IT201900013143A1 - Puntale di attacco da sci per sci alpinismo - Google Patents

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IT201900013143A1
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ski
jaw
toe
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IT102019000013143A
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Giovanni Indulti
Davide Indulti
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Atk Sports S R L
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Description

PUNTALE DI ATTACCO DA SCI PER SCI ALPINISMO
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si inserisce nel settore tecnico degli attacchi da sci, con particolare riferimento ad un puntale di attacco da sci per sci alpinismo.
E’ noto un primo tipo di puntale di attacco da sci per sci alpinismo, si vedano per esempio EP2815794, EP2659940 ed EP2347807, che comprende: una base che è fissabile ad uno sci; una prima ganascia ed una seconda ganascia che sono contraffacciate fra loro e che sono girevoli rispetto alla base; un primo puntalino che è portato dalla prima ganascia per inserirsi in un primo foro laterale ricavato nella punta di uno scarpone da sci; un secondo puntalino che è portato dalla seconda ganascia per inserirsi in un secondo foro laterale ricavato nella punta dello scarpone da sci, contrapposto al primo foro laterale; una leva di azionamento che è girevole rispetto alla base; uno snodo che è portato dalla leva di azionamento, che è interposto fra la prima ganascia e la seconda ganascia e che è accoppiato alla prima ganascia ed alla seconda ganascia; una leva di bloccaggio che è accoppiata girevolmente alla leva di azionamento; mezzi elastici.
Il puntale di attacco da sci è progettato per assumere le seguenti configurazioni stabili:
una prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci, in cui i mezzi elastici agiscono sulla prima ganascia e sulla seconda ganascia per mantenere le ganasce divaricate e per mantenere il primo puntalino ed il secondo puntalino distanziati fra loro;
una configurazione di scarpone da sci inserito, in cui: il primo puntalino è inserito nel primo foro laterale dello scarpone da sci; il secondo puntalino è inserito nel secondo foro laterale dello scarpone da sci; ed i mezzi elastici agiscono sulla prima ganascia e sulla seconda ganascia per avvicinare il primo puntalino ed il secondo puntalino fra loro e per avvicinare lo snodo allo sci;
una configurazione di bloccaggio scarpone da sci, in cui: il primo puntalino è inserito nel primo foro laterale dello scarpone da sci; il secondo puntalino è inserito nel secondo foro laterale dello scarpone da sci; la leva di bloccaggio è in una posizione di bloccaggio che genera una coppia di bloccaggio agente sulla leva di azionamento per avvicinare il primo puntalino ed il secondo puntalino fra loro e per avvicinare lo snodo allo sci.
Per inserire lo scarpone da sci nel puntale di attacco da sci è necessario che il puntale di attacco da sci si trovi nella prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci: con una pressione della punta dello scarpone da sci sullo snodo il puntale di attacco da sci può raggiungere la configurazione di scarpone da sci inserito. Nella configurazione di scarpone da sci inserito la leva di bloccaggio si trova in una posizione sbloccata ed è possibile sciare in discesa. In caso di caduta o sollecitazioni sul puntale di attacco da sci, lo stesso puntale di attacco da sci può disimpegnare automaticamente lo scarpone da sci, sganciandolo, e portarsi nella prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci.
Se a partire dalla configurazione di scarpone da sci inserito lo sciatore vuole tornare nuovamente nella prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci, al fine di poter disimpegnare manualmente lo scarpone da sci dal puntale di attacco da sci, allora è necessario agire sulla leva di bloccaggio, inducendo una rotazione della leva di azionamento, per allontanare lo snodo dallo sci e conseguentemente allontanare le ganasce fra loro (divaricazione delle ganasce).
Per affrontare una salita è possibile portare il puntale di attacco da sci nella configurazione di bloccaggio scarpone da sci: a partire dalla configurazione di scarpone da sci inserito, è sufficiente ruotare la leva di bloccaggio dalla posizione sbloccata alla posizione di bloccaggio. A questo punto, per disimpegnare lo scarpone da sci, e tornare nella prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci, è necessario portare la leva di bloccaggio nella posizione sbloccata e poi, sempre agendo sulla leva di bloccaggio, indurre una rotazione della leva di azionamento, per allontanare lo snodo dallo sci e conseguentemente allontanare le ganasce fra loro.
