IT201600086446A1

IT201600086446A1 - Dispositivo e metodo di goffratura

Info

Publication number: IT201600086446A1
Application number: IT102016000086446A
Authority: IT
Inventors: Daniele Dettori; Gionata Pardini
Original assignee: Universal Tissue Tech S R L
Priority date: 2016-08-22
Filing date: 2016-08-22
Publication date: 2018-02-22
Also published as: PL3500425T3; US10696004B2; ES2928687T3; US20190193367A1; WO2018036791A1; TW201811549A; TWI742130B; CN109562588A; CA3034308A1; EP3500425A1; EP3500425B1; CN109562588B

Description

DISPOSITIVO E METODO DI GOFFRATURA

DESCRIZIONE

Campo Tecnico

L'invenzione riguarda macchine per la trasformazione della carta, in particolare ma non esclusivamente per la trasformazione di carta tissue per la produzione di carta igienica, carta asciugatutto e prodotti similari. Più in particolare, l'invenzione riguarda dispositivi goffratori e metodi di goffratura.

Stato della Tecnica

Nell'industria della produzione di fogli continui, quali nastri di carta tissue o simili, ad esempio per produrre rotoli di carta igienica, tovaglioli di carta, carta asciuga-tutto in rotoli e simili, vengono utilizzate macchine per la goffratura del materiale nastriforme cellulosico, tramite le quali il materiale originariamente liscio viene sottoposto ad una deformazione permanente con formazione di sporgenze di goffratura. Due o più veli di materiale nastriforme vengono usualmente goffrati l'uno separatamente dall'altro e poi accoppiati, tramite l'utilizzo di collante, in diverse disposizioni reciproche delle sporgenze prodotte per goffratura sui due o più veli. In linea generale l'accoppiamento di veli goffrati avviene secondo la cosiddetta tecnologia punta-punta, o secondo una tecnologia cosiddetta annidata, oppure secondo varianti di queste due tecnologie basilari.

Nella tecnologia punta-punta due veli goffrati vengono accoppiati portando le sporgenze di un velo a combaciare con le sporgenze dell'altro. I due veli sono incollati tramite collante applicato sulle superfici di testa delle sporgenze.

Secondo la tecnologia annidata, viceversa, sporgenze formate su un velo si annidano negli spazi lasciati liberi tra le sporgenze realizzate sull'altro velo. Sulle sporgenze di uno dei due veli viene applicato un collante per unire i due veli tra loro.

In alcuni casi vengono accoppiati gli uni agli altri più di due veli ad esempio due veli goffrati esterni ed un velo intermedio, che può essere liscio o a sua volta goffrato.

Per realizzare veli goffrati ed accoppiati secondo la tecnologia punta-punta o la tecnologià annidata è necessario utilizzare macchinari tra loro differenti e/o rulli goffratoli con disegni appositamente studiati per consentire l'accoppiamento secondo l'una o l'altra delle due tecniche.

Le industrie della trasformazione della carta richiedono frequentemente macchine flessibili, cioè in grado di passare dalla produzione di veli goffrati secondo la tecnologia punta-punta a veli goffrati secondo la tecnologia annidata e viceversa, con la possibilità di commutare da un tipo di funzionamento all'altro in tempi rapidi al fine di far fronte a richieste di mercato sempre e continuamente variabili, anche per piccoli lotti.

Vi è pertanto la necessità di realizzare dispositivi goffratoli che siano in grado di produrre materiale nastriforme multi-velo secondo l'una o l'altra delle tecniche di produzione, capaci di passare con elevata flessibilità e in tempi brevi, tramite operazioni semplici e facilmente automatizzabili, dalla produzione di un tipo di materiale goffrato alla produzione di un altro tipo di materiale goffrato.

Sommario dell’ invenzione

Secondo un aspetto, per superare in tutto o in parte uno o più degli inconvenienti delle macchine della tecnica anteriore viene previsto un dispositivo goffratore per produrre un materiale nastriforme multi-velo con almeno due veli goffrati ed accoppiati per incollaggio, comprendente:

- un primo rullo goffratore avente prime protuberanze di goffratura;

- un primo rullo di pressione definente con il primo rullo goffratore una prima gola di goffratura configurata per ricevere e goffrare un primo velo con prime sporgenze di goffratura secondo di un primo disegno definito dalle prime protuberanze di goffratura;

- un applicatore di collante cooperante con il primo rullo goffratore per applicare collante a sporgenze goffrate del primo velo quando il primo velo è in contatto con il primo rullo goffratore;

- un secondo rullo goffratore avente seconde protuberanze di goffratura;

- un secondo rullo di pressione, definente con il secondo rullo goffratore una seconda gola di goffratura configurata per ricevere e goffrare un secondo velo con seconde sporgenze di goffratura secondo di un secondo disegno di goffratura definito dalle seconde protuberanze di goffratura; in cui il primo rullo goffratore ed il secondo rullo goffratore definiscono una prima gola di passaggio di veli goffrati; - un rullo laminatore cooperante con il primo rullo goffratore e configurato per laminare il primo velo ed il secondo velo tra il rullo laminatore e le prime protuberanze di goffratura del primo rullo goffratore;

- un terzo rullo goffratore avente terze protuberanze di goffratura;

un terzo rullo di pressione, definente con il terzo rullo goffratore una terza gola di goffratura configurata per ricevere e goffrare un terzo velo con un terze sporgenze di goffratura secondo di un terzo disegno di goffratura definito dalle terze protuberanze di goffratura; in cui il terzo rullo goffratore ed il primo rullo goffratore definiscono una seconda gola di passaggio di veli goffrati.

Il primo rullo goffratore, il secondo rullo goffratore, i rispettivi primo rullo di pressione e secondo rullo di pressione, nonché il rullo laminatore sono configurati e disposti in modo da poter produrre un materiale multivelo ad esempio a due veli, secondo una tecnica annidata, DESL (Doublé Embossing Single Lamination), oppure DERL (Doublé Embossing Random Lamination). Ciascuno dei due veli viene goffrato separatamente dall’altro (da ciò la definizione “double embossing”). nelle due gole di goffratura definite dal primo e secondo rullo goffratore e rispettivo primo e secondo rullo di pressione. I due veli separatamente goffrati vengono poi laminati tra uno dei rulli goffratori e il rullo laminatore. Il primo e secondo rullo goffratore sono facilmente smontabili e sostituibili per passare da un prodotto annidato, DERL o DESL, ad un altro prodotto annidato, DERL o DESL, cambiando il decoro di uno o di entrambi il primo rullo goffratore ed il secondo rullo goffratore. La presenza del terzo rullo goffratore, che può essere posto in fase punta-punta con il primo rullo goffratore, consente di produrre, senza necessità di interventi meccanici particolari, un materiale multivelo del tipo punta-punta ponendo fuori lavoro il secondo rullo goffratore. Se necessario, il primo rullo goffratore può essere sostituito per cambiare il disegno del prodotto punta-punta. In alternativa, il dispositivo goffratore descritto può anche produrre un prodotto complesso con tre veli, due accoppiati in maniera annidata, o DESL, oppure DERL, ed il terzo accoppiato puntapunta con i primi due.

Una pluralità di configurazioni esemplificative e non limitative del goffratore per produrre vari tipi di materiali sono illustrate in dettaglio nel seguito con riferimento ai disegni per una migliore comprensione dei molteplici vantaggi del goffratore secondo l’invenzione.

In alcune forme di realizzazione il primo rullo goffratore è supportato in prime sedi del dispositivo goffratore. In pratica sono previste due sedi per le due estremità del rullo goffratore, associate alle due contrapposte fiancate del dispositivo goffratore. Vantaggiosamente, ciascuna prima sede presenta una porzione mobile, configurata per assumere, rispetto ad una porzione fissa della rispettiva sede, una posizione di ritegno del primo rullo goffratore ed una posizione di apertura, in cui il primo rullo goffratore può essere rimosso dalle prime sedi. Il primo rullo goffratore ha due perni di supporto, su cui sono fissati cuscinetti di supporto che si impegnano nelle suddette sedi apribili. Analogamente si può prevedere che il secondo rullo goffratore sia supportato in seconde sedi del dispositivo goffratore, nelle quali si impegnano cuscinetti di supporto fissati sui perni di supporto del secondo rullo goffratore.

Ciascuna seconda sede può vantaggiosamente presentare una porzione mobile, configurata per assumere, rispetto ad una porzione fissa della rispettiva sede , una posizione di ritegno del secondo rullo goffratore ed una posizione di apertura, in cui il secondo rullo goffratore può essere rimosso dalle seconde sedi. Per semplificare la struttura del dispositivo goffratore e rendere più rapida la sostituzione dell’uno e/o dell’altro dei detti primo e secondo rullo goffratore, secondo alcune forme di realizzazione le porzioni mobili delle prime sedi e le porzioni mobili delle seconde sedi possono essere supportate da un’unità mobile comune, per aprire e chiudere simultaneamente, tramite uno spostamento di detta unità mobile, le prime sedi e le seconde sedi.

L’unità mobile può supportare a sua volta l’applicatore di collante. In questo modo, con un unico movimento (che richiede un unico attuatore) può essere effettuata una triplice operazione: allontanamento dell’applicatore di collante dal primo rullo goffratore; apertura delle prime sedi, per rendere accessibile e rimuovere il primo rullo goffratore; apertura delle seconde sedi per rendere accessibile e rimuovere il secondo rullo goffratore. Le due porzioni di ciascuna delle prime sedi e seconde sedi possono essere configurate in modo tale che quando le sedi vengono aperte: il primo rullo goffratore rimane impegnato alle porzioni fisse delle rispettive sedi, solidali rispetto alle fiancate del dispositivo goffratore; il secondo rullo goffratore rimane impegnato alle porzioni mobili delle rispettive seconde sedi e viene in questo modo allontanato dalle fiancate del dispositivo goffratore. Ciò rende più agevole l’accesso ad entrambi il primo ed il secondo rullo goffratore tramite un trasferitore che può provvedere a rimuovere e sostituire il primo rullo goffratore, oppure il secondo rullo goffratore, oppure ancora sia il primo rullo goffratore ed il secondo rullo goffratore.

