IT202000009379A1 - Unità e relativo metodo per il trattamento antiparassitario delle api all’interno di un’arnia - Google Patents

Unità e relativo metodo per il trattamento antiparassitario delle api all’interno di un’arnia Download PDF

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IT202000009379A1
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IT102020000009379A
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Lorenzo Ovrezzi
Stefano Sarti
Luigi D'ovidio
Original Assignee
Lorenzo Ovrezzi
Stefano Sarti
Dovidio Luigi
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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01KANIMAL HUSBANDRY; AVICULTURE; APICULTURE; PISCICULTURE; FISHING; REARING OR BREEDING ANIMALS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; NEW BREEDS OF ANIMALS
    • A01K51/00Appliances for treating beehives or parts thereof, e.g. for cleaning or disinfecting

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Description

DESCRIZIONE
TITOLO: UNIT? E RELATIVO METODO PER IL TRATTAMENTO ANTIPARASSITARIO DELLE API ALL?INTERNO DI UN?ARNIA
CAMPO DI APPLICAZIONE DELL?INVENZIONE
Il presente trovato si inserisce nel campo dell?apicoltura in particolare si tratta di attrezzature funzionali alla gestione delle arnie per la corretta conduzione della famiglia di api che viene ospitata nell?arnia.
STATO DELL?ARTE
Le api sono soggette a diverse malattie, e pertanto necessitano di controlli e trattamenti periodici, per prevenirle o intervenire una volta che sono gi? presenti nella famiglia di api.
Alcune di queste malattie sono endemiche e pertanto sono presenti in tutti gli apiari e in tutti gli alveari; occorre pertanto contrastarle con mezzi appropriati.
Infatti, interventi realizzati in maniera inappropriata potrebbero risultare del tutto inefficaci.
A seconda della malattia ci sono tempi e modi di intervento specifici da rispettare.
Ad esempio una delle malattie pi? diffuse nelle api ? la varroatosi.
Attualmente rappresenta in Italia la pi? grave malattia parassitaria delle api, dovuta all'acaro varroa destructor, che colpisce sia le api adulte sia la covata.
In linea generale, ? buona prassi realizzare i trattamenti ogni qualvolta si verifichi un blocco di covata, come pure quando i livelli di varroa sono molto elevati o si reputano tali.
Attualmente i trattamenti, in particolare quelli in soluzione acquosa, in apicoltura biologica avvengono esclusivamente in modo manuale.
L?utilizzo dei prodotti antivarroa, cos? come l?utilizzo di prodotti per la cura di altre specifiche malattie, necessitano di particolari accorgimenti:
- devono essere manipolati con estrema prudenza,
- vanno annotati sul registro dei trattamenti.
I trattamenti, in particolare quelli in soluzione acquosa comportano l?uso di farmaci che vengono somministrati tramite gocciolamento di una precisa quantit? di prodotto dalla parte alta dell'arnia.
Questa attivit? ? eseguita manualmente e prevede l?utilizzo ad esempio di una siringa o contenitore graduato che consente la caduta a gocce del prodotto.
Nel caso dei trattamenti antivarroa, il prodotto agisce andando in contatto con l?ape.
Infatti la maggior parte dei prodotti a base acquosa in commercio sono a base di acido ossalico e/o acido formico, che agiscono contro l?acaro tramite contatto.
La distribuzione omogenea del prodotto ? affidata alle api stesse che essendo bagnate tramite gocce di prodotto distribuiscono all'interno dell'alveare il principio attivo.
Come descritto in precedenza un aspetto critico dei normali trattamenti sulle api ? legato al fatto che prevedono sempre una serie di operazioni che devono essere eseguite manualmente dall?operatore:
- recarsi presso l?apiario su cui eseguire il trattamento; - accedere all?arnia aprendola della parte superiore (tetto e coprifavo);
- Preparare il prodotto da somministrare mescolandolo e portandolo alla temperatura specifica per l?uso di quel dato prodotto;
- somministrare il prodotto nelle quantit? corrette tramite siringa o contenitore graduato;
- richiudere l'arnia.
Pertanto l?esecuzione manuale di dette operazioni comporta diverse criticit? quali:
- doversi recare fisicamente in apiario;
- dotarsi dei dispositivi di protezione per manipolare detti prodotti (ad esempio guanti, occhiali resistenti agli acidi, ecc.);
- somministrare una quantit? molto precisa di prodotto, secondo le indicazioni specifiche di prodotto;
- somministrare il prodotto, in particolare se a base acquosa, ad una temperatura precisa secondo le indicazioni specifiche di prodotto;
- somministrare il prodotto, in particolare se a base acquosa, ad intervalli di tempo regolari e pi? volte nella stessa stagione per garantirne l?efficacia;
- eseguire il trattamento in periodi ed orari molto precisi;
- eseguire il trattamento facendo attenzione che le condizioni meteorologiche esterne non siano troppo sfavorevoli per le api (ad esempio aprire un'arnia con una temperatura esterna particolarmente rigida pu? compromettere la vita della stessa famiglia che vive all'interno);
- effettuare il trattamento contemporaneamente su tutte le arnie presenti in apiario per evitare fenomeni di reinfestazione;
- Obbligo di registrazione dei trattamenti su apposito registro anche per gli apicoltori che effettuano autoconsumo (regolamento CE n852/2014).
ESPOSIZIONE E VANTAGGI DEL TROVATO
Il problema tecnico alla base della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione un?unit? per il trattamento delle api strutturalmente e funzionalmente concepita per superare uno o pi? dei limiti sopra esposti con riferimento alla tecnica nota citata.
Nell?ambito del suddetto problema un principale scopo dell?invenzione ? quello di mettere a punto un?unit? per il trattamento antiparassitario delle api che consenta di ridurre le operazioni manuali necessarie per effettuare detto trattamento e che consenta di migliorarne l?efficacia.
Ulteriore scopo dell?invenzione ? anche quello di mettere a disposizione della tecnica un?unit? di trattamento nell?ambito di una soluzione razionale e tecnologica che consenta di automatizzare, controllare e gestire le operazioni per il trattamento.
Tali ed altri scopi sono raggiunti grazie alle caratteristiche dell?invenzione riportante nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell?invenzione.
In particolare, una forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile un?unit? per il trattamento antiparassitario delle api, configurata per distribuire un prodotto, in particolare allo stato liquido, sulle api poste all?interno dell?arnia e comprendente almeno un contenitore atto a contenere il prodotto per il trattamento, mezzi di erogazione atti a trasferire il prodotto per il trattamento dal contenitore a mezzi di distribuzione, in cui detti mezzi di distribuzione, sono integrati nell?arnia e configurati per distribuire il prodotto per il trattamento.
Grazie a detta unit? non ? pi? necessaria l?apertura dell?arnia per eseguire il trattamento, in quanto i mezzi di distribuzione sono integrati nell?arnia, ovverosia preferibilmente posti all?interno dell?arnia stessa. Di conseguenza non dover aprire l?arnia per seguire il trattamento, evita che le api vengano sottoposte a condizioni meteorologiche avverse, come pu? succedere durante la stagione invernale, mettendo a rischio la famiglia di api che vive nell?arnia.
Preferibilmente i mezzi di distribuzione sono posizionati in modo da distribuire il prodotto nell?arnia dal basso verso l?alto.
Questa posizione ha il vantaggio di integrarsi in modo semplice nell?arnia gi? esistente.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato, l?unit? comprende un cassetto configurato per supportare/sostenere almeno il contenitore e/o i mezzi di erogazione e per coprirli mediante un vassoio.
