ITUB20155709A1 - Macchina per lavorare lastre in posizione sostanzialmente verticale, con utensile di molatura a tazza che e' orientabile intorno ad un asse ortogonale al piano della lastra - Google Patents
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Description
"Macchina per lavorare lastre in posizione sostanzialmente verticale, con utensile di molatura a tazza che è orientabile intorno ad un asse ortogonale al piano della lastra",
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce alle macchine per la lavorazione del bordo periferico di lastre, in particolare lastre di vetro o lastre di materiale lapideo naturale o sintetico e lastre di materiale plastico, del tipo comprendente:
- una struttura di guida per guidare una lastra da lavorare in posizione sostanzialmente verticale lungo un percorso secondo una prima direzione orizzontale X parallela al piano della lastra,
- una stazione di lavorazione disposta lungo detto percorso della lastra e comprendente almeno una testa di lavorazione della lastra, che è mobile lungo una seconda direzione Y sostanzialmente verticale, e che include un mandrino motorizzato accoppiato con un utensile di molatura,
- un dispositivo di trasporto per far avanzare la lastra lungo detto percorso secondo la prima direzione X,
- una unità elettronica di controllo, per controllare la posizione di detta lastra lungo detta prima direzione X, la posizione di detta almeno una testa di lavorazione lungo detta seconda direzione Y e la rotazione di detto mandrino, secondo un ciclo di lavorazione programmato.
Tecnica nota
Macchine del tipo sopra specificato sono prodotte e commercializzate da tempo dalla Richiedente. Una macchina di questo tipo è ad esempio illustrata nel documento EP 2719501 A1 della stessa Richiedente.
Le macchine di questo tipo sono state utilizzate in origine per eseguire operazioni di foratura in lastre di vetro. A tal fine, esse presentano usualmente una stazione di lavorazione comprendente una prima ed una seconda testa di lavorazione mobili secondo la suddetta seconda direzione Y sostanzialmente verticale, e disposte su lati opposti rispetto al piano di giacitura della lastra. Le due lastre di lavorazione hanno mandrini motorizzati provvisti di utensili di foratura atti ad impegnare da parti opposte la lastra di vetro, per eseguire un’operazione di foratura attraverso la lastra.
Le macchine del tipo sopra specificato sono anche utilizzate per lavorare il bordo periferico di lastre di vetro, al fine di eliminare il filo tagliente derivato da una precedente operazione di taglio. A tal fine, il mandrino motorizzato della testa di lavorazione è accoppiato con un utensile di molatura di tipo tangenziale, avente una parete laterale cilindrica che entra in contatto con il bordo della lastra per eseguire l'operazione di molatura. Una volta che una lastra di forma quadrangolare è posizionata nella macchina, il suo bordo frontale ed il suo bordo posteriore (con riferimento alla direzione di avanzamento della lastra nella macchina) vengono lavorati mantenendo la lastra in una posizione stazionaria lungo la suddetta prima direzione X e spostando la testa di lavorazione, o ciascuna testa di lavorazione, lungo la suddetta seconda direzione Y sostanzialmente verticale. I bordi superiore ed inferiore della lastra vengono invece lavorati spostando la lastra lungo la suddetta prima direzione X e mantenendo la testa di lavorazione, o ciascuna testa di lavorazione, in una posizione stazionaria lungo la suddetta seconda direzione Y sostanzialmente verticale.
In tempi più recenti, le macchine di questo tipo sono state ulteriormente sviluppate prevedendo un cambio automatico dell’utensile su una od entrambe le teste di lavorazione, al fine di eseguire diversi tipi di lavorazione, come ad esempio operazioni di foratura della lastra, o lavorazioni di molatura e lucidatura dei bordi della lastra, o operazioni di fresatura, mediante le quali una porzione di lastra viene tagliata e rimossa al fine di ricavare un'apertura nella lastra.
L'inconveniente principale che si riscontra nell'utilizzare tali macchine per operazioni di lavorazione del bordo periferico della lastra consiste nella impossibilità di ottenere una finitura superficiale del bordo della lastra di elevata qualità. Ciò è dovuto al fatto che le mole di tipo tangenziale utilizzate a tale scopo hanno un corpo cilindrico metallico la cui superficie laterale attiva è costituita da metalli duri elettro- de posti che è soggetta a una deformazione del proprio profilo a seguito dell'usura dovuta alla lavorazione. Tale deformazione del profilo della superficie attiva della mola tangenziale dà luogo alla formazione di microsolchi sulla superficie del bordo lavorato della lastra.
Nel tentativo di risolvere tale problema è stata proposta in passato una macchina del tipo qui in discussione (vedere documento EP 2 762 273 A1) comprendente un carro mobile nella suddetta prima direzione X e portante uno o più utensili di molatura in forma di mole a tazza, del tipo comprendente una superficie attiva frontale anulare, non soggetta all'inconveniente di una modifica del profilo della superficie attiva della mola a seguito dell'usura. In tale soluzione nota, le mole a tazza sono atte ad impegnare il bordo inferiore della lastra posizionata nella macchina. Sempre nel caso di tale soluzione nota, sono inoltre previsti mezzi per ruotare la lastra nel suo piano, al fine di consentire la lavorazione di tutti i lati della lastra ad opera delle mole a tazza portate dal suddetto carro mobile.
