidetti primi tre fori (23a, 8a, 23a), allineati in orizzontale, siano atti ad accogliere lo stelo di una vite (30) e che gli anzidetti secondi tre fori (23b, 8b’/8b’’/8b’’’, 23b), allineati in orizzontale, siano atti ad accogliere uno spinotto (31).
  5. 5) Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ prevista, sul retro delle anzidette piastre (23) della forcella (F), una boccola filettata (24) avente asse ortogonale a quello dell’anzidetta traversa (21) del telaio (20); in cui detta boccola (24) à ̈ destinata ad accoppiarsi elicoidalmente con uno stelo filettato (32) dotato di una rispettiva impugnatura di azionamento (32a), atto ad avanzare tra le due medesime piastre (23), fino a giungere a battuta contro il bordo frontale dell’anzidetta seconda flangia (8) del cannotto di sterzo (1) ivi insediata.
  6. 6) Dispositivo secondo una della rivendicazioni precedenti, in cui gli anzidetti mezzi di aggancio previsti alle estremità dei tratti terminali (22b) dei due bracci laterali (22) dell’anzidetto telaio (20) consistono in altrettanti manicotti sostanzialmente cilindrici (26) atti a serrare gli anzidetti montanti (M) della carrozzina (C); in cui ciascuno di tali manicotti (26) risulta formato da una prima ganascia semicilindrica (26a) e da una seconda ganascia semicilindrica (26b) incernierate tra loro, rispetto ad un asse (x-x), con possibilità di essere stabilmente serrate per il tramite di una vite trasversale di collegamento (27), atta ad impegnarsi contemporaneamente nei fori (26c, 26d) eseguiti in corrispondenza dei bordi frontali appiattiti delle due medesime ganasce (26a, 26b); ed in cui la prima (26a) di tali ganasce reca esternamente un profilo tubolare cilindrico (28) atto ad accogliere esattamente e stabilmente l’anzidetto tratto terminale cilindrico (22b) del rispettivo braccio laterale (22) del telaio (20).
  7. 7) Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui l’anzidetto profilo tubolare cilindrico (28) risulta montato sull’esterno di un primo disco (25a) interfacciato, con possibilità di rotazione, con un secondo analogo disco (25b) fissato sull’esterno della prima ganascia (26a) del manicotto (26).
  8. 8) Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno degli anzidetti bracci laterali (22) del telaio (20) reca un primo tratto (22a), disposto in assetto sostanzialmente ortogonale rispetto al restante sviluppo del braccio medesimo (22), atto ad infilarsi esattamente, con possibilità di scorrimento, all’interno della rispettiva estremità (21a) della traversa (21) del telaio medesimo (20).
  9. 9) Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’anzidetto cannotto di sterzo (1) dell’unità motrice (10) reca frontalmente una prima flangia (7) per il fissaggio di un’unità di alimentazione (5) dell’anzidetto motore elettrico in dotazione alla ruota (4) e di una centralina elettronica (6) destinata alla gestione di detto motore elettrico.
IT000103A 2013-06-04 2013-06-04 Dispositivo amovibile per la motorizzazione delle carrozzine per disabili. ITAN20130103A1 (it)

Priority Applications (6)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT000103A ITAN20130103A1 (it) 2013-06-04 2013-06-04 Dispositivo amovibile per la motorizzazione delle carrozzine per disabili.
PL14169913T PL2810633T3 (pl) 2013-06-04 2014-05-26 Zdejmowalne silnikowe urządzenie napędowe do wózków inwalidzkich osób niepełnosprawnych
ES14169913.2T ES2628145T3 (es) 2013-06-04 2014-05-26 Dispositivo de potencia extraíble para motor de sillas de ruedas para personas con discapacidad
HUE14169913A HUE032910T2 (hu) 2013-06-04 2014-05-26 Levehetõ motorhajtású szerkezet rokkant használók kerekesszékeihez
EP14169913.2A EP2810633B1 (en) 2013-06-04 2014-05-26 Removable motor power device for wheelchairs of disabled users
US14/295,668 US9326901B2 (en) 2013-06-04 2014-06-04 Removable motor power device for wheelchairs of disabled users

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT000103A ITAN20130103A1 (it) 2013-06-04 2013-06-04 Dispositivo amovibile per la motorizzazione delle carrozzine per disabili.

