IT202000008851A1 - Apparecchiatura per la realizzazione di pannelli fonoassorbenti microforo - Google Patents

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IT202000008851A1
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Andrea Donati
Franco Tanzini
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Vitap Costruzioni Mecc S P A
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Description

APPARECCHIATURA PER LA REALIZZAZIONE DI PANNELLI FONOASSORBENTI
MICROFORO
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce al settore della lavorazione di elementi strutturali in legno, e segnatamente quello della produzione di pannelli fonoassorbenti. L?invenzione riguarda in particolare un?apparecchiatura per la realizzazione di pannelli fonoassorbenti del tipo cosiddetto ?microforo?, utilizzabili per il rivestimento di pareti, soffitti e simili, o anche per la realizzazione di porte, ante, mobili, elementi divisori o altri componenti di arredo.
I pannelli fonoassorbenti in legno sono oggi costituiti da elementi compositi che presentano forature o tagli in comunicazione con cavit?, allo scopo di assorbire e dissipare l?onda di pressione sonora. Uno strato di base del pannello ? normalmente realizzato in truciolato, compensato, MDF o simili. Il pannello presenta poi un foglio di rivestimento con funzione estetica, realizzato ad esempio con fogli termoplastici, laminati, CPL, metacrilati, impiallacciature, laminati plastici e simili. Nella tipologia ?microforo?, che ? quella di specifica pertinenza ed interesse nella presente trattazione, il foglio di rivestimento, sul lato destinato a rimanere in vista, presenta una distribuzione di micro-forature che risultano in comunicazione con fori di diametro maggiore realizzati sullo strato di base o posteriore.
I microfori hanno un diametro inferiore a 1 mm, generalmente 0,5-0,7 mm, con un passo da 2,7 a 5 mm. I fori nella parte posteriore sono realizzati con normali punte da foratura e con macchine gi? esistenti sul mercato.
In una soluzione nota il foglio di rivestimento viene lavorato separatamente attraverso dei rulli con micropunte, che appunto lavorano solo sul rivestimento del pannello che deve successivamente essere incollato al materiale base. Il processo produttivo si compone quindi di pi? passaggi e realizza formati standardizzati. Il costo dei rulli ? elevato e sicuramente si pone un problema di insufficiente adattamento ai vari formati richiesti, sia in termini di dimensioni massime lavorabili sia in termini di diametro e passo dei microfori.
Analoghe problematiche sono poste da una variante produttiva che prevede l?uso l?impiego di punzoni sempre attualmente limitato alla foratura del rivestimento del foglio isolato. Anche in questo caso il rivestimento ? incollato al materiale base in una fase successiva. I punzoni sono alloggiati in una pressa che presenta uno stampo con dimensione e passo fisso, il materiale avanza a step in modo sincrono con il moto verticale alternato dello stampo.
Una soluzione nota prevede l?utilizzo di sistemi di foratura a laser. Con tale tecnologia si pu? lavorare il foglio di rivestimento anche ad assemblaggio avvenuto, e quindi ovviando alle problematiche produttive e di rigidit? sopra evidenziate per i sistemi in due fasi a rulli o punzoni. La tecnologia laser presenta tuttavia altri inconvenienti. Oltre a provocare piccole bruciature del materiale, realizza aperture che sono di fatto delle asole di profilo ellittico. Infatti, il dispositivo a laser utilizzato ? una sorta di pettine dotato di un moto rotatorio rispetto ad un asse parallelo alla superfice da lavorare, per cui quando il raggio laser ? perpendicolare alla superfice le aperture ricavate sul foglio sono circolari, ma quando il raggio inevitabilmente si inclina rispetto alla superfice l?apertura assume un profilo ad asola ellittica. Tale effetto ? indesiderato sia sul piano estetico sia su quello funzionale.