Secondo vantaggiose forme di realizzazione, per semplificare la sostituzione del primo rullo goffratore, si può prevedere che il primo rullo goffratore sia è portato in rotazione tramite un primo organo flessibile continuo, rinviato attorno ad un percorso chiuso ed avente una superficie interna rivolta verso l’interno del percorso chiuso e una superficie esterna rivolta all’esterno del percorso chiuso. La superficie esterna del primo organo flessibile (preferibilmente dotata di una dentatura) e può essere in contatto di trasmissione di moto con una prima ruota di azionamento, preferibilmente dentata, torsionalmente accoppiata al primo rullo goffratore. In questo modo il rullo goffratore può essere accostato e allontanato dall’organo flessibile continuo. Quando il rullo deve essere inserito nella sua posizione di lavoro, la ruota di azionamento si appoggia contro la superficie esterna dell’organo flessibile continuo il quale, mentre il rullo goffratore viene inserito nella propria sede di supporto, si avvolge parzialmente attorno alla ruota di azionamento. In caso di organo flessibile dentato e ruota di azionamento dentata, le rispettive dentature ingranano l’una nell’altra. Quando il rullo goffratore deve essere rimosso, la ruta di azionamento viene allontanata dalla superficie esterna dell’organo flessibile continuo. In entrambi i casi, non è necessario intervenire sugli organi di trasmissione, i quali, al contrario, si adattano accompagnando il movimento reciproco.

Analoga disposizione può essere prevista per il secondo rullo goffratore.

La suddetta configurazione delle sedi apribili in cui si impegnano i cuscinetti di supporto del primo e del secondo rullo goffratore, e la loro disposizione rispetto all’applicatore di collante possono essere adottate anche in un dispositivo goffratore con solo due rulli goffratori e privo del terzo rullo goffratore.

Pertanto, secondo un ulteriore aspetto, costituisce oggetto dell’invenzione anche un dispositivo goffratore per produrre un materiale nastriforme multi-velo con almeno due veli goffrati ed accoppiati per incollaggio, comprendente: un primo rullo goffratore avente prime protuberanze di goffratura; un primo rullo di pressione definente con il primo rullo goffratore una prima gola di goffratura configurata per ricevere e goffrare un primo velo con prime sporgenze di goffratura di un primo disegno definito dalle prime protuberanze di goffratura; un applicatore di collante cooperante con uno il primo rullo goffratore, per applicare collante a sporgenze goffrate del primo velo quando il primo velo è in contatto con il primo rullo goffratore; un secondo rullo goffratore avente seconde protuberanze di goffratura; un secondo rullo di pressione, definente con il secondo rullo goffratore una seconda gola di goffratura configurata per ricevere e goffrare un secondo velo con seconde sporgenze di goffratura di un secondo disegno di goffratura definito dalle seconde protuberanze di goffratura; in cui il primo rullo goffratore ed il secondo rullo goffratore definiscono una prima gola di passaggio di veli goffrati. Il dispositivo goffratore può comprendere anche eventualmente un rullo laminatore cooperante con il primo rullo goffratore e configurato per laminare il primo velo ed il secondo velo tra il rullo laminatore e le prime protuberanze di goffratura del primo rullo goffratore. Il dispositivo goffratore, inoltre prevede, prime sedi per supportare il primo rullo goffratore, ciascuna delle quali presenta porzione mobile, configurata per assumere, rispetto ad una rispettiva porzione fissa, una posizione di ritegno del primo rullo goffratore ed una posizione di apertura, in cui il primo rullo goffratore può essere rimosso dalle prime sedi. Inoltre, il dispositivo goffratore presenta seconde sedi per il supporto del secondo rullo goffratore, ciascuna delle quali seconde sedi presenta una porzione mobile, configurata per assumere, rispetto ad una corrispondente porzione, una posizione di ritegno del secondo rullo goffratore ed una posizione di apertura, in cui il secondo rullo goffratore può essere rimosso dalle seconde sedi. Inoltre, le porzioni mobili delle prime sedi e delle seconde sedi sono solidali all’applicatore di collante, in modo da muoversi con esso, il movimento di allontanamento deH’applicatore di collante provocando l’apertura delle prime sedi e delle seconde sedi per il supporto del primo rullo goffratore e del secondo rullo goffratore. Inoltre, le prime sedi sono configurate in modo che le rispettive porzioni fisse, solidali a fiancate del dispositivo goffratore, trattengono al proprio interno il primo rullo goffratore, mentre le porzioni mobili si allontanano dalle porzioni fisse. Viceversa, le seconde sedi sono configurate in modo tale che le rispettive porzioni mobili, vincolate aH’applicatore di collante, trattengono al proprio interno il secondo rullo goffratore e lo traslano, allontanandolo dal primo rullo goffratore, quando applicatore di collante si allontana dal primo rullo goffratore.

Secondo altro aspetto, oggetto dell’ invenzione è un metodo per convertire un goffratore da una prima configurazione ad una seconda configurazione, comprendente le seguenti fasi:

A) prevedere un sistema di goffratura in un prima configurazione, comprendente:

- un primo rullo goffratore avente prime protuberanze di goffratura,

- un primo rullo di pressione, definente con il primo rullo goffratore una prima gola di goffratura configurata per ricevere e goffrare un primo velo con un primo disegno di goffratura definito dalle prime protuberanze di goffratura; - un applicatore di collante, cooperante con il primo rullo goffratore per applicare collante a protuberanze sporgenze goffrate del primo velo quando questo il primo velo è in contatto con il primo rullo goffratore;

- un secondo rullo goffratore avente seconde protuberanze di goffratura;

- un secondo rullo di pressione, definente con il secondo rullo goffratore una seconda gola di goffratura per ricevere e goffrare un secondo velo con un secondo disegno di goffratura definito dalle seconde protuberanze di goffratura; in cui il primo rullo goffratore ed il secondo rullo goffratore definiscono una prima gola di passaggio di veli goffrati;

- un rullo laminatore cooperante con il primo rullo goffratore e configurato per laminare il primo velo ed il secondo velo tra il rullo laminatore e le prime protuberanze del primo rullo goffratore;

- un terzo rullo goffratore avente terze protuberanze di goffratura e cooperante con un terzo rullo di pressione, definente con il terzo rullo goffratore una terza gola di goffratura configurata per ricevere e goffrare un terzo velo con un terzo disegno i goffratura definito dalle terze protuberanze di goffratura; in cui il terzo rullo goffratore ed il primo rullo goffratore definiscono una seconda gola di passaggio di veli goffrati;

B) sostituire il primo rullo goffratore con un rullo goffratore alternativo; in cui detta fase di sostituire il primo rullo goffratore con un rullo goffratore alternativo comprende le fasi di.

- allontanare temporaneamente il primo rullo di pressione da una posizione di lavoro a contatto con il primo rullo goffratore;

- rimuovere il primo rullo goffratore dal sistema di goffratura;

- inserire il rullo goffratore alternativo nella posizione precedentemente occupata dal primo rullo goffratore nel sistema di goffratura;

- riportare il primo rullo di pressione nella sua posizione di lavoro, a contatto con il rullo goffratore alternativo, formando con il rullo goffratore alternativo la prima gola di goffratura.

Secondo un altro aspetto, viene previsto un metodo per convertire un goffratore da una prima configurazione ad una seconda configurazione, comprendente le seguenti fasi: A) prevedere un sistema di goffratura in un prima configurazione, comprendente: - un primo rullo goffratore avente prime protuberanze di goffratura;

- un secondo rullo goffratore avente seconde protuberanze di goffratura;

- un secondo rullo di pressione, definente con il secondo rullo goffratore una seconda gola di goffratura per ricevere e goffrare un secondo velo con un secondo disegno di goffratura definito alle seconde protuberanze sporgenze di goffratura; in cui il primo rullo goffratore ed il secondo rullo goffratore definiscono una prima gola di passaggio di veli goffrati;

- un terzo rullo goffratore avente terze protuberanze di goffratura e cooperante con un terzo rullo di pressione, definente con il terzo rullo goffratore una terza gola di goffratura configurata per ricevere e goffrare un terzo velo con un terzo disegno di goffratura definito dalle terze protuberanze di goffratura; in cui il terzo rullo goffratore ed il primo rullo goffratore definiscono una seconda gola di passaggio di veli goffrati;

B) sostituire il secondo rullo goffratore con un rullo goffratore alternativo; i cui la fase di sostituire il secondo rullo goffratore con un rullo goffratore alternativo comprende le fasi di:

- allontanare temporaneamente il secondo rullo di pressione da una posizione di lavoro a contatto con il secondo rullo goffratore;

- rimuovere il secondo rullo goffratore dal sistema di goffratura;

- inserire il rullo goffratore alternativo nella posizione precedentemente occupata dal secondo rullo goffratore nel sistema di goffratura;

- riportare il secondo rullo di pressione nella sua posizione di lavoro, a contatto con il rullo goffratore alternativo, formando con il rullo goffratore alternativo la seconda gola di goffratura.

Ulteriore aspetto inventivo qui descritto è rappresentato da un dispositivo goffratore con almeno un primo rullo goffratore, un secondo rullo goffratore, un primo rullo di pressione cooperante con il primo rullo goffratore ed un secondo rullo di pressione cooperante con il secondo rullo goffratore, che comprende, inoltre, un magazzino sostanzialmente verticale, nel quale possono essere deposti rulli goffratoli di scorta, adibiti a sostituire di volta in volta l’uno o l’altro dei rulli goffratoli in lavoro. Il magazzino comprende una pluralità di sedi per rulli goffratoli, tra loro sostanzialmente sovrapposte in direzione sostanzialmente verticale.

Per sostanzialmente verticale, con riferimento allo sviluppo del magazzino di rulli goffratoli si intende in questo contesto un magazzino in cui le varie sedi per i rulli goffratoli si trovano a quote differenti, cioè ad altezze differenti da una base, ad esempio dal basamento del dispositivo goffratore. In questo senso, le sedi non devono essere esattamente sovrapposte l’una all’altra su una linea verticale, bensì possono essere sovrapposte, cioè a quote differenti, ma sfalsate orizzontalmente, ad esempio in una disposizione a gradini.

Il magazzino può essere distanziato rispetto alla zona di goffratura, in cui sono installati i rulli goffratoli temporaneamente in lavoro. Ad esempio il magazzino può essere posto a monte della zona di goffratura, rispetto al verso di alimentazione dei veli verso il dispositivo goffratore. In vantaggiose forme di esecuzione, tra il magazzino e fiancate che supportano i rulli goffratori in lavoro è disponibile una zona di passaggio per attrezzature o personale di macchina.

In vantaggiose forme di realizzazione, in tale dispositivo goffratore può essere corredato di un trasferitore trasferisce a richiesta e secondo le vari esigenze produttive, in base alla configurazione che deve assumere il dispositivo goffratore, i rulli goffratori richiesti in macchina e quelli non utilizzati nel magazzino, e viceversa. Il trasferitore può essere mobile su traverse poste a quota superiore alla zona di goffratura dove si trovano i rulli goffratori in lavoro e i rispettivi rulli di pressione, nonché gli altri organi che definiscono i percorsi dei veli.

Il trasferitore può essere mobile secondo assi di traslazione, ad esempio un asse verticale ed un asse orizzontale. Vantaggiosamente, in alcune forme di realizzazione il movimento lungo i due assi può essere a controllo numerico, eseguito tramite idonei servomotori.

