IT201900007024A1 - Dispositivo di stampa per una macchina accoppiatrice - Google Patents

Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:

“DISPOSITIVO DI STAMPA PER UNA MACCHINA ACCOPPIATRICE”

La presente invenzione concerne un dispositivo di stampa per eseguire stampe su un materiale in foglio, in particolare un dispositivo di stampa di tipo mobile da impiegare in combinazione con una macchina accoppiatrice.

Sono ben note macchine per la stampa c.d. flessografica, per eseguire delle stampe su dei materiali in foglio monostrato, laminati o accoppiati in svariati materiali, impiegati prevalentemente nel settore degli imballaggi industriali e della cartotecnica.

Un tipo di macchina per la stampa flessografica molto diffuso comprende in genere un tamburo centrale attorno al quale sono disposti una pluralità di gruppi di stampa indipendenti.

Il materiale da stampare in forma di film continuo è svolto da una prima bobina, è guidato a contatto con almeno una porzione della superficie del tamburo ed è riavvolto in una seconda bobina. Nel tratto in cui è a contatto con il tamburo, il film attraversa uno o più dei gruppi di stampa i quali, in genere, eseguono ciascuno una stampa parziale sulla superficie del film. In genere ciascun gruppo di stampa è associato a un determinato colore cosicché la sommatoria di più stampe parziali monocolore eseguite in sequenza sul film dai vari gruppi di stampa dia origine alla grafica finale della stampa.

Un altro tipo di macchina per la stampa flessografica comprende una pluralità di gruppi di stampa indipendenti disposti consecutivamente l’uno dopo l’altro lungo un percorso che si sviluppa in orizzontale, in verticale o a ferro di cavallo.

In questo caso, ciascun gruppo di stampa comprende un rullo contro-pressore che svolge la funzione di supporto e riscontro del film come il tamburo centrale della prima tipologia descritta.

Queste macchine note sono in genere piuttosto complesse, ingombranti e costose. Inoltre, la preparazione e la messa a punto della macchina per un nuovo processo di stampa richiede un dispendio di tempo considerevole. Pertanto, queste macchine flessografiche sono impiegate in modo profittevole per eseguire stampe complesse, di svariati colori e per lotti di produzione consistenti.

I film stampati con le siffatte macchine possono essere impiegati direttamente come prodotto finito oppure possono essere utilizzati come semilavorati per produrre dei film multistrato accoppiati per mezzo di macchine accoppiatrici.

Specialmente nel settore degli imballaggi, può capitare che un’azienda che produce dei film multistrato costituiti da due o più strati di film accoppiati, oltre al processo di accoppiamento e unione dei film, debba anche eseguire una stampa parziale o “ristampa” su almeno uno di detti film, ad esempio per completare delle parti della grafica o per introdurre scritte o informazioni in determinate zone del film.

Per operazioni di stampa di questo tipo, tipicamente semplici, monocolore e su superfici di dimensioni limitate, l’impiego di una macchina da stampa flessografica non è giustificato né come costi (sia per l’eventuale acquisto da parte dell’azienda sia per l’esecuzione della stampa presso terzi) né come tempi, richiesti per il settaggio e la preparazione della macchina.

Per tale motivo, in casi come quello sopra descritto, possono essere impiegati dei dispositivi di stampa mobili, detti anche “carrelli di stampa”, che possono essere installati temporaneamente in una macchina accoppiatrice al fine di condividerne alcuni componenti normalmente coinvolti nel processo di accoppiamento come ad esempio svolgitori, avvolgitori, rulli di guida, ecc.

per eseguire un processo di stampa su un film.

Questi carrelli di stampa noti comprendono in genere una camera racla per contenere l’inchiostro di stampa, un rullo anilox che ruota a contatto con detta camera racla, un rullo cliché che ruota a contatto con il rullo anilox e un rullo contro-pressore che ruota a contatto con il rullo cliché. Il supporto di stampa (film) è fatto passare fra il rullo cliché e il rullo contro-pressore. Il rullo anilox preleva dalla camera racla un quantitativo di inchiostro, che rimane intrappolato nelle cellette ricavate sulla sua superficie, e lo trasferisce al rullo cliché. Quest’ultimo, a sua volta, quale imprime la stampa sul film.