Tenuto conto di questo stato dell?arte, lo scopo della presente invenzione ? quello di fornire un?apparecchiatura che sia in grado di realizzare un trattamento di microforatura sul foglio di rivestimento di un pannello fonoassorbente gi? precedente assemblato (foglio gi? incollato al materiale di base precedentemente forato), con un costo produttivo basso, che sia flessibile per poter lavorare formati diversi del pannello, e che non abbia gli inconvenienti di ordine estetico e funzionale presentati dai sistemi facenti uso di foratura laser.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti dall?apparecchiatura per la realizzazione di pannelli fonoassorbenti microforo secondo la presente invenzione, le cui caratteristiche essenziali sono definite dalla rivendicazione 1 annessa. Altre importanti caratteristiche accessorie sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche e i vantaggi dell?apparecchiatura per la realizzazione di pannelli fonoassorbenti microforo secondo la presente invenzione risulteranno pi? chiaramente dalla descrizione che segue di sue forme realizzative, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 ? una vista prospettica di assieme dell?apparecchiatura secondo l?invenzione, con omesse parti strutturali estranee al nucleo dell?invenzione;
- la figura 2 ? una vista prospettica di un gruppo di punzonatura dell?apparecchiatura di figura 1, mostrato isolatamente;
- la figura 3 e la figura 5 sono viste di una zona superiore, con un dispositivo di regolazione in altezza, del gruppo di figura 2, da rispettivi lati evidenziati dalle frecce III e V di figura 2, le figure 4 e 6 essendo viste in sezione secondo i piani IV e VI rappresentati nelle figure 3 e 5; e
- le figure da 7a a 7h rappresentano rispettive fasi esemplificative del comportamento operativo dell?apparecchiatura in azione su un pannello, e in cui le figure 7a, 7b, 7g e 7h si servono di una prospettiva di assieme analoga a quella di figura 1, la figura 7c di una vista laterale del solo gruppo di punzonatura, e le figure 7d, 7e e 7f di una sezione di tale gruppo nella zona inferiore, cio? quella in cui la matrice entra in azione sul pannello.
Con riferimento a dette figure, l?apparecchiatura secondo l?invenzione comprende, su un basamento 1 genericamente in grado di fornire un adeguato supporto strutturale in appoggio al piano del terreno, un piano 2 di appoggio e avanzamento dei pannelli da lavorare, piano sul quale un asse X identifica la direzione di avanzamento del pannello, e un asse Y ortogonale all?asse X identifica una direzione trasversale. Un terzo asse Z che forma un sistema cartesiano con gli altri due, individua una direzione di altezza o di punzonatura.
Il piano di appoggio 2 ? materializzato da una fascia centrale 22, che si estende per tutta l?estensione del piano secondo l?asse Y e appunto per un?estensione ridotta secondo l?asse X; secondo quest?ultimo asse la fascia centrale 22 ? preceduta e seguita da una sezione di ingresso 21, definita tra un lato di ingresso 2a e la fascia centrale, e da una sezione di uscita 23, tra la fascia centrale e un lato di uscita 2c del piano 2. La fascia centrale 22 ? costituita da un elemento a superficie piena e liscia, tipicamente metallica, che, come si vedr? tra breve, ha funzione di incudine, contrastando la spinta esercitata sul pannello dall?azione di foratura senza danneggiare il pannello stesso. Le sezioni di ingresso 21 ed uscita 23 prevedono invece vantaggiosamente distribuzioni di spazzole che assistono la movimentazione del pannello lungo l?asse X.
Su un lato di fianco 2b del piano d?appoggio, lato cio? parallelo all?asse di avanzamento X, si estende un dispositivo 3 di movimentazione del pannello, comprendente un primo sistema di guide lineari 31 a ricircolo di sfere su cui si muovono due pinze 32, 33 atte ad afferrare il pannello sul bordo che risulta contiguo al dispositivo stesso. Le pinze 32, 33 hanno moto tra loro indipendente azionato da rispettive motorizzazioni 34, 35, tipicamente motori brushless, e da una trasmissione a pignone-cremagliera (non visibile). L?azione delle pinze ? comunque controllata in modo coordinato dal sistema di controllo dell?apparecchiatura, del tipo a controllo numerico (CNC). Una pinza 32 ha una corsa che si sviluppa dal lato di ingresso 2a fino a una parte sostanziale della fascia centrale 22, l?altra pinza 33 ha invece a disposizione per la sua corsa una zona del piano tra l?interno della fascia centrale 22 e il lato di uscita 2c. Le pinze non possono oltrepassare, nelle rispettive corse, il limite della fascia centrale. Il lato 2b e il lato opposto 2d presentano rispettive distribuzioni di rullini 24, 25 per il riscontro scorrevole del pannello in avanzamento. La distribuzione 25 opposta a quella adiacente alle pinze 32, 33 ? montata su un supporto mobile lungo l?asse Y, per esercitare la funzione di accostatore in serraggio sul pannello, adattando la larghezza del piano alle dimensioni del pannello. L?accostatore ? spostabile manualmente, fino all?innesto di un blocco che lo arresta nella posizione di serraggio desiderata.