Il trasferitore può comprendere una coppia di bracci terminanti con ganci di presa dei rulli goffratori. I ganci di presa possono cooperare con gole anulari montate folli sui perni di supporto e rotazione dei rulli goffratori, per facilitare la manipolazione dei rulli. Ad esempio, alle due estremità dei perni di supporto e rotazione di ciascun rullo goffratore può essere montata una rispettiva bussola, supportata folle sul rispettivo perno del rullo goffratore, sulla quale bussola è ricavata una gola anulare che può essere corredata di smussi ad invito per facilitare la presa da parte dei ganci del trasferitore.

Breve Descrizione dei Disegni

Un esempio di realizzazione di un dispositivo goffratore e sue diverse possibili modalità di utilizzo verranno descritti in maggiore dettaglio nel seguito con riferimento agli allegati disegni, in cui:

- la Fig.1 illustra una sezione longitudinale secondo un piano verticale di un dispositivo goffratore secondo l'invenzione;

- le Figg.1A, 1B e 1C illustrano dettagli schematici ingranditi di tre rulli goffratori del dispositivo goffratore della Fig.1; la

- la Fig.2 illustra una vista laterale del dispositivo goffratore della Fig.1;

- la Fig.3 illustra una vista laterale analoga alla vista della Fig.2 del dispositivo goffratore in una fase intermedia di un ciclo di sostituzione dei rulli goffratori;

- la Fig.4 illustra una vista laterale del dispositivo goffratore della Fig.1 dal lato opposto rispetto a quello illustrato nella Fig.2;

- le Figg.5A, 5B e 5C illustrano schematicamente fasi di sostituzione di rulli goffratori in un dispositivo goffratore secondo l'invenzione;

- le Figg.da 6A a 6I illustrano diverse possibilità di passaggi dei veli di materiale nastriforme attraverso il dispositivo goffratore e schemi dei prodotti ottenibili nelle varie configurazioni;

- le Figg. da 7A a 7C illustrano varie configurazioni e possibilità di modificare l'allestimento di un dispositivo goffratore secondo l'invenzione;

- la Fig.8 illustra un elemento di supporto di estremità dei rulli goffratori, per facilitarne la manipolazione da parte di un trasferitore;

- la Fig.9 mostra un dettaglio del trasferitore.

Descrizione Dettagliata di Forme di Attuazione dell’Invenzione

Con iniziale riferimento alle Figg.1 a 4 verrà inizialmente descritta la struttura generale di un dispositivo goffratore secondo l'invenzione. Il dispositivo goffratore è indicato complessivamente con il numero di riferimento 1 e può comprendere una struttura portante 3 stazionaria, ad esempio corredata di un basamento 3B, da cui si sviluppano fiancate 3C, 3D (vedasi Figg.1-3 e 4 rispettivamente).

Fra le due contrapposte fiancate 3C, 3D sono disposti rulli goffratori e rulli di pressione. Il numero di rulli goffratori associati ad un dispositivo goffratore 1 può variare, al fine di allestire il dispositivo goffratore 1 in maniera diversa, utilizzando un sotto-insieme dei rulli goffratori disponibili, ad esempio allo scopo di produrre materiale nastriforme goffrato di diversa struttura e configurazione.

In generale, in alcune forme di realizzazione del dispositivo goffratore qui descritto, è possibile modificare in maniera rapida i percorsi seguiti dai veli lavorati dal dispositivo goffratore, ad esempio per passare dalla produzione di un materiale nastriforme del tipo punta-punta ad un materiale ad accoppiamento annidato, oppure cosiddetto DESL (Double Embossing Single Lamination), oppure ancora un prodotto cosiddetto DERL (Double Embossing Random Lamination). Nel prodotto ad accoppiamento punta-punta due o più veli vengono goffrati separatamente l’uno dall’altro e poi accoppiati tra due rulli goffratori premendo tra loro protuberanze di goffratura appartenenti ai due rulli goffratori. Nel prodotto con accoppiamento annidato, DESL o DERL i due veli vengono goffrati separatamente e poi accoppiati tra uno dei rulli goffratori ed un rullo laminatore. A seconda della posizione reciproca tra le protuberanze di goffratura dei due veli si distingue tra annidato (Nested), DESL e DERL. In generale, in tutti i casi uno dei due veli viene staccato dal rullo goffratore che lo ha goffrato e viene appoggiato sull’altro dei due rulli goffratori sopra all’altro velo. In questo modo entrambi i veli passano in una gola di goffratura definita tra uno dei due rulli goffratori ed il rullo laminatore.

Come risulterà evidente dalla descrizione che segue, un primo vantaggio della forma di realizzazione di un goffratore secondo l’oggetto della presente descrizione consiste nell’agevolare il cambio configurazione da una configurazione per produrre ad esempio un materiale multivelo goffrato e laminato punta-punta ad un prodotto multivelo goffrato e laminato annidato, DERL o DESL. Le operazioni da eseguire sul goffratore qui di seguito descritto, che comportano una modifica del percorso dei veli attraverso il goffratore, sono sostanzialmente più semplici e rapide di quelle necessarie in macchine dell’arte anteriore, che notoriamente richiedono non solo sostituzioni dei rulli ma anche modifiche strutturali e aggiunta di altre parti alla macchina come in particolare rulli gommati, rulli “gobbi” bracci per rullo goffratore etc.. Altro tipo di cambio configurazione è legato al tipo di decoro sulla superficie dei rulli, senza necessità di cambiare il percorso dei veli all’interno della macchina. Ciò accade ad esempio quando si vuole passare da una goffratura DESL o annidata ad una diversa goffratura DESL o annidata, sostituendo il disegno di goffratura, ma non il percorso dei veli nel goffratore. Il dispositivo goffratore qui descritto consente di agevolare questo tipo di cambio.

Nelle Figg.1 a 4 viene descritto un sistema complesso, in cui al dispositivo goffratore 1 sono associati sei rulli goffratori intercambiabili, tre dei quali sono montati nel dispositivo goffratore fra le fiancate 3C, 3D, e si trovano già in posizione di lavoro, mentre tre di essi sono in sosta ed in attesa di essere eventualmente sostituiti ai rulli in lavoro. Come verrà chiarito in seguito, non necessariamente tutti i tre rulli goffratori montati tra le fiancate 3C, 3D devono essere operativi. Possono esserci casi in cui solo uno o solo due dei rulli goffratori è operativo, mentre gli altri due o il terzo rimangono inattivi.

I sei rulli goffratori possono essere variamente combinati tra loro in funzione delle varie esigenze di produzione come apparirà più chiaro dalla descrizione che segue.

Nel seguito verranno individuati un primo rullo goffratore, un secondo rullo goffratore ed un terzo rullo goffratore all'interno del dispositivo goffratore 1, fra le fiancate 3C e 3D. Questi primo, secondo e terzo rullo goffratore possono cambiare da un allestimento (o configurazione) all'altro del dispositivo goffratore 1, nel senso che possono essere sostituiti con altri rulli goffratori temporaneamente in attesa in un magazzino di rulli intercambiabili. Pertanto, a seconda di quali rulli sono montati sul dispositivo goffratore 1, il primo rullo goffratore, il secondo rullo goffratore oppure il terzo rullo goffratore possono essere diversi e variabili in funzione della configurazione e dell'allestimento del dispositivo goffratore 1.

Con particolare riferimento alla Fig.1, il dispositivo goffratore 1 comprende, fra le fiancate 3C, 3D, una zona di goffratura, in cui sono disposti un primo rullo goffratore 5, un secondo rullo goffratore 7 ed un terzo rullo goffratore 9. Tra il primo rullo goffratore 5 ed il secondo rullo goffratore 7 è definita una prima gola 6 di passaggio di veli goffrati. Ciascun rullo goffratore 5, 7, 9 è corredato di protuberanze di goffratura, schematicamente rappresentate negli ingrandimenti di dettaglio delle Figg.1A, 1B e 1C. Più in particolare, il rullo goffratore 5 comprende protuberanze di goffratura 5P, il rullo goffratore 7 comprende protuberanze di goffratura 7P ed il rullo goffratore 9 comprende protuberanze di goffratura 9P. Le protuberanze di goffratura 5P, 7P e 9P sono realizzate sulla superficie cilindrica dei rispettivi rulli goffratori 5, 7 e 9. La dimensione, la forma, la distribuzione (passo e densità) delle protuberanze di goffratura 5P, 7P e 9P varia da un rullo goffratore all'altro in funzione del tipo di goffratura che si desidera realizzare. Le protuberanze di goffratura 5P, 7P, 9P illustrate nelle Figg. 1A, 1B e 1C non sono in scala e sono solo indicative.

Durante il funzionamento del dispositivo goffratore 1 il primo rullo goffratore 5 corredato delle prime protuberanze di goffratura 5P ruota attorno ad un asse di rotazione 5A e coopera con un primo rullo di pressione 11, ruotante attorno ad un asse di rotazione 11A sostanzialmente circa parallelo all'asse di rotazione 5A. Il rullo di pressione 11 può essere rivestito con uno strato di materiale elasticamente cedevole schematicamente indicato con 11B. Lo strato elasticamente cedevole 11B può essere realizzato in gomma, gomma sintetica, od in qualunque altro materiale cedevole, preferibilmente un materiale elasticamente cedevole.

Fra il primo rullo goffratore 5 ed il primo rullo di pressione 11 è definita una gola di goffratura 13, attraverso la quale si estende il percorso di un primo velo V1, ad esempio un velo di fibre cellulosiche, quale un velo di carta tissue. Il velo V1 viene goffrato nella prima gola di goffratura 13 per effetto della pressione reciproca tra il primo rullo goffratore 5 ed il primo rullo di pressione 11. A causa di detta pressione le protuberanze 5P del primo rullo goffratore 5 penetrano nello spessore del rivestimento elasticamente cedevole 11B che riveste la superficie cilindrica del primo rullo di pressione 11.

In maniera analoga, il secondo rullo goffratore 7, che ruota attorno ad un asse di rotazione 7A, sostanzialmente parallelo all'asse di rotazione 5A del primo rullo goffratore 5, coopera con un secondo rullo di pressione 15 che, analogamente al primo rullo di pressione 11, può essere corredato di un rivestimento in materiale elasticamente cedevole 15B, ad esempio gomma. Il secondo rullo di pressione 15 ruota attorno ad un asse di rotazione 15A circa parallelo all'asse di rotazione 7A del secondo rullo goffratore 7. Fra il secondo rullo goffratore 7 ed il secondo rullo di pressione 15 è definita una seconda gola di goffratura 17. Attraverso la seconda gola di goffratura 17 si può estendere un percorso di un secondo velo di materiale cellulosico V2.

