IT201900014031A1 - Macchina per la cardatura di suole di calzature - Google Patents

Macchina per la cardatura di suole di calzature Download PDF

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carding
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Luciano Mercalli
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Cerim S R L
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo “Macchina per la cardatura di suole di calzature”
La presente invenzione si riferisce ad una macchina per la cardatura di suole di calzatura.
Nella produzione di calzature è noto il problema di dover adeguatamente trattare meccanicamente la superficie della suola prima di applicarvi il collante che fisserà la suola al fondo della calzatura.
In sostanza, è in genere necessaria una operazione di asportazione di materiale per rendere la superficie della parte interna della suola sofferentemente porosa affinché la successiva operazione di incollaggio avvenga in maniera efficiente. In genere, tale asportazione può essere più o meno profonda a seconda del materiale che compone la suola e dalla tecnologia di produzione della suola.
A seconda della entità della asportazione desiderata, l’asportazione può essere una fresatura, fatta con una adatta fresa, una cardatura fatta ad esempio con una carda a filo metallico, o una abrasivazione o smerigliatura fatta con adatta carta abrasiva (dischi a fogli multipli, rullini, ecc.).
Qui per semplicità ci si riferirà alla operazione di asportazione di materiale sulla suola con il generico termine “cardatura” e all’utensile impiegato con il generico termine “carda”. Resta però inteso che l’operazione di “cardatura” può essere anche una fresatura (di solito nel caso di una più profonda asportazione di materiale) o una smerigliatura (di solito nel caso di una più leggera asportazione di materiale).
Nel tempo sono state proposte macchine automatiche per eseguire tale operazione di “cardatura”, ma non sempre i risultati ottenuti sono soddisfacenti e spesso è ancora necessario un lavoro manuale con un operatore che manualmente passa la suola su una carda motorizzata.
Il problema è particolarmente sentito ad esempio nel caso di suole con bordo rialzato. Infatti, nel caso di suole con bordo rialzato una macchina automatica di tecnica nota non riesce a cardare soddisfacentemente la superficie della suola compreso il bordo rialzato e spesso si preferisce affidare l’operazione ad un operatore addestrato che esegue manualmente la cardatura o che almeno ripassa a mano la cardatura fatta da una macchina automatica. In alcuni casi è anche necessario dividere le operazioni manuali di cardatura del fondo e del bordo della suola, utilizzando due diversi utensili manuali motorizzati, con ulteriore dispendio di tempo.
L’operazione manuale richiede però in ogni caso un operatore con sufficiente esperienza e abilità e, anche in tale caso, si ha lo svantaggio di una bassa produttività rispetto ad una macchina e, soprattutto, di una non uniformità di lavorazione fra una suola e l’altra. Inoltre, le suole stampate in materiale plastico sono particolarmente sensibili alle operazioni di cardatura e devono essere sottoposte ad una cardatura uniforme e solo superficiale per non rovinarsi. Basta quindi che l’operatore affondi ad esempio eccessivamente l’utensile di cardatura in un punto della suola per rovinarla, così che la suola deve essere scartata prima della successiva operazione di incollaggio alla scarpa.
Anche nel caso di operatori particolarmente abili, le probabilità di errore nella lavorazione manuale restano alquanto elevate, anche perché le suole stampate sono in genere piuttosto morbide e si oppongono poco all’affondamento di un utensile di cardatura manovrato a mano. Con le operazioni di cardatura manuale si hanno perciò elevati scarti di produzione, scarti che si ripercuotono non poco sul costo finale delle calzature. Inoltre, l’operazione manuale comporta una esposizione dell’operatore alle polveri generate dalla cardatura, con conseguenti rischi per la salute dell’operatore.
Scopo generale della presente invenzione è quello di ovviare ai problemi della tecnica nota, fornendo una macchina automatica di cardatura che permetta di ottenere una cardatura soddisfacente delle suole, anche, ad esempio, nel caso di suole delicate e/o con bordo rialzato.
