IT201900019547A1 - Apparecchio di trattamento di prodotti alimentari - Google Patents

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IT201900019547A1
IT201900019547A1 IT102019000019547A IT201900019547A IT201900019547A1 IT 201900019547 A1 IT201900019547 A1 IT 201900019547A1 IT 102019000019547 A IT102019000019547 A IT 102019000019547A IT 201900019547 A IT201900019547 A IT 201900019547A IT 201900019547 A1 IT201900019547 A1 IT 201900019547A1
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IT102019000019547A
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Emmanuele Guido
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Emmanuele Guido
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A23FOODS OR FOODSTUFFS; TREATMENT THEREOF, NOT COVERED BY OTHER CLASSES
    • A23GCOCOA; COCOA PRODUCTS, e.g. CHOCOLATE; SUBSTITUTES FOR COCOA OR COCOA PRODUCTS; CONFECTIONERY; CHEWING GUM; ICE-CREAM; PREPARATION THEREOF
    • A23G3/00Sweetmeats; Confectionery; Marzipan; Coated or filled products
    • A23G3/02Apparatus specially adapted for manufacture or treatment of sweetmeats or confectionery; Accessories therefor
    • A23G3/20Apparatus for coating or filling sweetmeats or confectionery
    • A23G3/2092Apparatus for coating with atomised liquid, droplet bed, liquid spray
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A23FOODS OR FOODSTUFFS; TREATMENT THEREOF, NOT COVERED BY OTHER CLASSES
    • A23PSHAPING OR WORKING OF FOODSTUFFS, NOT FULLY COVERED BY A SINGLE OTHER SUBCLASS
    • A23P20/00Coating of foodstuffs; Coatings therefor; Making laminated, multi-layered, stuffed or hollow foodstuffs
    • A23P20/10Coating with edible coatings, e.g. with oils or fats
    • A23P20/15Apparatus or processes for coating with liquid or semi-liquid products
    • A23P20/18Apparatus or processes for coating with liquid or semi-liquid products by spray-coating, fluidised-bed coating or coating by casting

Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“APPARECCHIO DI TRATTAMENTO DI PRODOTTI ALIMENTARI”
L’invenzione è relativa ad un apparecchio di trattamento di prodotti alimentari.
In generale, nel settore alimentare, è sentita l’esigenza di migliorare gli apparecchi noti per trattare i prodotti alimentari, ad esempio al fine di conferire a questi ultimi proprietà organolettiche superiori e/o di aumentare la ripetibilità e la velocità dei processi di trattamento.
Inoltre, è sentita anche l’esigenza di realizzare apparecchi di trattamento di prodotti alimentari che siano più facilmente ed efficacemente igienizzabili dopo l’uso.
Ancora, un’altra esigenza sentita è quella di realizzare apparecchi di trattamento di prodotti alimentari che permettano di trattare gli alimenti in modo più sano e genuino, senza per questo rinunciare ad un’elevata godibilità finale dei prodotti alimentari trattati.
Ad esempio, le esigenze sopra esposte sono particolarmente importanti quando il trattamento comprende l’erogazione di sostanze aromatizzanti e/o coloranti sui prodotti alimentari.
Scopo dell’invenzione è quello di rispondere ad almeno una delle esigenze sopra esposte, preferibilmente in modo semplice ed economico.
Tale scopo viene raggiunto da un apparecchio di trattamento di prodotti alimentari, come definito nelle rivendicazioni allegate.
Nel seguito, una specifica forma di attuazione dell’invenzione viene descritta a titolo di esempio non limitativo e con riferimento ai disegni allegati, in cui:
- la figura 1 illustra uno schema rappresentativo di un apparecchio di trattamento di prodotti alimentari secondo l’invenzione; e
- la figura 2 è un ingrandimento di una porzione di dettaglio della figura 1.
In figura 1, il numero di riferimento 1 indica un apparecchio di trattamento di prodotti alimentari, il quale comprende una struttura 2 atta a delimitare una camera 3 per il trattamento dei prodotti alimentari, un gruppo di erogazione 4 per erogare liquidi di trattamento all’interno della camera 3, ed un sistema di controllo 5 per controllare il gruppo di erogazione 4.