Ulteriormente l?unit? pu? comprendere un fondo, ovverosia un basamento, configurato per sostenere almeno un nido, con una pluralit? di telai, e configurato per sostenere detto cassetto posto al di sotto del nido.
Il vantaggio di questa soluzione ? quello integrare maggiormente l?unit? all?interno dell?arnia, creando una zona in cui posizionare la maggiore parte dei componenti dell?unit?, tale da facilitarne il controllo e la manutenzione.
La presenza del vassoio ha sia lo scopo di proteggere i componenti supportati dal cassetto, che lo scopo di raccogliere eventuale liquido che fuoriesce dai mezzi di distribuzione.
Preferibilmente il cassetto ? di tipo mobile configurato per poter essere estraibile almeno parzialmente dal fondo dell?arnia.
Grazie a questa soluzione ? facilitata l?accessibilit? ai componenti dell?unit? supportati/sostenuti dal cassetto.
Una forma preferita di realizzazione prevede che i mezzi di distribuzione comprendano un condotto avente lungo la sua superficie una pluralit? di aperture, detto condotto essendo configurato per ricevere al suo interno il prodotto liquido e farlo fuoriuscire attraverso dette aperture.
Secondo un aspetto vantaggioso, detto condotto ? supportato/sostenuto dal cassetto e disposto tra il nido ed il vassoio una volta installato.
In tal modo la distribuzione del prodotto avviene in maniera uniforme su tutto il nido.
Grazie a detta posizione, che consente di distribuire il prodotto nell?arnia dal basso verso l?alto, detto condotto pu? rimanere in posizione senza interferire nemmeno con operazioni di manutenzione dell?arnia.
Una possibile forma di realizzazione prevede che il condotto sia disposto ortogonale alla superficie dei telai del nido. Preferibilmente la sua lunghezza ? tale da far si che il condotto si venga a trovare in corrispondenza di tutti i telai del nido.
Questo garantisce ulteriormente un trattamento distribuito nel modo pi? uniforme possibile all?interno dell?arnia, cosa che risulta difficile da ottenere con i trattamenti manuali a meno di un eccessivo utilizzo di prodotto.
Per migliorare la distribuzione del prodotto, dette aperture possono essere disposte sulla lunghezza del condotto e disposte preferibilmente con passo uguale e quello dei telai ed essendo posizionate nello spazio tra un telaio e l?altro.
Durante la fase operativa in cui viene eseguito il trattamento per distribuire il prodotto verso il nido, ? preferibile che tutte le aperture siano rivolte verso il nido.
Secondo un aspetto vantaggioso del trovato, i mezzi di distribuzione comprendono mezzi di attivazione atti a movimentare detto condotto in modo tale da distribuire il prodotto sulla zona che va trattata.
Grazie al movimento del condotto, il prodotto viene distribuito su un?area maggiore andando in contatto con un maggior numero di api e pertanto il trattamento risulter? maggiormente efficace.
Una forma di realizzazione prevede che i mezzi di attivazione siano configurati per ruotare il condotto secondo un asse che si sviluppa in direzione della sua lunghezza.
Questo consente di direzionare il prodotto verso una pi? ampia area dei telai del nido.
In particolare i mezzi di attivazione comprendono un motore preferibilmente di tipo servomotore elettrico.
Grazie a questa soluzione i mezzi di distribuzione vengono movimentati e controllato in modo automatico.
Una possibile forma di realizzazione prevede che il contenitore comprenda un elemento miscelatore e/o un elemento riscaldatore atti a portare il prodotto nelle condizioni ottimali per effettuare il trattamento.
Il vantaggio di questa soluzione ? quello di consentire di preparare in modo automatico il prodotto per il trattamento. Pertanto l?operatore riduce notevolmente la sua esposizione a rischi legati al fatto di maneggiare sostanze pericolose contenute nei prodotti per il trattamento e limita cos? le probabilit? di infortunio e relativi problemi legati alla manipolazione di acidi. Secondo una forma preferita di realizzazione detto elemento miscelatore ? di tipo magnetico e comprende mezzi di movimentazione preferibilmente posti all?esterno del contenitore e preferibilmente in corrispondenza della base, che cooperano con un magnete posto preferibilmente all?interno del contenitore detto magnete essendo configurato per essere messo in movimentazione dai mezzi di movimentazione per effetto del principio dell?inseguimento magnetico.
La scelta del miscelatore di tipo magnetico consente di miniaturizzare l?applicazione pur con una buona efficienza meccanica ed elettrica e consente di integrarlo facilmente nel contenitore.
Sempre al fine di automatizzare la preparazione del prodotto, pu? essere presente un elemento riscaldatore che ? ad esempio una resistenza elettrica preferibilmente meccanicamente connessa al contenitore e ulteriormente preferibilmente conformata a vite.
Inoltre il contenitore pu? comprendere un dispositivo di controllo della temperatura atto a verificare il prodotto contenuto nel contenitore.
Anche questo consente una migliore preparazione del prodotto in modo automatico, infatti grazie al dispositivo di controllo della temperatura ? possibile sia controllare le variazioni di temperatura del prodotto sia controllare la presenza di prodotto all?interno del contenitore ed eventualmente intervenire.
Vantaggiosamente detto contenitore ha capacit? compresa tra i 100 ed i 500 ml preferibilmente 300 ml.
Pertanto il contenitore ? realizzato in modo da contenere almeno tutto il prodotto necessario per effettuare almeno un intero ciclo di trattamento stagionale, in modo da ridurre gli sprechi di prodotto o evitare che nel contenitore rimanga del prodotto che possa deteriorarsi.
Altro aspetto dell?invenzione prevede che i mezzi di erogazione comprendano una pompa per imprimere pressione e dosare il prodotto in ingresso ai mezzi di distribuzione, elementi di connessione per collegare idraulicamente la pompa sia con il contenitore, sia con i mezzi di distribuzione.
In tal modo ? possibile far si che la somministrazione del prodotto avvenga in quantit? corretta e con un'erogazione omogenea, ottenendo con una precisione difficilmente realizzabile manualmente.
Secondo una forma preferita di realizzazione i mezzi di erogazione ulteriormente comprendono un elemento di intercettazione configurato per interrompere/consentire il passaggio del prodotto ai mezzi di distribuzione, detto elemento di intercettazione preferibilmente posizionato tra il contenitore e la pompa. Ulteriormente preferibilmente l?elemento di intercettazione ? configurato per interrompere/consentire il passaggio di aria, in particolare in pressione, e/o liquido ai mezzi di distribuzione.
Grazie all?elemento di intercettazione ? quindi possibile effettuare la pulizia dei mezzi di erogazione e/o dei mezzi di distribuzione al termine del trattamento. In tal modo l?unit? ? sempre i condizioni ottimali per effettuare un nuovo trattamento.
Vantaggiosamente l?elemento di intercettazione ? una valvola a tre vie preferibilmente attuabile mediante servomotore.
Anche questo aspetto consente una maggiore automatizzazione di tutte le operazioni di funzionamento dell?unit? con un minimo intervento dell?operatore.
Inoltre preferibilmente i mezzi di erogazione ulteriormente comprendono un dispositivo di controllo del flusso configurato per controllare il quantitativo di prodotto erogato ai mezzi di distribuzione durante il trattamento.
Pertanto in tal modo, oltre a fornire la certezza che ci sia stato un effettivo flusso e che quindi il prodotto sia stato erogato, pu? essere controllato il quantitativo di prodotto realmente dispensato al fine di garantire il corretto utilizzo per ogni singolo trattamento.
Altro aspetto dell?invenzione prevede che, l?unit? comprenda ulteriormente una unit? di controllo configurata per comandare i mezzi di erogazione ed i mezzi di attivazione e preferibilmente ricevere ed elaborare i segnali inviati dai dispositivi di controllo per agire retroattivamente su detti mezzi di erogazione ei di attivazione.
