IT201900001015A1 - Macchina per l'applicazione di contrappesi ai cerchioni di ruote. - Google Patents

Description

MACCHINA PER L’APPLICAZIONE DI CONTRAPPESI AI CERCHIONI

DI RUOTE

La presente invenzione riguarda una macchina per l’applicazione di contrappesi ai cerchioni di ruote.

Più precisamente, la presente invenzione riguarda una macchina che consente l’applicazione automatizzata di contrappesi adesivi nella parte interna ed esterna dei cerchioni delle ruote per autovetture, nelle quantità definite dalla stazione di equilibratura posta a monte della macchina stessa, con lo scopo di bilanciare lo squilibrio dinamico degli pneumatici durante la rotazione degli stessi.

Attualmente, per annullare gli squilibri tra cerchione e pneumatico si è soliti applicare manualmente uno o più pesi adesivi sui cerchioni delle ruote.

Le masse squilibranti derivano, normalmente, dai “difetti” intrinseci dei processi produttivi per la realizzazione degli pneumatici e dei cerchioni stessi, che non consentono di ottenere prodotti idonei in peso e rotondità, generando così degli squilibri nell’assieme composto da pneumatico e relativo cerchione.

Il posizionamento delle masse equilibranti sul cerchione viene eseguito a seguito dell’accoppiamento del cerchione con il relativo pneumatico, su ghiere filettate calettate su un albero rotante della macchina equilibratrice.

Una volta che la ruota da equilibrare è posta sulla macchina equilibratrice e messa in rotazione da quest’ultima, un display mostrerà dove applicare i pesi sul cerchione per annullare gli squilibri.

L’operazione manuale appena descritta fa emergere i limiti di tale fase di lavoro, dovuti in primo luogo alle tolleranze che inevitabilmente si determinano nell’accoppiamento tra cerchione e ghiera filettata della macchina equilibratrice, dando luogo ad una condizione di non ripetibilità nel posizionamento relativo dei due elementi e quindi a potenziali squilibri.

Inoltre, lo stesso posizionamento delle masse equilibranti adesive è demandato ad operazioni rigorosamente manuali, con inevitabili incertezze che derivano da questo processo.

Scopo della presente invenzione è quello di fornire una macchina che consenta l’applicazione automatizzata di contrappesi ai cerchioni delle ruote per autoveicoli, allo scopo di bilanciare lo squilibrio dinamico degli pneumatici durante la rotazione degli stessi.

Altro scopo dell’invenzione è quello di fornire una macchina che consenta di applicare efficacemente i contrappesi ai cerchioni delle ruote.

Ulteriore scopo dell’invenzione è quello di fornire una macchina per l’applicazione di contrappesi ai cerchioni delle ruote, che risolva i problemi e superi gli inconvenienti della tecnica anteriore.

Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione una macchina per l’applicazione di almeno un contrappeso ad un cerchione di una ruota per l’equilibratura di detta ruota, in cui detto almeno un contrappeso fa parte di una striscia comprendente una pluralità di contrappesi, disposti consecutivamente l’uno all’altro e provvisti di un rispettivo lato adesivo, e una pellicola protettiva, rimovibile, disposta su detto lato adesivo di detti contrappesi; detta macchina comprendendo: un telaio; un primo sistema di accumulo configurato per accumulare in modo variabile detta striscia e comprendente almeno un primo elemento avente una posizione fissa in detto telaio, su cui è almeno parzialmente avvolgibile detta striscia, e almeno un secondo elemento, su cui è almeno parzialmente avvolgibile detta striscia, mobile rispetto a detto almeno un primo elemento tra una posizione di minimo accumulo di detta striscia, in cui detto almeno un secondo elemento è ad una prima distanza da detto almeno un primo elemento, e una posizione di massimo accumulo di detta striscia in cui detto almeno un secondo elemento è ad una seconda distanza, maggiore di detta prima distanza, da detto almeno un primo elemento; mezzi di separazione configurati per separare progressivamente, nell’uso, detta pellicola protettiva da detta pluralità di contrappesi e operativamente previsti a valle di detto primo sistema di accumulo; mezzi di applicazione configurati per applicare, nell’uso, almeno un contrappeso ad un cerchione e operativamente previsti a valle di detti mezzi di separazione; e un secondo sistema di accumulo operativamente disposto a valle di detti mezzi di separazione e configurato per accumulare, nell’uso, in modo variabile detta pellicola protettiva, detto secondo sistema di accumulo comprendendo almeno un terzo elemento avente una posizione fissa in detto telaio, su cui è almeno parzialmente avvolgibile detta pellicola protettiva, e almeno un quarto elemento, su cui è almeno parzialmente avvolgibile detta pellicola protettiva, mobile rispetto a detto almeno un terzo elemento tra una posizione di minimo accumulo di detta pellicola protettiva, in cui detto almeno un quarto elemento è ad una terza distanza da detto almeno un terzo elemento, e una posizione di massimo accumulo di detta pellicola protettiva in cui detto almeno un quarto elemento è ad una quarta distanza, maggiore di detta terza distanza, da detto almeno un terzo elemento, in modo tale che siano consentiti, nell’uso, un accumulo di detta pluralità di contrappesi in detto primo sistema di accumulo e un accumulo di detta pellicola protettiva in detto secondo sistema di accumulo variabili in base alla frequenza di applicazione di detti contrappesi su detto cerchione da parte di detti mezzi di applicazione.

