IT201900003599A1 - Dispositivo parafreddo, in particolare per porte o finestre ad anta scorrevole - Google Patents

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IT201900003599A1
IT201900003599A1 IT102019000003599A IT201900003599A IT201900003599A1 IT 201900003599 A1 IT201900003599 A1 IT 201900003599A1 IT 102019000003599 A IT102019000003599 A IT 102019000003599A IT 201900003599 A IT201900003599 A IT 201900003599A IT 201900003599 A1 IT201900003599 A1 IT 201900003599A1
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IT102019000003599A
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Cesare Comaglio
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Comaglio S R L
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo parafreddo per porte, finestre, sportelli, in particolare del tipo ad anta scorrevole.
Sono già noti dispostivi parafreddo che vengono installati alla base dell’anta battente di una porta. Tali dispositivi comprendono generalmente un elemento di tenuta fissato ad un supporto movibile in altezza tra una posizione sollevata inattiva ed una posizione abbassata di lavoro, in cui viene posto a contatto con il pavimento.
Per la sua movimentazione, il supporto mobile è fissato ad un meccanismo di articolazione a parallelogramma dotato di un pulsante di azionamento che, essendo sporgente dall’anta, quando l’anta viene chiusa è premuto dal cardine della porta in una posizione avanzata che provoca una rotazione del meccanismo di articolazione a parallelogramma e quindi la discesa del supporto mobile.
Per il ritorno del supporto mobile in posizione sollevata, il dispositivo parafreddo è solitamente dotato di molle di richiamo che contrastano l’azione del pulsante.
Tale forma di realizzazione del dispositivo parafreddo non è ad esempio applicabile a tutte le porte scorrevoli prive di serratura che mantiene chiusa la porta, quanto le molle di richiamo provocherebbero il ritorno del pulsante di azionamento in posizione sporgente dall’anta e quindi impedirebbero il mantenimento della porta in posizione di completa chiusura. L’effetto del dispositivo parafreddo risulterebbe così completamente vanificato.
Scopo della presente invenzione è quello di proporre un dispositivo parafreddo applicabile anche a porte o finestre ad anta scorrevole e prive di serratura.
Detto scopo è conseguito con un dispositivo parafreddo secondo la rivendicazione 1 e con un kit parafreddo secondo la rivendicazione 12. Le rivendicazioni dipendenti descrivono forme di realizzazione preferite dell’invenzione.
Le caratteristiche e i vantaggi del dispositivo parafreddo e del kit secondo l’invenzione risulteranno comunque evidenti dalla descrizione di seguito riportata di suoi esempi preferiti di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle allegate figure, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica, in trasparenza, di un esempio di una porta scorrevole provvista del kit parafreddo secondo l’invenzione;
- la figura 2 è una vista in pianta dall’alto del dispositivo parafreddo, privo del profilato di supporto esterno, e della relativa basetta di innesco, disimpegnati tra loro;
- la figura 3 è una vista di fianco del solo dispositivo parafreddo, nella configurazione di riposo;
- la figura 4 è una vista prospettica del dispositivo parafreddo in configurazione di riposo e del profilato di supporto, separati tra loro;
- la figura 5 è una vista ingrandita di una porzione di estremità del dispositivo parafreddo nella configurazione di riposo;
- la figura 6 è una vista prospettica del dispositivo parafreddo in una configurazione attiva, in cui la guarnizione di tenuta è in posizione abbassata;
- la figura 7 è una vista ingrandita della porzione di estremità del dispositivo parafreddo della figura 6, privo di profilato di supporto esterno e di profilato porta guarnizione;
- la figura 7a è una vista analoga alla precedente, in cui l’elemento mobile è alloggiato nel rispettivo profilato porta guarnizione, e in cui il profilato di supporto esterno è rappresentato in parziale sezione;
- la figura 8 è una vista prospettica del dispositivo parafreddo, privo di profilati, e della basetta di innesco, in una fase iniziale della traslazione dell’anta verso la posizione arretrata di apertura;
- la figura 9 è una vista di fianco del dispositivo parafreddo e della basetta di innesco rappresentati nella figura 8;
- la figura 9a è una vista ingrandita della porzione di estremità del dispositivo parafreddo delle figure 8 e 9;
- le figure 10 e 10a sono due viste prospettiche ingrandite, da lati opposti, della porzione prossimale del dispositivo parafreddo mentre è impegnato dalla basetta di innesco;
- la figura 11 è una vista ingrandita in pianta dall’alto della porzione di estremità prossimale del dispositivo parafreddo in fase di disimpegno dalla basetta di innesco; e
- le figure 12 e 12a sono due sezioni trasversali del dispositivo parafreddo nelle due configurazioni a riposo e di lavoro, rispettivamente.