Inoltre, l’apparecchio 1 comprende una pluralità di serbatoi 6 accoppiati al gruppo di erogazione 4 e contenenti i liquidi di trattamento che il gruppo di erogazione 4 eroga, in uso, all’interno della camera 3.
I serbatoi 6 includono, in particolare, un primo serbatoio 6a per contenere grassi alimentari, ad esempio olio, un secondo serbatoio 6b per contenere sostanze aromatizzanti e/o coloranti, nonché un terzo serbatoio 6c per contenere sostanze detergenti e/o igienizzanti.
Ad esempio, il serbatoio 6b potrebbe contenere sostanze aromatizzanti quali brodi vegetali, brodi di carne o pesce, succhi di frutta o verdura, estratti di erbe, ecc. In alternativa, il serbatoio 6b potrebbe contenere sostanze coloranti per uso alimentare, ad esempio per la decorazione di dolci.
Preferibilmente, almeno uno dei serbatoi 6 è riscaldabile mediante uno o più dispositivi di riscaldamento 7, ad esempio comprendenti ciascuno una resistenza elettrica idonea a generare calore dissipando energia elettrica. Nella forma di attuazione illustrata, i serbatoi 6a e 6b sono provvisti di rispettivi dispositivi di riscaldamento 7.
In maggiore dettaglio, il gruppo strutturale 2 comprende una pluralità di pareti 8 che delimitano la camera 3, tra cui almeno una parete 8 (mostrata con linea tratteggiata in figura 1) è mobile rispetto alle altre per aprire e chiudere selettivamente la camera 3, ossia per rendere accessibile la camera 3 ad un operatore e rispettivamente separare la stessa camera 3 dall’esterno.
Ad esempio, la parete 8 mobile potrebbe essere definita da uno sportello incernierato ad una delle altre pareti 8 e disposto in posizione frontale rispetto all’operatore quando la camera 3 è chiusa.
Inoltre, la struttura 2 comprende una pluralità di pareti interne o ripiani 9, in particolare orizzontali, disposti a suddividere la camera 3 in più vani 10 idonei a ricevere ciascuno un relativo prodotto alimentare da trattare.
I ripiani 9 sono provvisti di rispettivi gruppi di drenaggio 11 schematicamente illustrati in figura 1, per evitare il ristagno dei liquidi erogati nella camera 3.
Più precisamente, i gruppi di drenaggio 11 sono configurati per convogliare i liquidi erogati nella camera 3 verso almeno uno scarico 12 ricavato su una delle pareti 8. Lo scarico 12 permette, dunque, lo smaltimento dei liquidi all’esterno della camera 3.
Nello specifico, ciascun gruppo di drenaggio 11 comprende uno scivolo inclinato 11a disposto immediatamente al di sotto del ripiano 9, il quale è forato o è definito da una griglia per permettere ai liquidi erogati di scolare sullo scivolo inclinato 11a. Inoltre, ciascuno scivolo inclinato 11a termina all’ingresso di un condotto comune 11b collegato allo scarico 12.
Preferibilmente, i ripiani 9 portano rispettivi supporti 13 disposti all’interno della camera 3 ed accoppiati alla struttura 2 in modo girevole intorno ad un asse A, nello specifico verticale.
I supporti 13 sono idonei a sostenere i prodotti alimentari, ad esempio in appoggio, ed utili per ruotare i medesimi prodotti alimentari intorno all’asse A. In particolare, ciascun supporto 13 è definito da una tavola rotante piana, ad esempio a forma di disco.
Per muovere i supporti 13 in modo automatizzato, l’apparecchio 1 comprende, in aggiunta, un gruppo di movimentazione 14. Ad esempio, il dispositivo 14 comprende un singolo motore 15, nello specifico disposto all’esterno della camera 3, ed una trasmissione 16 che trasmette la coppia erogata dal motore 15 a ciascuno dei supporti 13.
Il gruppo di erogazione 4 comprende un circuito di distribuzione 18 di aria compressa, una linea idraulica 19 collegata ai serbatoi 6 per convogliare i liquidi in essi contenuti, ed una pluralità di atomizzatori pneumatici 20 disposti all’interno dei vani 10 e comunicanti ciascuno con il circuito di distribuzione 18 e la linea idraulica 19.
