ITAN20060011A1 - Filtraggio antigrasso composito per cappe da cucina - Google Patents

Filtraggio antigrasso composito per cappe da cucina Download PDF

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ITAN20060011A1
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Alvaro Galassi
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Faber Spa
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24CDOMESTIC STOVES OR RANGES ; DETAILS OF DOMESTIC STOVES OR RANGES, OF GENERAL APPLICATION
    • F24C15/00Details
    • F24C15/20Removing cooking fumes
    • F24C15/2035Arrangement or mounting of filters
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01DSEPARATION
    • B01D45/00Separating dispersed particles from gases or vapours by gravity, inertia, or centrifugal forces
    • B01D45/04Separating dispersed particles from gases or vapours by gravity, inertia, or centrifugal forces by utilising inertia
    • B01D45/08Separating dispersed particles from gases or vapours by gravity, inertia, or centrifugal forces by utilising inertia by impingement against baffle separators

Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di Breveto per Invenzione Industriale avente per titolo: FILTRO ANTIGRASSO COMPOSITO PER CAPPE DA CUCINA
RIASSUNTO
Viene descrito un filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, comprendente due schiere di defletori intermedi (2) ed un filtro microstirato (4) interposto tra dete schiere di defletori intermedi (2).
Deti defletori (2) sono ricavabili da profilati tagliati a misura e possono essere provvisti di distanziali (2.3) che ne assicurano il correto posizionamento.
Deto filtro antigrasso composito (1) è facilmente scomponibile a cura dell’utente per la pulizia periodica.
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un filtro antigrasso composito e modulare per cappe da cucina e ad un corrispondente metodo di produzione e manutenzione del medesimo.
Come noto, le cappe da cucina, in particolare cucine domestiche, disposte al di sopra del piano di cottura per eliminare fumi, odori e vapori di cottura (di qui in poi deti, tuti assieme, “vapori di cottura”) sono di due tipi principali: le cappe aspiranti, che espellono verso Γ ambiente esterno deti vapori di cottura, e le cappe filtranti, che reimmettono nell’ambiente cucina detti vapori dopo averli depurati attraverso un filtro di c.d. carbone attivo.
Entrambi i tipi di cappe sono sempre provvisti di un c.d. filtro antigrasso; esso è disposto all’ingresso della cappa stessa ed ha la funzione di trattenere tutte le sostanze grasse (liquide per lo più) che si trovano sospese nei vapori di cottura sotto forma di aerosol ad evitare che esse tornino in ambiente o imbrattino le pareti esterne dell’edificio, intasino l’eventuale filtro a carbone attivo e, soprattutto, le parti interne strutturali e funzionali della cappa medesima. La presenza del filtro antigrasso è necessaria, quindi, non solo per ragioni igieniche ma anche per evitare, a lungo andare, danneggiamenti, per aggressione chimica, delle parti funzionali nonché il rischio di incendi.
Con il tempo sono stati sviluppati dei filtri antigrasso sempre più efficienti e duraturi.
Il filtro più semplice consiste in un una sorta di feltro in fibra sintetica trattenuto in posizione nel telaio di supporto da due reti metalliche. Il suo inconveniente maggiore è il fatto di non essere lavabile o, meglio, lavandolo, si deteriora rapidamente per cui ne è richiesta la sostituzione periodica, operazione ovviamente fastidiosa che non sempre avviene tempestivamente.
Un progresso è consistito nell’adozione di filtri “microstirati”. Essi consistono in più strati sovrapposti di maglia metallica ottenuta da sottili lamierini, in genere di alluminio; come noto, la lamiera microstirata si ottiene da un foglio liscio sul quale sono stati praticati una infinità di intagli ordinati in linee molto accostate tra loro e sfalsati tra loro di una riga rispetto alla adiacente; la successiva stiratura della lamiera apre gli intagli producendo una sorta di graticcio a fori molto piccoli e ravvicinati (detto “mesh”, in inglese). I vapori di cottura, passando attraverso il filtro costituito da più strati di tal graticcio, vi depositano, per contatto diretto con le pareti dei fori, le sostanze grasse in sospensione, molto adesive. Tal tipo di filtro, oltre ad essere molto efficiente (trattiene circa il 90 % delle sostanze in sospensione), è durevole in quanto lavabile ed inattaccabile dalle sostanze grasse. E’ pertanto agevolata di gran lunga la manutenzione periodica della cappa. Tal filtro, inoltre, offre una resistenza al passaggio delTaria relativamente bassa, almeno sino a che esso è pulito. Un inconveniente di tal filtro, però, è che le sostanze grasse che non vengono direttamente a contatto con le maglie non sono trattenute con molta efficacia; in più, man mano che si sporca, esso ovviamente diviene ostacolo sempre più marcato al passaggio dei vapori di cottura con conseguente riduzione della portata aspirata e, quindi, di efficienza della cappa.