Come apparirà chiaro dalla descrizione che segue, in alcune modalità di funzionamento non entrambi i veli V1 e V2 sono necessariamente presenti nel dispositivo goffratore 1. Ad esempio in alcuni modi di funzionamento il velo V2 può essere omesso.

Inoltre, in quanto precede e anche nel seguito si deve comprendere che i veli possono essere a loro volta formati da due o più strati e possono essere alimentati da una singola bobina o da più bobine di materiale cellulosico.

Quando presente, il velo V2 viene goffrato, cioè deformato permanentemente nella gola di goffratura 17 per effetto della pressione reciproca fra il secondo rullo goffratore 7 ed il secondo rullo di pressione 15, pressione che provoca la penetrazione delle protuberanze di goffratura 7P del secondo rullo goffratore 7 nel materiale elasticamente cedevole formante il rivestimento 15B del secondo rullo goffratore 15.

Il terzo rullo goffratore 9 coopera con un terzo rullo di pressione 19, ruotante attorno ad un asse di rotazione 19A circa parallelo ad un asse di rotazione 9A attorno a cui ruota il terzo rullo goffratore 9 ed agli assi di rotazione 11A, 5A, 7A e 15A sopra menzionati. Il terzo rullo di pressione 19 può essere rivestito con un materiale elasticamente cedevole che ne forma un rivestimento 19B, analogamente al rivestimento 11B ed al rivestimento 15B del primo rullo di pressione 11 del secondo rullo di pressione 15. Con 21 è indicata una terza gola di goffratura, formata fra il terzo rullo goffratore 9 ed il terzo rullo di pressione 19. Un terzo velo di materiale nastriforme V3 può essere alimentato lungo un terzo percorso di alimentazione attraverso la terza gola di goffratura 21 dove il terzo velo V3 può essere goffrato, cioè deformato permanentemente per effetto della pressione reciproca fra il terzo rullo di pressione 19 ed il terzo rullo goffratore 9, pressione che provoca la penetrazione delle protuberanze 9P di goffratura del terzo rullo goffratore 9 nel rivestimento elasticamente cedevole 19B del terzo rullo di pressione 19. Con il primo rullo goffratore 5 coopera un applicatore di collante 23 che applica un collante sul velo goffrato V1, quando questo si trova in contatto con la superficie cilindrica del primo rullo goffratore 5. Il collante viene applicato sulle porzioni di superficie di velo goffrato V1 corrispondenti ad alcune od a tutte le superfici di testa delle protuberanze di goffratura 5P del primo rullo goffratore 5. In alcune forme di realizzazione l'applicatore di collante 23 può comprendere un rullo anilox 25 ed un rullo applicatore 27. Il rullo anilox 25 può prelevare il collante da un serbatoio di collante 29 e trasferirlo al rullo applicatore 27. Quest'ultimo trasferisce il collante ricevuto dal rullo anilox 25 sul velo goffrato V1.

L'applicatore di collante 23 può essere montato su un carro, slitta o altra unità mobile 31, scorrevole secondo la doppia freccia f31 su guide 33 solidali al basamento 3B della struttura portante 3 del dispositivo goffratore 1. Questo consente di avvicinare e allontanare l'applicatore di collante 23 rispetto al primo rullo goffratore 5 per gli scopi che saranno chiari in seguito.

Sempre con riferimento alla Fig.1, con 35, 37 e 39 sono indicati attuatori lineari, ad esempio cilindro-pistone idraulici o pneumatici, o attuatori elettrici che, tramite opportuni bracci di rinvio, spingono i rispettivi rulli di pressione 11, 15 e 19 contro i corrispondenti rulli goffratori 5, 7 e 9.

Con il primo rullo goffratore 5 coopera, oltre all'applicatore di collante 23 ed al primo rullo di pressione 11, un rullo laminatore 41, che ruota attorno ad un asse di rotazione 41A circa parallelo all'asse di rotazione dei restanti rulli sopra descritti. Il rullo laminatore 41 può essere rivestito con un materiale elasticamente cedevole, formante uno strato di rivestimento 41B, oppure può presentare una superficie di acciaio od altro materiale rigido. Con 43 è indicato un attuatore configurato per spingere il rullo laminatore 41 contro la superficie cilindrica laterale del primo rullo goffratore 5. Fra il primo rullo goffratore 5 ed il rullo laminatore 41 è formata una gola di laminazione 45, attraverso la quale può passare un materiale nastriforme formato ad esempio dalla coppia di veli V1 e V2, tra loro sovrapposti e guidati attorno al primo rullo goffratore 5.

Fra il primo rullo goffratore 5 ed il terzo rullo goffratore 9 è definita una gola 47 di passaggio di veli goffrati. Attraverso la gola 47 può passare un manufatto multi-velo che, nella configurazione illustrata in Fig.1, è formato dall'accoppiamento dei veli V1, V2 e V3. Il materiale nastriforme multi-velo così formato è indicato con N. Come apparirà chiaro in seguito, il materiale nastriforme multi-velo N può comprendere anche un numero diverso di veli, ad esempio solo i veli V1 e V3.

Il complesso di rulli di pressione, rulli goffratori, applicatore di collante 23, rullo laminatore 41 costituisce un sistema di goffratura.

Il dispositivo goffratore 1 può comprendere un magazzino 51 che può contenere una pluralità di rulli goffratori predisposti per essere sostituiti ai rulli goffratori 5, 7 e 9 che si trovano temporaneamente installati sul dispositivo goffratore 1 fra le fiancate 3C, 3D per la lavorazione dei veli V1, V2 e V3. Nella forma di realizzazione illustrata il magazzino 51 è integrato nel dispositivo goffratore 1, in quanto è sostenuto sullo stesso basamento 3B che sostiene le fiancate 3C, 3D

In altre forme di realizzazione, non mostrate, il magazzino 51 può essere separato rispetto al dispositivo goffratore 1 vero e proprio e può eventualmente essere disposto a distanza da esso.

Il magazzino 51 può essere impiegato anche in dispositivi goffratori diversi da quello dell’esempio di realizzazione qui illustrato, ad esempio in gruppi goffratori punta-punta o in gruppi goffratori annidati di tipo tradizionale, oppure gruppi goffra-incolla, in gruppi goffratori convertibili, ed in generale ogni qualvolta possa essere utile disporre di un magazzino di rulli goffratori intercambiabili. Pertanto, le caratteristiche e le forme di realizzazione qui illustrate del magazzino 51 sono indipendenti dalle caratteristiche specifiche del dispositivo goffratore.

Il magazzino 51 può comprendere una pluralità di sedi 53 opportunamente sagomate per ricevere rulli goffratori 55, 57, 59 sostituibili ai rulli goffratori che si trovano supportati sulle fiancate 3C, 3D. Come apparirà chiaro in seguito, in pratica i rulli nel magazzino 51 sono previsti per sostituire i rulli goffratori 5 e 7 in maniera preferibilmente automatica, mentre il terzo rullo goffratore 9 può essere fisso, cioè non intercambiabile, oppure intercambiabile solo con manovre più complesse e meno frequenti.

Nella forma di realizzazione illustrata sono previste quattro sedi per supportare rulli gof fratori intercambiabili, ma si deve comprendere che il numero di rulli goffratori che possono essere alloggiati nel magazzino 51 può essere diverso, prevedendo un numero maggiore o minore di sedi 53. Una delle sedi del magazzino 51 rimane vuota per consentire le operazioni di scambio dei rulli goffratori 5, 7.

Vantaggiosamente, nell’esempio illustrato le sedi 53 del magazzino 51 sono sovrapposte verticalmente, cioè il magazzino 51 ha uno sviluppo sostanzialmente in altezza, cioè uno sviluppo verticale. Come mostrato nelle figure allegate, il magazzino 51 è integrato nel dispositivo goffratore, nel senso che può essere collegato ad una stessa struttura portante, tipicamente allo stesso basamento 3B.

Preferibilmente il magazzino 51 è distanziato dai rulli goffratori che si trovano in posizione di utilizzo (cioè quelli temporaneamente supportati tra le fiancate 3C, 3D). In questo modo si evita o si riduce la contaminazione dei rulli goffratori nel magazzino da parte di polveri, schizzi di colla o altri contaminanti che possono essere presenti nella zona di goffratura, cioè in prossimità delle fiancate 3C, 3D. Inoltre, tra il magazzino 51 e le fiancate 3C, 3D che supportano i rulli in lavoro può essere previsto un passaggio, che consente l’accesso al magazzino 51 sia ad un operatore, sia ad un trasferitore 65, di seguito descritto in maggiore dettaglio.

In alcune forme di realizzazione, come illustrato nelle Figg.1 a 4, fra il magazzino 51 e le fiancate 3C, 3D della struttura portante fissa 3 può essere prevista una coppia di traverse 63 lungo cui può muoversi, secondo la freccia f65, il trasferitore 65, che è configurato per trasferire i rulli goffratori dalle fiancate 3C, 3D al magazzino 51 e viceversa. Il trasferitore 65 può muoversi lungo guide 63A (Fig.2) secondo un asse di controllo numerico X orizzontale. Il trasferitore 65 può essere, inoltre, mobile secondo un asse a controllo numerico Z verticale, come più avanti descritto in maggiore dettaglio, in modo da poter muovere i rulli goffratori in due direzioni ortogonali tra loro.

Tramite le traverse 63 ed il movimento lungo di esse secondo la freccia f65 del trasferitore, è possibile disporre il magazzino 51 ad una certa distanza dalla zona di goffratura (tra le fiancate 3C, 3D), a monte di essa rispetto al verso di avanzamento dei veli V1, V2, V3, cioè verso lo svolgitore (non mostrato) dove si trovano le bobine madri che erogano i veli stessi. La struttura così realizzata, comprendente le traverse 63 opportunamente supportate dalle fiancate 3C, 3D, e il magazzino 51 vantaggiosamente a sviluppo verticale, può in taluni casi servire anche da elemento di supporto strutturale per rulli di guida dei veli alimentati al dispositivo goffratore 1.

Contrariamente ad altre soluzioni note, in cui i rulli goffratori sono tenuti da un dispositivo di trasferimento a revolver, con una architettura del tipo descritto il funzionamento del dispositivo goffratore 1 è possibile anche se il trasferitore 65 è guasto.

La disposizione del magazzino 51 a monte della zona di goffratura e ad una certa distanza da essa consente un migliore accesso al dispositivo goffratore 1 vero e proprio, contrariamente a quanto accade in sistemi noti, dove il magazzino dei rulli goffratori e la zona di goffratura sono sovrapposti l’uno all’altra.

L’architettura descritta consente, ad esempio, di accedere alla zona di goffratura e sostituire i rulli goffratori tramite attrezzature diverse dal trasferitore 65, ad esempio se questo è guasto. La distanza tra il magazzino 51 e la zona di goffratura permette, se necessario, di accedere ai rulli goffratori trovantisi tra le fiancate 3C, 3D tramite un carroponte od altra attrezzatura esterna al dispositivo goffratore.