Tutta la componentistica appena menzionata, e dunque dispositivo di movimentazione 3 e sistema di riscontro laterale del pannello, ? da considerarsi in s? e per s? tradizionale e ben nota all?esperto nel settore delle macchine per la lavorazione di pannelli in legno. Non ne ? dunque necessaria una descrizione pi? dettagliata, tenuto anche conto che, sempre in base alle conoscenze dell?esperto del ramo, varie costruzioni alternative potranno essere contemplate in equivalenza a quella qui esemplificata, senza che questo abbia alcun impatto sull?ambito della presente invenzione.
Venendo all?aspetto pi? caratteristico della presente invenzione, il piano 2, ma pi? specificamente la fascia centrale 22, ? sovrastato, quindi in sostanziale allineamento secondo l?asse di punzonatura Z, da un gruppo 4 di punzonatura comprendente una matrice o stampo di punzonatura 41. Il gruppo 4 si protende verso il piano 2, a partire da una slitta 42 che ? impegnata scorrevolmente su un ponte di guida 5. Quest?ultimo si estende lungo l?asse Y in corrispondenza della fascia centrale 22 del piano 2 e su cui si sviluppa un secondo sistema di guide lineari 51 a ricircolo di rulli, con le quali si impegna la slitta 42 per l?esercizio del movimento lungo il suddetto asse trasversale Y. Il moto della slitta 42 rispetto al ponte 5 ? azionato da un motore 43 (ad esempio un motore brushless) solidale alla slitta stessa e ingranante attraverso un pignone 43a con una cremagliera, non visibile. Anche in questo caso il controllo ? affidato al sistema CNC centralizzato dell?apparecchiatura.
La slitta 42 ha una struttura piastriforme che ha il compito di supportare tutti gli altri elementi del gruppo e di assorbire la forza di punzonatura. Tra tali elementi si distingue un mezzo attuatore lineare della matrice nella forma di un pistone oleodinamico 44 che si estende lungo l?asse Z e che, a un?estremit? distale opposta rispetto all?estremit? di connessione alla slitta, porta la gi? citata matrice 41. Il pistone ? a corsa fissa alternativa di natura impulsiva (10 mm ad esempio) ed ? responsabile, come si vedr?, della pressione meccanica che, trasmessa alla matrice, serve all?esecuzione di una fase di foratura sul pannello. La suddetta corsa ? in una soluzione realizzativa di base un parametro di progetto dell?apparecchiatura e non modificabile, Pu? tuttavia essere prevista anche una forma realizzativa pi? sofisticata in cui la corsa pu? rappresentare un parametro operativo variabile. Modificando la corsa del pistone oleodinamico ? infatti possibile generare microfori anche di notevole profondit? arrivando persino all?attraversamento dell?intero spessore del pannello.
La forza esercitabile dal pistone pu? essere evidentemente tarata intervenendo su una centralina del circuito oleodinamico. Tendenzialmente, tale taratura ? effettuata in sede costruttiva e di installazione e non si presenta necessit? di una sua modifica, ma in generale nel caso di particolari lavorazioni niente vieta di ritarare la pressione anche a macchina gi? installata.
La connessione tra pistone 44 e slitta 42 ? realizzata con l?interposizione di un dispositivo 45 di regolazione in altezza (asse Z), atto a variare in modo regolabile la distanza tra pistone e slitta, e quindi in assoluto la distanza tra matrice e piano, regolazione questa che ? necessaria per adattare l?apparecchiatura all?operativit? su pannelli di differenti caratteristiche dimensionali, e segnatamente le caratteristiche di spessore.