Gli atomizzatori pneumatici 20 sono di per sé noti ed hanno una funzione di nebulizzazione del liquido convogliato dalla linea idraulica 19 all’interno della camera 3 e più precisamente all’interno dei vani 10.
Ad esempio, gli atomizzatori pneumatici 20 sono configurati per nebulizzare il liquido in particelle aventi dimensioni di entità inferiore a 10 µm.
In maggiore dettaglio, ciascun atomizzatore pneumatico 20 comprende una prima bocca di ingresso 21 per liquidi ed una seconda bocca di ingresso 22 per l’aria compressa, rispettivamente collegate alla linea idraulica 19 ed al circuito di distribuzione 18.
Inoltre, ciascun atomizzatore pneumatico 20 comprende una bocca di uscita 24, tramite cui si realizza la nebulizzazione, e definisce internamente un condotto di miscelazione (non illustrato) che pone in comunicazione fluidica le bocche di ingresso 21, 22 con la bocca di uscita 24.
In questo caso specifico, pertanto, gli atomizzatori 20 svolgono anche una funzione di miscelazione di liquidi con aria compressa.
Infatti, l’aria compressa elaborata dal circuito di distribuzione 18 confluisce nel condotto di miscelazione insieme al liquido convogliato dalla linea idraulica 19, sicché il liquido e l’aria compressa si miscelano tra loro in modo naturale. Così, il liquido viene nebulizzato tramite la bocca di uscita 24 sotto la spinta dell’aria compressa.
Differentemente da come illustrato in figura 1, al posto delle bocche di ingresso 21, 22, almeno uno degli atomizzatori pneumatici 20 potrebbe comprendere una singola bocca di ingresso collegata ad un ulteriore condotto di miscelazione disposto a monte dello stesso atomizzatore pneumatico 20 e comunicante con il circuito di distribuzione 18 e la linea idraulica 19. Lo stesso atomizzatore pneumatico 20 definirebbe internamente un condotto di nebulizzazione, anziché un condotto di miscelazione, per porre in comunicazione la bocca di ingresso con la bocca di uscita 24. In quest’ultimo caso, l’aria compressa e il liquido convogliato dalla linea idraulica 19 si miscelerebbero in modo naturale a monte dell’atomizzatore pneumatico 20 nell’ulteriore condotto di miscelazione. Quindi, il liquido verrebbe poi nebulizzato attraverso la bocca di uscita 24 dopo aver attraversato il condotto di nebulizzazione.
Nella forma di attuazione illustrata, sono previsti quattro atomizzatori pneumatici 20 per ciascun vano 10. In ciascun vano 10, le bocche di uscita 24 sono rivolte verso il corrispondente supporto 13, in modo da dirigere il liquido nebulizzato verso i prodotti alimentari supportati dal supporto 13 stesso.
Il circuito di distribuzione 18 comprende un serbatoio 25 per immagazzinare aria compressa ed una linea pneumatica 26 che collega il serbatoio 25 a ciascuno degli atomizzatori pneumatici 20, in modo tale che questi ultimi possano ricevere aria compressa dal serbatoio 25.
Nella forma di attuazione illustrata, il circuito di distribuzione 18 comprende anche un dispositivo compressore 24 per caricare il serbatoio 25 con aria compressa, in particolare ad una pressione prestabilita. In alternativa, il compressore 24 potrebbe essere sostituito da una presa collegabile ad una sorgente esterna di aria compressa.
Inoltre, convenientemente, il circuito di distribuzione 18 comprende un’ulteriore linea pneumatica 27 che collega il serbatoio 25 ai serbatoi 6, in modo tale che questi ultimi possano ricevere aria compressa per esercitare una pressione superiore a quella ambiente sulla superficie libera dei liquidi contenuti negli stessi serbatoi 6. In pratica, i serbatoi 6 sono provvisti sulla loro sommità di rispettive bocche di ingresso collegate alla linea pneumatica 27.
A fini di chiarezza, il termine sommità comprende una porzione del relativo serbatoio 6 posta superiormente alla superficie libera del liquido.
Secondo forme di attuazione non illustrate, la linea pneumatica 27 potrebbe collegare i serbatoi 6 alla linea pneumatica 26, anziché al serbatoio 25.