In vista di tale scopo si è pensato di realizzare, secondo l'invenzione, una macchina per la cardatura di una suola di calzatura, comprendente un supporto per una suola, una testa di cardatura e un sistema di movimentazione per la movimentazione della testa di cardatura relativamente al supporto a comando di un sistema di controllo per seguire con la testa di cardatura traiettorie di cardatura su una suola posta nel supporto, caratterizzata dal fatto che la testa di cardatura comprende una carda radiale, motorizzata per ruotare attorno ad un proprio asse trasversale, e una carda assiale, motorizzata per ruotare attorno ad un proprio asse longitudinale, la carda radiale e la carda assiale essendo fra loro intercambiabili mediante un attuatore di selezione comandato dal sistema di controllo per operare alternativamente su una suola nel supporto.
Per rendere più chiara la spiegazione dei principi innovativi della presente invenzione ed i suoi vantaggi rispetto alla tecnica nota si descriverà di seguito, con l'aiuto dei disegni allegati, una realizzazione esemplificativa applicante tali principi. Nei disegni:
-figura 1 rappresenta una vista schematica in prospettiva di una macchina realizzata secondo l’invenzione;
-figura 2 rappresenta una vista schematica parziale e in prospettiva di una testa operativa della macchina di figura 1;
-figura 3 rappresenta una vista schematica parziale e sezionata della testa di figura 2, con gli utensili della testa in una prima condizione operativa; -figura 4 rappresenta una vista schematica parziale della testa di figura 2, con gli utensili in una seconda condizione operativa;
-figura 5 è una vista in pianta, schematica e parziale, di una parte di supporto della suola nella macchina di figura 1 durante un possibile movimento di lavorazione degli utensili della macchina;
-figure 6 e 7 rappresentano viste schematiche ingrandite e parzialmente sezionate che mostrano possibili operazioni di cardatura ottenibili con gli utensili della macchina secondo l’invenzione.
Con riferimento alle figure, in figura 1 è mostrata una possibile realizzazione di una macchina secondo l’invenzione e indicata genericamente con 10. Per chiarezza, parte della struttura di supporto e di involucro della macchina è mostrata solo tratteggiata in figura 1.
La macchina 10 comprende una zona 11 di accoglimento di una suola 12 da cardare e un sistema motorizzato 13 per la movimentazione di una testa di cardatura 14 lungo opportune traiettorie sulla suola presente nella zona 11. La cardatura è vantaggiosamente impiegata per la preparazione di una suola per la successiva operazione di incollaggio della stessa suola per poi fissarla sul fondo di una calzatura.
La movimentazione può avvenire in modo automatizzato grazie ad un in sé noto sistema di controllo computerizzato 15 (ad esempio un sistema a microprocessore opportunamente programmato).
La suola 12 è bloccata nella zona di lavorazione 11 mediante un opportuno supporto 17.
La testa 14 e il supporto 17 sono mobili relativamente uno rispetto all’altro mediante motorizzazioni che permettono di fare seguire le volute traiettorie alla testa 14. I movimenti possono ad esempio essere interpolati dal sistema di controllo 15 per seguire volute traiettorie, in un modo in sé sostanzialmente noto al tecnico.
In sostanza, il sistema di movimentazione potrà comprendere i necessari gradi di libertà di movimento nello spazio per seguire volute traiettorie con la voluta inclinazione dell’estremità della testa di cardatura 14 rispetto alla suola sul supporto 17. Ad esempio, possono vantaggiosamente essere previsti quattro o cinque gradi di libertà nel posizionamento reciproco fra testa 14 e supporto 17.
Ad esempio, il sistema di movimentazione può essere vantaggiosamente un sistema di movimentazione cartesiano secondo tre assi cartesiani più due assi di rotazione, così da avere un sistema di movimentazione a cinque assi.
In particolare, come schematicamente mostrato in figura 1, una struttura vantaggiosa può prevedere delle motorizzazioni per lo scorrimento della testa 14, rispetto al supporto 17, lungo tre assi cartesiani ortogonali 18, 19, 20. Vantaggiosamente, il movimento lungo uno degli assi cartesiani (ad esempio l’asse 18 di figura 1) sarà di allontanamento/avvicinamento della testa 14 in direzione genericamente normale rispetto alla superficie di pianta di una suola 12 sul supporto 17.
Il movimento secondo due assi ortogonali (gli assi 19, 20 in figura 1) può essere in un piano genericamente parallelo alla estensione della superficie di pianta di una suola 12 sul supporto 17.