Poiché la dimensione della stampa nel senso di svolgimento del film dipende dal diametro esterno del cliché di stampa, è necessario che il dispositivo sia configurato per ospitare rulli cliché che portano delle maniche o “sleeve”, e relativi cliché di stampa, di diametro differente. Inoltre sia esso sia gli altri rulli sono montati sulla struttura del carrello per mezzo di guide scorrevoli che gli consentono di essere spostati per adattare la loro posizione al diametro del cliché e, allo stesso tempo, di essere portati e mantenuti a contatto gli uni con gli altri.

In un tipo di carrello di stampa noto, prodotto e commercializzato dalla richiedente, il moto rotatorio ai rulli è impartito un motore collegati a tutti i rulli per mezzo di un treno di ingranaggi collegati a un’estremità dei rulli.

Tale soluzione, se pur semplice, robusta e affidabile, presenta tuttavia degli svantaggi. Difatti, poiché il rapporto di trasmissione fra i vari rulli è prestabilito, è necessario sostituire tutti gli ingranaggi del sistema di trasmissione ogni qualvolta varia il diametro del cliché di stampa.

Ciò comporta un evidente dispendio di tempo per la preparazione del dispositivo oltre ai costi legati all’approvvigionamento e allo stoccaggio dei molteplici ingranaggi.

Inoltre, la trasmissione indiretta, ovvero attraverso uno o più organi di trasmissione, del moto ai rulli può provocare, a causa degli inevitabili giochi e tolleranze che, se pur minimi, sono sempre presenti, delle vibrazioni che generano un decadimento della qualità di stampa. Per questo motivo, per contenere le vibrazioni spesso si limita la velocità di rotazione dei rulli, allungando però i tempi di lavoro.

In questo contesto, è scopo della presente invenzione proporre un dispositivo per la stampa flessografica da utilizzare in associazione a una macchina accoppiatrice che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.

In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo di stampa più efficiente e meno complicato da manovrare e regolare, rispetto a quelli noti.

Un altro scopo della presente invenzione è di proporre un dispositivo di stampa di tipo mobile, compatto e leggero, per facilitare le operazioni di installazione e successiva rimozione in una macchina accoppiatrice.

Questi scopi e altri scopi sono raggiunti da un dispositivo per la stampa flessografica di tipo mobile o spostabile, atto ad essere impiegato in associazione a una macchina accoppiatrice, in accordo con una o più delle rivendicazioni allegate.

Secondo l’invenzione il dispositivo di stampa comprende almeno:

-una struttura di supporto che include almeno una coppia di spalle montate su un telaio a carrello; -una camera racla con un serbatoio per contenere un inchiostro di stampa;

-un rullo anilox la cui superficie si affaccia sul serbatoio della camera racla in modo che, ruotando, un quantitativo d’inchiostro rimanga adeso ad essa; -un rullo di stampa che porta un cliché di stampa atto a ruotare a contatto con il rullo anilox in maniera che sulla superficie di detto cliché sia depositato uno strato di inchiostro; e

-un rullo contro-pressore che può ruotare a contatto con il rullo di stampa.

Il rullo anilox e il rullo di stampa sono supportati, ciascuno, da una coppia di supporti scorrevoli rispetto alle spalle della struttura di supporto lungo una direzione sostanzialmente ortogonale all’asse di detti rulli e, preferibilmente, sostanzialmente orizzontale.

Secondo un aspetto dell’invenzione, il dispositivo di stampa comprende inoltre almeno un primo motore per porre in rotazione il rullo anilox, almeno un secondo motore per porre in rotazione il rullo di stampa ed eventualmente un terzo motore per porre in rotazione il rullo contro-pressore.

Detto terzo motore può essere montato a bordo del dispositivo di stampa o, preferibilmente, quest’ultimo è predisposto per collegare, mediante una cinghia, detto rullo contro-pressore a un motore montato a bordo della macchina accoppiatrice.