Vantaggiosamente secondo l’invenzione, detta macchina può comprendere mezzi di avanzamento per fare avanzare, nell’uso, detta striscia da detto primo sistema di accumulo a detti mezzi di separazione, e primi mezzi di blocco per interrompere l’avanzamento di detta striscia verso detti mezzi di separazione.

Ulteriormente secondo l’invenzione, detta macchina può comprendere un primo sensore per rilevare il momento in cui detto primo sistema di accumulo è nella configurazione di minimo accumulo di detta striscia, e un secondo sensore per rilevare il momento in cui detto primo sistema di accumulo è nella configurazione di massimo accumulo di detta striscia, detto primo sensore e detto secondo sensore essendo operativamente collegati a detti mezzi di avanzamento e a detti primi mezzi di blocco.

Convenientemente secondo l’invenzione, detta macchina può comprendere mezzi di tiro per tirare, nell’uso, detta pellicola protettiva facendola avanzare da detti mezzi di separazione a detto secondo sistema di accumulo, e secondi mezzi di blocco per interrompere l’avanzamento di detta pellicola protettiva da detti mezzi di separazione a detto secondo sistema di accumulo.

Ancora secondo l’invenzione, detta macchina può comprendere un terzo sensore per rilevare il momento in cui detto secondo sistema di accumulo è nella configurazione di minimo accumulo di detta pellicola protettiva, e un quarto sensore per rilevare il momento in cui detto secondo sistema di accumulo è nella configurazione di massimo accumulo di detta pellicola protettiva, detto terzo sensore e detto quarto sensore essendo operativamente collegati a detti mezzi di tiro e a detti secondi mezzi di blocco.

Vantaggiosamente secondo l’invenzione, detta macchina può comprendere un dispositivo di taglio operativamente previsto tra detti mezzi di separazione e detti mezzi di applicazione e configurato per tagliare detta pluralità di contrappesi prima della applicazione di almeno un contrappeso su detto cerchione.

Preferibilmente secondo l’invenzione, detto dispositivo di taglio comprende una lama collegabile ad una sorgente di corrente elettrica per consentire il riscaldamento di detta lama quando detta lama è attraversata da corrente elettrica.

Convenientemente secondo l’invenzione, detti mezzi di applicazione possono comprendere almeno un supporto dotato di una superficie di appoggio conformata sostanzialmente ad arco per ricevere almeno un contrappeso, in detta superficie di appoggio essendo previsto almeno un elemento magnetico per mantenere, nell’uso, detto almeno un contrappeso su detta superficie di appoggio.

Ulteriormente secondo l’invenzione, detto almeno un supporto può essere mobile lungo un primo asse sostanzialmente ortogonale ad una direzione di avanzamento di detta pluralità di contrappesi da detti mezzi di separazione verso detto almeno un supporto.

Ancora secondo l’invenzione, detti mezzi di applicazione possono comprendere mezzi attuatori collegati a detto almeno un supporto e configurati per muovere detto almeno un supporto lungo un secondo asse in modo tale da avvicinare o allontanare, nell’uso, detto almeno un supporto rispetto a detto cerchione.

La presente invenzione verrà ora descritta a titolo illustrativo ma non limitativo, secondo le sue preferite forme di realizzazione, con particolare riferimento ai disegni delle figure allegate, in cui: − la figura 1 mostra un disegno di assieme di una macchina secondo l’invenzione, per l’applicazione di contrappesi ai cerchioni di ruote per autoveicoli;

− la figura 2 mostra una striscia di pesi per l’applicazione ai cerchioni tramite una macchina secondo la presente invenzione;

− la figura 3 mostra un primo sistema di accumulo della macchina di cui alla figura 1;

− la figura 4 è una vista laterale parziale, in cui è mostrato tale sistema di accumulo in una prima configurazione operativa;

− la figura 5 è una vista laterale parziale, in cui è mostrato il sistema di accumulo in una seconda configurazione operativa;

− la figura 6 è una vista laterale parziale, in cui è mostrato lo stesso sistema di accumulo in una terza configurazione operativa;

− la figura 7 è una vista assonometrica di dettaglio prelevata dalla figura 1, che mostra un gruppo operativo della macchina secondo l’invenzione;