In detti disegni, con 1 è stato indicato un dispositivo parafreddo secondo l’invenzione nel suo complesso.
Il dispositivo parafreddo 1 opera in associazione con una basetta di innesco 2 fissata alla superficie di riscontro su cui agisce il dispositivo parafreddo, ad esempio il pavimento, come verrà di seguito descritto. Pertanto, la presente invenzione ha per oggetto sia il singolo dispositivo parafreddo 1 sia il kit parafreddo che comprende il dispositivo parafreddo 1 e la basetta di innesco 2.
Come nell’esempio illustrato nella figura 1, il dispositivo parafreddo 1 di seguito descritto è in particolare adatto ad essere applicato a porte scorrevoli 4, in cui l’anta 5 della porta trasla in modo rettilineo lungo un asse di traslazione anta per aprire e chiudere il passaggio.
Per semplicità di esposizione, nel prosieguo della descrizione si farà riferimento ad un asse di traslazione anta orizzontale per la traslazione dell’anta e quindi del dispositivo parafreddo ad essa fissato. Pertanto, la movimentazione dell’elemento di tenuta del dispositivo parafreddo rispetto al pavimento è anche definita una movimentazione verticale.
Inoltre, nel prosieguo della descrizione si utilizzeranno anche i termini “anteriore” e “posteriore” con riferimento al verso della direzione di traslazione dell’anta quando si sposta dalla posizione di apertura del passaggio della porta o finestra, in cui il dispositivo parafreddo è inattivo, alla posizione di chiusura del passaggio, in cui il dispositivo parafreddo è in posizione di lavoro.
Il tecnico del settore potrà comunque applicare l’insegnamento tecnico di seguito descritto, eventualmente con gli adattamenti del caso, non solo ad altre tipologie di porte, in cui si possa ottenere una traslazione del dispositivo parafreddo rispetto alla basetta di innesco 2, ma anche a finestre o sportelli in cui l’anta, e quindi il dispositivo parafreddo, si muove lungo un asse verticale.
In una forma generale di realizzazione, il dispositivo parafreddo 1 comprende un profilato di supporto esterno canaliforme 10 adatto ad essere fissato alla base dell’anta 5 di una porta o finestra.
Un elemento di supporto astiforme 12 è alloggiato scorrevolmente in una rispettiva sede longitudinale 14 ricavata nel profilato di supporto 10.
L’elemento di supporto 12 può quindi traslare nella sede longitudinale 14; l’elemento di supporto 12 e la sede longitudinale 14 comprendono rispettive porzioni controsagomate che impediscono altri movimenti dell’elemento di supporto 12, ad esempio in direzione verticale.
Un elemento mobile 16 è collegato all’elemento di supporto 12 per il tramite di un meccanismo di articolazione a parallelogramma 18 adatto a consentire uno spostamento in altezza dell’elemento mobile 16 tra una posizione di riposo sollevata ed una posizione di lavoro abbassata.
Questo elemento mobile 16, quando è in posizione di riposo sollevata, è inoltre operativamente e amovibilmente collegato al profilato di supporto 10, in modo da traslare solidalmente a quest’ultimo in fase di chiusura dell’anta, come verrà descritto più avanti. L’elemento mobile 16 porta almeno una guarnizione di tenuta 20 adatta ad appoggiare a terra quando l’elemento mobile è in posizione abbassata di lavoro.
In accordo con un aspetto dell’invenzione, l’elemento di supporto 12, in corrispondenza ad una sua estremità prossimale, forma, o è provvisto di, una porzione di comando 22 sporgente lateralmente e adatta ad essere impegnata dalla basetta di innesco 2 fissata a pavimento. Ad esempio, la sporgenza di comando 22 è formata da una piastra che si estende in un piano ortogonale rispetto all’asse di traslazione anta.