Nella forma di attuazione illustrata, la linea pneumatica 27 comprende un ramo principale 28 e tre rami secondari 28a, 28b, 28c, che rispettivamente raccordano i serbatoi 6a, 6b, 6c al ramo principale 28.
Preferibilmente, per regolare la pressione nei serbatoi 6, la linea pneumatica 27 comprende un gruppo di regolazione 30, ad esempio provvisto di servo valvole, valvole di intercettazione, otturatori, e/o valvole di tipo on-off, e configurato per regolare la pressione dell’aria compressa all’interno dei serbatoi 6. In particolare, il gruppo di regolazione 30 comprende tre valvole 30a, 30b, 30c posizionate rispettivamente sui rami secondari 28a, 28b, 28c, per regolare la pressione nei serbatoi 6a, 6b, 6c, in modo indipendente.
Nella forma di attuazione illustrata, la linea pneumatica 26 comprende un ulteriore ramo principale 32 ed una pluralità di ulteriori rami secondari 33 che si raccordano al ramo principale 32 ed alimentano gli atomizzatori pneumatici 20.
Preferibilmente, i rami secondari 33 sono in numero pari a quello dei vani 10 e ciascun ramo secondario 33 alimenta tutti gli atomizzatori pneumatici 20 contenuti nel corrispondente vano 10.
La linea pneumatica 26 comprende inoltre un gruppo di regolazione 35, ad esempio provvisto di servo valvole, valvole di intercettazione, otturatori, e/o valvole di tipo on-off, e configurato per regolare almeno una tra la pressione e la portata dell’aria compressa diretta verso gli atomizzatori pneumatici 20.
In particolare, il gruppo di regolazione 35 include un numero di valvole 36 pari al numero dei vani 10 e posizionate rispettivamente sui rami secondari 33 per variare in modo indipendente la pressione e/o la portata dell’aria compressa alimentata agli atomizzatori pneumatici 20 di ciascun vano 10.
Il gruppo di regolazione 35 include anche un’ulteriore valvola 37 posizionata sul ramo principale 32 per variare la pressione e/o la portata dell’aria compressa a monte delle valvole 36.
Per ragioni di chiarezza, termini come “a monte” e “a valle” si riferiranno da qui in avanti alla direzione di avanzamento dell’aria compressa verso gli atomizzatori pneumatici 20.
Inoltre, la linea pneumatica 26 comprende almeno un filtro per l’aria 38 disposto in particolare nel ramo principale 32, ad esempio a valle della valvola 37, ed atto a garantire che l’aria filtrata abbia un grado di pulizia sufficiente per essere erogata su prodotti alimentari.
In aggiunta, la linea pneumatica 26 comprende almeno un dispositivo di riscaldamento 39 accoppiato in particolare al ramo principale 32, ad esempio a valle della valvola 37, e configurato per riscaldare l’aria compressa circolante lungo la linea pneumatica 26. Ad esempio, il dispositivo di riscaldamento 39 comprende una resistenza elettrica idonea a generare calore dissipando energia elettrica.
Nella forma di attuazione illustrata, la linea idraulica 19 comprende un ramo principale 42 a cui confluiscono una pluralità di rami secondari 43 in numero pari a quello dei serbatoi 6 e rispettivamente collegati a questi ultimi.
Inoltre, la linea idraulica 19 comprende una pluralità di rami secondari 44 in numero pari a quello dei vani 10, raccordati al ramo principale 42 e collegati ciascuno a tutti gli atomizzatori pneumatici 20 di un corrispondente vano 10.
Il ramo principale 42 riceve liquido tramite ciascuno dei rami secondari 43 e distribuisce il liquido ricevuto ai rami secondari 44.
La linea idraulica 19 comprende inoltre un gruppo di regolazione 45, ad esempio provvisto di servo valvole, valvole di intercettazione, otturatori, e/o valvole di tipo on-off, e configurato per regolare almeno una tra la portata e la pressione del liquido alimentato agli atomizzatori pneumatici 20.
Più nello specifico, il gruppo di regolazione 45 include prime valvole 46 rispettivamente disposte nei rami secondari 43 e seconde valvole 47 rispettivamente disposte nei rami secondari 44.
Le valvole 46 servono per variare la portata e/o la pressione del liquido in uscita dai serbatoi 6 verso il ramo principale 42; similmente, le valvole 47 servono per variare la portata e/o la pressione del liquido che fluisce attraverso i rami secondari 44 verso gli atomizzatori pneumatici 20.