Dalla domanda di brevetto italiano MI 99 U 000590, cui si rimanda anche per una più esauriente trattazione dello stato delTarte, è anche nota l’adozione nelle cappe domestiche dei filtri c.d. “baffle” (cioè deflettori), ancor più durevoli e facilmente lavabili dei filtri a graticcio. Non si tratta, in effetti, nello stretto significato del termine, di mezzi filtranti poiché in essi i percorsi imposti ai vapori di cottura sono relativamente spaziosi. Nei baffle i vapori di cottura sono costretti ad un percorso che impone loro brusche variazioni di direzione che le sostanze gassose subiscono agevolmente mentre, ad ogni cambio di direzione, le sostanze liquide sospese sono proiettate per forza d’inerzia contro le pareti del percorso su cui, per adesione, restano trattenute. Ciò comporta che, nei baffle, le goccioline di liquidi grassi in sospensione vengono eliminate anche da quella parte di flusso dei vapori che non viene in contatto diretto con le pareti del percorso; ne consegue una efficace depurazione dei vapori pur con passaggi molto più ampi dei fori dei filtri microstirati. Le perdite di carico sono in genere più elevate di quelle dei filtri microstirati ma, ovviamente, dipendono molto dalla tortuosità del percorso dell’aria e non aumentano sostanzialmente con filtro sporco. L’efficienza di depurazione dei baffle è leggermente inferiore al 90 % ottenibile con i filtri microstirati puliti ma si mantiene tale anche con baffle sporco, per cui, di fatto, a parità di ore di funzionamento, l’efficienza dei baffle può essere maggiore che per i filtri microstirati e la frequenza del lavaggio periodico può essere molto più ridotta, dettata da norme igieniche e non da esigenze di efficienza.
Ma la più tipica differenza tra comportamento dei filtri microstirati e dei baffle è quella già accennata: una gocciolina in sospensione tende a non deviare dalla sua traiettoria in virtù di forze di inerzia proporzionali alla propria massa, cioè al proprio volume V, mentre tende ad essere trascinata dal flusso o ad aderire sulle pareti con cui viene a contatto per forze viscose proporzionali alla propria superficie S; poiché, al ridursi del diametro D delle goccioline il rapporto S/V, proporzionale ad 1/D, aumenta, aumenta anche, come ben noto, l’effetto delle forze viscose rispetto a quelle di inerzia. I filtri microstirati, allora, trattengono più efficacemente le goccioline più piccole mentre alcune delle altre potrebbero sfuggire per forza di inerzia; il contrario avviene con i baffle dove, per viscosità, le goccioline più minute tendono a mantenersi in sospensione, trascinate dal flusso dei vapori di cottura.
Altre differenze, vantaggi e svantaggi dei baffle rispetto ai filtri microstirati saranno evidenti nel corso di questa trattazione.
Quanto descritto nel succitato documento MI 99 U 000590 non è esente da inconvenienti soprattutto, ma non solo, dovuti a costi di produzione. In particolare ogni dimensione del baffle richiede attrezzature di stampaggio specifiche. Si può osservare, infatti, come il dispositivo, apparentemente semplice perché sostanzialmente composto da tre pezzi, preveda tutti i deflettori (indicati come costolature 24 e 25) ricavati da due gusci 11 e 12 i quali non solo sono diversi per ogni dimensione ma anche diversi tra loro a parità di modello dovendosi chiudere ad incastro l’uno sull’altro.
In questa relazione sono denominati filtri “compositi” quelli che prevedono la presenza contemporanea di filtri microstirati e baffle.