I rulli del dispositivo sono pertanto motorizzati in modo indipendente l’uno dall’altro. La velocità di rotazione di ciascun rullo è pertanto gestita e controllata da una unità di controllo, integrata nel dispositivo o esterna. In funzione del diametro del cliché di stampa, l’unità di controllo calcola il regime di rotazione di ciascun rullo per il corretto funzionamento del dispositivo e pilota di conseguenza il relativo motore.

In questo modo, durante le operazioni di sostituzione della manica del rullo cliché con una di diametro differente, non è necessario intervenire su o smontare parti degli altri rulli. Tale operazione risulta pertanto più veloce e pratica da eseguire rispetto ai dispositivi noti.

Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il rullo di stampa comprende un cilindro porta cliché supportato alle estremità da due alberi dove almeno un primo di detti alberi è montato in modo stabile su un rispettivo supporto scorrevole ed è accoppiabile al cilindro porta cliché. Il secondo albero è invece preferibilmente solidale con il cilindro. Il secondo motore che aziona il rullo di stampa è collegato al primo albero.

In questo modo, quando è necessario smontare la manica porta cliché per sostituire il cliché di stampa, o eventualmente anche detta manica, detto primo albero e tutte le parti ad esso collegate o associate (motore, sensori, supporti, ecc.) non sono smontate.

Secondo un aspetto dell’invenzione, il secondo motore che aziona il rullo di stampa può comprendere un rotore ad anello calettato direttamente sul primo albero e uno statore ad anello, che si sviluppa attorno al rotore, montato in modo fisso sul supporto scorrevole.

Tipicamente il rotore porta dei magneti permanenti mentre nello statore sono alloggiati gli avvolgimenti di materiale conduttore.

Questa configurazione del dispositivo presenta più di un vantaggio. L’accoppiamento diretto del motore all’albero, cioè senza l’interposizione di organi di trasmissione quali, pulegge e cinghie, ingranaggi, o simili, permette infatti di eliminare i giochi che hanno effetto nella direzione di rotazione, ottenendo un preciso sincronismo di fase fra il motore e il rullo di stampa e, quindi, il relativo cliché.

Il posizionamento del motore in asse con l’albero, inoltre, permette di rendere più compatto il dispositivo lasciando spazio intorno all’albero del rullo di stampa per il collocamento di altre parti.

Tale configurazione, inoltre, permette di montare il motore in un punto dell’albero distale dalla sua estremità lasciando quest’ultima libera e accessibile. Ciò, come descritto meglio nel seguito, permette un agevole collegamento di una sorgente di aria compressa per alimentare aria all’interno del cilindro di stampa.

Detto cilindro di stampa, difatti, tipicamente, presenta una cavità interna che può essere alimentata con aria in pressione che può essere espulsa da dei fori realizzati sulla parete del cilindro al fine di creare un cuscino d’aria fra la superficie del cilindro e quella della manica e permettere così un agevole scorrimento di quest’ultima durante le operazioni di montaggio o rimozione.

A tale scopo, secondo un aspetto dell’invenzione, nel primo albero del rullo di stampa può essere ricavato un passaggio che si sviluppa parallelamente al suo asse. Una prima estremità di detto passaggio sbocca in corrispondenza dell’estremità libera di detto albero mentre una seconda estremità, opposta alla prima, è comunicante con la cavità del cilindro.

Come detto sopra, la configurazione di montaggio del secondo motore del rullo di stampa permette di collegare una tubazione per il trasporto di aria al passaggio interno dell’albero, direttamente in corrispondenza di detta estremità libera, ad esempio mediante un comune raccordo assiale di tipo rotante. Tale soluzione riduce la complessità costruttiva dei sistemi noti con motore in asse dove l’aria può essere introdotta nell’albero attraverso un’apertura radiale che necessita di un particolare sistema di tenuta rotante che deve essere calettato sull’albero.

Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il rullo di stampa può essere montato sui propri supporti scorrevoli in modo da poter traslare assialmente, cioè lungo una direzione parallela al proprio asse. Tale spostamento assiale è utile per effettuare operazioni di calibratura della stampa nella direzione trasversale a quella di movimento del supporto di stampa o film. Tipicamente, detto spostamento assiale, o trasversale, ha un’ampiezza totale compresa fra 5 mm e 30 mm e più preferibilmente fra 10 mm e 20 mm. In genere tale spostamento è in allentamento da una posizione neutra centrale ed è perciò quantificabile da ± 2,5 mm a ± 15 mm e preferibilmente da ± 5 mm a ± 10 mm da detta posizione neutrale.