L'inconveniente principale di tale soluzione nota consiste nel fatto che essa comporta una maggiore complessità della macchina e una produttività penalizzata dai tempi morti dovuti alla necessità di ruotare la lastra fra la lavorazione di un lato della lastra e quella di un lato successivo.
In passato è anche stata proposta una macchina per lavorare una lastra di vetro in posizione verticale comprendente una testa di lavorazione mobile verticalmente e provvista di un utensile di lavorazione costituito da una mola a tazza (vedere EP 0 769 348 A1). Tale macchina è tuttavia di un tipo diverso da quello qui in discussione, essendo destinata alla rimozione di un film di materiale plastico fungente da barriera ai raggi infrarossi (il cosiddetto film basso emissivo) applicato ad una faccia della lastra da lavorare. A tal fine, tale soluzione prevede che la testa di lavorazione sia dotata di una mola a tazza avente un asse ortogonale al piano della lastra da lavorare.
Scopo dell'invenzione
Lo scopo della presente invenzione è quello di superare gli inconvenienti delle macchine note e di realizzare in particolare una macchina del tipo indicato all'inizio della presente descrizione in grado di eseguire la lavorazione del bordo periferico di una lastra con una elevata qualità di finitura, con mezzi estremamente semplici e con una elevata efficienza produttiva.
Sintesi dell'invenzione
In vista di raggiungere tale scopo, l'invenzione ha per oggetto una macchina avente le caratteristiche che sono state indicate all’ inizio della presente invenzione e caratterizzata inoltre dal fatto che il mandrino portato da detta almeno una testa di lavorazione mobile lungo la seconda direzione Y è accoppiato ad un utensile di molatura costituito da una mola a tazza avente asse di rotazione parallelo al piano della lastra, e dal fatto che detta mola a tazza è orientabile intorno ad un asse ortogonale al piano della lastra, in modo tale per cui detta mola a tazza è atta a disporsi selettivamente almeno in una prima posizione in cui il suo asse di rotazione è parallelo a detta seconda direzione Y e in una seconda posizione in cui il suo asse di rotazione è parallelo a detta prima direzione X,
per cui detta mola a tazza è atta ad eseguire la lavorazione del bordo superiore o del bordo inferiore della lastra quando la mola a tazza è in detta prima posizione, con il suo asse di rotazione parallelo a detta seconda direzione Y, mediante movimento lungo detta prima direzione X della lastra , con detta almeno una testa di lavorazione in una posizione stazionaria lungo detta seconda direzione Y,
mentre detta mola a tazza è atta ad eseguire la lavorazione del bordo frontale o del bordo posteriore della lastra quando la mola a tazza è in detta seconda posizione, con il suo asse di rotazione parallelo a detta prima direzione X, mediante movimento lungo detta seconda direzione Y di detta almeno una testa di lavorazione, con la lastra in una posizione stazionaria lungo detta prima direzione X.
Grazie alle suddette caratteristiche, la lavorazione del bordo periferico della lastra viene eseguita mediante una o più mole a tazza, aventi una superficie attiva frontale anulare sostanzialmente piana, che non è soggetta a modifica del suo profilo a seguito dell'usura. L'usura della superficie attiva della mola a tazza comporta unicamente un riposizionamento della mola a tazza rispetto al bordo della lastra da lavorare, il che può essere ottenuto mediante il controllo elettronico della macchina, che è in grado di controllare la posizione in Y della testa di lavorazione e la posizione in X della lastra, al fine di ottenere il corretto impegno fra la superficie attiva della mola a tazza ed il bordo della lastra.
La predisposizione sulla testa di lavorazione di almeno un utensile in forma di mola a tazza, orientabile intorno ad un asse ortogonale al piano di giacitura della lastra, consente di lavorare in successione i diversi lati della lastra con minimi tempi morti tra la lavorazione di un lato della lastra e quella di un lato successivo, e con una conseguente elevata produttività della macchina.
Ulteriori caratteristiche preferite dell’invenzione sono indicate nelle annesse rivendicazioni dipendenti.
Nella forma preferita di attuazione della macchina secondo l’invenzione, la mola a tazza è montata su un albero che è supportato in modo girevole entro un corpo porta-utensile. Quest’ultimo è montato su una struttura di supporto che è a sua volta portata da detta testa di lavorazione in modo orientabile intorno ad un asse ortogonale al piano di giacitura della lastra. Sempre nel caso di detta forma preferita di attuazione, detto mandrino motorizzato ha il suo asse sostanzialmente coincidente con detto asse ortogonale al piano di giacitura della lastra intorno al quale è orientabile la struttura di supporto del corpo portautensile. Inoltre detto corpo porta-utensile porta una trasmissione meccanica a 90° per il collegamento del mandrino motorizzato all’albero di detta mola a tazza.
In una prima soluzione, detto corpo porta-utensile fa parte di un gruppo porta-utensile separato, collegato in modo rimovibile a detta struttura orientabile di supporto. In questo caso la trasmissione meccanica a 90° portata da detto corpo porta-utensile ha un albero di ingresso accoppiato in modo rimovibile con detto mandrino motorizzato.
In una soluzione alternativa, detto corpo porta-utensile è connesso rigidamente a detta struttura orientabile di supporto e la trasmissione meccanica a 90° portata da detto corpo porta-utensile ha un albero di ingresso accoppiato permanentemente con detto mandrino motorizzato.