Il documento EP 0 856 347 mostra un filtro composito, dove elementi baffle modulari fungono anche da contenitori per un eventuale filtro microstirato ripiegato più volte in strati a costituire un pacchetto che l' aria è costretta ad attraversare in direzione parallela agli strati stessi. Detti baffie, eventualmente, fungono anche da sede per filtri al carbone attivo. Il dispositivo descritto, di costruzione piuttosto complessa, appare difficile da smontare e rimontare a cura dell’utente per la pulizia periodica ed è suscettibile di rapido intasamento quando il filtro microstirato, se presente, si sporca. In più non sembra che il baffle, in quanto tale, possa efficacemente operare nelle zone eventualmente occupate dal filtro microstirato; per la precisione, bruschi cambiamenti di direzione del flusso d’aria sembrano impediti dalla presenza del filtro microstirato.
Il documento WO 0 137972 mostra un filtro modulare esclusivamente del tipo a baffle con un percorso dell’ aria molto tortuoso che sembra comportare perdite di carico molto marcate.
Un percorso meno tortuoso, e quindi suscettibile di opporre molta minor resistenza al passaggio dell’aria è proposto in GB 1 409 195 dove sono previste due serie di baffle contrapposti e tra di loro sfalsati in modo che il flusso d’aria sia costretto ad un doppio cambio di direzione; vi sono però dubbi sulla efficacia di tal filtro rispetto ai filtri microstirati perché la distanza tra i baffle contrapposti, piuttosto ampia, non obbliga a cambi di direzione sufficientemente bruschi. Dal punto di vista costruttivo, per come è concepito il filtro, i baffle devono essere vincolati uno ad uno al telaio che li racchiude, non essendo previsti altri mezzi di sostegno.
In taluni Paesi non vi è l’abitudine di utilizzare filtri antigrasso. Di conseguenza i vapori di cottura rilasciano buona parte dei liquidi grassi in essi sospesi all’ interno della cappa, coclea del ventilatore inclusa. Le cappe e componenti interni sono architettati in maniera tale che tali liquidi che scolano lungo le pareti interne sono condotti verso un piccolo contenitore di raccolta da cui possono essere spurgati tramite un rubinetto. Difficilmente, in questi Paesi, se anche una cappa fosse provvista di filtro antigrasso, questo sarebbe sottoposto a lavaggio periodico semplicemente perché la maggior parte degli utenti, per abitudine, non ne conoscerebbe la necessità. Il già citato documento GB 1 409 195 ed il documento US 4 944 782 mostrano dei filtri a baffle opportunamente inclinati cosi che i grassi raccolti dai baffle, che fungono anche da canali di scolo, sono convogliati verso una vaschetta drenabile così da andare incontro alle necessità di detti Paesi. Difficilmente un filtro composito secondo il citato EP 0 856 347, se presenti i filtri microstirati, potrebbe assolvere a tal funzione poiché i liquidi grassi sarebbero trattenuti per capillarità e adesione dal filtro microstirato.
Un primo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un filtro antigrasso composito che sappia sfruttare le peculiarità dei filtri microstirati nonché dei filtri a baffle separando però le zone in cui detti due tipi di filtri operano.
Ulteriore scopo delle presente invenzione è quello di semplificare l’assemblaggio di filtri antigrasso del tipo composito.
Ulteriore scopo delle presente invenzione è quello di poter produrre filtri antigrasso del tipo composito sostanzialmente di qualsiasi dimensione senza necessità di attrezzature specifiche per ogni dimensione.
Ulteriore scopo delle presente invenzione è quello di agevolare, per l’utente, la scomposizione ed il riassemblaggio dei filtri antigrasso del tipo composito per una più agevole pulizia.
Ulteriore scopo delle presente invenzione, utile in alcuni modelli di cappa, è quello di permettere nei filtri compositi la raccolta in una vaschetta dei liquidi grassi intercettati.
Questi ed altri scopi sono ottenuti con un filtro composito secondo l’invenzione realizzato così come descritto di seguito e nelle rivendicazioni annesse che costituiscono parte integrante della descrizione e così come esemplificato nei disegni allegati.