Secondo questa variante, il dispositivo di stampa comprende inoltre un sistema di regolazione della posizione atto a controllare il movimento di detto rullo di stampa lungo detta direzione di traslazione assiale.

Secondo un possibile modo di realizzazione, detto sistema di regolazione della posizione comprende un motore, preferibilmente elettrico, collegato a un organo di comando mobile lungo una direzione parallela all’asse del rullo di stampa.

Tipicamente, fra il motore e l’organo mobile è interposto un sistema di trasmissione comprendente, ad esempio, pulegge e cinghie, viti a ricircolo di sfere, ingranaggi oppure una combinazione di due o più sistemi diversi fra quelli citati o altri equivalenti.

L’organo di comando ingaggia un inserto solidale con il primo albero del rullo di stampa, oppure ricavato di pezzo con esso, per spostarlo lungo la suddetta direzione assiale.

Detto inserto, ad esempio, può avere una forma discoidale o anulare e sporge radialmente dalla superficie dell’albero. L’organo di comando ha una forma a culla o a ganascia con una sede nella quale è alloggiata almeno una parte dell’inserto. La ganascia comprende preferibilmente due elementi di riscontro che rimangono sostanzialmente a contatto con due rispettive facce dell’inserto sia per mantenere la posizione assiale dell’albero fissa durante il funzionamento del dispositivo, sia per comandarne lo spostamento lungo la direzione assiale. Detti elementi di riscontro sono preferibilmente mezzi di rotolamento come rotelle, cuscinetti o simili.

Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il secondo motore che aziona il rullo di stampa è equipaggiato con un rotore la cui parte attiva ha una lunghezza, cioè uno sviluppo nella direzione assiale, maggiore rispetto a quella dello statore. Pertanto, secondo una variante preferita, la sezione del rotore che ospita i magneti permanenti ha uno sviluppo maggiore rispetto alla sezione dello statore occupata dagli avvolgimenti che generano il campo magnetico. Tipicamente lo sviluppo del rotore è maggiore rispetto a quello dello statore di una lunghezza almeno pari, o preferibilmente superiore, alla corsa assiale che può compiere detto rotore rispetto allo statore.

In questo modo il campo magnetico del motore non è influenzato dallo spostamento assiale del detto rullo di stampa, e quindi del rotore, erogando comunque la coppia nominale.

Secondo un altro aspetto dell’invenzione i supporti scorrevoli sono collegati alle rispettive spalle del dispositivo, ciascuno tramite una coppia di guide scorrevoli. In questo modo la struttura è più rigida garantendo quindi una maggiore precisione del posizionamento dei rulli. Secondo una variante preferita, ciascuna spalla è provvista di una coppia di guide sule quali scorrono i supporti sia del rullo anilox, e della rispettiva camera racla, sia del rullo di stampa.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione di un esempio di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di un apparato per produzione di un film multistrato, come illustrato nelle figure allegate in cui:

- le figure 1a e 1b sono due viste prospettiche del dispositivo di stampa secondo la presente invenzione; - la figura 2 è una vista del dispositivo secondo l’invenzione, sezionato lungo un piano verticale e ortogonale agli assi dei rulli;

- le figure 3a e 3b sono due viste laterali, rispettivamente di lati opposti, del dispositivo secondo la presente invenzione;

- le figure 4a e 4b sono due viste laterali, rispettivamente di lati opposti, del dispositivo delle figure 3a e 3b parzialmente smontato;

- la figura 5 è una vista del dispositivo secondo l’invenzione, sezionato lungo un piano verticale passante per l’asse di rotazione del rullo di stampa; - la figura 6 è una vista di un dettaglio del rullo di stampa, sezionato lungo un piano verticale passante per il proprio asse di rotazione;

- la figura 7 è una vista laterale schematizzata di una macchina accoppiatrice equipaggiata con il dispositivo di stampa secondo l’invenzione.