− la figura 8 è una vista assonometrica in cui sono rappresentati alcuni componenti operativi della suddetta macchina, cooperanti tra loro;

− la figura 9 mostra un particolare della figura 8; − le figure 10-13 mostrano un gruppo della macchina secondo l’invenzione, previsto per l’applicazione di pesi ad un cerchione, in diverse fasi di lavoro;

− la figura 14 è una ulteriore vista assonometrica, parziale, della macchina mostrata nella figura 1; − la figura 15 mostra un secondo sistema di accumulo della macchina in accordo all’invenzione;

− la figura 16 è una vista laterale parziale, in cui è mostrato tale secondo sistema di accumulo in una prima configurazione operativa;

− la figura 17 è una vista laterale parziale, in cui è mostrato detto secondo sistema di accumulo in una seconda configurazione operativa;

− la figura 18 mostra un dispositivo di pulitura della macchina oggetto dell’invenzione, in una posizione di riposo; e

− la figura 19 mostra lo stesso dispositivo di pulitura in una posizione di lavoro.

Quando si introduce un elemento si intende sempre che può essere “almeno uno” o “uno o più”.

Facendo riferimento alle figure accluse, con 100 è indicata una macchina automatica secondo la presente invenzione, per l’applicazione di contrappesi adesivi ai cerchioni di ruote per autoveicoli.

In particolare, la suddetta macchina 100 comprende un telaio 110 per sorreggere la struttura della macchina 100 stessa e un sistema motorizzato 120 per lo svolgimento di una bobina 121, ad esempio di 30 kg, ovvero un rocchetto 121’ sul quale è avvolta una striscia di pesi 210, in cui tali pesi sono di materiale metallico.

Facendo, ora, specifico riferimento alla figura 2, i pesi 211 hanno ciascuno una forma parallelepipeda e sono collegati tra loro in sequenza, ovvero l’uno di fianco all’altro, a formare, appunto, una striscia di pesi 210.

Su una delle due facce della striscia di pesi 210 è previsto uno strato adesivo sul quale è disposto un liner ovvero una pellicola protettiva 220 rimovibile.

La bobina 121 è caricata su una sede composta da un asse folle 122 e un asse motorizzato 123 disposto parallelamente a detto asse folle 122 e collegato ad un motoriduttore 124.

Il motoriduttore 124 è preferibilmente asincrono, ma la stessa funzione potrebbe essere svolta da un motore sincrono.

Il motoriduttore 124 provvede alla rotazione dell’asse motorizzato 123 attorno al suo asse centrale e quindi al conseguente svolgimento della bobina 121 che poggia su di esso.

Nella presente forma di realizzazione, la macchina 100 è progettata per utilizzare una sola bobina, che una volta esaurita, viene rimossa e sostituita con una nuova.

L’operazione di cambio della bobina 121 implica la conseguente necessità di arresto dell’asse motorizzato 123, con lo scopo di consentirne appunto la sostituzione.

Per poter compiere la sostituzione della bobina 121 senza generare una condizione di fermo macchina e la conseguente perdita di produttività, è stato previsto un sistema di accumulo pesi 130, più avanti descritto, che consente di generare una fase di funzionamento intermittente dell’alimentazione della bobina 121, in modo tale che quando un apposito sensore rileva il livello “minimo” di pesi nella bobina 121, l’operatore possa procedere in sicurezza alla sostituzione della stessa bobina 121 durante il funzionamento della macchina 100, sfruttando il buffer generato dall’operatività del sistema di accumulo pesi 130.

Secondo una variante della presente invenzione, la macchina 100 è anche predisposta per accogliere un dispositivo di alimentazione a doppia bobina, ognuna con sistema indipendente di motorizzazione e svolgimento, per aumentare l’autonomia operativa della macchina 100.

Facendo riferimento alla figura 3, si illustra, nel dettaglio, il sistema di accumulo pesi 130.

Il sistema di accumulo pesi 130 comprende una prima puleggia superiore 132 e una seconda puleggia superiore 131 montate girevoli, in modo folle, sul telaio 110 attorno a rispettivi assi di rotazione fissi e reciprocamente paralleli.

Tra la prima puleggia superiore 132 e la seconda puleggia superiore 131 sono inoltre previste, inferiormente a queste ultime, una prima puleggia inferiore 134 e una seconda puleggia inferiore 133 montate, girevoli in modo folle attorno ai rispettivi assi di rotazione, alle estremità di una barra mobile 133’ vincolata a muoversi verticalmente tramite un sistema di guide verticali 134’.

Il sistema di accumulo pesi 130 comprende, altresì, un sistema pistone-cilindro 136 disposto sopra e collegato alla barra mobile 133’.