In fig. 1 è mostrato, in sezione trasversale secondo il piano A- A di fig. 3, un filtro composito secondo Γ invenzione.
In fig. 2 è mostrato, in prospettiva, il medesimo filtro composito in fase di assemblaggio.
In fig. 3 è mostrato, in prospettiva, il medesimo filtro composito completamente assemblato.
In fig. 4 è mostrato, in prospettiva ed in pianta, un dettaglio di una estremità di un generico deflettore intermedio che è parte del filtro composito.
In fig. 5 è mostrato, in prospettiva, un dettaglio di una estremità di un deflettore terminale che è parte del filtro composito.
Con riferimento in particolare alla fig. 1, con 1 è indicato un filtro composito secondo Γ invenzione; esso comprende due schiere di deflettori intermedi 2 muniti di pareti laterali 2.1 e di un dorso 2.2; due deflettori terminali 3 muniti di pareti laterali 3.1, che possono essere identiche a quelle 2.1 dei deflettori 2, una prima parte di profilo 3.2 e di una seconda parte di profilo 3.3; un filtro microstirato 4 interposto tra dette schiere di deflettori intermedi 2 ; un telaio 5 di sostegno.
I due deflettori terminali 3 hanno una altezza H sostanzialmente pari alla altezza totale H di due deflettori intermedi 2 più lo spessore del filtro microstirato 4.
Il telaio 5, i cui quattro lati sono profilati sostanzialmente di sezione a C, è provvisto di un lato di battuta 5.1 e di un lato opposto di chiusura 5.2; nelle figg. 2 e 3, di tal telaio, sono anche mostrati gli altri due lati consistenti in guide laterali 5.3. Il telaio 5 racchiude e sostiene i precedenti componenti essendo la cavità interna della sua detta sezione a C della altezza H necessaria a contenere le due schiere di deflettori intermedi 2 ed il bordo del filtro microstirato 4 nonché i deflettori terminali 3 con un minimo di gioco che permetta l’agevole inserimento di tali elementi.
Tornando alla fig. 1, si vede che i detti deflettori 2, di larghezza L, sono disposti in schiera ad opportuno passo P tra di loro e la schiera sovrastante il filtro microstirato 4 è sfalsata di una opportuna frazione S di detto passo P rispetto alla schiera sottostante detto filtro microstirato 4; l’entità di detta opportuna sfalsatura sarà più sotto chiarita.
I deflettori terminali 3 possono essere conformati in maniera tale da mantenere tra le loro pareti laterali 3.1 e le pareti laterali 2.1 dei deflettori intermedi 2 adiacenti, almeno da un lato del filtro microstirato 4, lo stesso passo P e la stessa sfalsatura S mantenuti da dette schiere di deflettori 2 così da assicurare una continuità estetica e funzionale tra deflettori intermedi 2 e terminali 3.
Detti deflettori 2 e 3 hanno, preferibilmente, sezione svasata; le corrispondenti pareti laterali 2.1 e 3.1, cioè, sono inclinate di un certo angolo a maggiore di 90<0>(per es. 120 °) rispetto al dorso 2.2. 1 materiali utilizzati preferibilmente per i componenti su indicati sono quelli già in uso per i filtri per cappe e cioè opportune leghe di alluminio o di acciaio inossidabile per il filtro microstirato 4 e lamiera di acciaio inossidabile o alluminio per il telaio 5 ed i deflettori 2 e 3.
Sempre in fig. 1, con F è indicato il flusso dei vapori di cottura che attraversano il filtro composito 1 aspirati dal ventilatore della cappa. La suddetta larghezza L dei deflettori 2 è maggiore della distanza tra ciascun deflettore intermedio o terminale 2 e 3; la suddetta opportuna sfalsatura S è tale da obbligare il flusso F deflesso da un deflettore 2 sovrastante il filtro microstirato 4 ad entrare in un deflettore 2 sottostante il medesimo filtro microstirato 4.