In particolare, nella realizzazione di esempio mostrata nelle figure, un carro motorizzato 21 trasla lungo l’asse 19 e supporta un binario 22 che si estende lungo l’asse 20. Lungo il binario 22 scorre a sua volta un carro motorizzato 23 sul quale è presente un ulteriore carro motorizzato 24 per il movimento della testa 14 lungo l’asse 18.
In tale modo è facilmente ottenibile il movimento comandato della testa 14 lungo i tre assi cartesiani ortogonali 18, 19 e 20.
Realizzazioni alternative sono comunque facilmente immaginabili dal tecnico esperto. Ad esempio, il binario 22 può essere realizzato per spostarsi sul carro 21 lungo l’asse 18, così da movimentare in verticale la testa 14 senza necessità del carro 24.
Per il movimento del carro 21 lungo l’asse 19, è vantaggiosamente impiegata una coppia di binari paralleli 30, disposti ai lati superiori della macchina e diretti secondo l’asse 19. Sui due binari 30 scorrono rispettive estremità laterali del carro 21 sulle quali agiscono due trasmissioni 31, vantaggiosamente realizzate con cinghie dentate, che sono motorizzate in sincrono mediante un unico motoriduttore elettrico 32 con un albero di trasmissione 33 in comune fra le due trasmissioni 31.
Vantaggiosamente, la testa 14 è montata nella macchina per avere voluti movimenti di inclinazione rispetto alla suola 12 sul supporto 17.
Una possibile realizzazione di ciò è visibile ad esempio nella figura 2 e, meglio nelle figure 3 e 4.
Come si vede in tali figure, la testa 14 può essere ad esempio dotata di un primo asse motorizzato di rotazione 25, disposto parallelo all’asse di scorrimento 18, in modo da permettere un movimento di orientamento della testa genericamente nel piano della suola (come sarà chiaro dal seguito). Vantaggiosamente, la testa 14 comprenderà anche un secondo asse motorizzato di rotazione 26, disposto inclinato rispetto all’asse 25. Come facilmente immaginabile dal tecnico, la combinazione di rotazioni coordinate dei due assi 25 e 26 permette così l’inclinazione della testa 14 per orientarla nello spazio mentre segue la voluta traiettoria sulla suola. Nella realizzazione qui descritta a titolo di esempio, i quattro assi 18,19, 20 e 25 permettono in sostanza il posizionamento della testa mentre l’asse sghembo 26 permette di eseguirne l’inclinazione sul piano della suola.
Per la rotazione della testa 14 attorno all’asse 25 può essere previsto un supporto 34 fissato al carro di traslazione 24 e che supporta una ralla 35 ruotabile attorno all’asse 25 per mezzo di un motoriduttore 36 e una trasmissione 37, vantaggiosamente a cinghia dentata.
Come si vede meglio nella sezione di figura 3, la ralla 35 supporta a sua volta il secondo asse inclinato 26, motorizzato con un motoriduttore 38, e che supporta la testa 14 per ruotarla a comando attorno all’asse 26.
Tutte le movimentazioni motorizzate della macchina possono essere controllate dalla nota unità elettronica di controllo 15, nella quale possono ad esempio essere programmate le traiettorie da seguire a seconda del modello e numero di piede della suola in lavorazione, come ben noto al tecnico. Una adeguata nota interfaccia uomo/macchina non mostrata (ad esempio dotata di tastiera e display o display touch screen) può anche essere prevista per inserire i dati di traiettoria, nella unità 15 (anche mediante autoapprendimento), per avviare o arrestare le varie operazioni della macchina, eseguire test e tarature, ecc., come noto al tecnico per tale tipologia di macchine.
Tornando alla figura 1, il supporto 17 può comprendere adatti organi di presa 27, 28, contrapposti e opportunamente sagomati per bloccare fra di essi una suola 12 appoggiandosi sulle sue estremità anteriore e posteriore (come visibile anche schematicamente in figura 5), in modo da lasciare libera da impedimenti la superficie della suola che si desidera cardare.