Durante l’uso del puntale di attacco da sci, ad esempio a seguito di una caduta durante una sciata in discesa, può capitare che il puntale di attacco da sci si possa trovare in una configurazione di ganasce ravvicinate in cui: lo scarpone da sci è disimpegnato dal puntale di attacco da sci; ed i mezzi elastici agiscono sulla prima ganascia e sulla seconda ganascia per avvicinare il primo puntalino ed il secondo puntalino fra loro e per avvicinare lo snodo allo sci. In questa configurazione di ganasce ravvicinate i puntalini sono ad una distanza fra loro che è inferiore od al più uguale alla distanza che assumono i puntalini quando il puntale di attacco da sci è nella configurazione di scarpone da sci inserito. A partire dalla configurazione di ganasce ravvicinate, per poter inserire lo scarpone da sci è necessario portare il puntale di attacco da sci nella prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci, agendo sulla leva di bloccaggio ed inducendo così una rotazione della leva di azionamento, per allontanare lo snodo dallo sci e conseguentemente allontanare le ganasce fra loro.
È anche noto un secondo tipo di puntale di attacco da sci, che differisce dal puntale di attacco da sci del primo tipo sopra descritto per il fatto che non possiede la prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci: in tal caso, se a partire dalla configurazione di scarpone da sci inserito lo sciatore vuole disimpegnare lo scarpone da sci dal puntale di attacco da sci, allora lo sciatore deve agire sulla leva di bloccaggio, inducendo una rotazione della leva di azionamento, per allontanare lo snodo dallo sci e per allontanare le ganasce fra loro e, contemporaneamente, deve estrarre lo scarpone da sci dal puntale di attacco da sci. Una volta disimpegnato lo scarpone da sci dal puntale di attacco da sci e rilasciata la leva di bloccaggio, i mezzi elastici portano il puntale di attacco da sci nella configurazione di ganasce ravvicinate. Se, a partire dalla configurazione di ganasce ravvicinate, lo sciatore vuole inserire lo scarpone da sci nel puntale di attacco da sci, allora lo sciatore deve nuovamente agire sulla leva di bloccaggio, per allontanare le ganasce fra loro e, contemporaneamente, deve inserire lo scarpone da sci posizionando la relativa punta al disopra dello snodo, fra i puntalini, cosicché una volta rilasciata la leva di bloccaggio il primo puntalino si inserisce nel primo foro laterale dello scarpone da sci ed il secondo puntalino si inserisce nel secondo foro laterale dello scarpone da sci.
Sul mercato si è diffuso negli ultimi anni uno scarpone da sci che comprende: una prima guida di puntalino che è disposta in corrispondenza del primo foro laterale per guidare un primo puntalino di un puntale di attacco da sci verso il primo foro laterale; ed una seconda guida di puntalino che è disposta in corrispondenza del secondo foro laterale per guidare un secondo puntalino del puntale di attacco da sci verso il secondo foro laterale. Questo scarpone da sci ha la peculiarità di potersi inserire nel puntale di attacco da sci anche quando quest’ultimo è nella configurazione di ganasce ravvicinate: in tal caso, durante lo scorrimento del primo puntalino lungo la prima guida di puntalino e del secondo puntalino lungo la seconda guida di puntalino entrambe le ganasce si divaricano temporaneamente per permettere alla punta dello scarpone da sci di inserirsi fra le ganasce medesime. Ciò è comodo perché, a seguito di una caduta durante una discesa e su una superficie innevata ripida, e quindi in condizioni disagevoli, con il puntale di attacco da sci in configurazione di ganasce ravvicinate lo sciatore non è più obbligato ad azionare manualmente la leva di bloccaggio, ma può semplicemente applicare una forza di inserimento con lo scarpone da sci sui puntalini, tale da portare il puntale di attacco da sci nella configurazione di scarpone da sci inserito: in tal caso è possibile definire la configurazione di ganasce ravvicinate come “seconda configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci” nel caso del puntale di attacco da sci del primo tipo e come “prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci” nel caso del puntale di attacco da sci del secondo tipo.