Si può osservare che, grazie alla particolare conformazione del filtro composito, il flusso F è obbligato ad attraversare tre volte il filtro microstirato 4 e subisce due volte un brusco cambio di direzione (quasi 180°) incontrando le pareti dei deflettori intermedi o terminali 2 e 3. In questo modo, nel filtro composito 1 secondo Γ invenzione, le goccioline in sospensione sono separate dai vapori di cottura sia per adesione al filtro microstirato 4 sia perché proiettate contro le pareti dei deflettori 2 e 3 in virtù delle forze di inerzia che si generano. Di conseguenza, secondo l’invenzione, si ottengono i vantaggi tipici e specifici, più sopra discussi, sia dei filtri microstirati che dei baffle. Si può osservare che il fatto che le due serie di deflettori intermedi 2 sovrastanti e sottostanti il filtro microstirato 4 siano molto ravvicinate tra loro, separate solo dallo spessore di pochi millimetri del detto filtro microstirato 4 assicura detti bruschi cambi di direzione impossibili in GB 1 409 195 che pure già prevedeva due serie di deflettori analogamente conformati e sfalsati.
In più detto filtro microstirato 4 interposto costituisce un mezzo di sostegno che collabora a mantenere detti deflettori 2 e 3 nella posizione prestabilita aH’intemo delle guide laterali 5.3.
Un generico filtro composito 1 è mostrato in fig. 3. Esso si può ottenere tramite un semplice assemblaggio esemplificato in fig. 2. In tal figura innanzitutto si vede come detti deflettori intermedi 2 e terminali 3 siano componenti autonomi e pertanto ottenibili ad esempio per profilatura in lunghezza indefinita per poi essere tagliati alla lunghezza necessaria per ogni modello di filtro composito 1 ed eventualmente completati alle estremità come sarà di seguito spiegato. Il procedimento di assemblaggio mostrato a titolo di esempio prevede i seguenti passi:
- predisposizione di una parte del telaio 5, costituita sostanzialmente da un profilato a C comprendente il lato di battuta 5.1 e le guide laterali 5.3;
- inserimento in esso, nell’ordine e tra loro disposti a passo P, di un primo deflettore terminale 3 e di tutti i deflettori intermedi 2 necessari nella parte inferiore del filtro composito 1;
- inserimento, al di sopra di detti deflettori, del filtro microstirato 4;
- inserimento al di sopra di detto filtro microstirato 4, nell’ ordine e sempre tra loro disposti a passo P, di tutti i deflettori intermedi 2 necessari nella parte superiore del filtro composito 1 ;
- inserimento del secondo deflettore terminale 3;
- completamento del telaio 5 e dell’assemblaggio tramite applicazione del lato di chiusura 5.2 del telaio 5.
Il posizionamento a passo P può essere ottenuto in molti modi noti; ad esempio mantenendo i componenti via via assemblati con la spaziatura desiderata tramite maschere di posizionamento e poi fissandoli in maniera definitiva tramite ribaditura o saldatura delle guide laterali 5.3 sulle estremità dei deflettori intermedi e terminali 2 e 3 e parimenti saldando il lato di chiusura 5.2 alle guide laterali 5.3 e/o interponendo tra le estremità di due terminali 2 o 3 contigui distanziali costituiti da tronchetti di profilato a C opportunamente conformato.
Una soluzione preferita, illustrata alle figg. 4 e 5, è però quella di ottenere, alle estremità di detti deflettori 2 e 3, per taglio e piegatura, delle alette di battuta 2.3 conformate così come indicato nelle figure medesime ed atte a fungere da distanziatori tra ciascuno dei medesimi deflettori intermedio 2 o terminale 3. La soluzione, oltre che semplificare l’assemblaggio fornisce anche buoni risultati estetici poiché dette alette di battuta 2.3 possono restare interamente nascoste all’interno del profilato a C con cui le guide laterali 5.3 sono ricavate. Se poi il lato di chiusura 5.2 è fissato ad incastro alle guide laterali 5.3, secondo qualsiasi sistema noto che non è necessario illustrare, si ottiene un filtro composito secondo l’invenzione che è perfettamente smontabile ed altrettanto facilmente riassemblabile anche a cura dell’utente per una miglior pulizia. Si noti, comunque, che un getto d’acqua arriva agevolmente ovunque all’intemo dei deflettori intermedi 2 e terminali 3, attraverso il filtro microstirato 4, senza necessità di smontaggio.