Con riferimento alle figure 1a e 1b allegate, con il numero 1 è indicato nel complesso un dispositivo di stampa del tipo atto a essere impiegato preferibilmente, ma non esclusivamente, in associazione a una macchina accoppiatrice 100 o similari, come illustrato in figura 7.

Il dispositivo comprende essenzialmente una struttura di supporto 10 con una coppia di spalle 10a, 10b supportate da un telaio a carrello 11 equipaggiato con ruote 12. Sulle spalle 10a, 10b sono montati una racla 13, un rullo anilox 14, un rullo di stampa 30 e un rullo contro-pressore 15.

Nella variante illustrata, il rullo contro-pressore 15 è montato ruotabile attorno al proprio asse Xp direttamente sulle spalle 10a, 10b. La rotazione al rullo contro-pressore è impartita da un motore tramite una trasmissione a cinghia, non illustrati nelle figure. La posizione del rullo contro-pressore rispetto alle spalle 10a, 10b è perciò sostanzialmente fissa.

Il rullo anilox 14, invece, è supportato alle proprie estremità in modo ruotabile, attorno al proprio asse Xa, da una coppia di primi supporti 16a, 16b. Sui primi supporti 16a, 16b è preferibilmente montata anche la camera racla 13.

Detta camera racla 13 definisce un vano 17 che funge da serbatoio per contenere un inchiostro di stampa. Il vano 17 presenta almeno un’apertura 17a a fessura, rivolta verso il rullo anilox 14, che mette in comunicazione la superficie di quest’ultimo con l’inchiostro nel vano 17.

Detta apertura 17a è delimitata trasversalmente da almeno una racla 18, preferibilmente da una coppia di racle 18. Il rullo anilox 14 è sistemato in maniera da ruotare sostanzialmente a contatto con dette racle 18 le quali hanno la funzione di distribuire l’inchiostro in modo uniforme nelle micro cavità o celle ricavate sulla sua superficie. La camera racla 13 è preferibilmente montata in modo mobile sui primi supporti 16a, 16b per poter essere allontanata o avvicinata rispetto al rullo anilox 14.

La rotazione al rullo anilox 14 è impartita da un primo motore 19, preferibilmente di tipo brushless, attraverso una trasmissione comprendente una cinghia 20, una prima puleggia collegata al primo motore 19, non visibile nelle figure, e una seconda puleggia 21 collegata al rullo anilox 14.

I primi supporti 16a, 16b, sono montati scorrevoli sulle spalle 10a, 10b lungo una direzione sostanzialmente orizzontale e perpendicolare all’asse Xa del rullo anilox 14. Più in dettaglio, detti supporti 16a, 16b sono provvisti ciascuno di almeno due, e preferibilmente almeno tre, slitte 22a, 22b scorrevoli su rispettive guide 23a, 23b fissate alle spalle 10a, 10b.

Lo sposamento dei primi supporti 16a, 16b è comandato da una coppia di motori 24, ciascuno agente su uno dei supporti per mezzo di una trasmissione. Nella variante illustrata detta trasmissione comprende una prima puleggia 25 collegata all’albero del motore 24, una cinghia 26, una seconda puleggia 27 e una vite a ricircolo di sfere 28, mossa dalla seconda puleggia 27, che impegna una chiocciola montata sul supporto 16a, 16b.

Il rullo di stampa 30 è interposto fra il rullo anilox 14 e il rullo contro-pressore 15. Similmente al rullo anilox 14, anche il rullo di stampa è supportato alle estremità da una coppia di secondi supporti 31a, 31b montati scorrevoli sulle spalle 10a, 10b. Nella variante illustrata ciascun supporto è fornito di almeno due, e preferibilmente almeno tre, slitte 29a, 29b che scorrono sulle stesse guide 23b, 23b sui cui scorrono i primi supporti 16a, 16b.

Il rullo di stampa 30 comprende un cilindro porta cliché 32 (d’ora in avanti anche solo “cilindro 32”), preferibilmente cavo all’interno, con due alberi di estremità 33, 40. Uno di detti alberi, qui definito come secondo albero 33, è solidale con il cilindro porta cliché 32. L’altro albero, definito come primo albero 40, è invece accoppiabile al cilindro 32.