In particolare, il suddetto sistema pistonecilindro 136 è mobile tra una configurazione di minima estrazione, in cui la prima puleggia inferiore 134 e la seconda puleggia inferiore 133 si trovano in una posizione sollevata ovvero ad una prima distanza rispetto alla prima puleggia superiore 132 e alla seconda puleggia superiore 131, e una posizione di massima estrazione, in cui la prima puleggia inferiore 134 e la seconda puleggia inferiore 133 si trovano in una posizione abbassata, ovvero ad una seconda distanza, maggiore di tale prima distanza, rispetto alla prima puleggia superiore 132 e alla seconda puleggia superiore 131.

Inoltre, la prima puleggia superiore 132 e la seconda puleggia superiore 131, così come la prima puleggia inferiore 134 e la seconda puleggia inferiore 133, sono disposte sopra alla bobina 121 in modo tale che la striscia di pesi 210 uscente da detta bobina 121 sia parzialmente avvolta, in sequenza, sulla prima puleggia superiore 132, sulla prima puleggia inferiore 134, sulla seconda puleggia inferiore 133 e sulla seconda puleggia superiore 131, formando una “U” nel tratto di detta striscia compreso tra la prima puleggia superiore 132 e la seconda puleggia superiore 131.

In corrispondenza del tratto della striscia di pesi 210 compreso tra la bobina 121 e la prima puleggia superiore 132 è previsto un dispositivo di blocco 135 mobile tra un posizione di blocco e una posizione di sblocco, per bloccare selettivamente tale striscia di pesi 210.

In prossimità del sistema pistone-cilindro 136 è previsto un primo sensore ottico 138 per rilevare quando il sistema di accumulo pesi 130 viene a trovarsi nella condizione di minimo accumulo, ovvero quando la quantità di pesi compresa tra la prima puleggia superiore 132 e la seconda puleggia superiore 131 è minima.

In particolare, tale condizione di minimo accumulo si verifica nel momento in cui il primo sensore ottico 138 rileva la presenza del tratto della striscia di pesi 210 compreso tra la prima puleggia inferiore 134 e la seconda puleggia inferiore 133, ovvero quando queste ultime si dispongono nella rispettiva posizione sollevata mostrata nella figura 4.

Sul telaio 110 è previsto anche un secondo sensore ottico 137 montato in una posizione tale da poter rilevare quando il sistema di accumulo pesi 130 viene a trovarsi nella condizione di massimo accumulo dei pesi, ovvero quando la quantità di pesi compresa tra la prima puleggia superiore 132 e la seconda puleggia superiore 131 è massima (v. figure 5, 6).

A valle della seconda puleggia superiore 131 è montato sul telaio 110 un gruppo di avanzamento 140 per consentire l’avanzamento dei pesi in uscita da detta seconda puleggia superiore 131.

In particolare, tale gruppo di avanzamento 140 comprende una ruota di trascinamento inferiore 141 comandata da un motoriduttore sincrono 142, e da una ruota di contrasto superiore 143 azionata, verticalmente, da un cilindro pneumatico 144 in spinta verso la sottostante ruota di trascinamento inferiore 141.

Il tratto della striscia di pesi 210 uscente dalla seconda puleggia superiore 131 è fatto passare, con la pellicola protettiva 220 rivolta verso l’alto, tra la ruota di contrasto superiore 143 e la ruota di trascinamento inferiore 141, che ruotando attorno al proprio asse determina appunto il trascinamento di detta striscia di pesi 210.

A valle del gruppo di avanzamento 140 è invece previsto un sistema di separazione e taglio 180 per consentire, appunto, la separazione della pellicola protettiva 220 dai relativi pesi 211 e il taglio di questi ultimi.

Nello specifico, il sistema di separazione e taglio 180 comprende un organo di separazione 181 disposto in posizione tale da intercettare la striscia di pesi 210 tra i pesi 211 e la rispettiva pellicola protettiva 220 per conseguirne la progressiva separazione durante l’avanzamento della striscia di pesi 210 dal gruppo di avanzamento 140 verso il sistema di separazione e taglio 180.

In corrispondenza del suddetto organo di separazione 181 è anche previsto un rullo di rinvio 182, girevole in modo folle, per deviare la pellicola protettiva 220 verso un secondo sistema di accumulo 150 per l’accumulo di quest’ultima, meglio descritto nel seguito della presente descrizione.

Il sistema di separazione e taglio 180 include anche un dispositivo di taglio 174 comprendente un organo di taglio 175 a lama calda, ovvero una lama mantenuta ad alta temperatura mediante il passaggio di corrente elettrica e azionabile, verticalmente, tramite un attuatore pneumatico 183.

La tipologia di riscaldamento utilizzato permette, da pannello operatore, la regolazione della temperatura della lama agendo sui parametri della corrente passante nel circuito.