Il dispositivo 45, ben visibile in particolare nelle figure da 2 a 6, prevede una boccola 451 che ? supportata girevolmente dalla slitta 42 attorno all?asse Z, a mezzo di cuscinetti assiali 452. La boccola, che definisce internamente una sede filettata 451a che si impegna con un codolo filettato 441 del pistone 44. Ovviamente, in modo equivalente, un corpo pieno potr? sostituire la boccola e l?accoppiamento filettato realizzarsi con una sede ricavata entro il codolo. Esternamente, sulla boccola 45 ? fissata coassialmente una ruota dentata conica 453 che ingrana con un pignone 454 un cui alberino 454a ? supportato girevolmente attorno al proprio asse (parallelo al piano 2 o, geometricamente parlando, al piano XY) da una staffa 455 che aggetta solidalmente dalla slitta 42. Alla rotazione del pignone 454, azionabile nell?esempio manualmente da una manovella 456 rappresentata in figura 1 e omessa nelle altre figure per chiarezza illustrativa, risponde dunque - grazie alla coppia conica formata con la ruota 453 - la rotazione della boccola 451 attorno al proprio asse (Z). Evidentemente ? prospettabile come ovvia variante anche un azionamento motorizzato.
All?esterno del corpo del pistone 44 ? fissata una flangia 457 che si estende ortogonalmente all?asse Z e si impegna scorrevolmente in una pluralit? (quattro nell?esempio, ai quattro angoli della flangia 457, qui quadrilatera) di colonne di guida 458 a loro volta estendentesi solidalmente dalla slitta 42, e sempre parallelamente all?asse Z. L?azione di guida delle colonne impedisce la rotazione del pistone attorno al proprio asse, per cui alla gi? menzionata rotazione della boccola 451 risponde necessariamente una traslazione verticale del pistone, traslazione che rappresenta dunque l?unico grado di libert? del movimento di regolazione del pistone stesso.
Vantaggiosamente, su un innesto reversibile della manovella 456 posto all?esterno della staffa 455 e indicato con 459, innesto che espone l?alberino di manovra 454a del pignone 454, ? riportata un?indicizzazione numerica atta a trasporre direttamente il grado di rotazione del pignone nella quota raggiunta da parte della matrice lungo l?asse Z. Tale innesto incorpora inoltre un morsetto di blocco della posizione di regolazione raggiunta e desiderata, visibile in particolare in figura 5 e indicato con 459a, agente sull?alberino del pignone, una volta raggiunta la quota/posizione desiderata.
Venendo infine alla matrice 41, questa comprende una piastra superiore 411 con infissa una distribuzione di punzoni aghiformi 412 destinati a imprimere la microforatura sul pannello, e una piastra inferiore 413 parallela alla piastra superiore (entrambe ortogonali all?asse Z) trapassata dai punzoni e fungente da guida degli stessi, nonch? da elemento di fermo del pannello nella condizione di lavoro/foratura. Le dimensioni in estensione delle piastre, e segnatamente la loro lunghezza misurata secondo l?asse X, ?, preferibilmente, sostanzialmente la stessa della fascia centrale 22 del piano 2, in corrispondenza della quale il gruppo, come detto, ? disposto. In questo modo si assicura il pieno accoppiamento funzionale tra l?effetto percussivo della matrice e l?effetto di incudine della fascia piana 22.
Le due piastre sono mobili in avvicinamento reciproco, con il contrasto di mezzi elastici 414; pi? precisamente, la piastra superiore ? solidale al pistone, mentre la piastra inferiore ? connessa alla piastra superiore in modo da poter rientrare in avvicinamento alla piastra superiore, moto contrastato dalle molle appena citate. Quattro colonne 415 esercitano anche in questo caso la richiesta azione di guida, elevandosi solidalmente dalla piastra inferiore 413 e inserendosi scorrevolmente in sedi passanti ricavate sulla piastra superiore 411. Vantaggiosamente, i citati mezzi elastici comprendono molle elicoidali 414 disposte coassialmente a rispettive colonne 415. Sono parimenti previsti perni di arresto 416 che come le colonne 415 si elevano dalla piastra inferiore e si inseriscono scorrevolmente in sedi previste sulla piastra inferiore; tali perni hanno all?estremit? superiore teste 416a che riscontrano sull?esterno della piastra superiore esercitando il sostegno e il blocco della piastra inferiore nella posizione di massima distanza rispetto alla piastra superiore, posizione assunta per effetto delle molle 414 nella condizione di riposo.
Il fissaggio della matrice 41, o pi? propriamente della piastra superiore 411, allo stelo 442 del pistone idraulico ? affidata a un collegamento smontabile, per permetterne la agevole sostituzione ove necessario, vuoi per manutenzione, usura, o per modificare il passo dei microfori da eseguire in base alle esigenze della produzione. La matrice consente peraltro di poter ridurre il numero di punzoni impiegati, nel caso si abbiano dimensioni particolari dei pannelli o si vogliano realizzare delle impronte microforate che seguano un disegno geometrico. La riduzione avviene semplicemente togliendo dalla matrice i punzoni che non devono partecipare alla lavorazione.