Tuttavia, la vantaggiosa funzionalità appena discussa di questo scarpone da sci non è facilmente impiegabile con un attacco da sci del primo tipo oppure del secondo tipo sopra descritto, per il fatto che per raggiungere la configurazione di scarpone da sci inserito, a partire dalla configurazione di ganasce ravvicinate, si dovrebbe applicare con lo scarpone da sci, tramite la prima guida puntalino e la seconda guida puntalino, una elevata forza di inserimento sui puntalini per un tempo di inserimento sufficientemente lungo affinché le ganasce si divarichino ed i puntalini si accoppino con i fori laterali dello scarpone da sci. Se lo sciatore si trova in condizioni disagevoli, per esempio su una superficie innevata ripida, è pressoché impossibile riuscire ad applicare una così elevata forza di inserimento per un tempo pari al tempo di inserimento. In questi casi lo sciatore corre il rischio di perdere l’equilibrio e cadere, senza comunque riuscire a raggiungere la configurazione di scarpone da sci inserito.
Lo scopo della presente invenzione consiste nel superare il sopra citato inconveniente.
Il suddetto scopo è stato ottenuto con un puntale di attacco da sci per sci alpinismo in accordo con riv.1.
In riv.1, la configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci corrisponde alla configurazione che sopra è stata denominata come “configurazione di ganasce ravvicinate” e corrisponde alla seconda configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci per il puntale di attacco da sci del primo tipo ed alla prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci per il puntale di attacco da sci del secondo tipo.
La presenza dell’elemento elastico limita la possibilità dello snodo di avvicinarsi allo sci nella configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci: infatti snodo e sci si trovano ad una prima distanza. In un puntale di tipo noto la distanza fra snodo e sci è invece nulla o comunque inferiore alla prima distanza. Pertanto, nella configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci la distanza fra i puntalini è maggiore rispetto all’arte nota. Come conseguenza, vantaggiosamente, per portare il puntale di attacco da sci dalla configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (sopra definita, con riferimento ai puntali di arte nota, come “configurazione di ganasce ravvicinate”) alla configurazione di scarpone da sci inserito le ganasce devono compiere una corsa inferiore rispetto all’arte nota, e quindi pure il tempo di inserimento risulta inferiore ed accettabile per uno sciatore che si trova in condizioni disagevoli, per esempio su una superficie innevata ripida. Anche la forza di inserimento necessaria risulta essere inferiore rispetto all’arte nota.
Inoltre, vantaggiosamente, quando il puntale di attacco da sci è nella configurazione di bloccaggio scarpone da sci, l’elemento elastico viene deformato e lo snodo può portarsi ad una terza distanza dallo sci che è minore della prima distanza, cosicché le tensioni e le deformazioni del materiale di cui è costituito lo stesso puntale di attacco da sci rimangano le medesime rispetto ai puntali di tipo noto, il che permette di adattare agevolmente un puntale di attacco da sci di tipo noto senza la necessità di realizzare un nuovo progetto.
Vantaggiosamente, con il puntale di attacco da sci in oggetto è possibile impiegare anche uno scarpone da sci sprovvisto di guide di puntalino.
Forme di realizzazione specifiche dell’invenzione saranno descritte nel seguito della presente trattazione, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
- le figure 1, 2 illustrano rispettivamente una vista in pianta ed una vista prospettica dall’alto di un puntale di attacco da sci per sci alpinismo, oggetto della presente invenzione, in accordo con una prima forma di realizzazione ed in una prima configurazione operativa;
- la figura 3 è la vista della sezione III-III di figura 1;
- la figura 4 è la vista della sezione IV-IV di figura 1;
- la figura 5 è la vista del particolare K1 di fig.4 nella direzione X;
- le figure 6, 7 illustrano rispettivamente una vista in pianta ed una vista prospettica dall’alto del puntale di attacco da sci di figure 1, 2 ma in una seconda configurazione operativa;
- la figura 8 è la vista della sezione VIII-VIII di figura 6;
- la figura 9 è la vista della sezione IX-IX di figura 6;
- la figura 10 è la vista del particolare K2 di fig.9 nella direzione X;