Preferibilmente, la temperatura di taglio ottimale per la tipologia di adesivo utilizzato è compresa tra 240 °C e 290 °C, in particolare tra 260 °C e 280 °C, ancora più preferibilmente di circa 270 °C.

Inoltre, portando la lama ad una temperatura prossima ai 400 °C, si può ripulirla dalle impurità che vi restano attaccate, dato che a queste temperature avviene l’autocombustione di tali parti.

Per quanto concerne il dispositivo di taglio 174, si è deciso di utilizzare la lama calda in quanto, attualmente, è quella che garantisce i migliori risultati in termini di qualità e ripetibilità del taglio, ma resta altresì evidente che la stessa funzione può essere realizzata mediante sistemi differenti, quali, ad esempio: una lama fredda azionabile, dall’alto o lateralmente rispetto alla striscia di pesi da tagliare, tramite un attuatore pneumatico o elettrico; una lama rotante; strappo della striscia di pesi realizzabile bloccando una estremità e allontanando l’altra estremità mediante un attuatore pneumatico; oppure tramite taglio laser.

Il dispositivo di taglio 174 prevede, inoltre, un sistema di compensazione molleggiato 184 per permettere all’organo di taglio 175, ovvero alla lama, di seguire le deformazioni indotte dalla temperature.

A valle del sistema di separazione e taglio 180 è presente un sistema di applicazione 170 per consentire, appunto, l’applicazione dei pesi 211 al cerchione della ruota.

Il sistema di applicazione 170 comprende, in particolare, un dispositivo di applicazione 171 montato su una slitta 176 mobile, tramite un motoriduttore sincrono 177, lungo un asse orizzontale sostanzialmente perpendicolare alla direzione di avanzamento della striscia di pesi 210 uscente dal sistema di separazione e taglio 180.

Il dispositivo di applicazione 171 comprende, a sua volta, un primo organo di appoggio 172A e un secondo organo di appoggio 172B disposti paralleli tra loro ed aventi, entrambi, una superficie superiore di appoggio con profilo ad arco.

In corrispondenza delle superfici superiori del primo organo di appoggio 172A e del secondo organo di appoggio 172B sono presenti, rispettivamente, una prima pluralità di elettrocalamite 173A e una seconda pluralità di elettrocalamite 173B che assolvono la funzione di mantenere i pesi 211, che transitano sul primo organo di appoggio 172A e sul secondo organo di appoggio 172B, aderenti a tali superfici superiori.

Il dispositivo di applicazione 171 include anche un primo attuatore lineare 179A e un secondo attuatore lineare 179B collegati, rispettivamente, alla parte inferiore del primo organo di appoggio 172A e del secondo organo di appoggio 172B per consentirne il movimento verso l’alto e il basso.

Tra detti organi di appoggio 172A, 172B e i relativi attuatori lineari 179A, 179B sono anche previsti, rispettivamente, un primo supporto cedevole 178A e un secondo supporto cedevole 178B, entrambi di materiale elastico, per consentire l’adattamento dei pesi 21 alle superfici del cerchione durante la relativa applicazione.

Tra il sistema di separazione e taglio 180 e il dispositivo di applicazione 171 è ulteriormente previsto un puntale molleggiato 185 agente verticalmente sul rullo di rinvio 182 in modo tale da garantire che durante la fase di taglio dei peso 211, quest’ultimo rimanga aderente alle elettrocalamite 173A, 173B integrate negli organi di appoggio 172A, 172B.

Il sopra citato secondo sistema di accumulo 150 comprende una quinta puleggia 151A montata sul telaio 110 girevole in modo folle attorno ad un asse di rotazione fisso e disposta in posizione rialzata e arretrata rispetto al rullo di rinvio 182, in modo tale che attraverso tale quinta puleggia 151A sia deviata verso l’alto la pellicola protettiva 220 separata dai relativi pesi 211 ad opera dell’organo di separazione 181.

Lo stesso sistema di accumulo 150 prevede anche una sesta puleggia 151B, una settima puleggia 151C e una ottava puleggia 151D montate sul telaio 110 girevoli, in modo folle, attorno a rispettivi assi di rotazione fissi e disposte sostanzialmente alla stessa quota, più elevata rispetto a quella della suddetta quinta puleggia 151A.

Tra la settima puleggia 151C e l’ottava puleggia 151D è inoltre prevista una nona puleggia 152 girevole in modo folle attorno al proprio asse di rotazione e montata su un rispettivo supporto 152’ vincolato a muoversi verticalmente lungo una guida verticale 152” realizzata sul telaio 110, in modo tale che la pellicola protettiva 220 uscente dalla quinta puleggia 151A sia parzialmente avvolta a dette sesta puleggia 151B, settima puleggia 151C, nona puleggia 152 e ottava puleggia 151D formando una sorta di “U” nel tratto compreso tra la settima puleggia 151C e l’ottava puleggia 151D.