Tale soluzione costruttiva permette di sagomare il primo albero nel modo più conveniente e allo stesso tempo di potervi collegare/fissare determinati componenti, durante l’assemblaggio del macchinario, prima di accoppiarlo al resto di cilindro.

Più nel dettaglio il cilindro 32 comprende una porzione di attacco 32a con una sede 32b atta ad accogliere una porzione terminale di estremità 42 del primo albero. L’accoppiamento fra le parti è tipicamente realizzato preferibilmente mediante un calettatore o altri sistemi che permettono di rendere dette parti, albero 40 e cilindro 32, solidali sia in rotazione sia assialmente (figg. 5 e 6).

Il rullo di stampa 30, e più precisamente i suoi alberi 33, 40, sono montati sui rispettivi supporti 31a, 31b per mezzo di flange 34a, 34b che permettono a detto rullo di stampa 30 sia di ruotare attorno al proprio asse Xs sia di traslare lungo detto asse per una corsa di alcuni millimetri, tipicamente da 10 mm a 20 mm.

Per consentire il movimento assiale degli alberi 33, 40, dette flange sono equipaggiate preferibilmente con mezzi di rotolamento quali, ad esempio, cuscinetti a rulli radiali.

Tale spostamento è gestito da un sistema di regolazione della posizione comprendente un motore 35 in quale, tramite una trasmissione 36, aziona un organo di comando 37 mobile lungo una direzione parallela all’asse Xs del rullo di stampa 30.

Secondo una variante preferita, la trasmissione 36 comprende una puleggia 36b, collegata al motore 35 tramite una cinghia 36a, la quale pone in rotazione un albero 36c disposto con il proprio asse parallelo all’asse Xs. Detto albero 36c, comprende una porzione filettata 36c’ che impegna una madrevite 36d solidale con un cursore 36e scorrevole lungo l’asse dell’albero 36c. Detta porzione filettata 36c’ dell’albero 36c e la madrevite 36d sono preferibilmente del tipo a ricircolo di sfere.

Il cursore 36e ha preferibilmente una forma cilindrica cava ed è accoppiato in modo scorrevole a uno supporto cilindrico 36f fissato in modo solidale a uno dei supporti scorrevoli 31a, 31b del rullo di stampa 30, in particolare al supporto 31a nell’esempio delle figure.

Il cursore 36e è a sua volta collegato all’organo di comando 37.

Detto organo di comando 37 è atto a impegnare un inserto 43 solidale che sporge radialmente dal primo albero 40 del rullo di stampa 30. In una variante preferita, detto inserto 43 ha una forma a disco, preferibilmente sostanzialmente cilindrica. Detto inserto 43 può essere reso solidale al primo albero 40 oppure ricavato di pezzo con esso, come nell’esempio raffigurato.

L’organo mobile 37 ha preferibilmente una forma a culla, di ganascia o similari che circonda almeno in parte l’inserto 43. Ad esempio l’organo mobile può comprendere un corpo con una sezione a forma di settore circolare nel quale è ricavato un alloggiamento 37a per ospitare l’inserto 43. La rotazione del motore 35 in un verso o nell’altro, provoca lo spostamento del cursore 36e il quale trascina l’organo di comando 37 lungo una direzione parallela all’asse Xs il quale, a sua vola, insiste sull’inserto 43 per spostare il primo albero 40 e il resto del rullo di stampa 30 lungo l’asse Xs.

L’organo mobile 37 è preferibilmente provvisto di elementi di riscontro 37b in forma di rotella che rimangono sostanzialmente a contatto con le superfici esterne dell’inserto 43 permettendo a quest’ultimo di ruotare liberamente.

Lo spostamento longitudinale del rullo di stampa, ovvero dei supporti 31a, 31b, è comandato da una coppia di motori 38, ciascuno agente su uno dei supporti per mezzo di una trasmissione. Detta trasmissione, similmente a quanto previsto per il rullo anilox 14, comprende una prima puleggia 38a collegata all’albero del motore 38, una cinghia 38b, una seconda puleggia 38c e una vite a ricircolo di sfere 39, mossa dalla seconda puleggia 38c, che impegna una chiocciola, non mostrata in figura, montata sui supporti 31a, 31b.