In entrambe le suddette soluzioni, detta testa di lavorazione portante la mola a tazza può essere una testa di lavorazione dedicata, predisposta in aggiunta a una o più teste di lavorazione della macchina su cui sono accoppiabili ulteriori utensili di lavorazione, per l’esecuzione di ulteriori lavorazioni sulla lastra.
Nel caso della prima soluzione, in cui il corpo porta-utensile fa parte di un gruppo porta-utensile separato, la testa di lavorazione a cui tale gruppo portautensile è associato può essere la testa di lavorazione di una macchina convenzionale, su cui sono accoppiabili ulteriori utensili di lavorazione, per l’esecuzione di ulteriori lavorazioni sulla lastra.
Nel caso di qualsiasi delle suddette soluzioni, ma soprattutto nel caso della soluzione con testa dedicata e corpo porta-utensile connesso rigidamente al supporto orientabile intorno ad un asse ortogonale al piano della lastra, si può prevedere un collegamento rimovibile fra la mola a tazza ed il rispettivo albero.
Secondo un’ulteriore caratteristica preferita dell’invenzione, il corpo porta-utensile su cui è montato girevole l’albero della mola a tazza, porta anche un carrello di guida per la guida della lastra durante la lavorazione. Detto carrello di guida ha almeno una o più rotelle di guida primarie liberamente girevoli intorno a rispettivi assi paralleli all’asse della mola a tazza, per l’impegno su una faccia della lastra e almeno una o più rotelle di guida secondarie liberamente girevoli intorno ad assi paralleli all’asse della mola a tazza, per l’impegno sulla faccia opposta della lastra. Dette rotelle di guida primarie e secondarie sono portate da rispettivi perni di supporto spostabili l’uno rispetto all’altro in direzione ortogonale al piano della lastra, per consentire di afferrare e guidare la lastra durante la lavorazione fra dette rotelle di guida primarie e secondarie, in modo tale da impedire o ridurre le vibrazioni della lastra durante la lavorazione.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno dalla descrizione che segue con riferimento ai disegni annessi, forniti a puro titolo di esempio non limitativo, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica schematica di una macchina secondo la presente invenzione,
- la figura 2 è una vista prospettica schematica di un gruppo portautensile di cui è provvista la macchina della figura 1, secondo una forma di attuazione della presente invenzione, tale gruppo porta-utensile essendo illustrato in una posizione operativa adatta alla lavorazione del bordo inferiore di una lastra di vetro nella macchina,
- la figura 3 è una vista prospettica del gruppo porta-utensile della figura 2, che illustra tale gruppo in una diversa posizione operativa, adatta alla lavorazione del bordo posteriore della lastra (con riferimento alla direzione di avanzamento della lastra),
- la figura 4 è una vista prospettica della lastra in lavorazione, che mostra le posizioni operative della mola a tazza associata al gruppo porta-utensile delle figure 2, 3, rispettivamente durante la lavorazione del bordo superiore e del bordo frontale della lastra di vetro,
- la figura 5 è un’ulteriore vista prospettica del gruppo porta-utensile delle figure 2-4, e
- la figura 6 è una vista schematica in elevazione laterale del gruppo porta-utensile delle figure 2-5.
Descrizione dettagliata di forme preferite di attuazione
La macchina secondo l'invenzione è indicata nel suo insieme nei disegni con il numero di riferimento 1. Conformemente alla tecnica convenzionale, la macchina 1 comprende una struttura fissa di supporto 2 definente una linea di movimentazione estendentesi in una direzione longitudinale X, lungo la quale le lastre da lavorare vengono fatte avanzare mantenendole in un piano quasi verticale. A tal fine, la macchina comprende due schiere longitudinali di rulli motorizzati 3,4 estendentisi lungo la direzione longitudinale X, a monte e a valle di una stazione centrale di lavorazione W. Le lastre da lavorare provengono dall'estremità di sinistra (con riferimento ai disegni) della macchina e vengono appoggiate con il loro bordo inferiore sulla linea di rulli 3. Come indicato, le lastre sono leggermente inclinate rispetto al piano verticale, in modo che esse con la loro faccia posteriore (ossia quella opposta a quella rivolta verso l'osservatore nelle figure) appoggino su schiere di rotelle R liberamente girevoli intorno ad assi verticali, portate da barre longitudinali facenti parte di un telaio fisso 5. Un analogo telaio 6, con rotelle R per il supporto della faccia posteriore delle lastre lavorate, è disposto a valle della stazione di lavorazione W (con riferimento alla direzione di avanzamento X delle lastre).
In alternativa ai rulli 3,4, come dispositivo per il traporto della lastra nella direzione X si possono utilizzare cinghie di trasporto o organi mobili a pinza automatizzati,
Ancora secondo la tecnica convenzionale, nel caso dell’esempio illustrato l'avanzamento della lastra L nella direzione X è ulteriormente ottenuto mediante una pluralità di carri C porta -ventose, dotati di organi a ventosa S attivabili a depressione e spostabili da una posizione arretrata ad una posizione avanzata per impegnare la faccia posteriore della lastra L (ossia la faccia opposta a quella rivolta verso l'osservatore nelle figure).
Occorre osservare tuttavia, che l'impiego di carri porta-ventosa è previsto negli esempi qui descritti, ma non costituisce una caratteristica essenziale della presente invenzione. Il dispositivo di trasporto per far avanzare le lastre lungo la direzione Z può comprendere semplicemente i rulli motorizzati già descritti e/ o dispositivi alternativi, come ad esempio cinghie di trasporto e organi a pinza mobili automatizzati.