Nella movimentazione dell’anta dalla posizione di apertura alla posizione di chiusura lungo l’asse di traslazione anta, appena prima del raggiungimento della posizione di chiusura, la traslazione dell’elemento di supporto 12 viene arrestata dalla basetta di innesco 2 e, per effetto dell’ulteriore traslazione del profilato di supporto 10 e quindi dell’elemento mobile 16, si genera l’apertura del meccanismo di articolazione a parallelogramma 18 e quindi l’abbassamento dell’elemento mobile 16.
In una forma di realizzazione, l’elemento mobile 16 comprende una coppia di bracci mobili 162 paralleli all’elemento di supporto 12. Ogni braccio di supporto mobile 162 è collegato all’elemento di supporto 12 per il tramite di una rispettiva leva di articolazione 182. In una forma di realizzazione, i bracci mobili 162 sono alloggiati in un profilato mobile porta guarnizione 24 a cui è fissata, o che forma esso stesso, la guarnizione di tenuta 20.
In una forma di realizzazione, il dispositivo parafreddo 1 comprende, oltre l’estremità distale dell’elemento di supporto 12, un organo di ritegno rilasciabile 30 configurato in modo tale da trattenere l’elemento mobile 16 in posizione sollevata quando l’anta è in posizione di apertura e durante la traslazione verso la posizione di chiusura, rilasciare l’elemento mobile 16 quando l’elemento di supporto 12 viene bloccato dalla basetta di innesco 2, e riportare l’elemento mobile 16 in posizione sollevata quando l’anta viene spinta verso la posizione di apertura.
In particolare, l’organo di ritegno rilasciabile 30 comprende un primo morsetto 302 solidale in traslazione al profilato di supporto 10 ed un secondo morsetto 304 traslabile nel profilato di supporto 10 tra una prima posizione di chiusura organo ed una seconda posizione di apertura organo.
Ad esempio, l’organo di ritegno 30 è posto in prosecuzione dell’elemento di supporto 12, in modo da condividerne la sede nel profilato di supporto 10 ed essere quindi vincolato al profilato in direzione verticale.
L’elemento mobile 16 è dotato di una prima appendice di aggancio 164 che si estende sostanzialmente in direzione verticale tra i due morsetti 302, 304, in modo da essere trattenuta tra i due morsetti 302, 304 quando l’organo di ritegno 30 è chiuso per mantenere l’elemento mobile 16 in posizione sollevata di riposo. Quando l’organo di ritegno 30 viene aperto, come verrà più avanti descritto, l’elemento mobile 16 è libero di spostarsi in posizione abbassata di lavoro.
In una forma di realizzazione, i due morsetti 302, 304 sono collegati tra loro da mezzi di collegamento 306 adatti ad esercitare una forza di collegamento che, in assenza di una forza esterna agente su almeno uno dei due morsetti, superiore a detta forza di collegamento, durante la traslazione del profilato di supporto mantiene i due morsetti ad una distanza reciproca stabilita da detta forza esterna.
In altre parole, se l’organo di ritegno 30 è chiuso, esso rimane chiuso durante la traslazione dell’anta, fino a che una forza esterna, che nel caso specifico è la forza di reazione esercitata sul secondo morsetto 304 dall’appendice di aggancio 164 quando l’elemento di supporto 12 viene bloccato dalla basetta di innesco 2, provoca l’arretramento del secondo blocchetto 304 e quindi l’apertura dell’organo di ritegno 30.
Analogamente, se l’organo di ritegno 30 è aperto, ad esempio in quanto l’anta è nella posizione di chiusura del passaggio, esso rimane aperto quando l’anta inizia la sua corsa di ritorno verso la posizione di apertura del passaggio, fino a che sul secondo morsetto 304 non viene esercitata una forza di reazione che supera la forza di collegamento, ad esempio quando il secondo morsetto 304 va in appoggio contro l’elemento di supporto 12 mentre questo è ancora bloccato dalla basetta di innesco 2, come verrà più avanti descritto.
In una forma di realizzazione, i mezzi di collegamento 306 comprendono una guida di scorrimento che si estende dal primo morsetto 302 e su cui scorre il secondo morsetto 304. La forza di collegamento può essere ottenuta come forza di attrito tra il secondo morsetto 304 e la guida di scorrimento.