Gli organi di presa 27 e 28 possono essere vantaggiosamente due ganasce sagomate che sono mobili una verso l’altra (manualmente o preferibilmente a motore) per immorsare la suola fra di esse.
Il sistema per il bloccaggio della suola sul supporto 17 può anche essere diverso da come mostrato. Ad esempio, esso può comprendere un noto sistema di aspirazione sotto la suola o altri sistemi noti che garantiscano la tenuta e la stabilità della suola 12 nel supporto 17.
Naturalmente, il supporto 17 potrà essere sagomato per accogliere suole con un andamento non necessariamente piano (ad esempio anche con tacco molto alto), come facilmente immaginabile dal tecnico esperto.
Vantaggiosamente, il sistema di blocco può anche essere formato o comprendere sistemi laterali di bloccaggio 29 che possono essere in aggiunta o in sostituzione degli organi di presa 27 e 28. Come sarà chiaro nel seguito, i sistemi di bloccaggio laterali 29 possono anche servire a contrastare la flessione di un bordo laterale rialzato della suola durante le operazioni di cardatura.
I sistemi laterali di bloccaggio 29 possono comprendere vantaggiosamente dei tamponi laterali 40 di spinta sul bordo laterale della suola, dotati di attuatori lineare 41 di movimentazione per la spinta verso la suola presente nel supporto 17. Ad esempio, come visibile in figura 1, tali sistemi di bloccaggio 29 possono comprendere su ciascun lato della suola due tamponi laterali di spinta 40 (ciascuno con il proprio attuatore di movimentazione 41) distanziati nella direzione tacco-punta.
Il supporto 17 può anche comprendere un ulteriore elemento mobile 39 che è motorizzato per sporgere comando verso l’alto e premere sulla punta della suola. Ciò permette, durante le operazioni di cardatura, ad esempio di contrastare la flessione verso l’esterno di un bordo, diretto verso l’alto, nella punta della suola. Ad esempio, in alcune scarpe sportive la suola prevede sulla punta una linguetta di protezione che sporge verso l’alto e che deve essere anch’essa cardata per l’incollaggio sulla punta della calzatura.
L’elemento mobile 39 può servire a mantenere tale linguetta in una posizione sostanzialmente verticale mentre viene sottoposta dalla macchina 10 all’azione di cardatura.
La regolazione della macchina a seconda del numero di scarpa (vale a dire della dimensione della suola secondo la sua estensione tacco-punta) può vantaggiosamente avvenire mediante movimento motorizzato di uno o di entrambi gli organi di presa 27 o 28. Ad esempio, tale regolazione può essere fatta mediante un adatto spostamento motorizzato dall’organo di presa posteriore 27.
Nelle figure 2, 3 e 4 è mostrata in maggiore dettaglio la testa di cardatura 14.
Tale testa 14 comprende una carda rotante radiale 42 e una carda rotante assiale 43 (detta anche “carda a candela”).
La carda radiale 42 è destinata a ruotare a motore con la propria periferia radiale contro la suola, come schematicamente mostrato nella figura 3. La carda assiale 43 è invece destinata a ruotare a motore con la propria superficie laterale e la propria estremità di testa contro la suola, come schematicamente mostrato nella figura 4.
In particolare, la carda assiale 43 può avere asse di rotazione 44 (ad esempio azionato da un motoriduttore 45) che con la rotazione della testa attorno all’asse obliquo 26 può essere portato a coincidere con l’asse di rotazione 25 della testa.
La carda radiale 42 può avere asse di rotazione 46 (ad esempio azionato da un motoriduttore 47) che è trasversale all’asse di rotazione 44 della carda assiale e, preferibilmente, con la carda radiale 42 che è posta in un piano che contiene l’asse 44.
Come si vede bene in figura 3, in una prima condizione operativa della testa 14, la carda radiale 42 è posta davanti alla carda assiale 43 cosicché la carda radiale 42 è in posizione operativa e la carda assiale 43 è non operativa. In tale prima condizione operativa della testa 14 la macchina 10 può impiegare la carda radiale 42 per operare una cardatura della suola 12 presente sul supporto 17.