Il filtro composito 1 è fissato nella sua sede nella cappa secondo qualsiasi mezzo noto già in uso, quali pioli di fermo e minuscoli catenacci a molla, anzi, preferibilmente, detto filtro composito 1 ha le stesse misure e gli stessi mezzi di accoppiamento dei filtri già in uso nella cappe così da essere con essi perfettamente intercambiabile. Si osservi, infine, come il filtro microstirato 4 non sia di ostacolo allo scorrimento dei liquidi grassi raccolti all’ interno dei deflettori intermedi 2 e terminali 3 così che, se il filtro composito secondo l’invenzione è installato sostanzialmente come noto, ad esempio dal già citato GB 1 409 195, cioè con i deflettori intermedi 2 e 3 inclinati verso il basso nella parte posteriore della cappa, detti liquidi grassi possono essere raccolti almeno così come descritto in detto GB 1 409 195.
E’ chiaro che numerose varianti sono possibili all’uomo del ramo al filtro composito 1 sopra descritto, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti nell’idea inventiva. In particolare è possibile prevederne una versione semplificata per le applicazioni in cui è sufficiente l’utilizzo dei soli deflettori, nella quale tra detti deflettori viene interposta una semplice lamiera forata di separazione, invece del filtro microstirato 4 sopra descritto. E’ altresì possibile che detta lamiera forata di separazione o detto filtro microstirato 4 non siano obbligatoriamente piani.
E’ evidente come gli scopi dichiarati si raggiungono con un filtro composito secondo l’invenzione. Vengono sfruttate le peculiarità sia dei filtri a baffle che di quelli microstirati; i componenti sono ottenibili con attrezzature di taglio e di piega non vincolate alle dimensioni del filtro; l’assemblaggio è molto semplice ed altrettanto lo è lo smontaggio per manutenzione a cura dell’utente.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, comprendente - due schiere di defletori intermedi (2) dove ciascuno di deti defletori intermedi (2) - ha sezione sostanzialmente a C, - è di una determinata larghezza (L), - è disposto rispeto agli adiacenti ad un determinato passo (P), - comprende un dorso (2.2) e due pareti laterali (2.1) dove, in particolare, dete pareti laterali (2.1) possono formare un angolo maggior di 90° con deto dorso (2.2), comprendente inoltre - una lamiera forata di separazione (4), - un telaio (5) di sostegno, essendo dete due schiere di defletori intermedi (2) - disposte in posizione contrapposta, - e sfalsate tra loro di una opportuna sfalsatura (S) tale da obbligare il flusso (F) dei vapori di cottura deflesso da un defletore (2) della schiera sovrastante ad entrare in un defletore (2) della schiera sotostante, caraterizzato dal fato che - detta lamiera forata (4) è interposta tra dete schiere di defletori intermedi (2), - dete schiere di defletori intermedi (2) sono separate solo dallo spessore della detta lamiera forata (4). Riv.
  2. 2 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo la riv. precedente, caratterizzato dal fatto che detta lamiera forata (4) è piana. Riv.
  3. 3 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo la riv. precedente, caratterizzato dal fatto che detta lamiera forata di separazione consiste in un filtro microstirato (4). Riv.
  4. 4 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente, caratterizzato dal fatto che detto telaio di sostegno (5) comprende due lati consistenti in guide laterali (5.3) di sezione sostanzialmente a C entro le quali sono trattenute le estremità di detti deflettori intermedi (2) delle due dette schiere nonché il bordo di detto filtro microstirato (4) tra dette schiere interposto. Riv.
  5. 5 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo la riv. precedente, caratterizzato dal fatto che la cavità interna di dette guide laterali (5.3) di sezione sostanzialmente a C è della altezza (H) necessaria a contenere le estremità di detti deflettori intermedi (2) delle due dette schiere nonché il bordo di detto filtro microstirato (4) con appena il gioco necessario a permettere l’agevole inserimento di detti deflettori intermedi (2) e di detto filtro microstirato (4). Riv.
  6. 6 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente, caratterizzato dal fatto che detto telaio (5) di sostegno comprende ulteriormente un lato di battuta (5.1) ed un lato opposto di chiusura (5.2). Riv.