In una forma di realizzazione, il primo morsetto 302 è vincolato al profilato di supporto 10 per il tramite di una coppia di primi denti di arresto 308 realizzati, ad esempio come linguette piegate, nel profilato di supporto 10.
In una forma di realizzazione, il profilato di supporto 10 forma inoltre un secondo dente di arresto 310, ad esempio anch’esso ricavato come una linguetta piegata, adatto a limitare la traslazione del secondo morsetto 304 dalla prima posizione alla seconda posizione.
In una forma di realizzazione, l’appendice di aggancio 164 termina superiormente con un becco di aggancio 166 adatto ad inserirsi tra i due morsetti 302, 304 quando l’organo di ritegno 30 è aperto e che forma un sottosquadro in cui si impegna il primo morsetto 302 quando l’organo di ritegno è chiuso, impedendo l’abbassamento dell’elemento mobile 16.
Come detto sopra, in accordo con un altro aspetto dell’invenzione, l’elemento mobile 16 viene riportato in posizione sollevata inattiva dalla chiusura dell’organo di ritegno 30 stesso subito dopo l’inizio della traslazione dell’anta verso la posizione di apertura. In una forma di realizzazione, la superficie del primo morsetto 302 rivolta verso l’appendice di aggancio 164 è sagomata in modo tale da realizzare una camma di salita 303, ad esempio un piano inclinato, adatta a provocare la salita dell’appendice di aggancio 164 tra i due morsetti 302, 304 quando il primo morsetto 302 interagisce con l’appendice di aggancio 164 in posizione abbassata.
Inoltre, come anticipato sopra, l’appendice di aggancio 164 è adatta ad impegnare il secondo morsetto 304 per provocarne la traslazione nella seconda posizione. Ad esempio, l’appendice di aggancio 164 ha una superficie posteriore, ovvero rivolta verso il secondo morsetto 304, sostanzialmente piana, adatta ad andare in appoggio contro il secondo morsetto 304. Ad esempio, al fine di ridurre l’attrito di scorrimento tra l’appendice di aggancio 164 ed il secondo morsetto 304 durante l’abbassamento dell’elemento mobile 16, l’appendice di aggancio 164 appoggia contro un becco inferiore 305 del secondo morsetto 304.
In una forma di realizzazione, l’elemento mobile 16 comprende una seconda appendice di aggancio 168, ad esempio estendentesi verticalmente dal braccio mobile posteriore 162, inseribile a pressione, ovvero con interferenza calibrata, ovvero con accoppiamento di forma forzato, in una sede appendice 122 ricavata nell’elemento di supporto 12. Tale accoppiamento tra la seconda appendice di aggancio 168 e la sede appendice 122 contribuisce a trattenere l’elemento mobile 16 in posizione sollevata, in combinazione con l’organo di ritegno 30, che agisce distalmente, ovvero anteriormente, sull’elemento mobile 16. L’interferenza tra la seconda appendice di aggancio 168 e la sede appendice 122 è comunque scelta in modo tale da permettere il disinserimento della seconda appendice di aggancio 168 quando l’elemento di supporto 12 viene bloccato dalla basetta di innesco 2.
In una forma di realizzazione, il profilato di supporto 10 forma una seconda sede longitudinale 102, parallela e affiancata alla sede longitudinale 14, adatta a ricevere la basetta di innesco 2.
Tornando ora alla basetta di innesco 2, da fissare alla superficie di riscontro della guarnizione di tenuta lateralmente rispetto al dispositivo parafreddo 1, essa è provvista di un elemento di innesco 202 adatto ad impegnare la sporgenza di comando 22 dell’elemento di supporto 12 per bloccarne la traslazione.
In una forma di realizzazione, la basetta di innesco 2 comprende una piastra di basetta 204 comprendente una porzione di aggancio 206 ed una porzione di contrasto 208. La piastra di basetta 204 è ruotabile attorno ad un asse verticale tra una posizione aperta inattiva, in cui è disimpegnata dall’elemento di supporto 12, ed una posizione chiusa attiva, in cui la porzione di aggancio 206 è impegnata dalla sporgenza di comando 22 e la porzione di contrasto 208 è ruotata perpendicolarmente rispetto all’asse di traslazione anta in modo da esercitare sull’elemento di supporto 12 una forza di contrasto all’arretramento prestabilita.