Pertanto l?unit? di controllo consente di agire su tutti i dispositivi elettronici dell?unit? di trattamento in modo da automatizzarne controllare e gestire il funzionamento.
In funzione del tipo e numero di dispositivi di controllo, l?unit? pu? anche decidere quando ? il momento pi? opportuno per effettuare il trattamento in base alle condizioni climatiche e al periodo dell?anno.
La gestione mediante l?unit? di controllo dei dispositivi elettronici attraverso software dedicati consentono di migliorare l?efficienza e l?efficacia dei trattamenti stessi.
Di conseguenza detta automatizzazione dei trattamenti permette di sostituire i lunghi e imprecisi trattamenti manuali con trattamenti automatici calibrati e studiati per ogni specifica tipologia di prodotto.
In particolare mediante l?unit? di controllo ? possibile gestire programmi specifici per ogni trattamento che possono essere eventualmente precaricati nella stessa memoria dell?unit? di controllo.
Altri accorgimenti che consentono di ridurre l?esposizione dell?operatore ai prodotti di trattamento sono ad esempio segnali acustici gestiti dall?unit? di controllo che segnalano che il trattamento ? incorso, onde impedire che l?operatore apra l?arnia durante il trattamento. Altre possibili soluzioni volte ad aumentare la sicurezza dell?unit? di trattamento possono prevedere la presenza di microinterrutori ad esempio magnetici posti sul cassetto che ne verificano il corretto posizionamento prima di iniziare il trattamento e ne impediscono l?apertura se non a trattamento terminato. Questi sono solo alcuni esempi delle possibili implementazioni che possono essere gestite dall?unit? di controllo al fine di ottimizzare la sicurezza e l?efficacia dell?unit? di trattamento.
Vantaggiosamente l?unit? di controllo ? configurata per memorizzare e/o archiviare i dati relativi al trattamento eseguito.
In tal modo possono essere memorizzate in modo automatico ad esempio su registro elettronico, le informazioni necessarie a livello legale per ottemperare all'obbligo di registrazione dei trattamenti, evitando cos? errori dovuti a trascrizioni manuali o dimenticanze.
Grazie all?unit? di controllo, ? possibile anche prevedere un alibi memory, ovverosia una memoria fiscale, per la trasmissione omologata e certificata dei dati relativi al trattamento. Questi dati risultano pertanto sicuri da errori umani e da possibili contraffazioni e possono essere inviati direttamente ai server centrali ad esempio dei centri di raccolta ministeriali per la loro archiviazione.
Una forma preferita di realizzazione prevede che l?unit? di controllo sia posizionata sul cassetto in modo da riunire tutti i componenti dell?unit? in un'unica zona facilitandone la gestione.
Pertanto all?operatore non resta che la sola operazione manuale di riempimento del contenitore con il prodotto per il trattamento, mentre tutte le altre operazioni possono essere attivate, gestite, controllate e memorizzate automaticamente.
Un ulteriore vantaggio di detta unit? ? dovuto al fatto che consentendo l?esecuzione in modo automatico del trattamento consente anche di effettuare le operazioni di trattamento contemporaneamente su pi? arnie presenti in apiario, permettendo di evitare fenomeni di reinfestazione.
Forma oggetto del trovato anche il metodo per il trattamento antiparassitario delle api all?interno di un?arnia configurato per distribuire un prodotto in particolare allo stato liquido sulle api che prevede di attivare i mezzi di erogazione per consentire il passaggio del prodotto ai mezzi di distribuzione, detti mezzi di distribuzione essendo integrati nell?arnia.
In tal modo i mezzi di distribuzione sono preferibilmente inseriti all?interno dell?arnia e questo fa s? che non sia necessario effettuare il trattamento aprendo l?arnia.
Preferibilmente prevede, prima del trattamento, di mescolare e/o riscaldare il prodotto. Il prodotto ? pertanto nelle condizioni ottimali per poter essere utilizzato in modo efficace.
Ulteriormente preferibilmente prevede, di eseguire il trattamento distribuendo il prodotto dal basso verso l?alto verso i telai e preferibilmente ruotando i mezzi di distribuzione, ad esempio con moto alternato.
Vantaggiosamente una volta terminato il trattamento, il metodo prevede di ruotare i mezzi di distribuzione portando le aperture rivolte verso il vassoio, e attivare i mezzi di erogazione per consentire ad esempio il passaggio di aria, preferibilmente in pressione, ai mezzi di distribuzione, e/o liquido in particolare per la pulizia dell?unit?, in modo tale da svuotare e pulire almeno detti mezzi di distribuzione.
Vantaggiosamente con detto aspetto ad ogni successivo trattamento l?unit? risulta essere nelle condizioni di pulizia idonea cosa, che ne garantisce anche una maggiore durata di tutti i suoi componenti.
Secondo un aspetto preferito, detto metodo prevede, mediante l?unit? di controllo di memorizzare e/o archiviare i dati relativi al trattamento eseguito.
Inoltre pu? prevede di gestire, mediante l?unit? di controllo una ricetta specifica di preparazione ed utilizzo per ogni differente prodotto e preferibilmente elaborare i segnali di dispositivi di controllo, per eseguire correttamente il trattamento in funzione delle condizioni di lavoro ed ambientali.
Detti scopi e vantaggi sono tutti raggiunti dall?unit? e relativo metodo, per il trattamento antiparassitario delle api all?interno di un?arnia oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto previsto nelle sotto riportate rivendicazioni.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di alcune forme di realizzazione illustrate, a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno.
- Figura 1: illustra una vista assonometrica di un?arnia con unit? per il trattamento delle api;
- Figura 2: illustra una vista assonometrica di un?unit? per il trattamento delle api;
- Figura 3: illustra una vista dall?alto di un?unit? per il trattamento delle api;
- Figura 4: illustra una vista in sezione del contenitore per il prodotto da somministrare per il trattamento;
- Figura 5: illustra una vista assonometrica del cassetto con vassoio e dei mezzi di distribuzione secondo una preferita forma di realizzazione;
- Figura 6: illustra una vista assonometrica di un?unit? per il trattamento delle api e relativa rete antivarroa;
- Figura 7: illustra una vista in sezione anteriore di un?unit? per il trattamento delle api.
DESCRIZIONE DEL TROVATO
Con particolare riferimento alla figura 1 ? rappresentato un unit? per il trattamento antiparassitario 100 delle api all?interno di un?arnia 200 oggetto del presente trovato.
L?arnia 200 ? il ricovero artificiale dove vivono le api e pu? essere un contenitore di varie forme e dimensioni, costruito con i pi? svariati materiali e all?interno del quale le api costruiscono i favi, allevano la covata e depositano il miele.
Esistono diverse tipologie di arnie 200, anche dette arnie razionali o a favo mobile, in particolare esistono in configurazione sia orizzontale che verticale.
Generalmente tutte dette arnie 200 comprendono un basamento che in gergo tecnico viene chiamato fondo 400, configurato per sostenere uno o pi? corpi nido 240 contenenti i favi di covata e di scorte.
Le arnie verticali prevedono lo sviluppo della famiglia verso l?alto mediante la sovrapposizione di corpi nido 240 e melari, mentre in quelle orizzontali lo sviluppo del nido 240 avviene lateralmente, mediante l?aggiunta di telai 241 per la covata e, successivamente, dei melari e dei rispettivi telai per la raccolta del miele
Nel seguito descriveremo in particolare un?arnia 200 di tipo verticale. Preferibilmente detta arnia 200, comprende alcuni elementi descritti in sequenza dall?alto verso il basso:
- un tetto 210,
- un coprifavo 220,
- un nido 240 comprendente una pluralit? di telai 241,
- un fondo 400 posto alla base dell?arnia 200.