Nel caso della forma di attuazione qui descritta, ciascun carro C è autonomamente montato in modo scorrevole su una guida longitudinale (non visibile nei disegni) della struttura fissa di base 2, in modo da risultare mobile nella direzione X indipendentemente dagli altri carri porta -ventose. Secondo una tecnica per sé nota, ciascun carro C è provvisto di mezzi motori che comandano il suo movimento nella direzione X, ad esempio in forma di un pignone motorizzato in impegno con una dentiera. Anche tali dettagli costruttivi non sono qui illustrati in quanto noti e non rientranti di per sé nell'ambito dell'invenzione. Anche i dettagli relativi agli organi di presa a ventosa S, ai mezzi di comando dello spostamento di tali organi di presa a ventosa in direzione ortogonale alla lastra di vetro, fra una posizione arretrata ed una posizione avanzata, e ai mezzi per comunicare una depressione agli organi di presa a ventosa non sono qui illustrati, in quanto per sé di tipo noto.
Durante la lavorazione di una lastra di vetro, il piano di giacitura della lastra di vetro L è assicurato dagli organi a ventosa S dei carri porta-ventose C. La posizione precisa della lastra L lungo la direzione X è pure assicurata dai carri C, i cui mezzi motori sono controllati in sincronismo da una unità elettronica di controllo E associata alla macchina (figura 1).
Sempre secondo la tecnica convenzionale, la stazione di lavorazione W comprende una struttura fissa a colonna 7 sulla quale sono montate mobili parallelamente ad una direzione sostanzialmente verticale Y due teste di lavorazione H1,H2. Il movimento lungo Y di ciascuna testa è comandato da un rispettivo motore elettrico (non illustrato). Le teste H1 e H2 portano ciascuna un mandrino motorizzato avente un asse parallelo ad una terza direzione Z (figura 1) ortogonale alle direzioni X e Y. Preferibilmente, il mandrino è anche dotato, in modo per sé noto, di una possibilità di movimento lungo Z. Secondo la tecnica convenzionale, il mandrino di ciascuna testa è accoppiabile selettivamente con un utensile di lavorazione (ad esempio un utensile di molatura o un utensile di foratura o un utensile di fresatura, o anche un utensile combinato) . Come visibile nella figura 1, alla sommità della struttura verticale 7 è predisposto un magazzino di utensili portato da una rastrelliera mobile orizzontalmente lungo la direzione X rispetto alla struttura 7 per consentire il cambio automatico dell'utensile portato da ciascuna testa di lavorazione H1,H2, secondo una tecnica per sé nota. Come è evidente, tali dettagli vengono qui illustrati a puro titolo di esempio, la configurazione generale della macchina potendo essere realizzata in qualunque modo noto.
Le due teste H1 ,H2 sono predisposte da parti opposte rispetto al piano di giacitura della lastra da lavorare in modo tale per cui ad esempio quando sui mandrini delle teste H1,H2 sono montati utensili di foratura essi possono impegnare la lastra L coassialmente da parti opposte al fine di eseguire in modo corretto l'operazione di foratura, secondo una tecnica per sé di tipo noto.
Sempre secondo la tecnica convenzionale, le lavorazioni dei bordi longitudinali (paralleli a X) della lastra sono eseguite mediante un movimento dei carri C lungo X, con simultaneo controllo della posizione in Y delle teste H1,H2 (che eseguono la molatura simultanea dei bordi superiore ed inferiore della lastra). La lavorazione dei bordi verticali della lastra viene fatta arrestando i carri C e movimentando una delle teste H1 ,H2 lungo Y. Nel caso di lavorazioni di questo tipo, sui mandrini delle teste H1 ,H2 sono montati utensili di molatura.
I motori elettrici che comandano il movimento delle teste di lavorazione H1,H2 nella direzione Y, ed il movimento dei carri porta-ventose C nella direzione X sono controllati dalla unità elettronica di controllo E, secondo un qualsiasi programma predeterminato.
Le figure 2-6 si riferiscono ad una forma di attuazione della macchina secondo l'invenzione. Secondo tale forma di attuazione, una o entrambe le teste di lavorazione H1, H2 della macchina sono provviste di un utensile di molatura M in forma di mola a tazza, per la lavorazione dei bordi di una lastra di vetro L posizionata nella macchina 1. In alternativa a tale soluzione, la mola a tazza M (o ciascuna mola a tazza) può anche essere associata ad una rispettiva testa di lavorazione dedicata (non illustrata nella figura 1) predisposta nella macchina in aggiunta alle teste di lavorazione H1, H2 e mobile anch'essa nella stazione di lavorazione W lungo la direzione verticale Y. La mola a tazza M, o ciascuna mola a tazza M predisposta nella stazione di lavorazione W, è realizzata in un qualsiasi modo noto ai tecnici del ramo. Tipicamente, la mola a tazza M presenta un corpo metallico conformato a tazza avente una superficie frontale anulare M1, sostanzialmente piana, rivestita con frammenti di materiale duro elettrodepositati. Qualsiasi ulteriore materiale e configurazione della mola a tazza che risultino adatte agli scopi qui indicati è naturalmente pure utilizzabile.