Publications (1)

Publication Number Publication Date
ITAN20130103A1 true ITAN20130103A1 (it) 2014-12-05

Family

ID=48917586

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT000103A ITAN20130103A1 (it) 2013-06-04 2013-06-04 Dispositivo amovibile per la motorizzazione delle carrozzine per disabili.

Country Status (6)

Country Link
US (1) US9326901B2 (it)
EP (1) EP2810633B1 (it)
ES (1) ES2628145T3 (it)
HU (1) HUE032910T2 (it)
IT (1) ITAN20130103A1 (it)
PL (1) PL2810633T3 (it)

Families Citing this family (23)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
ES1089834Y (es) * 2013-07-08 2013-12-13 Batec Mobility S L Dispositivo de seguridad para un elemento auxiliar de silla de ruedas
ES2425316B1 (es) * 2013-07-08 2014-08-05 Batec Mobility, S.L. Sistema auxiliar de movilidad para silla de ruedas
US9757290B1 (en) * 2015-07-24 2017-09-12 Sergio Paolo Scognamiglio Adjustable device for attaching a manual wheelchair to a scooter
EP3158983A1 (de) * 2015-10-22 2017-04-26 Christian Drummer Adaptives vorsatzrad für rollstühle
ITUB20156827A1 (it) * 2015-12-11 2017-06-11 Smdm Srl Soluzioni Mecc Domotiche Meccatroniche Dispositivo per la motorizzazione di carrozzine per disabili
US10052246B2 (en) * 2016-03-15 2018-08-21 Denso International America, Inc. Autonomous wheelchair
ITUA20162334A1 (it) * 2016-04-06 2017-10-06 Klaxon Mobility Gmbh Gruppo di connessione per l’accoppiamento di un sistema ausiliario di trazione a una carrozzina per disabili
WO2018013130A1 (en) * 2016-07-15 2018-01-18 Ford Global Technologies, Llc Auxiliary power device
US10926616B2 (en) 2016-07-28 2021-02-23 Ford Global Technologies, Llc Power module for multimodal transportation system
US10076457B2 (en) * 2016-08-01 2018-09-18 Eric Behm Propulsion attachment for a manual wheelchair
KR102485333B1 (ko) * 2016-12-16 2023-01-05 현대자동차주식회사 차량용 게이트 리프터
US10285894B1 (en) * 2017-08-29 2019-05-14 Robert Haenel Hoverboard walker attachment apparatus
US10286977B1 (en) * 2017-08-29 2019-05-14 Robert Haenel Hoverboard walker attachment apparatus
CH714185A1 (de) * 2017-09-21 2019-03-29 Kueschall Rainer Antriebsvorrichtung für einen Rollstuhl.
GB2567006A (en) * 2017-10-02 2019-04-03 Charles Brown Frederick A vehicle
KR101978667B1 (ko) * 2017-12-20 2019-05-21 주식회사 로보쓰리 전동주행 전환용 휠체어 동력장치
KR102158013B1 (ko) * 2018-06-28 2020-09-21 주식회사 로보쓰리 전동주행 전환용 휠체어 동력장치
US20200000658A1 (en) * 2018-07-02 2020-01-02 Keren Klein Mobility Platform System Method Detachable Assembly and Interconnection Mechanism for Wheelchairs and Fitted Rickshaws
US20210228427A1 (en) * 2018-07-23 2021-07-29 INDIAN INSTITUTE OF TECHNOLOGY MADRAS (IIT Madras) Extended wheelchair and an attachment device for the wheelchair
IT201800010144A1 (it) 2018-11-08 2020-05-08 Pandhora Unità di propulsione elettrica universale per carrozzine.
AU2020253625A1 (en) 2019-04-05 2021-11-04 Udeego, Inc. Electrical power assistance device for transport wheelchair
FR3102927B1 (fr) * 2019-11-12 2023-07-07 Fond Dentreprise Safran Pour Linsertion Système de liaison pour relier un fauteuil roulant à une trottinette dotée d’au moins une roue motorisée.
IT202000000421U1 (it) * 2020-01-30 2021-07-30 Pandhora S R L Attacco universale per ruota supplementare per carrozzine

Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US5651422A (en) * 1994-04-22 1997-07-29 The Center For Innovative Technology Universal-fit, quick-connect power drive/steer attachment for wheelchair
EP1927331A1 (en) * 2006-11-29 2008-06-04 ZMI Electronics Ltd. Auxiliary power device for a wheelchair
WO2009002543A1 (en) * 2007-06-27 2008-12-31 Daedalus Wings, Inc. Mounting assembly for attaching auxiliary equipment to a wheelchair

Family Cites Families (10)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US3912032A (en) * 1973-11-26 1975-10-14 Benz Vehicle Corp Wheelchair-attachable powered unit
US5207286A (en) * 1992-04-23 1993-05-04 Mckelvey George P Steerable wheelchair attachment with powered coupling means
US5494126A (en) * 1994-06-02 1996-02-27 Meeker; Galen L. Apparatus and method for attaching a motorized wheel to a wheelchair
US6883632B2 (en) * 2001-06-29 2005-04-26 Mchardy Lang J. Manual-electric wheelchair drive device
US6938711B2 (en) * 2002-11-06 2005-09-06 Mark Chandler Kime Freestanding self-propelled device for moving objects
US7216728B2 (en) * 2004-07-02 2007-05-15 Chao-Kuo Huang Motorized apparatus for towing a wheelchair
WO2006124543A2 (en) * 2005-05-17 2006-11-23 Radtke Jeffrey L Self-propelled wheel for bicycles and similar vehicles
US20080115982A1 (en) * 2006-11-16 2008-05-22 Zmi Electronics Ltd. Auxiliary power device for a wheelchair
US7976049B2 (en) * 2009-11-05 2011-07-12 Wu's Tech Co., Ltd. Assembly and positioning mechanism for wheelchair and auxiliary operating lever
US8684113B1 (en) * 2012-02-28 2014-04-01 Gregory Edward Laconis Attachable, powered drive apparatus for wheelchairs

Patent Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US5651422A (en) * 1994-04-22 1997-07-29 The Center For Innovative Technology Universal-fit, quick-connect power drive/steer attachment for wheelchair
EP1927331A1 (en) * 2006-11-29 2008-06-04 ZMI Electronics Ltd. Auxiliary power device for a wheelchair
WO2009002543A1 (en) * 2007-06-27 2008-12-31 Daedalus Wings, Inc. Mounting assembly for attaching auxiliary equipment to a wheelchair

Also Published As

Publication number Publication date
US20150351979A1 (en) 2015-12-10
ES2628145T3 (es) 2017-08-01
US9326901B2 (en) 2016-05-03
PL2810633T3 (pl) 2017-07-31
EP2810633B1 (en) 2017-01-11
HUE032910T2 (hu) 2017-11-28
EP2810633A1 (en) 2014-12-10

Similar Documents

Publication Publication Date Title
ITAN20130103A1 (it) Dispositivo amovibile per la motorizzazione delle carrozzine per disabili.
US9499228B2 (en) Self-balancing vehicle frame
US7090240B2 (en) Tiltable seating apparatus for wheelchair
US6808188B1 (en) Steerable scooter
US20070096069A1 (en) Motorcycle rear stand
MX2010008178A (es) Patineta mejorada.
US7168523B1 (en) Mechanic's step with stirrup
GB2508701A (en) A knee-walker
US20190262703A1 (en) Computer game controller stand
US8745791B1 (en) Patient lifter
WO2012089700A1 (de) Zusammenklappbarer gehwagen
CN207106528U (zh) 具有可调节轮轴的手推车
WO2015077027A1 (en) All terrain adapter for folding wheelchair
US20210137770A1 (en) Movement aid
KR101552963B1 (ko) 자세조절이 가능한 휠체어용 주행보조장치
US20210322234A1 (en) Motorized accessory for a wheelchair
KR101619239B1 (ko) 접이식 휠체어
ITAN20130043U1 (it) Dispositivo amovibile per la motorizzazione delle carrozzine per disabili.
US8336960B2 (en) Rocking chair
JP2007125303A (ja) 旋回規制装置および車椅子
KR100894418B1 (ko) 킥보드
CA2911787A1 (en) Caster adapter for hand truck
DE202014100460U1 (de) Anordnung zum Warten von Fahrrädern
US20030222252A1 (en) Reversible motorcycle support
FR2979526A1 (fr) Siege ergonomique pourvu d'un profil aluminium vertical incline sur lequel sont fixes ou peuvent coulisser un support d'assise, un support dossier, un repose-pieds et autres accessoires