Forma oggetto del trovato un?unit? 100 per il trattamento delle api installabile in un?arnia 200.
L?unit? 100, come verr? meglio descritto nel seguito, ? facilmente installabile sulla maggior parte di arnie 200 esistenti in modo semplice e senza richiedere interventi strutturali.
Preferibilmente l?installazione dell?unit? 100 prevede la sostituzione del fondo che era presente nell?arnia 200 con un nuovo fondo 400 intercambiabile con quello originario. Infatti secondo un aspetto del trovato l?unit? 100 comprende un fondo 400 configurato per sostenere almeno il nido 240. Detto fondo 400 ? ad esempio un telaio comprendente elementi di appoggio al terreno.
Detta unit? 100 ? configurata per distribuire un prodotto, sulle api che si trovano all?interno dell?arnia 200 e preferibilmente comprende:
- un contenitore 110 atto a contenere il prodotto per il trattamento,
- mezzi di erogazione 130 atti a trasferire il prodotto per il trattamento dal contenitore 110 a mezzi di distribuzione 120.
In particolare detti mezzi di distribuzione 120, sono integrati nell?arnia 200 e configurati per distribuire il prodotto per il trattamento.
Detto prodotto in particolare ? allo stato liquido, ma potrebbe essere previsto anche l?utilizzo di prodotti aventi differente stato. Alcuni prodotti pi? utilizzati in apicoltura ed a cui spesso faremo riferimento, sono i prodotti antivarroa.
Normalmente il prodotto per il trattamento, ad esempio della varroa, viene distribuito dall?alto verso il basso manualmente dall?apicoltore; questo comporta l?apertura dell?arnia 200, esponendo le famiglie di api problemi sanitari, soprattutto in condizioni meteorologiche avverse.
Pertanto l?unit? 100 prevede di avere i mezzi di distribuzione 120 preferibilmente posizionati all?interno dell?arnia 200.
Di conseguenza non ? pi? necessaria l?apertura dell?arnia 200 per eseguire il trattamento in quanto il dispositivo di distribuzione 120 risulta integrato nell?arnia 200.
Detto dispositivo di distribuzione 120 pu? essere posizionato in modo tale da distribuire il prodotto dal basso verso l?alto, o dall?alto verso il basso o lateralmente al nido 240, in modo tale che il prodotto vada a distribuirsi su tutti i singoli telai 241.
Una forma preferita di realizzazione prevede che il dispositivo di distribuzione 120 sia configurato per distribuire il prodotto nell?arnia 200 dal basso verso l?alto.
Secondo un aspetto del trovato, l?unit? 100 comprende un cassetto 250 configurato per supportare/sostenere diversi componenti, in particolare almeno il contenitore 110 e/o i mezzi di erogazione 130.
Detto cassetto ? preferibilmente installato su detto fondo 400 e posto al di sotto del nido 240.
Il cassetto 250 pu? essere installato in modo fisso sul fondo 400 o preferibilmente detto cassetto 250 ? di tipo mobile configurato per poter essere estraibile, almeno parzialmente dal fondo 400 dell?arnia 200.
In tal modo viene garantita l?accessibilit? ai componenti che esso supporta.
Per renderlo estraibile il cassetto 250 preferibilmente comprende guide 401 ad esempio installate sul fondo 400, che consentono lo scorrimento dello stesso verso l?esterno dell?arnia 200 in particolare sporgendo dal fondo 400. La traslazione del cassetto 250 ? preferibilmente una traslazione orizzontale, cio? parallela alla superficie di appoggio del fondo 400.
In particolare l?estrazione verso l?esterno ? necessaria per l?immissione del prodotto nel contenitore 110, per la pulizia e per altre procedure di manutenzione generale.
Detto cassetto 250 estraibile pu? essere realizzato in acciaio inox (ad esempio AISI 304), per garantire la sua durata ed integrit?, anche se sottoposto agli agenti atmosferici ed alle sostante corrosive dei prodotti per il trattamento.
Preferibilmente il cassetto 250 ? provvisto di un vassoio 251, posto al di sotto del nido 240 e che ha la funzione di coprire almeno il contenitore 110 ed i mezzi di erogazione 130 supportati dal cassetto250.
Infatti le gocce di prodotto che ricadono verso il basso durante e dopo il trattamento ed anche ed il materiale organico in caduta dall?alveare (polline, cera, ecc.) possono entrare in contatto con le parti meccaniche ed elettroniche del dispositivo 100 danneggiandolo.
Il vassoio 251 ? preferibilmente costruito in acciaio inox (ad esempio AISI 304) per poter resistere agli agenti corrosivi presenti ne prodotti per il trattamento.
L?unit? 100, come detto in precedenza, ? facilmente installabile sulla maggior parte di arnie 200 esistenti in modo semplice e senza richiedere interventi strutturali.
Normalmente l?installazione dell?unit? 100 prevede la sostituzione del fondo originalmente presente nell?arnia 200 con un nuovo fondo 400 come descritto nell?invenzione.
Nelle arnie 200 esistenti ? normalmente presente una base di appoggio costruita con listelli di legno di diverse misure a supporto del nido 240 con una apertura alla base, detta apertura ospita una rete metallica detta rete antivarroa 252 detta rete ha lo scopo di essere una base di appoggio per le api che vi transitano e di permettere il passaggio di materiale organico compreso la varroa.
L?unit? di trattamento 100 pu? comprendere al di sopra del vassoio 251 una rete antivarroa 252 in modo tale che il materiale organico ricada nel vassoio 251.
La rete 252 ? composta da maglie di dimensioni tali da non permettere di essere attraversata delle api ed ? preferibilmente meccanicamente connessa al fondo 400 come evidenziato in figura 7. Detto vassoio 251 ha lo scopo di essere utilizzato come strumento per il conteggio delle varroe cadute a seguito dei trattamenti e poterne valutare il grado di infestazione. Detto conteggio ? il criterio pi? utilizzato per valutare l?efficacia dei trattamenti effettuati.
Pertanto su di una arnia 200 esistente si vanno ad inserire preferibilmente la nuova unit? 100 comprendente il nuovo fondo 400 su cui sono installati il cassetto 250, il vassoio 251 e preferibilmente la rete antivarroa 252, intercambiabili con quelli originari, comportando normalmente solo una variazione dell?altezza di detta arnia 200, come rappresentato in figura 1.
Ulteriormente preferibilmente il vassoio 251 ? estraibile dal cassetto 250 e pertanto da detto fondo 400.
Detto vassoio 251, oltre allo scopo protettivo, ha anche lo scopo di raccogliere eventuale liquido che fuoriesce dai mezzi di distribuzione, come verr? meglio spiegato nel seguito.
Secondo una forma preferita di realizzazione, i mezzi di distribuzione 120 comprendono un condotto 121 avente lungo la sua superficie una pluralit? di aperture 122.
Con il termine condotto si intende ad esempio una tubazione cava configurata per ricevere al suo interno il prodotto, preferibilmente liquido. Il condotto 121 pu? ricevere il prodotto da una sua estremit? 121c o 121b, o da entrambe le estremit? 121c e 121b.
Detto prodotto viene fatto fuoriuscire dal condotto 121 attraverso dette aperture 122.
In una preferita forma di realizzazione l?unit? 100 prevede che il condotto 121 sia posto al di sotto del nido e preferibilmente tra il nido 240 ed il vassoio 251 e preferibilmente sostenuto dal cassetto 250 come rappresentato in figura 5.