In una forma di realizzazione, la piastra di basetta 204 è montata su un perno di rotazione 210 in modo tale da ruotare a scatto almeno tra la posizione aperta e la posizione chiusa.
Per rotazione a scatto si intende che la piastra di basetta 204 tende a rimanere nelle sue posizioni di finecorsa, aperta e chiusa, sopra descritte, fino a che ad essa non è applicata una forza superiore ad una soglia prestabilita. Ad esempio, tale soglia prestabilita è data dall’interazione tra settori radiali 208’ ricavati nel perno di rotazione e rispettivi scarichi 204’ ricavati nella piastra di basetta 204, o viceversa.
In una forma di realizzazione, la basetta di innesco 2 comprende una parte fissa 212, ad adatta ad essere ancorata alla superficie di riscontro, ed una parte mobile 214 portante l’elemento di innesco 202. La parte mobile 214 è adatta a traslare rispetto alla parte fissa 212 lungo una direzione di regolazione parallela all’asse di traslazione anta. A tal scopo, la basetta di innesco 2 è dotata di un dispositivo di regolazione 216, ad esempio a vite, adatto a regolare la distanza tra la parte fissa 212 e la parte mobile 214 in modo da regolare, di conseguenza, la corsa in direzione verticale dell’elemento mobile 16. Infatti, più le due parti della basetta di innesco sono distanziate, maggiore è l’apertura consentita al meccanismo di articolazione a parallelogramma, e quindi maggiore è l’escursione in altezza dell’elemento mobile 16.
Da notare che la forza di contrasto esercitata dalla porzione di contrasto 208 sull’elemento di supporto 12 è scelta in modo tale da permettere, in fase di ritorno dell’anta in posizione di apertura, l’appoggio del secondo morsetto 304 contro l’elemento di supporto 12 per ottenere la chiusura dell’organo di ritegno 30 e l’allontanamento del secondo dente di fermo 310 dal secondo morsetto 304. Tale forza di contrasto non deve essere tuttavia troppo elevata per non contrastare eccessivamente l’apertura dell’anta da parte dell’utente.
Il funzionamento del dispositivo parafreddo è il seguente.
Quando l’anta è in posizione arretrata di apertura, almeno parziale, del passaggio (figure 2-5), il dispositivo parafreddo 1 è completamente disimpegnato dalla basetta di innesco 2. L’elemento mobile 16 è in posizione sollevata inattiva.
L’organo di ritegno 30 è chiuso ed è in battuta contro l’estremità distale dell’elemento di supporto 12.
Il secondo morsetto 304 è in posizione avanzata, ovvero è distanziato rispetto al secondo dente di fermo 310. Quando l’anta viene fatta scorrere verso la posizione avanzata di chiusura del passaggio, appena prima del raggiungimento della posizione di fine corsa l’elemento di supporto 12 viene intercettato, per il tramite della sua porzione di comando 22, dalla basetta di innesco 2. L’elemento di supporto 12 arresta quindi la sua corsa e viene posto in trazione.
L’elemento mobile 16, che è collegato all’elemento di supporto 12 per il tramite del meccanismo di articolazione a parallelogramma, viene anch’esso posto in trazione. Poiché il profilato di supporto 10 continua la sua traslazione verso la posizione di fine-corsa anteriore, l’organo di ritegno 30, ancora chiuso, avanza rispetto all’elemento di supporto 12.
A questo punto, l’appendice di aggancio 164, che è ancora in trazione, esercita sul secondo morsetto 304 una forza che vince la forza di collegamento tra i due morsetti 302, 304 e che provoca l’arretramento del secondo morsetto 304 contro il secondo dente di fermo 310.
Tale arretramento del secondo morsetto 304 causa l’apertura dell’organo di ritegno 30 e quindi il rilascio dell’appendice di aggancio 164.
In questa configurazione del dispositivo parafreddo, la residua traslazione in avanti del profilato di supporto 10 provoca l’apertura del meccanismo di articolazione, ovvero la rotazione delle leve di articolazione, e quindi l’abbassamento dell’elemento mobile 16 e della relativa guarnizione di tenuta 20 (figure 6-7a).