Il sistema di controllo 5 comprende almeno un’unità di controllo 50 che controlla il funzionamento del gruppo di erogazione 4 e, convenientemente, un pannello di controllo 51 accoppiato all’unità di controllo 50 e configurato per ricevere istruzioni da un operatore e trasmettere le istruzioni ricevute all’unità di controllo 50; quest’ultima controlla il gruppo di erogazione 4 sulla base delle istruzioni ricevute.
Ad esempio, le istruzioni dell’operatore comprendono la scelta del liquido da nebulizzare sui prodotti alimentari nella camera 3, le pressioni e le temperature del liquido e dell’aria compressa da miscelare tramite gli atomizzatori pneumatici 20, la quantità di liquido e di aria compressa da erogare attraverso gli atomizzatori pneumatici 20, la scelta dei vani 10 in cui nebulizzare, ecc.
Più precisamente, l’unità di controllo 50 è configurata per controllare i gruppi di regolazione 30, 35, 45, sulla base delle istruzioni dell’operatore.
Preferibilmente, il sistema di controllo 5 comprende una pluralità di trasduttori accoppiati all’unità di controllo 50 e configurati per rilevare rispettive grandezze indicative di proprietà fisiche dell’aria compressa e/o dei liquidi contenuti nei serbatoi 6, ossia convogliati dalla linea idraulica 19.
Nello specifico, i trasduttori includono trasduttori di pressione 52 configurati per rilevare rispettive grandezze indicative della pressione dell’aria compressa. In particolare, i trasduttori di pressione 52 sono accoppiati al serbatoio 25 e ad un punto della linea pneumatica 26, ad esempio a valle della valvola 37, per ivi rilevare la pressione dell’aria compressa.
Inoltre, preferibilmente, i trasduttori includono più trasduttori di temperatura 53 configurati per rilevare rispettive grandezze indicative della temperatura dell’aria compressa o di uno dei liquidi contenuti nei serbatoi 6.
In particolare, un primo trasduttore di temperatura 53 è accoppiato alla linea pneumatica 26, più nello specifico al ramo principale 32, ad esempio a valle del dispositivo di riscaldamento 39, per rilevare la temperatura dell’aria compressa riscaldata da quest’ultimo.
Inoltre, ulteriori trasduttori di temperatura 53 sono accoppiati rispettivamente ai serbatoi 6a, 6b per rilevare la temperatura dei liquidi contenuti al loro interno.
Nella forma di attuazione illustrata, l’unità di controllo 50 controlla le valvole 30a, 30b, 30c, 36, 46, e 47 in anello aperto rispetto a grandezze quali portata e pressione. Viceversa, la valvola 37 è controllata dall’unita di controllo 50 in anello chiuso sulla base di un segnale di retroazione generato dal trasduttore di pressione 53 a valle della valvola 37 stessa ed associato alla grandezza rilevata dallo stesso trasduttore di pressione 53.
Inoltre, l’unità di controllo 50 è anche configurata per controllare i dispositivi di riscaldamento 39, 7, in particolare in anello chiuso sulla base di segnali di retroazione generati rispettivamente dai trasduttori di temperatura 53 ed associati alle grandezze rilevate dagli stessi trasduttori di temperatura 53.
In aggiunta, l’unità di controllo 50 è configurata per controllare il gruppo di movimentazione 14. Più precisamente, l’unità di controllo 50 controlla il motore 15, nello specifico in anello aperto, in modo tale da imporre la velocità di rotazione dei supporti 13 intorno all’asse A.
Vantaggiosamente ma non necessariamente, l’apparecchio 1 comprende anche una linea idraulica di lavaggio 60 per sciacquare o lavare la camera 3 prima o dopo il trattamento di prodotti alimentari.
La linea idraulica di lavaggio 60 comprende un attacco 61 idoneo a essere collegato ad una sorgente di acqua di lavaggio ed una pluralità di eiettori 62, in particolare in numero pari a quello dei vani 10, per eiettare l’acqua di lavaggio entrante tramite l’attacco 61 all’interno della camera 3, in modo che quest’ultima venga almeno sciacquata dall’acqua di lavaggio.