Grazie a questa soluzione i mezzi di distribuzione 120 possono essere facilmente integrati nel cassetto 250 insieme agli altri componenti dell?unit? 100.
Ulteriormente preferibilmente il condotto 121 ? posto al di sotto del vassoio antivarroa 252.
Grazie a detta posizione del condotto 121, che consente di distribuire il prodotto nell?arnia 200 dal basso verso l?alto, non ? necessario aprire l?arnia 200 ed esporre le famiglie di api a contatto con l?esterno. Inoltre detto condotto 121 pu? rimanere in posizione senza interferire nemmeno con operazioni di manutenzione dell?arnia 200 essendo ad esempio installato sul cassetto 250.
Altre posizioni ugualmente vantaggiose possono prevedere che il condotto 121 sia posto al di sopra del nido 240 per distribuire il prodotto nell?arnia 200 dall?alto verso il basso, o a lato del nido 240 ed in particolare sui due lati che permettono al condotto di essere ortogonale alla superficie 241a di ciascun telaio 241 per distribuire il prodotto lateralmente.
Infatti una preferita forma di realizzazione prevede che il condotto 121 sia disposto ortogonale alla superficie 241a dei telai 241 del nido 240.
Preferibilmente la sua lunghezza ? tale da far si che il condotto 121 si venga a trovare in corrispondenza di tutti i telai 241 del nido 240.
Questo garantisce un trattamento distribuito nel modo pi? uniforme possibile all?interno dell?arnia 200, cosa che risulta invece molto difficile con i trattamenti manuali.
Infatti in tal caso ? l?operatore stesso che deve spostarsi per distribuire in tutte le parti dell?arnia il prodotto in modo uniforme e questo pu? comportare un eccessivo utilizzo di prodotto causandone uno spreco.
Per ulteriormente garantire la distribuzione, dette aperture 122 possono essere distribuite sulla lunghezza del condotto 121 e disposte preferibilmente con passo uguale e quello dei telai 241 essendo posizionate nello spazio tra un telaio 241 e l?altro.
Durante la fase operativa in cui viene eseguito il trattamento affinch? il prodotto venga distribuito verso il nido 240, ? preferibile che tutte le aperture 122 siano rivolte verso il nido 240.
Nella forma di realizzazione che prevede che il condotto 121 sia posto al di sopra del vassoio 251 ed al di sotto della rete antivarroa 252, detta rete 252 presenta una serie di asole 252a posizionate in corrispondenza delle aperture 122 del condotto 121, per consentire il passaggio del prodotto al nido 240. Dette asole 252a hanno conformazione tale da far passare il flusso di prodotto, ma non le api al di sotto.
In particolare detto condotto 121 ? un tubo 121a preferibilmente in alluminio e preferibilmente trattato contro la corrosione, soprattutto per resistere agli agenti corrosivi presenti nei prodotti per i trattamenti.
Le aperture 122 sono preferibilmente fori 122a disposti su detto tubo 121a.
Il tubo 121a forato risulta essere una soluzione semplice e funzionale.
Secondo un aspetto vantaggioso del trovato, i mezzi di distribuzione 120 comprendono mezzi di attivazione 125 atti a movimentare detto il condotto 121 in modo tale da distribuire il prodotto sulla zona che va trattata.
Grazie al movimento del condotto 121, il prodotto viene distribuito su un?area maggiore andando in contatto con un maggior numero di api e pertanto risulter? maggiormente efficace.
Una forma di realizzazione prevede che i mezzi di attivazione 125 siano configurati per ruotare il condotto 121 secondo un asse che si sviluppa in direzione della sua lunghezza.
In particolare durante la rotazione del condotto 121, in fase operativa di trattamento, le aperture 122 faranno fuoriuscire il prodotto in direzione variabile in modo da direzionarlo verso una pi? ampia area dei telai 241 del nido 240.
Pertanto l?angolo di rotazione che i mezzi di attivazione 125 imprimono al condotto 121 pu? essere un angolo fino a 360? o superiore , ma in fase operativa, sar? un angolo preferibilmente inferiore a 180? e preferibilmente di ampiezza tale da evitare che il prodotto venga sprecato, ma vada ad interessare principalmente la zona di trattamento.
In particolare i mezzi di attivazione 125 comprendono un motore 126 preferibilmente di tipo servomotore elettrico.
Il motore 126 permette al condotto 121 di ruotare dell?angolazione necessaria e stabilita da un rispettivo software di controllo, come verr? meglio spiegato nel seguito.
L?invenzione prevede anche che l?unit? 100 comprenda il contenitore 110, in cui viene stoccato il prodotto da utilizzare per il trattamento.
Detto contenitore 110 in particolare ha capacit? compresa tra i 100 ed i 500 ml preferibilmente 300 ml.
Pi? in generale ha capacit? tale da contenere tutto il prodotto necessario per effettuare almeno un intero ciclo di trattamento; in tal modo si possono ridurre gli sprechi di prodotto o evitare che nel contenitore 110 rimanga del prodotto per un tempo prolungato che possa pertanto deteriorarsi.
In particolare il contenitore 110 pu? avere base quadrata o rettangolare ed essere costruito preferibilmente in acciaio inox (ad esempio AISI 304); detto contenitore 110 pu? essere provvisto di un coperchio di chiusura per trattenere il prodotto ed evitare contaminazioni.
Detto contenitore 110 ? preferibilmente configurato non solo per stoccare il prodotto, ma anche per prepararlo in modo tale che si trovi nelle condizioni ottimali, richieste nelle specifiche tecniche del prodotto, affinch? il trattamento risulti efficace.
Infatti la maggior parte dei prodotti a base acquosa esistenti in commercio necessitano di essere somministrati ad esempio ad una temperatura precisa indicata nelle specifiche tecniche del prodotto.
Pertanto per garantire la corretta preparazione del prodotto detto contenitore 110 pu? comprendere un elemento miscelatore 111 e/o un elemento riscaldatore 115 atti a portare il prodotto nelle condizioni ottimali per effettuare il trattamento.
In tal modo il prodotto viene preparato in modo automatico portandolo alla temperatura ottimale mediante l?elemento riscaldatore 115 ed agitando meccanicamente mediante il miscelatore 111 per rendere detto prodotto omogeneo e rendere maggiormente uniforme il riscaldamento.
Una possibile forma di realizzazione prevede che l?elemento miscelatore 111 sia di tipo magnetico e comprenda mezzi di movimentazione 112 che cooperano con un magnete 113.
Come rappresentato in figura 4 i mezzi di movimentazione 112 sono preferibilmente posti all?esterno del contenitore 110 e preferibilmente in corrispondenza della sua base 110a, mentre il magnete 113 ? posto preferibilmente all?interno del contenitore 110.
Il magnete 113 ? configurato per essere messo in movimentazione dai mezzi di movimentazione 112 per effetto del principio dell?inseguimento magnetico.
Pertanto il magnete 113 segue quello installato ad esempio sull?albero del motore dei mezzi di movimentazione 112 e posto sotto il contenitore 110.
In particolare il magnete 113 pu? essere rivestito in Ptfe (teflon) per essere protetto nel contatto con il prodotto.
La scelta di utilizzare un miscelatore 111 di tipo magnetico consente di miniaturizzare e migliorare l?efficienza meccanica ed elettrica del miscelatore 111 stesso.
In particolare possono essere usati dei magneti al neodimio che garantiscono, in piccole dimensioni, propriet? e caratteristiche magnetiche particolari (ad esempio intensit? del campo magnetico e mantenimento delle propriet? magnetiche nel tempo).
Il miscelatore 113 cos? conformato, ? quindi in grado di integrarsi in nel contenitore 110 in modo semplice ed ? in grado di garantire tempi rapidi di miscelazione oltre che una buona durata nel tempo.