- le figure 11, 12, 13 illustrano rispettivamente una vista in pianta, una vista prospettica dall’alto ed una vista prospettica dal basso di un puntale di attacco da sci di figg.1, 2 ma in una terza configurazione operativa;
- la figura 14 è la vista della sezione XIV-XIV di figura 11;
- la figura 15 è la vista della sezione XV-XV di figura 11;
- la figura 16 è la vista del particolare K3 di fig.15 nella direzione X;
- le figure 17, 18, 19 illustrano rispettivamente una vista in pianta, una vista prospettica dall’alto ed una vista prospettica dal basso di un puntale di attacco da sci di figg.1, 2 ma in una quarta configurazione operativa;
- la figura 20 è la vista della sezione XX-XX di figura 17;
- la figura 21 è la vista della sezione XXI-XXI di figura 17;
- la figura 22 è la vista del particolare K4 di fig.21 nella direzione X;
- le figure 23, 24 illustrano rispettivamente una vista in pianta ed una vista prospettica dall’alto del puntale di attacco da sci di figg.1, 2 ma in una quinta configurazione operativa;
- la figura 25 è la vista della sezione XXV-XXV di figura 23;
- la figura 26 è la vista della sezione XXVI-XXVI di figura 23;
- la figura 27 è la vista del particolare K5 di fig.26 nella direzione X;
- le figure 28, 29 illustrano rispettivamente una vista in pianta ed una vista prospettica dall’alto di un puntale di attacco da sci per sci alpinismo, oggetto della presente invenzione, in accordo con una seconda forma di realizzazione ed in una configurazione operativa che in comparazione alla prima forma di realizzazione corrisponde alla prima configurazione operativa;
- la figura 30 è la vista della sezione XXX-XXX di figura 28;
- la figura 31 è la vista della sezione XXXI-XXXI di figura 28;
- le figure 32, 33 illustrano rispettivamente una vista in pianta ed una vista prospettica dall’alto del puntale di attacco da sci di figg.28-29 in una configurazione operativa che in comparazione alla prima forma di realizzazione corrisponde alla quarta configurazione operativa;
- la figura 34 è la vista della sezione XXXIV-XXXIV di figura 32;
- la figura 35 è la vista della sezione XXXV-XXXV di figura 32;
- le figure 36, 37 illustrano rispettivamente una vista in pianta ed una vista prospettica dall’alto di un puntale di attacco da sci per sci alpinismo, oggetto della presente invenzione, in accordo con una terza forma di realizzazione ed in una configurazione operativa che in comparazione alla prima forma di realizzazione corrisponde alla prima configurazione operativa;
- la figura 38 è la vista della sezione XXXVIII-XXXVIII di figura 36;
- la figura 39 è la vista della sezione XXXIX-XXXIX di figura 36;
- le figure 40, 41 illustrano rispettivamente una vista in pianta ed una vista prospettica dall’alto del puntale di attacco da sci di figure 36, 37 in una configurazione operativa che in comparazione alla prima forma di realizzazione corrisponde alla quarta configurazione operativa;
- la figura 42 è la vista della sezione XXXXII-XXXXII di figura 40;
- la figura 43 è la vista della sezione XXXXIII-XXXXIII di figura 40.
Con riferimento alle allegate tavole di disegno, si è indicato con (1) un puntale di attacco da sci per sci alpinismo, oggetto della presente invenzione, comprendente: una base (2) che è fissabile ad uno sci (non illustrato); una prima ganascia (3) ed una seconda ganascia (4) che sono contraffacciate fra loro e che sono girevoli rispetto alla base (2); un primo puntalino (5) che è portato dalla prima ganascia (3) per inserirsi in un primo foro laterale (7) ricavato nella punta di uno scarpone da sci (9); un secondo puntalino (6) che è portato dalla seconda ganascia (4) per inserirsi in un secondo foro laterale (8) ricavato nella punta dello scarpone da sci (9), contrapposto al primo foro laterale (7); una leva di azionamento (10) che è girevole rispetto alla base (2); uno snodo (11) che è portato dalla leva di azionamento (10), che è interposto fra la prima ganascia (3) e la seconda ganascia (4) e che è accoppiato alla prima ganascia (3) ed alla seconda ganascia (4); una leva di bloccaggio (12) che è accoppiata girevolmente alla leva di azionamento (10); mezzi elastici (13); un elemento elastico (14) che è interposto fra la base (2) oppure lo sci, quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci, da una parte, e la prima ganascia (3) oppure la seconda ganascia (4) oppure lo snodo (11) oppure la leva di azionamento (10), dall’altra parte. Il puntale di attacco da sci (1) è progettato per assumere le seguenti configurazioni stabili: una configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (B), in cui: i mezzi elastici (13) agiscono sulla prima ganascia (3) e sulla seconda ganascia (4) per avvicinare il primo puntalino (5) ed il secondo puntalino (6) fra loro e per avvicinare lo snodo (11) allo sci quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci; l’elemento elastico (14) è riscontrato dalla prima ganascia (3) e/o dalla seconda ganascia (4) e/o dallo snodo (11) e/o dalla leva di azionamento (10), ed esercita una forza elastica che determina il posizionamento dello snodo (11) ad una prima distanza dallo sci, quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci; una configurazione di scarpone da sci inserito (C), in cui: il primo puntalino (5) è inserito nel primo foro laterale (7) dello scarpone da sci (9); il secondo puntalino (6) è inserito nel secondo foro laterale (8) dello scarpone da sci (9); i mezzi elastici (13) agiscono sulla prima ganascia (3) e sulla seconda ganascia (4) per avvicinare il primo puntalino (5) ed il secondo puntalino (6) fra loro e per avvicinare lo snodo (11) allo sci quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci; lo snodo (11) si dispone ad una seconda distanza dallo sci, quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci, che è maggiore od uguale alla prima distanza; una configurazione di bloccaggio scarpone da sci (D), in cui: il primo puntalino (5) è inserito nel primo foro laterale (7) dello scarpone da sci (9); il secondo puntalino (6) è inserito nel secondo foro laterale (8) dello scarpone da sci (9); la leva di bloccaggio (12) è in una posizione di bloccaggio (H1) che genera una coppia di bloccaggio agente sulla leva di azionamento (10) per avvicinare il primo puntalino (5) ed il secondo puntalino (6) fra loro e per avvicinare lo snodo (11) allo sci quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci; l’elemento elastico (14) è riscontrato dalla prima ganascia (3) e/o dalla seconda ganascia (4) e/o dallo snodo (11) e/o dalla leva di azionamento (10), e risulta deformato elasticamente così che lo snodo (11) risulta disposto ad una terza distanza dallo sci, quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci, che è minore della prima distanza e della seconda distanza.
La prima ganascia (3) può essere girevole rispetto ad un primo asse di rotazione (R1), mentre la seconda ganascia (4) può essere girevole rispetto ad un secondo asse di rotazione (R2) (si veda ad esempio fig.3). Il primo asse di rotazione (R1) ed il secondo asse di rotazione (R2) possono essere paralleli fra loro ed all’asse dello sci quando il puntale di attacco da sci (1) è fissato allo sci.
La leva di azionamento (10) può essere girevole rispetto ad un terzo asse di rotazione (R3) che è perpendicolare al primo asse di rotazione (R1) ed al secondo asse di rotazione (R2).
La leva di bloccaggio (12) può essere girevole rispetto ad un quarto asse di rotazione (R4) che è parallelo al terzo asse di rotazione (R3).
In accordo con una prima forma di realizzazione illustrata nelle figure 1-27, la base (2) è provvista di una prima apertura passante (15) così che quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci allora la prima ganascia (3) e/o la seconda ganascia (4) e/o lo snodo (11) e/o la leva di azionamento (10) contraffacciano lo sci; l’elemento elastico (14) è disposto nella prima apertura passante (15) in modo che quando viene deformato almeno una parte dell’elemento elastico (14) risulta compresa nel volume della prima apertura passante (15).
Vantaggiosamente, è possibile minimizzare così la terza distanza, che può anche essere nulla se l’elemento elastico (14), una volta deformato, risulta interamente compreso nel volume della prima apertura passante (15).
Preferibilmente, il puntale di attacco da sci (1) comprende un supporto (17) che è solidale alla base (2), che è disposto nella prima apertura passante (15) e che a sua volta comprende una seconda apertura passante (16); l’elemento elastico (14) è portato dal supporto (17) ed è disposto in corrispondenza della seconda apertura passante (16), in modo che quando viene deformato almeno una parte dell’elemento elastico (14) risulta compresa nel volume della seconda apertura passante (16).
Preferibilmente, l’elemento elastico (14) è una molla a foglia.
Preferibilmente, la prima apertura passante (15) è disposta in modo che quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci allora la leva di azionamento (10) contraffaccia lo sci; l’elemento elastico (14) è disposto nella prima apertura passante (15) in modo da essere riscontrato dalla leva di azionamento (10).