In corrispondenza della sommità e del fondo della guida verticale 152” sono installati un terzo sensore ottico 156 e un quarto sensore ottico 155 per rilevare, rispettivamente, quando il supporto 152’ con la nona puleggia 152 viene a trovarsi nella posizione più alta consentita (v. figura 16) o nella posizione più bassa consentita (v. figura 17).

A valle dell’ottava puleggia 151D è montato, sullo stesso telaio 110, un motoriduttore sincrono 154 per il tiro e quindi il recupero della pellicola protettiva 220 dall’ottava puleggia 151D.

Tra l’ottava puleggia 151D e il motoriduttore sincrono 154 è presente un dispositivo di blocco 153 per bloccare, selettivamente, la pellicola protettiva 220.

Nella macchina 100 è integrato anche un sistema di pulitura 160, disposto sotto al sistema di applicazione 170, per pulire preliminarmente le superfici del cerchione destinate a ricevere i pesi 211 dal dispositivo di applicazione 171.

In particolare, il sistema di pulitura 160 include un sistema pneumatico pistone-cilindro 162 montato sul telaio 110 ed agente lungo un predeterminato asse sostanzialmente parallelo all’asse secondo il quale si muove la suddetta slitta 176.

Al pistone del sistema pneumatico pistone-cilindro 162 è collegata una spazzola 161 di forma sostanzialmente cilindrica azionabile in rotazione attorno al proprio asse tramite un motore asincrono 163 e mobile lungo detto predeterminato asse tra una posizione di riposo (v. figura 18) e una posizione operativa (v. figura 19) per effetto del movimento del sistema pneumatico pistone-cilindro 162.

Nel sistema di pulitura 160 è altresì previsto un dispositivo di lavaggio 164 di forma cava montato sul telaio 110 in posizione tale da accogliere la spazzola 161 quando disposta nella relativa posizione di riposo (v. figura 18).

Tale dispositivo di lavaggio 164 comprende un ugello capace di spruzzare un diluente ad alta evaporazione sulla spazzola 161, tramite una pompa di alimentazione ad esso collegata.

Una vaschetta di raccolta permette, inoltre, l’evacuazione del diluente rilasciato dallo stesso sistema di lavaggio.

Il funzionamento della macchina 100 avviene secondo le modalità di seguito descritte.

Quando il sistema di accumulo pesi 130 viene a trovarsi nella configurazione di minimo accumulo mostrata nella figura 4, vengono contemporaneamente disposti lo svolgimento della bobina 121 tramite il motoriduttore 124 e l’abbassamento della barra mobile 133’ tramite il sistema pistone-cilindro 136 fino alla relativa posizione abbassata (v. figura 5), rilevata dal secondo sensore ottico 137.

A questo punto, viene interrotto lo svolgimento della bobina 121 e bloccata la striscia di pesi 210 tramite l’azionamento del dispositivo di blocco 135, mentre la barra mobile 133’ viene fatta risalire fino alla rispettiva posizione sollevata (v. figura 6) tramite la ritrazione del sistema pistone-cilindro 136.

Man mano che si verificano richieste di pesi 211 da parte del sistema di applicazione 170, il tratto della striscia di pesi 210 compreso tra la prima puleggia superiore 132 e la seconda puleggia superiore 131 si solleva fino a quando il primo sensore ottico 138 non rileva il raggiungimento della rispettiva posizione sollevata da parte della stessa striscia di pesi 210 (v. figura 4), corrispondente alla configurazione di minimo accumulo del sistema di accumulo pesi 130.

A questo punto, il ciclo operativo sopra descritto viene reiterato, comandando nuovamente il rilascio della striscia di pesi 210 al dispositivo di blocco 135, lo svolgimento della bobina 121 al motoriduttore 124 ed anche l’allungamento del sistema pistonecilindro 136 con conseguente abbassamento della barra mobile 133’ con la prima puleggia inferiore 134 e la seconda puleggia inferiore 133 fino al raggiungimento della relativa posizione abbassata (v. figura 5) rilevata dallo stesso secondo sensore ottico 137.

Il funzionamento del sistema di accumulo pesi 130 è quindi tale da consentire all’operatore di procedere alla sostituzione della bobina 121, quando esaurita, in un qualsiasi momento in cui il motoriduttore 124 è in condizione di arresto e la striscia di pesi 210 è afferrata, ovvero bloccata, dal dispositivo di blocco 135, senza necessità di interrompere il funzionamento della macchina 100.

L’applicazione dei pesi 211 al cerchione della ruota da parte del sistema di applicazione 170 viene, invece, eseguita posizionando, preliminarmente, la ruota da equilibrare in corrispondenza del dispositivo di applicazione 171.