Per ottimizzare le condizioni di utilizzo del prodotto questo pu? essere riscaldato mediante l?elemento riscaldatore 115.
Detto elemento riscaldatore 115 ? ad esempio una resistenza elettrica 115a preferibilmente meccanicamente connessa al contenitore 110.
Una forma di realizzazione rappresentata in figura 4 prevede che la resistenza 115a sia conformata a vite.
Ad esempio ? utilizzata una vite filettata che permette il corretto accoppiamento meccanico con il contenitore 110 oltre ad una ottima dissipazione di calore.
Per monitorare la temperatura raggiunta dal prodotto, il contenitore 110 pu? comprendere un dispositivo di controllo della temperatura 116.
Grazie al dispositivo di controllo della temperatura 116 ? possibile valutare le variazioni di temperatura del prodotto e ulteriormente ? possibile effettuare il controllo di presenza di prodotto all?interno del contenitore 110, tramite la retroazione del valore di temperatura, come verr? meglio spiegato nel seguito.
Il dispositivo di controllo della temperatura 116 pu? essere ad esempio una termocopia NTC.
Pertanto grazie a detta soluzione che consente di preparare in modo automatico il prodotto per il trattamento, l?operatore riduce notevolmente la sua esposizione a rischi legati al fatto di maneggiare sostanze pericolose contenute nei prodotti per il trattamento e limita cos? le probabilit? di infortunio e relativi problemi legati alla manipolazione di acidi.
Per trasferire il prodotto per il trattamento dal contenitore 110 ai mezzi di distribuzione 120 sono presenti mezzi di erogazione 130.
Una preferita forma di realizzazione prevede che detti mezzi di erogazione 130 comprendono una pompa 131 per imprimere pressione e per dosare il prodotto in ingresso ai mezzi di distribuzione 120.
La pompa 131pu? assolvere almeno due funzioni:
- imprimere pressione al prodotto,
- effettuare un dosaggio calibrato e ripetibile nel tempo del prodotto.
Attraverso la regolazione elettrica della pompa 131 si pu? determinare sia un preciso quantitativo di prodotto in uscita e sia la pressione alla quale il prodotto dovr? uscire dal condotto 121. Ad ogni azione di pompaggio sar? possibile avere ad esempio in uscita 0,2ml di prodotto di tipo liquido.
I mezzi di erogazione 130 comprendono anche elementi di connessione 132 per collegare idraulicamente la pompa 131 sia con il contenitore 110, sia con i mezzi di distribuzione 120.
Nel caso di prodotto liquido, detti mezzi di connessione possono essere semplicemente tubazioni ad esempio di tipo siliconico, con relativi raccordi per la realizzazione di un circuito che trasferisca il prodotto dal contenitore 110 ai mezzi di distribuzione 120, attraverso la pompa 131.
Secondo un aspetto vantaggioso dell?invenzione, i mezzi di erogazione 130 ulteriormente comprendono un elemento di intercettazione 133 configurato per interrompere/consentire il passaggio del prodotto ai mezzi di distribuzione 120.
Detto elemento di intercettazione 133 ? preferibilmente posizionato tra il contenitore 110 e la pompa 131.
In particolare l?elemento di intercettazione 133 ? configurato per interrompere/consentire il passaggio di aria, in particolare in pressione, ai mezzi di distribuzione 120.
Al posto del passaggio dell?aria si pu? prevedere di far passare un liquido ad esempio acqua distillata utilizzabile per la pulizia dei condotti.
In fatti detto elemento di intercettazione 133 non solo consente o impedisce il passaggio del prodotto, ma ulteriormente consente di alternare al prodotto, il passaggio di aria, ad esempio aria in pressione di alcuni bar e/o liquido in particolare per la pulizia dell?unit?.
Grazie all?elemento di intercettazione 133 ? possibile effettuare la pulizia dell?unit? 100 al termine del trattamento. Infatti al termine del trattamento si blocca l?accesso al prodotto, intercettando gli elementi di connessione 132 che vanno dal contenitore 110 alla pompa 131 e si consente il passaggio di aria che attraverso la pompa 131 viene spinta ai mezzi di distribuzione 120. L?aria forzata a passare al suo interno ha lo scopo di ripulire il condotto 121 e altri componenti dei mezzi di distribuzione 120 dai residui del prodotto che possono essere rimasti al loro interno. Questo garantisce che l?unit? 100 sia pulita e pronta per un nuovo trattamento. Ulteriormente questo va a vantaggio della maggiore durata dei componenti dell?unit? 100 che non sono pi? in contatto con le sostanze con componente acida e pertanto corrosive contenute nei prodotti di trattamento.
Questa fase di pulizia, che avviene dopo la fase di trattamento, viene preferibilmente effettuata con il condotto 121 in posizione tale da avere le aperture 122 rivolte verso il basso e pertanto verso il vassoio 251. In tal modo, l?aria che esce dalle aperture 122 non viene direzionata verso il nido 240, creando possibili fastidi alle api, ma grazie ai mezzi di attivazione 125 il condotto 121 viene ruotato in modo da rivolgere le aperture 122 nella zona che si ritiene pi? idonea. La posizione del condotto 121 con le aperture 122 rivolte verso il basso quando l?unit? 100 non ? in fase di trattamento ha anche lo scopo di preservare le aperture 122 di erogazione da materiale in caduta all?interno dell?alveare.
Alternativamente o in successione alla fase di pulizia mediante aria, pu? essere prevista una fase di pulizia mediante lavaggio ad esempio con acqua distillata o anche una fase di svuotamento per evitare che nei condotti rimanga del liquido che congelando pu? danneggiare l?unit? 100.
Per meglio contenere quanto espulso dal condotto 121 durante le fasi di pulizia o svuotamento, il vassoio 251 sar? conformato in modo da contenere un certo quantitativo di liquido, in modo tale che questo non si disperda nell?ambiente circostante, ma possa essere raccolto e quindi smaltito nel modo pi? idoneo.
Una preferita forma di realizzazione prevede l?elemento di intercettazione 133 sia una valvola a tre vie 134 preferibilmente attuabile mediante servomotore 135.
La presenza del servomotore 135, consente di automatizzare il funzionamento dell?elemento di intercettazione 133 e gestirlo mediante software come sar? meglio spiegato nel seguito.
All?interno della valvola a tre vie 134 pu? essere alloggiato un filtro ad esempio da 50 micron con vite di ispezione per il controllo e pulizia.
Una ulteriore preferita forma di realizzazione prevede che i mezzi di erogazione 130 ulteriormente comprendano un dispositivo di controllo del flusso 136 configurato per controllare il quantitativo di prodotto erogato al dispositivo di distribuzione 120 durante il trattamento.
Tale dispositivo di controllo del flusso 136 permette il controllo del flusso e del quantitativo di prodotto realmente dispensato al fine di garantire una verifica dei quantitativi di prodotto utilizzato per ogni singolo trattamento. Inoltre pu? anche fornire la certezza che ci sia stato un effettivo flusso di prodotto e che quindi sia stato erogato.
Un aspetto del trovato prevede che l?unit? di trattamento 100 comprenda ulteriormente una unit? di controllo 150 configurata per comandare i mezzi di erogazione 130 ed i mezzi di attivazione 125 e preferibilmente ricevere ed elaborare i segnali inviati dai dispositivi di controllo 116, 136 per agire sui detti mezzi 130, 125.
Oltre ai dispositivi di controllo 116, 136 sopra descritti, l?arnia pu? essere dotata anche di altri dispositivi di controllo, come ad esempio sensori per il controllo della temperatura reale dell?arnia e dell?ambiente che possono essere rilevati ed elaborati dall?unit? di controllo 150 al fine di garantire e rispettare la temperatura del prodotto che ? uno dei parametri pi? importanti che vengono previsti e imposti per questi trattamenti.