Nel seguito viene ancora fatto riferimento alla prima forma di realizzazione, illustrata nelle figure 1-27, che corrisponde ad un puntale di attacco da sci (1) del primo tipo (in accordo con la definizione fornita sopra nella descrizione dell’arte nota).
Le figure 1-5 illustrano il puntale di attacco da sci (1) nella configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (B), che nella descrizione dell’arte nota è stata anche riferita come “configurazione di ganasce ravvicinate”. In questo caso, tale configurazione corrisponde alla seconda configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (B), come risulterà chiaro, e così sarà denominata nel seguito della trattazione.
Lo scarpone da sci (9) comprende: una prima guida di puntalino (18) che è disposta in corrispondenza del primo foro laterale (7) per guidare il primo puntalino (5) verso il primo foro laterale (7); ed una seconda guida di puntalino (19) che è disposta in corrispondenza del secondo foro laterale (8) per guidare il secondo puntalino (6) verso il secondo foro laterale (8). Come già precisato, è possibile impiegare anche uno scarpone da sci (9) sprovvisto delle guide di puntalino.
In accordo con le figure 1-5 la punta dello scarpone da sci (9) sta per sollecitare la prima ganascia (3) e la seconda ganascia (4), al fine di divaricarle, tramite rispettivamente il primo puntalino (5) ed il secondo puntalino (6).
L’elemento elastico (14) (molla a foglia) è riscontrato dalla leva di azionamento (10) ed esercita una forza elastica che controbilancia la forza dei mezzi elastici (13) che tendono a fare avvicinare lo snodo (11) allo sci.
Le figure 11-16 illustrano il puntale di attacco da sci (1) nella configurazione di scarpone da sci inserito (C).
Per passare dalla seconda configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (B), figure 1-5, alla configurazione di scarpone da sci inserito (C), figure 11-16, si può premere con la punta dello scarpone da sci (9) sul primo puntalino (5) e sul secondo puntalino (6), si vedano figure 6-10 che mostrano un istante in cui la prima ganascia (3) e la seconda ganascia (4) si divaricano fra loro, fintanto che il primo puntalino (5) si inserisce nel primo foro laterale (7) dello scarpone da sci (9) ed il secondo puntalino (6) si inserisce nel secondo foro laterale (8) dello scarpone da sci (9). Nella configurazione di scarpone da sci inserito (C) la leva di bloccaggio (12) si trova in una posizione sbloccata (H2) ed è possibile sciare in discesa.
Per affrontare una salita è possibile portare il puntale di attacco da sci (1) nella configurazione di bloccaggio scarpone da sci (D), si vedano figure 17-22: a partire dalla configurazione di scarpone da sci inserito (C), è sufficiente ruotare la leva di bloccaggio (12) dalla posizione sbloccata (H2) ad una posizione di bloccaggio (H1).
Le figure 23-27 illustrano invece una prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (A), in cui i mezzi elastici (13) agiscono sulla prima ganascia (3) e sulla seconda ganascia (4) per mantenere le ganasce divaricate e per mantenere il primo puntalino (5) ed il secondo puntalino (6) distanziati fra loro. A partire dalla prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (A), è possibile raggiungere la configurazione di scarpone da sci inserito (C) premendo con la punta dello scarpone da sci (9) sullo snodo (11).
Con il puntale di attacco da sci (1) in configurazione di scarpone da sci inserito (C), in caso di caduta o sollecitazioni sul puntale di attacco da sci (1), lo stesso puntale di attacco da sci (1) può disimpegnare automaticamente lo scarpone da sci (9), sganciandolo, e portarsi nella prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (A). Se a partire dalla configurazione di scarpone da sci inserito (C) lo sciatore vuole tornare nuovamente nella prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (A), al fine di poter disimpegnare manualmente lo scarpone da sci (9) dal puntale di attacco da sci (1), allora è necessario agire sulla leva di bloccaggio (12), inducendo una rotazione della leva di azionamento (10), per allontanare lo snodo (11) dallo sci e conseguentemente allontanare le ganasce fra loro (divaricazione delle ganasce).
In accordo con una seconda forma di realizzazione illustrata nelle figure 28-35, l’elemento elastico (14) comprende una lamina fissata alla base (2). La lamina può essere metallica.