Nel caso della forma preferita di attuazione qui illustrata, la mola a tazza M è portata da un corpo porta-utensile predisposto su una struttura di supporto T che è montata sulla rispettiva testa di lavorazione (ad esempio la testa di lavorazione H1) in modo orientabile intorno ad un asse orizzontale 9 ortogonale al piano di giacitura della lastra nella macchina (ossia parallelo alla direzione Z illustrata nella figura 1). La struttura di supporto orientabile T può essere ruotata intorno all'asse 9 rispetto alla struttura della testa (ad esempio H1) mediante un motore elettrico (non illustrato) portato dalla testa di lavorazione (ad esempio H1) e controllato dalla unità elettronica di controllo E della macchina.
La struttura orientabile di supporto T supporta in modo girevole, intorno al suddetto asse 9, il corpo 12 di un mandrino, che è comandato in rotazione mediante un motore elettrico (non illustrato) pure portato dalla struttura orientabile T . Il mandrino motorizzato 12 presenta una porzione d'estremità che sporge all'esterno della struttura di supporto orientabile T e che reca, in modo per sé noto, sulla sua faccia d'estremità, una sede conica per l'accoppiamento rimovibile del corpo porta-utensile.
In tale forma di attuazione, Γ utensile è portato dal corpo A1 di un gruppo porta-utensile A. Con riferimento in particolare alla figura 6, entro il corpo A1 è montato girevole un albero di ingresso 13, illustrato schematicamente nella figura 8, che è collegato in rotazione mediante una trasmissione meccanica a 90°, ad esempio mediante una coppia di pignoni conici 13A, 14A (pure illustrata schematicamente nella figura 6) con un albero di uscita 14, che è anch’esso montato girevole entro il corpo A1 intorno al proprio asse 15 e che presenta una porzione fuoriuscente dal corpo A1 e portante la mola a tazza M, .
L’albero di ingresso 13 ha una porzione d’estremità conica W1, esterna al corpo A1, che è accoppiata in modo rimovibile entro la sede conica sulla superficie d’estremità del mandrino (vedere in particolare figura 2) mediante mezzi di accoppiamento rapido di qualsiasi tipo noto. Come conseguenza della disposizione sopra descritta, nella condizione accoppiata del gruppo A al mandrino 12, l'asse 15 della mola a tazza M risulta disposto a 90° rispetto all'asse 9 del mandrino 12, intorno al quale la struttura di supporto T è orientabile. Di conseguenza, l'asse 15 della mola a tazza M risulta disposto parallelamente al piano della lastra L.
La struttura T portante il mandrino 12 è anche dotata della possibilità di movimento lungo l’asse Z rispetto alla testa di lavorazione che la supporta, tale movimento in Z essendo pure controllato da un motore elettrico (non illustrato) portato dalla testa e controllato dall’unità E.
L’accoppiamento della porzione conica W1 entro la corrispondente sede conica sulla superficie d’estremità del mandrino 12 serve sia per collegare in rotazione l’albero 13, e quindi la mola M. con il mandrino 12, sia anche per supportare l’intero gruppo porta-utensile A sulla struttura di supporto orientabile T. Per impedire la rotazione del gruppo A quest’ultimo è inoltre collegato rigidamente alla struttura orientabile T mediante un braccio tubolare rigido B, che sporge a sbalzo dalla superficie d’estremità della struttura T parallelamente al mandrino 12 e che è atto a impegnare con la sua estremità libera una boccola b sporgente da una superficie frontale 20 (vedere figura 2) del corpo A1. Nella condizione accoppiata del gruppo porta-utensile A sul mandrino 12, il gruppo A risulta quindi supportato dalla struttura orientabile T tramite il mandrino 12. Nello stesso tempo, la mola M del gruppo A risulta collegata in rotazione con il mandrino 12 e l’accoppiamento fra il braccio tubolare B e la boccola b impedisce la rotazione del gruppo A rispetto al mandrino.
Come visibile ad esempio nella figura 6, la porzione conica W1 del gruppo A presenta, in modo per sé noto, una gola circonferenziale di base 9A che serve per l’impegno di un organo di afferramento del gruppo A predisposto in ognuna delle postazioni del magazzino utensili. Conformemente alla tecnica convenzionale, quando il gruppo porta-utensile A è disposto nel magazzino 8, esso è supportato dal suddetto organo di atterramento che impegna la gola circonferenziale 9A.
Sempre conformemente alla tecnica convenzionale, quando il gruppo porta-utensile A deve essere accoppiato con il mandrino 12 portato dalla testa di lavorazione della macchina (ad esempio la testa H1), l'unità elettronica di controllo E comanda il movimento in Y della testa (ad esempio H1) sino a portare l’asse del mandrino 12 a coincidere con l’asse della porzione conica W1 del gruppo A disposto nel magazzino, e successivamente comanda un movimento in Z del mandrino 12 e del braccio tubolare B al fine di ottenere l’accoppiamento della porzione conica W1 entro la sede conica nel mandrino 12 e l’accoppiamento dell’estremità del braccio tubolare B sulla boccola b.
Il movimento in Z del mandrino 12 e del braccio tubolare B è ottenuto in quanto l’intera struttura orientabile T, oltre ad essere girevole, intorno all’asse orizzontale 9, sulla testa di lavorazione, è anche mobile lungo Z rispetto alla testa di lavorazione, tale movimento in Z essendo comandato da un motore elettrico (non illustrato) controllato dall’unità elettronica E.