Questo consente anche di decidere quando sia il momento pi? opportuno per effettuare il trattamento in base alle condizioni climatiche e al periodo dell?anno.
Grazie all?unit? di controllo 150, ? possibile prevedere anche altri accorgimenti che consentono ad esempio di ridurre l?esposizione dell?operatore ai prodotti di trattamento.
Si possono prevedere dispositivi atti ad emettere segnali acustici che, gestiti dall?unit? di controllo 150, segnalano che il trattamento ? incorso, onde impedire che l?operatore apra l?arnia 200 durante il trattamento.
Altre possibili soluzioni volte ad aumentare la sicurezza dell?unit? 100 possono prevedere la presenza di microinterrutori, ad esempio magnetici, posti sul cassetto 250 che ne verificano il corretto posizionamento prima di iniziare il trattamento e ne impediscono l?apertura se non a trattamento terminato. Questi sono solo alcuni esempi delle possibili implementazioni che possono essere gestite dall?unit? di controllo 150 al fine di ottimizzare la sicurezza e l?efficacia dell?unit? 100.Pertanto l?unit? di controllo 150 consente di agire su tutti i dispositivi elettronici dell?unit? 100 in modo da automatizzarne controllare e gestire il funzionamento.
La gestione mediante l?unit? di controllo 150 dei dispositivi elettronici attraverso software dedicati consentono di migliorare l?efficienza e l?efficacia dei trattamenti stessi.
Di conseguenza detta automatizzazione dei trattamenti permette di sostituire i lunghi e imprecisi trattamenti manuali con trattamenti automatici calibrati e studiati per ogni specifica tipologia di prodotto.
In particolare mediante l?unit? di controllo 150 ? possibile gestire con ?ricette? i programmi specifici per ogni trattamento che possono essere eventualmente precaricati nella memoria dell?unit? di controllo 150.
Ricette o programmi possono differire tra loro per quantitativi di prodotto o per tipologia di prodotto da utilizzare. I trattamenti differisco anche in base alla stagione nella quale devono essere effettuati.
Altri esempi di programmi o ricette possono prevedere di gestire in modo differenziato l?erogazione del prodotto come ad esempio un?erogazione continua od impulsiva a seconda di vari fattori che vanno ad influire sul trattamento.
L?unit? di controllo 150 inoltre pu? essere configurata per memorizzare e/o archiviare i dati relativi al trattamento eseguito.
Ulteriore scopo dell?invenzione ? infatti quello di memorizzare, attraverso ad esempio un?opportuna memoria dell?unita di controllo 150, tutti i trattamenti effettuati.
E? quindi possibile creare un vero e proprio registro elettronico dei trattamenti sanitari nel rispetto dei requisiti imposti dalla legge in vigore.
Questo agevola la raccolta dei dati relativi ad ogni singolo trattamento (es: Data del trattamento, tipologia del prodotto utilizzato, quantit? di prodotto, inizio e fine del trattamento e dati dell?apicoltore). Va precisato che l?apicoltore ? tenuto a conservare per legge il registro dei trattamenti effettuati. Tale registro elettronico pu? essere consultabile, scaricabile e di facile accesso anche per l?apicoltore.
Pertanto al fine di un?automatizzazione completa del procedimento di registrazione dati, ? possibile anche prevedere ad esempio un alibi memory, ovverosia una memoria fiscale, per la trasmissione omologata e certificata dei dati relativi al trattamento. Questi dati risultano pertanto sicuri da errori umani e da possibili contraffazioni e possono essere inviati direttamente ai server centrali ad esempio dei centri di raccolta ministeriali per la loro archiviazione.
Un?ulteriore possibile caratteristica del trovato, prevede che l?unit? 100 sia alimentata elettricamente da batterie in particolare al litio ad esempio tipo 18650 da 3,7 Volt in serie.
Questo consente di realizzare un?unit? 100 elettricamente autosufficiente ad eseguire i trattamenti.
Preferibilmente ? in grado di coprire una intera stagione apistica con un solo paio di batterie a seconda della capacit? delle batterie in Ah. Come rappresentato nelle figure 1, 2 , 3 l?unit? di controllo 150 ? posizionata nel cassetto 250 insieme ad altri dispositivi dell?unit? di trattamento100 quali il contenitore 110, i mezzi di erogazione 130, quali la pompa 131 e l?elemento di intercettazione 133. Altri dispositivi che possono essere supportati/sostenuti dal cassetto 250 possono essere i mezzi di distribuzione 120 in particolare i mezzi di attivazione 125, ed il condotto 122.
In tal modo si ottiene che tutta l?unit? di trattamento 100 ? agevole al controllo e alla manutenzione.
Si intende comunque che quanto descritto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali varianti di dettaglio che si rendessero necessarie per ragioni tecniche e/o funzionali, come il posizionamento dell?unit? di controllo 150 e/o il contenitore 110, in differente posizione anche non necessariamente all?interno dell?arnia 200, si considerano sin da ora rientranti nel medesimo ambito protettivo.
Fa parte dell?ambito di protezione del suddetto trovato anche il metodo per il trattamento antiparassitario delle api all?interno di un?arnia 200 configurato per distribuire un prodotto in particolare allo stato liquido sulle api che si trovano all?interno dell?arnia 200.
Detto metodo prevede di attivare i mezzi di erogazione 130 per consentire il passaggio del prodotto ai mezzi di distribuzione 120 integrati nell?arnia 200.
Mediante i mezzi di erogazione 130 ? possibile eseguire il corretto calcolo dei quantitativi di prodotto previsti per ogni trattamento.
Il metodo ulteriormente prevede, prima del trattamento, di mescolare e/o riscaldare il prodotto. Infatti ? preferibile che il prodotto venga riscaldato e mescolato come richiesto dalle specifiche tecniche di preparazione del prodotto per aumentarne l?efficacia durante il trattamento.
Detta miscelazione avviene in modo automatico mediante l?elemento miscelatore 111 e/o un elemento riscaldatore 115.
Secondo un aspetto preferito detto metodo prevede di eseguire il trattamento distribuendo il prodotto dal basso verso l?alto verso i telai 241, preferibilmente ruotando i mezzi di distribuzione 120.
Il moto di detti mezzi di distribuzione 120 ? preferibilmente alternato e secondo un angolo idoneo a direzionare il prodotto su una maggiore area possibile dei telai 241.
Detto metodo di distribuzione garantisce il corretto ed omogeneo trattamento di tutta l?arnia aumentando l?efficienza della distribuzione e quindi l?efficacia del trattamento stesso a parit? di quantitativi di prodotto utilizzati in un?applicazione manuale.
Il metodo in particolare prevede, una volta terminato il trattamento, di:
- ruotare i mezzi di distribuzione 120 portando le aperture 122 rivolte verso il vassoio 251,
- attivare i mezzi di erogazione 130 per consentire il passaggio di aria preferibilmente in pressione e/o liquido in particolare per la pulizia dell?unit? ai mezzi di distribuzione 120, in modo tale da svuotare e pulire detti mezzi di distribuzione 120.
Un aspetto vantaggioso ? che ogni qualvolta viene eseguito un trattamento, il metodo prevede mediante l?unit? di controllo 150 di memorizzare e/o archiviare i dati relativi al trattamento eseguito.
Ulteriormente il metodo pu? prevedere di gestire, mediante l?unit? di controllo 150 una ricetta specifica di preparazione ed utilizzo per ogni differente prodotto e preferibilmente elaborare i segnali di dispositivi di controllo 116, 136 per eseguire correttamente il trattamento in funzione delle condizioni di lavoro ed ambientali.