Preferibilmente, l’elemento elastico (14) è disposto per essere riscontrato dalla leva di azionamento (10).
Le figure 28-31 mostrano la seconda configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (B), in cui l’elemento elastico (14) (lamina) è riscontrato dalla leva di azionamento (10) ed esercita una forza elastica che controbilancia la forza dei mezzi elastici (13) che tendono a fare avvicinare lo snodo (11) allo sci.
Le figure 32-35 mostrano la configurazione di bloccaggio scarpone da sci (D), in cui si può notare (fig.35) la deformazione subita dalla lamina.
Anche la seconda forma di realizzazione si riferisce ad un puntale di attacco da sci del primo tipo.
La prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (A) e la configurazione di scarpone da sci inserito (C) sono analoghe a quelle già illustrate per la prima forma di realizzazione, per cui non sono state rappresentate.
In accordo con una terza forma di realizzazione illustrata nelle figure 36-43:
la base (2) è provvista di una prima apertura passante (15) così che quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci allora la prima ganascia (3) e/o la seconda ganascia (4) e/o lo snodo (11) e/o la leva di azionamento (10) contraffacciano lo sci; l’elemento elastico (14) è disposto nella prima apertura passante (15) in modo che quando viene deformato almeno una parte dell’elemento elastico (14) risulta compresa nel volume della prima apertura passante (15);
l’elemento elastico (14) comprende una molla di compressione.
La molla di compressione, come nel caso illustrato, può essere indipendente dalla base (2), ed essere inserita nella prima apertura passante (15) solo al momento del montaggio del puntale di attacco da sci (1) allo sci.
Preferibilmente, la prima apertura passante (15) è disposta in modo che quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci allora la leva di azionamento (10) contraffaccia lo sci; l’elemento elastico (14) è disposto nella prima apertura passante (15) in modo da essere riscontrato dalla leva di azionamento (10).
Le figure 37-40 mostrano la seconda configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (B), in cui la molla di compressione è riscontrata dalla leva di azionamento (10) ed esercita una forza elastica che controbilancia la forza dei mezzi elastici (13) che tendono a fare avvicinare lo snodo (11) allo sci.
Le figure 41-43 mostrano la configurazione di bloccaggio scarpone da sci (D), in cui si può notare (fig.43) la deformazione subita dalla molla di compressione.
Anche la terza forma di realizzazione si riferisce ad un puntale di attacco da sci del primo tipo.
La prima configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (A) e la configurazione di scarpone da sci inserito (C) sono analoghe a quelle già illustrate per la prima forma di realizzazione, per cui non sono state rappresentate.
E’ altresì oggetto della presente invenzione un attacco da sci per sci alpinismo che comprende il puntale di attacco da sci (1) sopra descritto e nel seguito rivendicato. Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti nell'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come nel seguito rivendicata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Puntale di attacco da sci (1) per sci alpinismo, comprendente: una base (2) che è fissabile ad uno sci; una prima ganascia (3) ed una seconda ganascia (4) che sono contraffacciate fra loro e che sono girevoli rispetto alla base (2); un primo puntalino (5) che è portato dalla prima ganascia (3) per inserirsi in un primo foro laterale (7) ricavato nella punta di uno scarpone da sci (9); un secondo puntalino (6) che è portato dalla seconda ganascia (4) per inserirsi in un secondo foro laterale (8) ricavato nella punta dello scarpone da sci (9), contrapposto al primo foro laterale (7); una leva di azionamento (10) che è girevole rispetto alla base (2); uno snodo (11) che è portato dalla leva di azionamento (10), che è interposto fra la prima ganascia (3) e la seconda ganascia (4) e che è accoppiato alla prima ganascia (3) ed alla seconda ganascia (4); una leva di bloccaggio (12) che è accoppiata girevolmente alla leva di azionamento (10); mezzi elastici (13); caratterizzato dal fatto che: comprende un elemento elastico (14) che è interposto fra la base (2) oppure lo sci, quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci, da una parte, e la prima ganascia (3) oppure la seconda ganascia (4) oppure lo snodo (11) oppure la leva di azionamento (10), dall’altra parte; il puntale di attacco da sci (1) è progettato per assumere le seguenti configurazioni stabili: una configurazione pronta per ricevere lo scarpone da sci (B), in cui: i mezzi elastici (13) agiscono sulla prima ganascia (3) e sulla seconda ganascia (4) per