Le sedi 53 del magazzino 51 sono sagomate con una porzione inferiore arcuata tale da poter trattenere perni di estremità dei rulli goffratori 55-59, 5, 7.

Alcune delle sedi 53 del magazzino 51 possono essere configurate per ricevere rulli cliché 27 intercambiabili. Il trasferitore 65 può essere controllato e disposto per sostituire il rullo cliché 27 temporaneamente in lavoro con un altro rullo cliché in attesa nel ma gazzino 51. Questo è possibile grazie al modo in cui il trasferitore 65 è montato e movimentato rispetto al resto della macchina. Si ottiene in sostanza un sistema di sostituzione automatico dei rulli cliché che può essere utile ad esempio quando il dispositivo goffratore 1 deve lavorare veli V1-V3 di larghezze diverse, cioè quando viene eseguito un cambio formato. Il rullo cliché viene in tal caso sostituito in modo che la lunghezza assiale della superficie cilindrica utile del rullo cliché sia sempre circa pari (o leggermente inferiore) alla larghezza dei veli lavorati.

La sostituzione del rullo cliché può essere utile anche quando detto rullo non ha una superficie continua, bensì lavorata per distribuire collante secondo un disegno prestabilito. La sostituzione automatica del rullo cliché con il trasferitore 65 permette un facile cambio del disegno secondo cui viene applicato il collante.

Per consentire un’agevole sostituzione dei rulli goffratori 5 e 7, questi ultimi sono supportati in sedi che possono essere facilmente aperte e richiuse. Più in particolare, come si comprende dalle Figg.2 e 3, il primo rullo goffratore 5 viene montato con propri cuscini di supporto 69, in una coppia di sedi 71, una sola delle quali è mostrata nelle Figg.2 e 3, mentre l'altra si trova sulla contrapposta fiancata 3C. Ciascuna sede 71 presenta una porzione 71A formata dalla rispettiva fiancata 3C, 3D e una porzione 71B di chiusura portata dall'unità mobile 31 che supporta anche l'applicatore di collante 23. In questo modo, l'apertura della sede 71 si ottiene semplicemente allontanando l’unità mobile 31 lungo le guide 33 dalle fiancate 3C, 3D. La porzione 71A formata dalla fiancata 3C ovvero 3D ha una forma inferiore arcuata che ha uno sviluppo sufficiente a formare una culla che trattiene il cuscino di supporto 69 del rullo goffratore 5, senza che quest'ultima cada in conseguenza dell'allontanamento della porzione 71B della sede quando l'unità mobile o carro 31 viene allontanato dalla coppia di fiancate 3C, 3D.

Nella forma di realizzazione illustrata, per semplificare la sostituzione del secondo rullo goffratore 7, quest'ultimo viene supportato tramite cuscini di supporto 73, in rispettive sedi 75 formate da due porzioni 75A, 75B, analogamente alle porzioni 71A, 71B della sede 71 che supporta ciascun cuscino di supporto 69 del primo rullo goffratore 5. Nella forma di realizzazione illustrata, ciascuna sede del secondo rullo goffratore 7 comprende una porzione 75A solidale alla rispettiva fiancata 3C ovvero 3D ed una seconda porzione 75B solidale all'unità mobile 31. In questa forma di realizzazione la porzione 75B di ciascuna sede 75 del cuscino di supporto73 del secondo rullo goffratore 7 ha uno sviluppo angolare maggiore rispetto alla porzione 75A e sostiene dal basso il rispettivo cuscino di supporto 73, cosicché quando l’unità mobile 31 viene allontanata dalle fiancate 3C, 3D della struttura portante 3, assumendo la posizione delle Figg.3 e 4, il secondo rullo goffratore 7 viene trattenuto nella porzione di sede 75B ed allontanato dalle fiancate 3C, 3D muovendosi solidalmente all’unità mobile 31 e quindi allontanandosi dal primo rullo goffratore 5 e dal sottostante rullo di pressione 15.

Vantaggiosamente, per agevolare questo movimento, il secondo rullo di pressione 15 può venire abbassato tramite azionamento dell'attuatore 37, allontanando reciprocamente le une dalle altre le superfici cilindriche del secondo rullo di pressione 15 e del secondo rullo goffratore 7. Analogo movimento può essere impartito al primo rullo di pressione 11 per facilitare la rimozione del primo rullo goffratore 5 dalla porzione 71A di sede.

Quando l'unità mobile 31 si trova nella posizione della Fig.3, il trasferitore 65 può agevolmente inserirsi fra le fiancate 3C, 3D e l'unità mobile 31 per prelevare l'uno o l'altro dei rulli goffratore 5 e 7 e trasferirli al magazzino 51. Analogamente lo stesso trasferitore 65 può prelevare uno qualsiasi dei rulli goffratori in attesa nel magazzino 51 per sostituirlo all'uno o all'altro dei rulli goffratori 5 e 7.

Il trasferitore 65 può comprendere, a tale scopo, una coppia di bracci 81 scorrevoli verticalmente lungo un asse a controllo numerico verticale Z. Tale movimento verticale può essere guidato lungo apposite guide 83 del trasferitore 65, secondo la doppia freccia f81. I bracci 81 possono terminare con ganci 81A che impegnano i perni dei rulli goffratori 5, 7, 55, 57, 59. Una barra filettata 84 azionata da un motoriduttore 85 può essere utilizzata per movimentare secondo la doppia freccia f81 i bracci 81 di prelievo e rilascio dei rulli goffratori dalle sedi del magazzino 51 e del dispositivo goffratore 1. Per facilitare la presa dei rulli goffratori da parte del trasferitore 65, i ganci 81A possono interagire con elementi di supporto di estremità, montati sui perni dei rulli goffratori. La Fig. 8 illustra, parzialmente in vista laterale e parzialmente in sezione longitudinale, una possibile forma di realizzazione di un elemento di supporto di estremità per tale scopo, contrassegnato nel suo insieme con il numero di riferimento 121. In alcune forme di realizzazione l’elemento di supporto di estremità 121 comprende una bussola interna 122, con una cavità assiale 124 in cui si inserisce l’estremità del perno del rispettivo rullo goffratore. Con 123 è indicata una vite di bloccaggio della bussola interna 122 al perno del rispettivo rullo goffratore.

L’elemento di supporto di estremità 121 può presentare, inoltre, una bussola esterna 125, coassiale alla bussola interna 122. La bussola esterna 125 può essere supportata girevole sulla bussola interna 122, ad esempio tramite cuscinetti volventi 126, 127. La bussola interna 122 e la bussola esterna 125 sono montate in modo da essere libere di ruotare l’una rispetto all’altra, ma bloccate assialmente l’una rispetto all’altra.

Nella forma di realizzazione illustrata la bussola esterna 125 è provvista di una gola anulare 128 con ampi smussi ad invito, in cui può impegnarsi il gancio 81A con cui termina ciascun braccio 81 del trasferitore 65. La parte inferiore del braccio 81 e relativo gancio 81A sono illustrati in vista laterale nell’ingrandimento di Fig.9.

L’elemento di supporto di estremità 121 consente un centraggio preciso del gancio 81A del trasferitore 65 sia in senso trasversale che longitudinale, grazie agli smussi ad invito della gola anulare 128. L’elemento di supporto di estremità 121, inoltre, consente una libera rotazione del rullo goffratore su cui l’elemento è montato, rispetto al gancio 81A del trasferitore 65. Questo facilita l’inserimento del rullo goffratore nel dispositivo goffratore, e l’ingranamento tra i denti di una ruota dentata calettata sul rullo goffratore (descritta in seguito) e la rispettiva cinghia di trasmissione (anch’essa descritta in seguito), o con una ruota dentata motrice del dispositivo goffratore.

In forme di realizzazione semplificate, la bussola interna 122 può essere omessa e la bussola esterna 125, su cui è realizzata la gola anulare 128, può essere montata direttamente sul perno del rullo goffratore con interposizione dei cuscinetti 126, 127, per consentire la rotazione della bussola e della gola 128 rispetto al perno del rullo goffratore. Con la struttura descritta si ottiene un’agevole sostituzione dei rulli goffratori 5 e 7, mentre il terzo rullo goffratore 9 può essere sostanzialmente inamovibile o comunque può venire sostituito con operazioni di maggiore complessità, in quanto la sua sostituzione può essere necessaria soltanto in maniera saltuaria.

Per facilitare la rimozione dei rulli goffratori 5 e 7 e la loro sostituzione con l'uno o l'altro dei rulli goffratori 55-59 presenti nel magazzino 51, secondo vantaggiose forme di realizzazione viene previsto un particolare sistema di trasmissione del moto ai rulli goffratori 5 e 7. La trasmissione del moto è illustrata in particolare in Fig.4, dove è mostrata la fiancata 3D del dispositivo goffratore 1 su cui si trovano le motorizzazioni.

Ciascun rullo goffratore è provvisto di una ruota dentata calettata su uno dei perni. La ruota rimane montato sul rullo goffratore quando questo viene trasferito dal magazzino 51 alla zona di lavoro e viceversa. Nella Fig.4 con 5D e 7D sono indicate due ruote dentate calettate sui perni dei rulli goffratori 5 e 7. Le ruote dentate 5D e 7D ricevono il moto di rotazione che viene impartito ai rulli goffratori 5 e 7. Il moto di rotazione al rullo goffratore 5 è trasmesso alla ruota dentata 5D tramite una cinghia dentata 91, mentre il moto di rotazione alla ruota dentata 7D che porta in rotazione il secondo rullo goffratore 7 è impartito tramite una seconda cinghia dentata 93. Le due cinghie dentate 91 e 93 possono avere una dentatura doppia, cioè possono presentare due contrapposte facce entrambe dentate. La faccia esterna della cinghia dentata 91 ingrana con la dentatura della ruota dentata 5D, mentre la faccia esterna della cinghia dentata 93 ingrana con la dentatura della corona dentata o ruota dentata 7D. Le dentature interne ingranano con ruote motrici portate in rotazione da rispettivi motori di azionamento.

In particolare, la cinghia dentata 91 è rinviata attorno a ruote dentate folli 95, 97 ed attorno ad una ruota dentata motrice non mostrata, che prende il moto da un motore 99. Analogamente la cinghia dentata 93 è rinviata attorno a ruote dentate folli 101 e 103 ed attorno ad una ruota dentata motrice, non mostrata, che prende il moto da un secondo motore 105.

Il terzo rullo goffratore 9 può essere portato in rotazione da un terzo motore 106. In questo modo i tre rulli goffratori 5, 7, 9 sono dotati ciascuno di un proprio motore autonomo. I rulli di pressione 11, 15, 19 ed il rullo laminatore 41 possono essere trascinati in rotazione per contatto con i rispettivi rulli goffratori.