Naturalmente, un’operazione inversa viene effettuata quando il gruppo porta-utensile A deve essere scaricato dalla testa di lavorazione nel magazzino della macchina, ad esempio quando è necessario procedere ad un cambio utensile.
Mediante orientamento della porzione orientabile di supporto T intorno all'asse 9, la mola a tazza M può essere disposta secondo diverse posizioni operative, con l'asse 15 della mola a tazza parallelo alla direzione verticale Y oppure parallelo alla direzione X della macchina. Quando l'asse 15 è orientato secondo la direzione Y, la mola a tazza può avere la sua superficie attiva M1 rivolta verso l'alto, come nella figura 2, cosi da risultare atta a lavorare il bordo inferiore della lastra di vetro L, oppure può avere la sua superficie attiva M1 rivolta verso il basso (parte superiore della figura 4) cosi da essere adatta a lavorare il bordo superiore della lastra di vetro L. Quando invece la mola a tazza M ha il suo asse 15 orientato parallelamente alla direzione X della macchina, essa può avere la sua superficie attiva M1 orientata in avanti o aN'indietro (rispetto alla direzione di avanzamento della lastra L nella macchina), cosi da essere atta a lavorare il bordo posteriore della lastra L (figura 3) o il bordo frontale della lastra (parte di destra della figura 4), sempre con riferimento alla direzione di avanzamento della lastra nella macchina.
Al fine di evitare o ridurre vibrazioni della lastra durante la lavorazione con la mola a tazza M, il gruppo porta-utensile A è dotato di un carrello di guida che nell’esempio illustrato comprende due coppie di rotelle primarie e secondarie R1, R2 fra loro affacciate, montate liberamente girevoli su rispettivi perni S1.S2 orientati parallelamente all'asse 15 della mola M. Le rotelle R1,R2 sono atte ad impegnare le due facce opposte della lastra L. I perni S1 delle rotelle primarie R1 sono connessi rigidamente al corpo A1 del gruppo portautensile A, mentre ciascuno dei perni S2 è portato in modo indipendente dallo stelo 16 di un rispettivo cilindro a fluido C1 montato sul corpo A1 del gruppo porta-utensile.
In tal modo, la posizione in Z del gruppo A può essere controllata in modo da disporre le rotelle primarie R1 in contatto con la faccia posteriore della lastra L ,una volta che questa è giunta nella stazione di lavorazione W della macchina. Dopo di che, ciascuna rotella secondaria R2 può essere spostata mediante il rispettivo cilindro a fluido C1 per portarla in contatto con la faccia frontale della lastra.
In tal modo le due coppie di rotelle R1,R2 sono atte ad afferrare e guidare fra loro la lastra durante la lavorazione, impedendo o comunque riducendo le vibrazioni della lastra.
E’ importante osservare che nel caso della forma di attuazione illustrata è prevista una coppia di rotelle primaria e secondaria R1,R2 sia a monte sia a valle della mola M, con riferimento alla direzione di movimento della mola M relativamente alla lastra. Questo assicura sempre che, quando la mola M giunge in prossimità dell’estremità finale di un lato della lastra su cui la mola sta lavorando, una coppia di rotelle è già uscita dall’imnpegno con la lastra, ma l’altra coppia è ancora impegnata sulla lastra, così da limitarne le vibrazioni sino al completamento della lavorazione di detto lato della lastra.
Quando è necessario eseguire una lavorazione con una elevata qualità di finitura superficiale del bordo periferico della lastra, il gruppo porta-utensile A viene accoppiato con la struttura di supporto orientabile T, nel modo che è stato sopra illustrato.
Per eseguire la lavorazione del bordo inferiore della lastra L, il supporto orientabile T viene posizionato come illustrato nella figura 2, in modo da mantenere la mola a tazza M con il suo asse 15 orientato parallelamente alla direzione Y e la sua superficie frontale attiva M1 rivolta verso l'alto. In tale condizione, la testa di lavorazione portante il supporto orientabile T viene mantenuta in posizione stazionaria lungo la direzione verticale Y e la lastra L viene spostata nella direzione X. Nello stesso tempo il mandrino motorizzato 12 viene posto in rotazione, per comandare la rotazione della mola a tazza M tramite la trasmissione a 90° portata dal corpo porta-utensile del gruppo portautensile A. La mola a tazza M esegue cosi una lavorazione con elevata qualità di finitura superficiale del bordo inferiore della lastra (figura 2).
Per eseguire la lavorazione del bordo posteriore della lastra L (con riferimento alla direzione di avanzamento della lastra nella macchina) la struttura di supporto orientabile T viene ruotata in modo da disporre la mola a tazza M con il suo asse 15 orientato parallelamente alla direzione X e la sua superficie frontale attiva M1 rivolta verso l'avanti, come illustrato nella figura 3. Il mandrino motorizzato 12 viene attivato per porre in rotazione la mola a tazza M, mentre la testa di lavorazione che porta il supporto orientabile T viene spostata nella direzione Y, con la lastra L mantenuta tramite il carro C in posizione stazionaria lungo la direzione X.