avvicinare il primo puntalino (5) ed il secondo puntalino (6) fra loro e per avvicinare lo snodo (11) allo sci quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci; l’elemento elastico (14) è riscontrato dalla prima ganascia (3) e/o dalla seconda ganascia (4) e/o dallo snodo (11) e/o dalla leva di azionamento (10), ed esercita una forza elastica che determina il posizionamento dello snodo (11) ad una prima distanza dallo sci, quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci; una configurazione di scarpone da sci inserito (C), in cui: il primo puntalino (5) è inserito nel primo foro laterale (7) dello scarpone da sci (9); il secondo puntalino (6) è inserito nel secondo foro laterale (8) dello scarpone da sci (9); i mezzi elastici (13) agiscono sulla prima ganascia (3) e sulla seconda ganascia (4) per avvicinare il primo puntalino (5) ed il secondo puntalino (6) fra loro e per avvicinare lo snodo (11) allo sci quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci; lo snodo (11) si dispone ad una seconda distanza dallo sci, quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci, che è maggiore od uguale alla prima distanza; una configurazione di bloccaggio scarpone da sci (D), in cui: il primo puntalino (5) è inserito nel primo foro laterale (7) dello scarpone da sci (9); il secondo puntalino (6) è inserito nel secondo foro laterale (8) dello scarpone da sci (9); la leva di bloccaggio (12) è in una posizione di bloccaggio (H1) che genera una coppia di bloccaggio agente sulla leva di azionamento (10) per avvicinare il primo puntalino (5) ed il secondo puntalino (6) fra loro e per avvicinare lo snodo (11) allo sci quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci; l’elemento elastico (14) è riscontrato dalla prima ganascia (3) e/o dalla seconda ganascia (4) e/o dallo snodo (11) e/o dalla leva di azionamento (10), e risulta deformato elasticamente così che lo snodo (11) risulta disposto ad una terza distanza dallo sci, quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci, che è minore della prima distanza e della seconda distanza.
  2. 2) Puntale di attacco da sci (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui: la base (2) è provvista di una prima apertura passante (15) così che quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci allora la prima ganascia (3) e/o la seconda ganascia (4) e/o lo snodo (11) e/o la leva di azionamento (10) contraffacciano lo sci; l’elemento elastico (14) è disposto nella prima apertura passante (15) in modo che quando viene deformato almeno una parte dell’elemento elastico (14) risulta compresa nel volume della prima apertura passante (15).
  3. 3) Puntale di attacco da sci (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui: comprende un supporto (17) che è solidale alla base (2), che è disposto nella prima apertura passante (15) e che a sua volta comprende una seconda apertura passante (16); l’elemento elastico (14) è portato dal supporto (17) ed è disposto in corrispondenza della seconda apertura passante (16), in modo che quando viene deformato almeno una parte dell’elemento elastico (14) risulta compresa nel volume della seconda apertura passante (16).
  4. 4) Puntale di attacco da sci (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento elastico (14) è una molla a foglia.
  5. 5) Puntale di attacco da sci (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui la prima apertura passante (15) è disposta in modo che quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci allora la leva di azionamento (10) contraffaccia lo sci; ed in cui l’elemento elastico (14) è disposto nella prima apertura passante (15) in modo da essere riscontrato dalla leva di azionamento (10).
  6. 6) Puntale di attacco da sci (1) secondo riv.1, in cui l’elemento elastico (14) comprende una lamina fissata alla base (2).
  7. 7) Puntale di attacco da sci (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui l’elemento elastico (14) è disposto per essere riscontrato dalla leva di azionamento (10).
  8. 8) Puntale di attacco da sci (1) secondo riv.2, in cui l’elemento elastico (14) è una molla di compressione.
  9. 9) Puntale di attacco da sci (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui in cui la prima apertura passante (15) è disposta in modo che quando il puntale di attacco da sci (1) è accoppiato allo sci allora la leva di azionamento (10) contraffaccia lo sci; ed in cui l’elemento elastico (14) è disposto nella prima apertura passante (15) in modo da essere riscontrato dalla leva di azionamento (10).
  10. 10) Attacco da sci per sci alpinismo, comprendente un puntale di attacco da sci (1) per sci alpinismo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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