Ciascuna delle due cinghie dentate 91 e 93 definisce un percorso chiuso, ed è configurato in modo tale che le ruote dentate 5D e 7D calettate sui rulli goffratori 5 e 7 possono essere allontanate dalle cinghie dentate 91 e 93 senza necessità di sfilare le cinghie stesse, in virtù del fatto che il contatto di ingranamento tra le ruote dentate 5D e 7D e le cinghie dentate 91 e 93 avviene sulla superficie esterna delle cinghie dentate, cioè sulle superfici delle cinghie dentate 91 e 93 rivolte verso l'esterno dei rispettivi percorsi chiusi definiti dalle cinghie dentate. Come si comprende dal confronto fra le Figg.3 e 4, questo permette di allontanare i rulli goffratori 5 e 7 su cui sono calettate le ruote dentate 5D e 7D senza interferire con gli organi di trasmissione del moto.

Si rende in questo modo molto semplice la sostituzione del primo rullo goffratore 5 e del secondo rullo goffratore 7 con l'uno o l'altro dei rulli goffratori 55-59 presenti nel magazzino 51. E’ anche possibile, ovviamente, scambiare di posizione il rullo 5 con il rullo 7 o viceversa.

Come osservato in precedenza con riferimento alla Fig.8, se il rullo goffratore è dotato di un elemento di supporto di estremità 121, si rende più facile l’ingranamento tra la ruota dentata 5D, 7D con la rispettiva cinghia dentata 91, 93. Il vantaggio dell’utilizzo di un supporto di estremità 121 può trovare vantaggio anche nel caso di una trasmissione del moto a ingranaggi, anziché a cinghia dentata.

La Fig.5 illustra in tre fasi (Figg.5A, 5B e 5C) i movimenti di apertura delle sedi del primo rullo goffratore 5 e del secondo rullo goffratore 7 ed il movimento di allontanamento dei rulli goffratore 5 e 7 dalla struttura portante 3 del dispositivo goffratore 1. Questi movimenti di allontanamento sono impartiti ai rulli goffratori 5 e 7 dal trasferitore 65, i cui ganci 81A si possono muovere lungo assi ortogonali definiti dalle guide 63A e dalle guide 83.

Avendo descritto la struttura generale del dispositivo goffratore 1, con riferimento alle Figg.6A a 6F verranno ora illustrate quattro modalità di funzionamento del dispositivo goffratore 1 per la produzione di materiali nastriformi multivelo N aventi strutture fra loro differenti. Nelle Figg.6A-6F vengono illustrati unicamente i rulli goffratori 5, 7, 9, i rulli di pressione 11, 15, 19, l'applicatore di collante 23 con i suoi rulli 27 e 29 ed il rullo laminatore 41, nonché le relative gole tra i rulli. Sono omessi i restanti dettagli costruttivi del dispositivo goffratore 1, illustrati con riferimento alle Figg.1 a 4.

Nelle Figg.6A a 6D sono anche indicati i versi di rotazione dei vari rulli che si trovano in lavoro nelle diverse configurazioni. In alcuni casi uno o più rulli possono rimanere inattivi.

Nella configurazione della Fig.6A vengono previsti tre veli V1, V2 e V3 che, opportunamente goffrati ed accoppiati tra loro, formano un materiale nastriforme N a tre veli. Il velo V1 viene goffrato dal primo rullo goffratore 5 e dal primo rullo di pressione 11 nella prima gola di goffratura 13. Dopo essere stato goffrato, e mentre si trova ancora aderente al primo rullo goffratore 5, il primo velo V1 e riceve dall'applicatore di collante 23 un collante sulle superfici sporgenti del velo V1, prima di raggiungere la prima gola di passaggio 6 dei veli goffrati.

Il secondo velo V2 viene goffrato dal secondo rullo goffratore 7 e dal secondo rullo di pressione 15 nella seconda gola di goffratura 17, e viene poi trasferito dal secondo rullo goffratore 7 al primo rullo goffratore 5 nella prima gola di passaggio 6 dei veli goffrato V1 e V2.

A valle della prima gola di passaggio 6 dei veli goffrati, i due veli V1 e V2 sono guidati lungo la superficie cilindrica del primo rullo goffratore 5 fino attraverso la gola di laminazione 45, dove il primo velo goffrato V1 e il secondo velo goffrato V2 vengono laminati fra il primo rullo goffratore 5 ed il rullo laminatore 41, il quale viene premuto contro le protuberanze di goffratura 5P del primo rullo goffratore 5. I veli V1 e V2 vengono così schiacciati l’uno contro l’altro ed incollati per effetto del collante applicato dall'applicatore di collante 23.

Il terzo velo V3 viene goffrato fra il terzo rullo goffratore 9 ed il terzo rullo di pressione 19 nella terza gola di goffratura 21 e viene laminato od accoppiato al primo velo goffrato V1 ed al secondo velo goffrato V2 nella seconda gola di passaggio 47 dei veli goffrati, definita fra il primo rullo goffrato 5 ed il terzo rullo goffratore 9. Le protuberanze di goffratura 5P del primo rullo goffratore e le protuberanze 9P del terzo rullo goffratore possono essere realizzate e disposte in modo tale che nella gola di passaggio 47 almeno alcune delle protuberanze 5P del primo rullo goffratore 5 e almeno alcune delle protuberanze di goffratura 9P del terzo rullo goffratore 9 si trovano in assetto punta-punta, cioè premute le une contro le altre. La pressione fa sì che il collante applicato dall'applicatore di collante 23 unisca i tre veli V1, V2, V3 trafilando attraverso le fibre cellulosiche che li formano.

Mentre i rulli goffratori 5 e 9 possono essere configurati in modo che le protuberanze di goffratura 5P e 9P si dispongano in assetto punta-punta nella seconda gola di passaggio 47 dei veli goffrati, le protuberanze di goffratura 5P del primo rullo goffratore e le protuberanze di goffratura 7P del secondo rullo goffratore 7 possono essere configurate e disposte affinché i veli goffrati V1 e V2 si accoppino in assetto annidato. In pratica le sporgenze goffrate dal secondo rullo goffratore 7 sul secondo velo V2 vanno ad annidarsi tra le sporgenze goffrate dal primo rullo goffratore 5 sul primo velo V1.

La Fig.6B mostra schematicamente ed in forte ingrandimento una porzione del materiale nastriforme N ottenuto con la configurazione del dispositivo goffratore 1 descritta con riferimento alla Fig.6A. In Fig.6B con C è indicato il collante applicato fra i veli goffrati V1, V2 e V3 e con S1, S2 ed S3 sono indicate sporgenze di goffratura formate, rispettivamente, sui veli V1, V2 e V3 dalle protuberanze di goffratura 5P, 7P e 9P del primo rullo goffratore 5, del secondo rullo goffratore 7 e del terzo rullo goffratore 9. Le sporgenze S2 sono annidate tra sporgenze contigue S1, mentre queste ultime si trovano in assetto punta-punta con le sporgenze S3.

In Fig.6C è illustrato un diverso allestimento del dispositivo goffratore 1. I rulli goffratori, di pressione e laminatori, nonché l'applicatore di collante sono indicati con gli stessi numeri di riferimento sopra utilizzati con riferimento alla Fig.6A ed alle precedenti Figg.1 a 5. Nell'allestimento della Fig.6C il dispositivo goffratore 1 utilizza soltanto il primo rullo goffratore 5 ed il terzo rullo goffratore 9, cooperanti con il primo rullo di pressione 11 ed il secondo rullo di pressione 19, mentre il secondo rullo goffratore 7, il secondo rullo di pressione 15 ed il rullo laminatore 41 sono non operativi e possono rimanere fermi, allontanandoli dal primo rullo goffratore 5. In questo allestimento il materiale nastriforme N viene formato da soli due veli V1 e V3.

Il velo V1 viene goffrato fra il primo rullo goffratore 5 ed il primo rullo di pressione 11 nella prima gola di goffratura 13 e riceve il collante applicato dall'applicatore di collante 23 sulle superfici di testa delle sporgenze S1 formate sul velo V1. Il velo V3 viene goffrato fra il terzo rullo goffratore 9 ed il terzo rullo di pressione 19 nella terza gola di goffratura 21. Nella seconda gola di passaggio 47 dei veli goffrati almeno alcune delle protuberanze 5P e 9P del primo rullo goffratore 5 e del terzo rullo goffratore 9 si dispongono in assetto punta-punta analogamente a quanto descritto con riferimento alla Fig.6A, per laminare l'uno all'altro ed unire tra loro per incollaggio i veli V1 e V3 in corrispondenza delle teste delle sporgenze S1 ed S3 formate sui medesimi veli. La Fig.6D illustra schematicamente un ingrandimento del materiale nastriforme che viene ottenuto con questo allestimento del dispositivo goffratore 1. Con S1 ed S3 sono indicate le sporgenze di goffratura formate sui veli V1 e V3 e con C è indicato il collante disposto fra contrapposte sporgenze S1 e S3.

Mentre in Fig.6D le sporgenze S1 ed S3 sono di dimensioni sostanzialmente equiparabili o uguali, in altre forme di realizzazione si possono utilizzare protuberanze di goffratura 5P e 9P di dimensioni marcatamente diverse tra loro, ad esempio per generare un disegno decorativo, con sporgenze di grandi dimensioni, sul velo V1 e una microgoffratura, ad esempio formata da sporgenze piccole e di forma geometrica semplice (tronco-coniche o tronco-piramidali) sul velo V3. La Fig.6E mostra uno schema di questo tipo, con sporgenze S3 formanti una micro-goffratura di fondo, accoppiate con sporgenze S1 di dimensioni elevate rispetto alle sporgenze S3.

Utilizzando un rullo goffratore 9 corredato di una incisione di microgoffratura per ottenere sporgenze S3 del tipo illustrato in Fig. 6E, è possibile variare a piacere il disegno decorativo sul velo V1, sostituendo in maniera semplice come sopra descritto il rullo goffratore 5 con l’uno o l’altro di più rulli goffratori di scorta contenuti nel magazzino 51.

In Fig. 6F è mostrato un ulteriore assetto del dispositivo goffratore 1 per produrre un materiale nastriforme N a due veli in assetto annidato, anziché punta-punta come illustrato nelle Figg.6C e 6E. La Fig.6G illustra un ingrandimento schematico di una porzione di materiale nastriforme N ottenuto tramite la configurazione di Fig.6F. In questo allestimento il terzo rullo goffratore 9 ed il terzo rullo di pressione 19 sono non operativi. Il terzo rullo goffratore 9 può essere tenuto a distanza dal primo rullo goffratore 5, in modo da non dover ruotare. Può rimanere stazionario anche il terzo rullo di pressione 19. Ruotano, invece, nei versi indicati dalle rispettive frecce, il primo rullo goffratore 5, il primo rullo di pressione 11, il secondo rullo goffratore 7 ed il secondo rullo di pressione 15, oltre al rullo laminatore 41. Tramite questi rulli vengono goffrati un primo velo V1 ed un secondo velo V2, rispettivamente nella prima gola di goffratura 13 e nella seconda gola di goffratura 17. Viene anche utilizzato il rullo laminatore 41 per unire tra loro tramite laminazione il primo velo goffrato V1 ed il secondo velo goffrato V2 tra i quali è stato applicato il collante dall'applicatore di collante 23.