Le lavorazioni del bordo superiore e del bordo frontale della lastra (figura 4) sono eseguite in modo analogo orientando la mola a tazza M con il suo asse 15 diretto parallelamente alla direzione Y e con la sua superficie attiva M1 rivolta verso il basso, oppure orientando l'asse 15 parallelamente alla direzione X, con la superficie attiva M1 rivolta aN'indietro, rispetto alla direzione di avanzamento della lastra nella macchina.
Durante la lavorazione del bordo inferiore illustrata nella figura 2, come anche durante la lavorazione del bordo superiore, la lastra di vetro L scorre fra le due coppie di rotelle di guida R1 , R2, che impediscono o comunque riducono le vibrazioni della lastra durante la lavorazione. Durante la lavorazione del bordo posteriore illustrata nella figura 3, come pure durante la lavorazione del bordo anteriore, sono le due coppie di rotelle di guida R1, R2 che rotolano lungo le due facce della lastra, impedendo o comunque riducendo le vibrazioni della lastra.
Naturalmente, la forma di attuazione qui illustrata costituisce solo un esempio di attuazione dell'invenzione.
Nel caso di uso di un gruppo porta-utensile del tipo illustrato nelle figure 2-6, si può prevedere che la mola a tazza M sia permanentemente collegata al rispettivo albero 14. In questo caso, quando la mola tazza M è eccessivamente usurata, occorre sostituire l'intero gruppo porta-utensile A. E’ in ogni caso possibile prevedere che la mola a tazza M sia collegata in modo rimovibile al rispettivo albero 14.
Secondo una variante, invece di prevedere un gruppo porta-utensile A separabile rispetto alla struttura di supporto orientabile T, si può prevedere che tale gruppo sia integrato in tale supporto orientabile T o comunque sia connesso rigidamente ad esso e che sia solo la mola a tazza M ad essere accoppiata in modo rimovibile con il rispettivo albero 14.
Inoltre, sia nella soluzione con gruppo porta- utensile rimovibile, sia nella soluzione con un gruppo integrato o connesso rigidamente alla struttura di supporto orientabile T, si può prevedere tale disposizione su ciascuna delle teste di lavorazione H1, H2 della macchina, oppure su soltanto una di esse, oppure su una testa di lavorazione dedicata, aggiuntiva rispetto alle teste di lavorazione H1, H2 di cui la macchina è provvista, al fine di eseguire tutta una serie di ulteriori tipi di lavorazioni.
I dispositivi per il collegamento rimovibile di ciascuna mola a tazza con il rispettivo albero, o di ciascun gruppo porta-utensile A con la rispettiva struttura di supporto, possono naturalmente essere realizzati in un qualunque modo noto.
Sebbene i disegni annessi mostrino l'applicazione di una macchina secondo l'invenzione alla lavorazione di una lastra di vetro, l’invenzione è anche applicabile alla lavorazione di lastre di pietra, marmo o materiali lapidei in generale, naturali o sintetici, e alla lavorazione di lastre di materiale plastico.
Naturalmente, fermo restando il principio del trovato i particolari di costruzione e le forme di attuazione, potranno ampiamente variare rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio, senza per questo uscire dalla presente invenzione.
Claims (12)
- RIVENDICAZIONI 1. Macchina per la lavorazione del bordo periferico di lastre di vetro (L), o lastre di materiale lapideo, naturale o sintetico, o lastre di materiale plastico, detta macchina comprendendo: - una struttura di guida (3, 4, 5) per guidare una lastra (L) da lavorare in posizione sostanzialmente verticale lungo un percorso secondo una prima direzione orizzontale X parallela al piano della lastra (L), - una stazione di lavorazione (W) disposta lungo detto percorso della lastra e comprendente almeno una testa di lavorazione (H1 , H2) della lastra (L), che è mobile lungo una seconda direzione Y sostanzialmente verticale, e che include un mandrino motorizzato (12) accoppiato con un utensile di molatura (M), - un dispositivo di trasporto (C) per far avanzare la lastra (L) lungo detto percorso secondo la prima direzione X, - una unità elettronica di controllo (E), per controllare la posizione di detta lastra lungo detta prima direzione X, la posizione di detta almeno una testa di lavorazione (H1, H2) lungo detta seconda direzione Y e la rotazione di detto mandrino, secondo un ciclo di lavorazione programmato, caratterizzata dal fatto che detto mandrino motorizzato (12) che è portato da detta almeno una testa di lavorazione (H1, H2) mobile lungo la seconda direzione Y è accoppiato ad un utensile di molatura costituito da una mola a tazza (M) avente asse di rotazione (15) parallelo al piano della lastra (L), e dal fatto che detta mola a tazza (M) è orientabile intorno ad un asse (9) ortogonale al piano della lastra (L), in modo tale per cui detta mola a tazza (M) è atta a disporsi selettivamente almeno in una prima posizione, in cui il suo asse di rotazione (15) è parallelo a detta seconda direzione Y, e in una seconda posizione, in cui il suo asse di rotazione (15) è parallelo a detta prima direzione X, per cui detta mola a tazza (M) è atta a eseguire la lavorazione del bordo superiore o del bordo inferiore della lastra (L) quando la mola a tazza (M) è in detta prima posizione, con il suo asse di rotazione (15) parallelo a detta seconda direzione Y, mediante movimento lungo detta prima direzione X della lastra (L), con detta almeno una testa di lavorazione (H1, H2) in una posizione stazionaria lungo detta seconda direzione Y, mentre detta mola a tazza (M) è atta eseguire la lavorazione del bordo frontale o del bordo posteriore della lastra (L) quando la mola tazza è in detta seconda posizione, con il suo asse di rotazione (15) parallelo a detta prima direzione X, mediante movimento lungo detta seconda direzione Y di detta almeno una testa di lavorazione, con la lastra (L) in una posizione stazionaria lungo detta prima direzione X.