Preferibilmente, la linea idraulica di lavaggio 60 comprende una prima porzione 63 ed una seconda porzione 64, le quali sono entrambe in comunicazione fluidica con l’attacco 61 e si diramano in modo tale che la prima porzione 63 alimenta gli eiettori 62, mentre la seconda porzione 64 si raccorda alla linea idraulica 19, nello specifico al ramo principale 42.
In questo modo, l’acqua di lavaggio convogliata dalla seconda porzione 64 può mescolarsi lungo il ramo principale 42 in modo naturale con le sostanze detergenti e/o igienizzanti provenienti dal serbatoio 6c; la miscela formata dalle sostanze detergenti e/o igienizzanti e dall’acqua di lavaggio viene così nebulizzata all’interno della camera 3 tramite gli atomizzatori pneumatici 20.
Tra l’altro, la stessa miscela di cui sopra o anche la sola acqua di lavaggio diviene utile a lavare o sciacquare la linea idraulica 19 sporcata dal grasso alimentare e dalle sostanze aromatizzanti e/o coloranti contenuti rispettivamente nei serbatoi 6a, 6b.
La linea idraulica di lavaggio 60 è provvista di dispositivi di regolazione 65, ad esempio valvole o rubinetti, per permettere all’acqua di lavaggio di entrare attraverso l’attacco 61 nella stessa linea idraulica di lavaggio 60 e per ripartire l’acqua di lavaggio entrante tra la prima e la seconda porzione 63, 64.
L’unità di controllo 50 è configurata anche per controllare i dispositivi di regolazione 65, ad esempio in anello aperto, sulla base delle istruzioni dell’operatore.
Ora, un esempio di processo di trattamento di prodotti alimentari tramite l’apparecchio 1 verrà qui di seguito descritto a scopo illustrativo e non limitativo.
Prima di operare l’apparecchio 1, l’operatore introduce una pluralità di prodotti alimentari all’interno della camera 3 e più precisamente all’interno di almeno una parte dei vani 10. In particolare, l’operatore dispone i prodotti alimentari sui rispettivi supporti 13.
Nello specifico, l’introduzione dei prodotti alimentari avviene a seguito dell’apertura della camera 3 mediante la movimentazione della parete 8 mobile, ad esempio in modo manuale.
Al termine dell’introduzione dei prodotti alimentari, l’operatore chiude la camera 3 e fornisce istruzioni al pannello di controllo 51. Ad esempio, l’operatore richiede l’esecuzione di una frittura, in particolare richiedendo una specifica temperatura del grasso alimentare.
Conseguentemente, l’unità di controllo 50 riceve le istruzioni dal pannello di controllo 51 e controlla in particolare la valvola 30a, la valvola 46 associata al serbatoio 6a, la valvola 37, le valvole 36, le valvole 47, nonché i dispositivi di riscaldamento 7, 39, in modo tale che una mistura di aria compressa e grasso alimentare atta a realizzare la frittura richiesta sia nebulizzata dagli atomizzatori pneumatici 20 all’interno della camera 3.
Nel frattempo, l’unità di controllo 51 ruota i supporti 13 con una velocità predeterminata e memorizzata dall’unità di controllo 51 stessa.
Una volta terminata la frittura, l’operatore richiede tramite il pannello di controllo 51 l’aromatizzazione e/o colorazione dei prodotti alimentari con le sostanze aromatizzanti e/o coloranti contenute nel serbatoio 6b.
Quindi, l’unità di controllo 50 riceve le istruzioni dal pannello di controllo 51 e controlla in particolare la valvola 30b, la valvola 46 associata al serbatoio 6b, la valvola 37, le valvole 36, le valvole 47, nonché i dispositivi di riscaldamento 7, 39, in modo tale che una mistura di aria compressa e sostanze aromatizzanti e/o coloranti sia nebulizzata dagli atomizzatori pneumatici 20 all’interno della camera 3. La temperatura delle sostane aromatizzanti e/o coloranti è ad esempio memorizzata dall’unità di controllo 50 e idonea a garantire un’aromatizzazione e/o colorazione ottimale dei prodotti alimentari.
Qui, i supporti 13 ruotano ancora secondo la velocità prestabilita sotto il controllo dell’unità di controllo 51.
A questo punto, l’unità di controllo 51 interrompe la rotazione dei supporti 13.