Il prodotto nastriforme N che si ottiene è schematicamente illustrato nella Fig.6G. Si tratta di un prodotto annidato, in cui sporgenze di goffratura S2 formate dal secondo rullo goffratore 7 e dal secondo rullo di pressione 15 sul secondo velo V2 si annidano fra sporgenze di goffratura S1 formate sul primo velo V1 dal primo rullo goffratore 5 in cooperazione con il primo rullo di pressione 11. Il collante è applicato dall'applicatore di collante 23 sulle teste delle sporgenze di goffratura S1 e la giunzione dei veli V1 e V2 viene ottenuta per laminazione tra il primo rullo goffratore 5 ed il rullo laminatore 41.

I rulli goffratori che vengono impiegati come secondi rulli goffratori 7 possono presentare protuberanze di goffratura 7P di altezza anche sostanzialmente minore rispetto alle protuberanze di goffratura 5P del primo rullo goffratore ed una densità molto maggiore, formando una micro-goffratura di fondo. Le sporgenze goffrate S2 formate sul secondo velo goffrato V2 possono in tal caso non penetrare tra le sporgenze goffrate S1 formate sul primo velo goffrato V1, come mostrato schematicamente nelle Figg. 6B, 6F, e potrebbero sovrapporsi alle sporgenze di goffratura S1 formate sul primo velo goffrato V1 ed essere schiacciate dal rullo laminatore 41. Una situazione di questo tipo è schematicamente mostrata nella Fig.6G.

Ad un materiale nastriforme N così formato può essere applicato, in assetto punta-punta, anche un terzo velo V3 goffrato, come mostrato nello schema di Fig.6I. Il materiale nastriforme N di Fig.6I può essere ottenuto con una configurazione del tipo illustrato in Fig. 6A.

Mentre le Figg.6A a 6I descrivono vari possibili tipi di prodotto nastriforme ottenibile con il dispositivo goffratore 1, le successive Figg.7A-7C mostrano alcune delle possibilità offerte dal dispositivo goffratore 1 per quanto concerne la sostituzione dei singoli rulli goffratori, ad esempio al fine di cambiare il disegno di goffratura dell’uno o dell’altro dei veli V1, V2.

In ciascuna delle Figg.7A-7C sono presenti sei rulli goffratori che possono essere utilizzati in alternativa ed in diverse configurazioni. Per una più agevole descrizione i sei rulli goffratori, tre montati fra le fiancate 3C, 3D del dispositivo goffratore 1 e tre disposti nel magazzino 51, sono contrassegnati con lettere A, B, C, D, E ed F.

Nell'assetto della Fig.7A fra le fiancate 3C, 3D del dispositivo goffratore 1 sono montati i rulli goffratori A, B e C. Il prodotto che viene ottenuto, indicato con N, è formato da due veli V1 e V2 ed è un prodotto annidato del tipo ottenibile con la configurazione illustrata nelle Figg.6E e 6F. Il terzo rullo goffratore, qui indicato con C, è non operativo. Passando dall'assetto della Fig.7A all'assetto della Fig.7B è stato sostituito il primo rullo goffratore A che è stato inserito nel magazzino 51 e al suo posto è stato montato il rullo goffratore D che in Fig.7A si trovava nel magazzino 51. Il materiale nastriforme N prodotto in questo allestimento è un materiale nastriforme del tipo punta-punta (come mostrato nelle Figg.6C e 6D) ottenuto dall'accoppiamento dei veli V1 e V3.

Nella Fig.7C sono stati sostituiti sia il primo rullo goffratore, sia il secondo rullo goffratore. Si trovano fra le fiancate 3C, 3D i rulli E ed F, oltre il rullo C che in questi esempi non viene mai sostituito. Il rullo D usato nell'allestimento della Fig.7B è stato riposizionato nel magazzino, dove si trovano anche i rulli A e B precedentemente utilizzati nell'allestimento della Fig.7A. Il prodotto ottenuto è ancora quello delle Figg.6E e 6F, ma con disegni diversi, essendo stati sostituiti il primo rullo goffratore ed il secondo rullo goffratore.

Il rullo goffratore C, corrispondente al terzo rullo goffratore sopra descritto, è non operativo.

Nelle varie sostituzioni di rulli sopra descritte, al fine di trovare la fase corretta tra rulli goffratori è sufficiente fare riferimento alle ruote dentate calettate stabilmente sui perni di rotazione dei rulli stessi. Sulle ruote dentate possono essere riportati riferimenti che permettono di porre nella fase corretta (ad esempio punta-punta oppure annidata) rulli goffratori tra loro cooperanti.