- 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta mola a tazza è orientabile in modo da disporsi selettivamente: - in una prima posizione, con il suo asse di rotazione (15) parallelo a detta seconda direzione (Y) e una sua superficie frontale attiva (M1) rivolta verso l'alto, - in una seconda posizione, con il suo asse di rotazione (15) parallelo a detta prima direzione X e detta superficie attiva (M1) rivolta in avanti, con riferimento alla direzione di avanzamento della lastra nella macchina, - in una terza posizione, in cui l'asse di rotazione (15) è parallelo a detta seconda direzione Y e detta superficie attiva (M1) è rivolta verso il basso, e - in una quarta posizione, in cui detto asse di rotazione (15) è parallelo a detta prima direzione X e detta superficie attiva (M1) è rivolta all'indietro, con riferimento alla direzione di avanzamento della lastra (L).
- 3. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la mola a tazza (M) è montata su un albero (14) che è supportato in modo girevole entro un corpo porta-utensile (A1), e dal fatto che detto corpo porta utensile (A1) è portato da una struttura di supporto (T) che è a sua volta portata da detta testa di lavorazione (H1) in modo orientabile intorno ad un asse (9) ortogonale al piano di giacitura della lastra.
- 4. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto mandrino motorizzato (12) ha il suo asse sostanzialmente coincidente con detto asse (9) ortogonale al piano di giacitura della lastra (L), intorno al quale è orientabile la struttura (T) di supporto del corpo porta-utensile, e dal fatto che detto corpo porta-utensile (A1) porta una trasmissione meccanica a 90° (13, 14) per il collegamento del mandrino motorizzato (12) all’albero (14) di detta mola a tazza (M) .
- 5. Macchina secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto corpo porta-utensile (A1) fa parte di un gruppo porta-utensile separato (A) collegato in modo rimovibile a detta struttura orientabile di supporto (T), la trasmissione meccanica a 90° (13, 14) portata da detto corpo di supporto (A1) avendo un albero di ingresso (13) accoppiato in modo rimovibile con detto mandrino motorizzato (12).
- 6. Macchina secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto mandrino motorizzato (12) è portato da detta struttura di supporto orientabile (T), dal fatto che il corpo (A1) di detto gruppo porta-utensile (A) è collegato a detta struttura orientabile di supporto (T) mediante il suddetto accoppiamento fra l’albero di ingresso (13) del gruppo porta-tensile (A) e detto mandrino motorizzato (12) e mediante un ulteriore accoppiamento (b, B) fra la struttura di supporto orientabile (T) e il corpo (A1) di detto gruppo porta- utensile (A) che impedisce una rotazione di detto gruppo (A) intorno all’asse (9) del mandrino (12).
- 7. Macchina secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che sulla testa di lavorazione (H1, H2) portante in modo rimovibile detto gruppo porta-utensile (A) sono accoppiabili in alternativa ulteriori utensili di lavorazione, per l’esecuzione di ulteriori lavorazioni sulla lastra.
- 8. Macchina secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto corpo porta-utensile (A1) è connesso rigidamente a detta struttura orientabile di supporto (T), la trasmissione meccanica a 90° (13,14) portata da detto corpo porta-utensile (A1) avendo un albero di ingresso (13) accoppiato con detto mandrino motorizzato (12).
- 9. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta testa di lavorazione portante la mola a tazza (M) è una testa di lavorazione dedicata, predisposta in aggiunta a una o più teste di lavorazione (H1 , H2) su cui sono accoppiabili ulteriori utensili di lavorazione, per l’esecuzione di ulteriori lavorazioni sulla lastra.
- 10. Macchina secondo la rivendicazione 5 o 8, caratterizzata dal fatto che la mola a tazza (M) è collegata in modo rimovibile con il rispettivo albero (14).
- 11. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta mola a tazza (M) ha un albero (14) montato girevole su un corpo portautensile (A1) che porta anche un carrello di guida (R1, R2) per la guida della lastra durante la lavorazione, detto carrello di guida avendo una o più rotelle di guida primarie (R1) liberamente girevoli intorno a rispettivi assi paralleli all’asse (15) della mola a tazza (M), per l'impegno su una faccia della lastra e una o più rotelle di guida secondarie (R2) liberamente girevoli intorno ad assi paralleli all’asse (15) della mola a tazza (M), per l’impegno sulla faccia opposta della lastra (L), dette rotelle di guida primarie e secondarie (R1, R2) essendo portate da rispettivi perni di supporto spostabili l’uno rispetto all’altro in direzione ortogonale al piano della lastra (L), per consentire di afferrare e guidare la lastra (L) durante la lavorazione fra dette rotelle di guida primarie e secondarie (R1, R2), in modo tale da impedire o ridurre vibrazioni della lastra (L) durante la lavorazione.
- 12. Macchina secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che è prevista una coppia di rotelle primaria e secondaria (R1, R2) sia a monte sia a valle della mola a tazza (M), con riferimento alla direzione di movimento della mola (M) relativamente alla lastra.
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