Come si vede bene in figura 4, in una seconda condizione operativa della testa 14, la carda radiale 42 è spostata lontano dall’asse 44 della carda assiale 43 cosicché la carda radiale 42 è in una posizione non operativa e la carda assiale 43 diviene operativa. In tale seconda condizione operativa della testa 14 la macchina 10 può così impiegare la carda assiale 42 per operare una cardatura della suola 12 presente sul supporto 17.
Il movimento della carda radiale 42 fra la sua posizione operativa di figura 3 e la sua posizione non operativa di figura 4 può avvenire mediante l’impiego di un attuatore di movimentazione comandato vantaggiosamente dal sistema di controllo 15, così da rendere automatico il passaggio fra la cardatura con l’utensile 42 e la cardatura con l’utensile 43.
Preferibilmente, il movimento della carda radiale 42 fra le posizioni operativa e non operativa avviene mediante una rotazione attorno ad un asse 48 per mezzo di un attuatore 49. L’asse 48 può essere vantaggiosamente trasversale al piano della carda 42 e perciò parallelo all’asse 46 della carda 42.
Come si vede bene in figura 3, la carda radiale 42 nella sua posizione operativa è vantaggiosamente a piccola distanza dalla carda assiale 43 per essere sotto di essa senza toccarla.
Il fatto che nella posizione operativa la carda radiale 42 è sostanzialmente sull’asse 44 della carda assiale 43 facilita la movimentazione della testa per seguire con una o l’altra carda le volute traiettorie sulla suola nel supporto 17. Ciò facilita anche il compito dell’unità di controllo 15 per seguire le volute traiettorie sulla suola con uno o l’altro utensile di cardatura.
In figura 5 è mostrato schematicamente un possibile movimento delle carde 42 e 43 su una suola 12 nel supporto 17. La carda radiale 42 può essere mossa lungo il bordo della suola mantenendola diretta con il proprio piano sostanzialmente normale al bordo della suola e con l’asse della carda sostanzialmente diretto come la traiettoria di movimento lungo il bordo della suola. Come si vede in figura 6, tale movimento permette di cardare la periferia della faccia di fondo della suola (vale a dire la faccia della suola che combacerà con il fondo della calzatura) e, se presente, almeno parte di un bordo rialzato 16 della suola. La carda radiale 42 può anche essere impiegata per cardare rapidamente altre parti della faccia di fondo della suola (come mostrato a tratteggio in figura 6) e, ad esempio, anche l’intera faccia di fondo della suola, anche orientando diversamente la carda radiale (ad esempio, con piano diretto parallelo alla estensione tacco-punta della suola) e con differente traiettoria di movimento (ad esempio trasversale alla suola, a zig-zag, con passate parallele successive, ecc.) e anche con inclinazioni differenti dell’asse 44 (ad esempio per seguire l’andamento in altezza della suola).
Sempre in figura 5 è mostrato schematicamente un possibile movimento della carda assiale 43 (tratteggiata) l ungo il bordo della suola. Come si vede bene anche in figura 7, la carda assiale può essere mantenuta con la sua parte di estremità contro il fondo della suola e/o con la sua superficie laterale contro un bordo laterale 16 della suola. Ciò è particolarmente utile con suole aventi il bordo laterale che è rialzato ad angolo retto rispetto al fondo della suola.
Nella figura 7 si vede anche una possibile azione di uno dei sistemi di bloccaggio laterale 29 per spingere contro il lato esterno del bordo rialzato 16 della suola, in modo da contrastare la spinta esercitata lateralmente dalla carda assiale 43. Ciò evita una inopportuna flessione del bordo laterale della suola durante le operazioni di cardatura. Uguale effetto è ottenibile sulla punta della suola grazie all’elemento mobile 39. Nel caso di impiego dell’elemento mobile 39, l’elemento di blocco 28 può essere allontanato e la suola può essere mantenuta in posizione mediante mezzi alternativi di blocco (ad esempio a depressione sotto la suola) e/o mediante gli elementi laterali di blocco 29.
In alternativa o in aggiunta l’elemento mobile 39 può sporgere dall’interno dell’elemento di blocco anteriore 28.
L’azione di contrasto offerta dagli elementi laterali 29 e/o dall’elemento mobile 39 può essere naturalmente impiegata anche con la carda radiale 42.