Successivamente, vengono caricati sul primo organo di appoggio 172A e sul secondo organo di appoggio 172B i pesi 211 necessari, spostando ciascuno di essi di fronte al suddetto sistema di separazione e taglio 180 tramite la slitta 176.

A questo punto, viene comandato l’avvicinamento del primo organo di appoggio 172A e del secondo organo di appoggio 172B al cerchione tramite l’azionamento del primo attuatore lineare 179A e del secondo attuatore lineare 179B, in maniera tale da consentire allo strato adesivo dei pesi 211 di aderire alle superfici del cerchione precedentemente individuate da una stazione di equilibratura, non mostrata e non facente parte dell’invenzione.

Man mano che si verificano richieste di pesi 211 da parte del sistema di applicazione 170 per effetto della relativa applicazione sui cerchioni, la pellicola protettiva 220 che si separa dai relativi pesi 211 nel sistema di separazione e taglio 180 va ad accumularsi, progressivamente, nel secondo sistema di accumulo 150.

In particolare, quando il quarto sensore ottico 155 rileva che il supporto 152’ con la nona puleggia 152 ha raggiunto la posizione più bassa consentita (v. figura 17) per effetto della sua continua discesa dovuta alla progressiva separazione della pellicola protettiva 220 dai relativi pesi 211, vengono comandati il rilascio della stessa pellicola protettiva 220 da parte del dispositivo di blocco 153 e l’azionamento del motoriduttore sincrono 154, che tirando a sé la pellicola protettiva 220 determinerà il continuo recupero di quest’ultima e, contestualmente, anche il sollevamento del supporto 152’ e della nona puleggia 152 fino alla rispettiva posizione di massima altezza (v. figura 16), rilevata dal terzo sensore ottico 156, corrispondente alla configurazione di minimo accumulo del secondo sistema di accumulo 150.

Una volta che la nona puleggia 152 ha raggiunto tale posizione di massima altezza, viene disposto l’arresto del motoriduttore sincrono 154 e comandata la presa della pellicola protettiva 220 da parte del suddetto dispositivo di blocco 153.

Da qui, il sopra descritto ciclo operativo del secondo sistema di accumulo 150 si ripete fintantoché si verificano richieste di pesi 211 da parte del sistema di applicazione 170, ovvero man mano che la pellicola protettiva 220 si separa da tali pesi 211.

Il funzionamento del secondo sistema di accumulo 150 consente, pertanto, all’operatore di prelevare la pellicola protettiva 220 in un qualsiasi momento in cui il motoriduttore sincrono 154 è disattivato e la pellicola protettiva 220 è afferrata, ovvero bloccata, dal dispositivo di blocco 153, senza necessità di interrompere il funzionamento della macchina 100.

La macchina 100 in accordo alla presente invenzione consente, pertanto, di automatizzare efficacemente tutte le operazioni necessarie all’applicazione dei pesi 211 sul cerchione, riducendo al minimo i casi di fermo macchina, che saranno infatti limitati ai soli casi di manutenzione.

Ciò permette, evidentemente, di incrementare sensibilmente la produttività della macchina stessa.