Come anticipato, un sistema CNC controlla il funzionamento dell?apparecchiatura in base a criteri progettuali in s? e per s? noti e/o ovviamente implementabili per un esperto del ramo. Di tale sistema ? dunque omessa una descrizione dettagliata; analoghe considerazioni valgono per altri aspetti progettuali (struttura, alimentazione di potenza, circuitazione oleodinamica ecc.).
Con riferimento in particolare alle figure da 7a a 7h, il comportamento operativo dell?apparecchiatura prevede quanto segue.
La prima operazione ? rappresentata dalla regolazione in altezza del gruppo di punzonatura 4, attraverso azionamento (manuale in questo caso con la manovella 546), del pignone 454, come sopra descritto. Si tratta questa, in generale, di un?operazione iniziale rispetto a una sessione di lavorazione su un lotto di pannelli omogenei, per adeguare l?apparecchiatura alle caratteristiche dei pannelli di tale lotto, e non viene dunque ripetuta se non quando si passa alla lavorazione di un lotto diverso, la regolazione restando la stessa tra la foratura di un pannello e quella del pannello successivo della sequenza.
Un pannello P da forare, gi? assemblato con materiale di base e foglio di rivestimento rivolto verso l?alto, viene alimentato sul piano 2, afferrato dalla prima pinza 32 (figura 7a) e da questa trasportato lungo l?asse X (direzione di avanzamento) finch? una sua porzione di testa non va a sovrapporsi alla fascia centrale 22 (figura 7b).
La pinza si ferma arrestando il pannello. Il gruppo di punzonatura 4 ? fermo rispetto al ponte di guida 5 in una posizione di inizio corsa, in cui sovrasta una prima regione, adiacente al lato del dispositivo di movimentazione 3, di quella fascia di pannello che risulta sovrapposta alla fascia centrale 22. Per effetto della sopra citata regolazione, il gruppo si trova, in altezza, in una posizione zero (figura 7c), tale che la piastra inferiore 413 della matrice 41 rimanga sollevata rispetto al pannello, ad una distanza tale da permettere movimenti reciproci (dovuti al moto di avanzamento del pannello o alla traslazione del gruppo 4 lungo il ponte di guida 5).
A questo punto ha luogo una prima corsa di punzonatura per effetto dell?azionamento del pistone 44. Tale corsa dapprima porta la piastra inferiore a contatto con la superfice del pannello (figura 7d), e quindi, proseguendo la spinta da parte del pistone, mentre tale piastra inferiore 413 rimane a contatto con tale superficie, la piastra superiore 411 affonda ulteriormente portando i punzoni 412 prima in contatto con la superficie (figura 7e) e poi a penetrare il pannello per la profondit? richiesta ad interessare il foglio del rivestimento.
Le molle 414 interposte tra le due piastre vengono compresse fino al raggiungimento dell?intera corsa prevista per lo stelo del pistone. A questo punto il pistone inizia la corsa di ritorno, la piastra superiore 411 inizia a sollevarsi estraendo i punzoni dal materiale lavorato, mentre quella inferiore 413 continua a rimanere a contatto con la superfice del pannello ed applica a questa una forza, esercitata a mezzo delle molle appena citate, che evita il sollevamento del pannello stesso. La posizione zero viene nuovamente raggiunta alla fine della corsa di ritorno, distanziando nuovamente la piastra inferiore dal pannello.
Si comprender? come variando la quota della matrice nella posizione zero, tramite il sistema di regolazione dell?altezza del gruppo, ? possibile modificare la profondit? raggiunta dai punzoni. Riducendo infatti la corsa a vuoto che compie la matrice si incrementa della stessa quantit? la profondit? di foratura. Quindi, in definitiva, riducendo la distanza tra piano di lavoro e matrice si ottiene una maggiore profondit? di foratura, viceversa allontanando la matrice dal piano di lavoro la profondit? di foratura risulta minore.