Sebbene la carda assiale 43 permette vantaggiosamente di cardare adeguatamente lo spigolo fra fondo e bordo rialzato della suola nel caso esso sia ad esempio irraggiungibile dalla periferia circolare della carda radiale 42, la carda assiale può anche essere impiegata per cardare altre parti della faccia di fondo della suola, se desiderato, anche con differenti traiettorie di movimento (ad esempio trasversale alla suola, a zig-zag, con passate parallele successive, ecc.) e anche con inclinazioni differenti dell’asse 44.
Ad esempio, può essere impiegata la carda assiale per lavorare il fondo della suola e lo spigolo fra fondo e bordo rialzato (tale carda assiale potrà anche realizzare una fresatura più o meno profonda), mentre la carda radiale può lavorare il bordo rialzato, anche senza toccare il fondo della suola, e con una azione più leggera della carda assiale.
La carda assiale può anche essere conformata come una fresa con superficie di lavorazione (ad esempio diamantata e/o vidiam) sotto e di lato per una certa altezza (ad esempio 5/10/15 mm, ecc.) a seconda dell’altezza di lavorazione che si desidera per il bordo, così da fresare il fondo, lo spigolo tra fondo e bordo rialzato e anche il bordo rialzato in tutto o in parte, in base all'altezza della superficie di lavorazione laterale.
Grazie alla flessibilità della macchina descritta, se la suola non presenta un bordo rialzato particolarmente impegnativo potrebbe anche non essere necessario impiegare la carda radiale per il bordo.
Grazie alla programmabilità della macchina attraverso il sistema di controllo 15, è anche possibile ad esempio eseguire con la stessa carda più giri sulla suola. Ad esempio con la carda assiale si può fare un primo giro per lavorare fondo, spigolo e parte del bordo e successivamente, con il secondo giro, lavorare la parte restante del bordo rialzato andando a forzare sul bordo stesso ed inclinando l'utensile, se necessario.
Anche con la carda radiale è possibile fare la stessa cosa, a patto che la suola abbia un bordo rialzato con spigolo non eccessivamente pronunciato, così da fare ad esempio bordo e fondo nello stesso momento.
Riassumendo, con la stessa macchina secondo l’invenzione è ad esempio possibile eseguire vari tipi di lavorazione a seconda delle necessità, preferenze e tipo di suola:
- solo carda assiale (fresatura);
- solo carda radiale (cardatura);
-diverse combinazioni delle lavorazioni precedenti.
Inoltre, come bene si vede a tratteggio in figura 1, la macchina automatica secondo l’invenzione può essere realizzata totalmente o parzialmente chiusa con adatte pareti laterali per confinare adeguatamente le polveri prodotte dalle operazioni di cardatura. Vantaggiosamente possono essere previste anche bocche di aspirazione (indicate genericamente con 50, in figura 1) per rimuovere le polveri dalla zona di lavorazione all’interno della macchina. Vantaggiosamente, tali bocche di aspirazione 50 potranno essere dotate di filtri e sorgenti di depressione, come ora facilmente immaginabile dal tecnico esperto, e aspirare dall’interno dell’involucro della macchina. Inoltre, la superficie anteriore della macchina (attraverso la quale l’operatore può inserire una suola nella zona di lavorazione sul supporto e successivamente rimuoverla dopo la cardatura) potrà essere aperta o comprendere uno sportello di chiusura. Vantaggiosamente, soprattutto nel caso che la superficie anteriore è lasciata con una apertura, possono essere previste opportune sorgenti 51 di emissione di un soffio di aria dirette per realizzare una barriera d’aria davanti al supporto 17 così da evitare la fuoriuscita della polvere durante la lavorazione e/o il carico/scarico di una suola. I soffi di aria dalle sorgenti 51 possono anche essere diretti verso il supporto per la pulizia della zona di cardatura della macchina e/o per spingere le polveri verso le bocche di aspirazione 50. E’ a questo punto chiaro come si siano raggiunti gli scopi dell’invenzione. Una macchina secondo l’invenzione permette di effettuare con precisione le operazioni di cardatura su suole anche particolarmente delicate, scegliendo in automatico uno o l’altro utensile di cardatura a seconda delle esigenze e/o della particolare zona o conformazione della suola sottoposta a cardatura. Il sistema di controllo 15 può essere facilmente programmato per seguire le volute traiettorie con il voluto utensile di cardatura per avere una precisa, uniforme e adeguata cardatura di tutte le parti della suola, senza necessità dell’impiego di un operatore, se non per caricare e scaricare le suole sul supporto 17. La carda radiale permette alla macchina di cardare zone anche non raggiungibili dalla carda assiale e viceversa. La macchina può perciò essere facilmente programmata per cambiare alternativamente la carda operativa così da operare con la necessaria delicatezza e precisione su tutte le superfici di una suola che necessitano di cardatura. La macchina secondo l’invenzione permette di effettuare cardature soddisfacenti su suole aventi bordo anche molto rialzato, suole con differenze di quota lungo il bordo, suole con nervature interne, suole con bordi rivestiti, suole piane, guardolate, ecc.