Così, l’operatore estrae i prodotti alimentari trattati dalla camera 3 e si appresta a richiedere un’operazione di lavaggio della camera 3 stessa attraverso il pannello di controllo 51. Preferibilmente, subito prima di richiedere l’operazione di lavaggio o contestualmente, l’operatore collega l’attacco 61 alla sorgente di acqua di lavaggio.
Successivamente alla richiesta dell’operazione di lavaggio, l’unità di controllo 50 riceve le relative istruzioni dal pannello di controllo 51 e controlla in particolare la valvola 30c, la valvola 46 associata al serbatoio 6c, la valvola 37, le valvole 36, le valvole 47, nonché i dispositivi di regolazione 65, in modo tale che una mistura di acqua di lavaggio, aria compressa e sostanze detergenti e/o igienizzanti vengano nebulizzate all’interno della camera 3 tramite gli atomizzatori pneumatici 20. Nel frattempo, una data portata di acqua di lavaggio viene anche erogata tramite gli eiettori 62 all’interno della camera 3.
Da quanto precede, i vantaggi dell’apparecchio 1 sopra descritto sono evidenti.
Gli atomizzatori pneumatici 20 permettono la diffusione di particelle microscopiche di liquido che penetrano internamente ai prodotti alimentari, cosicché il liquido realizza la propria funzione di trattamento sui prodotti alimentari stessi in modo omogeneo.
L’apparecchio 1 consente diverse funzionalità tra cui la cottura dei prodotti alimentari in grassi alimentari (frittura), la cottura degli stessi prodotti alimentari in sostanze aromatizzanti e/o coloranti, nonché la mera aromatizzazione e/o colorazione dei prodotti alimentari a bassa temperatura.
La cottura dei prodotti alimentari può avvenire sia superficialmente che totalmente. Ad esempio, nel caso di alimenti provvisti di una panatura esterna, è possibile friggere esclusivamente la panatura esterna, lasciando l’interno sostanzialmente al naturale.
I prodotti alimentari possono essere aromatizzati e/o cotti tramite sostanze che possono essere scelte dal cuoco e possono anche appartenere agli stessi prodotti alimentari; ad esempio, le verdure potrebbero essere aromatizzate e/o cotte tramite il loro stesso succo.
Inoltre, grazie alla possibilità di utilizzare sostanze coloranti, l’apparecchio 1 può essere efficacemente adoperato in pasticceria al posto dei comuni aerografi per la decorazione di dolci.
In caso di cottura dei prodotti alimentari tramite la nebulizzazione di liquido caldo, non si manifesta alcuna fuoriuscita di succhi con annessa perdita di sali minerali, vitamine e altre sostanze nutritive.
Inoltre, il sapore dei prodotti alimentari viene esaltato per via del fatto che il liquido che penetra nei prodotti alimentari stessi non subisce cambiamenti di fase, ovvero non subisce l’evaporazione, sicché gli aromi e le fragranze del liquido non si disperdono con il cambiamento di fase.
Inoltre, grazie alla presenza del serbatoio 6c e/o della linea idraulica di lavaggio 60, l’apparecchio 1 risulta facilmente detergibile e/o igienizzabile prima e dopo il trattamento dei prodotti alimentari.
A tal proposito, va da sé che un processo di lavaggio e/o igienizzazione dell’apparecchio 1 può vantaggiosamente avvenire in modo del tutto indipendente dal processo di trattamento dei prodotti alimentari sopra descritto.
Infine, risulta evidente che numerose modifiche e varianti possono essere realizzate sull’apparecchio 1 e sul processo di trattamento sopra descritti, senza per questo esulare dall’ambito di tutela definito dalle rivendicazioni allegate.
In particolare, il circuito di distribuzione 18 e la linea idraulica 19 potrebbero presentare ramificazioni diverse rispetto a quanto descritto ed illustrato; similmente, i gruppi di regolazione 30, 35, 45 potrebbero essere disposti diversamente rispetto a quanto descritto ed illustrato.
Ciascuno dei gruppi di regolazione 30, 35, 45 potrebbe essere controllato in anello chiuso piuttosto che in anello aperto e viceversa.
Il numero di serbatoi 6, ripiani 9, eiettori 62, e atomizzatori pneumatici 20 potrebbe essere diverso rispetto a quanto descritto ed illustrato.