? stata cos? forata la suddetta prima porzione della fascia di pannello. Per estendere la foratura a tutta la superficie del pannello, il gruppo 4 viene via via traslato in direzione Y lungo il ponte di guida 5 (figura 7g), ripetendo ad ogni sosta la corsa di punzonatura come sopra descritta, fino a interessare l?intera larghezza del pannello. Successivamente, per eseguire la foratura delle altre fasce di pannello, a coprirne l?intera lunghezza secondo X, il pannello P viene fatto avanzare a passi, con il contributo della seconda pinza 33, sovrapponendo in sequenza dette fasce del pannello alla fascia centrale 22 del piano 2 (figura 7h).
Terminata la desiderata punzonatura dell?intera superficie lo scarico del pannello pu? avvenire sia dal lato opposto a quello di ingresso, sia con inversione del movimento uscendo dallo stesso lato di inserimento.
Sono evidenti da quanto sopra descritto le prerogative vantaggiose dell?apparecchiatura secondo l?invenzione. La possibilit? di lavorare pannelli completi consente di poter impiegare normale materiale di commercio e lavorarlo come per qualsiasi altro impiego, senza dover ricorrere a processi produttivi dedicati e con la necessit? di dover acquistare materiale specifico (rivestimenti microforati, collanti, ecc.).
L?utilizzo di un?unica macchina che combina in modo innovativo tecnologie in s? per s? di natura tradizionale consente una riduzione dei costi produttivi, visto che non sono richiesti grandi investimenti in attrezzature e visto che si realizza un ciclo produttivo molto breve (unico passaggio).
La flessibilit? dimensionale consente di poter adattare il campo di lavoro della macchina al pezzo che deve essere realizzato invece di dover produrre un oggetto che debba subire ulteriori lavorazioni per portarlo alle dimensioni finali. La possibilit? di modificare il diametro dei microfori, il loro passo ed il campo di lavoro consente di avere un sistema semplice e flessibile modificabile in tempi contenuti
Il risultato estetico raggiunto ? della massima accuratezza, con microfori circolari di grande precisione e regolarit?, privo dunque di difetti che si evidenziano con le apparecchiature note basate sulla tecnologia di foratura laser, rispetto alle quali i costi della presente invenzione sono anche molto competitivi.
La presente invenzione ? stata fin qui descritta con riferimento a sue forme di realizzazione preferite. ? da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell?ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un?apparecchiatura per l?esecuzione di una distribuzione di microfori su pannelli fonoassorbenti, comprendente: - un piano (2) di supporto ed alimentazione per detti pannelli, estendentesi secondo un asse di avanzamento (X) dei pannelli e un asse trasversale (Y) ortogonale a detto asse di avanzamento (X); ? mezzi (3) di movimentazione dei pannelli su detto piano (2) secondo detto asse di avanzamento (X); ? un gruppo di punzonatura (4) sovrastante detto piano (2) e comprendente una matrice di punzonatura (41) e mezzi attuatori lineari (44) atti ad azionare detta matrice (41) secondo una corsa di punzonatura alternativa lungo un asse di punzonatura (Z) ortogonale a detto piano (2), in cui detto gruppo di punzonatura (4) comprende una slitta (42) di supporto di detti mezzi attuatori lineari (44) impegnata scorrevolmente con mezzi di guida (51) estendentisi secondo detto asse trasversale (Y), ed in cui tra detta slitta (42) e detti mezzi attuatori lineari (44) il gruppo di punzonatura (4) comprende un dispositivo (45) di regolazione e blocco della posizione del gruppo secondo detto asse di punzonatura (Z), atto a variare in modo regolabile la distanza tra detta matrice (41) e detto piano (2) in una condizione inattiva o di riposo di detti mezzi attuatori lineari (44).
  2. 2. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi attuatori lineari comprendono un pistone (44), detto dispositivo di regolazione comprendendo un corpo (451) supportato girevolmente da detta slitta (42) attorno a detto asse di punzonatura (Z), un accoppiamento filettato tra detto corpo (451) e un codolo (441) di detto pistone (44), mezzi di guida lineare (458) del pistone disposti tra detta slitta (42) e detto pistone (44), atti ad impedire la rotazione del pistone rispetto alla slitta attorno a detto asse di punzonatura, e mezzi di azionamento (453, 454, 456) della rotazione di detto corpo (451), per cui a quest?ultima risponde la traslazione di detto pistone (44) su detti mezzi di guida lineare (458) del pistone lungo detto asse di punzonatura (Z).