La direzione di rotazione della carda radiale può anche essere facilmente invertita (anche solo ruotando di 180 gradi il piano della carda radiale). In alternativa o in aggiunta, è anche possibile invertire velocemente la rotazione della spazzola invertendo il senso di rotazione del motoriduttore 47, da antiorario a orario e viceversa, anche dinamicamente durante l’esecuzione del profilo. Ciò permette di adattare rapidamente l’azione di cardatura anche per specifiche esigenze e forme della suola.
Naturalmente, la descrizione sopra fatta di realizzazioni applicanti i principi innovativi della presente invenzione è riportata a titolo esemplificativo di tali principi innovativi e non deve perciò essere presa a limitazione dell'ambito di privativa qui rivendicato.
Ad esempio, la struttura di movimentazione della testa e la struttura della testa stessa può essere differente da come mostrato per muovere gli utensili di cardatura nello spazio. Ad esempio può essere impiegata un macchina con assi motorizzati disposti differentemente o con differente cinematismo, come ora facilmente immaginabile dal tecnico.
Ad esempio, la movimentazione può essere realizzata in modo che i gradi di libertà necessari siano ottenuti con un movimento della sola testa 14, mantenendo il supporto 17 stazionario nella macchina, oppure mediante una combinazione di movimenti relativi di testa 14 e supporto 17.
Ad esempio, uno o due assi ortogonali di movimentazione in un piano (ad esempio gli assi 19 e 20 di figura 1) possono essere ottenuti movimentando il supporto 17 sotto la testa 14, a sua volta movimentata secondo ulteriori assi per ottenere il desiderato completo movimento relativo reciproco fra testa e supporto, come facilmente immaginabile dal tecnico.
Nella specifica implementazione delle caratteristiche della presente invenzione possono essere integrati nella macchina anche altri sistemi noti di lavorazione di calzature. Ad esempio, la macchina potrà essere una macchina combinata, dotata ad esempio di una stazione di cardatura secondo l’invenzione e una nota stazione per l’erogazione di collante sulla suola cardata.
Le carde possono essere realizzate con vari sistemi noti per ottenere una carda radiale e una carda assiale. In particolare, come si può anche comprendere dalle figure, la carda radiale può essere formata da un cilindro sostanzialmente rigido o elasticamente cedevole, con superficie laterale abrasiva, oppure essere formata da un insieme di elementi abrasivi diretti radialmente verso l’esterno di un nucleo assiale centrale. In quest’ultimo caso gli elementi abrasivi possono essere formati da elementi filiformi in adatto materiale (ad esempio fili metallici) o fogli abrasivi (ad esempio tela smeriglio), ecc.
La carda assiale può essere realizzata ad esempio con un cilindro sostanzialmente rigido o elasticamente cedevole con superficie laterale e frontale ricoperta di adatto materiale abrasivo oppure anche essere composta da una pluralità di elementi radiali e/o assiali.