Secondo una variante preferita, il primo albero 40 presenta un passaggio interno 45 che lo attraversa completamente, da una prima estremità libera 41 sino all’estremità opposta 42, ovvero quella connessa al cilindro porta cliché 32.

Detto passaggio 45 permette di mettere in comunicazione la cavità interna 32c del cilindro porta cliché con una sorgente di aria compressa. Detta sorgente di aria, vantaggiosamente, può essere connessa per mezzo di un raccordo 44 fissato all’estremità del passaggio 45 che sbocca sull’estremità libera 42 del primo albero. Come accennato sopra, l’aria immessa nella cavità 32c del cilindro porta cliché 32 defluisce da fori che attraversano la superfice del cilindro, non visibili nelle figure, per creare u cuscino d’aria che agevola lo scorrimento della manica porta cliché.

Il rullo di stampa 30 è posto in rotazione da un motore elettrico indicato nel complesso con 50. In accordo con una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, detto motore 50 comprende un rotore ad anello 51 calettato direttamente sul primo albero 41 e uno statore 52 ad anello, solidale con il supporto scorrevole 31a del rullo di stampa 30, disposto attorno al rotore 51. Il motore è preferibilmente un motore a magneti permanenti, i quali magneti permanenti 51b sono portati dal rotore 51. Lo statore 52, invece, porta gli avvolgimenti 52a del motore. Il motore 50, tipicamente, è un motore di tipo “torque” o “motore coppia”.

Questo tipo di motore, infatti, può essere calettato direttamente sul primo albero 40 senza bisogno di organi di trasmissione o elementi di connessione, con i vantaggi sopra citati relativi alla precisione del movimento e all’assenza di vibrazioni. Oltre a ciò, il posizionamento del motore in una zona distante dall’estremità dell’albero, permette, come nel caso dell’invenzione, di rendere tale estremità 41 scoperta e accessibile, per il collegamento della sorgente di aria come descritto sopra.

Tale tipo di motore, inoltre, permette di limitare l’ingombro assiale e, quindi, la lunghezza del primo albero 40 che sorge lateralmente dalle spalle 10a, 10b del dispositivo.

Lo statore 52 è fissato al supporto scorrevole 31a tramite una flangia 53 che, preferibilmente, funge anche da copertura per l’organo di comando 37 che comanda la traslazione assiale del primo albero 40.

Il rotore 51 è meccanicamente svincolato dallo statore 52 e dalla flangia 53 di supporto in maniera da poter essere spostato lungo il proprio asse di rotazione, coincidente con l’asse Xs, trascinato dal primo albero 40.

Nella figura 7 è illustrata una macchina accoppiatrice 100 nella quale è installato il dispositivo di stampa secondo 1 l’invenzione. Tipicamente il dispositivo di stampa è collocato nella zona della macchina accoppiatrice che solitamente è occupata dal gruppo di spalmatura dell’adesivo (non illustrato) quando la macchina lavora per accoppiare strati di film. Difatti, quando è necessario compiere operazioni di ristampa sul film accoppiato o da accoppiare, tale gruppo di spalmatura può essere temporaneamente rimosso e al suo posto è collocato il dispositivo di stampa 1.

In questo modo è possibile sfruttare componenti già presenti sulla macchina accoppiatrice quali svolgitori e avvolgitori S/A, rulli di guida, tenditori, motori, sensori ecc.

L'invenzione è stata descritta a scopo illustrativo e non limitativo, secondo alcune forme preferite di attuazione. Il tecnico esperto del settore potrà trovare numerose altre forme di attuazione e varianti, tutte ricadenti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni che seguono.