Per di più, i ripiani 9 potrebbero essere anche assenti sicché la camera 3 verrebbe definita da un singolo volume, anziché dall’insieme dei vani 10.
Infine, almeno uno dei supporti 13 potrebbe essere sostituito da uno spiedo o asta girevole rispetto alla struttura 2 intorno ad un asse orizzontale.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Apparecchio di trattamento di prodotti alimentari (1) comprendente: - una struttura (2) definente internamente una camera (3) idonea a ricevere almeno un prodotto alimentare; - una linea pneumatica (26) per alimentare aria compressa verso la camera (3); - una linea idraulica (19) per alimentare un liquido verso la camera (3); - almeno un atomizzatore pneumatico (20) comunicante con la linea pneumatica (26) e la linea idraulica (19) per ricevere, rispettivamente, l’aria compressa ed il liquido, oppure una miscela di aria compressa e liquido; l’atomizzatore pneumatico (20) essendo, inoltre, accoppiato alla struttura (2) in posizione tale da causare una nebulizzazione del liquido all’interno della camera (3) su detto prodotto alimentare. 2.- Apparecchio secondo la rivendicazione 1, in cui l’atomizzatore pneumatico (20) è configurato in modo tale da causare la nebulizzazione del liquido sotto forma di particelle aventi ciascuna dimensioni di entità inferiore a 10 µm. 3.- Apparecchio secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la linea pneumatica (26) e la linea idraulica (19) comprendono relativi primi e secondi mezzi di regolazione (35, 45) rispettivamente controllabili per variare le pressioni e/o le portate dell’aria compressa e del liquido alimentati verso la camera (3). 4.- Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente, inoltre, un serbatoio (6) per contenere il liquido; in cui: - la linea idraulica (19) è ulteriormente comunicante con il serbatoio (6) per prelevare il liquido da esso; e - la linea pneumatica (26) è ulteriormente comunicante con il serbatoio (6) per alimentare ulteriore aria compressa al suo interno al di sopra del liquido contenuto nel serbatoio. 5.- Apparecchio secondo la rivendicazione 4, in cui la linea pneumatica (26) comprende terzi mezzi di regolazione (30) controllabili per variare la pressione e/o la portata dell’aria compressa all’interno del serbatoio (6), in modo tale che la pressione del liquido contenuto all’interno del serbatoio (6) possa essere regolata di conseguenza. 6.- Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente, inoltre, mezzi di riscaldamento (7, 39) controllabili per riscaldare almeno uno tra il liquido e l’aria compressa. 7.- Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un organo di supporto (13) disposto all’interno della camera (3) e accoppiato alla struttura (2) in modo girevole intorno ad un asse (A); l’organo di supporto (13) essendo, inoltre, atto a supportare il prodotto alimentare in posizione relativa fissa; l’apparecchio (1) comprendendo, inoltre, un gruppo di movimentazione (14) per ruotare l’organo di supporto (13) intorno al detto asse (A). 8.- Apparecchio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente, inoltre, almeno uno scarico (12) accoppiato alla struttura (2) per smaltire liquidi all’esterno della camera (3) ed un gruppo di drenaggio (11) per raccogliere liquidi all’interno della camera (3) e convogliare i liquidi raccolti allo scarico (12). 9.- Apparecchio secondo la rivendicazione 8, comprendente, inoltre: - una linea idraulica di lavaggio (60) per alimentare un liquido di lavaggio verso la camera (3); e - almeno un eiettore (62), il quale è in comunicazione con la linea idraulica di lavaggio (60) per ricevere il liquido di lavaggio ed è accoppiato alla struttura (2) in posizione tale da eiettare il liquido di lavaggio ricevuto all’interno della camera (3). 10.- Apparecchio secondo la rivendicazione 9, in cui la linea idraulica di lavaggio (60) comprende: - una prima porzione (63) collegata con l’eiettore (62); - una seconda porzione (64) raccordata alla linea idraulica (19); e - quarti mezzi di regolazione (65) per ripartire il liquido di lavaggio tra la prima e la seconda porzione (63, 64), in modo tale che almeno una parte del liquido di lavaggio possa essere diretto all’atomizzatore pneumatico (20).
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