Sia la carda assiale sia la carda radiale possono anche essere scelti con differente azione abrasiva a secondo del risultato che si vuole ottenere e/o a seconda della delicatezza o meno delle suole da cardare.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (10) per la cardatura di una suola di calzatura, comprendente un supporto (17) per una suola, una testa di cardatura (14) e un sistema di movimentazione (13) per la movimentazione della testa di cardatura (14) relativamente al supporto (17) a comando di un sistema di controllo (15) per seguire con la testa di cardatura (14) traiettorie di cardatura su una suola posta nel supporto (17), caratterizzata dal fatto che la testa di cardatura (14) comprende una carda radiale (42), motorizzata per ruotare attorno ad un proprio asse trasversale (46), e una carda assiale (43), motorizzata per ruotare attorno ad un proprio asse longitudinale (44), la carda radiale (42) e la carda assiale (43) essendo fra loro intercambiabili mediante un attuatore di selezione (49) comandato dal sistema di controllo (15) per operare alternativamente su una suola nel supporto (17).
  2. 2. Macchina (10) secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che, per l’intercambiabilità della carda radiale (42) e della carda assiale (43) per la loro azione alternativa su una suola nel supporto (17), la carda radiale (42) è supportata per essere mobile mediante l’attuatore di selezione (49) fra una posizione operativa davanti alla carda assiale (43) e una posizione non operativa allontanata da tale posizione operativa.
  3. 3. Macchina (10) secondo rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che per il movimento fra posizione operativa e posizione non operativa, la carda radiale (42) è supportata sulla testa di cardatura (14) per essere ruotabile attorno ad un asse di rotazione (48) mediante l’attuatore di selezione (49).
  4. 4. Macchina secondo rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che l’asse di rotazione (48) è disposto parallelo all’asse trasversale (46) della carda radiale e/o traversale all’asse longitudinale (44) della carda assiale.
  5. 5. Macchina secondo rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che l’asse longitudinale (44) della carda assiale interseca l’asse trasversale (46) della carda radiale quando la carda radiale è nella sua posizione operativa.
  6. 6. Macchina secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il supporto (17) comprende organi di presa (27, 28) disposti contrapposti e destinati a bloccare fra di essi una suola (12) serrandola fra una sua estremità anteriore e una sua estremità posteriore.
  7. 7. Macchina secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il supporto (17) comprende sistemi di bloccaggio laterali (29) che sono destinati ad appoggiarsi a corrispondenti bordi laterali di una suola accolta nel supporto (17).
  8. 8. Macchina secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il supporto (17) comprende un elemento mobile (39) che è destinato ad appoggiarsi ad un corrispondente bordo rialzato anteriore di una suola accolta nel supporto (17).
  9. 9. Macchina secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il sistema di movimentazione (13) è a 4 assi o più.
  10. 10. Macchina secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il sistema di movimentazione (13) comprende una movimentazione motorizzata lungo tre assi cartesiani ortogonali (18, 19, 20) e due rotazioni secondo assi di rotazione (25, 26) fra loro inclinati.
  11. 11. Macchina secondo rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che per una posizione angolare della testa di cardatura (14) attorno ad uno (25 o 26) degli assi di rotazione (25 o 26) fra loro inclinati, l’altro asse (26 o 25) degli assi di rotazione fra loro inclinati (25, 26) coincide con l’asse longitudinale (44) di rotazione della carda assiale (43).
  12. 12. Macchina secondo rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che uno (25) degli assi di rotazione fra loro inclinati (25, 26) è parallelo ad uno degli assi cartesiani ortogonali (18, 19, 20).
  13. 13. Macchina secondo rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che tale un asse (25) degli assi di rotazione fra loro inclinati (25, 26) è sostanzialmente perpendicolare ad una suola accolta nel supporto (17).
  14. 14. Macchina secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la carda radiale (42) è formata con un cilindro sostanzialmente rigido o elasticamente cedevole con superficie laterale abrasiva, o con un insieme di elementi abrasivi diretti radialmente verso l’esterno di un nucleo assiale centrale.
  15. 15. Macchina secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la carda assiale (43) può essere realizzata con un cilindro sostanzialmente rigido o elasticamente cedevole con superficie laterale e frontale ricoperta di materiale abrasivo, o con una pluralità di elementi radiali e/o assiali.
  16. 16. Macchina secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere bocche di aspirazione (50) per la rimozione di polveri prodotte dalla cardatura e/o sorgenti (51) di emissione di un soffio di aria per realizzare una barriera d’aria davanti al supporto (17) e/o pulire la zona del supporto (17).
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