In quel che precede sono state descritte le preferite forme di realizzazione e sono state suggerite delle varianti della presente invenzione, ma è da intendersi che gli esperti del ramo potranno apportare modificazioni e cambiamenti senza con ciò uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (100) per l’applicazione di almeno un contrappeso ad un cerchione di una ruota per l’equilibratura di detta ruota, in cui detto almeno un contrappeso fa parte di una striscia (210) comprendente una pluralità di contrappesi (211), disposti consecutivamente l’uno all’altro e provvisti di un rispettivo lato adesivo, e una pellicola protettiva (220), rimovibile, disposta su detto lato adesivo di detti contrappesi; detta macchina (100) comprendendo: un telaio (110); un primo sistema di accumulo (130) configurato per accumulare in modo variabile detta striscia (210) e comprendente almeno un primo elemento (131, 132) avente una posizione fissa in detto telaio (110), su cui è almeno parzialmente avvolgibile detta striscia (210), e almeno un secondo elemento (133, 134), su cui è almeno parzialmente avvolgibile detta striscia (210), mobile rispetto a detto almeno un primo elemento (131, 132) tra una posizione di minimo accumulo di detta striscia (210), in cui detto almeno un secondo elemento (133, 134) è ad una prima distanza da detto almeno un primo elemento (131, 132), e una posizione di massimo accumulo di detta striscia (210) in cui detto almeno un secondo elemento (133, 134) è ad una seconda distanza, maggiore di detta prima distanza, da detto almeno un primo elemento (131, 132); mezzi di separazione (181) configurati per separare progressivamente, nell’uso, detta pellicola protettiva (220) da detta pluralità di contrappesi (211) e operativamente previsti a valle di detto primo sistema di accumulo (130); mezzi di applicazione (170) configurati per applicare, nell’uso, almeno un contrappeso (211) ad un cerchione e operativamente previsti a valle di detti mezzi di separazione (181); e un secondo sistema di accumulo (150) operativamente disposto a valle di detti mezzi di separazione (181) e configurato per accumulare, nell’uso, in modo variabile detta pellicola protettiva (220), detto secondo sistema di accumulo (150) comprendendo almeno un terzo elemento (151C, 151D) avente una posizione fissa in detto telaio (110), su cui è almeno parzialmente avvolgibile detta pellicola protettiva (220), e almeno un quarto elemento (152), su cui è almeno parzialmente avvolgibile detta pellicola protettiva (220), mobile rispetto a detto almeno un terzo elemento (151C, 151D) tra una posizione di minimo accumulo di detta pellicola protettiva (220), in cui detto almeno un quarto elemento (152) è ad una terza distanza da detto almeno un terzo elemento (151C, 151D), e una posizione di massimo accumulo di detta pellicola protettiva (220) in cui detto almeno un quarto elemento (152) è ad una quarta distanza, maggiore di detta terza distanza, da detto almeno un terzo elemento (151C, 151D), in modo tale che siano consentiti, nell’uso, un accumulo di detta pluralità di contrappesi (211) in detto primo sistema di accumulo (130) e un accumulo di detta pellicola protettiva (220) in detto secondo sistema di accumulo (150) variabili in base alla frequenza di applicazione di detti contrappesi (211) su detto cerchione da parte di detti mezzi di applicazione (170).
2. 2. Macchina (100) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di avanzamento (140) per fare avanzare, nell’uso, detta striscia (210) da detto primo sistema di accumulo (130) a detti mezzi di separazione (181), e primi mezzi di blocco (135) per interrompere l’avanzamento di detta striscia (210) verso detti mezzi di separazione (181).
3. 3. Macchina (100) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto di comprendere un primo sensore (138) per rilevare il momento in cui detto primo sistema di accumulo (130) è nella configurazione di minimo accumulo di detta striscia (210), e un secondo sensore (137) per rilevare il momento in cui detto primo sistema di accumulo (130) è nella configurazione di massimo accumulo di detta striscia (210), detto primo sensore (138) e detto secondo sensore (137) essendo operativamente collegati a detti mezzi di avanzamento (140) e a detti primi mezzi di blocco (135).
4. 4. Macchina (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di tiro (154) per tirare, nell’uso, detta pellicola protettiva (220) facendola avanzare da detti mezzi di separazione (181) a detto secondo sistema di accumulo (150), e secondi mezzi di blocco (153) per interrompere l’avanzamento di detta pellicola protettiva (220) da detti mezzi di separazione (181) a detto secondo sistema di accumulo (150).
5. 5. Macchina (100) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto di comprendere un terzo sensore (156) per rilevare il momento in cui detto secondo sistema di accumulo (150) è nella configurazione di minimo accumulo di detta pellicola protettiva (220), e un quarto sensore (155) per rilevare il momento in cui detto secondo sistema di accumulo (150) è nella configurazione di massimo accumulo di detta pellicola protettiva (220), detto terzo sensore (156) e detto quarto sensore (155) essendo operativamente collegati a detti mezzi di tiro (154) e a detti secondi mezzi di blocco (153).
6. 6. Macchina (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un dispositivo di taglio (174) operativamente previsto tra detti mezzi di separazione (181) e detti mezzi di applicazione (170) e configurato per tagliare detta pluralità di contrappesi (211) prima della applicazione di almeno un contrappeso (211) su detto cerchione.
7. 7. Macchina (100) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di taglio (174) comprende una lama collegabile ad una sorgente di corrente elettrica per consentire il riscaldamento di detta lama quando detta lama è attraversata da corrente elettrica.
8. 8. Macchina (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di applicazione (170) comprendono almeno un supporto (172A, 172B) dotato di una superficie di appoggio conformata sostanzialmente ad arco per ricevere almeno un contrappeso (211), in detta superficie di appoggio essendo previsto almeno un elemento magnetico (173A, 173B) per mantenere, nell’uso, detto almeno un contrappeso (211) su detta superficie di appoggio.
9. 9. Macchina (100) secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detto almeno un supporto (172A, 172B) è mobile lungo un primo asse sostanzialmente ortogonale ad una direzione di avanzamento di detta pluralità di contrappesi (211) da detti mezzi di separazione (181) verso detto almeno un supporto (172A, 172B).
10. 10. Macchina (100) secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di applicazione (170) comprendono mezzi attuatori (179A, 179B) collegati a detto almeno un supporto (172A, 172B) e configurati per muovere detto almeno un supporto (172A, 172B) lungo un secondo asse in modo tale da avvicinare o allontanare, nell’uso, detto almeno un supporto (172A, 172B) rispetto a detto cerchione.