In altre possibili configurazioni, il primo rullo goffratore 5 ed il secondo rullo goffratore 7 possono essere disposti in maniera casuale, o cosiddetta “random”, anziché in assetto annidato.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo goffratore (1) per produrre un materiale nastriforme (N) multi- velo con almeno due veli (VI, V2; V3) goffrati ed accoppiati per incollaggio, comprendente: - un primo rullo goffratore (5) avente prime protuberanze di goffratura (5P); - un primo rullo di pressione (11), definente con il primo rullo goffratore (5) una prima gola di goffratura (13) configurata per ricevere e goffrare un primo velo (VI) con prime sporgenze di goffratura (SI) di un primo disegno di goffratura definito dalle prime protuberanze di goffratura (5P); - un applicatore di collante (23) cooperante con il primo rullo goffratore (5) per applicare collante (C) a sporgenze goffrate (SI) del primo velo (VI) quando il primo velo (VI) è in contatto con il primo rullo goffratore (5); - un secondo rullo goffratore (7) avente seconde protuberanze di goffratura (7P); - un secondo rullo di pressione (15), definente con il secondo rullo goffratore (7) una seconda gola di goffratura (17) configurata per ricevere e goffrare un secondo velo (V2) con seconde sporgenze di goffratura (S2) di un secondo disegno di goffratura definito dalle seconde protuberanze di goffratura (7P); in cui il primo rullo goffratore (5) ed il secondo rullo goffratore (7) definiscono una prima gola di passaggio (6) per il passaggio di veli goffrati (VI, V2); - un rullo laminatore (41) cooperante con il primo rullo goffratore (5) e configurato per laminare il primo velo (VI) ed il secondo velo (V2) tra il rullo laminatore (41) e le prime protuberanze di goffratura (5P) del primo rullo goffratore (5); - un terzo rullo goffratore (9) avente terze protuberanze di goffratura (9P); - un terzo rullo di pressione (19), definente con il terzo rullo goffratore (9) una terza gola di goffratura (21) configurata per ricevere e goffrare un terzo velo (V3) con un terze sporgenze di goffratura (S3) di un terzo disegno di goffratura definito dalle terze protuberanze di goffratura (9P); in cui il terzo rullo goffratore (9) ed il primo rullo goffratore (5) definiscono una seconda gola di passaggio (47) per il passaggio di veli goffrati (V1, V2, V3).
2. Il dispositivo goffratore (1) della rivendicazione 1, in cui il primo rullo goffratore (5) ed il terzo rullo goffratore (9) sono configurati e disposti in modo che almeno una parte delle prime protuberanze di goffratura (5P) si impegnano punta-punta con almeno una parte delle terze protuberanze di goffratura (9P).
3. Il dispositivo goffratore (1) della rivendicazione 1 o 2, in cui il primo rullo goffratore (5) ed il secondo rullo goffratore (7) sono configurati e disposti in modo che almeno alcune delle prime protuberanze di goffratura (5P) e delle seconde protuberanze di goffratura (7P) si dispongono in un assetto annidato o casuale.
4. Il dispositivo goffratore (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo rullo goffratore (5) è supportato in prime sedi (71) del dispositivo goffratore (1); in cui ciascuna prima sede presenta una porzione mobile (71B), configurata per assumere, rispetto ad una porzione fissa (71A) della rispettiva sede (71), una posizione di ritegno del primo rullo goffratore (5) ed una posizione di apertura, dalla quale il primo rullo goffratore (5) può essere rimosso dalle prime sedi (71).
5. Il dispositivo goffratore (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il secondo rullo goffratore (7) è supportato in seconde sedi (75) del dispositivo goffratore (1); in cui ciascuna seconda sede presenta una porzione mobile (75B), configurata per assumere, rispetto ad una porzione fissa (75A) della rispettiva sede (75), una posizione di ritegno del secondo rullo goffratore (7) ed una posizione di apertura, dalla quale il secondo rullo goffratore (7) può essere rimosso dalle seconde sedi (75).
6. Il dispositivo goffratore (1) delle rivendicazioni 4 e 5, in cui le porzioni mobili (71B) delle prime sedi (71) e le porzioni mobili (75B) delle seconde sedi (75) sono supportate da un’unità mobile comune (31), per aprire e chiudere simultaneamente, tramite uno spostamento di detta unità mobile (31), le prime sedi (71) e le seconde sedi (75).
7. Il dispositivo goffratore (1) della rivendicazione 4 o 6, in cui le porzioni mobili (71B) delle prime sedi (71) sono montate su un’unità mobile (31) che sostiene l’applicatore di collante (23), così che uno spostamento dell’unità mobile (31) provoca un movimento di allontanamento o avvicinamento dell’applicatore di collante (23) rispetto al primo rullo goffratore (5), ed un simultaneo movimento di apertura o di chiusura delle prime sedi (71).
8. Il dispositivo goffratore (1) della rivendicazione 5 o 6 o 7, in cui le porzioni mobili (75B) delle seconde sedi (75) sono montate su un’unità mobile (31) che sostiene l’applicatore di collante (23), così che uno spostamento dell’unità mobile (31) provoca un movimento di allontanamento o avvicinamento dell’applicatore di collante (23) rispetto al primo rullo goffratore (5), ed un simultaneo movimento di apertura o di chiusura delle seconde sedi (75).
9. Il dispositivo goffratore (1) di una qualsiasi delle rivendicazioni 4, 6 e 7, in cui la porzione fissa (71A) di ciascuna prima sede (71) è configurata per trattenere al proprio interno il primo rullo goffratore (5) quando la rispettiva porzione mobile (71B) si allontana dalla porzione fissa (71A) della prima sede (71).
10. Il dispositivo goffratore (1) di una qualsiasi delle rivendicazioni 5, 6, 8 e 9, in cui la porzione mobile (75B) di ciascuna seconda sede (75) è configurata per trattenere al proprio interno il secondo rullo goffratore (7) quando la porzione mobile (75B) si allontana dalla porzione fissa (75A) della seconda sede (75), muovendo il secondo rullo goffratore (7) insieme alla porzione mobile (75B) della seconda sede (75).
11. Il dispositivo goffratore (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo rullo goffratore (5) è portato in rotazione tramite un primo organo flessibile continuo (91), rinviato attorno ad un percorso chiuso ed avente una superficie interna rivolta verso l’interno del percorso chiuso e una superficie esterna rivolta all’esterno del percorso chiuso; ed in cui la superficie esterna del primo organo flessibile continuo (91) è in contatto di trasmissione di moto con una prima ruota di azionamento (5D), accoppiata al primo rullo goffratore (5) per ruotare con esso.
12. Il dispositivo goffratore (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il secondo rullo goffratore (7) è portato in rotazione tramite un secondo organo flessibile continuo (93), rinviato attorno ad un percorso chiuso ed avente una superficie interna rivolta verso l’interno del percorso chiuso e una superficie esterna rivolta all’esterno del percorso chiuso; ed in cui la superficie esterna del secondo organo flessibile continuo (93) è in contatto di trasmissione di moto con una seconda ruota di azionamento (7D), accoppiata al secondo rullo goffratore (7) per ruotare con esso.
13. Il dispositivo goffratore (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un trasferitore (65) per sostituire il primo rullo goffratore (5) o il secondo rullo goffratore (7).
14. Il dispositivo goffratore (1) della rivendicazione 13, in cui il trasferitore (65) è dotato di un movimento controllato lungo due assi di traslazione, preferibilmente tra loro ortogonali, e preferibilmente un asse orizzontale ed un asse verticale.
15. Il dispositivo goffratore (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un magazzino (51) di rulli goffratori (55, 57, 59).
16. Il dispositivo goffratore (1) della rivendicazione 15, in cui il magazzino (51) ha uno sviluppo sostanzialmente verticale ed è provvisto di sedi (53) per Taccoglimento di rulli goffratori (55, 57, 59, 5, 7) tra loro sovrapposti.
17. Il dispositivo goffratore (1) di una o più delle rivendicazioni 1 a 12, comprendente una struttura fissa (3) con un basamento (3B), al quale sono vincolate una coppia di fiancate di supporto (3C, 3D) ed un magazzino (51) di rulli goffratori (55, 57, 59), ed in cui tra le fiancate (3C; 3D) ed il magazzino (51) di rulli goffratori sono disposte guide di traslazione (63A) per un trasferitore (65) configurato per trasferire rulli goffratori (55, 57, 59, 5, 7) dal magazzino (51) a sedi (71, 75) dei rulli goffratori associate a dette fiancate di supporto (3C, 3D) e viceversa.
18. Il dispositivo goffratore (1) della rivendicazione 17, in cui il magazzino (51) è posto a monte delle fiancate di supporto (3C, 3D) rispetto al verso di avanzamento dei veli (VI, V2, V3).
19. Il dispositivo goffratore (1) di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo e il secondo rullo goffratore (5, 7, 9) sono corredati di bussole (125) montate folli su perni di supporto del rispettivo rullo goffratore e corredate di una gola anulare (128) configurata per cooperare con organi di presa e movimentazione (81A).
20. Un metodo per convertire un dispositivo goffratore (1) da una prima configurazione ad una seconda configurazione, comprendente le seguenti fasi: (A) prevedere un sistema di goffratura in un prima configurazione, comprendente: - un primo rullo goffratore (5) avente prime protuberanze di goffratura (5P), - un primo rullo di pressione (11), definente con il primo rullo goffratore una prima gola di goffratura (13) configurata per ricevere e goffrare un primo velo (VI) con un primo disegno di goffratura (SI) definito dalle prime protuberanze di goffratura (5P); - un applicatore di collante (23), cooperante con il primo rullo goffratore (5) per applicare collante (C) a sporgenze goffrate (SI) del primo velo (VI) quando il primo velo (VI) è in contatto con il primo rullo goffratore (5); - un secondo rullo goffratore (7) avente seconde protuberanze di goffratura (7P); - un secondo rullo di pressione (15), definente con il secondo rullo goffratore (7) una seconda gola di goffratura (17) per ricevere e goffrare un secondo velo (V2) con un secondo disegno di goffratura (S2) definito dalle seconde protuberanze di goffratura (7P); in cui il primo rullo goffratore (5) ed il secondo rullo goffratore (7) definiscono una prima gola di passaggio (6) di veli goffrati (VI, V2); - un rullo laminatore (41) cooperante con il primo rullo goffratore (5) e configurato per laminare il primo velo (VI) ed il secondo velo (V2) tra il rullo laminatore (41) e le prime protuberanze (5P) del primo rullo goffratore (5); - un terzo rullo goffratore (9) avente terze protuberanze di goffratura (9P) e cooperante con un terzo rullo di pressione (19), definente con il terzo rullo goffratore (9) una terza gola di goffratura (21) configurata per ricevere e goffrare un terzo velo (V3) con un terzo disegno i goffratura (S3) definito dalle terze protuberanze di goffratura (9P); in cui il terzo rullo goffratore (9) ed il primo rullo goffratore (5) definiscono una seconda gola (47) di passaggio di veli goffrati (VI, V2, V3); (B) sostituire il primo rullo goffratore (5) con un rullo goffratore alternativo (55-59); comprendente le fasi di. - allontanare temporaneamente il primo rullo di pressione (11) da una posizione di lavoro a contatto con il primo rullo goffratore (5); - rimuovere il primo rullo goffratore (5) dal sistema di goffratura; - inserire il rullo goffratore alternativo (55-59) nella posizione precedentemente occupata dal primo rullo goffratore (5) nel sistema di goffratura; - riportare il primo rullo di pressione (11) nella sua posizione di lavoro, a contatto con il rullo goffratore alternativo (55-59), formando con esso la prima gola di goffratura (13).
21. Il metodo della rivendicazione 20, comprendente la fase di convertire il dispositivo goffratore (1) da una configurazione annidata ad una configurazione puntapunta tramite la sostituzione di detto primo rullo goffratore (5).
22. Un metodo per convertire un dispositivo goffratore (1) da una prima configurazione ad una seconda configurazione, comprendente le seguenti fasi: (A) prevedere un sistema di goffratura in un prima configurazione, comprendente: - un primo rullo goffratore (5) avente prime protuberanze di goffratura (5P); - un primo rullo di pressione (11), definente con il primo rullo goffratore (5P) una prima gola di goffratura (13) configurata per ricevere e goffrare un primo velo (VI) con un primo disegno di goffratura (SI) definito dalle prime protuberanze di goffratura (5P); - un applicatore di collante (23), cooperante con il primo rullo goffratore (5) per applicare collante (C) a sporgenze goffrate (SI) del primo velo (VI) quando il primo velo (VI) è in contatto con il primo rullo goffratore (5); - un secondo rullo goffratore (7) avente seconde protuberanze di goffratura (7P); - un secondo rullo di pressione (15), definente con il secondo rullo goffratore (7) una seconda gola di goffratura (17) per ricevere e goffrare un secondo velo (V2) con un secondo disegno di goffratura (S2) definito dalle seconde protuberanze di goffratura (7P); in cui il primo rullo goffratore (5) ed il secondo rullo goffratore (7) definiscono una prima gola (6) di passaggio di veli goffrati (VI, V2); - un rullo laminatore (41) cooperante con il primo rullo goffratore (5) e configurato per laminare il primo velo (VI) ed il secondo velo (V2) tra il rullo laminatore (41) e le prime protuberanze (5P) del primo rullo goffratore (5); - un terzo rullo goffratore (9) avente terze protuberanze di goffratura (9P) e cooperante con un terzo rullo di pressione (19), definente con il terzo rullo goffratore (9) una terza gola di goffratura (21) configurata per ricevere e goffrare un terzo velo (V3) con un terzo disegno di goffratura (S3) definito dalle terze protuberanze di goffratura (9P); in cui il terzo rullo goffratore (9) ed il primo rullo goffratore (5) definiscono una seconda gola (47) per il passaggio dei veli goffrati (VI, V2, V3); (B) sostituire il secondo rullo goffratore (7) con un rullo goffratore alternativo (55-59); comprendente le fasi di. - allontanare temporaneamente il secondo rullo di pressione (15) da una posizione di lavoro a contatto con il secondo rullo goffratore (7); - rimuovere il secondo rullo goffratore (7) dal sistema di goffratura; - inserire il rullo goffratore alternativo (55-59) nella posizione precedentemente occupata dal secondo rullo goffratore (7) nel sistema di goffratura; - riportare il secondo rullo di pressione (15) nella posizione di lavoro, a contatto con il rullo goffratore alternativo (55-59), formando con esso la seconda gola di goffratura (17).
23. Il metodo della rivendicazione 20 o 22, comprendente la fase di convertire il dispositivo goffratore (1) da una configurazione annidata ad una differente configurazione annidata tramite la sostituzione di almeno uno di detti primo rullo goffratore (5) e secondo rullo goffratore (7), mentre il terzo rullo goffratore rimane inerte.
24. Il metodo di una o più delle rivendicazioni 20 a 23, in cui il primo rullo goffratore (5) oppure il secondo rullo goffratore (7) o entrambi il primo rullo goffratore (5) e il secondo rullo goffratore (7) sono supportati in sedi (71, 75) apribili di una struttura fissa, ciascuna comprendente due porzioni (71A, 71B; 75A, 75B) reciprocamente allontanabili ed avvicinabili per aprire e chiudere la rispettiva sede; ed in cui la fase di rimuovere il primo rullo goffratore (5) o il secondo rullo goffratore (7) dal sistema di goffratura comprende la fase di aprire le sedi (71, 75) del rullo goffratore da sostituire.
25. Il metodo di una o più delle rivendicazioni 20 a 24, in cui i rulli goffratori (5, 7, 9; 55, 57, 59) temporaneamente non in uso vengono tenuti in un magazzino (51) del dispositivo goffratore (1).
26. Il metodo della rivendicazione 25, in cui i rulli goffratori vengono trasferiti dal sistema di goffratura al magazzino (51) tramite un trasferitore (65), preferibilmente mobile secondo due assi di traslazione, preferibilmente tra loro ortogonali, il magazzino essendo preferibilmente supportato su un basamento (3B) su cui sono montate fiancate (3C, 3D) di supporto dei rulli del sistema di goffratura.
27. Il metodo della rivendicazione 25 o 26, comprendente inoltre la fase di sostituire un rullo applicatore di collante (27) nel sistema di goffratura con un differente rullo applicatore di collante dal magazzino (51).