Quando l’anta viene spinta verso la posizione di apertura, la porzione di contrasto dell’organo di innesco mantiene inizialmente bloccato l’elemento di supporto 12.
L’arretramento del profilato di supporto 10 provoca la risalita dell’appendice di aggancio 164 lungo il primo morsetto 302, che agisce da camma, fino a che il becco di aggancio dell’appendice supera in altezza i due morsetti 302, 304, che in questa fase iniziale sono ancora aperti.
Quando il secondo morsetto 304 va in appoggio contro l’estremità distale dell’elemento di supporto 12 (figure 8-9a), che è ancora bloccato dall’organo di innesco 2, l’ulteriore traslazione del profilato di supporto 10 provoca la chiusura dell’organo di ritegno 30 e l’allontanamento del secondo dente di arresto 310 dal secondo morsetto 304.
In tal modo si è ripristinata la condizione di partenza del dispositivo parafreddo 1 e l’ulteriore spostamento dell’anta verso la posizione arretrata provoca l’apertura dell’organo di innesco 202, ovvero la rotazione della porzione di contrasto 208, e quindi il disimpegno dell’elemento di supporto 12 dalla basetta di innesco 2.
Da sottolineare il fatto che, in fase di ritorno dell’anta verso la posizione di apertura del passaggio, l’elemento mobile 16 risale in posizione sollevata inattiva grazie all’organo di ritegno 30, che funge da camma di risalita, e all’equilibrio tra le forze in gioco, in particolare la forza di contrasto esercitata dalla basetta di innesco 2 e la forza di collegamento tra i due morsetti dell’organo di ritegno 30.
Ciò permette di evitare l’impiego di molle o altri elementi di richiamo per la risalita dell’elemento mobile, non utilizzabili nel caso di porte o finestre scorrevoli, in particolare senza serratura.
Alle forme di realizzazione del dispositivo parafreddo secondo l’invenzione un tecnico del ramo, per soddisfare esigenze contingenti, potrà apportare modifiche, adattamenti e sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza uscire dall'ambito delle seguenti rivendicazioni. Ognuna delle caratteristiche descritte come appartenente ad una possibile forma di realizzazione può essere realizzata indipendentemente dalle altre forme di realizzazione descritte.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo parafreddo (1) per porte o finestre, in particolare porte o finestre ad anta scorrevole, comprendente: - un profilato di supporto esterno canaliforme (10) adatto ad essere fissato alla base dell’anta una porta o finestra; - un elemento di supporto astiforme (12) alloggiato scorrevolmente nel profilato di supporto; - un elemento mobile (16) collegato all’elemento di supporto per il tramite di un meccanismo di articolazione a parallelogramma (18) adatto a consentire uno spostamento in altezza dell’elemento mobile (16) tra una posizione di riposo sollevata ed una posizione di lavoro abbassata, detto elemento mobile, quando è in posizione di riposo, essendo inoltre operativamente e amovibilmente collegato al profilato di supporto (10); - almeno una guarnizione di tenuta (20) portata dall’elemento mobile e adatta ad appoggiare su una superficie di riscontro quando detto elemento mobile è in posizione abbassata di lavoro; in cui l’elemento di supporto (12), in corrispondenza ad una sua estremità prossimale, forma, o è provvisto di, una porzione di comando (22) sporgente lateralmente e adatta ad essere impegnata da una basetta di innesco (2) fissata alla superficie di riscontro, in modo tale che, nella movimentazione dell’anta dalla posizione di apertura alla posizione di chiusura lungo un asse di traslazione anta, appena prima del raggiungimento della posizione di chiusura la traslazione dell’elemento di supporto (12) viene arrestata dalla basetta di innesco e l’ulteriore traslazione del profilato di supporto (10) causa l’abbassamento dell’elemento mobile (16).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui l’elemento mobile (16) comprende una coppia di bracci mobili (162) paralleli all’elemento di supporto, ognuno collegato all’elemento di supporto per il tramite di una rispettiva leva di articolazione (182).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui detti bracci mobili sono alloggiati in un profilato mobile porta guarnizione (24) a cui è fissata la guarnizione di tenuta (20).