  3. 3. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 2, in cui detto corpo (451) comprende una boccola, che definisce internamente una sede filettata (451a) che si impegna con detto codolo (441) filettato esternamente di detto pistone (44)
  4. 4. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detti mezzi di azionamento della rotazione di detto corpo (451) comprendono una ruota dentata conica (453) che ingrana con un pignone (454) di un alberino (454a) supportato girevolmente attorno al proprio asse parallelo a detto piano di supporto (2) da una staffa (455) che aggetta solidalmente da detta slitta (44).
  5. 5. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, in cui detti mezzi di blocco della posizione del gruppo (4) comprendono un morsetto (459a) di blocco agente su detto alberino (454a) di detto pignone (454).
  6. 6. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui detti mezzi di azionamento della rotazione di detto corpo (451) comprendono una manovella (456) atta ad essere impegnata reversibilmente su un innesto (459) posto all?esterno di detta staffa (455) riportante un?indicizzazione numerica atta a trasporre direttamente il grado di rotazione di detto pignone (454) nella quota raggiunta da parte della matrice (4) lungo detto asse di punzonatura (Z).
  7. 7. L?apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, in cui detti mezzi di guida lineare del pistone comprendono una flangia (457) che si estende dal pistone (44) ortogonalmente a detto asse di punzonatura (Z) e si impegna scorrevolmente in una pluralit? di colonne di guida (458) a loro volta estendentisi solidalmente da detta slitta (44), parallelamente a detto asse di punzonatura (Z).
  8. 8. L?apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui detto pistone (44) ? un pistone oleodinamico (44) a corsa fissa.
  9. 9. L?apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta matrice di punzonatura (41) comprende una piastra superiore (411) connessa a detti mezzi attuatori lineari (44) e con infissa una distribuzione di punzoni aghiformi (412) destinati a imprimere la microforatura sul pannello, e una piastra inferiore (413) di fermo del pannello, parallela a detta piastra superiore (411), entrambe le piastre essendo ortogonali a detto asse di punzonatura (Z), detta piastra inferiore (413) essendo supportata scorrevolmente dalla piastra superiore (411) lungo il medesimo asse di punzonatura (Z) e trapassabile dai punzoni, essendo inoltre previsti mezzi elastici (414) interposti tra dette piastre per contrastare l?avvicinamento reciproco di dette piastre a partire da una posizione di massima distanza corrispondente a una condizione inattiva del gruppo di punzonatura (4).
  10. 10. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 9, in cui da detta piastra inferiore (413) si eleva solidalmente una pluralit? di colonne di guida (415) e di perni di arresto (416) scorrevoli in sedi passanti ricavate su detta piastra superiore (411), detti perni di arresto (416) prevedendo mezzi di arresto (416a) atti a riscontrare sull?esterno di detta piastra superiore (411) esercitando un sostegno e un blocco della piastra inferiore (413) in detta posizione di massima distanza, detti mezzi elastici comprendendo molle elicoidali (414) disposte coassialmente a rispettive colonne (415).
  11. 11. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 9 o 10, in cui dette piastre hanno dimensioni in lunghezza misurata secondo detto asse di avanzamento (X) sostanzialmente corrispondente a quella di una fascia di incudine (22) di detto piano (22), estendentesi lungo l?intera larghezza del piano stesso lungo detto asse trasversale (22), in sostanziale allineamento con detto gruppo di punzonatura (4) secondo detto asse di punzonatura (Z).
  12. 12. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 11, in cui detto piano di supporto (2) comprende, divise da detta fascia centrale (22) seguendo detto asse di avanzamento (X), una sezione di ingresso (21) ed una sezione di uscita (23) dei pannelli le quali prevedono distribuzioni di spazzole atte ad assistere la movimentazione dei pannelli, detta fascia centrale (22) a incudine essendo materializzata da un elemento a superficie piena e liscia.
  13. 13. L?apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di guida (51) sono disposti su un ponte di guida (5), tra detto ponte e detta slitta (42) essendo inoltre previsti mezzi motorizzati (43) e mezzi di trasmissione per azionare la traslazione della slitta stessa rispetto ai mezzi di guida (51).
  14. 14. L?apparecchiatura secondo la rivendicazione 13, in cui detti mezzi motorizzati (43) comprendono un motore (43) solidale a detta slitta, detti mezzi di trasmissione comprendendo una trasmissione a pignone (43a) e cremagliera.
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