Claims (7)

1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo per la stampa flessografica di tipo mobile, atto ad essere impiegato in associazione a una macchina accoppiatrice, comprendente almeno: -una struttura di supporto (10) che include almeno una coppia di spalle (10a, 10b) montate su un telaio a carrello (11); -una camera racla (13) che definisce un serbatoio (17) per contenere un inchiostro di stampa; -un rullo anilox (14) la cui superficie è messa in comunicazione con il serbatoio (17) della camera racla (13) in modo che, ruotando attorno al proprio asse (Xa), un quantitativo d’inchiostro rimanga adeso a detta superficie; -un rullo di stampa (30), atto a portare un cliché di stampa, che può ruotare attorno al proprio asse (Xs) a contatto con il rullo anilox (14) in maniera che sulla superficie di detto cliché sia depositato uno strato di inchiostro; e -un rullo contro-pressore (15) che può ruotare a contatto con il cliché portato dal rullo di stampa (30); nel quale almeno il rullo anilox (14) e il rullo di stampa (30) sono supportati alle estremità da rispettivi supporti (16a, 16b, 31a, 31b) scorrevoli rispetto alle spalle (10a, 10b) della struttura di supporto lungo una direzione sostanzialmente ortogonale agli assi (Xa, Xs) di detti rulli anilox e di stampa, il dispositivo di stampa comprendendo inoltre almeno un primo motore (19) per porre in rotazione il rullo anilox (14), almeno un secondo motore (50) per porre in rotazione il rullo di stampa (30) ed eventualmente un terzo motore per porre in rotazione il rullo contro-pressore (15).
2. 2. Il dispositivo di stampa secondo la rivendicazione 1, nel quale detto rullo di stampa (30) comprende un cilindro porta cliché (32) supportato alle estremità da due alberi (33, 40) dove almeno un primo albero (40) è montato in modo stabile su un rispettivo supporto (31a) ed è accoppiato in modo mobile al cilindro porta cliché (32) e nel quale il secondo motore (50) che pone in rotazione il rullo di stampa (30) comprende un rotore (51) ad anello calettato direttamente su detto primo albero (40) e uno statore (52) ad anello, che si sviluppa attorno a detto rotore (51), solidale con il supporto (31a) scorrevole.
3. 3. Il dispositivo di stampa secondo la rivendicazione 2, nel quale il cilindro porta cliché (32) presenta una cavità interna (32c) e nel quale nel primo albero (40) è ricavato un passaggio (45), che si sviluppa parallelamente all’asse (Xs) del rullo di stampa (30), una cui prima estremità sbocca in corrispondenza dell’estremità libera (41) di detto primo albero (40) e una cui seconda estremità, opposta alla prima, è comunicante con la cavità (32c) del cilindro porta cliché (32), detta prima estremità del passaggio (45) essendo collegabile a una sorgente di aria compressa.
4. 4. Il dispositivo di stampa secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, nel quale il rullo di stampa (30) è montato sui supporti (31a, 31b) scorrevoli in modo da poter traslare assialmente, cioè lungo una direzione parallela al proprio asse (Xs), il dispositivo di stampa comprendendo inoltre un sistema di regolazione della posizione atto a controllare il movimento del rullo di stampa (30) lungo detta direzione di traslazione assiale.
5. 5. Il dispositivo di stampa secondo la rivendicazione 4 2, nel quale detto sistema di regolazione della posizione comprende un motore (35) collegato a un organo di comando (37) mobile lungo una direzione parallela all’asse (Xs) del rullo di stampa (30), detto organo di comando (37) ingaggiando un inserto (43) solidale con il o ricavato di pezzo nel primo albero (40) del rullo di stampa (30) per spostarlo lungo detta direzione di traslazione assiale.
6. 6. Il dispositivo di stampa secondo la rivendicazione 4 o 5, nel quale la parte attiva del rotore (51) del secondo motore (50) che pone in rotazione il rullo di stampa (30) ha una lunghezza, nella direzione assiale, maggiore rispetto a quella dello statore (52) di una lunghezza almeno pari alla corsa assiale massima che può compiere detto rullo di stampa (30) in maniera che in seguito a detto spostamento assiale la coppia massima del secondo motore (50) rimanga sostanzialmente invariata.
7. 7. Il dispositivo di stampa secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, nel quale detti supporti (16a, 16b, 31a, 31b) scorrevoli sono collegati alle rispettive spalle (10a, 10b) ciascuno tramite di una coppia di guide scorrevoli (23a, 23b).