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente, oltre l’estremità distale dell’elemento di supporto, un organo di ritegno (30) rilasciabile formato da un primo morsetto (302) solidale in traslazione al profilato di supporto ed un secondo morsetto (304) traslabile nel profilato di supporto tra una prima posizione di chiusura organo ed una seconda posizione di apertura organo, e in cui l’elemento mobile (16) è dotato di una prima appendice di aggancio (164) che si estende sostanzialmente in direzione verticale tra i due morsetti, in modo da essere trattenuta tra i due morsetti quando l’organo di ritegno è chiuso per mantenere l’elemento mobile in posizione sollevata di riposo, l’elemento mobile essendo libero di spostarsi in posizione abbassata di lavoro quando l’organo di ritegno è aperto.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui i due morsetti sono collegati tra loro da mezzi di collegamento (306) adatti ad esercitare una forza di collegamento che, in assenza di una forza esterna agente su almeno uno dei due morsetti, superiore a detta forza di collegamento, durante la traslazione del profilato di supporto mantiene i due morsetti ad una distanza reciproca stabilita da detta forza esterna.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui il profilato di supporto forma un dente di arresto (310) adatto a limitare la traslazione del morsetto mobile dalla prima posizione alla seconda posizione.
  7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 4-6, in cui l’appendice di aggancio termina superiormente con un becco di aggancio (166) adatto ad inserirsi tra i due morsetti quando l’organo di ritegno è aperto e che forma un sottosquadro in cui si impegna il primo morsetto quando l’organo di ritegno è chiuso, impedendo l’abbassamento dell’elemento mobile.
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 4-7, in cui la superficie del primo morsetto rivolta verso l’appendice di aggancio è sagomata in modo tale da realizzare una camma di salita (303) adatta a provocare la salita dell’appendice di aggancio tra i due morsetti quando il primo morsetto interagisce con l’appendice di aggancio in posizione abbassata.
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 4-8, in cui l’appendice di aggancio è adatta ad impegnare il secondo morsetto per provocarne la traslazione nella seconda posizione.
  10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 4-9, in cui l’elemento mobile comprende una seconda appendice di aggancio (168) inseribile a pressione, ovvero con interferenza calibrata, in una sede appendice (122) ricavata nell’elemento di supporto per trattenere l’elemento mobile in posizione sollevata.
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sporgenza di comando è formata da una piastra che si estende in un piano ortogonale rispetto all’asse di traslazione anta.
  12. 12. Kit comprendente un dispositivo parafreddo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ed una basetta di innesco (2) adatta ad essere fissata alla superficie di riscontro, lateralmente rispetto al dispositivo parafreddo e provvista di un elemento di innesco (202) adatto ad impegnare la sporgenza di comando dell’elemento di supporto per bloccarne la traslazione.
  13. 13. Kit secondo la rivendicazione precedente, in cui detta basetta di innesco comprende una piastra di basetta (204) comprendente una porzione di aggancio (206) ed una porzione di contrasto (208), la piastra di basetta essendo ruotabile attorno ad un asse verticale tra una posizione aperta inattiva, in cui è disimpegnata dall’elemento di supporto, ed una posizione chiusa attiva, in cui la porzione di aggancio (206) è impegnata dalla sporgenza di comando (22) e la porzione di contrasto (208) è ruotata perpendicolarmente rispetto all’asse di traslazione anta in modo da esercitare sull’elemento di supporto una forza di contrasto all’arretramento prestabilita.
  14. 14. Kit secondo la rivendicazione precedente, in cui la piastra di basetta è montata su un perno di rotazione (210) in modo tale da ruotare a scatto almeno tra la posizione aperta e la posizione chiusa.
  15. 15. Kit secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 12-14, in cui la basetta di innesco comprende una parte fissa (212) ed una parte mobile (214) portante l’elemento di innesco, la parte mobile essendo adatta a traslare rispetto alla parte fissa lungo una direzione di regolazione parallela all’asse di traslazione anta, la basetta essendo dotata di un dispositivo di regolazione (216), ad esempio a vite, adatto a regolare la distanza tra la parte fissa e la parte mobile della basetta in modo da regolare la corsa in direzione verticale dell’elemento mobile.
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