  7. 7 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente, caratterizzato dal fatto che detti deflettori intermedi (2) sono separati dagli adiacenti tramite opportuni distanziali (2.3). Riv.
  8. 8 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo la riv. precedente, caratterizzato dal fatto che detti opportuni distanziali (2.3) consistono in alette di battuta (2.3) ottenute alle estremità di detti deflettori (2) per taglio e piegatura. Riv.
  9. 9 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti deflettori intermedi (2) è ricavabile per taglio a misura da un profilato di generica lunghezza. Riv.
  10. 10 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente, caratterizzato dal fatto che sono ulteriormente previsti due deflettori terminali (3) muniti di pareti laterali (3.1) che possono essere identiche a quelle (2.1) di detti deflettori (2). Riv.
  11. 11 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo la riv. precedente, caratterizzato dal fatto che detti deflettori terminali (3) hanno altezza (H) sostanzialmente pari alla altezza totale (H) di due dei detti deflettori intermedi (2) più lo spessore del detto filtro microstirato (4). Riv.
  12. 12 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo almeno lariv. 10, caratterizzato dal fatto che detti deflettori terminali (3) sono provvisti di alette di battuta (2.3) ottenute alle estremità di detti deflettori (3) per taglio e piegatura. Riv.
  13. 13 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo almeno lariv. 10, caratterizzato dal fatto che detti deflettori terminali (3) sono ricavabili per taglio a misura da un profilato di generica lunghezza. Riv.
  14. 14 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente, caratterizzato dal fatto che il flusso dei vapori di cottura (F) è obbligato a compiere due brusche inversioni di direzione. Riv.
  15. 15 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente, caratterizzato dal fatto che il flusso dei vapori di cottura (F) è obbligato ad attraversare tre volte detto filtro microstirato (4). Riv.
  16. 16 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente dalla 6 in poi, caratterizzato dal fatto che il lato di chiusura (5.2) di detto telaio (5) è fissato tramite mezzi facilmente amovibli a cura dell’utente. Riv.
  17. 17 Filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo qualsiasi riv. precedente, caratterizzato dal fatto che se montato in posizione tale che i deflettori intermedi (2) risultino inclinati, è possibile il drenaggio, secondo mezzi noti, dei liquidi grassi intercettati. Riv.
  18. 18 Metodo di assemblaggio di un filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, caratterizzato dal fatto di comprendere i seguenti passi - predisposizione di una parte del telaio (5), costituita sostanzialmente da un profilato a C comprendente un lato di battuta (5.1) e le guide laterali (5.3), - inserimento in esso telaio (5), nell’ordine e posizionati a detto passo (P), di un primo deflettore terminale (3), e di tutti i deflettori intermedi (2) necessari nella parte inferiore del filtro composito (1), - inserimento, al di sopra di detti deflettori (2, 3), del filtro microstirato (4), - inserimento al di sopra di detto filtro microstirato (4), nell’ordine e sempre tra loro posizionati a detto passo (P), di tutti i deflettori intermedi (2) necessari nella parte superiore del filtro composito (1), - inserimento di un secondo deflettore terminale (3), - completamento del telaio (5) e dell’assemblaggio tramite applicazione del lato di chiusura (5.2) del telaio (5). Riv.
  19. 19 Metodo di assemblaggio di un filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo la riv. precedente caratterizzato dal fatto che la disposizione a detto passo (P) di due consecutivi di detti deflettori intermedi (2) o terminali (3) è assicurata posizionando detti deflettori intermedi (2) e terminali (3) tramite opportune maschere e poi fissandoli in maniera definitiva tramite ribaditura o saldatura delle guide laterali (5.3) sulle estremità dei deflettori intermedi e terminali (2, 3). Riv.
  20. 20 Metodo di assemblaggio di un filtro antigrasso composito (1) per cappe aspiranti o filtranti, secondo la riv. 17 caratterizzato dal fatto che la disposizione a detto passo (P) di due consecutivi di detti deflettori intermedi (2) o terminali (3) è assicurata tramite opportuni distanziali (2.3) secondo le riv. 5 o 6. Riv.
  21. 21 Cappa aspirante o filtrante caratterizzata dal fatto di prevedere un filtro antigrasso composito (1) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni.
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