Come spiegato in precedenza, il metodo consente di rilevare ed elaborare i dati di ulteriori dispositivi di controllo che possono essere presenti sull?arnia 200 in modo tale da utilizzare dette informazioni per comandare adeguatamente ad esempio i mezzi di attivazione 125, l?elemento miscelatore 111, l?elemento riscaldatore 115, la pompa 131, ecc..
Si intende comunque che quanto sopra descritto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali varianti di dettaglio che si rendessero necessarie per ragioni tecniche e/o funzionali, si considerano sin da ora rientranti nel medesimo ambito protettivo definito dalle sottoriportate rivendicazioni.

Claims (24)

RIVENDICAZIONI
1. Unit? per il trattamento antiparassitario delle api (100) configurato per distribuire un prodotto, in particolare allo stato liquido, sulle api che si trovano all?interno dell?arnia (200) comprendente:
- un contenitore (110) atto a contenere il prodotto per il trattamento,
- mezzi di erogazione (130) atti a trasferire il prodotto per il trattamento dal contenitore (110) a mezzi di distribuzione (120),
caratterizzato dal fatto che detti mezzi di distribuzione (120), sono integrati nell?arnia (200) e configurati per distribuire il prodotto per il trattamento.
2. Unit? (100) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di distribuzione (120) sono configurati per distribuire il prodotto nell?arnia (200) dal basso verso l?alto.
3. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un cassetto (250) configurato per supportare/sostenere almeno il contenitore (110) e/o i mezzi di erogazione (130) e per coprirli mediante un vassoio (251).
4. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un fondo (400) configurato per sostenere almeno un nido (240), con una pluralit? di telai (241), e configurato per sostenere detto cassetto (250) posto al di sotto del nido (240).
5. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il cassetto (250) ? di tipo mobile configurato per poter essere estraibile almeno parzialmente dal fondo (400) dell?arnia (200).
6. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di distribuzione (120) comprendono un condotto (121) avente lungo la sua superficie una pluralit? di aperture (122), detto condotto (121) essendo configurato per ricevere al suo interno il prodotto liquido e farlo fuoriuscire attraverso dette aperture (122).
7. Unit? (100) secondo la rivendicazione 6, in cui detto condotto (121) ? disposto ortogonale alla superficie (241a) dei telai (241) del nido (240) e preferibilmente con lunghezza tale da trovarsi in corrispondenza di tutti i telai (241) del nido (240), con le aperture (122), distribuite sulla lunghezza del condotto (121), disposte preferibilmente con passo uguale e quello dei telai (241) essendo posizionate nello spazio tra un telaio (241) e l?altro.
8. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 7, in cui detto condotto (121) ? supportato/sostenuto dal cassetto (250) e disposto preferibilmente al di sopra del vassoio (251).
9. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di distribuzione (120) comprendono mezzi di attivazione (125) atti a movimentare il condotto (121) in modo tale da distribuire il prodotto sulla zona che va trattata, in particolare i mezzi di attivazione (125) sono configurati per ruotare il condotto (121) secondo un asse che si sviluppa in direzione della sua lunghezza, in modo tale che le aperture (122) siano rivolte verso il nido (240) quando l?unit? (100) ? in posizione operativa di trattamento.
10. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto contenitore (110) comprende un elemento miscelatore (111) e/o un elemento riscaldatore (115) atti a portare il prodotto nelle condizioni ottimali per effettuare il trattamento.
11. Unit? (100) secondo la rivendicazione 10, in cui detto elemento miscelatore (111) ? di tipo magnetico e comprende mezzi di movimentazione (112) preferibilmente posti all?esterno del contenitore (110) e preferibilmente in corrispondenza della base (110a), che cooperano con un magnete (113) posto preferibilmente all?interno del contenitore (110) detto magnete (113) essendo configurato per essere messo in movimentazione dai mezzi di movimentazione (112) per effetto del principio dell?inseguimento magnetico.
12. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore (110) comprende un dispositivo di controllo della temperatura (116) atto a verificare il prodotto contenuto nel contenitore (110).
13. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di erogazione (130) comprendono una pompa (131) per imprimere pressione e dosare il prodotto in ingresso ai mezzi di distribuzione (120), elementi di connessione (132) per collegare idraulicamente la pompa (131) sia con il contenitore (110), sia con i mezzi di distribuzione (120).
14. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di erogazione (130) ulteriormente comprendono un elemento di intercettazione (133) preferibilmente posizionato tra il contenitore (110) e la pompa (131) e configurato per interrompere/consentire il passaggio del prodotto ai mezzi di distribuzione (120), detto elemento di intercettazione (133).
15. Unit? (100) secondo la rivendicazione 14, in cui l?elemento di intercettazione (133) ? configurato per interrompere/consentire il passaggio di aria, in particolare in pressione e/o liquido in particolare per la pulizia dell?unit?, ai mezzi di distribuzione (120).
16. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di erogazione (130) ulteriormente comprendono un dispositivo di controllo del flusso (136) configurato per controllare il quantitativo di prodotto erogato ai mezzi di distribuzione (120) durante il trattamento.
17. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente una unit? di controllo (150) configurata per comandare i mezzi di erogazione (130) ed i mezzi di attivazione (125) e preferibilmente ricevere ed elaborare i segnali inviati da dispositivi di controllo (116, 136) per agire su detti mezzi (130, 125).
18. Unit? (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l?unit? di controllo (150) ? configurata per memorizzare e/o archiviare i dati relativi al trattamento eseguito.
19. Metodo (100) per il trattamento antiparassitario delle api all?interno di un?arnia (200) configurato per distribuire un prodotto in particolare allo stato liquido sulle api mediante l?unit? di trattamento secondo le rivendicazioni da 1 a 18, che prevede di:
- attivare i mezzi di erogazione (130) per consentire il passaggio del prodotto ai mezzi di distribuzione (120), detti mezzi di distribuzione essendo integrati nell?arnia (200).
20. Metodo secondo la rivendicazione 19, che prevede, prima del trattamento, di mescolare e/o riscaldare il prodotto.
21. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 19 a 20, che prevede, di eseguire il trattamento distribuendo il prodotto dal basso verso l?alto verso i telai (241), preferibilmente ruotando i mezzi di distribuzione (120), preferibilmente con moto alternato.
22. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 19 a 21, che prevede, una volta terminato il trattamento, di
- ruotare i mezzi di distribuzione (120) portando le aperture (122) rivolte verso il vassoio (251),
- attivare i mezzi di erogazione (130) per consentire il passaggio di aria, preferibilmente in pressione, e/o liquido in particolare per la pulizia dell?unit?, ai mezzi di distribuzione (120), in modo tale da svuotare e pulire almeno detti mezzi di distribuzione (120).
23. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 19 a 22, che prevede mediante l?unit? di controllo (150) di memorizzare e/o archiviare i dati relativi al trattamento eseguito.
24. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 19 a 23, che prevede di gestire, mediante l?unit? di controllo (150) una ricetta specifica di preparazione ed utilizzo per ogni differente prodotto e preferibilmente elaborare i segnali di dispositivi di controllo (116, 136) per eseguire correttamente il trattamento in funzione delle condizioni di lavoro ed ambientali.
IT102020000009379A 2020-04-29 2020-04-29 Unità e relativo metodo per il trattamento antiparassitario delle api all’interno di un’arnia IT202000009379A1 (it)

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* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE3335808A1 (de) * 1983-10-01 1985-08-01 Heinrich 7298 Loßburg Seeger Verfahren und vorrichtung zur bekaempfung von bienenschaedlingen
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